Possono finalmente partire i lavori per il recupero del Teatro Nuovo di Mirandola. La consegna del cantiere è avvenuta oggi, giovedì 7 maggio 2020. Presenti per l’occasione in piazza Costituente di fronte a quello che uno dei simboli della città dei Pico, i rappresentanti delle imprese costituenti l'ATI (Associazione Temporanea di Imprese formata dall’affidataria Edilstrade Building, Kairos Restauri e Mei Tecnologie e Costruzioni), con i tecnici di cantiere; il direttore dei lavori, l’ArchItetto Henry Gallamini; il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, l’Architetto Michele Maini; il collaudatore, l’Ingegner Mauro Cuoghi; il RUP dell'intervento, l’Architetto Michela Di Leva. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il Vicesindaco e Assessore alla Qualità urbana, Ricostruzione e Sviluppo sostenibile, Letizia Budri, mentre per il consiglio del condominio dei palchettisti, la presidente: l’Avvocato Lucia Bocchi.
“Dopo la formale stipula del contratto ai primi di marzo, vista la rapida evoluzione dell'emergenza sanitaria in atto da Covid-19, si era optato per posticipare la consegna. Scelta comunque rivelatasi azzeccata considerato anche stop che con il DPCM del 22 marzo, sarebbe stato comunque sancito di lì a poco – fa notare l’Assessore Budri - a seguito della riapertura delle attività di costruzione disposta a partire dal 4 maggio, oggi è stato finalmente sottoscritto il verbale di consegna. Un momento molto atteso a cui seguirà già nei prossimi giorni, l’avvio dei lavori le di accantieramento che, come concordato, garantiranno la continuità delle attività attualmente in essere in affaccio su piazza Costituente.”
“Le settimane appena trascorse – prosegue la Vicesindaco - hanno permesso di adeguare le procedure di cantiere ai protocolli per la salute e sicurezza dei lavoratori, in modo da consentire lo svolgimento delle opere nel rispetto delle stringenti misure previste. Le lavorazioni a seguito delle misure anti contagio Covid-19 risentiranno inevitabilmente di un rallentamento nella produzione, ma l'auspicio è quello di confermare un cronoprogramma che non vada di troppo oltre i 730 giorni preventivati. I lavori, finanziati con i fondi della ricostruzione post-sisma, sono stati aggiudicati per 2.976.637€, che insieme al 1.491.958,53€ a disposizione dell'Amministrazione, concorrono a quadro economico totale di 4.468.596,08€.”
Performance di teatro danza domenica 23 febbraio alle ore 18 al Teatro Europa di Parma, prima tappa del progetto “Home” realizzato dalla compagnia di danza parmigiana Compagnia Stalker_Daniele Albanese in collaborazione con Europa Teatri.
Parma - Teatro Europa
domenica 23 febbraio 2020 ore 18
PROGETTO HOME
Prima tappa
coreografia Daniele Albanese
Il momento spettacolare di apertura al pubblico rappresenta l’esito del primo workshop per danzatori professionisti che si svolgerà nei giorni 22 e 23 febbraio impegnando i protagonisti in un lavoro di improvvisazione e originale scrittura coreografica, un’occasione in cui gli spettatori potranno confrontarsi direttamente con le tematiche del progetto. Il percorso creativo di “Home” intende indagare il concetto di “casa”, luogo funzionale, emotivo e dell’identità: sicuro, accogliente, ma anche da reinventare e ricostruire nel tempo delle migrazioni in cui, sempre più di frequente i territori di origine vengono abbandonati alla ricerca di altri, nuovi “tetti”. Un cammino che si svolgerà tra febbraio e luglio 2020 attraverso un ciclo di incontri e residenze, laboratori, spettacoli, incontri con il pubblico, approfondimenti con intellettuali e studiosi, performance dentro e fuori il teatro.
Il piano di lavoro vede di nuovo insieme il coreografo Daniele Albanese ed Europa Teatri, che rinnovano una collaborazione che negli anni ha contribuito alla creazione di spettacoli, workshop e festival di danza. L’evento di domenica 23 ha un biglietto di ingresso di 3 Euro.
