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La Sp 513R è minacciata da oltre un anno da un imponente movimento franoso. Incontro Provincia, Comune, Stb e tecnici. Il consigliere provinciale Andrea Tagliavini: "Versante sostanzialmente stabile, ma il problema non è risolto: in base agli esiti del monitoraggio progetteremo l'intervento risolutivo". -

Reggio Emilia, 20 ottobre 2015 -

I lavori alla Cantoniera di Vetto, dove la Sp 513R è minacciata da oltre un anno da un imponente movimento franoso, sono stati al centro nei giorni scorsi di un incontro tra il consigliere delegato e il dirigente alle Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia, Andrea Tagliavini e Valerio Bussei, il sindaco Fabio Ruffini e il vicesindaco Aronne Ruffini del Comune di Vetto, il geologo del Servizio tecnico di bacino della Regione Giovanni Bertolini e i tecnici della Subsoil di Quattro Castella e della Alpigeo Società cooperativa di geologia applicata di Belluno, le due ditte impegnate nelle attività di monitoraggio e di studio della frana.

"Entro i primi di novembre saranno conclusi i lavori del primo stralcio, realizzato grazie a un contributo di 305.000 euro concesso dalla Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, dopo il sopralluogo compiuto dallo stesso direttore dell'Agenzia regionale Maurizio Mainetti nel giugno del 2014 – spiega il consigliere provinciale Andrea Tagliavini – In questi mesi abbiamo provveduto a mettere in sicurezza il versante completando il disgaggio e realizzando barriera paramassi, operazioni che anche in occasione delle piogge dei giorni scorsi hanno assicurato una sostanziale stabilità della parete".
Dall'estate, poi, sono stati posizionati numerosi dispositivi per monitorare l'evoluzione del movimento franoso: "Saranno fondamentali per fornire dati utili alla progettazione esecutiva della seconda fase d'intervento, che dovrà risolvere in maniera definitiva la situazione alla Cantoniera per evitare che un'arteria di così importante collegamento per Vetto, Ramiseto e tutta la Val d'Enza rischi di essere nuovamente interrotta", aggiunge Tagliavini.
I primi dati del monitoraggio sono attesi per dicembre e saranno oggetto di un ulteriore incontro tra Provincia, Comuni e Servizio tecnico di bacino. Nel frattempo, il consigliere Tagliavini proseguirà i contatti con l'Agenzia regionale di Protezione civile perché anche il secondo stralcio di lavori possa essere finanziato.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Domani nell'Aula magna (che verrà intitolata all'ex preside Vittorio Franzoni) sarà celebrata l'importante innovazione strutturale formativa e didattica della scuola superiore. -

Reggio Emilia, 14 ottobre 2015 -

A quarant'anni dalla prima campanella - che suonò nell'anno scolastico 1974-75 per 76 studenti divisi in 4 classi - l'importante innovazione strutturale formativa e didattica della scuola superiore che il Bus (Biennio unico sperimentale) di Reggio Emilia ha rappresentato, sarà ricordata giovedì 15 ottobre (ore 17.30) nell'Aula magna del "Pascal", che nell'occasione verrà intitolata al professor Vittorio Franzoni, il preside del Secchi recentemente scomparso che avviò la sperimentazione.

Con "1, 2, 3...Bus!" - l'iniziativa promossa dalla professoressa Igina Barchi, insegnante di chimica a partire da quell'anno scolastico 1974-75, e sostenuta dalla Provincia di Reggio Emilia – insieme alla vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia con delega all'Istruzione Ilenia Malavasi, all'assessore a Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Raffaella Curioni e al dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale XI Antimo Ponticiello saranno richiamati al Pascal tutti i protagonisti di questa avventura: Giuseppe Gherpelli, assessore all'Istruzione della Provincia di Reggio Emilia dal 1970 al 1975, l'ex insegnante Dimma Spaggiari (che è anche autrice del volume "La mia scuola si chiama Bus, ma non è un tram: 20 anni di sperimentazione all'Itgs Pascal di Reggio Emilia"), l'attuale dirigente scolastico del "Pascal", Sonia Ruozzi, ed anche 3 studenti di quel primo, storico corso (Elena Maestri, Andrea Masini e Francesca Torelli).

