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Martedì, 08 Dicembre 2015 09:48

"Rispetta le REGOLE, Vinci la VITA"

"Vedete ragazzi, in questo campo di calcio non si impara soltanto a giocare ed eventualmente a vincere ma anche, e soprattutto, a vivere" con queste parole Marcello Lippi – testimonial d'eccezione della campagna "Rispetta le REGOLE, vinci la VITA" apre lo spot sulla sicurezza stradale che verrà proiettato in tutti gli stadi di serie B e diffuso dalla tv nazionali a partire dal 12 dicembre.

E' il grande progetto di educazione alla sicurezza stradale presentato il 3 dicembre al Viminale dalla Polizia Stradale, la Lega Nazionale Professionisti Serie B e l'Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus.

L'idea è stata quella di creare un video di immediato impatto con immagini di facile comprensione, facendo un parallelo tra il campo e la strada, evidenziando quanto il rispetto delle regole porti ad un buon risultato sportivo, così come ad un comportamento di guida sicuro.

L'automobilista che passa con il semaforo rosso e un giocatore che fa un fallo all'avversario; due conducenti che si insultano dopo un tamponamento e una rissa tra calciatori in campo; una paletta del poliziotto che si alza e un cartellino rosso dell'arbitro. La metafora dello stadio con la strada è suggestiva ma – come sottolinea Marcello Lippi – "sul campo si rischia al massimo una sconfitta e non la vita".

Lo spot sarà diffuso, grazie alla partnership con Lega B e B Solidale Onlus, sui campi di calcio di Serie B dal 12 dicembre al 30 gennaio su canali social, televisivi e radiofonici. Il materiale potrà poi essere usato per campagne promozionali nelle scuole, nelle società sportive giovanili professionistiche e dilettanti grazie al lavoro della Polizia Stradale e dell'Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus.

LIPPI 16

E' stato possibile completare il progetto grazie, va ribadito, al prezioso e generoso aiuto di Marcello Lippi, che ha prestato la sua immagine, ed a Tiziano Ferro la cui casa discografica ha concesso i diritti della canzone "Lo stadio".

Lo spot è stato realizzato dalla regista Silvia Mattioli.

"Combinare sport e sicurezza stradale è una chiave importante per educare i ragazzi a comportamenti corretti sulla strada e allo stesso modo per sensibilizzare gli adulti. Il legame principale sta nel fatto che nello sport, come nella strada, esistono delle regole e rispettarle, non solo fa parte del gioco, ma aiuta a vincere. Sul campo si vincono le partite, sulla strada si vince la vita, il bene più prezioso che abbiamo" dichiara Stefano Guarnieri Vice-presidente della Onlus Associazione Lorenzo Guarnieri impegnata da tempo nel campo della sicurezza stradale.

"Le regole nel calcio, le regole sulla strada... un binomio che offre l'opportunità di continuare nell'opera di sensibilizzazione degli utenti della strada sull'importanza del rispetto delle regole in ogni campo. Una condotta di guida corretta costituisce è un elemento fondamentale per per prevenire il rischio di incidenti. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un impegno a 360 gradi: nella prevenzione, nei controlli, nell'informazione, per promuovere un nuovo approccio culturale di legalità sulle strade. Non si tratta solo di evitare la sanzione, in gioco vi è un interesse certamente superiore: la nostra e l'altrui sicurezza" ha commentato il Capo della Polizia Prefetto Alessandro Pansa.

Presente alla conferenza anche Marisa Grasso, vedova dell'ispettore Raciti ucciso dieci anni fa mentre faceva ordine pubblico prima di una partita a Catania, a dimostrazione che il tema della sicurezza e della legalità è un tema attuale che tocca molti aspetti della vita di ognuno di noi: dalla strada, alle manifestazioni sportive, al terrorismo.

A partire dal 12 dicembre inizierà anche una raccolta fondi con SMS solidale a favore dell'Associazione Lorenzo Guarnieri per finanziare iniziative educative in ambito sportivo e scolastico e aiutare strutture che trattano traumi gravi generati, nella maggior parte dei casi da violenza stradale.

