Habitat Pubblico 2015 inaugura la sezione Corpo Politico con la tragedia La Gloria, al Lenz Teatro dal 21 al 23 aprile. Aspettando lo spettacolo Bruno Longhi, dedicato a una figura fondamentale del movimento di resistenza antifascista di Parma. -
Parma, 20 aprile 2015 -
«Tutto quel che è terribile ed ignoto somiglia alla tua maschera. Ma chi sei tu? Chi sei tu? Non t'ho conosciuta mai. Morirò di te, senza conoscerti. Sei viva? Sei estranea? Hai il tuo respiro?»: in quest'opera pochissimo conosciuta, Gabriele D'Annunzio crea una partitura drammatica che, oltre a evidenti coincidenze storiche con la condizione attuale del nostro Paese, richiama elementi portanti della ricerca artistica contemporanea. «I titoli degli episodi basteranno forse a dare una chiara idea del mio intendimento: La Fame, La Pestilenza, La Paura, La Ribellione, La Vittoria». Il Vate scrisse La Gloria tra febbraio e marzo del 1899 a Villa Marmalus, a Corfù. «Qualcosa del mio cervello si scompose», disse Eleonora Duse, prima interprete della tragedia, sofferente di violente crisi di nervi e sull'orlo della follia. Da questa "scomposizione" nacque la figura di Elena Comnèna: D'Annunzio disse di averne concepito il personaggio dopo averne «udito la voce nel vento che passava sul deserto arabico, mentre spingevo il mio cavallo al galoppo sotto il gran sole omicida».
Lenz Fondazione opera per via scultorea, "in sottrazione": «Per restituire all'opera la sua profonda ed inesaurita modernità linguistica» spiega Maria Federica Maestri, che dello spettacolo cura installazione e regia, «ne è stato smantellato l'impianto originale, riducendo la pluralità dei personaggi ad una sola coppia scenica. Scrostata la superficie dai manierismi primonovecenteschi, è emersa la crudezza e la violenza quasi patologica del poeta più inquieto e contraddittorio della letteratura italiana. Ne è rimasto un 'al di qua' pietrificante, un monumento alla fisica fascista del potere che prefigura l'altra notte luttuosa degli anni settanta, quella dello stragismo nero, rimossa dalla nostra memoria quanto quella del terrorismo brigatista».
La Gloria è interpretata da Valentina Barbarini e Roberto Riseri, che interagiscono con le musiche composte ad hoc da Andrea Azzali. Maria Federica Maestri in merito all'attrice-icona di Lenz Fondazione aggiunge: «Valentina Barbarini è da anni una trasduttrice gloriosa del disegno e dei segni che contraddistinguono la nostra estetica teatrale. Nel suo corpo minuto e solitario grandeggia scarnificato il monumento testuale eretto da D'Annunzio per glorificare la decadenza della funzione eroica. La retorica del potere dittatoriale, la necessità della guerra civile permanente ammorbano questa opera, che continua – come una premonizione – il racconto di un epos tragico anticipatore del nostro presente».
La Gloria sarà in scena da martedì 21 a giovedì 23 aprile: il 21 e il 22 alle ore 21.00, il 23 alle ore 22.00. In questa ultima data, La Gloria sarà presentata in dittico serale con Bruno Longhi, lo spettacolo dedicato a una delle figure più importanti del movimento di resistenza antifascista a Parma realizzato in collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma e riallestito in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della Lotta di Liberazione.
Entrambi i lavori abiteranno gli spazi di Lenz Teatro, in via Pasubio 3/e a Parma. Per informazioni e prenotazioni: 0521.270141, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.lenzfondazione.it.