"Sarà l'occasione per ricordare gli inizi di questa importante innovazione formativa di cui Reggio Emilia è sempre stata giustamente orgogliosa – spiega la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi – Il Bus rappresenta infatti uno dei tanti, buoni frutti di una luminosa stagione della pubblica amministrazione reggiana che in quegli anni ha saputo costruire un sistema di welfare che ha fatto scuola nel nostro Paese. In particolare, ma non solo, nel campo dell'istruzione, grazie alla lungimiranza di uomini e donne come Jone Bartoli e appunto Giuseppe Gherpelli, che della nascita del "Pascal" fu uno dei principali artefici: perché il Bus non era solo una scuola innovativa, ma rappresentava un tassello fondamentale di una più generale riforma della scuola che - per attenuare quella discriminazione di classe che vedeva i ragazzi delle famiglie meno abbienti iscriversi in massa ai professionali dopo la licenza media – vedeva uno dei punti qualificanti proprio nella realizzazione di un biennio unico e obbligatorio dopo la scuola media, che solo una decina d'anni prima era diventata a sua volta 'unica'".

Costruito dalla Provincia di Reggio Emilia nel 1974 su un altrettanto innovativo progetto - a partire del grande atrio quadrangolare chiamato dai ragazzi "vasca" - della Cooperativa Architetti e Ingegneri, il Bus dall'anno scolastico 1976-77 divenne anche Tcs (Triennio comprensivo sperimentale) e nel 1985, dopo essersi staccato dal "Secchi", fu intitolato al matematico, fisico e filosofo francese Blaise Pascal.

Bus locandina rid

(fonte: uffcio stampa Provincia di Reggio Emilia)

La Protezione civile ha confermato l'imminente stanziamento della terza tranche, primi lavori a Fratta di San Polo e tra Minozzo e Sologno. Dall'Stb ulteriori interventi per 1,4 mln a Baiso, Ligonchio e Ramiseto. Il presidente Manghi e i sindaci: investire sulla prevenzione. -

Reggio Emilia, 13 ottobre 2015 -

Gli 11 milioni assegnati all'Emilia-Romagna dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione insieme a Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia sono già in Banca d'Italia. Nei prossimi giorni verranno girati nelle casse della Regione che ne destinerà 2 alla Provincia di Reggio Emilia, che con queste risorse conta di realizzare ben 11 interventi.

E' una delle buone notizie emerse dal summit istituzionale sulla messa in sicurezza del nostro territorio che si è tenuto ieri mattina nella Sala del Consiglio comunale di San Polo d'Enza alla presenza del presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, del consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini con il dirigente Valerio Bussei, dei responsabili regionale e provinciale della Protezione civile, Maurizio Mainetti e Federica Manenti, e del direttore del Servizio tecnico di bacino. Proprio da Francesco Capuano – con la conferma di ulteriori 1,4 milioni destinati dal Servizio tecnico di bacino a Baiso, Montecagno di Ligonchio e Taviano di Ramiseto – è arrivata un'altra buona notizia "che si unisce a quella relativa all'ottimo lavoro di squadra che Provincia di Reggio Emilia e Comuni hanno saputo realizzare e che ci ha permesso di affrontare al meglio le tante emergenze che dal 2013 hanno colpito il nostro territorio, come ci è stato riconosciuto dallo stesso direttore della Protezione civile regionale", sottolinea il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi. "Devo farvi i complimenti per il metodo che in questi tre anni avete adottato, che è il migliore anche in questa prospettiva di riordino che sta coinvolgendo la Provincia, i Comuni con unioni e fusioni, ma anche la stessa Protezione civile regionale – ha detto il direttore dell'Agenzia regionale Maurizio Mainetti - L'obiettivo è quello di dare il miglior servizio possibile ai cittadini e lo si raggiunge solo con strutture tecniche efficienti e amministratori che, come nel vostro caso, fanno il loro lavoro".

"Altri aiuti importanti potrebbero arrivare dal Piano nazionale gestito dall'apposita Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico varata dal Governo, che prevede in tre anni 56 milioni di contributi e che, proprio nei prossimi giorni, dovrà essere aggiornato – aggiunge il presidente Manghi – Perché, come anche tanti sindaci hanno evidenziato, vogliamo dimostrare di essere capaci non solo di gestire le emergenze, ma anche di provvedere alla prevenzione e alla manutenzione di un territorio così fragile e purtroppo sempre più esposto a eventi meteo estremi come il nostro Appennino".

Gli 11 nuovi interventi finanziati

Intanto, il nostro territorio potrà contrare su questi ulteriori 2 milioni di fondi europei che la Regione trasferirà nei prossimi giorni per opere che dovranno essere realizzate (e pagate) entro 18 mesi. A gestirli sarà la Provincia di Reggio Emilia, che conta di avviare 11 cantieri. "Grazie alla disponibilità confermataci oggi dal direttore Mainetti di anticipo immediato delle risorse - spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini – partiremo subito con gli interventi previsti sulla Sp 73 a La Fratta di San Polo, almeno con il primo di due stralci che prevedono la realizzazione di una palificata tirantata, drenaggi profondi e ripristino della sede stradale, e con interventi analoghi sulla Sp 5 a Villa Minozzo tra gli abitati di Minozzo e Sologno".

