Il governo Conte ha presentato un nuovo testo finalizzato al contrasto della ludopatia, ma allo stesso tempo finalizzata ad accrescere il prelievo erariale dal settore dei Giochi
Il Governo Conte fa sentire, ancora una volta, la sua voce nell’ambito del gioco d’azzardo italiano. Dopo il Decreto Dignità voluto dal Ministro pentastellato Luigi Di Maio, che ha reso fuori legge qualsiasi sponsorizzazione o pubblicità di bookmakers di scommesse sportive, anche le leggi sul reddito di cittadinanza e sulla famosa quota 100 prevedono disposizioni in materia di gioco.
Il testo, arrivato in Senato, è stato assegnato ai lavori della commissione Lavoro e Previdenza Sociale e prevede alcune norme di contrasto alla ludopatia. La card sul reddito di cittadinanza, ad esempio, non si potrà usare per scommettere, con il divieto “di utilizzo del beneficio economico per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità”, stando a quanto recita il testo in Gazzetta Ufficiale. Tutela del giocatore e contrasto al gioco illegale sono le due direttrici lungo le quali si articola il lavoro del governo, che punta ad inasprire le pene per l’esercizio abusivo, con pene da 6 mesi a 3 anni di reclusione e multe da 20.000 a 50.000 euro, e a rafforzare l’autorità dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Importanti novità si avranno anche sul Preu, il Prelievo Erariale Unico sulle giocate. Previsto un ulteriore aumento: da 1.35 a 2.00%. Una rettifica che ha fatto infuriare i rappresentanti del settore, tra tutti il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, che ha sottolineato come la sua associazione porti alle casse statali oltre il 70% del sistema di controllo del gioco regolamentato in Italia generando e versando oltre 7 dei circa 10 miliardi di euro all'anno di gettito erariale, riveniente dalla spesa degli utenti con il gioco pubblico, vale a dire circa 18,5 miliardi di euro. “Questi aumenti non possono essere paragonati a semplici aumenti di tariffe – continua - ma vanno a incidere sul margine, questo fa la differenza e determina la non stabilità del sistema”.
Critiche alla misura sono arrivate anche da Lottomatica, per bocca di Alberto Giorgetti, preoccupato sul condizionamento che gli aspetti di carattere industriale potranno avere sul mercato dopo queste misure.
Intanto aumentano anche i corrispettivi per il rilascio di titoli autorizzatori per gli apparecchi da intrattenimento, con la previsione di un versamento una tantum. Il testo in studio in commissione passa dai 100 € previsti all’origine al doppio preciso, 200 € per ogni singola macchina.
Misure che possono generare un vero e proprio terremoto nel gambling italiano. Con rischi ancora inaspettati. Lottomatica infatti ricorda come il settore dia lavoro a 120mila lavoratori, compresi la filiera e i punti vendita. Il manganello proibizionista rischia di fare vittime anche in Italia. Serve collaborazione, confronto e progettazione mirata. Prima che sia troppo tardi.