Martedì, 10 Ottobre 2023 06:40

Standing Ovation per Luciano Capurro e la Sua Napolincanto In evidenza

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Un teatro pieno, domenica, ha riconosciuto a Luciano Capurro lunghi meritati applausi per lo spettacolo “Tra ventagli, cilindri, piume e paillettes” tenutosi presso il Convitto Maria Luigia di Parma.

L’associazione Napolincanto fondata proprio da Capurro, ha portato in scena un cafè chantant da Belle Epoque interpretato, oltre che dallo stesso  Luciano, dalla Show girl Elena Vittoria, dall’attore comico Lucio Bastolla e da  tre carinissime ballerine utilizzando oltre 100 costumi di scena.

L’evento è stato promosso dall’associazione Demetra Borbonica con la finalità di raccogliere fondi per il reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Parma supportando l’associazione “Noi per Loro”.

Introduzione a cura del vice presidente dell’associazione, dott. Attilio De Blasio, già dirigente di medicina d’urgenza che ha ringraziato i partecipanti, le autorità ed il preside del convitto Adriano Cappellini, tutti i soci  dell’associazione che si sono prodigati per l’organizzazione dell’evento e facendo seguire una breve descrizione della storia dei cafè chantant.

Intrigante vedere e sentire una platea partecipe ai ritornelli dei pezzi di storia portati in scena, tra operette, musiche,   danze  e commedie che hanno fatto la storia del Paese, con la “Sciantosa” e le ballerine che sovente hanno attraversato la platea in vari costumi con mazzi e petali di fiori.

Strappato dalle quinte ed invitato sul palco il presidente dell’Associazione Mario Vacca ha sottolineato l’importanza di accudire i bambini ed i reparti che li ospitano ma anche di sostenere chi i bambini li supporta quando stanno fisicamente bene come, tra le tante, le associazioni sportive e gli istituti scolastici s e non ha tralasciato di ringraziare gli sponsor che hanno consentito di sostenere i costi dello spettacolo favorendo la donazione dell’intero incasso delle donazioni. Ha terminato con un plauso per coloro che, pur lontani, hanno voluto acquistare un biglietto sospeso, proprio come a Napoli si usa fare con il “cafè”.

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