(Fonte: Ufficio stampa Lenz Fondazione)
Un tuffo negli anni '50 fra giacche di pelle, brillantina e gonne a ruota. Al Teatro della Luna di Assago la Compagnia della Rancia porta in scena la mitica storia d'amore fra Danny e Sandy. -
Parma, 14 aprile 2015 - di Pietro Razzini -
"Wop-bop-a-loom-a-blop-bam-boom": Danny Zuco punta il dito verso l'alto, invitando tutti gli artisti a rientrare sul palco e a esibirsi per il bis del medley finale, mentre il pubblico applaude, sorride e, in alcuni casi, si emoziona. Magia dei musical, in generale, e di Grease, in particolare. Al Teatro della Luna di Assago (a pochi metri dal Forum) tornano di moda giacche di pelle e brillantina. Un tuffo negli anni '50 fino al 3 maggio 2015, quando la Compagnia della Rancia si trasferirà a Roma, al Teatro Brancaccio. Gioia ed energia regalano il buon umore e spensieratezza durante le due ore di show offerte al pubblico. Un mix di canzoni storiche, di ricordi indelebili, di suggestioni fresche e spontanee. La Greasemania è ancora viva nonostante siano passati ben 18 anni dal debutto italiano del musical e addirittura 37 dalla pellicola che ha reso celebri John Travolta e Olivia Newton John.
LE SORPRESE - Nuove traduzioni di Franco Travaglio di alcune delle canzoni più famose, particolari arrangiamenti del direttore musicale Riccardo Di Paola (con la supervisione musicale di Marco Iacomelli), brillanti costumi creati da Carla Accoramboni, irresistibili coreografie firmate da Gillian Bruce. Queste solo alcune delle sorprese "tecniche" che attendono gli amanti dello spettacolo che vede protagonisti Beatrice Baldaccini nel ruolo di Sandy e Giuseppe Verzicco nei panni di Danny.
IL CAST - Frizzante nelle sue individualità, equilibrato nella coralità, il cast di Grease porta alla ribalta alcuni elementi che spiccano per personalità e carisma: Gianluca Sticotti (Kenickie) mixa il fascino del "bello e dannato" a brillanti abilità artistiche in grado di farlo eccellere nel ballo, nel canto e nella recitazione. La sua "compagna" di scena, Floriana Monici (Rizzo), non è da meno: tanto brava nel rendere odioso il suo personaggio quanto impossibile da non amare per le sue doti canore. Citazioni particolari per Giulia Marangoni, bizzarra nell'interpretare con grande ironia la sua Jan, e per l'ugola d'oro di Gioacchino Inzirillo (Doody).
IL CONTAGIO - Nel complesso, lo show portato in scena dalla Compagnia della Rancia è l'occasione giusta per unire la famiglia in una serata di festa, l'opportunità per proporre alla propria amata qualche ora di distrazione dai pensieri quotidiani, lo strumento per fare un viaggio nel tempo con chi ha vissuto il periodo del rock 'n roll e delle gonne a ruota. Lasciarsi contagiare è semplice: nessuno sforzo di volontà. È qualcosa di spontaneo. E alla fine dello spettacolo, anche voi griderete: " Wop-bop-a-loom-a-blop-bam-boom".
In occasione del V-Day 2015 tornano in scena i “Monologhi della Vagina”. L’appuntamento è per il 19 Aprile al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia.
Di Chiara Marando - Lunedì 13 Aprile 2015
Dare voce al mondo femminile, osservarlo in tutte le sue sfaccettature più intime portando alla luce le diverse esperienze, anche quelle più dolorose, legate alla sessualità, con lo scopo di sensibilizzare ed aumentare la consapevolezza verso quei temi considerati ancora tabù.
Questa è la filosofia sulla quale si fonda il V-Day, giunto quest’anno alla sua 5° edizione, un movimento internazionale fondato dall'autrice del libro “Monologhi della Vagina” Eve Ensler che si pone l’obiettivo di promuovere eventi creativi per raccogliere fondi e rivitalizzare lo spirito delle associazioni non violente a favore delle donne in difficoltà. Una realtà divenuta tra le più efficaci campagne di sensibilizzazione contro la violenza domestica.
