Sabato 14 novembre a Formigine arriva "Q.B. Quanto Basta - Stili di vita per un futuro equo" con testi di Gesualdi, Zanotelli e altri per iniziativa dell'associazione Cose dell'Altro Mondo e della cooperativa sociale Vagamondi, presso cui sono in vendita i biglietti. -
Modena, 10 novembre 2015
Arriva a Formigine "Q.B. Quanto Basta - Stili di vita per un futuro equo", lo spettacolo teatrale basato sugli scritti di Francesco Gesualdi, padre Alex Zanotelli e molti altri. L'evento è in programma sabato 14 novembre alle 21 all'auditorium Spira Mirabilis (via H. Pagani 25) per iniziativa dell'associazione Cose dell'Altro Mondo e della cooperativa sociale Vagamondi (commercio equo e solidale). Il ricavato verrà devoluto a un progetto di cooperazione in ricordo di Giovanni Ottani, socio fondatore dell'associazione e della cooperativa, scomparso in un incidente stradale il 16 maggio scorso. Lo spettacolo parte dalle considerazioni sui sempre più evidenti squilibri climatici causati dall'attività umana, per arrivare a riflettere su un modello di sviluppo alternativo, orientato alla giustizia sociale, dignità umana e salvaguardia del creato. "Q.B. Quanto Basta", che appartiene al filone del cosiddetto "teatro civile", sarà messo in scena da Itineraria Teatro ( www.itineraria.it ). I biglietti costano 5 euro e sono in vendita presso la bottega di Vagamondi (via per Sassuolo 1, Formigine). Contribuiscono alla serata, tra gli altri, Confcooperative Modena, Emil Banca e le cooperative sociali Eortè e Oltremare.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Un'anima fortemente americana che batte in un cuore tutto italiano: messaggi positivi, energia e altissimo livello artistico. Il celebre musical Newsies, dopo il grande successo di Broadway, raggiunge l'Europa partendo dall'Italia. Lo spettacolo rimarrà al Barclays Teatro Nazionale di Milano fino al 27 dicembre. -
Parma, 7 novembre 2015 - di Pietro Razzini -
"Edizione straordinaria!", gli strilloni della Grande Mela sono arrivati a Milano con una storia emozionante da raccontare, cantare e ballare. Per la prima volta dopo il grande successo di Broadway, il musical Newsies raggiunge l'Europa, partendo proprio dalla nostra Italia. Due ore e mezza che lasciano un sorriso smagliante sui volti degli spettatori, appagati da uno show in cui ogni particolare è curato con grande attenzione, creando un insieme assolutamente vincente, carico di messaggi positivi, energia e altissimo livello artistico. Lo spettacolo rimarrà al Barclays Teatro Nazionale fino al 27 dicembre.
IL MUSICAL - Lo show teatrale trae la sua ispirazione da una produzione cinematografica del 1992, passata praticamente inosservata. Sono state le musiche composte dall' otto volte Premio Oscar Alan Menken e i testi di Jack Feldman a contribuire all'ascesa trionfale di Newsies, vincitore di premi come il Drama Desk e il Tony Award.
LA STORIA - Nella New York del 1899, i colossi dell'editoria sono una potenza incontrastata, fino a quando Davide decide di affrontare Golia per far valere i propri diritti. Gli strilloni, ragazzi poveri incaricati di vendere ogni giorno i giornali per poter sopravvivere, non accettano il repentino aumento di prezzo dei quotidiani e così si uniscono, capeggiati da un risoluto leader, Jack Kelly (interpretato egregiamente da Flavio Gismondi), che smuove i giovani lavoratori di New York, affinchè ogni ruolo, indipendentemente dalla gerarchia professionale, possa essere rispettato. La battaglia non sarà semplice, ma i suggerimenti degli amici più vicini come David Baum (superba voce di Roberto Tarsi) e Gruccia (messo in scena con maestria da Andrea Fazio), e l'amore dell'emancipata giornalista Katherine Plumber (eccezionale Giulia Fabbri), lo porteranno alla vittoria.
