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Dal 1° gennaio 2020 entrano in vigore le nuove regole INCOTERMS ® 2020, le norme predisposte per agevolare le operazioni di esportazione/importazione.


La conoscenza ed il corretto utilizzo delle regole Incoterms®, dunque, sono essenziali per gli operatori economici che operano con l’estero: esportatori e importatori, ma anche tutti i soggetti che, nella fase del trasporto, delle operazioni accessorie e della logistica, forniscono assistenza ai primi nella delicata funzione del trasferimento internazionale di merci.


Solo la conoscenza delle regole e il loro corretto utilizzo consentono, infatti, di evitare errori e malintesi che inevitabilmente comporterebbero costi e ritardi nei rapporti commerciali.
La Camera di Commercio di Reggio Emilia - in collaborazione con ICC Italia (International Chamber of Commerce) - presenterà tutte le novità introdotte dalla nuova edizione delle regole “Incoterms®” in un incontro che si terrà il 18 dicembre alle 13,45 nella sede camerale di Piazza della Vittoria.


A parlarne sarà Giovanna Bongiovanni, esperta in trasporti e pagamenti internazionali e Componente del Gruppo di Revisione Incoterms® di ICC Italia.


L’incontro è a pagamento, e la quota di iscrizione (€ 109,80 IVA inclusa) include una copia della pubblicazione Incoterms® 2020 in edizione bilingue italiano/inglese.
Denso il programma del seminario nel quale, partendo dai motivi della revisione, saranno affrontate tutte le modifiche della versione regole Incoterms® 2020 e la relazione tra aspetti contrattuali, logistici e finanziari per poi passare alla classificazione, aspetti operativi ambiti di applicazione e limiti delle regole ICC.


Spazio sarà dato anche alla conoscenza degli Incoterms® per una scelta consapevole tra responsabilità ed insidie e sarà trattato l’impatto delle regole ICC sui contratti accessori (spedizione e trasporto) oltre alla sicurezza dei traffici e nuove obbligazioni a carico dei contraenti.

Per informazioni: www.re.camcom.gov.it - Ufficio Contributi e Internazionalizzazione
CCIAA di Reggio Emilia (tel. 0522 796511/528 – e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Matteo Impagnatiello: “E' stata l'occasione per confrontarsi, conoscere le problematiche del mondo degli appalti e considerare la stagnazione economica, ancora presente in Italia”.

Di Redazione Parma, 17 dicembre 2019 - Un nutrito pubblico ha partecipato lo scorso sabato all'incontro con Alessandra Droghetti, autrice del libro "Gli appalti in un puzzle", esperta del settore e ideatrice di un approccio motivazionale per partecipare con successo agli appalti.

Oltre a privati cittadini e imprenditori, all'incontro promosso da UGL di Parma in una sala dell'Hotel Parma & Congressi, hanno partecipato attivamente al confronto anche amministratori locali, responsabili di partito e ovviamente quadri del sindacato UGL-

“E' stata l'occasione - riferisce Matteo Impagnatiello segretario UGL territoriale del Lavoro di Parma - per confrontarsi, conoscere le problematiche del mondo degli appalti e considerare la stagnazione economica, ancora presente in Italia”. Un evento che, nonostante l'ostico argomento trattato, ha raccolto molto interesse e le numerose domande e riflessioni scaturite dal pubblico hanno allargato a veri aspetti dell'economia i contenuti del convegno stimolando oltremodo le considerazioni dei relatori intervenuti. Oltre alla esperta di marketing e d'appalti, il tavolo era composto dal Senatore Enrico Aimi, dal consigliere comunale di Parma Emiliano Occhi, da Giovanni Bernini, già consigliere del Ministro delle infrastrutture e trasporti e Pino De Rosa segretario regionale UGL.

Introducendo il convegno e il qualificato tavolo dei relatori, Matteo Impagnatiello ha sottolineato come lo scopo dell'iniziativa non fosse puramente di natura didattica, ma che rappresentasse "un momento di riflessione sulla situazione economica italiana, secondo le diverse prospettive dei vari relatori intervenuti". Tant'è che dagli appalti, si è passato rapidamente a discutere di economica locale, regionale e nazionale, per giungere sino alla sicurezza sul lavoro, evidenziando l'inefficienza della macchina burocratica del nostro Paese. Inefficienze che offrono il fianco alla corruzione da un lato e alla estenuante lentezza con la quale si realizzano le opere pubbliche, essenziali per lo sviluppo e l'ammodernamento del territorio.

Dopo la breve introduzione del segretario UGL, la parola è passata a Alessandra Droghetti, che dal 2008 ha partecipato con successo a oltre 1.000 gare d'appalto. Un'esperienza che le ha consentito di fondare un nuovo metodo affiancando alla tecnica uno specifico approccio motivazionale. Alessandra Droghetti, infatti, ha unito l'esperienza alle competenze, essendo laureata in comunicazione e Marketing, arricchendo il tutto con la passione per la psicologia e le tecniche motivazionali. Un mix di fattori che sono la base del metodo de "Gli appalti in un puzzle", il libro presentato nell'occasione, e della scuola di "Appalti, Training & More" nata con l'obiettivo di formare professionisti nella preparazione delle gare d'appalto, basandosi su un approccio motivazionale e innovativo.

