Provincia di Reggio Emilia
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Il presidente della Provincia all'assemblea del Moro per discutere del rapporto tra istituzioni e cittadini. "La politica ha le sue responsabilità, ma voi non smettete di conoscere, esprimervi e partecipare".
Reggio Emilia, 25 maggio 2016
Rapporto tra cittadini e istituzioni al centro dell'assemblea d'istituto del liceo scientifico "Aldo Moro" che ieri mattina ha messo di fronte per un paio di ore il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e circa 600 studenti delle 28 classi prime e seconde.
"Un rapporto che io personalmente ho sempre vissuto con rispetto e attenzione, ma che ultimamente ha purtroppo visto i cittadini allontanarsi sempre più dalle istituzioni, come anche la bassissima affluenza alle urne alle ultime elezioni regionali ha confermato", ha esordito il presidente Manghi. "E' una sfiducia che si avverte in particolare verso lo Stato e le Regioni, a causa nella migliore delle ipotesi del senso di distanza, un po' meno verso le Province e soprattutto i Comuni, ma che è imputabile anche a responsabilità della politica – ha aggiunto – Lo Stato e le Regioni, che fanno le leggi e dunque devono regolare la vita delle comunità, devono agire per migliorare la vita delle persone. Soprattutto in questi anni, molto complicati in cui a causa della crisi si sta peggio di prima, i cittadini e le famiglie si aspettano risposte molto dirette, pronte e specifiche, ma nell'ultimo ventennio di storia italiana non sempre questo è avvenuto. Così come è venuta meno la credibilità delle istituzioni, a causa di chi è stato eletto e non ha tenuto comportamenti coerenti con il giuramento prestato di operare per il bene della comunità e nel rispetto delle norme. Ci sono stati amministratori che hanno utilizzato il denaro pubblico a fini personali, ma sbagliano anche i pubblici amministratori che si chiudono in ufficio evitando il confronto con persone che hanno sempre più bisogno di essere ascoltate, di raccontarsi. Certo, l'Italia non è nella sua maggioranza questa. È infatti prevalentemente rappresentata da amministratori seri e responsabili. Ma i comportamenti negativi di alcuni hanno effetti deflagranti per tutti".
Casi concreti di questa difficoltà nel rapporto tra i giovani e le istituzioni, ma anche una crescente indifferenza se non addirittura diffidenza verso la politica e i partiti – oltre alle preoccupazioni per gli investimenti a favore dell'istruzione - sono emersi dagli interventi dei diversi studenti che hanno animato il lungo dibattito coordinato dai rappresentanti del Consiglio d'istituto. "Politica e istituzioni hanno le loro responsabilità per questa deriva, e le ho riconosciute, ma anche i cittadini non devono sottrarsi alle proprie e, in particolare, non devono rinunciare al diritto di voto, se non altro per rispetto del sacrificio di chi, 70 anni fa, ha pagato anche con la propria vita per dare a tutti, donne comprese, la possibilità di partecipare alle elezioni – ha risposto il presidente Manghi - Un nuovo e migliore rapporto tra cittadini e istituzioni dipende anche da quanto ognuno di noi, come singolo, intende avvalersi o meno degli strumenti democratici per cambiare in meglio le cose. Affermare che votare non serve è un grave errore perché se non esprimo la mia opinione legittimo la situazione esistente".
"Io sono per la partecipazione, per dare spazio alla voce delle persone, ma le persone devono aver voglia di parlare e di impegnarsi, non limitarsi a criticare, a dire che tutto non va bene. Certo, le istituzioni devono dare il buon esempio, ma anche se sbagliano non dovete reagire rimanendo lontani: se sto fuori e mi distanzio perché qualcuno si è comportato male, paradossalmente legittimo il suo comportarsi male" ha concluso il presidente della Provincia, invitando i giovani a "essere protagonisti, non solo opinionisti": "Conosco, mi esprimo e partecipo, questo deve essere il vostro motto. Fatelo dove volete - a scuola, in un'associazione, nella politica - ma fatelo: perché la vostra conoscenza e il vostro impegno sono indispensabili per rendere migliore questa città e questo Paese".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Accolta la richiesta di Palazzo Allende e dei Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo. Con l'estensione ad altre centinaia di reati come usura, estorsioni e riciclaggio aumenterà la richiesta di risarcimento, oltre agli 850.000 euro già concessi a conclusione dei riti alternativi.
