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Venerdì, 18 Maggio 2018 20:45

Presentata la Centrale Idroelettrica sul Secchia

Presentata oggi la Centrale Idroelettrica sul Secchia: 7 milioni di Kwh pari al fabbisogno annuale di circa 4 mila famiglie.

Nell'ambito delle iniziative de La Settimana della bonifica 2018 è stata presentata l'opera a servizio dei comprensori territoriali delle province di Reggio Emilia e di Modena

LA CENTRALE IN 8 PUNTI

Una Centrale idroelettrica di nuova generazione con bassissimo impatto ambientale, partecipazione nella gestione interamente pubblica e soprattutto in grado di garantire tra i 7 e i 10 milioni di Kwh annui ai territori delle province di Reggio Emilia e di Modena è stato presentata stamane su entrambe le sponde del Secchia, prima a Castellarano per la parte istituzionale e logistica e subito dopo - a Sassuolo - per la componente tecnologica-meccanica che garantirà la produzione di risorsa energetica pari al fabbisogno, nei dodici mesi, di circa 4000 nuclei famigliari.

Grazie alla partnership virtuosa tra il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale e il Gruppo IREN infatti è nata B.I. Energia, società, che ha avviato la progettazione di questa avanzata centrale e che al contempo riporta all'indietro nella storia di quasi un secolo le attività legate all'idroelettrico che, svolgevano ad inizio secolo i numerosi Consorzi di bonifica operanti su bacini in grado di consentire la produzione costante di energia pulita e a costi contenuti.

"Una tradizione dunque che si rinnova, ma assolutamente nel segno della modernità che ci proiettata nel futuro – ha commentato il presidente di Bi Ebergia e DG del Consorzio Emilia Centrale Domenico Turazza – un modello che finalmente non è più solo sperimentale, ma è diventato in breve tempo un fatto concreto per tutto il comprensorio che sarà in grado di servire".

E proprio da questo esteso comprensorio, situato tra le province di Reggio Emilia e di Modena e particolarmente ricco d'insediamenti abitativi ed agro-industriali, che è arrivato un plauso convinto e soddisfatto - nel corso della manifestazione di presentazione - dai parte dei due sindaci di Sassuolo Claudio Pistoni e di Castellarano Giorgio Zanni – amministratori che per primi avevano creduto convintamente nell'opera e che ora celebrano il risultato per il lavoro fatto a sostegno delle loro comunità da Consorzio e IREN.

Il Commissario Straordinario Regionale del Consorzio Franco Zambelli ha fatto notare come l'impianto abbia contribuito anche alla realizzazione di un invaso con possibile uso plurimo quindi anche irriguo, per i periodi emergenziali di siccità straordinaria. "Un invaso che sfiora il milione di metri cubi che concretamente significa una decina di giorni di fiato per il comparto agricolo in caso di scarsità idrica quasi totale – e questo è un valore aggiunto che si aggiunge ad un opera straordinaria tutta da vedere per apprezzarne le qualità e funzioni".

Tutta vedere, a dire il vero, non fino in fondo visto che turbine , impianti, sgrigliatori e tutto quanto riguardi il funzionamento tecnico, gestito anche da remoto, risulta essere interrato e quindi al di sotto del livello dell'alveo del Secchia.

Le conclusioni della presentazione, curata dal giornalista Andrea Gavazzoli e organizzata da Marzia Bonicelli dell'Emilia Centrale, le ha tratte l'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli che, oltre a ribadire : " la validità e la lungimiranza del manufatto a beneficio diretto del territorio ha sottolineato come sia rilevante e non scontato il fatto che la società di gestione della nuova centrale idroelettrica sia a gestione pubblica. Una operazione virtuosa che rappresenta un altro dei tasselli che consentono alla nostra Regione, ancora una volta, di raggiungere valori economici e produttivi eccezionali". L'intervento dell'ingegner Pietro Torri (CBEC) ha approfondito infine tutte le tematiche tecniche e tecnologiche della Centrale. All'incontro hanno partecipato anche una nutrita delegazione dei consorzi di bonifica vicini Consorzi Bonifica Parmense, Consorzio di Burana e Terre di Gonzaga. Successivamente, si è svolta la visita guidata all'impianto, grazie allo staff tecnico del Consorzio e di IREN.

