Redazione

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Da Agamare a I Viaggi del Ventaglio, passando per Columbus, Eurotravel, Maxitraveland, Teorema, Todomondo: negli ultimi anni l'elenco degli operatori usciti di scena è impressionante. Eppure -secondo quanto osserva SpeedVacanze.it- per chi ha saputo cavalcare l'era dell'online il settore oggi vola, superando la soglia degli 11 miliardi di euro (+15% rispetto al 2017).

Di pari passo con il boom di Internet e del «fai-da-te» e con la crisi economica nazionale e le turbolenze internazionali che hanno stravolto le dinamiche di mercato, il mondo delle agenzie di viaggi si è profondamente trasformato negli ultimi 10 anni. A metterlo in evidenza è SpeedVacanze.it, il tour operator che ha inventato l'esclusiva formula dei viaggi per single.

Un terzo di quelli che erano i primi 30 tour operator italiani è oggi sparito. Operatori "illustri" come Teorema -che dagli Anni Novanta fino al primo lustro del 2000 ha fatto storia- o come I Viaggi del Ventaglio, che dopo il fallimento prova a oggi a risorgere cambiando pelle, con un nuovo nome ed un franchising con strategie commerciali e piattaforme d'acquisto comuni per villaggi all'estero.

«I tour operator in Italia hanno visto il fatturato passare dai 7 miliardi di euro del 2007 ai circa 3,5 del 2016» così spiega la crisi Giuseppe Gambardella, fondatore di SpeedVacanze.it ma anche di SpeedDate.it, portale quest'ultimo che offre ai single il modo più veloce e divertente per incontrare nella vita reale gente nuova e nuovi potenziali partner.

Così sono spariti anche Eurotravel, Rallo Viaggi, Orizzonti, Todomondo, Columbus, Agamare, Maxitraveland, tutti travolti dalle OTA, acronimo inglese che sta per «online travel agency». Una ventina di superstiti tradizionali rimasti sul mercato hanno invece dovuto cercare dimensioni maggiori e cambiare modello di business.

Eppure nel 2017 il turismo ha generato un fatturato e-commerce che ha superato la soglia dei 10 miliardi di euro. «Un volume impressionante, destinato a crescere ancora molto nei prossimi anni» commenta Roberto Sberna, direttore generale di SpeedVacanze.it.

E per il 2018 il risultato stimato da SpeedVacanze.it vede un ulteriore aumento del 15% rispetto ai 10,7 miliardi di euro del 2017. Un altro anno brillante, dunque, che si chiuderà avendo generato un fatturato e-commerce viaggi che supera la soglia degli 11 miliardi di euro, raggiungendo gli 11,5 miliardi di euro.

Grazie anche al peso del turismo, nel 2018 il valore dell'e-commerce in Italia supererà complessivamente i 39 miliardi di euro, assestandosi a 39,3 miliardi, con una crescita dell'12% rispetto al 2017, facendo così recuperare all'Italia parte del ritardo rispetto ad altri Paesi come la Francia che ha un fatturato e-commerce complessivo di oltre 80 miliardi di euro. «Il doppio rispetto al nostro» sottolinea il direttore generale di SpeedVacanze.it.

 

 

Parma guadagna una posizione e si colloca al quinto posto assoluto nella speciale classifica sulla qualità della vita stilata da Italia Oggi e L'Università La Sapienza di Roma.

di LGC Parma 19 novembre 2018 - E' in edicola oggi lo speciale di Italia Oggi che fotografa la qualità della vita nelle province d'Italia. Una ricerca, giunta alla ventesima edizione, realizzata dall'Università La Sapienza di Roma e prende in esame molteplici parametri e indicatori. Nello specifico sono 9 parametri: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Gli indicatori presi in considerazione sono stati 84. 

Dall'analisi d'insieme e confrontando con i risultati del 2017 si evidenzia come il divario tra Nord e Sud si sia ancora più allargato mentre nel complesso sono aumentate le province  italiane in cui la qualità della vita è classificata come buona o accettabile: 59 nel 2018 rispetto alle 56 del 2017. Le città meridionali che entrano nella prima metà della classifica del 2018 sono soltanto Teramo e Matera.

Se da un lato si conferma che la qualità della vita è migliore nei piccoli centri, sia che siano al nord o al sud, dall'altro sorprende lo scivolone di alcune città, prima fra tutte Roma che crolla dallla 67esima alla 85esima posizione (-18) e Firenze che 37esimo al 54esimo. Milano invece guadagna due posizioni risalendo al 55esimo posto. 

