Mammi: "Dati promettenti, la tecnologia è un'arma in più per mettere in sicurezza le nostre filiere di eccellenza".
Agricoltura. Grano duro di alta qualità dell'Emilia-Romagna, firmato oggi il rinnovo dell'accordo triennale tra Barilla e cerealicoltori. Impegno per oltre 360 mila tonnellate in tre anni, un quinto del totale acquistato in Italia dall'azienda. Mammi: "Un modello che valorizza produttori, reddito e sostenibilità, intesa fondamentale per migliorare la programmazione, supportare gli agricoltori e garantire la qualità"
Oltre alla mancanza di precipitazioni, all’aridità dei suoli e al deficit di portata dei fiumi arrivano anche le gelate a complicare un contesto meteoclimatico sempre meno agevole per le imprese agricole
Una piantagione di marijuana è stata scoperta, per caso, lungo l'argine dell'Enza a Casaltone di Sorbolo. Perfettamente mimetizzata da un telo di copertura che non ne consentiva l'individuazione dai voli aerei, le 20 piante, alte già due metri ma non ancora in fioritura, sono state trovate da un tecnico durante le normali ore di servizio, il quale ha immediatamente avvisato i Carabinieri.
Alcune delle piante erano state innestate a dimostrazione che la cura della piantagione avveniva da mani esperte.
La Procura prosegue le indagini alla ricerca dei responsabili.
E' la seconda piantagione che viene alla luce nel giro di poco più di 48 ore. In precedenza era un cornigliese che si dilettava nella coltivazione della marijuana.
I Carabinieri della Stazione di Fornovo Taro, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma un 29enne del luogo, ritenuto responsabile di coltivazione di sostanze stupefacenti.
I militari da qualche tempo tenevano sotto osservazione l'indagato ritenendo fosse coinvolto nello spaccio di sostanze stupefacenti.
L'intuizione si è rivelata fondata quando i Carabinieri hanno deciso di perquisirne l'abitazione: una delle stanze dell'unità immobiliare era stata adibita a serra e vi sono state rinvenute 8 piantine di marijuana, 30 rami in fase di essiccazione ed un bilancino di precisione.
L'uomo è stato quindi denunciato in stato di libertà ai sensi dell'art. 73 del D.P.R. 309/90.
Si è conclusa con gli arresti e le ultime perquisizioni l'operazione denominata "Cannabis hills" che ha portato all'individuazione da parte dei Carabinieri Forestali della stazione di Rimini sulle colline di Covignano, già nella serata di sabato 28 ottobre, di una estesa piantagione di Canapa indiana con annesso laboratorio di prima lavorazione e all'arresto di due riminesi: il proprietario del terreno, incensurato, e il cosiddetto "custode" con analoghi precedenti di detenzione e spaccio.
Dalla successiva perquisizione della residenza del "custode", disposta dalla Procura di Rimini che ha fin da subito coordinato le attività di indagine, è scaturito il ritrovamento di una soffitta nascosta e completamente adibita ad essiccatoio e laboratorio di lavorazione delle infiorescenze di cannabis.
E' stato posto sotto sequestro l'intero appezzamento di terreno di circa 1500 metri quadrati, situato tra le colline di ulivi del Colle di Covignano, nascosto alla vista con reti ombreggianti; sul terreno sono state ritrovate, pronte per essere tagliate e raccolte circa 250 piantine di Cannabis sativa del peso medio di circa 1 Kg. mediamente a pianta.
Sul posto era anche presente moltissimo prodotto vegetale raccolto e selezionato in base alla tipologia organolettica (infiorescenze, foglie, fusti ecc.), circa una cinquantina di Kilogrammi. di materiale verde, oltre a materiale per la prima lavorazione ed essicazione della cannabis. E'
proprio l'odore acre che proveniva dall'appezzamento, a causa dalla ventilazione forzata esercitata da un essiccatore ad aria, che ha insospettito i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rimini che, nella serata di sabato stavano perlustrando il territorio collinare della città di Rimini. E' così stato avviato il controllo che ha portato alla scoperta della coltivazione a cielo aperto e dell'annesso laboratorio di prima trasformazione e di una roulotte.
Sequestrati in loco anche bottiglie contenenti foglie di mariuyiana e rhum, contenitori e materiali per il trasporto, la coltivazione (forbici, fertilizzanti, impianto di irrigazione), la selezione e il frazionamento (bilancini) oltre ad una dose di 10 gr. pronta per la vendita, denaro in contanti e una sciabola in metallo.
L'area è stata posta sotto sequestro ed è tutt'ora oggetto di sorveglianza da parte dei militari della specialità forestale in attesa della disposizione che ne decreti la distruzione.
Sul posto era presente il riminese A.B., classe 1969, custode dell'appezzamento con precedenti specifici, direttamente coinvolto nell'attività di coltivazione che è stato arrestato. Successivamente è stato arrestato il proprietario del terreno V.C., riminese classe 1960, incensurato e anch'esso coinvolto nell'attività di coltivazione e detenzione. Entrambi dopo essere stati foto segnalati dai militari del Comando Provinciale CC di Rimini sono stati tradotti in carcere nella giornata di domenica.
Già nella notte, e a seguire nella giornata di domenica, le attività di indagine hanno interessato l'appartamento di proprietà di A.B. in Rimini – San Giuliano dove i militari hanno scoperto una soffitta, a cui si accedeva solo attraverso una botola, destinata all'essicazione e alla preparazione per la commercializzazione delle infiorescenze di cannabis.
Stimato un quantitativo di circa 50 kg. di materiale essiccato o in essicazione. Annientata l'attività di coltivazione, produzione e prima lavorazione della cannabis, proprio in prossimità del centro urbano di Rimini, sono in corso indagini finalizzate alla caratterizzazione
della rete di spaccio del materiale stupefacente.