Partecipare agli appalti vuol dire approcciare un mercato miliardario, al quale in pochi selezionati hanno accesso, ma in grado di riconoscere prestigio, sicurezza economica e continuità alle aziende. Un mercato che nel 2017 si era attestato intorno ai 139 miliardi di euro pari a circa l'8% del Pil nazionale e di cui spesso si ha paura ritenendo sia argomento specifico per le competenze di specialisti in discipline giuridiche.
Il metodo di Alessandra Droghetti invece accompagna, passo dopo passo, la preparazione di una gara d'appalto, unendo psicologia, motivazione e strumenti concreti di lavoro.

Una relazione che, come anticipato, ha stimolato molte osservazioni, per lo più convergenti sulla considerazione della inadeguatezza dell'esecutivo centrale attuale, poco preparato a affrontare le importanti sfide reali al quale il Paese è chiamato a rispondere.

 

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Pubblicato in Economia Parma

Di Mario Vacca Parma, 15 dicembre 2019 - Per quanto concerne la nomina degli organi di controllo interni dettati dalla nuova disciplina sulla crisi d'impresa ci sono alcuni casi che non sono ben chiari e parrebbero mettere in difficoltà il lettore stesso della norma. 

E’ da evidenziare che non ci sono precisazioni riguardo le aziende che nel 2019 avrebbero operato una fusione o una scissione, tale da rendere difficile l’individuazione del superamento dei limiti. Altra fattispecie è da rilevare per le tante “società in liquidazione”, giacché alcuna norma esonera tali società dalla nomina dall’organo di controllo.

Oltre alla mancanza di chiarimenti – ma in questo caso semplicemente riguardo le tempistiche – relative alle società che chiudono l’esercizio in ottobre vi sono dubbi nel caso di trasformazioni progressive nel corso del 2019 (da società di persone che ha superato i limiti nel biennio precedente a Srl); sembrerebbe che mentre, da un lato, la società trasformata potrebbe eccepire che i limiti siano stati superati in esercizi in cui non si sarebbero applicate le regole delle Srl e per cui occorrerebbe attendere un biennio di superamento in veste di Srl, dall’altro, questa presunzione parrebbe andare in senso contrario alla ratio della nuova disposizione, ovvero di assoggettare all’organo di controllo tutte le società che superano determinati limiti e prepararle all’entrata in vigore di tutta la disciplina per agosto 2020.

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
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Telefono: ‭+39 347 2955391‬
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Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 08 Dicembre 2019 09:25

La chiusura d’ufficio delle partite iva non attive

Di Mario Vacca Parma 08 dicembre 2019 - 
Con il provvedimento dello scorso 03 dicembre l’Agenzia delle Entrate ha stabilito l’attuazione dell’art. 35, comma 15-quinquies del Dpr 633/1972 che permette di chiudere d’ufficio le Partita Iva inattive da almeno tre anni e per quanto riguarda le imprese la cancellazione del codice fiscale.


Naturalmente la chiusura sarà proceduta da controlli riguardo indizi sull’attività d’impresa e relative presentazioni delle dichiarazioni dopo di che verrà inoltrata una comunicazione preventiva di chiusura d’ufficio della partita iva mediante raccomandata a/r alla quale il contribuente ha 60 giorni per chiarire la propria posizione. Nel caso in cui verrà accertata la completa inattività verrà cancellata sia come partita iva che come codice fiscale se trattasi di soggetto diverso da persona fisica.

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
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Di Mario Vacca Parma 01 dicembre 2019 - Con la modifica dell’articolo 2477, comma 2, lett. c), cod. civ., le società a responsabilità limitata e le società cooperative (costituite in forma di Srl) devono procedere alla nomina obbligatoria dell’organo di controllo o del revisore al superamento per due esercizi consecutivi di almeno uno dei seguenti limiti:

 totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro;
 ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro;
 dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 20 unità.


Una rilevante novità è stata introdotta dall’articolo 379, comma 2, D.Lgs. 14/2019, secondo il quale, se l’assemblea che approva il bilancio in cui vengono superati i limiti sopra richiamati non provvede, entro trenta giorni, alla nomina dell’organo di controllo o del revisore, provvede il Tribunale su richiesta di qualsiasi soggetto interessato o su segnalazione del conservatore del registro delle imprese.


Tale cambiamento è dovuto alla volontà del legislatore di aumentare il numero delle società nelle quali è presente un organo di controllo o un revisore, al fine di rendere operativo l’obbligo di segnalazione interna ed esterna previsto dagli strumenti di allerta di cui al nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.


L’articolo 379, D.Lgs 14/2019 ha fissato in 9 mesi, dalla data della sua entrata in vigore (16.03.2019), quindi entro il 16.12.2019, il termine entro il quale le Srl e le cooperative, già costituite alla medesima data del 16.03.2019, dovranno provvedere alla nomina dell’organo di controllo o del revisore, ed eventualmente uniformare l’atto costitutivo e lo statuto in caso di presenza di disposizioni sui controlli non conformi alle nuove norme .


