La raffinata mostra antologica dell'artista Tommaso Tomasi inaugura oggi, sabato 5 settembre alle ore 17 presso Galleria S.Andrea, in via G. Cavestro 6, Parma. Dal 5 al 18 settembre aperta al pubblico ad ingresso gratuito: da martedì a sabato 10-12 e 16-19, domenica 16-19, lunedì chiusura. -
Parma, 5 settembre 2015 -
L' associazione UCAI Sezione di Parma è lieta di riaprire la stagione autunnale delle attività presso la Galleria S. Andrea con la raffinata mostra antologica dell'artista TOMMASO TOMASI intitolata PARMA PERDUTA, realizzata con il Patrocinio del Comune di Parma, il Patrocinio della Provincia di Parma ed il Patrocinio della Società Dante Alighieri-Comitato di Parma.
La mostra, a cura di Eles Iotti, organizzata in collaborazione con l'associazione UCAI, è voluta dai nipoti a cinquant'anni dalla morte dell'artista, veronese di nascita, ma parmigiano d'adozione, per restituire anche un riconoscimento pubblico da lui tanto rifuggito in vita. Considerando che l'ultima e principale mostra dedicata a Tommaso Tomasi a Parma è stata la retrospettiva postuma del 1965 alla Galleria Camattini si vuole rimettere in luce l'eredità culturale di un pittore per sua natura schivo e riservato.
"Il nucleo di questa mostra - come spiega Eles Iotti nel testo critico di introduzione al catalogo - è costituito da una serie pregnante di paesaggi di Parma e da alcune particolari vedute che ci consegnano un fresco e inedito racconto della periferia della città degli anni '50 e '60 alla viglia degli anni del boom economico prima della crescita dei nuovi quartieri popolari condominiali che sorgeranno a nord/ovest della città". Saranno pertanto visibili al pubblico circa 35 opere tra olii su tela e cartoncino telato, e acquarelli.
Estratto dal testo a cura di E.Iotti: "Tommaso Tomasi si stabilì nella nostra città con la famiglia nel lontano 1887, a soli tre anni, a Parma visse, studiò in Accademia e mise su famiglia.
Uomo schivo, silenzioso e riservato, dall'ermetico carattere e dal volto perennemente aggrottato, come testimoniano due dei suoi ultimi parlanti Autoritratti, databili 1960 e 1964. Ricordato dai pochi amici come un irriducibile misantropo, introverso e umbratile, praticò la pittura in solitudine e, alieno dalle gratificazioni della fama, scoraggiò sempre ogni attenzione o velleità di indagine intorno alla propria attività artistica.
Dopo avventurose esperienze di viaggi lontani (Sud America) da sognatore anarchico socialista, si legò profondamente a Parma dove insieme all'attività di decoratore ha praticato la pittura. Ancora negli ultimi anni della sua vita lo si poteva incontrare in bicicletta con tabarro, cavalletto e cassetta da pittore in cerca di soggetti da dipingere.
Questa mostra permette di scoprire l'archivio delle opere dell'artista e di ripercorrere in modo approfondito la sua ricerca. Interessante è la sua prima produzione ritrattistica d'inizio secolo nata dagli insegnamenti dall'ammirato maestro d'Accademia Cecrope Barilli. Ritratti concisi al volto, descrizioni umane di sentimentale penetrazione psicologica a cui, con la sapiente precisione di tocco e di disegno, l'artista infonde quel soffio di vita che scandisce le pieghe dell'anima.
Il sentimento del vero che tanto impegnò la pittura naturalistica ottocentesca, diventa per Tomasi necessità poetica di fissare l'incanto di una arcadia serena e nostrana che non concede nulla alla cronaca".
Per info:
Galleria S.Andrea
tel. 0521 228136
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www.ucai-parma.it