AUSL Modena

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L'indagine, che incrocia dati economici e sanitari, evidenzia un peggioramento significativo del benessere psicologico e un aumento del ricorso agli antidepressivi. Più accentuati questi effetti nella zone interessate dal terremoto. Dimostrata invece l'efficacia delle politiche attive per il lavoro per ridurre i rischi per la salute mentale.

Modena, 6 ottobre 2014 -

Crisi economica e salute mentale: arriva da Modena la conferma che esiste un legame forte tra le difficoltà economiche e il benessere psicologico. Ad evidenziarlo in modo inequivocabile l'indagine "Il costo della crisi in termini di salute mentale" realizzata congiuntamente dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda Usl di Modena e dalla Fondazione Marco Biagi dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Il dato più significativo emerge dalla comparazione dei numeri relativi ai primi accessi ai Centri di Salute Mentale dell'Ausl di Modena nel periodo compreso tra il 2006 al 2012. Nel caso degli uomini sono aumentati del 25% mentre per le donne l'incremento è 13%.

A ciò si aggiunge un aumento dell'uso di farmaci antidepressivi che nel quadriennio 2010 - 2014 ha registrato un incremento sensibilmente superiore rispetto a quanto avvenuto nelle altre province della Regione Emilia-Romagna.

"L'approfondita ricerca resa possibile grazie alla condivisione e comparazione dei numerosi dati – economici e sanitari – conferma che l'effetto negativo sulla salute mentale è diretto: difficoltà finanziarie, disoccupazione e indebitamento producono ansia e depressione, quella che noi addetti ai lavori definiamo "depressione motivata". I modenesi, in particolare, abituati a vivere in un contesto con un elevato standard sociale ed economico, risultano in qualche modo più sensibili rispetto ad una prolungata crisi economica. Un fenomeno che risulta accentuato nelle zone che hanno anche dovuto affrontare l'evento traumatico del terremoto" spiega Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda USL di Modena.

A livello nazionale, i dati dell'indagine ISTAT 2013 sulle Condizioni di Salute e Accesso ai Servizi Sanitari evidenziano come per gli individui di età superiore ai 14 anni l'indice di salute fisica è aumentato dal 49,9 del 2005 al 50,7 del 2012; l'indice di salute mentale è invece diminuito passando dal 49,6 al 48,8 (-0,8). Utilizzando le indagini elaborate a livello locale si nota come l'indice di salute fisica nella provincia di Modena sia rimasto stabile, passando dal 48,8 nel 2006 al 48,7 nel 2012; l'indice di salute mentale è invece diminuito più della media italiana (-2,6), passando dal 48,6 nel 2006 al 45,97 nel 2012.

Restringendo il campione alle persone di età tra i 25 ai 64 anni a Modena e disaggregando per genere, si rileva un peggioramento nella salute mentale in entrambi i sessi: -3,2 per gli uomini e - 2,7 per le donne.
Dalla ricerca però non emergono solo dati negativi. Lo studio evidenzia infatti in modo altrettanto chiaro l'efficacia dei programmi di inclusione e coinvolgimento in politiche attive del lavoro anche in chi soffre di disturbi psichiatrici gravi, persone che altrimenti graverebbero esclusivamente sul sistema assistenziale. Il lavoro svolto dall'Azienda Usl e dalla Fondazione Biagi evidenzia che una politica attiva indirizzata a migliorare l'inclusione lavorativa delle persone in trattamento presso i Centri di Salute Mentale ha un effetto positivo sul benessere individuale e riduce il ricorso all'assistenza psichiatrica ospedaliera.

Nella provincia di Modena circa 600 persone con problemi di salute mentale sono stati inseriti in politiche attive del lavoro (orientamento, formazione ed inserimento in contesti di lavoro) nell'anno 2012. Queste persone hanno mostrato una diminuzione dei ricoveri (0,15 nell'anno considerato contro 0,17 di coloro che – pur avendo analoghe caratteristiche cliniche – non hanno avviato percorsi di inserimento lavorativo) e della durata media di degenza (11,9 giorni contro 13,7). Se l'analisi viene ristretta alle persone con diagnosi di psicosi, i risultati sono molto più marcati: la diminuzione dei ricoveri è del 50% (0,11 contro 0,22) e la riduzione della degenza media è del 35% (9,5 giorni contro 15,3).

