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L’evento si è tenuto questa mattina alla presenza di un numero contingentato di rappresentanti istituzionali

Reggio Emilia, 21 novembre 2020 – L’edificio A del terzo Polo Universitario cittadino è stato ufficialmente consegnato all’Università di Modena e Reggio. Così diventa realtà il progetto UniMoRe 2020. Nato dalla collaborazione tra Diocesi e Comune, nel giro di pochissimo tempo il progetto si è trasformato in uno sforzo corale cui hanno preso parte numerose realtà pubbliche e private del territorio.

L’imponente ristrutturazione dell’immobile dell’ex Seminario, iniziata il 29 aprile 2019 e proseguita senza interruzioni nonostante l’emergenza sanitaria, ha dato vita ad una struttura che ospiterà circa duemila persone, tra studenti e personale.

Ad oggi sono stati investiti 7,7 milioni di euro per l’intero Lotto A. L’obiettivo era quello di rendere fruibile alla città una struttura dalle dimensioni molto importanti e situata nel cuore pulsante di Reggio Emilia. Il modo migliore per farlo era dedicarlo a luogo di cultura e formazione per i giovani studenti universitari.

Le dichiarazioni

“Il progetto di riqualificazione dell’ex seminario in viale Timavo è uno straordinario risultato – ha spiegato Alessio Mammi, Assessore all'agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia Romagna, intervenuto anche per portare il saluto del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini -, che ha visto coinvolte le forze migliori della città e della provincia. La Regione ha partecipato con un importante contributo di 500mila euro, nel solco di una strategia condivisa in tutto il territorio regionale di sostegno alla formazione, al sapere, ai giovani, e compiendo una grande operazione di rigenerazione urbana. Con l’ex seminario trasformato in Università, la città di Reggio Emilia acquista il terzo polo dopo la sede di Palazzo Dossetti all’ex caserma Zucchi e la riqualificazione del Campus San Lazzaro”.

Ha proseguito poi Mammi: “La nostra terra ha una caratteristica unica: sappiamo portare a termine i risultati con efficacia, e sappiamo farlo condividendo strategie e obiettivi. Credo di dover porgere doverosi ringraziamenti a Sua Eccellenza il Vescovo Mons. Massimo Camisasca per aver avuto la lungimiranza del valore di un progetto di tale portata per la città, al comitato Reggio Città Universitaria e al suo Presidente Mauro Severi, alle altre istituzioni coinvolte, a tutti i donatori pubblici e privati, ai tecnici e alle maestranze che hanno portato a casa questo bel risultato in un tempo perfetto”.

“La consegna del primo lotto del nuovo Polo universitario – ha riferito il Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni - rappresenta un segnale di speranza per la nostra comunità, chiamata ad affrontare questi difficili mesi di emergenza sanitaria. Lo è per il rispetto del cronoprogramma, nonostante proprio la complessità del momento, che conferma come - anche in Italia ed anche oggi - sia possibile lavorare bene, onorando tempistiche ed impegni. Lo è per il livello di eccellenza di questo ambizioso piano di riqualificazione del sistema educativo ed urbano di una parte importante della città che oggi inizia a vedere la luce e che, da domani, inizierà ad ospitare i giovani - e dunque il futuro - di tutta la nostra provincia, e non solo”.

“La terza sede universitaria di Reggio Emilia è realtà. Un fatto di importanza determinante per il futuro di una città che vuole impostare il proprio domani sul sapere e sulla conoscenza e che, al contempo, ha a cuore il riuso di spazi prestigiosi quali sono quelli del Seminario”, ha affermato il Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi. “Questa operazione ha radici antiche, si è concretizzata con una serie di atti della Giunta comunale già diversi anni or sono ed è nata grazie al confronto sincero, collaborativo e improntato al bene pubblico, che abbiamo instaurato da tempo con il Vescovo della nostra città, monsignor Massimo Camisasca, che ringrazio. Dal dialogo con la Curia e con l'Ateneo di Modena e Reggio Emilia ha preso il via questa straordinaria avventura, che arriva in porto felicemente. Al tempo stesso voglio ringraziare gli enti pubblici - Regione e Provincia in testa - per aver sostenuto la terza sede universitaria di Reggio al Seminario, e la città diffusa, le associazioni di categoria, i tanti attori del mondo economico che con sensibilità e lungimiranza sono stati al nostro fianco”.