Un nuovo ruolo del poliziotto della Stradale e della Ferroviaria: quello di vicinanza alle vittime d'incidenti, spesso invisibili e presto dimenticate. Il Progetto Chirone, presentato ieri, è un manuale dedicato agli operatori di polizia volto ad assicurare un più attento e consapevole approccio alle vittime degli incidenti sulle strade e sui binari. -

Modena, 6 novembre 2015 -

Come prepararsi a suonare un campanello che cambierà, in un attimo e per sempre, la vita di una famiglia a cui viene portata la notizia di un incidente mortale? Come aiutare un genitore che non riesce neanche a riconoscere il corpo di un figlio tanto grande è il dolore che sta provando? Come gestire il senso di colpa del familiare di chi ha deciso di suicidarsi gettandosi sotto ad un treno? Come alleviare la solitudine delle vittime mantenendo con loro un rapporto che le tenga informate dell'evoluzione (anche giudiziaria) della vicenda dopo l'evento tragico?

A queste e ad altre domande rispondono le linee guida del Progetto Chirone, un manuale dedicato agli operatori di polizia volto ad assicurare un più attento e consapevole approccio alle vittime degli incidenti sulle strade e sui binari, presentato ieri, 4 novembre, presso la Scuola Superiore di Polizia. Con la supervisione scientifica della Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza, Università di Roma, le linee guida raccontano tante esperienze drammatiche, vissute da poliziotti e vittime, per costruire, anche dagli errori, una solidarietà più autentica e consapevole.

Perché "Chirone"? Perché Chirone, nella mitologia greca, è il Centauro più saggio e compassionevole, medico ed educatore, sempre pronto a soccorrere il prossimo anche a rischio della propria vita. E' un progetto che vuole identificare un nuovo ruolo del poliziotto della Stradale e della Ferroviaria di vicinanza alle vittime d'incidenti, spesso invisibili e presto dimenticate. L'obiettivo è di dare dignità e cultura ad un lavoro svolto spesso in silenzio, perché in passato si pensava che l'attenzione del poliziotto si dovesse concentrare solo sul colpevole e che la vittima dovesse essere gestita esclusivamente da assistenti sociali e psicologi.

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Spesso, invece, è proprio il poliziotto la prima persona che la vittima incontra e la qualità del suo intervento ha un'importanza decisiva per evitare la cosiddetta "vittimizzazione secondaria" (cioè l'esposizione ad esperienze che amplificano le conseguenze tragiche di quanto è già accaduto), per guadagnarne la fiducia e la collaborazione, fondamentali nella ricostruzione dell'evento, e per contenere il senso d'insicurezza provocato dalle morti violente in tutta la comunità coinvolta.

Diventa così fondamentale che il poliziotto conosca il ventaglio di emozioni che il contatto improvviso con la morte provoca nel sopravvissuto all'incidente o nel familiare della persona deceduta: paura, pianto, stordimento fino allo shock e al congelamento delle emozioni, perdita di controllo, rabbia, aggressività, senso di colpa, vergogna, negazione. E il poliziotto deve saper proteggere, ascoltare, informare, sempre conscio che il suo comportamento è decisivo per aiutare la vittima a riprendere il controllo e, successivamente, ad elaborare il lutto.

La formazione ad un buon approccio con la vittima è, d'altra parte, indispensabile per sostenere lo stesso poliziotto che si trova a gestire situazioni così drammatiche che influenzano inevitabilmente la sua vita professionale e privata. La continua esposizione al dolore delle vittime determina un carico di emozioni e di fatica psicologica per il poliziotto che non possono essere sottovalutate e richiedono attenzione ed ascolto. Diventa così fondamentale la consapevolezza che provare paura, pena, agitazione nel corso di un intervento su di un incidente non solo è normale, ma può essere anche utile per assicurare una risposta umana e operativa ancor più efficace.

(Fonte: ufficio stampa Questura di Modena)

La Campagna educativa itinerante sui temi dei social network, del cyberbullismo, dell'adescamento online e sull'importanza della sicurezza della privacy fa tappa a Modena. Circa 200 studenti provenienti da istituti scolastici del capoluogo e della provincia si ritroveranno presso il Centro commerciale "I Portali" per partecipare alle attività formative ed informative sui rischi e le insidie del web. -

Modena, 6 ottobre 2015 -

Il 28 settembre scorso è ripartita da Ponticelli Napoli la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nell'ambito del progetto Generazioni Connesse del Safer Internet Center Italia, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, co-finanziato da quest'anno dalla Commissione Europea, riconoscendolo come una delle migliori "best practices" in Europa.