Fanalino di coda è Vibo Valentia mentre il podio è saldamente occupato da Bolzano, Trento e Belluno

Treviso risulta essere la provincia più sicura d'Italia. Trento, Bolzano e Bologna le migliori in termini di affari e lavoro. Parma, Siena, Trento e Piacenza le province con la migliore offerta finanziaria e scolastica. E ancora, Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente sistema sanitario.

 

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La saga delle gesta eroiche dei nostri alleati si arricchisce di nuovi esilaranti episodi. Dai maltesi, benzinai d'alto mare ai membri paragnosti del'UE capaci di leggere i documenti italiani quando sono ancora nel furgone del postino.

di Lamberto Colla Parma 18 novembre 2018 -

Non c'è che dire. Gli Uemanoidi non si smentiscono mai e con caparbietà proseguono nella loro presuntuosa, stucchevole e ormai vomitevole linea di condotta anti-italiana.
Dopo aver fatto bere cisterne di olio di ricino ai greci, accorgendosi tardivamente dell'errore, eccoli qui pronti con la stessa ricetta da somministrare agli italiani.

Ma mentre si discute sulla manovra finanziaria, i piccoli e terribili alleati maltesi si trasformano in benzinai e invece di portare soccorso all'ennesimo barcone rimasto all'asciutto in mezzo al mare, all'interno delle loro acque territoriali, hanno ben pensato di portargli una qualche tanica di benzina, girargli la prua verso nord-ovest e spedirli come un pacco postale verso le coste italiane.

Tutto normale, secondo le convenzioni internazionali di soccorso in mare e in perfetto stile cooperativo europeo.

Verso i maltesi tutti tacciono, ma non altrettanto silenzio è riservato a qualsiasi sospiro italico.

Così, mentre la corrispondenza di Palazzo Chigi viaggia di notte verso Bruxelles, il mattino seguente i giornali sono già colmi dei commenti di mezza europa.

Olandesi e Austriaci furono i primi, mercoledi mattina, a cantare e a invocare per l'Italia una procedura di infrazione. E a questo punto sorge spontanea la domanda: Ma chi sono e quanti "milllesimi" hanno da far valere all'assemblea del "Condominio Europa" questi due staterelli per permettersi di alzare la cresta?

Così, ponendosi la medesima domanda anche i parrrucconi di Bruxelles, ecco spuntare gli obici da 55.

Quindi, senza saper né leggere né scrivere, ma forti dei loro poteri paranormali gli Uemanoidi, imboscati nelle taverne dei parlamenti europei, tornano a muggire contro l'Italia e il suo documento di programmazione.

Il primo a esporsi, dopo gli staterelli, è l'autorevole opinione di Markus Ferber, il tedesco dimenticato forse perduto sin dal 1994 tra le innumerevoli stanze di Bruxelles e Strasburgo, che ha osato minacciare di "mandare la Troika" in Italia. Proprio lui, uno dei responsabili del disastro UE in quanto è dal 2009 membro della commissione Affari economici e monetari dell'Europarlamento dopo essere stato, per i 10 anni precedenti, membro della commissione Bilancio. Insomma un autentico Uemanoide DOC.

A Bruxelles però, accortisi che questo "ignoto" qualsiasi non ha peso politico sufficiente, ecco che comandano ai soliti tedeschi di estrarre i loro V2.
Nelle successive 24 ore il principale quotidiano finanziario del Paese, i capo-economisti delle maggiori banche tedesche, il presidente della Banca centrale e la cancelliera federale hanno espresso la loro apprensione per debito pubblico italiano, preparando la strada per lo scontro Berlino - Roma.
Jörg Krämer, capo-economista di Commerzbank, secondo istituto di credito della Germania, nel suo intervento pubblicato su Handelsblatt Global non ci sono spazi all'interpretazione: "Lasciare che i mercati castighino i populisti italiani".

Insomma, posto che questa volta, a differenza del tandem Berlusconi-Monti, il Governo gode di ampia popolarità e l'intervento del Presidente della Repubblica non è realizzabile, la ricetta di Krämer sarebbe di attendere "Affinché i mercati esercitino la loro disciplina, la Bce si deve attenere alle regole", e stare ferma fino a quando l'Italia, sotto lo schiaffo dei mercati, non accetti le riforme "chieste" da Bruxelles. Una situazione di crisi che, dopo tanto tacere, ha indotto la stessa Merkel a esprimersi, un po' più diplomaticamente, sottolineando che l'Italia è un paese fondatore dell'UE e "ha deciso insieme a tutti gli altri le regole che oggi sono all'origine della nostra base giuridica"

Avanti a tutto spread, come promesso già 35 giorni prima della elezioni del 4 marzo scorso come ci ricorda questo link: http://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/18753-35-giorni-e-già-minacciano-di-"spread".html 

(in allegato la lettera del Ministro TRIA e il documento Programmatico del Governo)

 

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