CNA Modena

CNA Modena

Via F. Malavolti, 27 - 41122 Modena (MO) - Tel 059.418111 - Fax 059.418199

Sito ufficiale: www.mo.cna.it

Mercoledì, 15 Ottobre 2014 16:04

Modena - Estetica, a scuola di un mestiere

Anche quest'anno un numero d'iscritti maggiore dei posti disponibili, a conferma della potenzialità e dei corsi organizzati da CNI-ECIPAR, che consentono l'ottenimento della qualifica professionale. Domani, giovedì 16 ottobre le selezioni alla CNA Provinciale -

Modena, 15 ottobre 2014 -

Anche quest'anno tutto esaurito al corso biennale di qualifica per estetista, organizzato da CNI-ECIPAR nell'ambito del progetto i "Mestieri della Bellezza" e in grado di assegnare la qualifica necessaria per svolgere professionalmente quest'attività.
Domani, giovedì 16 ottobre, con inizio alle ore 9, nelle sale della sede provinciale di CNA si svolgeranno le selezioni per i sedici posti disponibili, che si svilupperanno sulla base delle effettive motivazioni alla frequenza di un corso molto impegnativo. Corso nel quale l'ente di formazione di CNA è a livelli di eccellenza, come testimonia la presenza di un numero d'iscritti maggiori alla disponibilità dei posti.

"All'interno del nostro corso di qualifica – afferma Giovanni Gorni, Responsabile dell'Area Benessere di CNI-ECIPAR – cerchiamo di accompagnare le ragazze in un percorso formativo e lavorativo biennale, in modo da mostrare tutti gli aspetti che caratterizzano il lavoro dell'estetista: dal massaggio al trucco, passando per la cura delle unghie, e tanto altro. Affronteranno materie pratiche, ma anche teoriche: solo per citarne alcune, sicurezza sul lavoro, dermatologia, anatomia e cosmetologia. Tutto questo per permettere alle ragazze (ma i corsi sono aperti anche ai maschi) di avere una preparazione globale a 360°. In più, le allieve avranno la possibilità di inserirsi in una realtà lavorativa grazie al periodo di stage, elemento da non sottovalutare e che per tante ragazze può significare, come già accaduto in passato, l'inizio di un rapporto lavorativo, una volta terminato il corso".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

CNA e CRESME insieme nel primo di una serie di convegni sull'innovazione nella filiera edile. 

Modena, 6 ottobre 2014 -

Periti industriali, geometri, architetti, ingegneri, agronomi, imprenditori edili ed impiantisti riuniti insieme al convegno di CNA, svoltosi nei giorni scorsi presso la Camera di Commercio. "Le Costruzioni nel XXI° secolo: innovazione e filiera edile", questo l'argomento di un incontro teso a mettere in luce le potenzialità dell'innovazione di processo, resa ancor più evidente grazie a uno strumento come il B.I.M. (Building Information Modeling), e con l'integrazione tra i diversi attori della filiera delle costruzioni. Il tutto raccontato da un relatore d'eccellenza come Lorenzo Bellicini, esperto del CRESME, Centro Studi leader in Italia per il mercato delle costruzioni.

"Probabilmente siamo nel momento più difficile della crisi – afferma Lorenzo Bellicini di CRESME - però allo stesso tempo ci sono una serie di segnali, che provengono dall'aumento della domanda e che testimoniano come possiamo essere ormai vicini alla ripresa. Anzi, per alcuni settori possiamo affermare di essere già entrati ormai in una nuova fase. È evidente che il mercato non è più quello di prima: si è profondamente riconfigurato. È il mercato della riqualificazione quello che detta legge oggi, con una componente della tecnologia e dell'impiantistica che disegna già le basi del mercato futuro".
Le analisi del CRESME riportano che probabilmente nel 2015 il mondo delle costruzioni uscirà dalla fase recessiva, gli investimenti torneranno nel complesso a essere positivi, con la sola esclusione per le nuove costruzioni. L'errore da evitare però è quello di pensare che tutto possa tornare come prima e che si possa sopravvivere anche senza innovazione.

"Noi consideriamo l'edilizia - continua Bellicini - un settore che vivrà probabilmente una delle più grandi rivoluzioni della sua storia, perché l'impatto con le nuove tecnologie e la digitalizzazione avranno un effetto rivoluzionario. Non per altro, oggi siamo qui a parlare del Building Information Modeling: una delle innovazioni tecnologiche che consente processi di ottimizzazione nel settore delle costruzioni". Un mondo questo dell'edilizia che deve rivedere i suoi modelli di redditività e un primo aiuto può arrivare direttamente dal B.I.M.: un sistema di progettazione integrata in 3D che allarga la prospettiva al costo relativo all'intera vita utile di un immobile, invece che al solo investimento iniziale. "Se si riuscissero ad evitare tutti quegli errori che si commettono nella fase di realizzazione degli interventi edili a causa, ad esempio, del mancato coordinamento tra i vari operatori, si otterrebbero dei notevoli risparmi ad uso e consumo dell'intera filiera, sino al committente finale", osserva Giorgio Falanelli, responsabile di CNA impianti.
In questo momento il settore delle costruzioni è chiamato a confrontarsi con una situazione stimolante, che lascia spazio a tutti gli attori della filiera e che si basa sulla capacità d'innovazione. Chi resta fermo, si ritrova bloccato in un mercato sempre più piccolo e dove la competizione sempre più forte.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Mercoledì, 01 Ottobre 2014 14:51

