Redazione

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Lunedì, 06 Agosto 2018 10:00

Giovani - un successo il campo Emilia

Si è concluso con successo il Campo Emilia organizzato dai Lions del Distretto 108 Tb, in collaborazione con l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Reggio Emilia

Una straordinaria esperienza umana ed educativa, un laboratorio in cui si sono confrontate culture differenti e creati legami di fratellanza, aperti all'inclusione di tutto ciò che solo in apparenza può sembrare lontano o diverso.
Questo è stato il Campo Internazionale della gioventù "Emilia", organizzato e promosso per la prima volta a Reggio Emilia dal Distretto Lions 108 Tb, in collaborazione con l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Reggio Emilia, conclusosi da pochi giorni.

Una trentina di giovani, di età compresa tra i 16 e i 22 anni, provenienti da tutto il mondo, dopo essere stati ospitati per due settimane da famiglie di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara, hanno vissuto tutti insieme per dieci giorni presso l'Ostello della Gioventù del Castello di Rossena, da dove i soci Lions li hanno guidati in un percorso di attività culturali, ludiche e sportive finalizzate all'inclusione.

Erano diverse quest'anno le aspettative riposte nei "giovani ambasciatori": per la prima volta, infatti, un Campo Lions per la gioventù ha provato ad integrare 4 ragazzi ipovedenti in un programma comune con 27 ragazzi vedenti.
Grazie alla proficua collaborazione con Chiara Tirelli, presidente dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Reggio Emilia, che ha seguito i ragazzi per tutta la durata del campo e con cui c'era stata fina dai mesi precedenti una costruttiva condivisione di programma e di intenti, l'esperimento ha prodotto risultati talmente straordinari nel processo di coinvolgimento dei giovani che al prossimo Forum Europeo Lions previsto per ottobre a Skopje, si proporrà di aprire l'edizione 2019 del Campo "Emilia" a ragazzi non vedenti o ipovedenti di tutto il mondo.

"Il Campo Emilia è la testimonianza tangibile della mission dei Lions: promuovere la comprensione tra i popoli – ha commentato il direttore del Campo Daniela Gardini – l'inclusione rappresenta lo strumento più efficace per raggiungere questo scopo di sensibilizzazione e comprensione reciproca anche su temi come la cecità".

Le attività svolte quest'anno, iniziate con la presentazione dell'iniziativa alla città di Reggio nella magnifica Sala Tricolore, sono continuate con una biciclettata per la città di Ferrara, dove i ragazzi ipovedenti si sono affidati ai compagni che guidavano i tandem. Bellissima l'esperienza della "cena al buio" durante la quale i ragazzi sono stati bendati ponendosi allo stesso livello dei giovani ipovedenti. Quindi la visita a Limbiate, alla scuola Lions per la formazione e l'addestramento dei cani guida, e a Bologna con la giornata di apertura dell'annata Lions e la sfilata delle bandiere; e ancora la visita guidata all'incantevole Venezia, la giornata in collina al sentiero attrezzato di Civago e la cena sotto le stelle nel borgo medioevale di Votigno, dove fra le antiche pietra del borgo si udivano le voci dei ragazzi provenienti da Algeria, Armenia, Brasile, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Georgia, Germania, India, Israele, Italia, Messico, Norvegia, Serbia, Spagna, Stati Uniti, Taiwan, Thailandia, Turchia, Ungheria.

Tanti anche i momenti di confronto e riflessione su tematiche civili e sociali che hanno portato all'elaborazione di una "Carta dei Ragazzi dei Diritti dell'Uomo" che, secondo i giovani ambasciatori, dovrebbe essere adottata da tutti i popoli della terra.
Un'esperienza unica, che ha permesso a tutti di capire che esistono solo le persone: ragazzi, uomini e donne, tra loro differenti, che hanno percorso assieme un tratto del sentiero della vita confidando gli uni negli altri.

"Lions e UICI sono associazioni molto attive sul territorio che si impegnano per rendere migliore la vita di tante persone con difficoltà visive – ha dichiarato Chiara Tirelli, presidente dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Reggio Emilia – vari sono i servizi e le attività promossi annualmente dai Club, e quando si lavora insieme riuscendo a condividere bisogni e scopi, come è stato per il Campo Emilia, i risultati sono straordinari. Ringrazio tutti per avermi coinvolto in questa bellissima esperienza e spero ci saranno in futuro molte altre occasioni di collaborazione".

I ragazzi sono stati seguiti per tutta la durata del Campo della Gioventù dal responsabile distrettuale degli scambi Loris Baraldi, dal direttore del Campo Daniela Gardini, dai camp leader Marco Tioli, Eugenia Giorgini, Lorenzo Prati, Matteo Cantadori, dal tesoriere Laura Lasagna, dal segretario Sergio Vaiani e dal medico del Campo Vincenzo Faraci.

L'iniziativa è stata sostenuta dai Lions Club Canossa Val d'Enza, Castelnovo Monti, Correggio "Antonio Allegri", Fabbrico Rocca Falcona, Guastalla Ferrante Gonzaga, Reggio Emilia Host Città del Tricolore, Regium Lepidi e Cispadana, Reggio Emilia La Guglia-Matilde di Canossa, Sant'Ilario d'Enza, Scandiano, Argelato San Michele, Malalbergo Lyda Borelli e San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna, e sette club del ferrarese: Ferrara Ercole I d'Este, Ferrara Europa Poggio Renatico, Ferrara Diamanti, Ferrara Estense, Santa Maria Maddalena Alto Polesine, Ferrara Host e Codigoro.

