Mentre in Kwait la cooperativa ravennate è impegnata nel contenzioso che ha portato al fermo di due dipendenti, il CDA prende la decisione di richiedere l'ammissione della Società alla procedura di concordato preventivo "con riserva".
Una montagna di debiti ma anche di contenziosi, (1,2 miliardi con l'ANAS) hanno indotto i vertici aziendali a fare fronte alle tensioni di cassa attraverso l'accesso alla procedura concorsuale.
Già il 9 novembre scorso l'azienda aveva comunicato l'impossibilità di fare fronte alle proprie obbligazioni e "in un contesto di mercato già strutturalmente problematico, - annunciava CMC - per ragioni sopravvenute e imprevedibili, riconducibili in particolare a mancati incassi di commesse e/o di stati di avanzamento lavori, la Società sta vivendo una situazione di tensione di cassa. Per queste ragioni, la Società ha nominato primari advisors, segnatamente Mediobanca e Studio Trombone Dottori Commercialisti Associati, quali advisor finanziari, nonché lo studio del prof. Andrea Zoppini e l’avv. Fabrizio Corsini, quali advisor legali, per individuare, nel più breve tempo possibile, le misure necessarie al superamento in continuità aziendale della attuale situazione di difficoltà, per poi negoziare una complessiva manovra di riorganizzazione della propria esposizione finanziaria."
Infine, lo scorso 2 dicembre, la comunicazione ufficiale di CMC Ravenna che dava notizia dell'avvio delle procedure concirsuali.
"Ravenna, 2 dicembre 2018 - CMC comunica che in data odierna 2 dicembre 2018 si è riunito il Consiglio di Amministrazione il quale ha deliberato di richiedere l'ammissione della Società alla procedura di concordato preventivo "con riserva" ai sensi dell'art. 161, sesto comma del R.D. 267/1942 (di seguito per brevità "L.F."); il deposito del relativo ricorso verrà effettuato nella giornata di martedì 4 dicembre 2018 presso il Tribunale di Ravenna.
In esito all'istruttoria realizzata con l'ausilio dei propri advisor legali e finanziari, già annunciata al mercato con comunicato stampa del 9 novembre 2018 al quale si rinvia, gli organi deliberanti di CMC hanno ritenuto che – nell'attuale frangente di tensione finanziaria di cassa – l'accesso al concordato con riserva rappresenti il percorso più efficace per porre in sicurezza il patrimonio della società e tutelare, in tal modo, tutti i portatori di interessi. Si rende noto che il piano concordatario - volto a conseguire il risanamento dell'esposizione debitoria delle Società e il riequilibrio della propria situazione finanziaria attraverso il presumibile ricorso al concordato con continuità aziendale ex art. 186-bis L.F. - è in fase di avvio di elaborazione e necessita di ulteriore tempo per essere finalizzato e formalizzato.
CMC provvederà a comunicare prontamente al mercato ogni aggiornamento rilevante in merito a tale procedura".
L’Ambasciata d’Italia ad Al Kuwait - in stretto raccordo con la Farnesina - si è attivata sin dai primi momenti con le Autorità locali per assistere il connazionale Andrea Urciuoli, a seguito di controversie legali insorte tra la ditta italiana di cui è dipendente e altre società operanti nel Kuwait. Il Ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero Milanesi, segue con attenzione l’evoluzione della situazione e ha dato istruzioni alla nostra Ambasciata in Kuwait e ai competenti Uffici della Farnesina affinché continuino a seguire il caso con la massima solerzia e diligenza, avendo cura di tenere ben informati i familiari.
Il Comunicato di CMC Ravenna. Due dipendenti bloccati in Kuwait. "Faremo tutto il necessario per farli tornare rapidamente, ringraziamo le istituzioni"
Ravenna, 2 dicembre 2018 - Lo scorso 28 novembre, in Kuwait, sono stati immotivatamente e pretestuosamente trattenuti in arresto due dipendenti della CMC Ravenna, Ricardo Pinela e Andrea Urciuoli. L'accusa per la quale sono stati fermati sarebbe quella di aver trafugato alcuni macchinari, immediatamente smentita vista la non sussistenza del fatto. Dopo una notte di reclusione, questi sono stati quindi scarcerati ma restano bloccati nel Paese.
CMC farà tutto il necessario perché i due dipendenti possano tornare in Italia nel più breve tempo possibile.
A questo riguardo, CMC esprime un profondo ringraziamento a tutte le autorità che si sono immediatamente rese disponibili nei confronti delle famiglie dei due dipendenti e della società, e che oggi sono costantemente e attivamente impegnate per la rapida risoluzione della vicenda. Si ringraziano in particolare la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico e l'ambasciatore italiano in Kuwait, Giuseppe Scognamiglio.