Il 19 Aprile, al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, andrà in scena lo spettacolo “I Monologhi della Vagina”, regia di Stefania Maceri, una rappresentazione teatrale che riesce a raccontare il mondo delle donne attraverso stralci di vita emozionanti e coinvolgenti che portano sul palco uno spaccato dell’esistenza femminile del quale è necessario parlare. Il tutto affrontato con un mix di ironia, serietà, drammaticità, gioia, nonché riferimenti a storie reali tratte dal libro e raccolte attraverso interviste a donne in tutto il mondo.
Per maggiori info e prenotazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure chiamare il 3470735639
Tutto il ricavato sarà devoluto in beneficenza
Due performance su testi poetici e spirituali di Juan de la Cruz, Friedrich Hölderlin, Cristina Campo, Clemente Rèbora e Pier Luigi Bacchini: prosegue la preziosa stagione "Habitat Pubblico 2015". Dal 19 al 21 marzo, al Lenz Teatro di Parma. -
Parma, 17 marzo 2015 -
La Chiesa cattolica lo ha definito Doctor Mysticus: è Giovanni della Croce, al secolo Juan de la Cruz, presbitero e poeta a cui Lenz Fondazione dà voce, nell'ambito del grande progetto annuale Habitat Pubblico 2015, nelle performance Canciones del alma e L'Impronta di un Dio. L'appellativo usato per il celebre spagnolo vissuto nel XVI secolo non potrebbe essere più pertinente, in questo caso: se è vero che a differenza dell'asceta, santo solitario e ritirato, il mistico è colui che si incammina sulle strade del mondo per illuminare altri uomini, incarnare oggi i suoi versi fa -letteralmente- risuonare un preciso intento della Fondazione diretta da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto: aprire alla comunità multiformi esperienze artistiche, implementando la conoscenza e la diffusione dei linguaggi performativi contemporanei.
«Canciones del alma» spiega il regista Francesco Pititto «continua l'investigazione sul sentiero obscuro di Juan de la Cruz sulla "conoscenza sperimentale di Dio", come la definisce Giorgio Agamben. L'esperienza della nudità e del vuoto, dell'oscurità e del divino si sviluppa in uno spazio di rappresentazione ristretto, costringendo l'attrice Sandra Soncini a mutazioni continue. I temi della maturità e del divenire impongono autorevolezza nell'organizzazione della fabbrica del corpo – così come in quella dell'Universo, scriverebbe Calderón – e, soprattutto nell'organizzazione dell'anima contenuta al suo interno, liberata in canzoni poetico-mistiche che sondano incessantemente l'invisibile».
I testi poetici di Juan de la Cruz, intessuti ad altri di Friedrich Hölderlin, Cristina Campo, Clemente Rèbora e Pier Luigi Bacchini (il grande poeta di Parma protagonista, nei giorni scorsi, di un doppio importante omaggio che Lenz Fondazione ha voluto porre in apertura di Habitat Pubblico 2015) sono la materia su cui è costruita L'Impronta di un Dio. La regista Maria Federica Maestri suggerisce: «La poesia rifiorisce tra specie diverse, tutte però interroganti il mistero della vita e della morte. Ognuno di questi autori è Segno, non lasciano segni, ma essi stessi sono il Segno». Questa densa mise en parole, interpretata da Valentina Barbarini, è intessuta alle potente corporeità delle immagini di Francesco Pititto e ai suoni di Andrea Azzali, il musicista e compositore che da quindici anni collabora a gran parte delle produzioni di Lenz.
