Cala il sipario per la Fashion Week milanese Moda Donna per le collezioni Autunno/Inverno della prossima stagione. Moltissime le presentazioni sia nelle varie location sparse in città che al White e al Fashion Hub Market. Innumerevoli gli eventi collaterali, uno tra tutti il mega party di Philipp Plein con ospite il guest-rapper Chris Brown.
Di Maria Carla Magni
E' calato ieri il sipario anche su quest'ultima edizione della Fashion Week milanese Moda Donna per le collezioni Autunno/Inverno della prossima stagione.
Indubbiamente, nonostante le giornate uggiosissime e ancora molto invernali a Milano, è stata un'edizione molto vivace e calda in cui è tornata come protagonista assoluta la creatività, nonché eccellenza, italiana della moda!
Se da ormai qualche anno mancava quello spirito innovativo che tanto contraddistingue il "mood creativo italiano" tanto che i buyers stranieri cominciavano a preferire altre piazze rispetto a quella italiana, le innumerevoli iniziative sparse per Milano e l'operosità del settore hanno di certo contribuito a riportare uno smalto speciale sull'Italia.
Forse ancora trascinati dall'entusiasmo creato con Expo, questa Italia e la Milano dei giorni della settimana della moda ci piace molto.
Finalmente le istituzioni, con in primis il premier Matteo Renzi, che ha ufficializzato con la sua presenza l'apertura della Fashion Week il 24 febbraio, la Camera della Moda con le varie maison ma anche con i nuovi giovani talenti tutti insieme hanno fatto squadra e questo è da sempre segno di successo.
Moltissime le presentazioni delle nuove collezioni sia nelle varie location sparse in città che al White (salone collaterale che raduna le nuove tendenze) e al Fashion Hub Market (quartier generale per tutta la stampa accreditata alla Camera della Moda presso l'Unicredit Pavillon situato nell'avveniristica piazza Gae Aulenti), ma non da meno sono stati gli innumerevoli eventi collaterali, uno tra tutti il mega party di Philipp Plein con ospite il guest-rapper Chris Brown, che si sono sovrapposti in contemporanea anche a quelli della Fiera MIDO (dedicata al settore Eyewear).
Quasi impossibile seguire tutto, ma quest'anno FlashOn Mag, accreditato alla Camera della Moda, ha seguito in esclusiva alcuni tra gli happenings e sfilate più importanti di cui vi daremo ampio riscontro nei prossimi giorni.
Meritano qualche piccola anticipazione alcuni che ci hanno particolarmente entusiasmato come la proposta di ELISABETTA FRANCHI, con un richiamo alla follia surrealista del Circo mescolata con ironia a dettagli dal rigore gendermarie della fascinosa Lady Oscar che svela una innata femminilità sotto le severe forme dello stile militare in cui emergono le armi segrete della seduzione. Il tutto abbinato ad una campagna di sensibilizzazione della stilista contro l'utilizzo degli animali nel circo in cui campeggia il claim: "Animals Are Not Clowns" e "Circus is Not Fun for Animals".
Altro clima da RICHMOND che come sempre mescola due mondi opposti tra una realtà opulenta, rock e grintosa con un'altra più misteriosa ed eterea creando forti contrasti tra pelli e sete stampate con un tocco "Gold" la cui protagonista è una "Killer Queen" vestita d'oro.
Da ERMANNO SCERVINO fa da pardone "l'Handcraftsmanship", vale a dire l'alta artigianalità che distingue da sempre l'eccellenza italiana.
Qui maschile e femminile si mescolano per donare alla donna una uniforme che sottolinea la propria femminilità attraverso la bellezza richiamata dal mondo delle Arti. I tagli maschili diventano iper-femminili negli abiti impalpabili come in un dipinto impressionista.
Di grande ispirazione alla donna giapponese è rivolta la sfilata di MARIO DICE che accoglie più volte gli applausi della platea nel presentare capi raffinati, sofisticati, ricercati e al contempo dalle linee semplici e pulite che esaltano una femminilità sospesa tra una visione onirica, misteriosa e magica in cui si avvertono i richiami della tradizione giapponese ed orientale. Non mancano gli effetti tatoo con ricami "all over" quali tratti distintivi dello stilista.
