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I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Parma per una somma di € 14.700 nei confronti di G.L., ex imprenditore parmigiano attivo nel settore della produzione dei mangimi per animali, per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche connesso all’erogazione del reddito di cittadinanza, che l’indagato ha percepito a partire dal maggio del 2019.

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A seguito di attività investigativa coordinata e diretta dalla locale Procura della Repubblica, ufficiali ed agenti di Polizia Giudiziaria appartenenti alla Polizia di Stato ed alla Compagnia Carabinieri di Fidenza hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Parma nei confronti di tre uomini, COLAIANNI Pasquale 33enne, ZIBANA Damiano 25enne residente a Sorbolo Mezzani, ORELLANA Garcia Manuel Alexander 26enne residente a Collecchio, tutti con precedenti e gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di ricettazione, furto aggravato in concorso e tentato furto ai danni di catene di supermercati e di piccoli rivenditori automatici.

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Anche per il Tribunale di Parma, l'UNEP (Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti) e per il suo personale è tempo di fare un bilancio di questo anno di emergenza sanitaria.

Nei giorni scorsi i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Parma – Dott. Mattia Fiorentini, per una somma pari ad oltre 1.000.000 di euro, a carico della Marzolara Food processing S.r.l., soggetto giuridico appartenente ad un gruppo societario friulano, operante all’interno della filiera di produzione del prosciutto, con stabilimento di produzione nella provincia parmense.

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Il giornalista borgotarerse Mauro Delgrosso, assistito dall’Avvocato Andrea Cantoni, è stato assolto con formula piena dal Tribunale di Parma dall'accusa di aver diffamato, attraverso un articolo pubblicato sull’edizione locale di Repubblica, la società ceramica Laminam SpA. 

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Nella mattinata odierna, Ufficiali di P.G. del Gruppo della Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Parma, nei confronti di una persona indagata per i reati di peculato, malversazione ai danni dello Stato, turbativa d’asta, falso e omessa dichiarazione ai fini IRES e IRAP, commessi nel settore dei servizi di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. Nel medesimo provvedimento è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di liquidità, beni mobili ed immobili, fino alla concorrenza dell’importo di quasi 1.400.000 euro.

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Parma, coordinati dalla locale Procura (PM Dott.ssa D. NUNNO), hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su disposizione del locale Tribunale (Giudice dott. Mattia FIORENTINI), nei confronti di un 40enne (Carmine PILATO), e la misura degli arresti domiciliari per un 27enne (Daniele PILATO), per i reati di concorso in furto aggravato e continuato, nonché di indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento.

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Nella giornata di ieri, i militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Parma hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma dott. Mattia Fiorentini, a carico di una nota società parmense operante nel commercio di prodotti medicali. La società in parola, interamente posseduta da un soggetto giuridico lussemburghese, ha un assetto proprietario e di governance riconducibile ad un unico nucleo familiare.

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La PM Dal Monte chiede e ottiene l'archiviazione: è tutto regolare. Investigatori incorsi in alcuni errori di valutazione

 

Parma - Dopo oltre dieci anni di indagini e controlli che hanno visto coinvolto l'ex sindaco Pietro Vignali e alcuni dirigenti del Comune di Parma accusati di non aver rispettato le normative vigenti relative ad alcuni contratti di assunzione, viene messa la parola fine ad un altro capitolo della storia recente della nostra città.

Secondo il Pubblico Ministero Paola Dal Monte che ha redatto la richiesta di archiviazione del procedimento "gli investigatori sono incorsi in alcuni errori di valutazione" in merito al reato di cui all'art. 323 c.p. e - prosegue il PM - "Dalla lettura dei documenti contenuti nel fascicolo non vi è prova di questo .... (omissis) e da tali dati il criterio previsto dalla legge per l'assunzione appare del tutto rispettato", pertanto chiede che il Giudice per le Indagini Preliminari in sede voglia disporre l'archiviazione delle posizioni dei soggetti indagati".

Il GIP Mattia Fiorentini accetta la richiesta della PM disponendo che il reato è estinto per sopraggiunti termini di prescrizione.

Sotto allegato procedimento di archiviazione penale

 

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Colorno (Parma) – Vogliamo sapere dove finiscono i concetti di ramanzina, contenimento fisico e punizione a fini educativi e che cosa si intende per violenza. Fino ad oggi il legislatore non lo ha chiarito lasciando nelle sole mani di forze dell'ordine e magistratura il compito di valutare il comportamento degli insegnanti, senza mai coinvolgere in queste particolari inchieste gli esperti di pedagogia.

A questo si aggiunge l'aumento del numero dei piccoli alunni nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria e l'usura psico fisica alla quale insegnanti, sempre più anziani, sono esposti a causa delle condizioni in cui operano, assai peggiorate rispetto al passato: classi sempre più turbolente, più numerose e figure di supporto insufficienti.

Dopo l'assoluzione per numerose imputazioni alle due docenti dell'Istituto Comprensivo di Colorno, finite sotto accusa lo scorso mese di maggio, e la contemporanea condanna delle stesse rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e 2 anni e 6 mesi emessa oggi dal giudice per l'udienza preliminare, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, auspica un ulteriore ridimensionamento delle accuse nel giudizio di appello.


SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121 –
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SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
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