Entro il prossimo 16.12.2019 tutte le società che hanno superato i limiti di cui all’articolo 2477 cod. civ. negli esercizi 2017 e 2018, e i cui statuti prevedono la nomina obbligatoria dell’organo di controllo o del revisore rinviando ai limiti dell’articolo 2477 cod. civ. dovranno convocare l’assemblea dei soci al fine di nominare il relativo organo di controllo o di revisione, mentre le società i cui statuti prevedono la nomina dell’organo di controllo o del revisore rinviando a parametri diversi da quelli previsti dall’articolo 2477 cod. civ. dovranno procedere alla convocazione dell’assemblea per la modifica statutaria (articolo 2480 cod. civ.) e alla nomina dell’organo di controllo o di revisione.

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

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Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Impact Now: tour su sostenibilità, imprenditoria sociale, economia impact

Milano, 25 novembre 2019 – UniCredit Social Impact Banking affianca LITA.co Italy sponsorizzando le tappe di Bologna (29/11) e Milano (5/12) del tour Impact Now

UniCredit Social Impact Banking affianca LITA.co Italy sponsorizzando le tappe Impact Now di Bologna (29/11) e Milano (5/12), per supportare l’innovazione sociale, la cittadinanza attiva e responsabile, l’imprenditoria a impatto positivo. Una partnership in linea con l’impegno concreto di UniCredit nello sviluppo di una società più equa e inclusiva, mission perseguita in particolare con il programma UniCredit Social Impact Banking.


Appuntamenti:
29/11, Bologna, CNR Bologna (Via Piero Gobetti, 101 – Bologna)
05/12, Milano, BASE Milano (Via Bergognone, 34 – Milano)
Iscrizione obbligatoria e gratuita su Eventbrite:
http://bit.ly/IN19UniC


Cos'è Impact Now?
Impact Now è un tour dedicato all’impatto positivo, ideato e curato da LITA.co, primo gruppo europeo per l’impact investing dedicato ai cittadini; presente in Francia, Belgio e Italia, ha come obiettivo la promozione di imprese con impatto sociale e ambientale positivo.
LITA.co Italy ha lanciato la seconda edizione europea di Impact Now, che sta facendo tappa in 7 città italiane da settembre a dicembre 2019: Catania, Roma, Napoli, Firenze, Torino, Bologna, Milano.
L’obiettivo del tour Impact Now è quello di sviluppare una vera e propria comunità dell’impatto positivo, in cui tutti gli attori del settore si incontrano e collaborano per rispondere alle sfide della nostra società. A condividere obiettivi e valori con LITA.co sono i partner – locali e nazionali – del tour Impact Now. Tra questi spiccano i due sponsor: UniCredit Social Impact Banking e Oltre Open Innovation Hub.
Social Impact Banking è il programma di UniCredit che rappresenta l’impegno concreto della Banca nello sviluppo di una società più equa e inclusiva. Sostiene microimprese e innovatori sociali profit e non-profit attraverso l’individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che abbiano un impatto sociale positivo. UniCredit è sponsor della tappa bolognese (29 novembre) e di quella – conclusiva – di Milano (5 dicembre).
Main partner e sponsor del tour, Oltre Open Innovation Hub, provider di innovazione e incubatore che accompagna startup e imprese nello sviluppo di valore e competitività, orientandone le scelte di responsabilità rispetto agli impatti ambientali e sociali.


UniCredit Social Impact Banking
UniCredit partecipa a Impact Now in qualità di partner e sponsor delle tappe di Bologna e Milano. La partecipazione si allinea alla mission di UniCredit, determinata a contribuire allo sviluppo delle comunità in cui opera. Un impegno che si concretizza nel programma UniCredit Social Impact Banking, attraverso il quale la banca si impegna nel costruire una società più equa e inclusiva, finanziando e promuovendo progetti imprenditoriali con un impatto sociale positivo. L'approccio mira a generare sia ritorni economici degli investimenti che un più diffuso benessere sociale.
Un progetto con una vision a lungo termine, mosso dalla convinzione che “Per fare bene, bisogna fare del bene”, da un forte senso etico e dalla volontà di sostenere le comunità nelle quali opera la Banca.


UniCredit Social Impact Banking opera su tre linee principali:
- Microcredito
- Impact financing
- Promozione dell’educazione finanziaria, della cittadinanza attiva e dell’inclusione economica
Il programma si concentra sull’offerta di prodotti di credito più inclusivi della tradizionale offerta bancaria, la condivisione delle competenze finanziarie e manageriali della Ban¬ca con i clienti e le comunità di riferimento e la creazione di reti con altre imprese e attori dell’ecosistema sociale, come le associazioni di promozione sociale, associazioni di categoria, le fonda¬zioni e le istituzioni pubbliche. Il programma, avviato in Italia a fine 2017, si sta gradualmente estendendo ad altri mercati nei quali il Gruppo opera, adattandosi in funzione delle esigenze locali. In Italia, dal suo lancio, ha erogato 2.247 prestiti di microcredito per un importo di 44.350.000 euro (al 30 settembre 2019).
L’impact financing offre sostegno finanziario all’innovazione sociale, riconosciuta come motore positivo di cambiamento, attraverso prestiti a condizioni van¬taggiose e formazione finanziaria, condividendo le sue “storie di successo” e promuo¬vendo nuove partnership e attività di network. Inoltre, attraverso un meccanismo di pay for success, vengono riconosciuti ulteriori benefici economici definiti in base al raggiungimento di obiettivi a impatto sociale condivisi. Finora, Social Impact Banking ha erogato in Italia 50 operazioni per 62.600.000 euro di impact financing ed è stata premiata da ABI per “L'Innovazione nella Sustainable finance”.
UniCredit favorisce lo sviluppo della cittadinanza attiva e responsabile e l’inclusione economica dei giovani attraverso il programma triennale Startup your life, riconosciuto dal Ministero dell'Istruzione dell’Università e della Ricerca tra i “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”. Dal suo avvio, Startup your life ha raggiunto oltre 26.000 studenti di 270 scuole superiori e ha erogato 2.000.000 di ore di formazione, avvalendosi sia del supporto di 370 persone tra cui tutor, colleghi ed ex colleghi e di una piattaforma di e-learning, premiata come vincitrice del primo premio "Best Unique or Innovative Learning and Development Programme" da Brandon Hall - leader nella ricerca nel campo dell'istruzione.