Da Napoli a Milano passando per ben 57 città (L'Aquila, Pescara, Pesaro, Rimini, Modena, Parma, Spinea (VE), Treviso, Trieste, Vicenza, Bolzano, Borgo Valsugana (TN), Mantova, Piacenza, Pavia, Brescia, Seriate (BG), Como, Novara, Aosta, Torino, Asti, Savona, Genova, La Spezia, Arezzo, Firenze, Prato, Lucca, Ventimiglia (IM), Sanremo (IM), Perugia, Assisi, Torre del Greco (NA), Casal di Principe (CE), Termoli (CB), Manfredonia (FG), Matera, Taranto, Spezzano Albanese (CS), Crotone, Catania, Caltagirone (CT), Gela (CL), Agrigento, Castel Vetrano (TP), Cagliari, Nuoro, Sassari, Civitavecchia (RM), Viterbo, Tivoli (RM), Tagliacozzo (AQ), Sora (FR), Sezze (LT) e Roma), gli operatori della Polizia Postale, attraverso un truck allestito con un'aula didattica, incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice, ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.

Sarà proprio nella giornata di domani 7 ottobre che il truck di "Una vita da social" farà tappa a Modena. Circa 200 studenti provenienti da istituti scolastici del capoluogo e della provincia si ritroveranno presso il Centro commerciale "I Portali" per partecipare alle attività formative ed informative sui rischi e le insidie del web.

Nel corso delle due edizioni precedenti ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato circa 150.000 studenti nelle piazze e 800.000 nelle scuole, 25.000 genitori, 10.800 insegnanti per un totale di 2.800 Istituti scolastici, 18.000 km percorsi e oltre 130 città raggiunte sul territorio.
Ancora una volta le Istituzioni scendono in campo insieme ad Associazioni, Aziende e società civile per un solo grande obiettivo: "fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più ".

Secondo una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato, su un campione di circa 4.000 studenti di scuole medie e superiori, 2 studenti su 3 affermano che le proprie competenze digital provengono in tutto o quasi da esperienze di apprendimento extra scolastico. Solo l'8% degli intervistati attribuisce alla scuola un ruolo fondamentale nell'alfabetizzazione informatica.
Da questi dati si evince l'importanza delle attività di formazione e sensibilizzazione che, nell'anno passato, hanno coinvolto una buona fetta ma non la totalità degli studenti. Sempre secondo la ricerca di Skuola.net, il 58% degli studenti, nell'anno scolastico 2014/2015, non ha ricevuto dalla scuola incontri di formazione sull'uso consapevole della rete. La restante parte invece ha potuto usufruire di queste opportunità formative, anche se 1 su 4 ha deciso di non prendervi parte.

I social network infatti sono ormai diventati uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager.
La stessa Polizia di Stato, quotidianamente, interagisce con i cittadini attraverso le pagine Facebook dell'Agente Lisa e della Polizia di Stato, nonché con il profilo Twitter istituzionale.

Preoccupa in maniera più forte il fenomeno del cyberbullismo: circa 2 ragazzi su 3 ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento. Infatti la metà di loro ha avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo. Per questo motivo 4 su 5 accoglierebbero con favore incontri con esperti per formare gli studenti all'uso dei social. Di seguito i dati statistici sul fenomeno del cyberbullismo confrontati con l'anno precedente:

tabella cyberbullismo questura

L'intera campagna educativa e le iniziative ad essa connesse sono, inoltre, condivise sulla pagina Facebook "Una Vita Da Social" che, nel corso dell'ultimo anno, ha raggiunto 700.000 visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online.

(Fonte: ufficio stampa Questura di Modena)

Presenti alla cerimonia, nella chiesa di San Bernardino da Siena, le massime autorità politiche, militari e civili della provincia, nonché molti imprenditori del territorio carpigiano. -

Modena, 29 settembre 2015 -

In occasione della ricorrenza di San Michele Arcangelo, è stata celebrata a Carpi (Mo) una Santa Messa in onore del Patrono della Polizia di Stato, nella chiesa di San Bernardino da Siena.