Banche e imprese: un rapporto complicato

La voce degli imprenditori del tessile abbigliamento sul tema finanziamenti attraverso le parole di Marco Gasparini e Tamara Gualandi (CNA Federmoda) -

Modena, 1 ottobre 2014 -

Il settore della moda, nonostante le difficoltà che attraversa da anni e la crisi dei diversi mercati (con situazioni specifiche fonte di preoccupazione, come testimonia la recente crisi russa), è ancora oggi un settore di grande importanza nell'economia del nostro paese e, in particolare, sul nostro territorio. I dati lo dimostrano: l'industria italiana del tessile, dell'abbigliamento, della pelletteria e delle calzature ha un fatturato vicino ai 62 miliardi di euro e un export che si aggira sui 48 miliardi di euro, con un surplus della bilancia commerciale di poco inferiore ai 20 miliardi. Nella nostra provincia, solo nel primo semestre 2014, le esportazioni del settore hanno sfiorato i 400 milioni di uro, poco meno del 7% del totale.

Certo è che oggi, per sopravvivere, le aziende - soprattuto i piccoli e medi imprenditori - hanno bisogno di quella liquidità economica spesso latente, innescando una sorta di dipendenza fisiologica dagli istituti di credito. Un rapporto, quello con le banche, difficile per le imprese, soprattuto in un momento come questo di piena recessione, con una burocrazia che invece di calare sale e una disponibilità di concessione prestiti in continuo deterioramento.

Alla luce degli ultimi avvenimenti che han visto le banche italiane precipitarsi a prendere in prestito denaro a tassi d'interesse stracciati dalla Banca Centrale Europea, la riflessione che sorge spontanea è: quanti di questi soldi saranno davvero girati a imprese e privati?
Gli istituti di credito dell'area Euro hanno battuto cassa per 82,6 miliardi, 23 dei quali (il 28%) sono finiti in mano a gruppi italiani. Questi sono i risultati del primo appuntamento della nuova sessione di rifinanziamenti a lungo termine organizzati dalla BCE: il meccanismo, simile a quello delle aste di fine 2011, fornisce denaro alle banche con una scadenza di quattro anni e a tassi d'interesse per gli istituti ultra vantaggiosi (questa volta pari allo 0,15%), così da spingerle a concedere credito a imprese e famiglie per fare ripartire l'economia. Parole molto belle, ma a fatti bisognerà vedere quanti di questi soldi saranno realmente girati a imprese e privati.

"È proprio per questa ragione che la Bce – afferma Marco Gasparini Vice Presidente Nazionale di CNA Federmoda e Presidente Regionale Federmoda Emilia Romagna- in questa nuova tornata di finanziamenti, ha stabilito che i soldi che escono dalle casse di Francoforte debbano essere trasferiti a imprese e famiglie in forma di credito, con la precisazione che le nuove operazioni, a differenza delle precedenti, siano "finalizzate". Il problema, è che i pochi vincoli fissati dalla Bce per spingere le banche a erogare credito sono deboli, con sanzioni praticamente inesistenti. Proprio per questo, come CNA saremo molto attenti a verificare che questi soldi non si fermino alle banche, ma al contrario arrivino veramente alle imprese e alle famiglie".

"La dimensione delle aziende nel nostro territorio è prevalentemente piccola e media e molti marchi avrebbero bisogno di irrobustirsi sotto il profilo patrimoniale e operativo - interviene Tamara Gualandi Presidente di CNA Federmoda Modena - ma è importante sottolineare come sia necessario, anche per dare una mano all'economia nazionale, puntare con decisione sulla valorizzazione della filiera. Le competenze specialistiche racchiuse in ciascuna realtà artigianale e imprenditoriale sono talmente uniche da dover essere a tutti i costi difese e, se possibile, valorizzate. È un compito che dovrebbe essere messo in pratica dall'intero sistema, banche in testa".

In attesa di capire come si comporteranno questa volta gli istituti di credito, vale la pena sottolineare come gli 82,6 miliardi presi a prestito nel complesso in questa prima asta di settembre siano decisamente meno di quanto ci si attendesse. Ben altre cifre erano state "prelevate" con le aste a tre anni del 2011 e del 2012, quando erano stati assegnati, rispettivamente, 489 miliardi a 523 banche (oltre la metà dei quali sono già stati restituiti).

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"