UNA VERSIONE TUTTA ITALIANA - Un'anima fortemente americana che batte in un cuore tutto italiano. Coreografie corali egregiamente portate in scena, una colonna sonora indimenticabile, belle soluzioni scenografiche che ci spostano agilmente da un angolo all'altro di NY, fanno rimanere la sala affascinata. Merito certamente di un grande gruppo di lavoro e specialmente di un giovane, ma già conosciuto regista, Federico Bellone, che ha saputo unire tutti gli elementi in modo coinvolgente, piacevolmente incalzante in un crescendo di energia. Siglato Disney, Newsies porta in scena 34 interpreti e un'orchestra di 12 musicisti. La produzione é Bags Live.
A Teatro Due si apre la nuova stagione con un omaggio alla Grecia: lo spettacolo "Madre di cane" tratto dal libro best seller di Pavlos Matesis e i monologhi "Aiace, Agamennone, Oreste, Delfi" dalle opere del poeta Ghiannis Ritsos. Questa sera alle ore 21 "Madre di cane". -
Parma, 5 novembre 2015 - di Cristina Pedretti -
Si apre con un omaggio alla cultura greca la stagione di Teatro Due, che questa sera, giovedì 5 novembre alle ore 21 proporrà al pubblico "Madre di cane", adattamento teatrale del regista Stavros S. Tsakiris dell'omonimo best seller di Pavlos Matesis. Il libro, scritto nel 1990 e tradotto in Italia da Nicola Crocetti, è uno dei maggiori successi della narrativa greca contemporanea: nella Grecia occupata dai soldati italiani durante la Seconda Guerra Mondiale trascorre la sua giovinezza Raraou, che sogna di fare l'attrice, e nel racconto delle sue memorie mescola le vite, le speranze, le miserie di chi gravita attorno al suo mondo.
Quello che ne emerge è un affresco di umanità punteggiato di umorismo, dove le inspiegabili dinamiche della guerra soccombono davanti al più grande istinto della solidarietà e della fratellanza fra i popoli, "una storia che custodisce e svela l'affascinante "santità" della vita segreta degli insignificanti", come ha detto dell'opera il regista Tsakiris. E sono di un grande poeta e scrittore greco, Ghiannis Ritsos, anche i quattro monologhi teatrali "Aiace, Agamennone, Oreste, Delfi" che verranno proposti (a cura del regista Walter Le Moli) sabato 7 novembre alle ore 19. L'opera di Ritsos, autore pluripremiato e candidato più volte al Nobel per la Letteratura, parte dagli arcinoti personaggi della mitologia greca per rivestirli, però, di una coscienza nuova, attuale, universale, che scandaglia temi sociali e politici, e arriva così a portare sul palcoscenico una profonda e poetica riflessione sulla vita, sull'individuo e sul suo ruolo nella Storia. Perché, come recita un verso di questo poeta, "se la morte c'è sempre, è la seconda. La libertà è sempre la prima".
Elementi fiabeschi e gag comiche in una divertente rivisitazione dell'Amleto shakespeariano. Sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre, al Teatro del Cerchio di via Pini alle ore 17, si potrà assistere a una divertente rivisitazione dell'Amleto shakespeariano ideata per i ragazzi e le famiglie. -
Parma, 30 ottobre 2015 - di Cristina Pedretti -
Shakespeare ad Halloween? Si traveste! È quel che succede al Teatro del Cerchio di via Pini, dove sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre, alle ore 17, si potrà assistere a una divertente rivisitazione dell'Amleto shakespeariano ideata per i ragazzi e le famiglie. Mescolando elementi fiabeschi e gag comiche, gli attori Mario Mascitelli e Mario Aroldi, coppia ben collaudata sul palco del Cerchio, vestiranno i panni dei due controversi cortigiani della corte del principe Amleto, Rosencrantz e Guildenstern, con un occhio alla commedia di Tom Stoppard, "Rosencrantz e Guildenstern sono morti", e un altro al classico di Hans Christian Andersen "I vestiti nuovi dell'imperatore".
