Prima gli italiani: Tanti i parmigiani alla manifestazione con Salvini. Occhi, Cavandoli e Campari (Lega): "Il cambiamento non si ferma più"
Roma, 8 dicembre 2018 - Un grande striscione sovrasta Piazza del Popolo stracolma di cittadini che hanno risposto all'appello di Matteo Salvini per la manifestazione "Prima gli italiani", c'è scritto "L'Italia rialza la testa!". E' un messaggio al Paese, ai sostenitori, agli avversari e all'Europa: l'Italia non farà più gli interessi altrui, ma solo quelli degli italiani.
Da Parma sono partiti oltre 200 leghisti con pullman, treno e auto private, per essere in Piazza con il "Capitano", guidati da Emiliano Occhi, segretario provinciale del Carroccio: "Siamo davvero tanti oggi in Piazza del Popolo, da tutta Italia per dire che il cambiamento non si ferma".
"Prima gli italiani – spiega – significa che la prima responsabilità di un Governo è verso i suoi cittadini. Un Paese con 6 milioni di poveri non può permettersi di sprecare risorse pubbliche per dare vitto, alloggio, formazione a falsi profughi, ma deve concentrare le sue risorse sui soggetti deboli come gli italiani in difficoltà, i disabili e i coloro che davvero scappano da guerre e persecuzioni. Il decreto Salvini è molto chiaro: il business dell'accoglienza è finito, da oggi si aiuta solo chi ne ha diritto".
"In questi sei mesi di governo – aggiunge Laura Cavandoli parlamentare parmigiana – abbiamo pensato al Lavoro, alla Sicurezza, alla lotta alla Povertà, alla dignità internazionale del nostro Paese. Tutte cose che chi ha governato prima aveva dimenticato. Non ci fermeremo e questa piazza piena ed entusiasta è un segnale sia per i burocrati di Bruxelles che vogliono un'Italia senza voce in capitolo, sia per i loro fiancheggiatori di casa nostra".
"Con l'azione di Governo e con questa manifestazione stiamo dando un segnale importante – aggiunge il senatore Maurizio Campari – l'Italia è finalmente cambiata e anche l'Europa cambierà. Dalle parole ai fatti non è uno slogan è la cifra politica della Lega e il consenso che abbiamo nel Paese è dovuto alla concretezza della nostra azione politica: noi manteniamo le promesse e dove ci sono i problemi lavoriamo per trovare soluzioni, non chiacchiere. Hanno provato a fermarci con le campagne d'odio, con lo spread, con i ricatti. Questa piazza lancia un messaggio chiaro: il cambiamento non si fermerà".
Prima i ministri leghisti e poi Salvini hanno ricordato alla piazza i risultati di 6 mesi di Governo del Cambiamento nel campo della lotta al business dell'immigrazione, alla mafia, alla violenza sulle donne, alla povertà, allo spaccio, al crimine organizzato e di strada, agli sprechi dell'amministrazione pubblica, il sostegno all'economia, all'innovazione, alla famiglia.
Inaugurata con una festa la nuova sede di Effetto Parma e Italia in Comune a Parma. In via Emilio Lepido civico 70 nasce lo spazio condiviso dai due movimenti che vogliono guardare nella stessa direzione, per la città e la nazione.
All'occasione era presente il presidente di Italia in Comune, Federico Pizzarotti, l'onorevole e referente regionale, Serse Soverini, il presidente di Effetto Parma, Marco Vagnozzi, il capogruppo in consiglio, Cristian Salzano, e i sostenitori e attivisti dei due manifesti politici.
"Una doppia inaugurazione – dichiara Federico Pizzarotti – che vuole raccontare cosa stiamo facendo nei vari ambiti, locale e nazionale, e spiegare le sfide che vogliamo affrontare. Non abbiamo la pretesa di aprire sedi dappertutto ma vogliamo esserci dove ci sono persone che credono come noi in un'alternativa possibile alle posizioni politiche che vediamo oggi".
