Il Presidente nazionale di Confesercenti Marco Venturi a Modena. Appello rivolto sia in ambito nazionale, ma anche e soprattutto locale dove tra crisi, calo dei consumi e pressione fiscale opprimente, le PMI rischiano l'estinzione -
Modena, 27 giugno 2014 -
"Rimuovere gli ostacoli che frenano la crescita, rimettere in moto l'economia, rilanciare le imprese". Il Presidente nazionale di Confesercenti e attuale portavoce di RETE Imprese Italia Marco Venturi si è rivolto in questo modo al Governo in occasione dell'assemblea nazionale associativa 2014. E si rivolge al tempo stesso e a maggior ragione anche agli enti locali viste e considerate le difficoltà che stanno caratterizzando i territori e colpendo molto duramente le piccole e medie imprese che operano esclusivamente sul mercato interno.
A Modena, invitato da Confesercenti in occasione dell'annuale Assemblea associativa, Venturi non ha mancato di porre l'accento su una serie di dati che denotano la grave situazione di difficoltà attraversata dal mondo imprenditoriale, ed in particolare dalle piccole realtà produttive a livello nazionale e quindi anche strettamente locale. In primo luogo la crisi del mercato interno, che nel solo biennio 2012-2013 ha fatto segnare una diminuzione per la spesa di beni da parte delle famiglie di 28 miliardi e mezzo di euro. "Un crollo per le PMI legate al nostro mercato, le cui conseguenze devastanti si sono abbattute sul Pil e occupazione". Alla flessione della domanda interna i somma poi anche la pesante contrazione registrata dal credito alle imprese comprese quelle virtuose che, unitamente alla ragnatela burocratica che di fatto blocca il mondo produttivo, quando, afferma Venturi, "Intorno a noi dilaga e prospera l'abusivismo. Chi ha chiuso negli ultimi 12 mesi per crisi, alti costi, tasse e burocrazia pensa che di legalità si muore e di illegalità si sopravvive."
E queste sono state alcune delle denunce che la grande manifestazione di piazza del Popolo a Roma il febbraio scorso ha evidenziato, "Oltre a significare e dimostrare – continua Venturi - come l'unità del mondo associativo in RETE Imprese Italia rappresenta il modo più efficace per dare risposte alle imprese. Lo abbiamo visto nei tanti incontri fatti da RETE con il governo Renzi e i suoi ministri. Dobbiamo continuare a pressare l'Esecutivo e il Parlamento, per incidere sulle 'ferite aperte', a partire da fisco e burocrazia. L'eccesso di prelievo in Italia è figlio di una spesa pubblica tracimante, causata anche dalla riforma del Titolo V che ha dato il via libera a 23000 centri di spesa. Occorre garantire, con interventi rapidi e decisi, tagli significativi ad una spesa mostruosa che non possiamo né vogliamo più permetterci. Soprattutto, occorre una riflessione coraggiosa sul debito pubblico. Meno spesa, meno tasse per favorire maggiori investimenti, rilancio dei consumi e crescita della occupazione. La riforma del fisco non può più essere rinviata e deve incidere sia sull'imposizione nazionale, sia su quella locale."
La prima emergenza per il Presidente nazionale di Confesercenti, sostenuto anche da Fulgenzio Brevini coordinatore sindacale provinciale per l'Associazione imprenditoriale modenese, è quella di mettere mano ad un fisco locale sempre più vorace e che alimenta sprechi ed abusi. Al di la del pasticcio Tasi - anche se Modena è tra le poche città che ha determinato per le abitazioni private una diminuzione dalla Tasi e per i beni strumentali delle imprese una minima riduzione dell'IMU - nel 1990 le imposte locali assorbivano l'equivalente di meno di 8 giorni di lavoro, nel 2013 hanno toccato i 26: un costo insostenibile. In soli quattro anni il prelievo locale è cresciuto di circa 20 miliardi, mentre l'imposizione centrale è salita di 14 miliardi. Ben 34 miliardi di euro in più per le casse pubbliche, e 34 in meno per redditi, investimenti e consumi. Nello stesso periodo il Governo ha tagliato 30 miliardi di trasferimenti agli enti locali. "C'è di fatto il rischio che con una mano si diano agevolazioni, come lo sconto del 10% della bolletta elettrica e il dimezzamento dei contributi camerali, e con l'altra, quella del territorio, si riprenda tutto aumentando il prelievo fiscale. Alla fine a fare la spending review sono stati i cittadini e le imprese che si sono visti sottrarr ei quattro anni 64 miliardi di euro: il 7% dei consumi complessivi delle famiglie."
