Chi pensa che il fritto con olio di semi di girasole sia più leggero e salutare di quello con olio extra vergine di oliva deve ricredersi. Non è una questione di gusto, ma dei composti insalubri, potenzialmente tossici, che si vengono a creare durante la frittura.
Verona - Ricercatori dell'Università dei Paesi Baschi in Spagna hanno messo a confronto extra vergine e olio di girasole durante una frittura durata 40 ore a 190 gradi in un friggitrice di tipo industriale. I cambiamenti chimici degli oli sono stati monitorati con la sofisticata tecnica analitici della risonanza magnetica nucleare.
Gli studiosi hanno potuto evidenziare come il livello di sicurezza dell'extra vergine, in termini di contenuto di aldeidi, sia molto più elevato. Infatti non sono stati riscontrati composti potenzialmente citotossici e genotossici, come il 4-idrossi-(E)-2-alchenali, nell'extra vergine, al contrario dell'olio di semi di girasole.
Significative differenze sono anche state notate in rapporto alla percentuale di composti polari a favore dell'olio extra vergine d'oliva, il che comporta grandi differenze nel livello di sicurezza dell'uso in frittura tra i due oli.
(Verona Fiere - 17/02/2015 SOL&AGRIFOOD)
In Spagna e in Italia, il prezzo dell'olio extra vergine di oliva è raddoppiato nel giro di solo un anno.
Verona - La quotazione al mercato di Jaen in Spagna ha raggiunto i 3,40 euro/kg, contro 1,80 euro/kg di un anno fa. In Italia, sulla piazza di Bari, invece, il prezzo all'ingrosso è costantemente sopra i 6 euro/kg, contro i 3 euro/kg del 2014.
I nuovi contratti per le forniture di questa nuova campagna olearia nei mercati internazionali stanno dunque risentendo di questo improvviso innalzamento delle quotazioni e i buyer sono in apprensione, non sapendo come giustificare l'aumento dei prezzi al dettaglio alla propria clientela.
A essere maggiormente sensibili sarebbero i mercati nei Paesi non produttori, come il Giappone, dove sono giunti con minore intensità gli eco della pessima campagna olearia. Una condizione che sta rallentando gli scambi e favorendo una stabilizzazione dei prezzi, in attesa di una potenziale discesa già dalle prossime settimane.
L'Unione Europea ha infatti deciso di aumentare la flessibilità delle importazioni agevolate, cioè senza dazi, di olio d'oliva dalla Tunisia. Il contingente massimo di 56.700 tonnellate rimarrà immutato, ma verranno raddoppiate le soglie massime mensili, che passano da 5.000 a 9.000 tonnellate/mese in febbraio e marzo e a 8.000 tonnellate da aprile a ottobre.
Le quotazioni dell'olio di oliva tunisini oggi sono inferiori ai 3 euro/kg e potrebbero portare a una modesta riduzione delle quotazioni, specie in Spagna.
Verona, 09/02/2015 SOL&AGRIFOOD
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14
SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14
1.1 editoriale L'urlo degli assenti.
3.1 vino Wine2Wine fotografa i trend del vino
4.1 Lattiero caseario Cala di altri 5 cent il prezzo all'origine del "Parmigiano"
5.1 federconsorzi Agrinsieme, i soldi alla Federconsorzi sono uno "scippo" agli Italiani.
5.2 agricoltura clima Fiducia in calo per le aziende agricole
5.3 Nutrizione La dieta mediterranea costa meno del junk food
6.1 Ho.re.Ca. Oliera addio, scattano multe fino 8mila euro
6.2 consumi e mercati Male le mele bene l'olio confezionato
7.1 export Embargo russo, i primi dati elaborati da Ismea
Storico addio all'oliera in bar, mense, ristoranti e pizzerie dall'inizio della settimana con l'entrata in vigore dell'obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi.
Roma- 24 novembre 2014. Multe salatissime per i ristoratori che non si adatteranno a utilizzare il tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine d'oliva serviti in tavola.
Lo rende noto la Coldiretti nell'annunciare l'inizio dell'operatività della legge europea 2013 bis pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261 che fa scattare il divieto di utilizzare le tradizionali oliere con multe fino a ottomila euro per evitare che vengano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati, come purtroppo troppo spesso avviene.
Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati – sottolinea la Coldiretti - in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta. La legge – riferisce la Coldiretti - prevede anche sanzioni per chi non userà oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Le novità per il prodotto simbolo della dieta mediterranea - precisa la Coldiretti - non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all'etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto. "Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l'olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che puo' offrire importanti sbocchi occupazionali e opportunità di sviluppo sostenibile al Paese" afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare come sia importante il fatto che "nel rispetto della normativa comunitaria l'Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa".
Le norme a tutela dell'extravergine Made in Italy arrivano peraltro in un momento particolarmente delicato per la produzione nazionale che quest'anno dovrebbe scendere del 35 per una produzione attorno a 300mila tonnellate secondo la Coldiretti. In Italia la produzione per l'andamento climatico si prevede scarsa ovunque ma i tagli maggiori - continua la Coldiretti - si stimano al centro nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50 per cento ma anche al sud la situazione è difficile con significative riduzioni. La produzione dovrebbe essere praticamente dimezzata in Spagna che mantiene la leadership nella produzione mondiale con circa un milione di tonnellate. In queste situazioni il mercato europeo dell'olio di oliva con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che - sottolinea la Coldiretti - riguarda soprattutto l'Italia che ha visto aumentare le importazioni di olio di oliva dall'estero del 45 per cento rispetto allo scorso anno con un Paese come la Spagna che ha addirittura quasi quadruplicato le spedizioni verso la Penisola (273 per cento), sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2014.
