Ribelle, creativa, femminista, dalle notevoli capacità culinarie: a Isa Mazzocchi, Ristorante La Palta di Borgonovo val Tidone, il Premio Michelin Chef Donna 2021 by Veuve Clicquot.
Di Chiara Marando -
Ribelle con eleganza, creativa, femminista, dal carattere accogliente ed avvolgente: questo è l’identikit di Isa Mazzocchi, ovvero colei a cui è stato assegnato il riconoscimento del PREMIO MICHELIN CHEF DONNA 2021 BY VEUVE CLICQUOT.
Un premio nato nel 2017 con la missione di dare voce e mettere in evidenza le donne imprenditrici che vogliono, o hanno ottenuto, successo a livello imprenditoriale e manageriale. Un premio che parte dall’idea di interrogarsi sulle posizioni di leadership femminili nel settore della ristorazione. E questo perché le donne in questo ambito sono numerose ma, come in molti altri campi, si trovano a dove affrontare maggiori difficoltà per potersi affermare. In virtù di ciò, sottolineare questi aspetti e porre maggiore attenzione all’argomento ricopre un importante valore sociale, ancora di più nel corso di una pandemia che ha colpito duramente un intero settore e a cui servono nuovi modelli di sviluppo, nuove idee e nuove energie.
“Questa vocazione trae ispirazione dalla figura da Barbe-Nicole Ponsardin, che a soli 27 anni prese le redini della Maison, divenendo una delle prime donne imprenditrici dell’Epoca Moderna. Una figura dalla storia unica e irripetibile, che seppure in un contesto totalmente maschile riuscì con audacia e coraggio a dare concretezza alle sue intuizioni visionarie e innovative, divenendo La Grande Dame de la Champagne”, afferma Carlo Boschi, Senior Brand Manager Veuve Clicquot.
La scelta di Isa Mazzocchi, chef del Ristorante La Palta*, a Bilegno, Borgonovo Val Tidone – Piacenza, rientra pienamente in questo quadro generale, nel desiderio di premiare la volontà, le capacità non solo culinarie, ma anche imprenditoriali, insieme all’innata propensione all’apprendimento costante e all’ospitalità.
“Isa Mazzocchi è stata selezionata degli ispettori Michelin perché ha un fortissimo legame con il suo territorio che promuove attraverso i suoi piatti per farne emergere le peculiarità. La cucina, nella quale investe tutte le sue energie, la sua tenacia e l’apprendimento continuo, le permettono di spaziare tra passato, presente e futuro, per portare l’ospite in una dimensione di esperienza senza tempo. Il ristorante prende il nome da quella che, in dialetto piacentino, era la tabaccheria del paese e che un tempo operava proprio nei locali dell’attuale ristorante”.
Ed è vero, la cucina di Isa Mazzocchi racconta e raccoglie la campagna, l’economia agricola, rappresenta la terra e quello che la sua famiglia si porta dentro da generazioni. Una memoria storica presentata nei suoi piatti, attraverso una interpretazione e uno sguardo al tempo stesso deciso, femminile ed estremamente caratterizzante. Una cucina buona, comprensibile, elegante, complessa nella preparazione ma facile da assaporare per ogni palato. Questa è forza di Isa, il suo tratto squisitamente distintivo. Ma Isa è una professionista completa, una persona complessa e affascinante, che ha ben chiare le sue idee.
“Sono una femminista convinta, sono per l’eguaglianza e la parità, non ho paura a dirlo. Angelo del focolare a chi?” - Il politically correct non è un limite per lei, che sa di essere molto poco diplomatica. “In questo momento storico bisogna parlare di sostenibilità, fattore umano, materie prime e via tutti a riempirsene la bocca. Ma va bene così, significa che è cambiato il vento e grazie all’opinione pubblica le cose evolvono nella giusta direzione. Per la questione delle donne in cucina: parlarne ha funzionato, e il non poter più dire a voce alta che le donne dovrebbero tornare nelle cucine di casa, alla fine ha fatto cambiate davvero le cose. Fa bene a tutti, soprattutto agli uomini”.
OLTRE IL PREMIO, UN IMPEGNO COSTANTE
Oggi, la Maison Veuve Clicquot desidera affermare il proprio impegno e incoraggiare le future generazioni di donne audaci al comando. I modelli di comportamento sono fondamentali per rendere avere una visione del proprio futuro e fare il salto nel mondo dell'imprenditoria. Oggi più che mai le donne hanno bisogno non soltanto di ispirazione, ma di assistenza e sostegno reali.
LA PARITÀ DI GENERE NELL’ALTA RISTORAZIONE: I NUMERI OGGI
Il settore della ristorazione è uno dei pochi campi dove l’occupazione femminile supera quella maschile (52%, dati FIPE 2019). Nonostante ciò, si parla di part-time, precariato e mansioni di sala e servizio. Il processo di aumento dell’occupazione femminile in Italia, lento e territorialmente squilibrato, era andato avanti per decenni. Nel 2020 però non si è solo interrotto, si è invertito. Diverse le cause: dalla maggiore fragilità contrattuale, alla necessità di conciliare vita privata e lavorativa.
In un anno (dicembre 2020 su dicembre 2019, dati Istat) l’occupazione è scesa di 444mila unità, di cui 312mila sono donne. Solo a dicembre in un mese sono andati in fumo 101mila posti il 98% di donne, e quasi interamente giovani e under 50.
(Credits foto: Andrea Moretti)