Oltre Open Innovation Hub
Oltre Open Innovation Hub è un provider di innovazione che promuove programmi di sviluppo di startup e imprese, con l’obiettivo di accrescerne valore e competitività, orientandone le scelte di responsabilità rispetto agli impatti ambientali e sociali. Oltre Open Innovation Hub è un progetto promosso da Entopan, che ne cura l'Advisor Strategico. Partner di capitale è SEFEA Impact, la cui operatività è basata sui principi della finanza a impatto positivo, a livello sociale e ambientale, al fine di creare valore oltre al semplice ritorno economico.
Attraverso iniziative nazionali di open innovation, alimenta un complesso ecosistema di startup, imprese, centri di ricerca e investitori che, anche dal Sud, sostiene l’innovazione sociale e tecnologica. Oltre Open Innovation Hub integra l’attività di pre-incubazione, incubazione e scale-up di imprese e startup, con servizi di networking che includono grandi investitori italiani, privati e istituzionali; promuove progetti di trasformazione digitale con i quali dare risposte ai fabbisogni di imprese, territori (in ottica smart city e smart land) e persone.
Open Innovation Hub aderisce e supporta Impact Now, il tour sulla sostenibilità e l’impact investing, promosso e organizzato da LITA.co, con l’obiettivo di far emergere, integrare e finanziare le realtà imprenditoriali impegnate in azioni a impatto positivo.
La collaborazione con LITA.co è una importante tappa nel percorso intrapreso da Oltre Open Innovation Hub in favore dell’innovazione sostenibile e responsabile. Tra i programmi significativi promossi negli ultimi mesi, si ricordano: Innovare in Rete, un programma di finanziamento e accompagnamento del valore di 10 milioni di euro che a ha visto concorrere oltre 350 startup e imprese innovative; Harmonic Innovation Contest, un programma per progetti innovativi orientati all’umanesimo digitale, cui hanno concorso oltre 70 tra startup, spin-off universitari e PMI.
Il concetto di Harmonic Innovation è rappresentativo della vision di Oltre Open Innovation Hub. È un nuovo paradigma che arricchisce e amplia gli attuali modelli di open innovation: promuove la co-creazione di soluzioni innovative con un approccio multidisciplinare, centrato sulla persona e sui valori legati al territorio, al patrimonio sociale, culturale, sapienziale delle comunità.
Oltre Open Innovation Hub ha attivato l’Harmonic Innovation Hub con l’obiettivo di realizzare un ecosistema dedicato alle attività di ricerca e sviluppo che sorgerà presso il Campus dell’Università della Calabria al servizio, in particolare, di tutto il Sud Italia e dei paesi transfrontalieri dell’area euro-mediterranea.
Oltre Open Innovation Hub opera all’interno di un vasto e qualificato network di competenze. Tra i partner funzionali ai programmi di Open Innovation: Università della Calabria, Cariplo Factory, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Giacomo Brodolini, Banca Etica, NTT DATA Italia, A Colorni-Hirschman International Institute, StratEQ, AssoFintech.


La comunità dell’impatto positivo e i Partner di Impact Now
La collaborazione coi partner – locali e nazionali – si sta rivelando fondamentale per il successo del tour. «Abbiamo raccolto una sorprendente risposta positiva dagli attori dell’ecosistema impact italiano, che stanno contribuendo attivamente al successo del tour Impact Now», ha dichiarato Stefano Rossi (country manager LITA.co Italia), aggiungendo che alcuni di essi hanno manifestato interesse per una seconda edizione. In particolare i partner stanno contribuendo con la propria expertise nella definizione e nell’offerta dei contenuti di qualità per i workshop dedicati a imprenditori e startupper (durante la prima parte di ciascuna tappa), nonché nel condividere la propria prospettiva – differente in base al settore di appartenenza – su un ecosistema (quello dell’economia e degli investimenti impact) ancora in definizione ma sicuramente in forte crescita anche nel nostro paese, come tutto ciò che è correlato alla sostenibilità e alle iniziative in linea con gli SDG dell’ONU.
Impact Now si sta dimostrando un’occasione di proficuo confronto tra attori della finanza tradizionale e della finanza alternativa (LITA.co, in Italia, adopera esclusivamente lo strumento dell’equity crowdfunding). Stefano Rossi, country manager LITA.co Italia: «Si stanno delineando ampi spazi di collaborazione e, con alcuni dei principali attori, continueremo a collaborare per capire come aiutare al meglio l’economia reale».
I partner di Impact Now partono tutti dalla consapevolezza della necessità di informare i cittadini sulle possibilità di avere un impatto positivo attraverso il proprio stile di vita, le scelte di consumo e di investimento; e di dare agli imprenditori gli strumenti necessari allo sviluppo di idee e progetti in linea con gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (SDG).
Il tour si rivolge a tutti gli attori – attuali e potenziali – dell’impatto positivo: startup innovative, imprese, investitori a impatto, imprenditori sociali, incubatori e acceleratori, fondazioni, banche, fondi d’investimento, business angel, Università, istituzioni pubbliche e cittadini.