Una pièce teatrale che ben incarna le velleità del Cerchio, teatro pensato (come inteso dal suo nome) come circolo virtuoso di idee e passione, come luogo trasformatore di energie, come abbraccio sempre rinnovato ad un pubblico di tutte le età: da sempre infatti il Cerchio si rivolge sia ai più giovani e alle famiglie (con la Stagione Ragazzi) che agli adulti (con la Stagione Serale), proponendo, oltre agli spettacoli che si rinnovano ogni week-end, corsi di recitazione (per varie fasce di età, a partire dai bambini di 5 anni), corsi di regia, di dizione, di clownerie. Interessanti e originali anche seminari e workshop, come quello in arrivo, dall'11 al 14 novembre, condotto dagli attori Daniele Timpano ed Elvira Frosini, intitolato "Corpo morto", dedicato al tema (molto in voga di questi tempi) degli zombie. Un teatro che è un piccolo scrigno di sogni e fantasie, insomma, e dove le emozioni sono vissute dal vivo, invece che semplicemente riflesse su uno schermo o create digitalmente; non è questa l'intramontabile forza del palcoscenico?
Partirà venerdì 30 ottobre alle ore 21, presso il Teatro Municipale di Piacenza, la nuova stagione concertistica 2015-2016. Ad inaugurala sarà il pianista iraniano Ramin Bahrami accompagnato dall'orchestra Filarmonica Toscanini diretta da Filippo Arlia. -
Piacenza, 27 Ottobre 2015 -
Si sta per aprire la stagione concertistica 2015-2016 della Fondazione Teatri di Piacenza. Ad inaugurarla sarà un'emozionante serata nella cornice del Teatro Municipale di Piacenza, venerdì 30 ottobre alle 21, che vedrà esibirsi il pianista iraniano Ramin Bahrami, uno tra i più importanti interpreti bachiani viventi, e la Filarmonica Toscanini diretta da Filippo Arlia.
Un concerto-evento che nasce dalla collaborazione tra Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Valtidone Musica, ma anche dal sostegno di importanti realtà territoriali come la Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Venerdì sera, il pianista Ramin Bahrami interpreterà Bach nel concerto in re minore Bwv 1052 e nel concerto in fa minore Bwv 1056. Seguirà un Adagio per orchestra del compositore piacentino Livio Bollani, dal titolo "Pervasi dalla luce", e concluderà la serata la meravigliosa Sinfonia numero 2 di Felix Mendelssohn, una tra le più amate del repertorio orchestrale dell'artista.
Per maggiori informazioni su biglietti, orari e programma è possibile rivolgersi alla biglietteria del teatro Municipale di Piacenza, in via Verdi 41, chiamando il numero di telefono 0523.492251 oppure scrivendo all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Nuova stagione lirica del Teatro Regio di Parma: si inizia la sera del 12 gennaio con "Le Nozze di Figaro", nel quale la regia di Mortone sarà completata dall'Orchestra Filarmonica Italiana. Il grande prologo avrà luogo l'ultima sera dell'anno: il 31 dicembre alle ore 19, quando il Regio ospiterà il Concerto di Capodanno. -
Parma 26 ottobre 2015 -
Saranno le "Nozze di Figaro", la sera del 12 gennaio, ad aprire la nuova stagione lirica del Teatro Regio di Parma. L'opera, con la regia di Martone, l'Orchestra Filarmonica Italiana ed alcuni interpreti illustri come Roberto Di Candia, Eva Mei e Serena Gamberoni, darà il via al calendario che animerà lo splendido Teatro cittadino proprio alla vigilia di Sant'Ilario.
Le altre opere in cartellone sono "L'occasione fa l'uomo ladro" di Rossini, interpretato dagli allievi del Conservatorio "Boito", e "Lucia di Lammermoor", co-prodotto con i teatri di Bologna, Piacenza, Reggio Emilia e Savona. Fra gli interpreti Mario Cassi, che si alternerà con Fabian Veloz e Ekaterina Bakanova e Gilda Fiume, nei due cast nel ruolo di Lucia.
Sarà una stagione lirica che vedrà susseguirsi molte manifestazioni collaterali come ben hanno illustrato durante la conferenza stampa di presentazione dal sindaco Federico Pizzarotti, insieme all'assessore Laura Maria Ferraris ed alla direttrice Anna Maria Meo con Barbara Minghetti.
Il grande prologo avrà luogo l'ultima sera dell'anno: il 31 dicembre alle ore 19, il Regio ospiterà il Concerto di Capodanno durante il quale gli artisti impegnati nelle prove della "prima" presteranno gratuitamente la loro opera per sostenere il Teatro. Il costo di biglietti per la serata varia dai 10 ai 100 euro.