"Ecco perché – evidenzia Brevini - ci sentiamo di riproporre in modo più forte e con iniziative più pregnanti ai colleghi di RETE Imprese Italia in occasione delle prossime discussioni sui bilanci comunali significative riduzioni di spesa che per il comune capoluogo potrebbero essere quantificate in una decina di milioni, intervenendo in settori non strategici da destinare ad un significativo abbattimento dell'IMU sui beni strumentali delle imprese."
Ma è anche un'altra la proposta che avanza il presidente nazionale di Confesercenti: "Un nuovo patto fiscale: nei prossimi cinque anni vogliamo un impegno solenne da parte di Governo, Regioni e Comuni, che preveda la restituzione di 10 miliardi l'anno a cittadini ed imprese, finanziato da tagli coraggiosi alla spesa pubblica. Senza nel frattempo altri aumenti di imposizione fiscale, nazionale e locale. Si possono in questo modo raggiungere alcuni fondamentali obiettivi: dare certezza e stabilità ai contribuenti ed in particolare al mondo imprenditoriale; favorire la programmazione di investimenti e occupazione; ridurre la pressione fiscale; semplificare gli adempimenti. Ma occorre fare presto. Perché a fine anno in soli tre mesi i contribuenti dovranno far fronte a Tasi, acconto Irpef, Tari, IMU: una nuova batosta che lascia presagire nuove chiusure e disoccupazione."
"Sono le imprese – tiene a precisare Venturi - quelle che creano ricchezza e lavoro sul territorio. Per questo ci aspettiamo interventi forti e mirati a mettere tutte le PMI italiane nella condizione non solo di tenere, ma di crescere. Il Governo ha fatto passi in avanti in questa direzione (Il Dl lavoro contiene un serio tentativo di semplificazione, il mini taglio dell'IRAP è stato positivo e Garanzia Giovani rappresenta un'opportunità) Però chiediamo un ulteriore impegno al governo di innalzare il tetto di esenzione dell'imposta e per sostenere le piccole e medie imprese."
Ci sono richieste però anche in ambito più strettamente locale, aggiunge Brevini, "Nello specifico per quello che riguarda la qualificazione urbana: che non deve intendersi solo in termini di mobilità, ma anche di qualità della vita. Il commercio rimane il perno di questa qualità, soprattutto come servizio di vicinato. Basta girare le nostre città e quindi anche Modena per vedere e percepire il dramma che hanno vissuto e stanno vivendo migliaia di imprenditori. Saracinesche chiuse, cartelli vendesi e affittasi. La totale deregulation del commercio avrebbe dovuto favorire la concorrenza, dare nuovo impulso ai consumi e, con essi, al Pil. Nessuno dei tre obiettivi è stato raggiunto. L'unico effetto, finora è stata la penalizzazione dei negozi di vicinato. Tornare alla regolamentazione degli orari è una scelta necessaria e obbligatoria, che garantisce un'equa concorrenza tra le diverse forme distributive. La nostra proposta di ripensare le liberalizzazioni - tema su cui Brevini tiene a ricordare le oltre 4000 firme raccolte solo in città sostegno della legge di iniziativa popolare – ha finalmente rotto il muro del silenzio. Ora sui vada a vanti e si trovi soluzione ad un problema che è al tempo stesso economici e sociale."
"Le piccole e medie imprese – concludono Venturi e Brevini – vanno ascoltate prima di varare qualsivoglia provvedimento, perché hanno il contatto diretto col territorio. E dato che le rappresentiamo non smetteremo mai di dare voce ai loro problemi alle loro speranze e quindi di avanzare proposte costruttive, volte alla loro tutela come alla loro crescita e sviluppo".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Partirà a fine giugno a poco più di un mese dal primo, l'appuntamento formativo in cui si insegnano le tecniche per trasformare carote, zucchine, ravanelli e peperoni in originali composizioni floreali per decorare la tavola -
Modena, 18 giugno 2014 -
Un corso a tutti gli effetti di successo e che considerate le tantissime adesioni pervenute in occasione della prima edizione - tenutasi a metà maggio - si è pensato di replicare già mercoledì 25 e giovedì 26 giugno 2014. Il corso in questione, che mette alla prova la manualità, la tecnica e soprattutto la fantasia di ciascuno, è quello di Intaglio artistico di frutta e verdura, promosso da Cescot, il Centro di formazione di Confesercenti Modena, in stretta collaborazione con FIESA, Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell'alimentazione. L'iniziativa, articolata anche questa volta in due appuntamenti, ciascuno della durata di tre ore, mira a fornire le basi delle tecniche d'intaglio di frutta e verdura. Ai partecipanti si insegna, soprattutto attraverso esercitazioni pratiche, come trasformare carote, zucchine, ravanelli, peperoni, angurie, kiwi, cetrioli etc. in elementi decorativi per piatti da portata o in composizioni floreali, destinati ad impreziosire e abbellire le tavole per buffet, cene, banchetti o ricevimenti. Gli insegnanti, molto noti e conosciuti tra gli addetti ai lavori e spesso vera e propria attrazione dal vivo in occasione di fiere e sagre d'importanza anche nazionale, sono Luigi Colombini, docente d'intaglio di zucche in bassorilievo, esperto di ortofrutta e Franco Capitani, docente di intaglio di cocomeri e meloni. Il corso è rivolto a tutti coloro che sono interessati ad apprendere le nozioni di base dell'intaglio di questa particolare tecnica artistica. Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Per iscriversi o riceve ulteriori informazioni in merito è possibile consultare il sito www.cescotmodena.com, oppure consultare la D.ssa Angela Pireddu all'indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al numero 059/892633.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
La difficile situazione economica ha indotto ad un cambio, in taluni casi netto, delle abitudini con consumi in diminuzione di oltre 8 punti percentuali nei bar e ristoranti -
Modena, 11 giugno 2014 -
Una forte diminuzione dei consumi che ha colpito bar e ristoranti, quella rilevata dallo studio presentato da FIEPET-Confesercenti, che va dal 2010 ad oggi. Si è ridotta la spesa per ogni consumo della giornata, dal caffè al bar la mattina, alla pausa pranzo e persino all'aperitivo, che fino a poco tempo fa dava un pò di respito ai locali. Nonostante questo, la Fiepet Confesercenti rileva come i pubblici esercizi modenesi continuino a rappresentare sempre un luogo di incontro e di aggregazione.
"Un piatto di pasta, o un secondo. Ma difficilmente si va oltre alle due portate. Quanto alle consumazioni veloci, quelle da bar per intenderci, non vengono meno, ma sono ridotte al minimo". Opinioni riscontrabili in molti locali pubblici della nostra provincia; conseguenza diretta della difficile situazione economica che sta caratterizzando il territorio nazionale e locale da almeno cinque anni. Anche la tavola è in crisi dunque: le abitudini degli italiani e quindi dei modenesi sono cambiate. Si consuma meno nei pubblici esercizi modenesi e a risentirne sono i bilanci delle imprese del settore: in termini di ricavi, -1,4% nel primo trimestre dell'anno. Dati che si riflettono bene nel calo non proprio indolore più generale dei consumi. Secondo lo studio presentato da FIEPET-Confesercenti, dal 2010 ad oggi anche sul nostro territorio, sono diminuiti dell'8,5% nei bar e del 7,9% nei ristoranti. Si riduce in modo sostanziale la spesa per la pausa pranzo (-3,5%), per l'aperitivo (-2,7%) che fino a non poco tempo fa rappresentava una concreta boccata d'ossigeno e perdono terreno persino cappuccino e cornetto mattutini (-3,3%), confermando che sempre di più si sceglie di fare la prima colazione tra le mura domestiche. Numeri che restano tali – o che differiscono appena sensibilmente - in ambito nazionale, in cui il volume degli affari scende a 15,1 miliardi di euro l'anno (-18%). I pubblici esercizi modenesi comunque continuano a rappresentare sempre più un luogo di incontro e di aggregazione per i giovani tra i 18 ed i 25 anni (46,6%) e per gli ultra sessantenni (38,9%), mentre per gli altri – poco meno del 15% - resta soprattutto un luogo in cui consumare.
"Anche i modenesi come il resto degli italiani – precisa Gianfranco Zinani presidente di FIEPET-Confesercenti Modena - continuano a stringere la cinghia per far quadrare il bilancio a fine mese. E lo fanno anche sacrificando qualche pranzo, cena o aperitivo e persino il rito della colazione la mattina al bar. Il nostro settore che fino ad oggi ha tenuto di fronte alla spending review familiare e che anzi funzionato da premio di consolazione per le tante altre rinunce, dalle vacanze all'abbigliamento, ai divertimenti, sta anch'esso saldando un conto decisamente salato alla lunga crisi economica che ha investito Paese e territorio. Sappiamo che per invertire la rotta e ridare ossigeno a tutti i settori, dal commercio, ai servizi, ai pubblici esercizi la via è quella del rilancio concreto dei consumi interni. E l'impegno da parte nostra a tal senso, per rimanere al circoscritto ambito di bar e ristoranti non manca: anzi, si rinnova costantemente ogni giorno. Cerchiamo e facciamo il possibile per fidelizzare la clientela attraverso la qualità, il rapporto qualità/prezzo e senza fare mai mancare estro e creatività. Uno sforzo a tutti gli effetti, dato il periodo di crisi che necessiterebbe, riteniamo, di sostegno e supporto adeguati, vista e considerata anche la strategicità del settore per l'economia del territorio".
