"Erat lux vera, quae illuminat omnem hominem, veniens in mundum" (cit. Gv 1,9). Scrive Tommaso d'Aquino (1224-1275) nell' Officium de festo corporis Christi, Ad Matutinas, In primo Nocturno, Lectio 1: "Unigenitus [...] Dei Filius, Suae divinitatis volens nos esse participes, naturam nostram assumpsit, ut homines deos faceret factus homo".
Riporta il Catechismo maggiore del Papa san Pio X (1903-1914):
Domanda: Che festa è il santo Natale?
Risposta: Il santo Natale è la festa istituita per celebrare la memoria della nascita temporale di Gesù Cristo.
Domanda: Che cosa ha di particolare il santo Natale tra tutte le altre feste?
Risposta: Il santo Natale tra tutte le altre feste ha due cose di particolare:
a) che si celebrano gli uffici divini nella notte precedente, secondo l'uso antico della Chiesa nelle vigilie:
b) che si celebrano tre messe da ogni sacerdote.
Domanda: Perché la Chiesa ha voluto ritenere l'uso di celebrare nella notte del Natale i divini uffizi?
Risposta: La Chiesa ha voluto ritenere l'uso di celebrare nella notte del Natale i divini uffizi per rinnovare con viva riconoscenza la memoria di quella notte, in cui, nascendo il divin Salvatore, cominciò l'opera della nostra redenzione.
Domanda: Quali cose ci propone la Chiesa a considerare nelle tre Messe del Natale?
Risposta: Nel vangelo della prima Messa del Natale la Chiesa ci propone a considerare che la santissima Vergine, recatasi in compagnia di S. Giuseppe da Nazaret a Betlemme per far ivi registrare il loro nome, secondo l'ordine dell'imperatore, né avendo ritrovato altro alloggio, diede alla luce Gesù Cristo dentro una stalla e lo ripose nel presepio, cioè in una mangiatoia d'animali.
Nel vangelo della seconda ci propone a considerare la visita fatta a Gesù Cristo da alcuni poveri pastori, che erano stati avvisati da un Angelo della nascita di esso.
Nel vangelo della terza ci propone a considerare che questo fanciullo, che si vede nascere nel tempo da Maria Vergine, è ab eterno Figliuolo di Dio.