Presenti alla cerimonia le massime autorità politiche, militari e civili della provincia, nonché molti imprenditori del territorio carpigiano.

Al termine della funzione religiosa, officiata da S.E. Mons. Francesco Cavina, Vescovo di Carpi e concelebrata dal cappellano della Polizia di Stato, don Jorge Fabian Martin, il Questore di Modena, dott. Giuseppe Garramone, nella storica cornice di "Palazzo Foresti", ha salutato il personale di Polizia in servizio in questa provincia e ringraziato tutti i presenti.

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Venerdì, 28 Agosto 2015 12:10

Modena, filippini denunciati per furto aggravato

Personale della Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà E.E., filippino, classe 1966, E.G., nata a Roma nel 1994 e M.R., filippino, classe 1973, resisi responsabili del reato di furto aggravato in concorso.

Intorno alle 10.30, veniva segnalato tramite linea di emergenza 113 da parte della vittima stessa l'avvenuto furto di un portafoglio all'interno di un bar in via Trento e Trieste.

Dopo aver consumato la colazione, al momento di pagare la vittima si è accorta che gli era stato asportato il portafoglio dal proprio borsello. L'uomo, certo che le uniche persone che gli si erano avvinate, erano i tre individui di cui sopra, all'interno dei servizi igienici, dove si era recato uno dei filippini, ha recuperato dentro il cestino dei rifiuti un pezzo di carta con un appunto, che custodiva all'interno del suo portafoglio.

Gli agenti, grazie alle informazioni assunte, sono riusciti a rintracciare i tre presunti ladri all'interno di uno studio dentistico della zona, che da subito hanno insospettito gli operatori di Polizia per l'atteggiamento irrequieto. La donna ha consegnato spontaneamente una banconota da euro 20,00, mentre M.R. aveva nascosto all'interno del proprio cellulare e della propria biancheria intima una banconota da euro 5,00 e una da 10,00 opportunamente ripiegate su se stesse. La vittima aveva dichiarato che nel proprio portafoglio, oltre agli effetti e ai documenti personali, aveva una somma complessiva di euro 35,00 suddivisa nei medesimi tagli rinvenuti in possesso della donna e del filippino.

Nel frattempo, il titolare del bar ha rinvenuto all'interno di una fessura sul retro del lavabo della toilette il portafoglio rubato.

I tre sono stati accompagnati presso la locale Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali è emerso che, mentre la donna è incensurata, i due filippini hanno numerosi precedenti di Polizia a proprio carico, in particolare E.E. risulta agli arresti domiciliari per reati inerenti gli stupefacenti, nonché sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla P.G. nell'ambito di altro procedimento penale.

Nel pomeriggio di ieri, nell'ambito di programmati servizi di controllo del territorio per la prevenzione e repressione dei reati in genere, personale della Questura di Modena unitamente a personale dell'Arma dei Carabinieri e del Comando Polizia Municipale di Modena ha individuato 26 cittadini, tutti di origine pakistana, che stazionavano presso lo scalo merci di questa Stazione F.S. verosimilmente tutti intenzionati a richiedere asilo politico.
Gli stessi sono stati condotti presso gli Uffici della Questura per gli accertamenti del caso e il foto-segnalamento a fini identificativi.

Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante durante il servizio di controllo del territorio ha effettuato accurate verifiche nella zona della stazione dei treni e all'interno della stessa.

Gli agenti hanno proceduto all'identificazione di un gruppo di persone che stazionava sotto la pensilina esterna senza apparente motivo; tra questi vi era una donna, già nota alle forze dell'ordine, tale G.D., classe 1987, con numerosi precedenti penali a proprio carico, che stava discutendo animatamente con un'altra persona.
Al termine del controllo il gruppetto di senza tetto è stato invitato ad allontanarsi dalla zona.

Intorno alla mezzanotte, la Sala Operativa, allertata da una telefona al 113, ha inviato una pattuglia presso la Stazione Ferroviaria. Era stata segnalata la presenza di una ragazza, appena scesa da un treno in transito, la quale in stato di agitazione aveva lanciato per terra la custodia di un telefono cellulare cercando nel contempo di spegnere il dispositivo, nonostante lo stesso continuasse a suonare e finendo per nasconderlo all'interno di uno stivale.