"Vogliamo fare un percorso con altre identità civiche, - continua il presidente di Italia in Comune, Pizzarotti - mantenendo tuttavia un'identità chiara e precisa. La carta dei valori ora non basta più, dobbiamo guardare a un buon programma per affrontare le prossime sfide elettorali". Tra le sfide che Italia in Comune vuole affrontare infatti ci sarà l'ambiente. "Si discute dello stop ai diesel Euro 4, dimenticandoci dell'elefante che è il problema. E' il momento di parlare e spiegare ai cittadini del perchè sia arrivato il momento di cambiare le regole del vivere quotidiano".
"Parma è la tana del lupo per Italia in Comune – dichiara il deputato Serse Soverini – dove è nato infatti il progetto. Tutti guardano a Parma come a un modello. Qui ci sarà un punto d'appoggio importante per dare speranza ai cittadini. Sono molto contento di questa avventura perchè stiamo lavorando in tutta la regione e tutti i capoluoghi. Lavoriamo stimolando la partecipazione civile. Ci scrivono in tante persone che arrivano da tutti gli schieramenti. Nonostante la varietà di famiglie politiche, abbiamo nominato a unanimità Federica Salsi coordinatrice della sezione bolognese d'Italia in Comune. Questo ci fa ben sperare. Italia in Comune credo infatti sia l'unico soggetto che può affrontare davvero il M5S e Lega sulle proposte. Basta votare uomini forti, votiamo uomini competenti".
"Bisogna mettersi in discussione, prendesi le proprie responsabilità per dare un piccolo contribito e fare un passo avanti, anche a livello comunale. – dichiara Marco Vagnozzi - A Parma siamo partiti da una situazione terribile ma ora in alcuni ambiti siamo un'eccellenza e un esempio. Possiamo portare quello che è successo a livello locale anche a livello nazionale e, perchè no, europeo".
"La nuova sede sarà la nostra piazza. – spiega Cristian Salzano– Un luogo di incontro non solo per sostenitori e consiglieri ma per tutti i cittadini, convinti che serva aprirsi a tutte le esperienze positive del territorio per crescere. Non serve ragionare solo a livello locale, ma bisogna guardare a livello nazionale su alcuni temi come inquinamento e sostenibilità. L'obiettivo è creare una 'fabbrica di idee' dove chiunque potrà unirsi a noi e discutere delle politiche del paese e della città".
Editoriale: - Macron, sconfitto e denudato dai "Gilet Gialli" - Lattiero caseari. Formaggi DOP sempre più su. - SIMA Innovation Awards: i vincitori - Nuove tasse sulle auto nuove a Gasolio e Benzina? Non è questione ambientale come pensano di farci credere. - Quello strano odore al Poggio di Sant'Ilario Baganza: -
SOMMARIO Anno 17 - n° 49 9 dicembre 2018
1.1 editoriale
Macron, sconfitto e denudato dai "Gilet Gialli"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Formaggi DOP sempre più su.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei Dazi
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei Dazi forse compromessa.
5.1 meccanica eventi SIMA Innovation Awards: i vincitori
6.1 la favola ambientale Nuove tasse sulle auto nuove a Gasolio e Benzina? Non è questione ambientale come pensano di farci credere.
6.2 ambiente Quello strano odore al Poggio di Sant'Ilario Baganza:
7.1 lattiero caseario Latte e derivati - tendenze.
7.2 tutela alimentare Tutela dei Marchi all'estero: 2 milioni in più per le imprese
8.1 vino eventi Lungarotti: cantine aperte a Natale
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Loro, i francesi, la favola ambientalista non l'hanno voluta bere e alla proposta di aumento delle imposte sul gasolio hanno risposto scendendo nelle strade a protestare, bloccando la circolazione dei mezzi e quindi degli approvvigionamenti essenziali.
di Lamberto Colla Parma 8 dicembre 2018 -
Riconoscibile dagli ormai famosi "Gilet Gialli", la protesta si è diffusa verso Bruxelles, dove alcuni veicoli della polizia sono stati dati alle fiamme, e dalle periferie francesi si è sempre più concentrata al cuore del potere. Cantando la "Marsigliese" in migliaia si sono dati appuntamento sotto all'arco di trionfo per poi volgere verso l'Eliseo.