Mauro Severi, presidente del Comitato Reggio Città Universitaria, ha dichiarato: “Nonostante la pandemia, non abbiamo subito ritardi sul nostro programma di lavori e di questo andiamo molto fieri. Gli step che avevamo programmato e che fin dal principio erano per noi la risposta alla fiducia dei nostri committenti sono stati rispettati. Quello di oggi è un primo, importante passo. Ci auguriamo che da domani i lavori possano proseguire allo stesso ritmo. Nel convinto sostegno generalizzato di cui abbiamo avuto testimonianza c’è il motore di una nuova cultura professionale e la forza di un nuovo sviluppo delle competenze a disposizione delle imprese, la spinta tangibile di un’apertura nazionale e internazionale da parte di Reggio Emilia”.

“Il recupero del Seminario vescovile di Reggio Emilia – ha commentato il Rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Carlo Adolfo Porro - oltre a rappresentare un’importante opera di riqualificazione urbanistica di uno spazio adiacente al centro cittadino, segna la sua restituzione ad una funzione attiva nello sviluppo sia culturale sia formativo del territorio. Con l'ingresso dell'Università in questi spazi, dove troveranno sede aule e laboratori per attività didattiche, un auditorium, studi di docenti e una residenza per studenti, prende corpo attraverso questo terzo polo l'idea di quella "città universitaria" immaginata e sottesa nell'accordo firmato recentemente col Comune di Reggio Emilia”.

Ha proseguito il Rettore: “Nella Curia di Reggio Emilia abbiamo trovato un attore fondamentale e attento a cogliere le nostre esigenze e nel Comitato Reggio Città Universitaria un interlocutore puntuale e competente nel soddisfare l'urgenza di poter disporre in tempi brevi di questa struttura, divenuta fondamentale e indispensabile per la grandissima crescita di iscritti della sede reggiana di UniMoRe. Accogliere un numero crescente di studenti e studentesse in spazi e luoghi adeguati è un compito che come UniMoRe ci siamo assunti con responsabilità perseguendo, costantemente, l'obiettivo di un Ateneo di qualità, radicato nel territorio e con lo sguardo, al contempo, aperto al contesto nazionale e internazionale”.

“Fino nella struttura architettonica ideata da Enea Manfredini questo edificio è una casa di luce. Per molti anni questa luce ha accompagnato la formazione dei giovani che si preparavano al sacerdozio. Ora, divenendo polo universitario, esso non dismette, ma anzi continua e approfondisce la sua vocazione educativa investendo con la sua luce e la sua storia nuove generazioni di giovani che si preparano a guidare e servire il nostro Paese”, ha dichiarato monsignor Massimo Camisasca, vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. “Mi auguro che il fondamento cristiano di questo complesso assieme alla memoria della donazione e del servizio di tutti coloro che negli anni passati hanno studiato e vissuto tra queste mura possano contribuire a ispirare i cuori di coloro che abiteranno questo edificio, aprendoli alle dimensioni più profonde e vere dall’esistenza”.

 

Romano Sassatelli, Presidente della Fondazione Manodori, ha commentato: "La creazione di questo nuovo polo universitario è un’opportunità straordinaria per la nostra comunità. Risponde ad un bisogno, promuove il sistema formativo locale, si configura come un luogo in grado di incentivare le relazioni e la coesione sociale. Si tratta inoltre di un progetto corale, di cui fa parte anche la Fondazione Manodori al fianco di tante realtà pubbliche e private per poter contribuire, insieme, a cambiare il volto della nostra città, incentivando le occasioni di incontro e di crescita".