Non perdete i prossimi appuntamenti con le INTERVISTE IN ESCLUSIVA e le AMPIE GALLERIE FOTOGRAFICHE che FLASHON Mag ha realizzato agli eventi e sfilate più prestigiose della recente Moda Donna- Febbraio 2016!
Credits:
With the Courtesy of:
modadonna.it – versoAgency by Marco Passoni – BestVision.tv – JamPhoto.it
Special Thanks to:
Locale Parma by Cristina Poldi Allay – PHS by Morgan Visioli
Nascerà a breve a Zalec, in Slovenia, una fontana che zampilla birra in tutte le sue declinazioni. Per bevitori che vogliono un week-end rilassante e inebriante. Qualche info...
Parma, 27 febbraio 2016
Di Alexa Kuhne
Immaginate zampilli di bevanda ambrata e profumata in tutte le sue declinazioni: nei toni del rosso, del 'biondo', dello scuro.
E Voi, con o senza amato, con o senza amici... Insomma voi, che comunque non vi potrete sentire soli, perché, felici e inebriati, vi sollazzerete con un boccale traboccante di spuma ed aromi in una grande piazza in cui campeggia una fontana 'magica' che 'dona' litri e litri di deliziosa birra.
No, non è una rappresentazione surreale ma una certezza, che fra poco sarà tangibile e raggiungibile per un week-end effervescente, defaticante e sicuramente socializzante, grazie al potere aggregante di questa antichissima bibita.
Fra qualche mese, per la precisione, quando verrà messo in opera il fontanone di Zalec, in Slovenia, che sorgerà nella piazza centrale del paese.
E allora: quanto potrebbe farvi felice una gita fuori porta per visitare il monumento dei gaudenti bevitori?
Alla fontana di vino ci hanno già pensato e ne hanno installata una lungo il Cammino di Santiago de Compostela, in Spagna.
Alle terme della birra pure, a Praga. Ma a una fontana di birra non ci erano ancora arrivati, fino a quando Janko Kos, sindaco di una piccola addormentata cittadina bucolica non ha pensato di sfruttare turisticamente l'eccellenza del territorio: il caratteristico luppolo che cresce a profusione nelle valli circostanti, creando l'effetto di un suggestivo, immenso, distensivo mare verde.
"Perché – ha riflettuto il Primo cittadino - non rendere questa vocazione agricola una attrazione per i cultori della bionda che ne potranno godere a oltranza, assaporandola direttamente dalla fonte e potendo scegliere fra rosse, doppio molto, lager e via discorrendo?".
La fontana di birra rappresenterebbe un omaggio alla città stessa – nel cui stemma, non a caso, spicca il simbolo giallo-verde del luppolo - ed un modo per lanciare turisticamente la cittadina.
Il prezzo per la costruzione dell'opera però non è poco per le casse di Zalec: 170 mila euro, tanto che una parte della giunta si è mostrata contraria ad una spesa del genere.
Il Sindaco ha tuttavia spiegato che la fontana garantirebbe anche degli introiti diretti. Gli avventori, per poter aver accesso alla monumentale fonte, dovrebbero pagare 6 euro per riempire tre boccali di birra e ricevere anche il boccale souvenir. Senza pensare alle strutture ricettive che sorgerebbero per accogliere i visitatori...
Ma l'idea ha avuto i suoi oppositori: per molti cittadini i 170mila euro che servirebbero alla costruzione della fontana corrispondono alla metà del budget del comune. Già a febbraio l'opposizione ha provato a far affossare il progetto del sindaco, ma l'attacco è stato respinto dalla maggioranza unita. Janko Kos crede talmente tanto nel suo piano che ha deciso di cercare finanziamenti privati perché Zalec, che si trova nel cuore della Valle della Savinja, detta anche valle dell'oro verde per la grande produzione di luppolo, deve diventare la mecca della bevanda più amata nel mondo, anche perché il Paese è già noto agli estimatori della bevanda per l'Ecomuseo della coltivazione del luppolo e dell'industria della birra della Slovenia, inaugurato alla fine di novembre del 2009.