Foto in allegato: Daniele Albanese
Per informazioni e prenotazioni
Europa Teatri, Via Oradour 14, Parma, Tel. 0521.243377
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.europateatri.it - www.facebook.com/europateatri
Attesissimo perché è senza ombra di dubbio uno dei grandi titoli in scena nel 2020. Attesissimo perché viene portata sul palco una storia che è divenuta leggendaria sul grande e piccolo schermo. Attesissimo perché la produzione di Show Bees (in collaborazione con Colin Ingram e Hello Entertainment) è garanzia di qualità. È arrivato il momento di "Ghost il musical", al Teatro degli Arcimboldi di Milano fino all’ 1 marzo dopo le tappe bolognesi (Teatro EuropAudorium il 25 e 26 gennaio) e romane (al Teatro Sistina dal 28 gennaio al 9 febbraio). Lo spettacolo, orchestrato dal regista Federico Bellone, tornerà nella nostra regione a marzo, precisamente il 24 e il 25, al Teatro Regio di Parma.
LA STORIA -
Impossibile non conoscere la trama di “Ghost”: Le vite di Sam, bancario di New York, e Molly, giovane artista, vengono sconvolte dall’omicidio del ragazzo. Sam si ritrova ben presto fantasma e per manifestarsi a Molly si serve della truffaldina medium Oda Mae. I due cercano di convincere Molly dell’esistenza di una vita ultra terrena e insieme riescono a smascherare il mandante dell’omicidio di Sam: l’avido Carl. Con la pellicola cinematografica del 1990, Patrick Swayze e Demi Moore fecero commuovere milioni di persone e sbancarono i botteghini di tutto il mondo. Nella versione teatrale, Sam sarà Mirko Ranù, 32 anni di Roma, Molly avrà il volto di Giulia Sol, bergamasca di 23 anni; Gloria Enchill, ventisettenne piacentina di genitori ghanesi, sarà Oda Mae. A loro il compito di ricreare la magia di Ghost.
LE PAROLE DEL REGISTA -
"È una storia più attuale che mai. Con questo romantico thriller vorremmo che lo spettatore potesse stringere la mano della persona a cui tiene, per non perdere l'occasione di dirle ti amo. Perché i treni della vita passano una sola volta e non si può tornare indietro", ha spiegato Federico Bellone. Con lui anche Paolo Carta, illusionista esperto che non usa la tecnologia per sorprendere lo spettatore: “In un musical come Ghost è facile immaginare come alcuni effetti possano fare la differenza. Vedere il protagonista passare attraverso la porta come un fantasma, l'anima di un defunto entrare improvvisamente nel corpo della medium, oggetti che si muovono inspiegabilmente… Tutto questo fa sì che il pubblico dimentichi di essere in presenza di una finzione scenica”.
COLONNA SONORA -
La colonna sonora pop-rock, arrangiata da due big della musica internazionale, Dave Stewart, ex componente degli Eurythmics, e Glen Ballard, tra gli autori della musicista canadese Alanis Morissette, fa da sfondo a un racconto senza tempo. Un musical sensoriale e fantasy dove ogni accadimento nasconde un mistero apparentemente inspiegabile. Il pubblico, ovviamente, non rimane indifferente nell’ascoltare brani resi epici dal film. Tra tutti, Unchained Melody, canzone resa immortale e legata indissolubilmente alla “scena del vaso di terracotta”. Ma anche il resto delle musiche portate in scena è in grado di regalare emozioni, arricchendo una produzione che vale assolutamente la pena vivere a teatro.
GHOST IL MUSICAL - Mirko Ranù e Giulia Sol ph. Attilio Marasco
Chi ha qualche capello bianco non può aver dimenticato il film cult con Ugo Tognazzi, il musical del 1983 con Jerry Herman (che ne curò la regia e i testi) con il titolo di “Piume di Struzzo” o l’edizione teatrale del 2014, messa in scena da Massimo Romeo Piparo, con Enzo Iacchietti e Marco Columbro. Stiamo parlando de “Il Vizietto” che torna a teatro a Milano in un lungo weekend che parte giovedì (domani) e si concluderà domenica 2 febbraio. Il Teatro Nuovo offrirà al suo pubblico questa frizzante versione italiana: a salire sullo storico palco di Piazza San Babila saranno Claudio Insegno e Eraldo Moretto. Insegno, oltre a curare la regia, interpreterà il ruolo di Renato, e Moretto, che gli farà da spalla, sarà Albin.