E Macron, il Presidente duro fuori e tenerone dentro come i Macaron, ha dovuto cedere, ha dato ordine al primo ministro di negoziare e comunque ha congelato la tassa per sei mesi.
Ma ormai era tardi, i Gilet Gialli avevano acquisito la consapevolezza della loro forza e hanno preteso che fosse Lui stesso a metterci la faccia e così han deciso di proseguire la protesta.
Come spesso accade, sul carro dei vincitori salgono in tanti e così nei giorni scorsi anche gli studenti sono usciti dalle aule e si sono uniti ai cortei, trovando però la polizia pronta a legarli e metterli in ginocchio come facevano i "tagliagole" dell'Isis con i prigionieri di guerra. Una immagine che ha ancor più alzato il livello della tensione sociale e che potrebbe essere il pretesto per far aumentare il numero dei "guastatori", dei teppisti e vandali (i "Casseur"), che quasi da subito si erano infiltrati nei cortei di protesta portando un contributo di violenza e saccheggio gratuito. Una intrusione che invece di favorire la coesione popolare ha penalizzato la legittimità della protesta e purtroppo rischierà di fare crescere una reazione altrettanto violenta da parte delle forze dell'ordine.
PERICOLO GOLPE?
Il Presidente è nudo. In silenzio (stranamente) da almeno 15 giorni) e arroccato nei suoi Palazzi non vuole andare direttamente al tavolo dei negoziati e, ormai smascherata la sua posizione "neo liberista", vede crollare la sua popolarità giorno dopo giorno riuscendo a abbattere il record negativo del suo predecessore, Francois Hollande, che ora se la ride di gusto, probabilmente dal divano di casa abbracciato a una sua nuova fiamma, clone ringiovanito di Ségolène.
Ma attenzione che i neo liberisti sanno benissimo come manipolare l'informazione e già da alcuni giorni i TG più autorevoli montano la paura di un "Colpo di Stato" e accusano le TV più piccole di avere cavalcato la protesta e di aver dato un peso eccessivo ai "Gilet Gialli". Bisognava forse tacere e non informare la popolazione come nelle migliori dittature?
Insomma i tentativi per riempire di mortadella gli occhi dei francesi e screditare le ragioni della protesta sono stati introdotti per diventare, ben presto, utile sponda a sostegno di quel "Bel giovane dell'Eliseo" nel momento in cui darà ordine di sferrare un violento contrattacco militare.
A quel punto, che ci auguriamo non si giunga mai, la rivolta potrebbe veramente scatenarsi e trasformare molti altri francesi delle periferie in "Gilet Gialli" e questi ultimi in "Casseur" per dare l'ultimo assalto alla "Bastiglia".
Il "fenomeno giallo" francese, purtroppo, non ha proprio nulla a che vedere con i nostri "gialdoni" telegenici, paraculinari e paragovernativi a oltranza (van bene tutti, son di bocca buona!), più intenti a moltiplicare gli associati, a conquistare tutti i Consorzi Agrari nella sempre viva speranza di portarsi a casa il tesoretto di Federconsorzi (circa 800 milioni). Ma di protestare, o prender posizione (vedi quote latte seconda e terza tornata) non se ne parla. Meglio andar per il mondo a raccogliere scarti alimentari con qualche assonanza tricolore.
E così, da noi, è passato di tutto, con il bene placido dei sindacati di ogni ordine e grado.
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VIDEO Le FIGARO Gilet gialli cantano la Marsigliese all'arco di Trionfo di Parigi: https://youtu.be/_1UgNdh1e-o
Casseur= teppista, vandalo, guastatore
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Editoriale: - Homo stupidus, stupidus, stupidus? Ci pensano i cinesi a correggere la società!- Lattiero caseari. Volano le DOP principali. - Vitamina D: come aumentarla con l'olio di fegato di merluzzo
SOMMARIO Anno 17 - n° 48 2 dicembre 2018
1.1 editoriale
Homo stupidus, stupidus, stupidus? Ci pensano i cinesi a correggere la società!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Volano le DOP principali.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In attesa dello scontro finale?