CALL PER POETI E VIDEOMAKERS. Habitat Pubblico | Open Poetico/Visuale
Durante ogni serata di spettacolo, saranno lette tre brevi scritture poetiche in forma di Aiku e proiettate tre brevi sequenze video di due minuti, sempre in forma di Aiku – selezionate dalla direzione artistica tra quelle inviate dagli autori entro le ore 18 di ogni giorno – all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Canciones del alma e L'Impronta di un Dio saranno presentate negli spazi di Lenz Teatro, in via Pasubio 3/e a Parma, da giovedì 19 a sabato 21 marzo, con inizio alle ore 21. Per informazioni e prenotazioni: 0521.270141, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , www.lenzfondazione.it.
(Fonte: ufficio stampa Lenz Fondazione)
Dal 15 al 28 marzo tra la Cavallerizza di Reggio e il Teatro della Rocca di Novellara torna la rassegna teatrale che accoglie le produzioni di numerose scuole di ogni ordine e grado -
Reggio Emilia, 14 marzo 2015 -
Dal 15 al 28 marzo la Provincia di Reggio Emilia, a Reggio e Novellara, promuove la sesta edizione del Festival internazionale Teatro Lab, a cura di Etolie Centro Teatrale Europeo di Reggio Emilia. La rassegna teatrale, unica nel suo genere, accoglie le produzioni di numerose scuole di ogni ordine e grado ed ha l'obiettivo di avvicinare ragazzi dai 15 ai 25 anni provenienti da tutt'Italia per condividere la cultura e la cooperazione che il teatro può offrire e far "ri-scoprire" un territorio carico di arte e tradizioni.
Quest'anno la rassegna, che vede la collaborazione dei Comuni di Novellara e Reggio Emilia, della Provincia di Reggio Emilia e della Regione Emilia Romagna, gode del patrocinio della Federazione italiana teatro amatori (Fita) e di Agiscuola, l'Agenzia generale italiana dello spettacolo, nonché del rinnovo, per la qualità del progetto, dell'adesione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Come Provincia non possiamo che sostenere questo festival internazionale che ospitimao da più di dieci anni nel nostro territorio perché rappresenta un'occasione davvero preziosa per valorizzare i nostri giovani - spiega la vicepresidente con delega alla Scuola, Ilenia Malavasi - L'obiettivo del progetto infatti è la crescita comune, la condivisione e la capacità di lavorare in gruppo. Centinaia di studenti si confronteranno sulla felicità, dando voce ai loro sogni, alla loro creatività, ai loro talent e animando i nostri teatri. Quello della Provincia è, dunque, un sostegno convinto e motivato dal forte valore educativo del progetto e del teatro, frontiera di una nuova e innovativa didattica".
Anche in questa edizione sul palco vedremo mettersi alla prova non solo istituti superiori provenienti da tutta Italia, ma anche associazioni e compagnie di diverse regioni italiane, che si sono volute unire ad Etoile nell'affrontare, con senso critico, sensibilità e il linguaggio lieve tipico dell'arte, temi seri, in alcuni casi solo sopiti, ma ancora pregnanti la società moderna.
Il 15 e 16 marzo, il Festival aprirà ufficialmente i battenti al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, con lo spettacolo della compagnia di Etoile "Le cose cambiano", un progetto contro l'omofobia tratto dall'omonimo libro. E sarà l'assessore alla Creatività giovanile del Comune Reggio Emilia Raffaella Curioni a dare il benvenuto a tutti gli studenti coinvolti: "Sono molto felice che l'esperienza di Teatro Lab ritorni a Reggio Emilia, culla del festival più di dieci anni fa, poiché credo che i talenti ed i giovani vadano costantemente sostenuti per garantire la crescita culturale del territorio", afferma l'assessore.
Anche Novellara è già pronta ad accogliere nel Teatro della Rocca "Franco Tagliavini" i quindici spettacoli che si susseguiranno fino al 28 marzo, dopo aver ospitato l'anteprima, sabato 28 febbraio con "Happiness" coproduzione internazionale che ha visto salire sul palco 98 studenti provenienti da Italia, Francia e Olanda.