LA TRAMA - Renato ama la sua vita, convive da anni, ed è impresario di uno dei locali più alla moda di Saint-Tropez e ha “il vizietto” delle donne. Niente di strano. Peccato che Renato sia omosessuale dichiarato, convivente con un altro uomo da anni, l’eccentrico Albin nota “drag-queen” con il nome di Zaza Napolì. Renato, ha anche un figlio, che ha cresciuto insieme ad Albin: Laurent, che si sta per sposare con la dolce Adrienne, figlia del segretario del “Partito dell’ordine morale”, dallo spirito ovviamente bigotto e conservatore, contrario invece alle nozze. Partiranno da qui tutta una serie di azioni e reazioni che creeranno un simpatico e incontrollabile caos nelle loro vite.
IL PASSATO – Tutto è cominciato nel 1978 quando il film di Édouard Molinaro, dall’omonimo titolo, fu mostrato al pubblico. La pellicola era l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale di Jean Poiret. L’opera “La Cage AuxFolles” debuttò nel 1973 e venne poi replicata per cinque anni consecutivi al Palais-Royale di Parigi con grande successo. La traduzione letterale de “La Cage AuxFolles” sarebbe “La Gabbia Delle Matte”, per indicare immediatamente tutta la serie di folli peripezie di cui i protagonisti saranno vittime. L’attore francese Michel Serrault interpretò il ruolo di Albin Mougeotte sia per la versione teatrale sia per l’adattamento cinematografico. Nel film ad affiancare Serrault, c’è l’intramontabile Ugo Tognazzi. Il film riscosse molti consensi, sia in Italia che all’estero, tanto da conquistare 4 nomination all’oscar e il Golden Globe come miglior film straniero (Francia).
Pietro Razzini
Shoah: conversazioni teatralizzate di donne sopravvissute ad Auschwitz, ingresso libero per questa importante iniziativa promossa dal Comune di Felino dedicata alla Giornata della memoria e alle donne.
Di Nicola Comparato Felino 25 gennaio 2020 - In occasione della "Giornata della memoria" in ricordo delle vittime dell'Olocausto, venerdì 31 gennaio alle ore 21 la compagnia "Nonsoloteatro" presenterà presso il Teatro Comunale di Felino, lo spettacolo "Shoa: conversazioni teatralizzate di donne sopravvissute ad Auschwitz". Il tema scelto quest'anno dall'Associazione culturale Nonsoloteatro si concentra sulle donne e sulle loro testimonianze riguardo al periodo nazista vissuto nei lager e sulle terribili esperienze da loro provate. Il programma prosegue sabato 1 febbraio di mattina, con un evento esclusivo dedicato alle scuole, con letture teatralizzate da parte di ragazze e ragazzi dai 13 ai 16 anni, su brani tratti da libri di donne riuscite a sopravvivere al tremendo inferno di Auschwitz, il tutto con la regia di Stefano e Marco Carbognani.
È “LA” fiaba. Come Cenerentola, non ce n’è. Neppure a teatro. La Compagnia delle Formiche porta in scena il capolavoro dei fratelli Grimm con uno spettacolo adatto a tutta la famiglia: il risultato è un regalo da vivere con i propri figli o con chi ha ancora la capacità di sognare a occhi aperti. E anche gli emiliani avranno modo di vivere l’esperienza di “Cenerentola – il musical” in città non distanti dalla propria regione: dopo il successo ottenuto il 6 gennaio al Pala Creberg di Bergamo, infatti, l’appuntamento sarà riproposto al Teatro Sociale di Mantova il 23 febbraio (alle ore 15:30 e alle ore 18:30) e al Teatro della Luna di Milano il 19 aprile alle ore 16.
CAST
In scena non mancheranno le piacevoli sorprese: Maria Giulia Olmi sarà una convincente Cenerentola, Francesco Rainero vestirà i panni del Principe innamorato, Claudia Naldoni entrerà perfettamente nella parte della Matrigna. E ancora, con loro, ci saranno Benedetta Bottai (Gisella), Ginevra Quacquarini (Virginia), Lapo Braschi (Ciambellano), Sofia Magrini (Fata), Lapo Ignesti (Re), Samanta Nicodemo (Regina). La regia di Andrea Cecchi mixerà il tutto in maniera armonica e suggestiva per un pubblico sempre più esigente. A lui il compito di dare vita ai testi di Andrea Cecchi, Alessio Fusi, Alberto della Rocca e Margherita Capecchi, alle musiche di Roberto Frascati (con arrangiamenti di Roberto Bassi, liriche di Alessio Fusi e direzione musicale di Gianni Mini).