Questi risultati segnalano ai policy makers, vale a dire chi dispone del potere di elaborare e determinare orientamenti e strategie riguardanti le questioni più rilevanti per la società, la necessità di maggiore attenzione verso la manutenzione e l'incremento delle reti di sostegno per la salute mentale delle persone nei periodi di crisi e confermano l'utilità di ampliare l'accesso ai programmi di inserimento lavorativo per le persone con disagio psichico.

"La salute è una dimensione cruciale del benessere e dello sviluppo umano, l'indagine svolta a livello locale consente di verificare in che misura la crisi economica e il terremoto abbiano colpito in particolare la salute mentale. Tuttavia il nostro territorio è anche sede di innovative sperimentazioni che ci hanno consentito di evidenziare come le politiche attive possano, attraverso l'inserimento lavorativo, contribuire a migliorare la salute mentale con un effetto positivo anche sulla spesa sociosanitaria considerando gli effetti evidenti dalle stime microeconometriche effettuate." asserisce Tindara Addabbo economista del lavoro presso la Fondazione Marco Biagi dell'Università di Modena e Reggio Emilia.

La presentazione in anteprima dei risultati l'indagine "Il costo della crisi in termini di salute mentale" – all'argomento saranno dedicate diverse iniziative nell'ambito di Màt la settimana della salute mentale in programma dal 18 al 24 ottobre – è avvenuta il 3 ottobre, presso la sede della Direzione Generale dell'Azienda Usl di Modena, alla presenza dei due responsabili dello studio Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda Ausl di Modena e Tindara Addabbo, economista del lavoro presso la Fondazione Marco Biagi dell'Università di Modena e Reggio Emilia.

Il costo della crisi in termini di salute mentale: Il caso di Modena

LA SINTESI DELL'INDAGINE

Chi ha realizzato l'indagine
La ricerca "Il legame tra crisi economica e salute mentale: il caso Modena" è il frutto del lavoro congiunto del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda Usl di Modena e della Fondazione Marco Biagi dell'Università di Modena e Reggio Emilia.

La strategia utilizzata nel condurre l'indagine
Questo lavoro usa una strategia multilivello per misurare l'impatto della crisi economica sulla salute mentale: i risultati preliminari mostrano una riduzione dell'indice di salute mentale più accentuata per le donne e suggeriscono un impatto positivo delle politiche attive del mercato del lavoro.

I dati analizzati
Sono quelli relativi a due indagini sulle condizioni socio-economiche delle famiglie di Modena (ICESmo) condotte dal Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche del Dipartimento di Economia Marco Biagi (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia). Una delle due indagini è stata realizzata nel 2006 (ICESmo 2) mentre l'altra nel 2012 (ICESmo 3).

Inoltre, sono stati usati una serie di dati sugli accessi ai Centri di Salute Mentale del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche e sul consumo di farmaci antidepressivi; infine è stato calcolato il rilievo del ricorso alle strutture ospedaliere delle persone seguite per motivi di salute mentale presso il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, confrontando quelle per le quali sono stati attivati percorsi di formazione/inserimento lavorativo con un gruppo appaiato per diagnosi che non aveva intrapreso tali percorsi.

PREMESSA
La grande recessione ha causato costi tangibili in termini di tagli nell'occupazione e nella riduzione del reddito nei Paesi Europei. L'incertezza derivante dalla perdita del lavoro e l'espandersi di condizioni lavorative precarie sono state già da tempo individuate come determinanti di una precaria salute mentale.