A Zalec, malgrado le perplessità degli avversari, già da tempo, si è costituito anche il partito di quelli che ci credono e che hanno avviato una raccolta fondi per realizzare la fontana vendendo tazze ricordo il cui ricavato avrebbe finanziato la storica fonte. Ora parte del capitale è stato messo insieme e il resto della cifra dovrebbe essere emessa dal Comune.
Caratteristiche e curiosità su quei vini che hanno superato di gran lunga la loro età di maturazione e consumo. Come capire se la bottiglia che abbiamo fra le mani contenga un vino d'antiquariato, come conservarlo o assaggiarlo.
Di Cecilia Novembri
Possedere una bottiglia di vino d'antiquariato è, per estimatori e non, una vera rarità.
I vini d'antiquariato non sono i vini di lungo invecchiamento, ma sono quei vini che hanno superato di gran lunga la loro età di maturazione e consumo e, non ancora cadenti, stanno lentamente ed elegantemente invecchiando.
Non essendo più comunemente reperibili, si possono effettivamente considerare degli oggetti d'antiquariato, con un valore, alle volte, piuttosto elevato. L'esame di questo tipo di vino è una vera e propria expertise e si basa sull'analisi di diversi fattori.
Prima si analizza lo stato esteriore di una bottiglia, se già a questo livello si scorgono gravi difetti è inutile proseguire e la bottiglia sarà destinata solo ad una collezione. Se invece è ritenuto idoneo, si passa alla valutazione vera e propria del vino, alla stappatura e alla degustazione.
Una bottiglia di oltre 30 anni è una bottiglia di vino d'antiquariato e il suo contenuto è, se ancora in buono stato, sicuramente nella fase finale della sua vita, quindi la capacità di conservazione e la maturità del vino dipendono dalla qualità dello stesso e soprattutto da come è stato conservato.
Per assaggiare un vino di oltre 30 anni prima di stapparlo è bene tenerlo fermo, magari in posizione inclinata per alcune settimane, in un locale al buio e fresco.
Ma quali sono i vini che più attraggono il collezionista? Tra gli italiani i vini maggiormente ricercati sono i piemontesi, Barbaresco, Barolo, i supertuscans, tanto apprezzati all'estero, Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano, mentre tra i francesi i più stimati sono quelli provenienti dalle regioni vinicole del Bordeaux e della Borgogna.
Ma che prezzo avrà un vino del genere?
Il record nei Guinness è 75mila Sterline per uno Château d'Yquem del 1811.
With the courtesy of alux.com -baccerebaciccia.it – consorzio vino chianti – il giornale del cibo.it – scelte di gusto
Scegliere il look giusto per una "prima" a teatro non è certo un'impresa facile. Ecco le regole da seguire per essere impeccabili e non rischiare di trascendere nel kitsch per il contesto in cui vi trovate. Tutto quello che c'è da sapere su abito scarpe accessori e acconciatura.
Di Veronica Volpi
Solitamente "le prime" a teatro si riferiscono alle opere liriche, ma a volte riguardano anche i balletti, a seconda della consuetudine e della tradizione della città d'interesse.
In ogni caso per le donne quando si avvicina la fatidica serata, si pone sempre il problema su cosa indossare, come acconciare i capelli e quali accessori utilizzare per essere perfette, impeccabili ed eleganti e assolutamente mai fuori luogo.
Partiamo dall'abito.
L'abito per eccellenza alle prime teatrali è lungo, in raso o in seta, e assolutamente modello a sirena.
Evitate gli abiti a palloncino con gonne eccessivamente ampie sono abiti meravigliosi quelli ma non siete alla serata degli Oscar o al Festival del Cinema siete a vedere un'opera in un teatro di tradizione.