Questi gli altri nove interventi che la Provincia realizzerà grazie ai fondi europei: sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso per il rinforzo della paratia esistente, il completamento di quella di valle e l'installazione di drenaggi sub orizzontali (565.000 euro in tre lotti); sulla Sp 103 a Taviano di Ramiseto per il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (200.000); sulla Sp 7 nei pressi della zona industriale di Viano per il ripristino della scarpata di valle con opera di sostegno alla base e sistemazione dello scolo delle acqua superficiali lungo la strada (70.000); sulla Sp 15 in prossimità del bivio per Taviano a Ramiseto per la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (230.000); sulla Sp 63 a Carbonaso di Viano per opera di sostegno della sede stradale mediante la realizzazione gabbionate e realizzazione di drenaggi lungo il versante di valle (75.000); sulla Sp 7 a Montefaraone di Carpineti per il ripristino della scarpata di monte con pulizia del materiale instabile, la posa di geostuoia e la realizzazione di opera di contenimento alla base (50.000); sulla Sp 76 tra Carpineti e il castello per la realizzazione di opera di sostegno a valle strada e ripristino della scarpata e rifacimento della sede stradale (95.000); sulla Sp 76 a Carpineti nei pressi del bivio per Villaprara per opere di drenaggio e il rifacimento della sede stradale (75.000); sulla Sp 61 a Gazzano di Villa Minozzo per la realizzazione di opere di sostegno della scarpata di valle e sistemazione del piano viabile (90.000).

Questi interventi si aggiungono ai 103 già in corso nella nostra provincia grazie alle prime due tranche di finanziamenti nazionali e regionali per poco più di 3 milioni di euro, come hanno illustrato in avvio di lavori la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti e, per i cantieri gestiti direttamente dalla Provincia, il dirigente del Servizio Infrastrutture Valerio Bussei.
Al summit di ieri mattina sono intervenuti – esponendo le principali criticità dei rispettivi territori - i sindaci di San Polo, Carpineti, Vetto, Baiso, Toano, Villa Minozzo, Castelnovo Monti, Ramiseto, Viano, Canossa, Vezzano, Casina, Ligonchio, Albinea, Bibbiano e Ramiseto.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

San Polo, oggi Provincia e Comuni incontrano la Protezione civile in vista della terza tranche di finanziamenti regionali. Manghi: "La messa in sicurezza del nostro territorio è una priorità". L' elenco delle opere già finanziate e il dettaglio dei lavori gestiti dalla Provincia. -

Reggio Emilia, 12 ottobre 2015 -

La messa in sicurezza del nostro territorio, nell'approssimarsi di una stagione solitamente problematica, sarà al centro del confronto tra i Provincia, sindaci e Protezione civile regionale di oggi, lunedì 12 ottobre, nella Sala del Consiglio comunale di San Polo d'Enza. Vi partecipano, oltre ai primi cittadini dei numerosi comuni interessati da dissesti, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, con il consigliere delegato Andrea Tagliavini e il dirigente alle Infrastrutture Valerio Bussei, i responsabili regionale e provinciale della Protezione civile, Maurizio Mainetti e Federica Manenti, e il direttore del Servizio tecnico di bacino Francesco Capuano.

"Un'occasione importante per fare il punto, insieme ai sindaci, sullo stato di attuazione degli interventi di messa in sicurezza del nostro territorio finanziati dalla Regione, in vista dell'imminente assegnazione della terza tranche di contributi", spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi.

A metà giugno, infatti, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato per il territorio reggiano oltre 3 milioni di euro, con due distinti provvedimenti: 1,8 milioni sono arrivati dalla Protezione civile grazie ai 13,8 milioni assegnati dal Governo per lo stato di emergenza nazionale dichiarato in seguito alla nevicata e al black-out di febbraio, mentre altri 1.243.200 euro sono stati stanziati direttamente dalla Giunta attraverso l'articolo 10 (interventi indifferibili ed urgenti) della Legge regionale 1/2005. "Somme importanti, che confermano l'ottimo lavoro di concertazione tra le istituzioni che, grazie in particolare all'attenzione e alla sensibilità della Regione Emilia-Romagna, ha assicurato in tempi solitamente impensati per la politica un impegno economico di grande rilevanza a difesa di un territorio come quello reggiano, per sua natura estremamente fragile e bisognoso di una serie di interventi strutturali di messa in sicurezza", commenta il presidente Manghi.