A livello nazionale, i dati dell'indagine ISTAT 2013 sulle Condizioni di Salute e Accesso ai Servizi Sanitari evidenziano come per gli individui di età superiore ai 14 anni l'indice di salute fisica sia aumentato dal 49,9 del 2005 al 50,7 del 2012; l'indice di salute mentale è invece diminuito passando dal 49,6 al 48,8 (-0,8). Utilizzando le indagini ICESmo 2 e ICESmo 3 si nota come l'indice di salute fisica nella provincia di Modena sia rimasto stabile, passando dal 48,8 nel 2006 al 48,7 nel 2012; l'indice di salute mentale è invece diminuito più della media italiana (-2,6), passando dal 48,6 nel 2006 al 45,97 nel 2012.
Restringendo il campione alle persone di età tra i 25 ai 64 anni a Modena e disaggregando per genere, si rileva un peggioramento nella salute mentale in entrambi i sessi: -3,2 per gli uomini e - 2,7 per le donne. L'analisi multivariata mostra che le donne hanno uno svantaggio in termini di salute mentale rispetto alla salute fisica e che il livello di istruzione gioca un ruolo decisivo per la salute fisica femminile, mentre non ha effetti su quella maschile.
Inoltre, essere disoccupato da meno di un anno ha un effetto statisticamente significativo e negativo per gli uomini, riducendo la loro salute mentale del 19%, mentre la disoccupazione di lungo periodo ha un effetto negativo dell'11%, soprattutto sulle donne. Infine, il risiedere in un'area della provincia di Modena che è stata colpita dal terremoto diminuisce del 5% la salute mentale sia nelle donne che negli uomini, mentre la salute fisica solo nelle donne è nella misura del 4%.
La diminuzione dello stato di salute mentale rilevato con le indagini ICESmo 2 e ICESmo 3 trova conferma dall'analisi dei dati amministrativi sull'incidenza delle persone in contatto presso i Centri di Salute Mentale dell'AUSL di Modena. Dal 2006 al 2012, sebbene le donne risultino essere in entrambi gli anni più frequenti (includendo sia i primi contatti che quelle in trattamento), la variazione è stata più alta per gli uomini, soprattutto considerando i primi contatti. Infatti, i primi contatti per gli uomini sono aumentati del 25% mentre quelli delle donne del 13%. Se si considerano le persone in trattamento continuativo presso i Centri di Salute Mentale, la percentuale è aumentata del 28% per gli uomini e del 22% per le donne.
I dati sul consumo di farmaci mostrano anche che l'uso di antidepressivi dal 2010 al 2013 è aumentato nella Provincia di Modena più che nelle altre province della regione.

GLI EFFETTI DELLE POLITICHE DEL LAVORO

E' stata infine condotta un'analisi sugli effetti che politiche attive del lavoro possono avere su persone che hanno presentato disturbi psichiatrici e non dispongano di una collocazione lavorativa. Lo studio ha evidenziato che una politica attiva indirizzata a migliorare l'inclusione lavorativa delle persone in trattamento presso i CSM ha un effetto positivo sul benessere individuale e riduce il ricorso all'assistenza psichiatrica ospedaliera.

Nella provincia di Modena circa 600 persone con problemi di salute mentale sono stati inclusi in politiche attive del lavoro (orientamento, formazione ed inserimento in contesti di lavoro) nell'anno 2012. Queste persone hanno mostrato una diminuzione dei ricoveri (0,15 nell'anno considerato contro 0,17 di coloro che – pur avendo analoghe caratteristiche cliniche – non hanno avviato percorsi di inserimento lavorativo) e della durata media di degenza (11,9 giorni contro 13,7).

MODENA, 18-24 OTTOBRE 2014 MÀT, SETTIMANA DELLA SALUTE MENTALE

Focus su crisi, lavoro, migrazione, carcere

Ospiti internazionali Norman Sartorius, presidente dell'associazione internazionale per il miglioramento dei programmi di salute mentale, Lily Peppou, ricercatrice dell'Istituto di Salute Mentale dell'Università di Atene. E tra gli altri Eugenio Borgna, psichiatra e saggista, Luciano Carrino, psichiatra, Presidente della Scuola Internazionale "Knowledge, Innovations, Policies and Territorial Practices" delle Nazioni Unite.

"Le parole della Crisi", sarà questo il filo conduttore che animerà Màt, la Settimana della Salute Mentale, in programma dal 18 al 24 ottobre, a Modena. Giunta alla IV edizione, la manifestazione - promossa dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda Usl e sostenuta da Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il patrocinio del Comune di Modena e degli altri Comuni della provincia, ed il coinvolgimento attivo delle Associazioni di Utenti e Familiari - si conferma, per quantità e qualità delle proposte, esser punto di riferimento nazionale nell'ambito della riflessione sul tema della salute mentale. Màt propone convegni, dibattiti politico-sociali, momenti di studio e confronto, con l'obiettivo di rafforzare l'idea di Salute Mentale come patrimonio collettivo. "Le parole della Crisi" sono quelle che designano le difficoltà di questi anni, ma anche quelle che descrivono le risorse attive alle quali possiamo attingere per costruire un nuovo modello di welfare, equo e sostenibile.
L'inaugurazione sarà affidata a due eminenti esponenti della psichiatria mondiale, Norman Sartorius, presidente dell'associazione internazionaleper il miglioramento dei programmi di salute mentale, ed Eugenio Borgna, psichiatra, primario emerito, docente,saggista e divulgatore. Da segnalare la presentazione della ricerca che il Dipartimento di Salute Mentale e la Fondazione Marco Biagi hanno condotto sulle connessioni tra crisi, lavoro e salute mentale a Modena. Per informazioni: www.ausl.mo.it

(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)

Lunedì, 29 Settembre 2014 17:54

Modena - In 1.176 a "Una Corsa verso casa"

La manifestazione è stata promossa da ASEOP per promuovere la costruzione della "Casa di Fausta". Un grazie a tutti i partecipanti da parte del Policlinico e di ASEOP.