Silvia Squarciotta, coordinatrice del tour Impact Now Italia, raccontando la genesi e gli obiettivi del tour ha dichiarato: «il nostro obiettivo è dare, da un lato, la possibilità agli imprenditori sociali di far conoscere il proprio progetto a impatto positivo, su tutto il territorio, grazie agli eventi in streaming e al sito internet; dall'altro, avvicinare un numero sempre maggiore di investitori al tema degli investimenti a impatto positivo, portando testimonianze concrete di investimenti impact di successo».
Crediamo che coinvolgere tutti, dagli investitori agli imprenditori, dalle istituzioni ai cittadini, sia il miglior modo per parlare di sostenibilità, innovazione sociale, imprenditorialità e obiettivi dello sviluppo sostenibile, con chi se ne occupa quotidianamente. Parteciperanno persone e realtà tra loro molto diverse, unite dalla volontà di avere un ruolo, attivo e positivo, sulla nostra società. «Ci impegniamo perché vedano in Impact Now un nuovo strumento di collaborazione», ha continuato Squarciotta.
Molti i partner che hanno aderito al tour. Una lista completa di Sponsor e Partner è disponibile sul sito: https://impactnow.it/partecipa/partner/.


Accanto al main partner e sponsor Oltre Open Innovation Hub, che supporta LITA.co Italy in ogni tappa, e a UniCredit – sponsor degli appuntamenti di Bologna e Milano – è fondamentale la collaborazione con tutti i partner e in particolare con quelli locali che ospitano le varie tappe del tour: Project Ahead, Vulcanìc, Open Impact, Yunus Social Business Centre University of Florence, SocialFare, ART-ER, Avanzi e Make a Cube.
I temi: imprenditorialità sociale e sostenibile, impact investing
Sette tappe per condividere esperienze, progetti, idee, bisogni, opportunità e soluzioni sui temi dell’impatto sociale e ambientale positivo. Si parlerà di sostenibilità, imprenditoria sociale, innovazione sostenibile, strumenti di finanza alternativa come equity crowdfunding e finanza ad impatto, approfondendo il tema degli investimenti in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDG) definiti dall’ONU.


Le imprese a impatto sociale positivo
Le imprese a impatto positivo sono quelle che generano valore economico e, contemporaneamente, impatto positivo dal punto di vista sociale e ambientale. In Italia le imprese che rientrano in questa categoria, e definite spesso “a impatto sociale”, sono circa 10.000.
Il tour Impact Now ha la finalità di promuovere l’imprenditoria e l’innovazione sociale in Italia, e di far conoscere al grande pubblico il ruolo che l’impact investing può rivestire in qualità di abilitatore di quelle iniziative imprenditoriali sostenibili sia dal punto di vista economico sia da quello sociale e ambientale.
L’impact investing finora è stato prerogativa degli investitori istituzionali. L’obiettivo di LITA.co – azienda promotrice del tour – è proprio la democratizzazione dell’impact investing, cioè l’apertura di opportunità di investimento in progetti a impatto sociale per il pubblico retail, per chiunque voglia sostenere i progetti di valore che altrimenti avrebbero difficoltà ad accedere a grandi capitali per la propria crescita.


Le origini del tour Impact Now
L’obiettivo del tour Impact Now è quello di sviluppare una vera e propria comunità dell’impatto positivo, in cui tutti gli attori del settore si incontrano e collaborano per rispondere alle sfide della nostra società.
Il ciclo di eventi è ideato e curato da LITA.co, primo gruppo europeo per l’impact investing dedicato ai cittadini; presente in Francia, Belgio e Italia, ha come obiettivo la promozione di progetti imprenditoriali con impatto sociale e ambientale positivo. LITA.co Italia (https://it.lita.co/) ha lanciato la seconda edizione europea di Impact Now (dopo quella belga che ha avuto luogo in Belgio da gennaio a giugno 2019), che toccherà 7 città italiane da settembre a dicembre 2019.


Format
Ogni tappa è divisa in due parti:
- La prima parte è dedicata alla formazione degli imprenditori, con workshop su incubazione e accelerazione di startup, valutazione d’impatto e crowdfunding.
- La seconda parte dà a tutti – operatori del settore e cittadini – l’opportunità di approfondire e confrontarsi su imprenditorialità sociale, innovazione sociale, finanza sostenibile e a impatto. In particolare, al panel sull’impact investing di ogni tappa hanno partecipato relatori provenienti dal mondo della finanza classica (Sella, BNL Bnp Paribas, Banca Etica), della filantropia strategica (Fondazione Lang), della finanza alternativa (PerMicro, LITA.co), e rappresentanti dell’imprenditoria sociale.
Dopo la Pitch competition e il racconto di una o più esperienze imprenditoriali, inizia la tavola rotonda per indagare le sfide e le opportunità di fare business ad impatto positivo in Italia.
A Milano vi sarà la premiazione dei vincitori della Call for Impact.