Ora resta l'ultima delle tre tranche di finanziamenti annunciati dallo stesso governatore Stefano Bonaccini lo scorso 23 aprile proprio nella sede della Provincia di Reggio, quella relativa agli 11 milioni di euro assegnati all'Emilia-Romagna dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione, insieme a Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia. "Alla nostra provincia dovrebbero arrivare altri 2 milioni di euro e l'incontro di lunedì servirà proprio a valutare insieme ai sindaci le priorità di intervento", spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini. Tra queste – come anticipato nei giorni scorsi dallo stesso Tagliavini e come lascia presagire la scelta di ospitare il vertice proprio a San Polo - la frana di Fratta, oltre a quelle che interessano i comuni di Baiso, Carpineti, Viano e Villa Minozzo.

Gli oltre 100 interventi già avviati

Sono oltre cento, esattamente 103, gli interventi già finanziati nella nostra provincia grazie agli oltre 3 milioni stanziati dalla Regione direttamente o attraverso le risorse stanziate dal Dipartimento nazionale di Protezione civile.
"Grazie ai fondi nazionali per l'emergenza neve e black-out, sono stati finanziati ben 85 interventi finalizzati al ripristino della viabilità e dei servizi pubblici, come municipi e scuole, interrotti; alla difesa degli abitati al fine di far rientrare il prima possibile gli sfollati, nonché alla sistemazione di impianti e infrastrutture danneggiati e al rimborso delle spese sostenute nell'assistenza alla popolazione – spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti – mentre i finanziamenti regionali sono stati destinati a ulteriori 18 interventi di messa in sicurezza di edifici pubblici e di ripristino della viabilità provinciale e comunale interrotta da frane".
Nel dettaglio, gli 85 interventi finanziati dalla Protezione civile sono gestiti in massima parte direttamente dai Comuni, alcuni dalla Provincia ed altri ancora dal Servizio tecnico di bacino e dal Consorzio di bonifica Emilia centrale: "Come Provincia stiamo seguendo direttamente i lavori sulla Sp8 a Toano, sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso e sulla Sp 54 a Canossa, per un importo complessivo di 250.000 euro, mentre altri 200.00 euro sono stati destinati al Comune di Castelnovo Monti per il consolidamento della Pietra di Bismantova", dice il consigliere delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini. Tra gli interventi principali, quelli gestiti dal Servizio tecnico di bacino a Mazzalino di Scandiano (80.000 euro) e dal Consorzio di bonifica a Vronco di Viano (50.000) e dai Comuni a La Vecchia e in via Roma Sud a Vezzano (100.000), a Serra di Sotto di Baiso (80.000), in via Monte Gesso a Scandiano (55.000), ad Amattone-Panigale di Viano (37.000 ), Rontano di Castellarano (30.000) e Semiago di Casina (30.000).
I 18 interventi coperti dalla Legge regionale, e pure gestiti da Comuni e Provincia, riguardano invece la messa in sicurezza di edifici pubblici come il Centro Servizi comunali di Busana ed il Palaghiaccio di Collagna, nonché interventi urgenti di ripristino della viabilità comunale interrotta da frane a Albinea, Baiso, Canossa, Carpineti, Casina, Quattro Castella, Ramiseto, San Polo d'Enza e Toano. "Per quanto riguarda la viabilità provinciale sono stati invece finanziati interventi sulla Sp 9 a Castelnovo Monti, sulla Sp 63 ad Albinea, sulla Sp 72 a Bibbiano, sulla Sp 74 a Vezzano sul Crostolo, sulla Sp 107 a Baiso e sulla S 513R a San Polo", conclude Tagliavini.

80 i dissesti che coinvolgono strade provinciali

Sono circa 80 i dissesti che coinvolgono la viabilità provinciale, "19 dei quali - spiega il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia Valerio Bussei - ritenuti prioritari e riconducibili principalmente all'ondata di maltempo dell'ottobre e novembre scorsi e aggravatisi a seguito della nevicata di febbraio. Con i fondi già anticipati dalla Regione Emilia-Romagna la Provincia sta effettuando 8 di questi interventi prioritari di messa in sicurezza di tratti stradali, interessati in vario modo da movimenti franosi di monte o di valle rispetto, per un ammontare complessivo di 905.000 euro".
Per la maggior parte dei casi i lavori risultano già appaltati od avviati e riguardano le strutture di fondazione del ponte della Sp 513R tra San Polo e Traversetolo (265.000 euro), la Sp 27 a Fontanelle di Baiso (90.000 euro), la Sp 9 in prossimità dell'incrocio con la Statale 63 a Castelnovo Monti (25.000 euro), la Sp 63 al Cavazzone di Albinea (90.000 euro), la Sp 74 a Vronco di Vezzano (90.000 euro), la Sp 72 a Ghiardo di Bibbiano (50.000 euro), la Sp 107 a Baiso (170.000 euro) e la Sp 7 tra Carpineti e Felina (125.000 euro).