 

Fabio Storchi, Presidente di Unindustria Reggio Emilia, ha riferito: “Siamo particolarmente lieti di vedere rafforzata la presenza nella nostra città dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con il recupero dell’ex Seminario diocesano e la creazione del terzo polo dell’Ateneo a Reggio Emilia. Al Vescovo Massimo Camisasca va la nostra riconoscenza per aver saputo immaginare per l’edificio, con generosità e lungimiranza, un futuro al servizio della Comunità”.

 

“Un complesso simile realizzato nel giro di un anno è un vero miracolo – ha affermato Stefano Landi, Past President della Camera di Commercio di Reggio Emilia –, e questo è stato possibile grazie alla generosità di tanti, una caratteristica per cui Reggio si è sempre distinta e continua a farlo. Il fatto di avere un centro nevralgico della cultura in centro città sarà sicuramente di grande beneficio per la nostra economia, nonché per il senso di comunità che questa realtà sempre dimostra di avere”.

L’intervento di restauro

L’intervento di restauro è diretto dall’Ente Seminario ed è suddiviso in due lotti.

Il lotto A, consegnato oggi, ha coinvolto tutti i piani dell’ala nord su viale Timavo, da quello rialzato fino al terzo piano. Sono stati realizzati 1.032 posti aula e 160 postazioni di lavoro.

Un Auditorium da 293 posti è stato edificato al posto dell’ex refettorio sotto l’atrio, mentre l’area del seminterrato dell’ala nord è stata destinata a foyer, ai servizi Centro elaborazione dati e alle sotto-centrali impianti. Infine, l’area del seminterrato nell’ala sud è destinata a centrale termica.

UniMoRe avrà a disposizione tre Aule Magne da oltre 150 persone cadauna.

Il lotto B interessa oltre 11mila metri quadrati di edificio e proprio in queste settimane verranno completati i progetti che a breve saranno sottoposti all’attenzione degli enti.

L’invito del Sindaco di completare quanto prima anche il lotto B pare essere stato bene accolto dal Vescovo, che ha incaricato il Comitato Reggio Città Universitaria di programmare l’intervento.

La storia del progetto

Il progetto Reggio Città Universitaria affonda le proprie radici nell’aprile 2018, quando il Vescovo Camisasca annunciò la sua decisione di mettere a disposizione della comunità reggiana l’immobile del Seminario Vescovile di viale Timavo, firmato dall’architetto Enea Manfredini e inaugurato il 24 novembre 1954, al fine di aprire un nuovo polo universitario.

Seguirono la firma di un protocollo d’intesa tra la Diocesi, il Comune di Reggio Emilia e l’Università di Modena e Reggio Emilia per l’attivazione dell’iter di progettazione esecutiva e la raccolta di adesioni tra enti pubblici e privati, aziende e istituzioni della città di Reggio Emilia, al fine di raccogliere i fondi necessari alla ristrutturazione.

Il 20 dicembre 2018 fu costituito il Comitato “Reggio Città Universitaria”, di cui è stato eletto presidente Mauro Severi, vicepresidente Paolo Bonaretti, e membri del Consiglio direttivo Giorgio Zanni, presidente della Provincia di Reggio Emilia, Daniele Marchi, assessore del Comune di Reggio Emilia, Gino Belli, di Confcooperative, l’avvocato Ferdinando Del Sante e il dottor Gian Pietro Menozzi. Il Collegio dei Sindaci è costituito dal presidente Giulio Morandi, Ivan Villa e Mauro Macchiaverna.

Poste Italiane comunica che oggi 20 novembre 2020 viene emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo celebrativo della Istituzione Universitaria dei Concerti, nel 75° anniversario della fondazione, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€. Tiratura: trecentomila esemplari. Foglio da quarantacinque esemplari.

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.

Bozzettista: Loretana Alivernini.

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Giovedì, 29 Ottobre 2020 15:30

L’Università Popolare ci prova

Il 30 novembre l’Università Popolare di Parma inaugura il nuovo A.A. 2020/2021. Si comincia online in modalità a distanza. Storia medievale, archeologia, letteratura greca, letteratura dell’Africa Sub-Sahariana alcune delle novità. 215 corsi proposti in 8 comuni. Rossi:”UniPop porta avanti valori che sono, mai come ora, collante della nostra società” .