"Questo programma - ha affermato il sindaco Federico Pizzarotti - segna quella che mi piace definire rinascita del Teatro Regio. Partiamo dalle nostre radici per far crescere al pianta più rigogliosa, con un occhio alla tradizione e l'altro all'innovazione, all'adeguamento dei progetti alla situazione di oggi".
Anche Laura Maria Ferraris ha esternato il suo entusiasmo ed apprezzamento per il lavoro svolto e per il programma realizzato: "Il Teatro non si ferma e presenta una produzione artistico-culturale variegata, che valorizza le espressioni artistiche presenti a Parma, pur in una situazione di incertezza per l'erogazione dei fondi statali. Questo calendario - ha concluso poi la Ferraris -incarna appieno il mandato che abbiamo assegnato alla nuova dirigenza del Teatro, nasce da un'idea di innovazione, dalla volontà di fare del Regio un patrimonio di tutti, senza mai perdere di vista l'obiettivo di dare stabilità e certezza al futuro del nostro Teatro".
Piacenza – Il boss della Magliana Antonio Mancini, 'Ricotta' di Romanzo Criminale, si fa intervistare, rivelando fatti inquietanti in un format spettacolo del regista Beppe Arena. -
- di Alexa Kuhne -
Piacenza, 15 ottobre 2015 –
Insospettabile, a vederlo ora, mentre fa il volontario e accompagna ragazzi disabili.
Dietro questa veste di angelo custode si celava uno dei boss più temuti. La banda della Magliana era anche lui: Antonio Mancini, noto negli ambienti come Accattone (in Romanzo Criminale si chiamava Ricotta).
Mancini è un ex capo pentito dell' organizzazione criminale più ramificata nel Lazio negli anni '70. Ora si racconta. Lo fa senza peli sulla lingua, provocatoriamente, dialogando con i giornalisti sui palchi di alcuni teatri italiani. Il ciclo di interviste shock si apre al Teatro Bellini di Casalbuttano (Cremona), sabato 17, con un faccia a faccia tra Oliviero Beha e il collaboratore di giustizia. Domenica 19 ottobre, alle 21, invece, sarà portato sul palco de La Fabbrica, a Larzano di Rivergaro, da Giorgio Lambri di Libertà.
L'ex boss ravveduto si fa intervistare, ma lo fa in un contesto del tutto nuovo, che potrebbe appassionare anche chi a teatro ci va poco. Il format-spettacolo che si chiama "Con il sangue agli occhi", si anima come una piéce a tratti drammatica, grazie alla voce di Beppe Arena, regista e attore poliedrico che non ha paura di sperimentare e che interpreta, stavolta, proprio lui, Nino, ripercorrendo i momenti salienti della sua vita, densa di inquietanti rivelazioni, come a spiegare visivamente, in tempo reale, un racconto non privo di colpi di scena. Immancabile la musica, a scandire il tempo, le pause, la concitazione del racconto.
Antonio Mancini (detto Accattone, in Romanzo Criminale si chiamava Ricotta)
Sul palco si dispiegherà tutta la vita di un uomo che ha contribuito a fondare la sanguinaria banda della Magliana e che ha deciso di barattare la sua "fama" di criminale con quella d'infame, collaborando con la giustizia.
Il suo percorso di vita, a partire dai piccoli furti agli omicidi più efferati, fino al suo pentimento che lo ha portato ad abbracciare una nuova dimensione in positivo, sarà percorso tutto, senza filtri.
Mancini racconterà non solo della sua esperienza di boss, ma anche delle implicazioni che la Banda ha avuto, nel corso degli ultimi 30 anni, in alcuni fatti di cronaca. Indimenticabili e tragici pezzi di storia italiana come il rapimento di Aldo Moro, la scomparsa di Emanuela Orlandi, la strage di Bologna, i depistaggi dei servizi segreti deviati fino ad arrivare ai giorni nostri, con il coinvolgimento di Carminati (ex componente della banda) nei fatti di Mafia Capitale.
I brani interpretati dalla voce narrante, sono tratti dall'edizione aggiornata del libro-intervista della giornalista Federica Sciarelli "Con il sangue agli occhi" (best BUR, giugno 2015).