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 30 Settembre 2015 16:21

I sindaci studiano il Catasto anti-amianto di Rubiera

Cavallaro invitato dalla Provincia a illustrare all'Assemblea il Ciar: "Oggi è possibile utilizzare anche i droni nel monitoraggio". Manghi: "Strumento importante, mi auguro venga adottato da altri Comuni". -

Reggio Emilia, 30 settembre 2015 -

Il progetto-pilota del Comune di Rubiera - che dal 2009 ha avviato un programma di "verifica a tappeto" delle coperture degli immobili per far rimuovere o mettere in sicurezza quelli contenenti amianto - potrebbe diventare buona prassi per tutte le amministrazioni reggiane. Con questo obiettivo il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha invitato nei giorni scorsi il sindaco Emanuele Cavallaro a illustrare all'Assemblea dei sindaci il Catasto Immobili Amianto Rubiera (Ciar). Nato sulla base della drammatica esperienza maturata con la vicenda Eternit, il Ciar ha permesso di censire ben 227.175 metri quadri di coperture contenenti amianto in edifici privati (quelli pubblici, a Rubiera, sono tutti da tempo a norma), 108.825 dei quali già bonificati, 43.000 messi in sicurezza ed altri 75.350 attualmente oggetto di procedure aperte.

Confermando l'impegno preso lo scorso aprile proprio a Rubiera al convegno promosso da Comune, Cgil e Associazione dei familiari in occasione della Giornata mondiale delle vittime del lavoro e dell'amianto, il presidente Giammaria Manghi ha quindi invitato il sindaco Cavallaro a illustrare agli altri primi cittadini il funzionamento, e gli importanti risultati ottenuti, del Ciar, perché possa essere adottato anche dagli altri Comuni: "Uno dei "nuovi" ruoli della Provincia è proprio quello di coordinare e supportare amministrativamente i Comuni, valorizzando e cercando di condividere le tante buone pratiche che le pubbliche amministrazioni reggiane hanno messo in campo nel tempo – spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia – Il Catasto Immobili Amianto Rubiera è certamente uno strumento importante per superare gli attuali limiti gestionali nella eliminazione dell'amianto dal nostro territorio, ha prodotto risultati preziosi e mi auguro possa essere esteso anche ad altre realtà".

Il sindaco Emanuele Cavallaro ha illustrato agli altri primi cittadini il funzionamento del Ciar, mettendo a loro disposizione un vero e proprio kit, completo di allegati con le "lettere-tipo" da inviare ai proprietari per avviare il procedimento amministrativo finalizzato alla bonifica. "La sensibilità della comunità su questi temi è comunque fondamentale e a Rubiera la collaborazione dei cittadini è stata preziosa, basti dire che su 258 procedimenti avviati, non abbiamo riportato nessun ricorso ed abbiamo dovuto procedere a solo 5 segnalazioni alla Procura per inadempienza", ha sottolineato Cavallaro. Realizzato "senza incaricare tecnici o consulenti esterni, grazie ad uno straordinario lavoro anche dei nostri funzionari e del nostro dirigente, e senza attendere nuove leggi o finanziamenti", il Catasto ha comportato nella prima fase una attenta ricognizione del territorio per individuare le coperture realizzate in cemento amianto: "Abbiamo utilizzato le foto satellitari o l'aerofotogrammetria – ha spiegato il sindaco di Rubiera – ma oggi la tecnologia consente di ridurre sensibilmente i tempi del monitoraggio attraverso i droni ed in particolare grazie a un progetto che si basa sull'applicazione di un algoritmo sull'analisi di immagini multi spettrali, originalmente sviluppato dall'Università di Chieti e perfezionato da AeroDron".

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(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Per il consigliere provinciale delegato all'Agricoltura il miliardo che le imprese del settore risparmieranno potrà essere destinato a rilanciare la competitività del Made in Italy. -

Reggio Emilia, 18 settembre 2015 -

Anche una nutrita delegazione di sindaci reggiani - tra i quali il primo cittadino di Scandiano Alessio Mammi, che è anche consigliere delegato all'Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia – ha partecipato giovedì all'assemblea della Coldiretti tenutasi all'Expo di Milano, nel corso della quale il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato l'abolizione di Irap e Imu agricola a partire dal prossimo anno.
"Si tratta di una iniziativa importante per diminuire i costi e il peso della burocrazia nel settore agricolo, un segnale importante da parte del Governo verso un comparto fondamentale per il nostro Paese e per la nostra provincia in particolare", commenta il consigliere delegato Alessio Mammi. La stessa partecipazione dei sindaci all'assemblea della Coldiretti ha voluto ribadire il sostegno delle istituzioni reggiane al mondo agricolo, "che non consideriamo un residuo del passato, ma un settore strategico per lo sviluppo del nostro territorio, con grandi potenzialità di crescere e generare occupazione e ricchezza".
"Attraverso il taglio di Irap e Imu agricola sarà possibile indirizzare risorse verso l'innovazione e assicurare maggiore competitività al Made in Italy agroalimentare, favorendo nuovi posti di lavoro e la possibilità che i giovani si avvicinino all'agricoltura", aggiunge Mammi giudicando positivamente anche "l'attenzione dimostrata dal premier Renzi e dal ministro Martina alla difesa dei prodotti nazionali contro le sofisticazioni, che purtroppo danneggiano anche il Parmigiano-Reggiano".
Secondo la Coldiretti, tra Irap e Imu agricola il risparmio per le imprese del settore ammonterà a 1 miliardo di euro.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Manovra da 152 mln nonostante calo delle entrate tributarie e aumento dei tagli imposti dallo Stato. Manghi: "Pronti a sforare il Patto di stabilità per opere importanti per la sicurezza". -