Paziente già operato di chirurgia bariatrica evita un altro intervento grazie alle nuove tecniche eco endoscopiche eseguite a Baggiovara presso la Sala ibrida. 
L’uomo, ricoverato per calcolosi biliare, ha evitato la chirurgia tradizionale.

Sabato, 05 Settembre 2020 13:27

L’assurdità del numero chiuso nelle Università.

In questi giorni le Università hanno aperto i battenti e sono iniziate le febbrili partecipazioni ai test d’ingresso alle facoltà medico-scientifiche. Si realizza il paradosso italiano, per cui, di fronte alla carenza di personale medico e paramedico,

Pubblicato in Scuola Parma
  • In Europa, l'85% dei cittadini pensa che la cattiva informazione sia un problema per il proprio paese (fonte: Commissione Europea).
  • Opinion Leader 4 Future studia come si forma oggi l'opinione, chi sono i nuovi Opinion Leader, come operano, come entrano in relazione con i soggetti, a quali bisogni rispondono.
  • Autodisciplina e fiducia sono le prime due coordinate emerse dagli studi condotti durante i lockdown.
Pubblicato in Cronaca Emilia


Da Fondazione Cariparma e LUdE 500mila euro per finanziare e accompagnare le migliori idee presentate da gruppi di giovani tra i 18 e i 35 anni che vivono, studiano o lavorano a Parma

 

Parma – E' online sul sito www.thinkbigparma.it, il bando della seconda edizione di ThinkBig, la chiamata di idee con cui la Fondazione Cariparma e la Libera Università dell’Educare mettono a disposizione dei giovani di Parma un fondo di 500 mila euro e competenze professionali per trasformare le loro idee in progetti concreti. L’obiettivo è promuovere e facilitare il contributo e la partecipazione dei giovani ai processi di sviluppo locale nei seguenti ambiti d’intervento: valorizzazione e tutela del territorio, economia e innovazione, inclusione sociale.

La call si rivolge a giovani cittadini residenti nella provincia di Parma o iscritti all'Università di Parma o con sede di lavoro nella provincia di Parma, organizzati in gruppi informali composti da un minimo di tre persone (il criterio della residenza, della sede di studio o di lavoro deve essere posseduto da almeno i due terzi dei componenti del gruppo). I giovani dovranno aver compiuto 18 anni alla data di presentazione dell’idea progettuale e non avere un’età superiore ai 35 anni.

Per presentare le idee c’è tempo fino al 24 aprile 2020, seguendo le istruzioni presenti sul sito www.thinkbigparma.it. Tutte le proposte ricevute saranno pubblicate online e valutate da una giuria di esperti.

«Confortati dal successo della prima edizione – spiega il presidente di Fondazione Cariparma Gino Gandolfi – abbiamo deciso di lanciare la seconda call proprio in questi giorni in cui il nostro paese sta vivendo un'emergenza sanitaria molto grave. In aggiunta alle tante iniziative che abbiamo realizzato e che stiamo realizzando per supportare i medici e gli operatori sanitari dei nostri ospedali, abbiamo pensato di fare la nostra parte per contribuire a guardare il futuro con fiducia ed ottimismo: abbiamo scelto di dare un segnale di speranza per i giovani e per la città avviando un percorso che durerà ben oltre l’emergenza».

«L’impatto sociale, il risvolto educativo, la presentazione di idee di gruppo – aggiunge Michele Gagliardo della LUdE – sono le caratteristiche distintive di ThinkBig rispetto ad altre iniziative analoghe, ma le condizioni attuali ci impongono attenzione. Perciò invitiamo i giovani innanzitutto a restare a casa e a confrontarsi tra loro utilizzando le nuove tecnologie. Noi stessi, che avevamo in programma una serie di incontri di presentazione sul territorio, saremo in questa prima fase disponibili via e-mail, telefono, social e abbiamo attivato anche canali specifici su Telegram, Messenger, Skype, oltre a webinar per rispondere a qualunque dubbio».

 

Agosto non è solo il mese della vacanze, ma anche delle scadenze per gli studenti universitari che chiedono agevolazioni, benefici e contributi.