Modena, 29 settembre 2014 -

Grande successo, venerdì scorso 26 settembre per "Una corsa verso casa", la manifestazione podistica non competitiva organizzata da ASEOP (Associazione Sostegno Ematologia e Oncologia Pediatrica), per sensibilizzare l'opinione pubblica sul progetto La Casa di Fausta, una moderna struttura che sorgerà nei pressi del Policlinico, in via Campi, destinata ad accogliere i piccoli ricoverati in Oncoematologia pediatrica e i loro familiari. Sono stati, infatti, 1.176 i partecipanti che si sono schierati ai blocchi di partenza della corsa nell'area all'ingresso del Policlinico che ha permesso di raccogliere oltre 2.000 euro e che è stata trasmessa anche in diretta nelle televisioni a disposizione dei degenti.

La camminata ludico-motoria, patrocinata dal Comune, dal Policlinico di Modena e da "Trenta Ore per la Vita" aveva l'obiettivo di far conoscere il progetto e raccogliere ulteriori fondi per arrivare alla sua apertura entro la fine dell'anno prossimo. La "Casa di Fausta", che prende il nome dalla compianta professoressa Fausta Massolo, avrà 15 appartamenti con biblioteca, spazio ludico interno, giardino, palestra per la riabilitazione, uffici e magazzino. Il costo complessivo del progetto, arredi inclusi, è di 2 milioni di euro. Se tutto andrà secondo i piani, i lavori partiranno nel novembre 2014 e termineranno entro la fine del 2015.

È stato un bel pomeriggio di sport e solidarietà, al quale hanno partecipato tutte le principali realtà podistiche della Provincia, favorito anche da una bellissima giornata, a detta di tutti, "ideale per correre". Dei 1.176 partecipanti, infatti, 739 appartenevano alle diverse polisportive e gruppi podistici: Cittanova (146 iscritti), Madonnina (79), DLF Modena (50), Interforze (47), Sport Insieme Formigine (39), Ass. Un Cuore per la Vita (39), CNH New Holland (38), Atletica Ghirlandina (35), San Donnino (34), Podistica Sassolese (27), Rocca Formigine (26), San Damaso (24), ART Torrazzo (23), Podistica Modenese (22), Podistica Formiginese (17), RCM Casinalbo (14), Forese Nord (12), S. C. Guastalla (12), La Guglia di Sassuolo (11), Saliceta San Giuliano (11), Castelfranco Emilia (8), Castelnuovo Rangone (7), MDS Panaria Group (5), Yoy Runner Murandola (3), Podistica fioranese (2), La Patria Carpi (2), Mud e Snow (2), Sportissima Modena (2), Tetrapack Modena (2). Tra i 437 "indipendenti" spicca il dato di 150 dipendenti del Policlinico che hanno risposto alla grande all'invito di ASEOP, il reparto più rappresentato è stata l'Anatomia patologica con 30 iscritti.

Guidati dallo speaker Roberto Brighenti, voce storica del podismo modenese, i partecipanti si sono cimentati, secondo le proprie possibilità, in uno dei due percorsi: il primo di due chilometri di fatto ha girato intorno al Policlinico, il secondo di sei chilometri si è snodato sino al Parco della Resistenza per poi ritornare al Policlinico. E' stato molto apprezzato dai podisti che intervistati dalla TV interna del Policlinico hanno gradito la corsa immersa nel verde.