(Fonte: Confesercenti Modena)
Confesercenti: "Un Pos per le MPMI associate e non, adattabile a smartphone o tablet per pagamenti rapidi, soprattutto svincolato dagli istituti bancari" -
Modena, 9 giugno 2014 -
Un Pos, per le micro e piccole imprese modenesi, ma a condizioni agevolate. Questo quanto riservato da Confesercenti Modena ai propri associati e non, in vista della scadenza del 30 giugno 2014 prossimo. A partire da quella data infatti scatta l'obbligo per professionisti ed imprese che emettono fatture o richieste di pagamento superiori ad importi di 30 euro, di consentire e garantire il pagamento ai clienti attraverso carte bancomat. Ragione che induce le MPMI a dotarsi, e quindi renderli funzionanti di Pos, in grado di garantire questo tipo di transazioni.
Confesercenti da sempre attenta nei confronti dell'innovazione e determinata a ricercare nuove forme di risparmio per i propri associati - a maggior ragione in un periodo come quello attuale contrassegnato da difficoltà evidenti, calo dei consumi e costi delle transazioni ancora elevati che da sempre rappresentano un aggravio per le imprese, in particolare quelle più piccole - ha voluto dare una prima risposta alle richieste delle imprese in modo semplice da un lato e cercando di contenere i costi del Pos dall'altro.
Allo scopo infatti l'Associazione imprenditoriale modenese ha istituito una convenzione col gestore telefonico Vodafone che prevede ad associati e non di dotarsi di M-Pos. Si tratta di un'innovativa tipologia di terminale che rispetto al tradizionale Pos consente per mezzo di un piccolo lettore di carte compatto di accettare pagamenti in mobilità collegandosi allo smartphone o al tablet dell'esercente, in modo semplice sicuro e veloce. Oltre all'innovazione tecnologica son anche altri i vantaggi che questa tipologia di Pos offre: in primo luogo non è più necessario possedere una linea telefonica fissa per ricevere pagamenti elettronici, dato che M-Pos sfrutta la connessione dati della Sim dello smarthphone/tablet; è di stimolo all'incremento delle vendite, facilitando gli acquisiti ovunque e in qualsiasi momento, dato che è possibile incassare pagamenti con carta anche al di fuori del punto vendita e con i medesimi standard di sicurezza. Ultimo, ma non meno importante rispetto ai Pos tradizionali, M-Pos, e questa è forse la novità più di rilevo, è completamente svincolato dagli istituti bancari rispetto ai tradizionali processi d'attivazione.
"Abbiamo voluto in questo modo – sottolinea Confesercenti - andare in contro ad esigenze manifestate a più riprese dai piccoli imprenditori del commercio, del turismo dei servizi come pure dai professionisti, cercando di offrire un'opportunità che rispetto al passato risulta semplice, veloce, sicura e dai costi contenuti. Resta però il fatto che manifestiamo tutta la nostra perplessità di fronte alla norma che dal 30 giugno 2014 renderà il Pos obbligatorio. Perplessità, in quanto tale provvedimento è destinato a penalizzare le piccole e piccolissime imprese già per altro in forte sofferenza a causa della crisi. Senza contare infine che non essendo previste sanzioni si rischia di vanificarne i contenuti".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
"Ricavi in lieve incremento, +0,7%, trascinati però dal solo settore ingrosso. Resta critica la situazione per commercio al minuto e turismo". Il 2013 si era chiuso con un calo medio in tutti i settori del 3,4% -
Modena, 5 giugno 2014 -
Segnano un lieve incremento i ricavi delle MPMI (Micro Piccole e Medie Imprese) nel primo trimestre dell'anno. A rilevarlo l'Osservatorio di Confesercenti Modena che sull'andamento delle vendite ha registrato un +0.7%. Dati però che se presi singolarmente si presentano contrastanti: nella piccola distribuzione al minuto e nell'ingrosso le tendenze risultano infatti opposte. Il settore ingrosso segna una certa ripresa con un significativo +5%, soprattutto laddove opera con il manifatturiero che mostra in diversi comparti un incremento sia degli ordini che del fatturato. Rimane invece ancora contraddistinto da un andamento fortemente negativo tutto il settore del commercio al minuto e del turismo che invece segna una contrazione media dei ricavi del 2,9%.
Andamento dei volumi d'affari per settori
Commercio al minuto di alimentari: -8,45%. E' questo il settore che più di tutti sconta il calo dei consumi nel I° trimestre dell'anno ed è sicuramente anche quello che più ha risentito degli effetti del calendario – Pasqua nel 2013 cadeva in marzo, mentre nel 2014 a fine aprile – ma che da solo non giustifica la caduta dei ricavi nelle piccole e piccolissime imprese alimentari. E' evidente quanto le famiglie continuino a tagliare sui consumi, alimentari compresi, orientandosi sempre più verso strutture che presentano un vasto assortimento di prodotti 'primo prezzo' in offerta
Ristorazione e pubblici esercizi: -1,4%. Anche nel settore dei pubblici esercizi, l'andamento nei primi tre mesi dell'anno risulta negativo. Il calo accomuna sia la ristorazione che i consumi nei bar. In particolare poi nella ristorazione, sulla contrazione dei ricavi si registra un'incidenza del calendario che nel 2014 ha collocato Pasqua nel mese di aprile.
