Martedì, 28 Settembre 2021 08:00

LA MESSA In evidenza

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 “Com’è felice quell’Angelo Custode che accompagna un'Anima alla Santa Messa!” dai pensieri del Santo Curato d’Ars.

di Alessia Bianchini  27 settembre 2021 -  Andare alla messa per un Cristiano è presentarsi all’appuntamento, all’incontro con Cristo.

Ogni gesto, effettuato durante la celebrazione ha un suo proprio significato, ad esempio il primo eseguito dal sacerdote nel baciare l’altare, chiamato bacio liturgico, esprime il rispetto e la gratitudine verso Dio come testimonianza profonda della Sua presenza.

Questo per rammentarvi che ogni azione e parola espressa, anche da noi, durante la celebrazione della messa ha un significato profondo e ben preciso.

Tra le testimonianze, più belle, annovero quello della missionaria laica Catalina Rivas che ha ricevuto nel 2004 l’imprimatur dal mons. Jose’ Oscar Barahona C. per le visioni e rivelazioni, riportate nel libretto-testimonianza. Tenterò, anche se indegnamente, di riportarvi i momenti vissuti durante la messa dalla Rivas.

La mistica, supportata ed istruita da Maria Santissima, vede inondata di luce la Chiesa alla recita del Gloria e, proseguendo, la Vergine le raccomanda di seguire, con attenzione e predisposizione, la Liturgica della Parola perché la parola di Dio da sempre frutto come la Bibbia dice in Isaia 55, 11 “ così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. “

La visione si fa diversa durante l’offertorio, Catalina vede gli angeli custodi a fianco dei partecipanti alla messa, alzarsi ed andare in processione per portare le offerte e preghiere dei propri assistiti; gioiosi gli angeli custodi, con vassoi d’oro, di chi offre le proprie pene ma anche le proprie gioie; a mani vuote, davanti all’altare, gli angeli di quei credenti che non offrono mai nulla al Signore; veramente tristi ed in preghiera quei protettori celesti, per le persone custodite andate alla celebrazione senza voglia o per convenzione.

Nel finale del prefazio alla recita “Santo, Santo, Santo”, dietro al celebrante, osserva apparire migliaia di angeli piccoli e grandi in preghiera, a mani giunte ed in ginocchio; ma il momento più stupefacente avviene, durante la Consacrazione, in cui tutti i Santi ed i Beati ed anche i nostri cari defunti, che godono della beatitudine al cospetto del Padre, si uniscono con la Madre di Gesù inginocchiata alla presenza di Suo Figlio-Dio nell'Eucaristia che diffonde una brillante luce dorata; mentre, di fronte, all’altare ci sono le anime del purgatorio, di color grigio con le mani alzate, che aspettano le nostre preghiere per aiutarle ad incontrarsi con Dio e che incessantemente pregano per noi. 

Durante la comunione, la mistica missionaria scopre, che ogni persona, che riceve l’Ostia consacrata sulla lingua è circondata da un lampo luminoso dalla testa agli omeri, quella luce avvolgente è l’abbraccio di Gesù. 

Nell'incedere della visione e dello svolgimento della messa, Cristo stesso esprime il Suo rammarico che durante la preghiera finale non si dichiari amore per Lui e gratitudine per il Suo sacrificio.

Bisogna, sempre, aver bene presente che la benedizione è nel Nome della Santissima Trinità e pertanto si deve eseguire il segno della croce con attenzione.

L’invito finale è di vivere la messa e riconoscere che è viva ed è un miracolo continuo; di amare Gesù mediante l’azione eucaristica, di riposare nel Suo abbraccio ed aprirci le porte della Casa del Padre Suo nel modo che Lui ci suggerisce: “ Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. “ (Matteo 6,33)