Reggio Emilia, 11 settembre 2015 -

A poche ore dalla presentazione in Consiglio provinciale, il presidente Giammaria Manghi ha illustrato ieri mattina alla stampa il Bilancio di previsione 2015 della Provincia di Reggio Emilia che – nonostante il calo delle entrate tributarie (dai 50,6 milioni del 2011 agli attuali 44 milioni previsti) e, soprattutto, l'aumento dei tagli imposti dallo Stato (dai 2,7 milioni del 2011 ai 21 di quest'anno) – ammonta complessivamente a quasi 152 milioni di euro.

"Abbiamo utilizzato tutte le proroghe concesse dal Governo e, per poter predisporre un bilancio in equilibrio, abbiamo atteso il Decreto Enti locali, senza il quale sarebbe stato impossibile far quadre i conti, a causa dei tagli alle risorse previsti dalla Legge di stabilità 2015 e dell'impatto sui bilanci provinciali di alcune incognite legate al processo di riordino sia dal punto di vista delle funzioni sia delle competenze, in particolare per quanto riguarda il personale adibito ai Centri per l'impiego e della Polizia provinciale", ha spiegato il presidente Manghi.
Grazie alla possibilità concessa dal Decreto Enti locali di poter redigere un bilancio di previsione solo annuale e di poter utilizzare tanto l'avanzo libero, "ottenuto grazie a una gestione che in questa Provincia è sempre stata virtuosa", quanto i risparmi derivanti dalla rinegoziazione dei mutui in parte corrente, la Provincia di Reggio Emilia può dunque presentare una manovra da quasi 152 milioni di euro. "Gestire un ente di questo tipo in dodicesimi è davvero impegnativo ed essere arrivati in fondo senza morti e feriti, salvaguardando posti di lavoro ed equilibrio di bilancio, è una buona notizia per tutta la comunità", ha detto il presidente della Provincia ringraziando i dirigenti Claudia Del Rio e Valerio Bussei per il lavoro svolto.

Anche il Piano degli investimenti è stato redatto solo per l'annualità 2015, come consentito sempre dal Decreto Enti locali, "in quanto tutte le Province sono impossibilitate a fare una programmazione triennale per le troppe incertezze sulle risorse", ha aggiunto il presidente. Nel 2015 gli investimenti previsti dalla Provincia di Reggio Emilia ammontano a 23 milioni e 455.000 euro, destinati a completare il consistente piano di investimenti degli anni scorsi, in particolare per quanto riguarda la sicurezza di strade ed edifici scolastici. Previsti anche 3,5 milioni per nuove infrastrutture stradali, a partire dai 2,9 milioni necessari per il secondo stralcio della Variante di Ponterosso a Castelnovo Monti, il cui bando di gara è già pronto. "La realizzazione di questi oltre 23 milioni di investimenti – avverte il presidente Manghi – è tuttavia legata alla possibilità di riuscire a dare compimento al piano delle alienazioni immobiliari e mobiliari". E proprio oggi sul sito della Provincia di Reggio Emilia sarà pubblicato il bando relativo alla vendita di Palazzo Trivelli (base d'asta 2,6 milioni), dei magazzini ex Car in via Lombroso (base d'asta 1,65 milioni), di 3 ex case cantoniere Anas (Campegine 198.000 euro, Brescello 80.000 e Ramiseto 86.000) e di un paio di piccoli terreni.
"Deve però essere chiaro – ha concluso il presidente Manghi - che negli ambiti di nostra competenza come la sicurezza stradale e degli edifici scolastici, di fronte a opere già finanziate e di massima urgenza, valuteremo di proseguire comunque anche in relazione al rispetto del Patto di stabilità". E una riflessione, "ovviamente più politica e istituzionale che tecnico-contabile" – in questi mesi è già stata fatta: "L'orientamento – ha chiarito il presidente Manghi rispondendo ai giornalisti – è che su alcune opere che riteniamo di assoluta priorità per la tutela dell'incolumità delle persone e che sono già finanziate, ma da tempo bloccate dal Patto di stabilità, si decida di sforare: nel dover scegliere tra la sicurezza e il rispetto di una norma, che per altro dal dibattito in corso e dagli incontri con il Governo ci risulta in procinto di essere modificata, siamo intenzionati a propendere per la sicurezza dei nostri cittadini.