Commercio al minuto extra alimentare: -1,1%. Si registra un'attenuazione del calo delle vendite nelle piccole imprese di questo settore, calo che aveva contrassegnato i trimestri precedenti. Risultano penalizzati soprattutto i consumi di abbigliamento e calzature.
Commercio all'ingrosso: +5%. Il settore appare in netta e significativa controtendenza rispetto agli altri. Soprattutto laddove si rivolge al manifatturiero beneficiando in questo caso dell'andamento positivo che ha caratterizzato la ripresa della produzione e del fatturato in alcuni settori produttivi
"Questi dati purtroppo testimoniano l'andamento complessivamente negativo dei consumi anche nella nostra provincia - afferma Tamara Bertoni Direttore Generale di Confesercenti Modena - soprattutto nel commercio al minuto e nella ristorazione. La crisi che insiste ancora in tutta la sua gravità e da cui non si intravvede a breve alcuna significativa via d'uscita, genera il rischio di un avvitamento della situazione. Per questo si rende indispensabile un'azione rapida ed incisiva del Governo, che deve attuare provvedimenti rapidi, ma soprattutto efficaci in grado di incidere nelle condizioni reali delle imprese. Sono quindi assolutamente necessari provvedimenti volti ad alleggerire la pressione fiscale agendo su una riduzione strutturale della spesa improduttiva, oltre ad interventi in grado di ridurre tangibilmente quelle incrostazioni burocratiche che danneggiano l'avvio, la tenuta e lo sviluppo delle imprese".
"Occorrono inoltre interventi – prosegue Bertoni - che siano da reale incentivo per la ripresa degli investimenti sia nelle aziende private che nel pubblico. Centrale sarà poi invertire la tendenza all'aumento del credit crunch, perché senza credito le imprese non investono ed anzi si moltiplicano le chiusure. Si tratta di emergenze sulle quali occorre intervenire in tempi celeri per ridare prospettiva e centralità a quel tessuto vastissimo di micro, piccole e medie imprese che nel paese, ancor più nel nostro territorio, resta il vero ed insostituibile motore dell'economia e garante della stessa coesione sociale".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Continua con una serata evento, il ciclo di incontri gratuiti sulla formazione organizzati dal Centro di Formazione di Confesercenti Modena -
Modena, 30 maggio 2014 -
Secondo appuntamento, mercoledì 4 giugno 2014 con Cescot More, l'originale iniziativa messa in campo dal Centro di Formazione di Confesercenti Modena per costruire percorsi di crescita professionale e imprenditoriale su misura. L'incontro formativo, si terrà a Carpi, in via Bellini 1/B presso il locale "Wine & Wine" a partire dalle 18.30. Mauro Ganzerla, il titolare che per l'occasione vestirà i panni del docente, accompagnerà gli intervenuti in una serata di confronto e degustazione, sul tema del bere e far bere responsabilmente e consapevolmente. Aperta e dinamica, la serata vedrà la partecipazione di numerosi esperti, ospiti e, naturalmente di Cescot Modena.
"Anche quest'occasione rientra tra gli appuntamenti, che si svilupperanno nell'arco dell'anno, grazie ai quali alla nostra offerta tradizionale si aggiungerà qualcosa di decisamente nuovo che parte dall'ascolto dei destinatari dell'intervento di aggiornamento. A ciò si affianca la pluriennale esperienza del nostro Centro che ci permette d'individuare gli argomenti di maggiore interesse e di tradurre le indicazioni dei partecipanti in risposte personalizzate. In estrema sintesi, Cescot More è un nuovo strumento per favorire la diffusione dell'innovazione nelle imprese, sostenere la crescita economica, aumentare e qualificare l'occupazione." spiega il direttore di Cescot, Francesca Sola.
L'iniziativa di mercoledì 4 giugno è gratuita e riservata (fino ad esaurimento dei 22 posti disponibili) a quanti dal sito www.cescotmodena.com scaricheranno e compileranno l'apposito invito dedicato, inviandolo entro e non oltre il 2 giugno a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure mandando un fax al numero 059 4824779. Per ricevere ulteriori informazioni è possibile inviare una mail aQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.';document.getElementById('cloak883683f6c809be53507c167f32eb5551').innerHTML += ''+addy_text883683f6c809be53507c167f32eb5551+'<\/a>'; telefonare al numero 059 892667.