Il tema della felicità
Particolarmente significativo e coraggioso il tema scelto quest'anno: la felicità. Dopo essersi soffermati nelle passate edizioni sulla violenza, la democrazia, la libertà ed il lavoro, quest'anno Etoile affronterà un tema solo all'apparenza leggero come spiega il sindaco di Novellara, Elena Carletti: "In un momento di crisi così profonda, economica e valoriale, il tema della felicità è particolarmente stimolante ed al contempo provocatorio: nella felicità e nella passione potrebbe davvero nascondersi la chiave di volta per fare uscire il nostro Paese dalla crisi, riscoprire il talento dei giovani e dare spazio a una rivoluzione culturale ed economica. Accogliendo questi ragazzi diamo loro l'occasione di esprimersi, sperimentare, conoscere nuove realtà: è questo per noi l'obiettivo di Teatro Lab ed è questo il nostro impegno come amministrazione".
E Novellara non vede l'ora di accogliere questa carovana festante come afferma l'assessore comunale alla Scuola e cultura Marco Battini: "Anche quest'anno Teatro Lab invaderà il teatro e il paese con lingue diverse, i ragazzi scorrazzeranno in giro per i portici, produrranno performance creative con l'energia che solo i giovani possono trasmettere".
Il programma del Festival e tutte le informazioni utili sono reperibili sul sito www.centroetoile.eu
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Lenz Rifrazioni e Natura Dèi Teatri, storiche realtà della ricerca performativa e visuale internazionale, danno vita a Lenz Fondazione. Con Habitat Pubblico: spettacoli, seminari e installazioni site-specific in spazi monumentali della città e della provincia di Parma. -
Parma, 6 marzo 2015 -
Fondata dalle associazioni culturali Lenz Rifrazioni e Natura Dèi Teatri, Lenz Fondazione «ne raccoglie l'eredità storica continuandone, senza soluzione di continuità e con identico rigore, l'azione di ricerca artistica, creazione, formazione, ospitalità internazionale nell'ambito delle performing arts e della sensibilità, ma con una più ampia progettualità artistica, culturale e scientifica» spiegano i direttori artistici Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, che ne è il presidente. La Fondazione, Ente Culturale riconosciuto dalla Prefettura di Parma e iscritta nel registro delle persone giuridiche private, ha la propria sede negli ormai storici spazi post-industriali di Lenz Teatro. Presidente onorario e direttore scientifico è il dott. Rocco Caccavari.
Il progetto triennale di Lenz Fondazione prevede una serie di creazioni performative e visuali contemporanee a partire da autori che da sempre hanno dato corpo e nutrimento alla ricerca di Lenz (Ariosto, Manzoni, D'Annunzio, Shakespeare e Goethe, tra gli altri), per coproduzioni musicali e teatrali da realizzare in collaborazione con istituzioni territoriali, nazionali ed internazionali nell'ambito del Festival Natura Dèi Teatri (tra esse, vale menzionare almeno Verdi Re Lear, Verdi Macbeth e Gluck Ifigenia). A fianco delle attività produttive, sono in programma una quantità di pratiche laboratoriali pluridisciplinari rivolte a giovani attori, perfomer, artisti visuali, musicisti e a persone con disabilità psichica, intellettiva e sensoriale.
I numerosi progetti artistici e formativi di Lenz Fondazione sono realizzati con il sostegno di: MiBACT, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma, Comune di Parma, DAISM - DP AUSL di Parma, Fondazione Monte di Parma, Banca Monte Parma, Camera di Commercio Industria Artigianato di Parma ed in collaborazione con: Università degli Studi di Parma, Conservatorio di Musica 'A. Boito' di Parma, Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma.
Habitat Pubblico 2015
La prima manifestazione della neonata Fondazione è Habitat Pubblico 2015: in programma molte creazioni di Lenz, ma anche attività di ricerca, laboratori, installazioni site-specific in spazi monumentali della città e della provincia di Parma.