4.1 lambrusco A Ciano d'Enza, il PALIO DEI LAMBRUSCHI
5.1 FICO Bologna Un anno di FICO
6.1 logistica alimentare Gema Magazzini Generali vince "Il logistico dell'anno 2018"
6.2 ambiente Matteo Catellani è il nuovo presidente del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale.
7.1 ambiente Acqua e cibo, un contest su facebook e instagram grazie alla Bonifica
7.2 ambiente Vitamina D: come aumentarla con l'olio di fegato di merluzzo
8.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: l'assemblea approva il bilancio preventivo 2019
8.2 tutela alimentare Prantera (Forza Civica): Tuteliamo le nostre eccellenze alimentari
9.1 banche e libretti .Libretti al portatore, un mese allo stop: cosa fare per estinguerli
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Dall'Homo Sapiens all'Homo stupidus, stupidus, stupidus. L'evoluzione deviata della specie umana sta per essere corretta dagli scienziati cinesi che, grazie alla pratica del "genoma editing" (vietata negli USA), hanno generato una coppia di gemelline "resistenti" all'HIV.
di Lamberto Colla Parma 2 dicembre 2018 -
Finalmente abbiamo una speranza. La stupidità non apparterrà più al genere umano. Con molta probabilità, come la ricchezza, anche il patrimonio genetico e la sua chiave interpretativa resterà in mano ai 25 potenti del mondo, che sostituiranno l'Homo stupidus, stupidus, stupidus con cloni resistenti e di poche pretese.
L'homo stupidus, stupidus, stupidus secondo il noto psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli, ha infatti preso il posto dell'homo sapiens. "Viviamo in una società dominata dalle frustrazioni. La sensazione prevalente è quella di trovarsi in un ambiente in cui ci si sente esclusi, ci si sente insicuri, si ha paura. Si accumula così la frustrazione, che poi diventa rabbia. Il nostro tempo non è violento, è distruttivo".
Una società, aggiungo io, dove la presunzione e l'ignoranza sono dominanti sulla cultura e sul buon senso. Una società dove il rispetto della persona non è quasi più contemplato e si rimane stupiti quando si incontra l'uomo o la donna, fuori tempo, che si rivolgono con gentilezza verso uno sconosciuto, il prossimo di cristiana memoria.
L'ignoranza sta conquistando il mondo, affascina le folle, forse perché sembra uno spazio di libertà e l'umano vi si rifugia in alternativa alla follia.
Un esempio concreto di questa tendenza sociale è rappresentata dai "terrapiattisti", i sostenitori della teoria che la terra sia piatta, che l'Australia non esista e che al confine del mondo ci siano altissime pareti di ghiaccio militarmente protette. Insomma, un gruppo sempre più numeroso di soggetti convinti che tutto quello che ci racconta la scienza sia figlio del grande complotto degli illuminati e dei poteri forti.
Ormai dominati dai social network, e soprattutto privi di qualsiasi capacità di interpretazione critica, è lo stesso Andreoli spingersi a dire che ''Stiamo vivendo con due cervelli: uno digitale, l'altro di carne.' Una situazione che potrebbe essere l'anticamera della follia, se è vero che la follia sia determinata dallo spegnimento della personalità.
Tutto può essere messo in discussione e quello che un tempo erano il materasso dei limiti della conoscenza, ovvero il buon senso e l'etica, anche questi stanno scomparendo lasciando al caos ogni governo delle società e della scienza.
Così, se 22 anni fa, alla presentazione della pecora Dolly si scatenarono tutti gli intellettuali del mondo, oggi, alla presentazione delle gemelline modificate geneticamente da un team di scienziati cinesi non si è sentita una sola parola.
E' persino difficile rintracciare le notizie in internet nonostante sia una news di sette giorni fa.