Agenda Impact Now Bologna
A Bologna (29 novembre), il primo workshop – sull’incubazione e accelerazione di startup a impatto positivo – sarà tenuto da Nicoletta Tranquillo (Kilowatt) e Valerio Betti (COB Social Innovation), dalle 14.30 alle 16.00.
Il secondo workshop (dalle 16.00 alle 18.00) sarà tenuto da Francesca Passeri (European Crowdfunding Network), che delineerà una panoramica del crowdfunding in Europa e approfondirà modelli, piattaforme, benefici delle raccolte di crowdfunding, con un focus sui progetti a impatto positivo.
La seconda parte dell’evento di Bologna vedrà il susseguirsi di numerosi speaker, esperti di imprenditoria e finanza a impatto:
- Paolo Venturi (AICCON): keynote speech sull’impact investing.
- Elena Montironi (Ecolvere, una BCorp italiana).
- Francesca Corrado (Scuola di Fallimento) per Fail! Inspiring resilience.
- Marco Nannini (Angels4Women), Livio Stellati (UniCredit), Valerio Betti (COB Social Innovation), Stefano Rossi (LITA.co Italy) interverranno al panel, moderato da Saverio Cuoghi (podcaster).
Per maggiori informazioni sull’agenda di Bologna: https://impactnow.it/citta/in19-bologna/.

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Agenda Impact Now Milano
A Milano (5 dicembre), vi sarà un solo workshop (dalle 15.30 alle 17.00), a cura di Avanzi, tenuto da Matteo Bartolomeo e Matteo Prizzon.
Alla seconda parte, dalle 17.30 alle 21.30, parteciperanno:
- Paolo Landoni (SIT Social Innovation Teams): keynote speech sull’impact investing.
- Giulia Detomati (InVento Lab) e Stefania Barbato (Fintech District) per presentare la Fin4Change Sustainability Academy.
- Matteo Bartolomeo (Avanzi), Patrizia Misciattelli (Associazione Italiana Family Officer), Elena Casolari (Opes LCEF), Stefano Rossi (LITA.co Italy), Marco Nannini (Impact Hub Milano), Laura Penna (UniCredit Social Impact Banking), Annibale d’Elia (Comune di Milano), Elisa Ricciuti (Cottino Social Impact Campus) interverranno ai due panel, moderati da Alessia Maccaferi (giornalista, Il Sole 24Ore).
- Giuseppe Allocca (LoFoIo): monologo teatrale, “Genesi del rigenero”, sull’economia circolare.
- L’evento si concluderà con la premiazione dei vincitori della Call for Impact e l’aperitivo finale.
Per maggiori informazioni sull’agenda di Milano: https://impactnow.it/citta/in19-milano/.

 

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Domenica, 24 Novembre 2019 09:14

I nuovi obblighi per gli amministratori.

Di Mario Vacca Parma 24 novembre 2019 - L’art 375 C.C. che modifica radicalmente l’art. 2086 c.c. e che rientra pienamente tra i codici del nuovo codice della crisi d’impresa impone all’imprenditore collettivo:
• di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa;
• di attivarsi per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.


L’obiettivo primario del legislatore è prevenire situazioni di crisi irreversibili e giungere a composizioni guidate delle stesse.
Gli assetti organizzativi dovranno essere integrati da idonei sistemi di revisione e controllo e da programmi di gestione capaci di identificare dai numeri possibili squilibri, obblighi a cui sono chiamate tutte le aziende italiane che sopporteranno sicuramente un maggior costo iniziale per l’implementazione del tutto ma anche un innalzamento delle responsabilità degli amministratori.


Questa fotografia inquadra sicuramente nuove opportunità per gli imprenditori, nuove sfide per i commercialisti ed i revisori e nuovi incarichi per tanti bravi manager che padroneggiano bene la vita aziendale.

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
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Telefono: ‭+39 347 2955391‬
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Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 10 Novembre 2019 09:07

Le disprezzate procedure che salvano le imprese

Di Mario Vacca Parma 10 novembre 2019 - Spesso regole e routine sono tanto amalgamate nella cultura aziendale da non suscitare più attenzione da parte del management, almeno siano all’arrivo di nuove leve e ad un cambiamento repentino imposto dall’esterno, spesso proprio dal mercato.

Al fine di evitare che norme e routine diventino una burocrazia distruttiva odiata dai collaboratori occorre trasformarle in una forza propulsiva ponendo la dovuta attenzione alla continua rivisitazione e partendo dal comportamento del management.

Procedure documentate portano notevoli vantaggi:

Chiarezza del sistema di responsabilità;
-Trasparenza dei ruoli degli attori a monte e a valle del processo;
-Riduzione della personalizzazione delle modalità operative dei soggetti che intervengono nel processo;
-Conoscenza estesa a tutti delle modalità operative delle attività (non più persone "indispensabili", ma azioni "indispensabili")
-Permette di migliorare i processi aumentando la conoscenza della loro genesi;
-Facilità di apprendimento dei nuovi assunti;

Per tutte le aziende è importante valutare regole, comportamenti ed aspettative che non sono formalizzate affinché sia possibile rimuovere dubbi e cattive interpretazioni e a tal fine è corretto riconoscerle ed ufficializzarle.