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

Col ricavato di una cena e di una lotteria, circa 3mila euro, sono stati acquistati una vasca per il controllo del dolore, due fasciatoi per le degenze e una bilancia elettronica per la raccolta del sangue cordonale -

Modena, 28 settembre 2014 -

Tutto è iniziato con una cena organizzata dalle ostetriche dell'ospedale di Pavullo nell'autunno dell'anno scorso. Un'iniziativa che ha fatto scattare l'entusiasmo e la generosità di tantissime persone e che si è concretizzata con l'acquisto di numerose attrezzature donate all'Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio del Frignano. Con il ricavato della cena e di una piccola lotteria, circa 3 mila euro, sono stati infatti acquistati una vasca con doccia dotata di cromoterapia per il controllo del dolore in travaglio di parto, due fasciatoi per le degenze e una bilancia elettronica per la raccolta del sangue cordonale.

Le attrezzature sono state presentate venerdì, nel corso di una cerimonia organizzata per ringraziare i tantissimi donatori, soprattutto commercianti e artigiani di Pavullo e Serramazzoni. All'evento erano presenti il direttore di Ostetricia e Ginecologia Maria Cristina Galassi, rappresentanti della direzione dell'Ospedale, i volontari di Aseop (Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica) che ha donato la bilancia elettronica, Gianfranco Beneventi che ha contribuito all'acquisto dei fasciatoi e Sarah Brambilla in rappresentanza del "Comitato mamme del Frignano". Grazie al sostegno del comitato infatti e in collaborazione con il personale dell'area materno-infantile si è giunti ad unire, in occasione della Cena con le cicogne realizzata nell'ottobre 2013, i contributi offerti dai donatori che hanno portato all'acquisto della vasca.

"Siamo veramente soddisfatte di queste donazioni perché ottenute grazie al lavoro e all'entusiasmo di tante ostetriche, infermiere, medici, mamme, volontari e cittadini che in questo modo hanno dimostrato in maniera tangibile la loro vicinanza all'ospedale di Pavullo e al nostro reparto in particolare" spiega la dottoressa Galassi. "Le donazioni sono strumenti preziosi per il nostro lavoro e per le mamme che scelgono di partorire a Pavullo. In particolare, la vasca è finalizzata al controllo del dolore durante il travaglio. L'uso dell'acqua, come diversi studi dimostrano, è una ottima metodica di controllo del dolore. Nel nostro reparto molti sono stati gli sforzi rivolti a implementare le metodiche naturali, comunque non farmacologiche, rivolte a supportare le donne nell'affrontare il dolore del parto, ivi compresa idropuntura, digitopressione, shiatsu, aromaterapia e moxibustione, oltre a garantire l'uso dell'agopuntura in continuità assistenziale nel puerperio e allattamento. Si è voluto lavorare in questo senso in linea con il programma regionale rivolto all'utilizzo della medicina non convenzionale nelle strutture ospedaliere".

Le iniziative a favore dell'Ostetricia di Pavullo non si fermano e già per il 4 ottobre sono in programma, in concomitanza con la settimana mondiale allattamento materno, un incontro sul tema "Il contatto pelle a pelle" e la seconda edizione di "A cena con le cicogne" organizzata dagli operatori dei reparti di ostetricia e pediatria con il patrocinio dell'Associazione culturale "Le cicogne", nata quest'anno a Pavullo e che si occupa di formazione, informazione, promozione della cultura femminile e sostegno della donna i tutte le fasi della vita e di promozione della fisiologia della nascita.

I donatori
Enoteca La Morra, Forno Tazzioli, Ortofrutta Botti, Ortofrutta Galloni, Mulino Mesini, Caseificio San Silvestro, Azienda Agricola Ca' Berti, Il Golosangolo, Albergo Ristorante Corsini, Bar Chalet, Centro Estetico Vanity, Circolo Vita Di Lorena Casini, Chicco Abbigliamento, Ditta Orlandini Francesco, Erboristeria Nettare e Linfa, Fioreria Lugli, Gelateria Katia e Cristina, La Barberia di Fausto e Corrado, Lipparini Alfonso Snc, Maurizia Ortopedia, Naturopatia di Torri Katia,, Oreficeria Mattioli, Osteria Il Conte, Parigi Borse, Parrucchiera Antonella e Omar, Parrucchiera Orietta, Punto Donna, Kryo', Ristorante Pizzeria Il Melograno Rosso, S.A.P di Ugo Fulgeri, Sara Tatoo, Studioundici, Tabaccheria Valori, Tessuti di Tiziano e Cinzia Verucchi, a Serramazzoni: Oreficeria Lo Scrigno, Antica Macelleria, Conad City , Erba Buona Erboristeria, Gelateria K2, Parucchiera Anita, Trattoria Il Gallo.

(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)

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