Da 22 anni ci si interrogava se la clonazione animale fosse applicabile a quella umana e oggi, che non solo sembra sia fattibile ma addirittura si possa intervenire sul miglioramento di determinate caratteristiche di resistenza alle patologie (HIV nel caso della sperimentazione cinese) non c'è stato un solo commento di chicchessia, scienziato o tuttologo onnipresente sulle reti televisive, che abbia fatto un commento.
Forse sono tutti troppo impegnati a commentare i comportamenti dei "ben poco Vips" rinchiusi nella casa del Grande Fratello.
Una domanda però è lecito porci: non è che per caso, vista la nostra resistenza e capacità di sopravvivenza con sempre meno risorse, siamo già noi stessi il frutto della manipolazione genetica?
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Editoriale: - Ma che splendidi alleati (5). La fortuna d'essere paragnosti. - Petrolio in caduta libera ma benzina alle stelle. Siamo alle solite! - Lattiero caseari. Preziosa risalita del Grana e del Parmigiano. - Cereali e dintorni. Mercati incerti ma si prospetta un accordo USA/CINA - Il Ministro Centinaio a Confcooperative. In testa alle priorità: guerra all'italian sounding e la riorganizzazione della promozione all'estero' - San Martino - a spasso per Noceto con il Ministro Gian Marco Centinaio -
SOMMARIO Anno 17 - n° 46 18 novembre 2018
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati (5). La fortuna d'essere paragnosti.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Preziosa risalita del Grana e del Parmigiano..
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In caduta il prezzo del petrolio. Sintomo di contrazione economica mondiale?
3.1 BIS - cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati incerti ma si prospetta un accordo USA/CINA.
5.1 Agroalimentare Il Ministro Centinaio a Confcooperative. In testa alle priorità: guerra all'italian sounding e la riorganizzazione della promozione all'estero'
6.1 eventi san martino San Martino - a spasso per Noceto con il Ministro Gian Marco Centinaio
7.1 eventi san martino Noceto - sfida all'ultimo "Gnocco"
7.2 inquinamento acustico Inquinamento acustico - senza le barriere i gestori dell'autostrada devono risarcire
9.1 ambiente 40 milioni di buone notizie per Piacenza
9.2 ambiente Contratto di fiume Parma-Baganza, 4 incontri per ascoltare criticità e valori del territorio
10.1 petrolio e prezzi carburanti Petrolio in caduta libera ma benzina alle stelle. Siamo alle solite!
10.2 ambiente Cassa di espansione sul Baganza - Il NO argomentato da parte socialista
11.1 ambiente (continua) ...cassa di espansione
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La saga delle gesta eroiche dei nostri alleati si arricchisce di nuovi esilaranti episodi. Dai maltesi, benzinai d'alto mare ai membri paragnosti del'UE capaci di leggere i documenti italiani quando sono ancora nel furgone del postino.
di Lamberto Colla Parma 18 novembre 2018 -
Non c'è che dire. Gli Uemanoidi non si smentiscono mai e con caparbietà proseguono nella loro presuntuosa, stucchevole e ormai vomitevole linea di condotta anti-italiana.
Dopo aver fatto bere cisterne di olio di ricino ai greci, accorgendosi tardivamente dell'errore, eccoli qui pronti con la stessa ricetta da somministrare agli italiani.
Ma mentre si discute sulla manovra finanziaria, i piccoli e terribili alleati maltesi si trasformano in benzinai e invece di portare soccorso all'ennesimo barcone rimasto all'asciutto in mezzo al mare, all'interno delle loro acque territoriali, hanno ben pensato di portargli una qualche tanica di benzina, girargli la prua verso nord-ovest e spedirli come un pacco postale verso le coste italiane.
Tutto normale, secondo le convenzioni internazionali di soccorso in mare e in perfetto stile cooperativo europeo.
Verso i maltesi tutti tacciono, ma non altrettanto silenzio è riservato a qualsiasi sospiro italico.
Così, mentre la corrispondenza di Palazzo Chigi viaggia di notte verso Bruxelles, il mattino seguente i giornali sono già colmi dei commenti di mezza europa.