LO SHOW
Magia e divertimento in uno spettacolo che conquisterà i più piccoli ma non solo. Anche i genitori non perderanno l’occasione di emozionarsi davanti ai ricordi dei tempi che furono. Perché Cenerentola è uno titolo che va oltre il gap generazionale. I costumi settecenteschi e le sorprendenti scenografie, le musiche orchestrali inedite e le coreografie corali, gli effetti scenici e le singole interpretazioni: tutti strumenti che trascineranno gli spettatori nell’incantesimo di un pomeriggio indimenticabile. E al rintocco della mezzanotte la vita di Cenerentola cambierà. La storia inizia in un tempo imprecisato, quando una signora in abiti da domestica apre un libro e inizia a narrare la storia di una giovane e bella fanciulla di nome Cenerentola. La piccola perse prematuramente l’amorevole padre e fu così costretta a vivere con la matrigna e le sue due figlie naturali, Virginia e Gisella. Il racconto prosegue fino al termine del primo atto quando Cenerentola è pronta per il ballo tanto atteso, ma Dora, la fata, ha un ultimo avvertimento: a mezzanotte l’incantesimo svanirà e tutto tornerà com’era prima. Nel secondo atto va in scena la sera del gran ballo a corte. Lasciatevi quindi strabiliare dalla fiaba più bella di sempre. E sognate, possibilmente a occhi aperti.
Grande attesa giorno 6 gennaio alle 17:00 presso il Teatro Celebrazioni di Bologna.
Una favola in musica e sulle punte di danza che occupa un posto fondamentale nel repertorio del Balletto di San Pietroburgo fin dal suo nascere nel 1890. Elegante, raffinata, la più bella fiaba in danza di tutti i tempi nella versione del Classico Balletto “ Imperiale” interpretato con magnificenza dal grande Balletto di San Pietroburgo.
La Storia della Principessa Aurora, minuta ed elegante, pungendosi un dito, morirà per la maledizione della perfida Carabosse ; la Fata dei Lillà, che tramuta la terribile sorte di Aurora in un sonno lungo cent’anni; il principe Désiré, che con il suo bacio risveglierà la bella principessa, innamorandosene perdutamente e, insieme a lei tutta la corte. E’ “La bella addormentata”, balletto in un prologo e tre atti tratto dal racconto di Charles Perrault su musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij e coreografia di Marius Petipa, che con grande attesa per gli amanti della danza e del Teatro che aspettano il famosissimo Balletto di San Pietroburgo.
Questa data rientra nel Tour Italiano della storica compagnia di Balletto nata a San Pietroburgo, che sarà ospite nei più importanti Teatri Italiani.
Un’occasione unica. Anzi tre occasioni distinte per un unico grande evento. Una notte all’insegna della musica gospel con chi ha questi suoni nel sangue: l’ “Every Praise & Virginia Union Gospel Choir”. Tre date, si diceva, a partire da lunedì 16 dicembre al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano, per proseguire giovedì 19 dicembre nel nostro territorio, al teatro Nuovo di Ferrara, e chiudere a Legnano sabato 21 dicembre. Trenta artisti direttamente dagli Stati Uniti d’America e con loro anche J. David Bratton, gigante della musica Gospel, produttore, autore e insegnante. Insomma, un vero numero uno in questo mondo. All’Interno dell’Every Praise & Virginia Union Gospel Choir ci sono i migliori cantanti e musicisti del gospel americano provenienti dagli stati della Virginia e di New York. Stiamo parlando di 27 cantanti e una band di talentuosi musicisti che vedrà in scena Quennel Gaskins (alla tastiera), Derrick Wright (alla batteria) e Zion Charity (al basso).