Per conoscere ed essere aggiornati sulle iniziative di Cescot è possibile visitare il sito www.cescotmodena.com, o seguirlo attraverso lo spazio facebook e i profili twitter e linkedin.
Cescot More, una delle principali novità proposte dal Centro Formazione di Confesercenti
Sette appuntamenti che si caratterizzano prima di tutto sul piano metodologico, volto a favorire la massima interazione tra i partecipanti e gli organizzatori: l'obiettivo è raccogliere, attraverso un ascolto attivo e l'interazione di esperti di Cescot i bisogni formativi dei partecipanti. Successivamente, elaborando le riflessioni e gli spunti emersi durante gli incontri, di volta in volta, saranno proposti i programmi di iniziative formative rivolte ad imprenditori, lavoratori, occupati o in cerca di lavoro. Tra i temi scelti nell'ambito di Cescot More spiccano il mondo della green economy, in tutte le sue declinazioni, il marketing e l'e-commerce, sino ai social network.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Confesercenti: "Sforzi e sacrifici che indicano, malgrado le difficoltà, la voglia di andare avanti". Consumi fortemente in calo: - 13% nel 2013. "Le imprese chiedono meno burocrazia e fiscalità di vantaggio, ma anche chiarezza sugli adempimenti" -
Modena, 23 maggio 2014 -
A due anni da quel terremoto che ha cambiato il volto dell'Area nord della provincia la normalità che appare ancora lontana. Ma l'impegno – che continua incessantemente ogni giorno - di istituzioni ed imprese, ha portato risultati difficilmente immaginabili. Oggi l'82% delle piccole attività imprenditoriali di commercio, servizi, pubblici esercizi, ha trovato una sede fissa in cui operare. "Chi è riuscito a riaprire, nella sede d'origine ha dovuto compiere sforzi enormi e in primo luogo economici", dichiara Mauro Bega Direttore sindacale per Confesercenti nell'Area Nord che recentemente ha tracciato un bilancio relativo all'attuale situazione delle PMI del terziario. "Gli imprenditori, costretti al trasferimento delle attività a causa delle conseguenze del sisma, non hanno esitato nemmeno di fronte alle incertezze, a fare il possibile pur di tornare alle loro sedi originarie. Nonostante l'ubicazione di molte nei centri storici dei paesi e le condizioni in cui continuano a versare molti centri stessi dei Comuni del cratere".
Un risultato importante che si scontra però con la situazione dei consumi di tutta l'area, in forte sofferenza. "Dai dati dell'Osservatorio Economico di Confesercenti – continua Bega -emerge che le imprese della zona, risultano essere quelle che segnano cali di volumi di vendite più pesanti: -13% la media dei settori del commercio e dei pubblici esercizi nell'anno 2013 rispetto al 2012, a fronte di una media provinciale del -3.6%. Uno sforzo impensabile quello compiuto da queste imprese, anche solo per resistere in condizioni tanto difficili. E' quindi di assoluta importanza sostenere l'impegno profuso da queste attività determinate a reagire alle conseguenze del sisma ed a rivitalizzare i centri storici. Per il quale chiediamo ai Comuni di dare pronta attuazione alle recenti ordinanze 32 e 33 del Commissario Vasco Errani, volte a deliberare i Piani Organici. Così da accelerare gli interventi previsti dai Piani della Ricostruzione, e di conseguenza sbloccare quelle situazioni di stallo che ancora frenano la ricostruzione di importanti pezzi di centri storici".
"Il Sostegno alle imprese deve poi arrivare anche da un''accelerazione nella evasione delle pratiche per i contributi di ricostruzione. Auspichiamo pertanto che le assunzioni temporanee presenti negli uffici tecnici comunali vengano confermate anche oltre le prime scadenze, per affrontare la mole di lavoro relativo alle pratiche edilizie legate alla ricostruzione. Ribadiamo inoltre la fondamentale necessità di istituire una fiscalità di vantaggio volta alle imprese più piccole attive nei comuni colpiti dal sisma: richiesta che rinnoviamo al Governo e che vorremmo maggiormente sostenuta dalla Regione. Le imprese chiedono infine maggior chiarezza riguardo agli adempimenti fiscali da sostenere", conclude Mauro Bega.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
La difficile situazione economica e il cambio di abitudini di consumo incidono sulla vendita al dettaglio. "Imprenditori in forte sofferenza. Servono regole e sostegno" -
Modena, 20 maggio 2014 -
E' un amaro primato quello che vanta il territorio modenese tra le PMI del settore tessile, moda e abbigliamento. Il saldo tra le nuove imprese iscritte e le attività cessate nel primo bimestre dell'anno ha fatto registrare il dato peggiore in regione: -34. È FISMO-Confesercenti Modena a rilevarlo, l'organizzazione sindacale che rappresenta le piccole e medie aziende che si occupano della distribuzione al dettaglio di articoli di abbigliamento, tessile, calzature, pelletteria e accessori moda. "La difficile situazione economica, le abitudini cambiate, il proliferare degli outlet, incidono pesantemente sul settore – evidenzia l'Associazione – ma pure catastrofi naturali e bizzarrie del clima, cui la nostra provincia in modo particolare si è trovata costretta a misurarsi".