Ed ecco come:

Scrivi le regole non scritte.

Per loro natura le regole non scritte non esistono se non nella mente - e nei comportamenti - delle persone.

Occorre domandarsi quali norme stanno rispettando i collaboratori in base alla loro esperienza e poi chiedere che vengano semplicemente messe su carta.

Per esempio, le persone ritengono che il modo migliore per scalare posizioni in azienda sia fare qualunque cosa affermino i managers oppure mostrare che possono pensare ed agire in autonomia?

Per prima cosa andranno comprese e dettagliare le “percezioni” in essere. Senza questa fase sarà impossibile affrontarle/cambiarle e renderle regole documentate e trasparenti.

Bisognerebbe chiedere il contributo dei collaboratori migliori per capire come le norme in vigore fino ad oggi siano percepite da tutti. Si potrebbe imparare molto.

Sfida le norme accettate fino ad oggi.

L’imprenditore dovrebbe prendersi almeno una volta all'anno il tempo per valutare se le norme non scritte in uso riflettino le aspettative che crede di avere definito.

Bisogna riflettere su questa domanda: ogni regola in vigore aiuta l'Azienda a raggiungere i suoi obiettivi?

Se una certa norma non si allinea con il modo in cui si desidera che le persone agiscano, occorre verificare il motivo per cui i collaboratori la ritengono conforme ai risultati attesi.

Bisognerebbe implementare un “piano di comunicazione” per modificare questa convinzione. Questo piano enfatizzerà le motivazioni legate alla modifica delle regole e dovrebbe coinvolgere -tutti- per sottolineare quanto seriamente ogni ufficio e reparto dovrebbe dedicarsi a queste attività.

In fase di evoluzione, comunica sempre.

Man mano che l’azienda evolve, la strategia cambierà per guidare e rispondere ai cambiamenti.

Questo richiederà comportamenti diversi da parte dei collaboratori. Ma… nessuno cambia il suo comportamento se non glielo si dice.

Di solito non è sufficiente dichiarare semplicemente un nuovo obiettivo e sperare che si realizzi.

Se la fidelizzazione dei clienti diventa un obiettivo guida, i dipendenti ed i commerciali incaricati di raggiungerlo dovrebbero documentare i loro sforzi e riferirli alla direzione. In questo modo alla dichiarazione di intenti seguirà sempre una fase di affinamento delle regole e dei metodi -verbalizzati- di lavoro.

Come per ogni attività di management, sarà sempre necessaria un po’ di sana ripetizione, perché un nuovo messaggio (che trasmette la relativa nuova regola scritta) non si diffonde attraverso l’Impresa alla prima menzione.

Il messaggio di cambiamento delle procedure dovrebbe essere parte di ogni nota, di ogni indirizzo aziendale e di ogni riunione, in modo che imprenditori i managers possano instillare le nuove logiche ed i risultati attesi e condivisi in ogni componente dei loro team.

Si tratta di una attività particolarmente importante all’inizio di questo processo di formalizzazione delle norme, poiché molte persone rispondono ai cambiamenti in silenzio… aspettando che si spengano.

***

Attenzione! I vecchi presupposti muoiono duramente se non vengono esaminati e indirizzati verso nuove forme.

Ricordiamo di non ignorare le regole non documentate.

Non diamo per scontato che vengano abbandonate in favore di procedure ora verbalizzate.

Un processo costante di test e messa a punto assicura che quanto abbiamo stabilito, condiviso -e verbalizzato- sia quanto viene attuato.

 

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

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Di Mario Vacca Parma 4 novembre 2019 - Al convegno nazionale di Firenze sulla crisi d’impresa organizzato dall’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili è stato diffuso l’elaborato degli indici di allerta che al momento è allo studio del Mise per la convalida definitiva.


Gli indici dovranno far emergere la sostenibilità dei debiti almeno nei sei mesi successivi e le prospettive di continuità aziendale, all’interno di un insieme più ampio di indicatori sugli squilibri reddituali, patrimoniali e finanziari, in pratica far « ragionevolmente presumere la sussistenza di uno stato di crisi dell’impresa». Indicatori importanti dello stato di crisi come definiti dall’articolo 13, comma 1, del decreto legislativo 14/2019 sono ritardi nei pagamenti reiterati e significativi, l’assenza di prospettive di continuità aziendale e le insufficienti prospettive della cassa.


Nell’insieme degli indici, i cui risultati vanno interpretati nella loro totalità e parametrati nelle loro soglie secondo il settore di appartenenza dell’azienda, si parte dall’entità del patrimonio netto (che ovviamente dovrà essere positivo) per passare al Dscr, ovvero i flussi finanziari a servizio del debito, il cui risultato dovrà essere superiore ad “1” in situazione di normalità, per terminare con indici di settore: indice di sostenibilità degli oneri finanziari (il rapporto tra oneri finanziari e fatturato), l’indice di adeguatezza patrimoniale (rapporto tra patrimonio netto e debiti totali), l’indice di ritorno liquido nell’attivo (rapporto tra cash flow e totale attivo), l’indice di liquidità (il rapporto tra il totale delle attività e il totale delle passività a breve termine) e l’indice di indebitamento previdenziale e tributario (rapporto tra debiti previdenziali e tributari e totale dell’attivo).


