Non possiamo ricondurre l’analisi dell’attuale situazione della sanità emiliano romagnola solo a ragionamenti legati alle risorse necessarie per farla funzionare, insieme alle risorse economiche e ai professionisti serve necessariamente un’analisi che definisca l’organizzazione alla luce di una “nuova quotidianità”, di cui si deve necessariamente occupare il nostro SSR. Ad esempio, rispetto allo smaltimento delle liste d’attesa per prestazioni chirurgiche anche oncologiche, di diagnostica e ambulatoriali, il ritorno è quello di cittadini che si stanno rivolgendo al privato o extra regione, senza considerare poi che le stesse problematiche si verificano per gli screening di prevenzione a tutti i livelli, riavviati solo nel periodo estivo.
Come Cisl e Cisl Fp, ribadiamo che non possiamo permetterci che la sanità pubblica arretri di un solo passo. L’implementazione dei servizi di assistenza territoriale, considerarti essenziali in piena emergenza pandemica, e fulcro delle future progettazioni del PNRR, non può essere solo una narrazione.
Non possiamo permetterci di replicare gli errori di anni di tagli alla sanità e di blocco del turnover, qualsiasi battuta di arresto in questa direzione sarà da noi contestata nel merito.
Noi siamo abituati a giudicare e a essere intransigenti sui fatti, non a fare proteste o volantinaggi di facciata che tra due giorni nessuno ricorderà più.
E’ fondamentale quindi riprendere un confronto serrato ed individuare le soluzioni da mettere in pratica, in un percorso che non terminerà con l’approvazione della Legge di bilancio, proprio in quanto le problematiche sono di sistema, oltre che di risorse.
Per questo la nostra mobilitazione avanza passo dopo passo, con fermezza e determinazione, nel solco di quanto messo in pratica in questi mesi. Così, dopo la manifestazione che abbiamo tenuto sabato scorso a Roma, un’ulteriore tappa sarà quella sotto la Regione del prossimo 18 gennaio.