Olandesi e Austriaci furono i primi, mercoledi mattina, a cantare e a invocare per l'Italia una procedura di infrazione. E a questo punto sorge spontanea la domanda: Ma chi sono e quanti "milllesimi" hanno da far valere all'assemblea del "Condominio Europa" questi due staterelli per permettersi di alzare la cresta?
Così, ponendosi la medesima domanda anche i parrrucconi di Bruxelles, ecco spuntare gli obici da 55.
Quindi, senza saper né leggere né scrivere, ma forti dei loro poteri paranormali gli Uemanoidi, imboscati nelle taverne dei parlamenti europei, tornano a muggire contro l'Italia e il suo documento di programmazione.
Il primo a esporsi, dopo gli staterelli, è l'autorevole opinione di Markus Ferber, il tedesco dimenticato forse perduto sin dal 1994 tra le innumerevoli stanze di Bruxelles e Strasburgo, che ha osato minacciare di "mandare la Troika" in Italia. Proprio lui, uno dei responsabili del disastro UE in quanto è dal 2009 membro della commissione Affari economici e monetari dell'Europarlamento dopo essere stato, per i 10 anni precedenti, membro della commissione Bilancio. Insomma un autentico Uemanoide DOC.
A Bruxelles però, accortisi che questo "ignoto" qualsiasi non ha peso politico sufficiente, ecco che comandano ai soliti tedeschi di estrarre i loro V2.
Nelle successive 24 ore il principale quotidiano finanziario del Paese, i capo-economisti delle maggiori banche tedesche, il presidente della Banca centrale e la cancelliera federale hanno espresso la loro apprensione per debito pubblico italiano, preparando la strada per lo scontro Berlino - Roma.
Jörg Krämer, capo-economista di Commerzbank, secondo istituto di credito della Germania, nel suo intervento pubblicato su Handelsblatt Global non ci sono spazi all'interpretazione: "Lasciare che i mercati castighino i populisti italiani".
Insomma, posto che questa volta, a differenza del tandem Berlusconi-Monti, il Governo gode di ampia popolarità e l'intervento del Presidente della Repubblica non è realizzabile, la ricetta di Krämer sarebbe di attendere "Affinché i mercati esercitino la loro disciplina, la Bce si deve attenere alle regole", e stare ferma fino a quando l'Italia, sotto lo schiaffo dei mercati, non accetti le riforme "chieste" da Bruxelles. Una situazione di crisi che, dopo tanto tacere, ha indotto la stessa Merkel a esprimersi, un po' più diplomaticamente, sottolineando che l'Italia è un paese fondatore dell'UE e "ha deciso insieme a tutti gli altri le regole che oggi sono all'origine della nostra base giuridica"
Avanti a tutto spread, come promesso già 35 giorni prima della elezioni del 4 marzo scorso come ci ricorda questo link: http://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/18753-35-giorni-e-già-minacciano-di-"spread".html
(in allegato la lettera del Ministro TRIA e il documento Programmatico del Governo)
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Editoriale: - Maltempo e Prevenzione. Poteva essere una strage epocale - Lattiero caseari. Torna a salire il Parmigiano Reggiano. - Cereali e dintorni. Mercati piatti anche a seguito dell'USDA. - Nicola Bertinelli nell'Olimpo Coldiretti. - EIMA la fiera delle novità
SOMMARIO Anno 17 - n° 45 11 novembre 2018
1.1 editoriale
Maltempo e Prevenzione. Poteva essere una strage epocale.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Torna a salire il Parmigiano Reggiano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Che conseguenza dalle elezioni di medio termine?
3.1 BIS - cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati piatti anche a seguito dell'USDA.
5.1 eventi parma Il Ministro dell'agricoltura On. Gian Marco Centinaio partecipa ad un convegno organizzato da Confcooperative Fedagripesca Parma
5.2 Merano wine festival Presentati a Eataly Milano Smeraldo il programma e le novità della 27^ edizione di Merano WineFestival.
6.2 Coldiretti nomine Nicola Bertinelli nell'Olimpo Coldiretti. Eletto vice presidente in affiancamento a Ettore Prandini, nuovo presidente nazionale.