Evitate anche troppe paillettes, eccessivi ricami in Swarovski, frange, ricami a perline, trascendere nel kitsch per il contesto in cui vi trovate è un attimo.
Per quanto riguarda il colore, l'abito deve essere rigorosamente monocromatico o nero, o rosso o bianco o argento.
Meglio evitare le fantasie che fanno molto estate e feste in riva al mare. Se non possedete l'abito lungo, è concesso anche un abito da "cocktail" corto, alla condizione che sia sempre all'altezza del ginocchio e che sia accompagnato da calze rigorosamente nere velate o con la gamba nuda. No alle calze color carne.
Per quanto riguarda il colore e la tipologia di stoffa, valgono le stesse regole che per gli abiti lunghi. Nel corto sono concesse anche le balze, ma sempre molto leggere.
Passiamo alle scarpe.
La scarpa per eccellenza adatta a questa occasione è il sandalo gioiello con tacco non eccessivamente alto (max 12 cm) ma rigorosamente senza plateau.
Questo perché quando camminate nel foyer dovete avere un'andatura elegante, leggera, impostata ma naturale e il tacco troppo alto rischia di creare problemi nell'andatura specialmente se indossate un abito importante.
E non preoccupatevi se c'è freddo per i sandali, i taxi vi lasciano esattamente davanti all'entrata dei teatri per cui non dovete fare tragitti lunghi al freddo!
Se indossate un abito corto con calze nere come sopra citato vanno bene anche le decoltè con una mezza punta, sempre senza plateau e con tacco di max 12 cm.
Per quanto riguarda invece la borsa per queste occasioni perfetta è la pochette o la clutch.
Assolutamente non adatte le maxi bag, shopper, borse a spalla o tracolle. La borsa da teatro deve essere al massimo lunga 20 cm e portata rigorosamente a mano, sempre con eleganza e portamento. Per i colori può essere sia in tono col vestito che coi gioielli, ricamate con perline, paillettes o Swarovski, mai a fantasia o con colori fluo.
Ultimo dettaglio dell'outfit sono i gioielli.
La perfezione nell'outfit da teatro è la parure composta da girocollo (in pietre preziose o cristalli), orecchini piccoli e pendenti e bracciale.
In alternativa potete accostare pezzi differenti tra l'altro, a condizione che vi sussista una certa armonia nelle pietre, senza mischiare metalli, pietre o generi diversi, come ad esempio l'oro con l'argento, ma soprattutto i gioielli non devono essere eccessivi!
Gli orecchini meglio se di taglia molto piccola, perché ancora una volta si rischia di destare l'effetto contrario in chi vi osserva. Ricordatevi che il gioiello serve a risaltare voi, non deve essere lui protagonista.
Per quanto riguarda i capelli, il raccolto e lo chignon sono sempre molto chic, eleganti e raffinati per questa occasioni, evitate però sempre gli eccessi. Anche il capello sciolto è molto apprezzato, a condizione che sia ben pettinato e curato!
With the courtesy of gettyimages.it – louboutin.it – jimmychoo.it -
Un libro illustrato che vi farà venire la voglia di fare subito la valigia e partire con i vostri figli. Grazie a questo libro pop-up bello e originale i bambini posso iniziare ad osservare il mondo con curiosità e lasciarsi incuriosire da ciò che li circonda.
Di Susanna Voliani
Un libro pop-up bello e originale come questo, scritto in Spagna da Meritxell Marti ed illustrato da Xavier Salomò (Edizioni Gallucci), non può che far nascere dentro una irrefrenabile voglia di prendere un aereo.
"Mamma, papà, ci andiamo?" sarà la domanda che dovrete aspettarvi alla fine della lettura. Un libro gioiello a tre dimensioni che sarà capace di lasciare senza fiato i vostri figli: dieci pagine di magia e stupore, dieci città per mostrare le meraviglie della terra create dall'uomo, dieci spettacolari monumenti da conoscere a Parigi, Roma, New York, Sydney, Londra, Siviglia, Berlino, Il Cairo, Kyoto, Rio e persino nella misteriosissima Atlantide.