Si parte, nel mese di marzo, con Corpo Poetico, «un progetto filmico/performativo dedicato al grande poeta Pier Luigi Bacchini - ad un anno dalla sua scomparsa - e alle figure poetiche che hanno fortificato nel tempo la ricerca di Lenz: Juan de La Cruz, Clemente Rebora, Friedrich Hölderlin, Cristina Campo e Ovidio», suggerisce Francesco Pititto.
Aprile è dedicato a Corpo Politico, ricerca sulle drammaturgie ispirate ai temi dell'Olocausto e della Resistenza: in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della Lotta di Liberazione, Lenz propone una nuova messinscena di Bruno Longhi, lavoro che indaga una figura-chiave del movimento di resistenza antifascista e La Gloria dannunziana, sorprendente piccolo monumento alla decadenza politica e all'avvento del fascismo nell'Italia del primo novecento.
Corpo tragico, nel mese di maggio, vedrà la ripresa di Adelchi, capolavoro manzoniano che nello stratificato allestimento di Lenz vede in scena, fra gli altri, un'attrice sensibile con disturbi dello spettro artistico nel complesso ruolo di Ermengarda.
Il periodo estivo sarà all'insegna di Corpo Furioso, la nuova ricerca drammaturgica dedicata all'Orlando Furioso. Si tratta di un imponente progetto biennale strutturato in otto episodi scenici che continua l'indagine performativa sulla potenza poetica della lingua italiana.
Nel mese di novembre, infine, prenderà corpo la ventesima edizione del Festival Natura Dèi Teatri.
La rivoluzione continua.
Per informazioni e prenotazioni: 0521.270141, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.lenzfondazione.it.
(Fonte: ufficio stampa Lenz Fondazione)
"Album di famiglia" è una panoramica su un' Emilia antica, che non c'è più, ma che non ci ha mai abbandonati -
di Federico Bonati
Modena, 14 gennaio 2015 –
A chi non è capitato, magari durante una domenica lenta e uggiosa, di ammazzare la noia guardando uno dei vecchi album di famiglia? Quelle fotografie, ingiallite dal tempo, hanno celato al loro interno una storia. Nella fattispecie, la nostra storia.
È proprio da quest'album che Vito, al secolo Stefano Bicocchi, racconta tre storie, frutto di un'Emilia antica, lontana, dalla quale però non si può prescindere, e grazie alle cui radici si realizza la stabilità personale.
Accompagnato musicalmente da una batteria e da una fisarmonica, che incedono sulle cadenze di una mazurka, Vito racconta ne "L'angoscia del dì di festa" i fasti della cultura contadina, la semplicità ma anche l'umorismo della vita quotidiana, la centralità del cibo nella vicenda, e il secolare campanilismo tra Bologna e Modena per un'annosa questione: ma, il tortellino, è bolognese o modenese?
La seconda storia è quella di Pierino e il lupo, ma nella versione puramente emiliana. Una storia fatta di ospitalità e leggenda, un'avventura che vede protagonista il giovane Ninin e i personaggi del racconto di Prokofiev. La sostanziale differenza è che "anatra", "gatto", "uccellino" sono i nomi degli avventori del bar, anziani amici del nonno di Ninin. L'avventura ha anche un lupo, ma che in realtà, per tenere fede alla cultura mangereccia locale, è un maiale. O meglio, il grande porco.
La terza, e ultima, vicenda, intitolata "Il Cattocomunista" rievoca le atmosfere tipiche della Brescello di Don Camillo e Peppone. Ci si domanda: cosa può succedere ai figli nati dall'unione tra comunisti e democristiani? Da qui parte il filone narrativo. Un racconto che fluttua tra Feste dell'Unità e processioni, tra Casa del popolo e chierichetti che consegnano "Famiglia Cristiana", che diviene per l'occasione un inserto dell'Unità. Persone così lontane ma anche così vicine, disposte a darsi una mano a vicenda quando serve.