Lo ricorda Caf (centro di assistenza fiscale) della Cisl Emilia Centrale, che gestisce in convenzione con Er-Go (azienda regionale per il diritto agli studi superiori) le domande per diversi benefici. Le domande vengono lavorate on line in tutte le sedi del Caf Cisl; per presentarle occorre essere in possesso dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente).
Nel 2019 il Caf Cisl Emilia Centrale ha elaborato complessivamente 2.162 Isee (1.203 a Modena e 959 a Reggio) per chiedere agevolazioni per il diritto allo studio universitario.

La prima scadenza è giovedì prossimo 8 agosto, termine entro il quale si può presentare la domanda di alloggio per gli studenti iscritti ad anni successivi dei corsi di laurea, laurea magistrale a ciclo unico, laurea magistrale, e le matricole dei corsi di laurea magistrale, corsi di specializzazione, dottorati e Spisa (scuola specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica) primi anni e anni successivi. La scadenza riguarda anche l’eventuale richiesta di assegnazione straordinaria di alloggio e la domanda di contributo OL studenti fuori sede in alloggio ultimo anno o primo anno fuori corso e per chiedere il servizio di aiuto personale per studenti disabili iscritti ad anni successivi dei corsi di laurea, laurea magistrale a ciclo unico, laurea magistrale, e le matricole dei corsi di laurea magistrale, corsi di specializzazione, dottorati e Spisa primi anni e anni successivi.

Ancora più importante, soprattutto per gli studenti modenesi, è la scadenza del 31 agosto. Va presentata entro fine mese, infatti, la domanda per altri benefici, come borse di studio, alloggio per studenti matricole dei corsi di laurea a ciclo unico, accesso agevolato al servizio ristorativo per studenti matricole e anni successivi di tutti i corsi, contributo per mobilità internazionale, esonero totale (per studenti che richiedono la borsa di studio Unimore, Unibo e Parma), collaborazioni studentesche retribuite/part-time Unimore e Unibo, collaborazioni a tempo parziale Er.Go per studenti dei corsi inter-ateneo “Muner”, collaborazioni tutorato alla pari in favore di studenti disabili Unimore, disponibilità a prestare volontariato, servizio di aiuto personale per studenti disabili matricole dei corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico.

In fase di compilazione della domanda è preferibile la presenza dello studente, il quale deve portare le credenziali per l'accesso al sito dell'università (utente e password), l’Iban (per i beneficiari di borsa di studio) e l’indirizzo mail.

 

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L’Università di Parma si conferma per il terzo anno consecutivo 3° a livello nazionale tra i grandi Atenei, piazzandosi quindi nuovamente sul podio secondo la classifica stilata dal Censis giunta alla diciannovesima edizione. Buona posizione anche per l'università di Modena e Reggio che si classifica al quarto posto.

Parma quindi è terza nella categoria riservata agli atenei con un numero di studenti compresi tra 20.000 e 40.000, con un punteggio complessivo di 89.7. L’Ateneo segue le università di Perugia (91.2, che si conferma al primo posto) e della Calabria (90.2), e precede Pavia (88) e Modena e Reggio Emilia (87.3). 

Un buon piazzamento anche nel complesso degli atenei della Regione: se Bologna infatti si conferma prima nella categoria dei Mega atenei (oltre i 40.000 iscritti), Ferrara si classifica al 12° posto tra gli atenei medi (tra 10.000 e 20.000 iscritti).

Bologna si classifica al vertice dei Mega Atenei con un punteggio complessivo pari a 90,8. Segue, come l’anno scorso, l’Università di Padova (88,7). Al terzo posto l’Università di Firenze (86,3), che, pur incrementando di 3 punti l’indicatore relativo alla dotazione di strutture per gli studenti, scende di una posizione. 