La Tour Eiffel, il Colosseo, i grattacieli: un'occasione per iniziare ad osservare il mondo con curiosità, leggendo le brevi frasi in rima dedicate a ciascuna città.
Vi toccherà partire, vi avevo avvisati...
Dai 4 anni.
Quanto influisce il vino sulla dieta? Quante calorie sono contenute in un bicchiere? Ora è difficile saperlo con esattezza ma la Commissione Ue sembra intenzionata a far partire l'obbligo di indicarlo sulle etichette delle bottiglie per far conoscere l'apporto calorico contenuto.
Di Cecilia Novembri
Tutto è partito da uno studio fatto sulle ricerche effettuate su Google che incrociano le parole "calories" e "wine": al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito, Canada, Australia e Francia, tutti paesi interessati all'import di vino Made in Italy.
L'obesità nei paesi industrializzati preoccupa sempre più e così per contrastarla arrivano le etichette sulle bottiglie di vino che indicano le calorie.
La Commissione Ue sembra intenzionata a far partire l'obbligo dal 2016 ma i produttori si ribellano, nonostante per ora si parli solo di bozza. Il provvedimento rientra in un più ampio progetto di revisione delle leggi sull'etichettatura del vino dove, per ora vanno indicati nome e indirizzo del produttore, denominazione, allergeni, gradazione alcolica, quantità di prodotto.
La modifica potrebbe prevedere l'inserimento dei nomi delle varietà dei vitigni utilizzati nonché l'apporto calorico del contenuto della bottiglia.
Si è considerato che il fabbisogno giornaliero di un adulto di circa 70 kg di peso sia di 2.170 calorie al giorno. Una bottiglia di Amarone, con una gradazione pari a 16°, presenta un contenuto pari a 885 calorie, equivalente a circa 134 calorie per un bicchiere da 150 ml.
Un vino più leggero, con gradazione alcolica di 13°, fornisce un apporto calorico per bicchiere di 109 calorie, abbattendo così il contributo energetico di circa il 20%.
I sostenitori della nuova norma ritengono che le etichette scarsamente formulate non siano più accettabili, perché il consumatore ha il diritto di sapere come sono fatti i vini: il vino verrà equiparato a qualunque altro cibo.
Dalla parte opposta ci sono invece i produttori che temono ripercussioni, oltre che sui consumi e sui prezzi a loro carico, anche sui giudizi nei confronti dei vini che ritengono potrebbero essere influenzati più dalle etichette che dalla qualità vera e propria.
Torna alla ribalta un capo che con il suo stile un po' retrò, un po' chic e un po' dandy è riuscito a contaminare le passerelle dei più grandi stilisti del globo. Vediamo come abbinarlo con scarpe e borse per creare un look diverso e adatto a tutte le situazioni.
Di Veronica Volpi
Raccapricciante se si pensa a qualche anno fa abbinato a sandali e calzini, di grande tendenza oggi e capo indispensabile nel guardaroba del 2016: il pantalone culotte torna alla ribalta con il suo stile un po' retrò, un po' chic e un po' dandy e a contaminare le passerelle dei più grandi stilisti del globo.
Sportivo e adatto alla vita quotidiana se abbinato a scarpe stringate, flats e mocassini, di grande raffinatezza ed eleganza se accompagnato ai tacchi alti durante la serata.
Nel primo caso è consigliabile l'abbinamento con top crop e felpe, mentre per la sera è preferibile l'accompagnamento con camicia e blazer.
Per i materiali ogni tipo di tessuto è concesso, anche se il crepe di seta e il pizzo rimangono sempre i più adatti. Per quanto riguarda i colori, è sempre meglio puntare sulle tinte monocromatiche tipiche della stagione fredda, come ad esempio nero, blu inchiostro, tortora e champagne; meglio evitare le fantasie.