Il decreto ha previsto che le imprese potranno implementare indici “personalizzati” «idonei a far ragionevolmente presumere la sussistenza del suo stato di crisi», fattispecie che dovrà essere motivata nella nota integrativa del bilancio di esercizio, unitamente all’attestazione di un revisore indipendente circa la validità degli indicatori adottati.


In forza delle deroghe previste dal decreto legislativo 14/2019 sono stati programmati indici per i casi particolari nei quali rientrano le start up costituite da meno di due anni ove rileva il solo patrimonio netto negativo e per le start up innovative per le quali il Consiglio nazionale evidenza che «rileva principalmente la capacità di ottenere risorse finanziarie da soci, obbligazionisti , banche ed altri intermediari finanziari»; è la capacità di attirare risorse per finanziare il progetto innovativo la differenza alla base del tutto per il quale l’indice adeguato è rappresentato dal Dscr, in assenza di ricavi o i risultati negativi che non saranno considerati fattori decisivi per individuare uno stato di crisi.


La verifica degli indici, da parte degli organi di controllo deve essere a cadenza trimestrale quindi, un buon programma di monitoraggio degli indici, un corretto assetto organizzativo – cosi come descritto nel mio articolo del 03 novembre - unitamente ad una sapiente interpretazione dei risultati ed un’efficiente guida delle azioni da intraprendere ad opera di un esperto manager costituiscono il buon kit anticrisi.


Gentile lettore, caro imprenditore, e tu come pensi di adeguarti alle nuove disposizioni?

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

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Di Mario Vacca Parma 3 novembre 2019 - Dai tempi del regio decreto nel nostro ordinamento era conosciuto soltanto il concetto di mentre con l’introduzione del Codice della Crisi il legislatore ha composto giuridicamente l’insolvenza e la crisi fissandone i concetti (art. 2, comma 1, lettere a e b):


Stato di crisi: lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate
Stato d’insolvenza: lo stato del debitore che si manifesta con inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni

Di conseguenza all’ordinaria gestione dell’impresa, intesa come la situazione di continuità aziendale sostenuta da normali ed oggettivi equilibri aziendali vanno aggiunti i concetti appena esposti.
Il codice della crisi apporta novità che stravolgono il modo di fare impresa, ho avuto modo di scrivere in precedenti articoli che per la prima volta il “diritto fallimentare mette le mani nel codice civile” infatti l’art. 2086 c.c. diventa il fulcro della corretta gestione dell’impresa insieme ad altre due norme contenute nel Codice della crisi, che diventa dunque anch’esso parte integrante dello statuto ordinario dell’impresa. I nuovi istituti come l’allerta e gli assetti organizzativi a presidio e vigilanza dei corretti sistemi di governance sono una valida dimostrazione.


Il legislatore - attraverso tali disposizioni - ha obbligato tutti gli attori economici ad un diverso modo di fare impresa predisponendo un sistema ed una cultura che realizzi l’obiettivo prioritario nel permettere l’emersione anticipata della crisi, per avviare il prima possibile soluzioni di risanamento quando l’impresa è ancora in grado di riprendere la continuità e quindi prima che diventi fatalmente insolvente. Ad ogni modo la crisi viene collocata all’interno del più ampio sistema di gestione e controllo dei rischi, che dovrà costituire da oggi il perno della gestione e delle strategie dell’impresa, e pertanto ciò che è al centro di tutto il sistema è la continuità aziendale e il suo costante monitoraggio.


Il nuovo comma 2 dell’art. 2086 c.c. recita che l’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale. Gli art. 3 (doveri del debitore), 13 (indicatori della crisi) e 24 (tempestiva emersione della crisi) saranno gli angeli custodi della gestione aziendale.

Un professionista che ritengo tra i massimi esperti del nuovo codice descrive che un corretto assetto organizzativo, attuato in una normale gestione dell’impresa, prevede tre presupposti:
1) l’esistenza di un’organizzazione adeguata alla dimensione dell’impresa atta a rilevare tempestivamente i segnali:
a) della perdita della continuità aziendale e
b) della crisi dell’impresa;
2) quindi un sistema di monitoraggio della tutela della continuità aziendale;
3) e in caso di esistenza di fondati rischi di perdita della continuità aziendale o peggio di incipiente crisi, la capacità di reagire e attuare lo strumento più idoneo, previsto dall’ordinamento, per il recupero degli equilibri aziendali.

La chiave di volta del nuovo modo di fare impresa è rintracciabile nell’unione tra Prevenzione, monitoraggio ed intervento.


Dal 16 marzo 2019 tutte le imprese devono implementare un adeguato piano di prevenzione dei rischi da continuità aziendale ed introdurre un protocollo di procedure per monitorare periodicamente tali rischi affinché sia mantenuta correttamente la continuità aziendale e siano monitorati indicatori ed indici, campanelli d’allarme contro l’avanzare dell’insolvenza.


Gentile lettore, caro imprenditore, e tu come pensi di adeguarti alle nuove disposizioni?

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

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