Grazie alle indicazioni del richiedente l'intervento, gli agenti sono riusciti ad individuare la donna e a fermarla. La ragazza identificata per G.D., la stessa che nel pomeriggio stazionava sotto la pensilina della stazione unitamente ad altri soggetti poco raccomandabili, dopo parecchie insistenze ha consegnato il cellulare in suo possesso, affermando di appartenerle.

G.D., stante i numerosi precedenti di polizia e essendo evidente la provenienza illecita del cellulare, il cui PIN d'accesso era sconosciuto alla donna, è stata accompagnata presso la Questura per ulteriori accertamenti.

Nel frattempo, è stato contattato il capotreno del convoglio dal quale la ragazza era scesa, il quale ha riferito che un dipendente delle FF.SS., in servizio su quel treno, si era accorto della sottrazione del proprio cellulare, ma non era riuscito a bloccare la donna prima che il treno ripartisse da Modena.

Alla luce di quanto sopra, G.D. è stata trattenuta presso le locali celle di sicurezza in stato di arresto, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

(Fonte Questura di Modena)

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Il Prefetto Fulvio della Rocca Vice Capo della Polizia, dopo oltre 40 anni di servizio nell'Amministrazione dell'Interno, lascia per raggiunti limiti d'età. -

Modena, 3 agosto 2015 -

Napoletano, coniugato e padre di due figli, nonno, il Prefetto Fulvio della Rocca è definito dai suoi più stretti collaboratori uno "sbirro vero", e dai media "il poliziotto social", perché non è stato solo un grande investigatore ed esperto di ordine pubblico, ma anche molto attento ai cambiamenti e alle tecnologie; ha traghettato la Questura e la Prefettura nella comunicazione 2.0, aprendo profili Facebook e Twitter, e in tutte le città dove ha lavorato, dicono di lui che sia prima un grande uomo, piuttosto che un grande Questore e Prefetto.
Contraddistinto da una identità forte, non ha mai avuto paura del confronto, anzi lo ha cercato sempre nella consapevolezza che sono le buone relazioni che aumentano la qualità della nostra vita. "E non è vero che possiamo averle solo con chi la pensa come noi. Talvolta è il diverso da noi che può darci di più. In sintesi, la qualità di una relazione o di un rapporto professionale non sempre dipende dalle opinioni personali e le esperienze condivise migliorano il nostro punto di vista".

Conosciuto ed apprezzato in tutta Italia ed anche all'estero, appartiene anche lui alla fantastica "Squadra del 1975", quella generazione di giovani che vincono in quell'anno il concorso per Commissario di Polizia e faranno poi la storia della stessa Polizia di Stato.
Due di loro diverranno infatti "Capi", Antonio Manganelli e Alessandro Pansa, mentre altri due, come Della Rocca, saranno "Vice".
Altri, purtroppo, con eguali doti e qualità da vertice non ce l'hanno fatta, perchè colpiti dalla mafia e dal terrorismo, Cassarà e Albanese.
Il Prefetto Della Rocca ha iniziato la carriera da Commissario a Mantova, per poi spostarsi al Sud, Gioia Tauro e Reggio Calabria, per risalire a Bologna; nel 2001 la nomina a Questore ad Agrigento, a cui seguiranno Ravenna, Pisa, Venezia, e infine a Roma, per poi tornare a Ravenna da Prefetto della città, e concludere il brillante percorso professionale da Vice Direttore Generale della P.S.- Direttore Centrale della Polizia Criminale, e il suo percorso è stato sempre caratterizzato dai medesimi obiettivi: la sicurezza dei cittadini ed il benessere del personale.

E proprio per il suo grande equilibrio è stato scelto per dirigere tutti gli Uffici Interforze della Polizia Criminale italiana, dove tra l'altro ha implementato e sollecitato il lavoro sugli osservatori sui furti di rame e sugli atti discriminatori, e ha focalizzato l'attenzione sulle relazioni e la cooperazione internazionale, concludendo importanti accordi bilaterali con diversi collaterali di Polizie estere che hanno portato alla cattura ed al rimpatrio di diversi latitanti (390 nel periodo della sua direzione) primo fra tutti il camorrista Pasquale Scotti, "Pasqualino 'O Collier" personaggio di spicco della camorra 'cutoliana' individuato e arrestato in Brasile dopo quasi 31 anni di latitanza.