Reggio Emilia, 29 aprile 2016
La Provincia di Reggio Emilia ed i Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo sono stati ammessi parte civile al maxiprocesso Aemilia anche per i delitti di scopo aggravati dall'aggravante mafiosa. E' quanto ha deciso, sciogliendo la riserva, il Tribunale collegiale di Reggio Emilia nel corso dell'udienza dibattimentale di ieri, accogliendo la richiesta avanzata dai legali di Provincia e Comuni, Salvatore Tesoriero e Federico Fischer del Foro di Bologna.
"Si tratta di un grande risultato per i nostri Enti dal momento che il giudice dell'udienza preliminare, nella sua prima ordinanza, aveva infatti ritenuto non ci fosse legittimazione alla costituzione per i delitti scopo come usura, minacce aggravate, intestazione fittizia di beni, estorsioni, riciclaggio, pure commessi con l'aggravante mafiosa - commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – La decisione di ieri del Tribunale afferma un principio che abbiamo, da subito, ritenuto sacrosanto, ovvero che laddove si è radicata l'associazione mafiosa, ogni singolo reato di mafia accresce d'intensità il danno all'identità storico-politico-istituzionale dell'ente: per fare un esempio, un'estorsione condotta da un mafioso o per favorire l'organizzazione mafiosa non è più un fatto privato, ma un fatto che si riflette sull'intera comunità locale, disarticolandola".
L'estensione della costituzione a parte civile ai delitti di scopo (centinaia di reati commessi nel territorio provinciale, alcune decine negli altri comuni, a partire da quello di Montecchio) comporterà un conseguente, proporzionale aumento del danno da richiedere in sede di conclusioni, in aggiunta agli 850.000 euro di risarcimento (150.000 a ogni Comune, 100.000 alla Provincia) concessi l'altro giorno dal giudice dell'udienza preliminare di Bologna a conclusione dei riti alternativi. "Somme che rappresentano un risarcimento, sotto il profilo giuridico e morale, per i danni subiti dalle comunità e dalle istituzioni e che verranno destinate a sostenere e implementare le tante iniziative per la legalità che da tempo stiamo realizzando", commentano il presidente Manghi, i sindaci Andrea Carletti (Bibbiano), Paolo Colli (Montecchio Emilia), Roberto Angeli (Reggiolo), Renzo Bergamini (Gualtieri) e il commissario straordinario del Comune di Brescello, Michele Formiglio.
Sempre all'udienza di ieri il Tribunale ha ammesso l'audizione dello stesso presidente Manghi e dei sindaci, che saranno dunque chiamati a deporre al processo per dimostrare i danni subiti dalle rispettive comunità.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il presidente della Provincia sulla nomina del nuovo procuratore della Repubblica di Catanzaro: sarà al nostro fianco nel cammino che abbiamo intrapreso per contrastare ogni forma di mafia.
Reggio Emilia, 22 aprile 2016
"La nomina di Nicola Gratteri a capo dell'importante Procura della Repubblica di Catanzaro, approvata ieri dal Csm con una larga maggioranza laica e togata, è una bellissima notizia perché permetterà al nostro Paese un ulteriore salto di qualità nella lotta alle mafie". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, sottolineando "l'instancabile impegno e la grande professionalità di Gratteri tanto sul fronte della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, quanto su quello della diffusione tra i nostri giovani di una cultura della legalità, che da tempo la nostra comunità ha avuto il privilegio di condividere".
"Nell'esprimere le felicitazioni mie personali e della Provincia di Reggio Emilia al procuratore Gratteri – conclude il presidente Manghi – mi auguro di averlo nella sua nuova, importante veste alla prossima edizione del Festival "Noicontrolemafie" di cui, in questi anni, è stato uno dei più assidui ed apprezzati protagonisti. E, soprattutto, di averlo al fianco della comunità reggiana nel cammino che tutti insieme – dalle istituzioni al mondo economico e professionale, ai cittadini – abbiamo intrapreso per contrastare ogni forma di mafia ".
(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)