 

I_giovani_di_Campo_Emilia_al_Castello_di_Rossena_1.jpg

Riceviamo e pubblichiamo per conto di Federfarma a firma del Dottor Dante Baldini - presidente Federfarma Reggio Emilia - 

"Intanto, complimenti al sindacato dei farmacisti ospedalieri, perché in neanche una giornata è riuscito a far firmare un documento ai 46 farmacisti dell'Asl dei diversi ospedali di tutta la provincia: noi non ci saremmo mai riusciti. Il nostro intervento non aveva nulla di personale, e nemmeno di diffamatorio. Non era nostra intenzione diffamare i colleghi ospedalieri, con la loro professionalità e competenza. E' chiaro e evidente a tutti che i dipendenti Asl, come quelli di qualunque altra azienda, fanno quello che impongono le direttive che provengono dall'alto: sono queste ultime che noi stiamo contestando. Noi non siamo lì a controllare come avviene la distribuzione diretta, della quale anche noi conosciamo le norme. Noi però stiamo ai fatti. Intanto una domanda: perché così tanti farmacisti ospedalieri che distribuiscono farmaci ai cittadini, dal momento che esiste la possibilità di mandare la maggior parte di queste medicine nelle farmacie territoriali, più comode e agevoli per orari e distanza, rispetto agli ospedali? E poi: a quali criteri di posologia e appropriatezza prescrittiva corrispondono, per esempio, 120 scatole di Lasix consegnate in una volta sola? Si tratta di 3600 compresse con la posologia di quattro compresse al giorno: sono 900 giorni di terapia. Non è troppo? Le scadenze, visto che si tratta di un periodo di oltre due anni, sono state controllate? E' una provvista per tutta la famiglia? Le foto di farmaci ospedalieri che finiscono nel bidone degli scaduti stanno arrivando da tutta la regione e da tutta Italia. Il sistema comporta molti sprechi, è evidente. Perché nessuno lo vuole riconoscere? E poi: col consegnare tante confezioni in una volta sola, non si rischia di incentivare l'abuso di farmaci? Dicono che hanno un sistema informatico, ma perché non staccano i fustelli dai medicinali, come fanno fare a noi farmacisti, essendo questa l'unica controprova per verificare ogni altro sistema di consegna? Un'ultima domanda, da contribuenti: 46 farmacisti ospedalieri è il totale assoluto provinciale o in questo momento qualche farmacista ospedaliero è in ferie?"

Dottor Dante Baldini
(presidente Federfarma Reggio Emilia)

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, unitamente a personale dell'Agenzia delle Dogane, hanno sequestrato, presso l'aeroporto di Fiumicino, oltre 12 mila pasticche di ecstasy per un peso superiore ai 6 kg, rinvenute all'interno di cinque confezioni di latte artificiale in polvere per neonati. La sostanza, che immessa sul mercato clandestino avrebbe fruttato illeciti ricavi per oltre 500.000 euro, era occultata all'interno di un bagaglio custodito nell'apposito magazzino "lost&found" e in attesa che la proprietaria ne richiedesse la "legittima" restituzione.

Grazie al capillare dispositivo di controllo attuato anche all'interno dei depositi bagagli dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino, il prezioso carico è stato intercettato e sequestrato. Occultati tra vestitini, giocattoli e prodotti per l'infanzia, l'attenzione dei Finanzieri è stata catturata da 5 confezioni di latte in polvere che, perfettamente sigillate ed intatte, risultavano pesare oltre 1 kg ciascuna rispetto al peso di 500 gr indicato sulla confezione.

I dubbi, anche in considerazione della sospetta provenienza originaria del bagaglio, individuata nella capitale dei Paesi Bassi, sono stati subito sciolti quando, aperte le confezioni, all'interno di un'ulteriore busta termosaldata, sono state rinvenute migliaia e migliaia di pasticche a forma di osso e di rombo tutte di colore verde fluo recanti, stampigliati, il marchio di una rinomata bevanda alcoolica ed il logo riconducibile ad un giovane pilota di Formula 1.

L'analisi della documentazione di viaggio del bagaglio ed i successivi accertamenti esperiti hanno consentito di individuare la passeggera, una giovane signora di origini maltesi al momento risultata irreperibile.

L'imponente sequestro, coordinato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, ha consentito di bloccare un pericolosissimo traffico internazionale di pasticche di MDMA provenienti da Amsterdam e riacceso i riflettori sul pericoloso fenomeno, soprattutto legato al mondo dei più giovani, quale l'uso di droghe pesanti a derivazione chimica.

Basti pensare che ognuna delle pastiglie sequestrate, rispondenti al peso unitario di circa 500mg, è risultata contenere principio attivo di MDMA pari a 263mg, quindi ben oltre la soglia di rischio eccessivo scientificamente stabilita in 120mg.

L'abuso delle stesse avrebbe causato il conseguente aumento esponenziale di danni cerebrali irreparabili, tenuto conto delle caratteristiche neurotossiche della sostanza sequestrata.

L'attività si inserisce in un ampio dispositivo operativo attuato dal Comando Provinciale di Roma che ha intensificato i controlli proprio con l'avvio della stagione estiva a contrasto dei traffici illeciti e a tutela della salute pubblica.