CHI è J. DAVID BRATTON - Un talento cristallino, sia come compositore che come interprete e solista. È partita da questa base la sua scalata al mondo della musica che gli ha dato l’opportunità di collaborare con diversi artisti di rilievo del panorama gospel internazionale come Edwin Hawkins (autore di Oh Happy Day), Richard Smallwood, Timothy Wright, Hezekiah Walker, Roberta Flack e Pattie LaBelle, oltre ad artisti del calibro di Anastasia, Dee Bridgewater. Virtuoso del pianoforte e dotato di una “vena compositiva” giovane e fresca, ha realizzato più di 20 lavori discografici sia come solista che come ospite in progetti altrui. Nel 2008 il suo brano Selah ha ricevuto una nomination ai “Dove Gospel Awards” come migliore canzone gospel.
I SUCCESSO CON IL CORO – Ma non è tutto: nel 2014 con Every Praise ha raggiunto la vetta delle classifiche USA nel circuito Gospel/Spiritual e ha vinto i Dove Awards come “miglior canzone gospel dell’anno”. Sotto la sua guida, Every Praise & Virginia Union Gospel Choir desiderano veicolare la tradizione con uno show più giovane e moderno, dove la presenza scenica, l'eleganza e lo stile sono importanti tanto quanto i temi cantati e la vocalità. Il tutto mantenendo profonde radici nel gospel tradizionale. Ecco allora che voci magnifiche hanno imparato a fondersi e a sostenersi, raggiungendo una forza di impatto rarissima e un equilibrio musicale di grande spessore artistico. E per concludere, ma non meno importante, il coro si è arricchito della direzione di Sir Perry Evans, noto sulla scena nazionale e internazionale, per la pluriennale esperienza nell’insegnamento del canto. Da sempre attendo alla diffusione e alla valorizzazione della tradizione gospel all'estero, Sir Evans attualmente è docente di canto alla Virginia State University.
IL CORO - In tour con il coro, solisti di grande talento: Anisa Fowler, Elbonee La’Trece, LaTonya Archie , Ivy Mitchell oltre a Lauren Denise Byrd nata e cresciuta ad Oakland (California). Denise ha iniziato a cantare all'età di 3 anni registrando il suo primo progetto di gruppo nel 2007 con le sue sorelle. Ha avuto occasione di collaborare con artisti come Kierra Sheard, Mary Mary e Mali Music. Il suo repertorio spazia dal gospel contemporaneo al R&B. Il suo ultimo album "Love U 2 Life: Reboot” (Luglio 2018) ha subito conquistato pubblico e critica. E ancora, Aarion Rhodes, nata e cresciuta ad Atlanta, figlia della legenda della musica gospel LaShun Pace. Aarion si è esibita con artisti del calibro di Edwin Hawkins, Donald Lawrence, Jennifer Holiday e molti altri. Si è anche avventurata nel musical nel ruolo di protagonista in “The Black Nativity”. Aaron Kendall Gray, invece, è cresciuto in Florida: suo padre pastore, sua madre direttore di coro Gospel- Ha iniziato a cantare in chiesa all'età di 5 anni, registra il suo primo brano all'età di 14 anni "Hang on in There" e nel 2001 pubblica l'album R & B dal titolo "Body Rain", che lo porta all’attenzione del mondo della musica . Queste sono solo alcune delle storie che abbracciano i grandi artisti di Every Praise & Virginia Union Gospel Choir, in Italia con l'obiettivo di regalare al pubblico uno spettacolo sempre più ricco, coinvolgente ed emozionante.
Pietro Razzini
Una bizzarra rilettura del capolavoro shakespeariano, “Romeo e Giulietta”, con i due protagonisti d’eccezione nei panni degli innamorati più conosciuti del mondo. Ale e Franz: la coppia di attori torna a teatro con “Romeo & Giulietta: Nati Sotto Contraria Stella”, per la regia Leo Muscato. Dal 10 dicembre 2019 all' 1 gennaio 2020, sul palco del Teatro Manzoni di Milano, ci saranno loro, offrendo anche un modo divertente, a tutti gli amanti delle risate, per passare la serata del 31 dicembre.
IL CAST - In scena con i due artisti, Eugenio Allegri, Marco Gobetti, Marco Zannoni e Roberto Zanisi. Ad essi si aggiunge la partecipazione straordinaria di Paolo Graziosi in un lavoro che il regista Leo Muscato scrisse e diresse 14 anni fa. Oggi viene tutto riproposto con un cast rinnovato. Con Ale e Franz prim’attori. E non è sicuramente una casualità visto che i due showmen raccontano che proprio all’epoca si innamorarono del progetto, guardando lo spettacolo in prima fila durante una delle prime messe in scena. Quale migliore occasione della celebrazione dei 25 anni di “vita professionale di coppia” ci poteva essere, quindi, per portare sul palco “Romeo e Giulietta”?