Il dato modenese che supera anche quello del capoluogo regionale si inserisce nel cupo andamento nazionale del settore. Nel primo bimestre 2014 si contavano 131.682 imprese nel comparto tessile, dell'abbigliamento e delle calzature, contro le 158 mila del 2011, con una riduzione quasi del 17%. Da gennaio 2013 ad oggi le cessazioni sono state 14 mila e 500, più di 34 al giorno. I dati sui consumi delle famiglie italiane, infatti indicano che negli ultimi 2 anni c'è stato un vero tracollo, pari al 15% in meno; il totale dei consumi è diminuito nello stesso periodo di 6,6 punti percentuali. Da prima della crisi ad oggi ciascun italiano ha ridotto la propria spesa in abbigliamento e calzature di circa 150 euro.
Relativamente invece all'Emilia Romagna, nel primo bimestre 2014, le imprese registrate sono in totale 8.437; 46 le nuove aperture e 223 le chiusure, per un saldo di -177 attività, con una variazione percentuale delle imprese registrate tra dicembre 2013 e febbraio 2014 del -1,7% e febbraio 2013 e 2014 di – 2,5%. Quanto a Modena e il suo territorio il saldo risulta essere il peggiore in regione. A fronte di 9 nuove aziende del settore sono 43 le cessate nei primi due mesi dell'anno con un saldo negativo di -34 attività. Dietro, il capoluogo Bologna, Rimini e tutte le altre realtà emiliano romagnole.
"Il settore dell'abbigliamento nella nostra provincia, purtroppo, sta scontando in modo pesante la crisi che ha investito l'intero Paese – spiega FISMO Modena - Le abitudini dei modenesi in fatto di consumi, paiono essere cambiate profondamente. L'abbigliamento non è più tra le priorità d'acquisto ed anche il modo di acquistare si è modificato con l'affermarsi dell'e-commerce, dei siti specializzati ed il proliferare degli outlet. Il settore ha bisogno di sostegno adeguato, a partire dalle normative che dovrebbero regolamentarlo al fine di evitare forme di concorrenza a tutti gli effetti sleale, come pure la necessità di rivedere le politiche fiscali e del lavoro. I margini ormai sono ridottissimi per gli esercenti e il rischio è quello di vedere scomparire giorno dopo giorno uno degli ambiti principali del commercio al dettaglio".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
"Insieme per contrastare gli abusivi e l'evasione fiscale", protocollo di intesa tra le Associazioni modenesi degli agenti immobiliari, dei consumatori e la Guardia di Finanza per arginare l'abusivismo e l'illegalità nell'intermediazione immobiliare.
Modena, 12 maggio 2014 -
È stato siglato negli scorsi giorni un protocollo di intesa tra le Associazioni modenesi degli agenti immobiliari, dei consumatori e la Guardia di Finanza per arginare l’abusivismo e l’illegalità nell’intermediazione immobiliare. La convenzione, che vede le firme di ANAMA Confesercenti, FIAIP, FIMAA Confcommercio, ADICONSUM, FEDERCONSUMATORI e del Comando provinciale della Guardia di Finanza, tenta di contrastare, attraverso controlli e segnalazioni mirate, fenomeni come l’abusivismo e le attività irregolari nel settore dell’intermediazione immobiliare, da cui derivano gravi danni agli agenti regolari, ai consumatori e per l’erario.
Attraverso l’accordo le parti si impegnano a intraprendere un percorso di collaborazione all’insegna di trasparenza, informazione e prevenzione nei confronti dei cittadini-consumatori in ogni fase della compravendita immobiliare. Ciò, con l’obiettivo di affermare i principi della legalità e della correttezza, per arginare l’attività dei mediatori abusivi che, privi di titoli abilitativi, agiscono nell’illegalità pretendendo provvigioni senza averne alcun diritto.
L’accordo prevede infine l’istituzione di una commissione interassociativa, che avrà il compito di raccogliere le segnalazioni provenienti dai consumatori in tema di abusivismo e svolgimento illegale dell’intermediazione. Tali segnalazioni, redatte su un’apposita modulistica anche se non necessariamente documentate e circostanziate, saranno valutate sotto il profilo della non conformità alla normativa che disciplina il settore e quindi inoltrate al Comando provinciale della Guardia di Finanza.
