Il mondo del riciclo è vasto e multiforme e può far nascere un processo creativo capace di dare nuova vita agli oggetti, sia utilizzandone vere e proprie parti, sia sfruttando il materiale che li componeva.
La plastica : da sempre additata dagli ambientalisti come una delle principali fonti di inquinamento e nonostante questo sempre più glamoor, ha trovato la sua anima green.
Dalla PET, di cui è composta la maggior parte dei nostri rifiuti, si possono realizzare un ventaglio di oggetti davvero sorprendente, tra cui si fa sempre più spazio il design all'ultima moda. La plastica proveniente dalla raccolta differenziata infatti si traduce oggi in una gamma di prodotti che si distinguono per il loro aspetto accattivante, la funzionalità e la resistenza. Dall' arredo urbano a quello dell' interior, sono proprio le caratteristiche del materiale a renderlo così sfruttabile. Le scaglie della PET si adattano bene a trasformarsi in oggetti di culto grazie alla loro versatilità e lo evidenzia il mondo del mobile che è sempre più ricco di oggetti realizzati completamente in PET riciclato o polipropilene riciclato per la produzione soltanto di alcune parti.
E' disponibile sul mercato un' ampia gamma di sedute, che vanno da semplici sgabelli sino alla categoria degli imbottiti. Anche l'imbottitura infatti, che sembrerebbe impossibile da associare a materiale plastico, può invece essere realizzata con fiocco di poliestere ottenuto da PET riciclato. Il filo di poliestere ottenuto dal riciclo inoltre permette la produzione di filati e tessuti per l'arredamento che, opportunamente trattati, raggiungono ottime caratteristiche ignifughe ed antifumo.
Butter Stool, del brand australiano DesignByThem http://designbythem.com/ è uno sgabello componibile fatto al 100% da materiale riciclato, in modo specifico da contenitori per il latte in plastica. Questo brand vanta nella sua collezione anche poltrone e punti luce, rigorosamente realizzati con materiali di scarto, come la lampada a sospensione WebLight; risultato di una esplorazione sulle potenziali possibilità di riutilizzare sacchetti di plastica.
Molti progetti legati alla salvaguardia dell'ambiente inoltre hanno portato alla luce bellissimi oggetti di design; 2CPoint - http://www.2cpoint.com/index.html - ha dato vita ad una collezione di lampade che oltre ad essere ecosostenibili, sottopongono all'attenzione di tutti il problema della gestione dei rifiuti a Patmos, piccola isola greca nel Mar Egeo. Per questo progetto sono state utilizzate più di 1.500 bottiglie di plastica altrimenti destinate ad essere lasciate sull'isola come rifiuto solido. Realizzate per l'appunto in PET, queste forme luminose hanno un design ispirato all' ecosistema marino.
La plastica riciclata è inoltre la principale componente di alcuni materiali di nuova generazione, come il Durat® http://www.durat.com/#/home : impermeabile, atossico, anallergico, antibatterico ed ecologico che da vita ad elementi di arredo riciclabili al 100%.
La scelta cromatica è amplissima, potendo giocare sia sui colori delle scaglie (nel caso di riciclo di materie plastiche varie) sia sul cromatismo dell'impasto e si spazia dai rivestimenti ai complementi d'arredo. Per il bagno; vasche, lavabi, piatti doccia e persino piastrelle, ma anche in cucina, lavelli e piani di appoggio, molto resistenti e facili da igienizzare.
Di pari passo col mondo del design anche l'architettura ha abbracciato questo trend spingendosi a livelli incredibili: è stato realizzato a fine 2011, il primo ponte a base di plastica riciclata al 100%. Si trova in Scozia, vicino Edinburgo, grazie alla compagnia gallese Vertech, con la collaborazione di designer specializzati e ingegneri del Cass Hayward LLP e delle Università di Rutgers e Cardiff. La struttura, ecologica al 100%, è lunga circa 30 metri, non abbisogna di manutenzione ed è talmente resistente da permettere il passaggio anche di mezzi pesanti. Un progetto green, realizzato utilizzando 50 tonnellate di rifiuti plastici. Di certo si sta sfatando il luogo comune che vedeva le materie plastiche bandite dagli ambientalisti e chissà dove ci spingeremo!