LA CENTRALE IDROELETTRICA IN NUMERI

1) La centrale è stata attivata dal mese di febbraio di quest'anno. Fino ad ora ha già prodotto 3,7 milioni di kilowattora;
2) La producibilità attesa è di 6 – 7 milioni di kwh all'anno (dato che varia in proporzione al regime del fiume, tanta più acqua riusciamo a veicolare alle turbine tanto più produciamo energia), corrispondente al fabbisogno annuo di 3.500 – 4.000 famiglie;
3) L'impianto può essere azionato sia in loco che da remoto;
4) Alla realizzazione hanno lavorato circa 50 persone per 18 mesi. Tutte le imprese che hanno operato sono italiane e con una prevalenza di ditte del territorio
5) L'impianto è costato complessivamente 8,5 milioni di euro e il tempo di ritorno dell'investimento è di 12 anni. L'opera è stata finanziata al 25% con fondi propri, messi a disposizione dei due soci (Consorzio di Bonifica Emilia Centrale e GRUPPO IREN) e al 75 % con un mutuo ventennale;
6) L'impatto ambientale è basso in quanto l'opera, non essendo visibile, ma interrata non impatta negativamente sul paesaggio. Così pure non impatta sul regime del Fiume, dato che la risorsa idrica viene completamente reimmessa nell'alveo del Secchia a un centinaio di metri dalla presa.
7) Per contro, una produzione media di 6,5 milioni di kwh l'anno corrisponde ad una minore immissione di CO2 nell'atmosfera pari a 3.600 tonnellate l'anno (calcolata applicando il rapporto di 554,6 grammi per ogni kwh di energia da fonti rinnovabili in sostituzione delle fonti fossili, indicato dall'ISPRA nello studio FATTORI DI EMISSIONE ATMOSFERICA DI CO2 E SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI NEL SETTORE ELETTRICO) .
8) Si rinnova con questa centrale il legame storico tra le bonifiche dei primi anni del 900 e l'idroelettrico. La Centrale di Farneta, a una decina di km più a monte – una delle principali centrali idroelettriche del nostro Appennino - è stata realizzata al tempo dalla Bonificazione Parmigiana Moglia.

 

Il fabbisogno irriguo del comprensorio servito dal Torrente Enza è stato quantificato, al campo, in 54 milioni di metri cubi d'acqua all'anno a cui corrisponderebbe un prelievo dall'Enza di oltre 100 milioni di metri cubi di acqua.

Reggio Emilia – Lunedì 23 Aprile 2018 – Rilevante incontro tecnico nella sede del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale sul tema della carenza idrica in Val d'Enza e sulle opere da realizzare nel breve, medio e lungo termine per porre rimedio a tale situazione dai caratteri ormai diffusi e consolidati.

Il tavolo - a cui hanno partecipato le Associazioni degli agricoltori della provincia di Reggio Emilia ed i rappresentanti dei Consorzi Irrigui della Val d'Enza - è stato presieduto e coordinato dal Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Franco Zambelli che ha posto l'accento sul fabbisogno idrico-irriguo del comprensorio servito dal Torrente Enza, quantificato, al campo, in 54 milioni di metri cubi d'acqua all'anno, a cui corrisponderebbe un prelievo dall'Enza di oltre 100 milioni di metri cubi, tenuto conto delle fisiologiche perdite della rete di distribuzione irrigua, costituita in massima parte da canali in terra.

Si tratta di dati emersi sulla base dei fabbisogni idrici-irrigui indicati, coltura per coltura, dalla stessa Regione Emilia Romagna e a suo tempo comunicati al Tavolo Tecnico regionale.

Questi dati, unitamente allo scenario di altri possibili interventi alternativi al prelievo dall'Enza - quali il prelievo dalla falda e l'utilizzo di acqua depurata o di quella derivata dal Po - preventivamente concordati con il Consorzio della Bonifica Parmense - sono stati condivisi con i rappresentanti degli agricoltori che hanno partecipato alla riunione e quindi nuovamente trasmessi alla presidenza del Tavolo Tecnico appositamente costituito presso la Regione.

Sarà ovviamente compito del Tavolo Tecnico Regionale e degli Amministratori della Regione tradurre il contributo fornito dai Consorzi di Bonifica e dagli agricoltori nei provvedimenti di pianificazione degli interventi che saranno ritenuti più opportuni.

Agenzia Stampa Agroalimentare - Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming. - Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa. - Latte di soia, rischio ormonale per le bambine? - Salmonella nel salamino toscano - Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine - SOMMARIO Anno 17 - n° 11 18 marzo 2018 -