LA TRAMA – Ale e Franz sono “l’attorone” e “l’avanguardista”. Il primo non si rassegna all’idea di dover dividere la scena con una serie di artisti che ritiene inadeguati al suo status. Il secondo è uno specialista nel fare provini: caparbiamente si presenta a tutte le audizioni e nessuno lo prende. Ma questa volta avrà un ruolo da protagonista. Intorno ai due soggetti principali si muove una sgangherata compagnia di comici che porta sul palcoscenico i propri rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze e rappacificazioni. In scena si rubano le battute con atteggiamenti che provocano tutta una serie di azioni e reazioni che danno vita ad uno spettacolo nello spettacolo.
SPECIALE 31 DICEMBRE 2019 - Per San Silvestro sono previste 2 recite, alle ore 17,30 e alle ore 21,30. Al termine della recita delle 21,30, allo scoccare della mezzanotte, si brinderà al nuovo anno con spumante, panettone e un buffet di dolci insieme a Ale e Franz e agli altri attori della Compagnia. Inoltre in occasione della recita delle ore 21,30 sarà possibile cenare nel foyer del Teatro a partire dalle ore 20,30. Per tutte le informazioni su prenotazioni, prezzi e menù, basterà consultare il sito del teatro www.teatromanzoni.it.
Pietro Razzini
Difficile dirsi amanti della musica se non si apprezzano i Queen. Il gruppo portato in cima al mondo dal una stella immortale come Freddie Mercury, rivive nei suoni di uno spettacolo grandioso: Bohemian Symphony. Tante le componenti che rendono magico lo show: innanzitutto “The Queen Orchestra”, diretta da Andrea Tarantino. E poi i quattro cantanti Damiano Borgi, Nanà Petrossi, Roberta Orru e Valerio Sgargi. Il tutto senza dimenticare Enrico Scopa (pianoforte, tastiere, cori), Andrea Palmieri (batteria), Giacomo Vitullo (basso e cori) e l’attore Daniele Monterosi che svela al pubblico tante curiosità nascoste dietro la genesi e la storia delle canzoni della band britannica. Il risultato è elettrizzante e l’applauso del pubblico del Teatro della Luna di Assago ne è stato l’inevitabile conseguenza.
UNO SHOW INDIMENTICABILE - Bohemian Symphony è un viaggio per soli “immortali” e “poveri ragazzi che non hanno bisogno di essere capiti”. Non è sicuramente semplice confrontarsi con un mito come quello dei Queen ma il risultato finale è uno spettacolo travolgente, capace di attraversare gran parte della biografia musicale del gruppo in oltre due ore di concerto. Il pubblico canta, sostenendo le note di un’orchestra composta da fiati, ottoni, archi e percussioni. Ad essi si aggiunge l’energia della rock band formata, come detto precedentemente, da Enrico Scopa, Andrea Palmeri, Giacomo Vitullo, Lorenzo Milone. Il mix? Semplicemente da vivere. Difficile da raccontare.
CHE CANZONI - Da “The Show Must Go On” a “Barcelona”, da “Under Pressure” a “Somebody to Love” senza dimenticare, ovviamente, “Bohemian Rhapsody”: nelle due ore e più di puro spettacolo, la musica sinfonica, le proiezioni e i live camera show saranno un piacevole supporto a questi brani indimenticabili. Impossibile non appassionarsi. Inevitabile entrare in un vortice di pura adrenalina emotiva in grado di consacrare la genialità e l’intramontabilità dei Queen. Un vero e proprio omaggio allo straordinario talento di Freddie Mercury e alla sua band. Uno show che accompagna il pubblico a rivivere l'immensa eredità del repertorio dei Queen, con arrangiamenti orchestrali che ne rispettano l'essenza e ne esaltano la forza. Dopo la data milanese, le due opportunità per vivere questa splendida esperienza sono il 16 marzo 2020 a Napoli e il 6 aprile a Roma. Non perdete l’occasione.
Pietro Razzini