Si tratta di un bel ritratto dell'Emilia quello scritto da Enrico Saccà per la regia di Silvio Peroni, un ritratto nel quale ci si ritrova, del quale si ride e per il quale ci si emoziona, inserito nella rassegna "Una serata a San Rocco", promossa dalla fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e dall'associazione San Rocco Arte e Cultura.
Vito conclude poi con un omaggio a Cesare Zavattini, recitando le sue poesie, profonde e irriverenti, scanzonate ed emotive. E l'auditorium San Rocco si prodiga in uno scrosciante applauso.
Vito, con estrema cordialità, ha accettato di rispondere alle domande della Gazzetta dell'Emilia.
Questo spettacolo è il racconto di un'Emilia che non c'è più o che è ancora così, solo con un "vestito" diverso?
La base dell'Emilia è la stessa ancora oggi, così come pure il carattere degli abitanti del territorio. Certo, è cambiato il modo di esprimersi, viviamo in un mondo in cui è tutto più veloce, ma le radici sono sempre le stesse.
Quanto è importante, nella vita di oggi, il ritorno ai valori di una volta?
È fondamentale. Se non conosciamo la nostra storia, la nostra cultura, anche quella culinaria, non si va da nessuna parte. È solo mantenendo un forte contatto con le radici della nostra identità che diverremo come alberi che non cadono, anche se sferzati dal vento.
Vedendo l'Italia e l'Emilia di oggi, e pensando all'epoca raccontata nello spettacolo, prevale il rammarico o la speranza?
Nessuno dei due. Non è uno spettacolo nostalgico, basti pensare che per tanti motivi oggi stiamo molto meglio rispetto al passato. È come se avessimo un lungo cannocchiale e potessimo vedere cosa accadeva in quel tempo. Certamente, la speranza è quella di far recepire la storia ad ognuno nella maniera giusta. Ad ogni modo, di una cosa sono contento: sono felice di essere emiliano.
"Le cose cambiano": un messaggio contro l'omofobia. Prima assoluta dello spettacolo di Etoile coprodotto dal teatro novellarese -
Novellara, 7 gennaio 2015 –
Nel 2010, dopo alcuni suicidi di ragazzi omosessuali vittime del bullismo omofobo, lo scrittore e attivista Dan Savage e suo marito Terry Miller hanno caricato su YouTube un messaggio di speranza e conforto. Da quel video nacque un sito, una campagna web "Its gets better" e un progetto editoriale tutto italiano "Le cose cambiano" (Ibsn edizioni e Girls and Boys) che il 10 gennaio alle ore 21.00 al Teatro della Rocca Franco Tagliavini viene trasposto nella versione teatrale.
Prodotto da CTE Etoile insieme al teatro novellarese, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia ed in collaborazione con Arcigay, lo spettacolo "Le cose cambiano" con ritmo e semplicità dell'azione scenica voluta dal regista Daniele Franci racconta dati, testimonianze, buoni consigli, episodi tristi o divertenti, per ricordare a tutti i ragazzi LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) che stanno affrontando un momento difficile o che faticano ad immaginare un futuro, che non sono soli e che le cose cambieranno in positivo.
È un messaggio forte e chiaro contro l'omofobia rivolta al vasto pubblico, partendo dal mondo della scuola (è prevista una matinée per le scuole): il cambiamento sta avvenendo e non bisogna avere paura né essere complici silenziosi di atti discriminatori e violenti.
Biglietti euro 15.00 - ridotto euro 13.00 acquistabili in biblioteca o un'ora prima in biglietteria del Teatro.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)
La compagnia dialettale festeggia vent'anni di attività al Castelletto con un nuovo spettacolo e una raccolta fondi per gli alluvionati di Parma -
Parma, 18 dicembre 2014 –
I Fis'cén dl'Uisp sono pronti a festeggiare vent'anni di risate insieme alla città con una grande festa dedicata alla solidarietà.