Secondo Archimede Pingiori, Raffaele Vosino e Carla Del Vecchio presidenti provinciali rispettivamente di ANAMA Confesercenti, FIMAA Confcommercio e FIAIP, “Gli intermediari abusivi danneggiano il mercato, oltreché le finanze pubbliche e soprattutto non offrono garanzie alla clientela: né in termini di assistenza e tutela, né in termini di professionalità. Con la firma del protocollo d’intesa si è aperta una fase nuova contro la lotta all’illegalità nell’intermediazione immobiliare e si sono finalmente create le condizioni per mettere un freno a questo grave fenomeno”.
Esprimono soddisfazione Adele Chiara Cangini di Adiconsum e Renza Barani di Federconsumatori, per le quali il protocollo rappresenta un ulteriore strumento di tutela dei consumatori. “Da parte nostra ci sarà piena collaborazione e ci adopereremo per diffondere ancora di più tra i consumatori i principi di legalità e correttezza professionale, considerato che, in questo caso, sono in gioco investimenti tanto impegnativi, per i quali è essenziale avere di fronte intermediari immobiliari in possesso dei requisiti previsti dalla legge.”
“Gli obiettivi del protocollo – conclude il Ten Col. Giuseppe Acquaviva del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Modena - sono chiari: informazione, prevenzione e repressione dei fenomeni di irregolarità, che sono largamente diffusi in un settore economico tanto importante come quello dell’intermediazione immobiliare. A livello nazionale si stima in oltre 500 milioni di Euro le provvigioni incassate da abusivi che sfuggono all’erario. Grazie quindi alla collaborazione delle Associazioni firmatarie dell’accordo potremo indirizzare in modo più mirato i controlli nei confronti di coloro che operano fuori dalle regole danneggiando il mercato immobiliare e gli operatori che lavorano onestamente”.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Da mercoledì prende il via il ciclo d'incontri gratuiti Cescot More che offre molti elementi di novità, sotto il profilo metodologico e degli argomenti. Si parte con l'analisi dei Social Network come opportunità di crescita e lavoro -
Modena 5 maggio 2014
Prende il via da mercoledì prossimo, 7 maggio, Cescot More, l’originale iniziativa messa in campo dal Centro di Formazione di Confesercenti Modena per costruire percorsi di crescita professionale e imprenditoriale su misura. “Si tratta di sette incontri, che si svilupperanno nell’arco dell’anno, grazie ai quali alla nostra offerta tradizionale si aggiungerà qualcosa di decisamente nuovo che parte dall’ascolto dei destinatari dell’intervento di aggiornamento. A ciò si aggiunge la pluriennale esperienza del nostro Centro che ci permette d’individuare gli argomenti di maggiore interesse e di tradurre le indicazioni dei partecipanti in risposte personalizzate. In estrema sintesi, Cescot More è un nuovo strumento per favorire la diffusione dell’innovazione nelle imprese, sostenere la crescita economica, aumentare e qualificare l’occupazione.” spiega il direttore di Cescot, Francesca Sola.
Il primo appuntamento si terrà il 7 maggio, presso la sede provinciale di Confesercenti Modena, in via Paolo Ferrari 79, a partire dalle 18.30. Il tema scelto, sicuramente di notevole attualità, è quello dei social network, un vero e proprio universo, cresciuto negli ultimi anni in modo esponenziale e che tuttora evolve a grande velocità; un mondo che offre anche tante opportunità che possono essere utili per l’impresa così come per il lavoratore che intende affinare le proprie competenze o per quanti sono in cerca di una occupazione. Per ricevere ulteriori informazioni è possibile inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., telefonare al numero 059 892667. La partecipazione, sino a esaurimento posti, è aperta a imprenditori, così come ai lavoratori e a chi è in cerca di occupazione ed è libera e gratuita.
Per conoscere ed essere aggiornati sulle iniziative di Cescot è possibile visitare il sito www.cescotmodena.com, o seguirlo attraverso lo spazio facebook e i profili twitter e linkedin.
Cescot More, una delle principali novità proposte dal Centro Formazione di Confesercenti
Sette appuntamenti che si caratterizzano prima di tutto sul piano metodologico, volto a favorire la massima interazione tra i partecipanti e gli organizzatori: l’obiettivo è raccogliere, attraverso un ascolto attivo e l’interazione di esperti di Cescot i bisogni formativi dei partecipanti. Successivamente, elaborando le riflessioni e gli spunti emersi durante gli incontri, di volta in volta, saranno proposti i programmi di iniziative formative rivolte ad imprenditori, lavoratori, occupati o in cerca di lavoro. Tra i temi scelti nell’ambito di Cescot More spiccano il mondo della green economy, in tutte le sue declinazioni, il marketing e l’e-commerce, sino ai social network.
(Fonte: ufficio stampa Cescot Modena)
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