1.1 editoriale Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa.
3.1 export Export reggiane: +8,7% nel 2017.
4.1 latte di soia Latte di soia, rischio ormonale per le bambine?
4.2 sicurezza alimentare Salmonella nel salamino toscano
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi iniziano a influenzare i mercati.
6.1 food & Wine Identità golose 2018 - L'arte in cucina evolve e prende forma.
7.1 ambiente prevenzione Nuovo Centro operativo del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale in Val d'Enza
7.2 cultura musica Federcultura esprime apprezzamento per la nuova legge regionale sulla musica
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra dazi, clima e stime aggiornate.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine.
10.1 consumi - agrosserva Agrosserva, agroalimentare record per consumi ed export nel 2017
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Editoriale: - Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene" - Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. - "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto - Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine.
SOMMARIO Anno 17 - n° 10 11 marzo 2018
1.1 editoriale
Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. .
3.1 sicurezza alimentare Clorpirifos nei peperoncini
3.2 lavoro impresa Il talento invisibile di una giovane studentessa
4.1 parmigiano reggiano "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto
4.2 danni fauna selvatica Rimborsi fino al 100 per cento per i danni alle attività agricole causati dalla fauna selvatica.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi, la nuova variabile negativa.
6.1 clima come affrontarlo "Il cambiamento climatico nel Parmense va affrontato con la scienza e il progresso in agricoltura"
7.1 Appennino e dissesto "La montagna è una priorità assoluta, ecco tutti gli interventi per il 2018"
7.2 bioenergie Verso Bioenergy: per le energie rinnovabili è l'anno della svolta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine..
9.1 allerta alimentare Allerta alimentare per senape non dichiarata
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Presentato il rapporto sulla stagione irrigua 2017. 220 milioni di metri cubi di acqua derivata a favore dell'agricoltura di pregio. Stimati dal Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale oltre 55 milioni di euro di valore economico generato su 30mila ettari serviti.

di Lamberto Colla Reggio Nell'Emilia 16 ottobre 2017 - C'è una nota di soddisfazione nel discorso di apertura del Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, Franco Zambelli, circa la campagna irrigua che si è da poco conclusa.
"E' stata una estate molto difficile, sottolinea Franco Zambelli, e ciononostante il 90% del nostro comprensorio è stato soddisfatto."

20171016-aree coperte-dai-consorzi-bonificaE-RUn bacino che ha risposto molto bene alle sollecitazioni di questo lungo periodo estivo, preceduto da un inverno molto mite. Anche l'area interessata dal Secchia, che peraltro è il secondo fiume dell'Emilia Romagna, ha risposto egregiamente alle richieste di servizio, mentre le problematiche maggiori derivano dal fiume Enza che, avendo un bacino molto piccolo, è il corso d'acqua che soffre pesantemente i frequenti periodi di siccità.

Ormai è giunto il momento, secondo il Commissario, di accelerare la ricerca di una soluzione e che il Tavolo tecnico, istituito dalla Regione, possa far scaturire in tempi brevi una "proposta pragmatica".

"Un'estate molto impegnativa, seconda solo a quella del 2003, rimarca Domenico Turazza, direttore generale del Consorzio. Il nostro sistema irriguo, che rapidamente vi riassumo, è una grande rete irrigua collettiva, che copre un comprensorio irriguo di circa 120.000 ettari sul quale si realizzano produzioni agricole di particolare pregio, Parmigiano Reggiano, Lambrusco e Pere ad esempio. E' una rete composta da circa 2500 km di canale, 70 impianti di sollevamento e una decina di pozzi. A tutto questo aggiungiamo il depuratore di Mancasale (depuratore al servizio della città di Reggio Emilia), progetto unico in Italia, che affina ulteriormente l'acqua e la rende compatibile con l'irrigazione. Tutto questo insieme di opere è gestito da 140 operai, 15 tecnici e 6 operatori di call center."

20171016-prelievi-monitorIl Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale in pratica governa tutta la pianura reggiana, ad esclusione della piccola area di Fogliano, a differenza degli enti analoghi di Piacenza, Parma e Modena che servono aree irrigue molto meno significative. "La piovosità, prosegue Turazzi, come si vede dal grafico, nel corso del 2017 è rimasta per due - tre mesi nella media, mentre per i restanti mesi è scesa sotto la media, del periodo considerato 2011-2017."

Una criticità, come hanno più volte sottolineato i due dirigenti del Consorzio, seconda solo all'annata 2003 che ha comportato un maggior onere di spesa di circa 1 milione di euro, dei quali 750mila assorbiti dall'energia, 70.000 per la ripresa dei fontanili e 80.000 euro per interventi tecnici derivanti dagli 84 momenti di avaria degli impianti. Un impegno straordinario che ha visto derivare ben 228 milioni di metri cubi d'acqua necessari per irrigare i circa 30.000 ettari di terreno dando soddisfazione a ben 22.000 richieste di irrigazioni.
Ad esclusione della Val d'Enza, quindi, tutte le richieste irrigue sono state soddisfatte.

La Val d'Enza è perciò il punto di maggiore debolezza. "Quest'anno, continua Turazza, è l'anno del non ritorno per la Val D'Enza. Una carenza idrica senza precedenti in epoca recente, superiore anche al 2003".