Introdotto quest’anno dal Censis un nuovo indicatore, la “occupabilità”, vale a dire la percentuale di occupati tra i laureati magistrali 2017 a un anno dal conseguimento del titolo. Questo nuovo indicatore si è affiancato a quelli tradizionali:

i servizi offerti agli studenti (ad esempio il numero di pasti in rapporto agli iscritti o i posti letto);

la spesa per le borse di studio erogate;

le strutture messe in campo (ad esempio biblioteche o laboratori scientifici);

la comunicazione e i servizi digitali;

il grado di "internazionalizzazione", ossia la capacità di attrarre studenti stranieri e la quantità di risorse per la mobilità internazionale.

Tra questi parametri, l’Ateneo di Parma fa registrare il miglior punteggio in “Strutture”, dove conquista un ottimo 104, l’unico punteggio “a doppia cifra” ottenuto per questo indicatore tra i grandi atenei. A seguire 95 in“Occupabilità”, 94 in “Comunicazione e servizi digitali”84 nelle “Borse”, 83 in “Internazionalizzazione” e 78 nei “Servizi”.

 

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In Emilia-Romagna il maggior numero di borse di studio riconosciute: oltre 21mila (100% la copertura degli studenti idonei). E il riparto del Fondo nazionale premia la Regione con lo stanziamento più alto: in arrivo 28 milioni di euro (+2,4 rispetto al 2017). Il presidente Bonaccini: "Il nostro è un investimento reale sui giovani, in particolare su chi merita e chi non ha troppe possibilità economiche"

Bologna -
 
Un “pacchetto” che supera i 28 milioni di euro, da destinare alle borse di studio universitarie. A tanto ammonta la quota destinata all’Emilia-Romagna dal riparto del Fondo integrativo statale 2018 (complessivamente, più di 237 milioni di euro), che ha ottenuto il via libera dalla Conferenza delle Regioni. Rispetto all’anno scorso le risorse per l’Emilia-Romagna sono aumentate, passando da 25,8 milioni agli attuali 28,2.

“Tutto questo ci consente di compiere un investimento, reale, sul futuro dei nostri giovani- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Con queste risorse rendiamo effettivo il loro diritto a raggiungere i più alti gradi dell’istruzione, con un’attenzione particolare agli studenti capaci, meritevoli, e in situazioni economiche non facili. Per noi è una priorità: vogliamo investire sempre più sul sistema di servizi e interventi per il diritto allo studio universitario. Inoltre- sottolinea-come abbiamo scritto nero su bianco sul Focus Giovani del Patto per il lavoro insieme a tutte le parti sociali, continuiamo nella promozione dei nostri atenei, nella valorizzazione della dimensione aggregativa e formativa delle residenze universitarie, nel sostegno a servizi e azioni di orientamento e accompagnamento al lavoro di laureandi e laureati”.

A livello nazionale, la Regione Emilia-Romagna è quella che spende di più per le borse di studio universitarie - oltre 80 milioni di euro -, ed è quella che ne ha concesso il maggior numero (21.135) nell’anno accademico 2017-2018, con una copertura al 100% degli studenti idonei, e la disponibilità di oltre 3.500 posti letto. Inoltre, l’Emilia-Romagna è la Regione che ha registrato il maggior incremento di studenti iscritti nell’anno accademico 2017-2018 a livello nazionale.

“Questo riparto premia la coerenza, le scelte e la qualità del nostro sistema universitario che nell’ultimo anno accademico ha registrato 14.640 iscritti in più: in valore assoluto, è l’incremento maggiore a livello nazionale- sottolinea l’assessore regionale all’Università, Patrizio Bianchi-. Siamo la Regione che ha avuto di più dal riparto del Fondo integrativo statale, e a questo si aggiungono 21 milioni di risorse regionali messe a bilancio. Ricordo, inoltre, che abbiamo chiesto e ottenuto dalla Commissione europea di poter utilizzare risorse del Fondo sociale europeo per il diritto allo studio universitario: parliamo- spiega l’assessore- di un investimento straordinario di almeno 5 milioni di euro del Fse che, sommati alle risorse nazionali, a quelle regionali e a quelle derivanti dalla tassa regionale per il diritto allo studio, permetteranno attraverso l’Azienda ER.GO di sostenere il sistema integrato di servizi e interventi per il diritto allo studio universitario”. /CV

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