Lunedì, 20 Aprile 2015 12:22

Parma - La Gloria di Lenz Fondazione al Lenz Teatro

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La Gloria, Lenz Fondazione - © Francesco Pititto La Gloria, Lenz Fondazione - © Francesco Pititto

Habitat Pubblico 2015 inaugura la sezione Corpo Politico con la tragedia La Gloria, al Lenz Teatro dal 21 al 23 aprile. Aspettando lo spettacolo Bruno Longhi, dedicato a una figura fondamentale del movimento di resistenza antifascista di Parma. -

Parma, 20 aprile 2015 -

«Tutto quel che è terribile ed ignoto somiglia alla tua maschera. Ma chi sei tu? Chi sei tu? Non t'ho conosciuta mai. Morirò di te, senza conoscerti. Sei viva? Sei estranea? Hai il tuo respiro?»: in quest'opera pochissimo conosciuta, Gabriele D'Annunzio crea una partitura drammatica che, oltre a evidenti coincidenze storiche con la condizione attuale del nostro Paese, richiama elementi portanti della ricerca artistica contemporanea. «I titoli degli episodi basteranno forse a dare una chiara idea del mio intendimento: La Fame, La Pestilenza, La Paura, La Ribellione, La Vittoria». Il Vate scrisse La Gloria tra febbraio e marzo del 1899 a Villa Marmalus, a Corfù. «Qualcosa del mio cervello si scompose», disse Eleonora Duse, prima interprete della tragedia, sofferente di violente crisi di nervi e sull'orlo della follia. Da questa "scomposizione" nacque la figura di Elena Comnèna: D'Annunzio disse di averne concepito il personaggio dopo averne «udito la voce nel vento che passava sul deserto arabico, mentre spingevo il mio cavallo al galoppo sotto il gran sole omicida».

Lenz Fondazione opera per via scultorea, "in sottrazione": «Per restituire all'opera la sua profonda ed inesaurita modernità linguistica» spiega Maria Federica Maestri, che dello spettacolo cura installazione e regia, «ne è stato smantellato l'impianto originale, riducendo la pluralità dei personaggi ad una sola coppia scenica. Scrostata la superficie dai manierismi primonovecenteschi, è emersa la crudezza e la violenza quasi patologica del poeta più inquieto e contraddittorio della letteratura italiana. Ne è rimasto un 'al di qua' pietrificante, un monumento alla fisica fascista del potere che prefigura l'altra notte luttuosa degli anni settanta, quella dello stragismo nero, rimossa dalla nostra memoria quanto quella del terrorismo brigatista».

La Gloria è interpretata da Valentina Barbarini e Roberto Riseri, che interagiscono con le musiche composte ad hoc da Andrea Azzali. Maria Federica Maestri in merito all'attrice-icona di Lenz Fondazione aggiunge: «Valentina Barbarini è da anni una trasduttrice gloriosa del disegno e dei segni che contraddistinguono la nostra estetica teatrale. Nel suo corpo minuto e solitario grandeggia scarnificato il monumento testuale eretto da D'Annunzio per glorificare la decadenza della funzione eroica. La retorica del potere dittatoriale, la necessità della guerra civile permanente ammorbano questa opera, che continua – come una premonizione – il racconto di un epos tragico anticipatore del nostro presente».

La Gloria sarà in scena da martedì 21 a giovedì 23 aprile: il 21 e il 22 alle ore 21.00, il 23 alle ore 22.00. In questa ultima data, La Gloria sarà presentata in dittico serale con Bruno Longhi, lo spettacolo dedicato a una delle figure più importanti del movimento di resistenza antifascista a Parma realizzato in collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma e riallestito in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della Lotta di Liberazione.

Entrambi i lavori abiteranno gli spazi di Lenz Teatro, in via Pasubio 3/e a Parma. Per informazioni e prenotazioni: 0521.270141, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.lenzfondazione.it. 

(Fonte: Ufficio stampa Lenz Fondazione)

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