20171016-Zanetti PaolaIl derivato dall'Enza, secondo i dati forniti dal Consorzio sono stati pari alla metà sulla media degli ultimi anni, al punto tale che una determina ARPE ha disposto la sospensione della derivazione, sin dal 24 giugno, per rispetto dmv (deflusso minimo vitale - per la sopravvivenza ittica ndr) e, prima volta in 70 anni, e la sospensione della derivazione il 30 luglio.
Una situazione che si trascina da molti anni e che impone la messa in cantiere di rimedi nel breve e nel medio-lungo periodo per il quale il Consorzio di Bonifica, in quanto organismo tecnico specializzato, si è fatto portavoce proponendo di realizzare piccoli invasi da 250.000 mc, entro il 2020, a San Polo e Canossa utilizzando i finanziamenti del Piano di Sviluppo rurale e di tre pozzi a San Polo, Montecchio e Cavriago entro il 2019.
Nel medio-lungo periodo invece è ormai indispensabile pensare a un "Invaso di dimensioni significative, conclude Turazzi, lungo il corso dell'Enza, i cui tempi di realizzazione, ragionevolmente non potranno risultare inferiori ai 10 anni".

In conclusione, all'ingegner Paola Zanetti, coadiuvata dal dottor Aronne Ruffini, il compito di entrare nel dettaglio dei dati e dei grafici elaborati dalla struttura tecnica del Consorzio.

In calce all'illustrazione, su sollecitazione di alcuni giornalisti, il Commissario Franco Zambelli, ha informato sui tempi e sulle modalità che porteranno alle elezioni degli organi e conseguentemente alla conclusione del periodo di commissariamento. "Questa estate - conclude il Commissario - ho provveduto a divulgare il nuovo regolamento elettivo; un regolamento molto severo, nel tentativo di non ripetere quelle smagliature evidenziate nel dicembre 2015 e, salvo che venga accordato dalla Regione un prolungamento del periodo di esercizio commissariale di ulteriori 45 giorni, ho indetto le elezioni tra l'8 e il 14 gennaio 2018, il primo periodo utile, compatibile con le procedure tecniche necessarie."

 

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Pubblicato in Ambiente Reggio Emilia

La ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine a servizio di Reggio, Modena e Mantova un esempio di ricostruzione post-sisma celere e di servizio

Grazie al Consorzio di Bonifica Emilia Centrale e al contributo fondamentale della Regione Emilia Romagna i lavori sono arrivati al loro completamento.

Reggio Emilia (29 Maggio 2017 ) - A 5 anni dal terremoto dell'Emilia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato oggi alcuni luoghi simbolo in cui si verificarono i tragici eventi. Nelle sue parole: 

" La vostra ricostruzione è un punto di riferimento" va il riconoscimento ad un lavoro di risistemazione rapido quanto desiderato dalle comunità. E oggi 29 maggio 2017, trascorsi 5 anni esatti sisma che ha causato quegli ingenti danni, il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale evidenzia l'opera svolta, grazie alla collaborazione e al sostegno della Regione Emilia Romagna, nell'importante nodo idraulico di Mondine di Moglia (Mn). Un impianto a servizio di una vastissima area che comprende gran parte dei territori reggiani, mantovani e modenesi. Il predetto main-shock ha infatti provocato all'impianto idrovoro ( del 1925) , il crollo di una parte della cabina dei trasformatori, l'abbassamento di una trave nella sala macchine, il danneggiamento dell'impiantistica di media tensione e l'allargamento dei giunti con evidenti fessurazioni nella restante parte dell'edificio. I gravi danni arrecati hanno reso così inagibile l'impianto mettendolo fuori servizio.

20170530-Bonifica centrale-Mondine

A tale calamità il Consorzio di Bonifica reagì con forza e già due settimane dopo aveva realizzato un essenziale impianto irriguo provvisorio al fine di preservare la stagione delle produzioni agricole dell'area. Nello stesso anno è iniziata poi l'opera di risistemazione e progettazione dell'impianto per una adeguata ricostruzione e consolidamento con ammodernamenti adeguati e utilizzando le migliori tecnologie innovative. A settembre 2013 sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo impianto di sollevamento delle acque, oggi del tutto antisismico, della portata scolante pari a quella dell'idrovoro storico.

Ora, proprio in concomitanza con questo triste anniversario, il Consorzio dell'Emilia Centrale sta ultimando i lavori alla nuova opera che garantirà la sicurezza e difesa idraulica della comunità e di un esteso territorio di oltre 50mila ettari all'interno del bacino delle acque alte del comprensorio servito dall'ente. Contestualmente è stato ultimato e messo in funzione anche il nuovo impianto irriguo che serve 27 mila ettari di terreni agricoli. Un lavoro da circa 20 milioni di euro nella sua complessità che testimonia l'intensa attività svolta e che tra pochi mesi sarà perfettamente pronto per la sua inaugurazione

(Fonte Consorzio Bonifica Centrale)

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