L'ispirazione viene dalle passerelle, dove stilisti del calibro di Giorgio Armani e Max Mara hanno saputo proporlo in ogni variante di abbinamento e colori. Il tocco finale può essere lasciato all'aggiunta del capello e la borsa a tracolla per conferirgli quell'eleganza dandy dal sapore intramontabile.
Images With Courtesy of: gettyimages.it – Giorgio Armani – Missoni – Luisa Spagnoli – Street Smith – jumglam.com
Vajazzling: la California lancia la moda di decorare le zone intime con cristalli e le italiane accolgono favorevolmente questa tendenza. Un'idea originale per momenti intimi speciali, da sfruttare magari per San Valentino. Ecco come si fa ad avere un pube brillante.
Di A.K.
Parma, 6 febbraio 2016
Dal web – Se non ci avete ancora pensato siete ancora in tempo per applicare brillanti sul vostro pube. L'effetto 'wow!' sarà assicurato.
Parola di stelline e dive americane che hanno già sperimentato la moda del Vajazzling, del tatuaggio fatto di cristalli Swarovski sul basso ventre.
La prima a lanciare la tendenza è stata Jennifer Love Hewitt, che ha proprio fatto un tutorial televisivo su come vengono applicate le decorzaioni. Dopo di lei, una pletora di divine si è fatta fotografare ingioiellata solo là...
Il vajazzling si fa con cristalli Swarovski auto-adesivi ed è una novità che viene dalla California. Una alternativa trasgressiva e provocante al tatuaggio.
In Italia ci siamo. E' un fenomeno in crescita, a detta delle estetiste più all'avanguardia.
Caratteristiche e modalità della nuova tendenza sono presto dette.
Prima di tutto, l'applicazione di un tatuaggio composto da Swarovski sul Monte di Venere richiede necessariamente una epilazione totale dell'inguine. Il sistema migliore è lo zucchero o la resina perché garantiscono tempi più lunghi di ricrescita dei peli, lasciano la pelle molto più liscia e non comportano rischi di irritazioni.
Mettere le decorazioni luccicanti è invece una cosa rapidissima: ci vuole solo un minuto.
Come per i classici tatuaggi, esistono disegni già preparati. Vengono realizzati a mano in cristalli originali Swarovski e ne esistono di tantissime forme e dimensioni che vanno dal fiore al disegno stilizzato; possono essere colorati oppure composti semplicemente da cristalli.
Chi ha gia sperimentato assicura che avere una decorazione sulla parte pubica non dà fastidio quando si è vestite perché sono applicazioni sottili e che i tatuaggi sono igienici e ipollargenici.
Sono applicati con una colla speciale studiata apposta per essere utilizzata sulla pelle senza creare problemi.
Per quanto riguarda la durata, il disegno rimane per 4 o 5 giorni e si stacca con le mani.
Contrariamente a quanto si pensi, il costo è abbordabile. Si tratta di spendere circa venti euro. Qualcosa in meno se lo si acquista per applicarlo a casa da sole.
Nate per proteggere il nostro smartphone da urti e cadute ora sono divenute un vero e proprio accessorio che segue le mode del momento. Le cover caratterizzano il nostro dispositivo dicendo molto sulla nostra personalità. Un Must Have da tutti i prezzi e per tutti i gusti!
di Mariasole
Parma, 5 febbraio 2016
Cover o non cover? Che sia per non passare inosservati o semplicemente per proteggere il proprio smartphone in caso di cadute, sono nate all'inizio solo come delle anonime protezioni in gomma o plastica, con il passare del tempo sono diventate dei veri e propri accessori "Must Have", lasciando ampio spazio all'aspetto decorativo!
Ormai è un vero e proprio status symbol, come fosse un vestito, un paio di scarpe, di pantaloni o una borsa. La varietà è ormai vastissima, dalle monocolore, a quelle a forma di coniglio, di borsetta o di sushi, a quelle tridimensionali o in velluto, con i baffi, mimetiche o in cotone. Le grandi firme della moda come Moschino, Louis Vuitton, Gucci, Chanel, Tiffany, Subdued e i designer più apprezzati si sono lanciati in questo universo!
