"Ancora più grave il fatto che sia recidivo in quanto era già stato condannato in Italia, nel 2001, anche allora per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso. Nel 2014 inoltre gli era stata ritirata la patente a Chieti per guida in stato di ebrezza. Purtroppo però in Germania non può essere arrestato perché non esiste il reato di omicidio stradale. Ad un conducente con tale "curriculum" la patente va revocata per sempre".
"Non dobbiamo fare di tutta un'erba un fascio, i camionisti coinvolti in gravi incidenti stradali si fermano per prestare soccorso e ci mancherebbe se così non fosse, ma proprio l'eccezionalità dell'evento deve essere stigmatizzata con forza e parallelamente essere occasione per riflettere su norme che dovrebbero essere applicate uniformemente in tutta Europa - continua Cinzia Franchini -.
"La professionalità dell'autotrasportatore deve essere difesa, occorre puntare sulla formazione vera, svincolata dagli interessi economici degli enti che la promuovono, e occorre non cedere alla tentazione di una deregolamentazione selvaggia. Infatti al di là del caso specifico che condanniamo senza alcun tipo di giustificazione, è sbagliato pensare di poter rispondere alla carenza di autisti con l'eliminazione delle garanzie che consentono di preservare la professionalità di chi viaggia sulle strade italiane con mezzi pesanti. Tragedie e reati individuali possono purtroppo sempre verificarsi, ma dobbiamo fare di tutto a livello normativo per arginare situazioni che possano degenerare in episodi inaccettabili".
Ruote Libere - L'Autotrasporto
Raggruppamento di piccoli imprenditori del trasporto merci
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