Le opere da tempo bloccate dal Patto di stabilità, che in caso di sforamento sarebbero dunque avviate, sono infatti l'adeguamento sismico liceo Chierici per 2,5 milioni e la sistemazione del ponte sulla Sp 18 a Ligonchio (380.000 euro) e di quello tra Boretto e Viadana (310.000). Altri 440.000 euro, frutto di economie nell'ambito dei lavori del secondo lotto della Tangenziale Bagnolo-Novellara, verrebbero invece destinati alla manutenzione ordinaria "assolutamente indispensabile ai fini della sicurezza" delle strade del Reparto Nord, ovvero della Bassa.

Buone notizie, infine, anche sul fronte dei tanti istituti culturali di cui la Provincia è socia e, in molti casi, fondatrice e proprietaria di immobili (da Palazzo Magnani ai Teatri, dal Cervi all'Istoreco): "La cultura non è più una nostra funzione e dunque non possiamo destinarvi risorse, ma senza il mezzo milione della Provincia tutte queste istituzioni rischiano di andare in grande difficoltà: grazie a una importante collaborazione finanziarie della Regione Emilia-Romagna, anche per il 2015 riusciremo comunque a fare la nostra parte".
Oggi pomeriggio il Bilancio di previsione 2015 approda in Consiglio provinciale, prima di essere sottoposto al parere vincolante dell'Assemblea dei sindaci e tornare in Consiglio per l'approvazione.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Polizia provinciale e Guardie ecologiche hanno scoperto ad Argine di Cadelbosco Sopra le carcasse di uccelli non cacciabili accanto al capanno mimetico utilizzato da un modenese. -

Reggio Emilia, 3 settembre 2014 -

Oggi, in tutta l'Emilia-Romagna, è giornata di preapertura della caccia, una anticipazione limitata ad alcune forme di attività venatoria relative a poche specie di uccelli, rispetto alla apertura generale vera e propria prevista per domenica 20 settembre. Il personale della Polizia provinciale è stato comunque impegnato nel controllo dei pochi cacciatori presenti sul territorio, concentrati specialmente in prossimità di campi coltivati a girasole che attirano le tortore selvatiche, specie regina tra quelle bersaglio di questo appuntamento venatorio. Al personale provinciale si sono affiancate anche varie guardie ecologiche e venatorie volontarie.
Ed è proprio grazie alla segnalazione di una pattuglia di Guardie ecologiche volontarie del raggruppamento di Reggio Emilia che è stato individuato un cacciatore irrispettoso delle regole in località Argine di Cadelbosco Sopra. L'uomo, un modenese di 42 anni, stava infatti cacciando col fucile in un capanno mimetico, utilizzando richiami per le tortore. Nei dintorni del capanno, però, oltre ad alcune tortore selvatiche di cui è appunto lecito l'abbattimento, gli agenti, dopo minuziose ricerche, hanno però scoperto tra la vegetazione anche le carcasse di tortore dal collare orientale, specie non cacciabile, e di colombacci, specie per la quale la caccia aprirà solo dalla terza domenica di settembre. Gli agenti della Polizia provinciale hanno quindi proceduto al sequestro degli uccelli, del fucile e delle munizioni e provvederanno a segnalare all'autorità giudiziaria il cacciatore modenese.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Martedì, 01 Settembre 2015 15:37

La Provincia porta alla Giareda le eccellenze reggiane

Appennino, Ars Canusina, una ciclovia matildica per il Giubileo, il Pan de Re e il Mercato agricolo con i prodotti tipici al centro delle iniziative promosse da Palazzo Allende. -

Reggio Emilia, 1 settembre 2015 -

Anche quest'anno la Provincia di Reggio Emilia sarà protagonista della Giareda, la tradizionale sagra che dal 3 al 6 settembre animerà il cuore della città. "Questo evento di grande richiamo, per i reggiani e non solo, rappresenta infatti un'occasione importante per promuovere le eccellenze del nostro territorio ed alcuni progetti in fase di ideazione e realizzazione", spiega il presidente della Provincia, Giammaria Manghi.