Per accontentare la sempre più crescente richiesta sono nati dei negozi specializzati dove scegliere diventa davvero un'impresa: centinaia di cover per tutte le tasche e tutti i gusti, dalle più semplici a 9 euro e 99 a quelle glitterate, in finta pelle, coccodrillo o cavallino che costano quasi 40 euro, ma anche i siti internet che vendono le tanto amate cover sono moltiplicati. Dunque ampio spazio alla fantasia e all'affermazione della propria personalità!
Credits photos with the courtesy of: Amazon.it - Moschino.com - ChiaraFerragniCollection.com - Branzilla.com - Aliexpress.com - Myluxury.it
Il tam-tam mediatico della battaglia a colpi di tette (ma anche di qualche sedere e di qualche addominale) si è diffuso a macchia d'olio negli atenei italiani, anche fra Parma e Modena. Reazioni e critiche non mancano. La parola agli esperti. -
Di Alexa Kuhne
Parma, 23 gennaio 2016 - le foto in galleria in fondo alla pagina -
Il gioco della studentessa che ha il busto più accattivante piace anche alle ragazze delle Università di Parma e Modena, a quelle più procaci e sfrontate, che non hanno esitato a immortalare seni che esplodono da 'balconcini' striminziti e che sono marchiati dall'abbreviazione dell'università di appartenenza.
Tutte le pagine autogestite Spotted sono state invase da tette di ogni dimensione. Ultimamente anche da sederi e da addominali maschili.
La battaglia continua e porta con sé anche tanti post di colleghi che criticano questa competizione.
"L'emancipazione! – ha commentato una studentessa su Spotted dell'Università di Parma. - Anni a protestare che non vogliamo essere giudicate dalle nostre curve ma dai nostri cervelli...e poi basta un #escile per mandare alle ortiche anni di femminismo!".
Un po' di tenerezza queste ragazze la fanno. Così giovani e così esaltate, così allo sbaraglio sul web, all'idea che le loro tette possano avere un giorno di notorietà e rappresentare l'ateneo...
"Io credo che ognuna sia libera di fare quello che crede col proprio corpo – sostiene un'altra studentessa -, però con la consapevolezza di quello che fa. Non ci si può svilire con foto poco edificanti in un contesto assurdo e poi lamentarsi di non essere prese sul serio. Se il massimo del rispetto che si ha per il percorso accademico è scriversi il nome dell'ateneo sul seno o sul sedere, allora abbiamo seriamente un problema".
La parola passa d'obbligo agli esperti, alla sessuologa Chiara Simonelli dell'Università La Sapienza di Roma e al sociologo Antonio Marziale.
Antonio Marziale, cosa sta succedendo alle ragazze e ai loro corpi? "Io penso che la cosa più grave di tutto ciò sia la violazione dell'intimità, del rispetto dovuto al proprio corpo come 'contenitore di dignità ed intelligenza'. Sminuire per gioco il proprio corpo è sinonimo di mancato rispetto verso se stessi, diverso dalla rappresentazione artistica di un nudo, in cui il corpo diventa sublimazione dell'esistenza".
Sicurezza e autostima alle stelle spingono i giovani a mettersi così in mostra?
"Ciò che penso – chiarisce il dott.Marziale - è che quando questi ragazzi cresceranno e capiranno il senso della propria dignità avranno problemi seri in termini emotivi. Sbertucciarsi, per profitto o per gioco, è sottovalutarsi o non avere autostima"...
Non diversa la posizione della professoressa Simonelli che spiega che questa non è una dimostrazione di emancipazione.
"Il femminismo delle tante conquiste sembra morto e sepolto. E' stato soppiantato da una ventata di ironica superficialità e leggerezza anche fra i ragazzi e le ragazze acculturati. Con poche prospettive e speranze, in un contesto sempre più povero anche dal punto di vista culturale, il corpo è tornato ad essere un oggetto che ha valore di scambio e non d'uso...Un po' Triste, no?".