La compagnia dialettale, fondata dagli arbitri Uisp Parma, porterà in scena il suo carico di allegria sabato 20 dicembre, alle 20.45, al Circolo Castelletto di via Zarotto. Sei scenette grottesche in vernacolo parmigiano, adatto a tutti, grandi e piccoli, per divertirsi insieme e sostenere le famiglie del Montanara colpite dall'alluvione.
Allo spettacolo "Na sira in alegria par jutar j aluvionè dal quartér Montanara" sarà infatti abbinata una lotteria del settore arbitrale, il cui ricavato verrà interamente devoluto alle famiglie bisognose del Montanara per l'acquisto di beni di prima necessità.
Il programma della serata, presentata da Michele Pedrelli e Mirko Tramelli, prevede: "Il superenalotto", "Esam par la patenta", "A la mutua", "Il timido" "Regalo tecnologico", "Quarantase't novanta e von". La regia è affidata a Giancarlo Pelizzoni e Giacomo Vescovini.
Ingresso a offerta.
Per informazioni: Lega Calcio Uisp 0521 707411 – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: Ufficio stampa Uisp Parma)
Il Teatro Nuovo di Soragna riprende la sua programmazione nei mesi invernali con nuove proposte per bambini, famiglie e appassionati di buona musica con il desiderio di ampliare l'offerta culturale di uno dei borghi più fertili della bassa parmense -
Parma, 16 dicembre 2014 -
Si inizia sabato 28 dicembre alle 16, con la proiezione di un film d'animazione che sta ottenendo davvero grandi successi:
"Cuccioli, il paese del vento" unisce un mondo popolato da buffi animali ad una forte sensibilizzazione sui temi ecologici e legati all'uso di energie rinnovabili in un linguaggio adatto ai più piccoli. Il pomeriggio sarà arricchito dalla presenza di Mascottes, ovvero pupazzi giganti che interpretano i personaggi del film e faranno divertire i bambini.
Sabato 10 gennaio salirà sul palco un volto noto della TV, ovvero Leonardo Manera direttamente dagli studi di Zelig nel suo spettacolo tutto da ridere "Recital".
Il 31 gennaio andrà in scena "Pensando a... Verdi", uno spettacolo ispirato alla vita di Giuseppe Verdi in cui la prosa si intreccia al canto lirico. Saranno protagoniste Maria Antonietta Centoducati nel ruolo di Giuseppina Strepponi e il dolcissimo soprano Angela Gandolfo, accompagnate dal M° Roberto Barrali al pianoforte.
Sabato 21 febbraio sarà presentata a Teatro l'Opera-Studio "Madama Butterfly" di Puccini, eseguita dagli allievi dell'Accademia ADSAD guidati dal M° Marco Beretta al pianoforte.
Si chiuderà sabato 21 marzo con un classico della bassa, la Commedia Dialettale "L'emuson al ven dal cor" della Compagnia Dialettale Sissese, di e con Mauro Adorni e Gianpaolo Govi.
Appuntamenti davvero per tutti i gusti, con proposte di livello che sapranno appassionare il pubblico e offrire alle famiglie nuove occasioni per vivere Soragna. Per i tre appuntamenti del 31 gennaio, 21 febbraio e 21 marzo è possibile acquistare l'abbonamento al prezzo ridotto di 35 euro.
Biglietti e abbonamenti saranno disponibili in prevendita all'Ufficio Turistico di Soragna, tutti i sabati e domeniche fino al 6 gennaio e dal 2° febbraio in poi.
E' possibile prenotare i biglietti anche via mail e telefono ed acquistarli direttamente in Teatro trenta minuti prima dell'inizio dello spettacolo.
Biglietti e informazioni:
Parma Operart
0521 1641083 – 393 0935075 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.