Piacenza – Il boss della Magliana Antonio Mancini, 'Ricotta' di Romanzo Criminale, si fa intervistare, rivelando fatti inquietanti in un format spettacolo del regista Beppe Arena. -
Piacenza, 17 ottobre 2015 – di Alexa Kuhne -
Insospettabile, a vederlo ora, mentre fa il volontario e accompagna ragazzi disabili.
Dietro questa veste di angelo custode si celava uno dei boss più temuti. La banda della Magliana era anche lui: Antonio Mancini, noto negli ambienti come Accattone (in Romanzo Criminale si chiamava Ricotta).
Mancini è un ex capo pentito dell' organizzazione criminale più ramificata nel Lazio negli anni '70. Ora si racconta. Lo fa senza peli sulla lingua, provocatoriamente, dialogando con i giornalisti sui palchi di alcuni teatri italiani. Domenica 19 ottobre, alle 21, sarà portato sul palco de La Fabbrica, a Larzano di Rivergaro, da Giorgio Lambri di Libertà.
Antonio Mancini (detto Accattone, in Romanzo Criminale Ricotta)
L'ex boss ravveduto si fa intervistare, ma lo fa in un contesto del tutto nuovo, che potrebbe appassionare anche chi a teatro ci va poco. Il format-spettacolo che si chiama "Con il sangue agli occhi", si anima come una piéce a tratti drammatica, grazie alla voce di Beppe Arena, regista e attore poliedrico che non ha paura di sperimentare e che interpreta, stavolta, proprio lui, Nino, ripercorrendo i momenti salienti della sua vita, densa di inquietanti rivelazioni, come a spiegare visivamente, in tempo reale, un racconto non privo di colpi di scena. Immancabile la musica, a scandire il tempo, le pause, la concitazione del racconto.
Sul palco si dispiegherà tutta la vita di un uomo che ha contribuito a fondare la sanguinaria banda della Magliana e che ha deciso di barattare la sua "fama" di criminale con quella d'infame, collaborando con la giustizia.
Il suo percorso di vita, a partire dai piccoli furti agli omicidi più efferati, fino al suo pentimento che lo ha portato ad abbracciare una nuova dimensione in positivo, sarà percorso tutto, senza filtri.
Mancini racconterà non solo della sua esperienza di boss, ma anche delle implicazioni che la Banda ha avuto, nel corso degli ultimi 30 anni, in alcuni fatti di cronaca. Indimenticabili e tragici pezzi di storia italiana come il rapimento di Aldo Moro, la scomparsa di Emanuela Orlandi, la strage di Bologna, i depistaggi dei servizi segreti deviati fino ad arrivare ai giorni nostri, con il coinvolgimento di Carminati (ex componente della banda) nei fatti di Mafia Capitale.
I brani interpretati dalla voce narrante, sono tratti dall'edizione aggiornata del libro-intervista della giornalista Federica Sciarelli "Con il sangue agli occhi" (best BUR, giugno 2015).
Piacenza – Il boss della Magliana Antonio Mancini, 'Ricotta' di Romanzo Criminale, si fa intervistare, rivelando fatti inquietanti in un format spettacolo del regista Beppe Arena. -
Piacenza, 13 ottobre 2015 – di Alexa Kuhne -
Insospettabile, a vederlo ora, mentre fa il volontario e accompagna ragazzi disabili.
Dietro questa veste di angelo custode si celava uno dei boss più temuti. La banda della Magliana era anche lui: Antonio Mancini, noto negli ambienti come Accattone (in Romanzo Criminale si chiamava Ricotta).
Mancini è un ex capo pentito dell' organizzazione criminale più ramificata nel Lazio negli anni '70. Ora si racconta. Lo fa senza peli sulla lingua, provocatoriamente, dialogando con i giornalisti sui palchi di alcuni teatri italiani. Domenica 19 ottobre, alle 21, sarà portato sul palco de La Fabbrica, a Larzano di Rivergaro, da Giorgio Lambri di Libertà.