7.1 eima bologna EIMA la fiera delle novità
7.2 EIMA Bologna MyKUHN: il nuovo portale online al servizio degli imprenditori agricoli lanciato a EIMA 2018.
9.1 ambiente inquinamento mare Nuovo allarme ambientale. Mare del Nord, collisione tra navi.
9.2 crisi ferrarini Ferrarini, si va verso la vendita?
10.1 imprese e partnership Partnership di eccellenza tra il CAE e la multinazionale John Deere
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners
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Dal Trentino alla Sicilia la natura ha dato una anticipazione della capacità distruttiva di cui è capace. Sarebbe grave che si classificasse l'evento tra i fenomeni eccezionali bensì dovremo annoverarlo tra gli avvertimenti, o ancor meglio "minaccia" ultimativa
di Lamberto Colla Parma 11 novembre 2018 -
In attesa che si completi il transito del colmo di piena del Po nella speranza che questa volta gli argini reggano tutti, così come quelli dei suoi affluenti, dobbiamo fermarci a riflettere, per l'ennesima volta, sul valore della parola prevenzione.
Quest'ultima ondata di maltempo, eccezionalmente violentissima e particolarmente estesa, deve obbligatoriamente fare cambiare atteggiamento, sia in ambito pubblico che nel privatissimo, verso l'ambiente che abbiamo colonizzato.
Abbiamo anche appurato che gli errori, se così vogliamo chiamarli, non sono una esclusiva del Sud ma anche del laborioso Nord.
Oltre 40 morti, vent'anni per riforestare la parte alpina andata distrutta e svariati miliardi di euro è il conto approssimativo che ci ha presentato la natura a partire dal 29 ottobre scorso.
Ma poteva essere un conto ancor più salato.
Siamo tutti rimasti attoniti per quanto accaduto in provincia di Palermo. A Casteldaccia due famiglie sterminate dal fiume in piena mentre erano riunite a festeggiare. Nove morti ma potevano essere ben 70 le vittime, affogate come topi all'interno dell'abitazione abusiva se, proprio a causa del maltempo, la maggior parte non avesse declinato l'invito dei padroni di casa.
Una casa costruita abusivamente nell'alveo di un torrente, il Milicia, che quando si "gonfia", occupa tutto lo spazio naturale della sua millenaria esistenza. Già lo scorso autunno aveva dato segnali di violenza, ovviamente inascoltati. Inascoltati dai proprietari della villetta che non hanno ben informato gli inquilini, gli inquilini che hanno fatto, probabilmente le orecchie da mercante, e le pubbliche amministrazioni che per non perdere voti non hanno fatto eseguire gli ordini di demolizione.
E se questo è il sud, al nord non è andata meglio.
Ha lasciato attoniti tutti la strage di alberi, caduti a terra come i bastoncini del "shangai".
Interi versanti, colpiti da raffiche di vento che correvano a oltre 180 km orari, devastati. Serviranno, dicono gli esperti cinque anni per ripulire quei "boschi, (sembra siano 10 milioni gli alberi caduti) e circa venti gli anni necessari a ripristinare i boschi allo stato che erano prima del disastro. Una ferita enorme che accresce enormemente il rischio idrogeologico da un lato e di incendi dall'altro, potenzialmente favoriti dalla massa enorme di legname secco a terra.
Quegli abeti rossi, meravigliosi ma fragili come gli Stradivari che sarebbero diventati, frutto di una precedente riforestazione, era noto che avessero le radici superficiali e perciò non idonei ai pendii che avrebbero dovuto proteggere, ma estetica e economia ebbero il sopravvento.
Anche al nord, la conta dei morti sarebbe stata enormemente superiore se l'apocalisse che ha colpito Veneto e Trentino si fosse scatenata nelle ore diurne quando, tra operatori e escursionisti, i boschi fossero stati occupati da decine e decine di persone.
Due stragi mancate ma comunque un numero troppo elevato di vittime su cui pregare e riflettere, affinché il loro sacrificio non sia, ancora una volta, totalmente inutile.
Lago di Carezza
Coltaro di Sissa Trecasali (PR) 10/11/2018
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