Di recente, il Prefetto Della Rocca ha fatto visita alla Questura di Modena portando il saluto del Dipartimento della Pubblica Sicurezza a tutto il personale della Polizia di Stato di questa provincia. Lo stesso, poi, ha fortemente voluto e promosso il tour itinerante dal titolo "Tutti differenti, tutti unici...insieme contro le discriminazioni", che ha fatto tappa a Modena lo scorso 11 maggio e che ha visto la presenza in città di un truck multimediale a disposizione delle scolaresche che hanno preso parte all'iniziativa. Per il medesimo evento la Questura di Modena ha organizzato un convegno presso la sede di Via Palatucci incentrato proprio sul tema dell'integrazione.

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Martedì, 28 Luglio 2015 09:39

Modena - Potenziato l'organico della Polizia

Dal Ministero dell'Interno 12 nuovi Allievi Agenti in prova che daranno l'opportunità di implementare la pianta organica degli Uffici di via Palatucci. -

Modena, 28 luglio 2015 -

Potenziato il controllo del territorio della Questura di Modena. Nella giornata di ieri sono stati assegnati dal Ministero dell'Interno 12 nuovi Allievi Agenti in prova che daranno l'opportunità di implementare la pianta organica degli Uffici di via Palatucci.
Accolti nel pomeriggio dal Questore della Provincia di Modena, dott. Giuseppe Garramone, i nuovi operatori di Polizia sono stati immediatamente assegnati all'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (11) ed alla Squadra Mobile (1) all'unità anticorruzione costituita nell'ambito della sezione "reati contro il patrimonio". Potenziata anche la Digos con 2 unità.

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"Tutti differenti, tutti unici...insieme contro le discriminazioni", per la tappa modenese della campagna itinerante realizzata dall'OSCAD, il cantante e show man Paolo Belli e la squadra di volley "Parmareggio" Modena hanno incontrato circa 300 ragazzi. -

Modena, 11 maggio 2015 -

Tappa modenese per la campagna itinerante "Tutti differenti, tutti unici...insieme contro le discriminazioni" realizzata dall'OSCADOsservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori, organismo di cui fa parte la Polizia di Stato e l'Arma dei Carabinieri fortemente impegnato sul territorio per diffondere la cultura della legalità e del contrasto ad ogni forma di discriminazione.

La campagna educativa itinerante, fortemente voluta dal Capo della Polizia, Direttore Generale della P.S., Prefetto Alessandro Pansa, è partita da Venezia e si concluderà il 14 maggio nella città di Ancona. L'evento si è sviluppato in due momenti: il primo, nella mattina, nei pressi del centro commerciale "I Portali" di Modena, a bordo di un truck brandizzato, allestito con un'aula didattica multimediale, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado in cui con gli esperti della Polizia Postale si è parlato in maniera specifica di discriminazioni che coinvolgono, in maniera particolare, il mondo adolescenziale e dove sono stati analizzati i vari pregiudizi di età, genere, etnia, orientamento sessuale, religione, disabilità in diversi ambiti (lavorativo, scolastico, sportivo, ecc.). Hanno partecipato in qualità di testimonial il cantante e show man Paolo Belli e la squadra di volley "Parmareggio" Modena che hanno incontrato circa 300 ragazzi.

Il secondo evento pomeridiano, un convegno, con tra gli altri, l'euro-parlamentare, On.le Cécile Kyenge ed il professor Claudio Baraldi, ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Studi linguistici e culturali, per affronteranno tematiche di interesse, ispirandosi al pensiero del fondatore dell'OSCAD, Prefetto Antonio Manganelli, il quale sosteneva che "alle vittime di discriminazione viene impedito di vivere". All'evento ha preso parte anche una delegazione della comunità pakistana di Carpi (Mo) che risulta essere la comunità pakistana più numerosa d'Italia.

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Pubblicato in Cronaca Modena
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