Antonio Mancini (detto Accattone, in Romanzo Criminale Ricotta)
L'ex boss ravveduto si fa intervistare, ma lo fa in un contesto del tutto nuovo, che potrebbe appassionare anche chi a teatro ci va poco. Il format-spettacolo che si chiama "Con il sangue agli occhi", si anima come una piéce a tratti drammatica, grazie alla voce di Beppe Arena, regista e attore poliedrico che non ha paura di sperimentare e che interpreta, stavolta, proprio lui, Nino, ripercorrendo i momenti salienti della sua vita, densa di inquietanti rivelazioni, come a spiegare visivamente, in tempo reale, un racconto non privo di colpi di scena. Immancabile la musica, a scandire il tempo, le pause, la concitazione del racconto.
Sul palco si dispiegherà tutta la vita di un uomo che ha contribuito a fondare la sanguinaria banda della Magliana e che ha deciso di barattare la sua "fama" di criminale con quella d'infame, collaborando con la giustizia.
Il suo percorso di vita, a partire dai piccoli furti agli omicidi più efferati, fino al suo pentimento che lo ha portato ad abbracciare una nuova dimensione in positivo, sarà percorso tutto, senza filtri.
Mancini racconterà non solo della sua esperienza di boss, ma anche delle implicazioni che la Banda ha avuto, nel corso degli ultimi 30 anni, in alcuni fatti di cronaca. Indimenticabili e tragici pezzi di storia italiana come il rapimento di Aldo Moro, la scomparsa di Emanuela Orlandi, la strage di Bologna, i depistaggi dei servizi segreti deviati fino ad arrivare ai giorni nostri, con il coinvolgimento di Carminati (ex componente della banda) nei fatti di Mafia Capitale.
I brani interpretati dalla voce narrante, sono tratti dall'edizione aggiornata del libro-intervista della giornalista Federica Sciarelli "Con il sangue agli occhi" (best BUR, giugno 2015).
Ospiti internazionali in arrivo a Parma: studiosi e artisti si interrogano sul potenziale drammaturgico del suono nel teatro contemporaneo. L'iniziativa è inserita nel cartellone del prestigioso Festival Verdi. -
Parma, 13 ottobre 2015 -
«L'attenzione che la scena attuale riserva alla composizione sonora contribuisce a rimettere al centro della riflessione il potenziale drammaturgico del suono. Ciò corrisponde ad affermare che il teatro contemporaneo, nelle sue diverse manifestazioni, ha elaborato un pensiero sonoro autonomo, che eccede il quadro di riferimento della "musica di scena", delineando i contorni – ancora tutti da definire – di un Teatro del suono. Tale cornice – di cui la messa in scena del Re Lear, di Giuseppe Verdi (di cui esiste il libretto, ma non la partitura musicale) ad opera di Lenz Fondazione, in collaborazione con Robin Rimbaud aka Scanner, ne offre occasione di discussione – investe non solo la prosa, ma si misura anche con il repertorio del Teatro d'Opera, interpretato secondo lo "spirito della musica"»: Enrico Pitozzi, docente di Forme della scena multimediale presso il Dipartimento delle Arti visive, performative e mediali dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, introduce il convegno Teatri del suono, da lui coordinato in occasione del debutto assoluto di Verdi Re Lear di Lenz Fondazione al Festival Verdi 2015.
Aggiunge lo studioso: «In questo quadro cambia la concezione e l'utilizzo della voce in scena. Seguendo la forza trascinante della musica, la parola e il canto si offrono all'ascolto come phoné: materia sonora che trascende il significato stesso della parola. La scena diventa così un ambiente sonoro diffuso, che lo spettatore è chiamato ad abitare».
Il simposio, che si svolgerà oggi, martedì 13 ottobre dalle ore 16 alle ore 19 negli spazi di Lenz Teatro (in via Pasubio 3/e a Parma) accoglierà i contributi dei direttori artistici di Lenz Fondazione Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, del compositore Robin Rimbaud aka Scanner, di Massimo Marino (docente presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma), di Helga Finter (docente presso l'Università di Giessen, Germania) e di Marco Capra (docente presso l'Università di Parma).
Teatri del suono, curato da Valeria Borelli, è aperto a tutte le persone interessate. L'ingresso è libero.
Vale infine ricordare che dopo l'anteprima e il debutto (che hanno meritato l'attenzione di critica e media nazionali), Verdi Re Lear è in scena tutte le sere fino a mercoledì 14 ottobre. Inizio spettacoli ore 21. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521 270141, 335 6096220, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Violetta Fulchiati), www.lenzfondazione.it.