Il Palazzo ducale intitolato a Salvador Allende - la sede della Provincia di Reggio Emilia che si affaccia su corso Garibaldi proprio di fronte alla Basilica della Ghiara – sarà così ancora una volta teatro di numerose iniziative culturali. Nel cortile interno di Palazzo Allende saranno infatti allestiti spazi dedicati all'Ars Canusina (l'artigianato artistico delle Terre di Canossa nato quasi un secolo fa, riprendendo gli ornamenti romanici dell'area matildica, grazie al genio di una donna, Maria Del Rio, alla quale la città di Reggio Emilia non ha ancora riconosciuto pieno merito) e al Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, con particolare attenzione al recente inserimento del nostro Appennino nei 13 siti italiani MAB (Man and the Biosphere) dell'Unesco.

Tre le iniziative in programma nel cortile di Palazzo Allende (sempre con inizio ore 21, in caso di maltempo nella Sala del Consiglio provinciale). Giovedì 3 settembre verrà presentata proprio la Riserva dell'Uomo e della Biosfera dell'Appennino Tosco-Emiliano con immagini, filmati e gli interventi dei presidenti Giammaria Manghi (Provincia), Fausto Giovanelli (Parco nazionale), Massimo Bizzarri (Club alpino italiano) e Luigi Bottazzi (Club per Unesco di Reggio Emilia) e di Giovanni Teneggi della Giunta della Camera di commercio. Chiuderà la serata un concerto de Lassociazione. Venerdì 4 settembre conversazione sul tema "Dal Romanico mediopadano all'Ars Canusina" con Gianfranco Rinaldi sindaco di Casina, Massimo Mussini dell'Università di Parma, Maria Neroni del Consorzio Ars Canusina (che presenterà anche un carosello di immagini del territorio e dei manufatti) e Roberto Carriero della Commissione Ars Canusina. Domenica 6 settembre infine la Provincia, con il presidente Giammaria Manghi e i consiglieri delegati a Turismo e Infrastrutture Pierluigi Saccardi e Andrea Tagliavini, presenterà il progetto della ciclovia "La Via matildica del Volto Santo: in cammino verso il Giubileo sul sentiero Matilde". Interverranno anche il sindaco di Vezzano Mauro Bigi, l'architetto Angelo Dallasta, don Giordano Goccini, lo storico Danilo Morini, il presidente del Gal Antico Frignano Appennino reggiano Luciano Correggi e i parlamentari Paolo Gandolfi e Antonella Incerti.

In corso Garibaldi tornerà inoltre la Festa del Pane Reggiano e delle eccellenze del territorio, organizzata in collaborazione con il Consorzio del Pane artigianale reggiano della Confcommercio, che promuoverà il "Pan de Re", dando continuità ad un progetto che da diversi anni riscuote notevole successo tra i consumatori reggiani: il pane a qualità controllata (QC) di Reggio Emilia – prodotto con grano esclusivamente reggiano, olio extra vergine di oliva e sale iodato in quantità non superiore al 1,5% e privo sia di additivi sia di grassi animali - debuttò infatti proprio alla Giareda del 2010 nell'ambito della Festa del pane, dei forni e dei mulini reggiani. Per tutta la durata della sagra sarà attivo uno stand con annesso laboratorio per la lavorazione e la distribuzione al pubblico del "Pan de Re" e di altri prodotti da forno artigianali, con particolare riguardo a quelli preparati con farina a qualità controllata a filiera corta interamente reggiana.

In collaborazione con tutte le associazioni di categoria, sarà poi allestito un Mercato degli Agricoltori che offrirà ai consumatori le numerose eccellenze agro-alimentari del nostro territorio: dal Parmigiano-Reggiano al Lambrusco Reggiano, dai salumi con in testa il Prosciutto marchiato Parma all'Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia, dall'Anguria Reggiana all'ortofrutta biologica fino ai liquori tradizionali e alle preparazioni alimentari tipiche. Nato per favorire l'incontro tra domanda e offerta di prodotti agroalimentari tradizionali, locali e di qualità, il Mercato degli Agricoltori promuove la vendita diretta realizzata con equità nei prezzi e con garanzie sull'origine degli alimenti, stimolando una corretta educazione alimentare, la conoscenza ed il rispetto del territorio.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Venerdì, 28 Agosto 2015 15:31

Reggio Emilia, limite dei 50 km/h sulla Sp 39

La Provincia di Reggio Emilia informa che da oggi sulla Sp 39 tra i comuni di Sant'Ilario e Gattatico, e precisamente dall'intersezione con la rotatoria di Sant'Ilario con la via Emilia" all'intersezione con la rotatoria con via Tonelli e via Europa, si viaggerà con limite di velocità a 50 km/h.

Il provvedimento - adottato a causa del un fondo stradale dissestato, potenzialmente pericoloso per la circolazione dei veicoli che procedono a velocità sostenuta - rimarrà in vigore fino al termine dei conseguenti lavori di ripristino.

Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

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