Il consiglio della Coldiretti ai consumatori è di verificare con attenzione l'etichetta dove, anche se spesso nascosto nel retro della bottiglia ed in caratteri minuscoli, deve essere riportato la scritta "ottenuto da miscela di olio comunitari od extracomunitari" se non si tratta di olio italiano al 100 per 100. Oppure di scegliere una delle 43 designazioni di origine riconosciute dall'Unione Europea e che garantiscono l'origine italiana o le bottiglie dove è esplicitamente indicata l'origine nazionale delle olive o meglio ancora se possibile acquistare direttamente dai produttori agricoli nei frantoi o nei mercati di campagna amica.
(Fonte Coldiretti 24 novembre 2014)
Ieri a Parma un convegno su cibo, identità ed economia per celebrare il ventennale dell'associazione "Città dell'Olio"
Parma, 22 novembre 2014
Parma oltre ad essere la capitale della Food Valley è a pieno titolo anche Città dell'Olio, ed è stata scelta per rappresentare la Regione Emilia Romagna come tappa regionale di Girolio del Ventennale, il tour celebrativo dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio che tocca tutte le Regioni olivetate d'Italia in occasione dei primi venti anni di attività. Dopo l'inno di Mameli del Coro CAI Mariotti, a consegnare la bandiera dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio a Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma, Enrico Lupi, Presidente dell'Associazione che conta oltre 350 soci in tutt'Italia.
Testimonial d'eccezione della tappa di Girolio del Ventennale, il Patriarca, un olivone sulle colline di Monchio di Mulazzano che si stima sia stato piantato intorno al 1200. A seguire la celebrazione della tappa di Girolio il convegno 'Cibo, Identità, Economia, Parma alla prova del futuro,' da cui è emerso come Parma e il suo territorio hanno tutte le caratteristiche per arricchire il paniere dei prodotti tipici con anche l'olio extravergine di qualità pur avendo al momento solo una trentina di piccoli produttori per una superficie totale di 20 ettari. Le relazioni esposte hanno messo in evidenza che occorre valorizzare sempre di più il brand della Food Valley, già conosciuto e apprezzato nel mondo, a garanzia della qualità dell'offerta agroalimentare del territorio.
"Qualità più che quantità dunque per l'oro giallo di Parma - ha affermato Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma - offriamo una vasta gamma di prodotti e l'olio di qualità era un elemento che ci mancava. Questo territorio, il più 'agroalimentare' d'Europa, bacino di una vasta gamma di prodotti di qualità DOP e IGP, si arricchisce pertanto di una produzione altamente significativa nel panorama del Made in Italy. Siamo alla continua ricerca di prodotti antichi al fine di identificare sempre più Parma come un 'Brand' che sia una garanzia di qualità per l'agroalimentare, non a caso recenti ricerche condotte da Fiera di Parma, Assocamera Estero, Parma Alimentare e Camera di Commercio hanno dimostrato che il consumatore stesso, per avere la qualità di un brand Parma, è disposto a pagare di più".
"Parma rappresenta per l'intero Paese un punto di riferimento importante nel settore agroalimentare - ha affermato il Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio Enrico Lupi - e non soltanto per quanto riguarda grandi produttori ma anche le piccole tipicità come l'extravergine di oliva che, pur rappresentando una produzione di nicchia quantitativamente limitata, denota un potere attrattivo enorme dal punto di vista della qualità. Proprio per tutelare questo patrimonio agro-alimentare del territorio, gli operatori di varie filiere del comparto hanno manifestato il loro parere favorevole ad impegnarsi sempre di più per l'affermazione di un brand che renda riconoscibile a tutti, questi prodotti di eccellenza 'made in Parma'".
Le conclusioni dell'incontro sono state affidate all'onorevole Giuseppe Romanini membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati il quale ha ribadito come "ci sia da parte del Governo nazionale e del Parlamento un interessamento e un impegno a promuovere e difendere il valore dei marchi DOP e IGP. Se chi ha ricevuto mandato a trattare su questi temi saprà svolgere bene il ruolo che gli è stato affidato, per le nostre produzioni si potranno aprire ulteriori spazi e soprattutto si potrà guardare con maggiore ambizione verso quei mercati nel mondo in cui le nostre DOP e IGP risultano molto richieste, Stati Uniti in primis. L'olio per Parma è una piacevole riscoperta, in mezzo ai prodotti che identificano questo territorio nel mondo non ha mai avuto particolare risalto. Grazie a Città dell'Olio oggi la Food Valley potrà annoverare tra le sue eccellenze più conosciute anche l'extravergine. E' quindi estremamente importante trovare il modo di dare valore alla qualità di questo prodotto e saranno importanti le operazioni di marketing territoriale che saranno definite attorno ad esso. In questo frangente, tutto ciò che serve è la coesione e il saper fare sistema le istituzioni insieme al tessuto economico locale".
Proprio sulla necessità di fare marketing territoriale si è espresso anche il giornalista enogastronomo Carlo Cambi, convinto che sia indispensabile aggiungere all'extravergine di oliva il valore territoriale, quello della certificazione di qualità (Dop) e il brand aziendale. "La biodiversità delle nostre cultivar va esaltata attraverso la narrazione territoriale e attraverso la riconoscibilità dei diversi extravergine partendo proprio dai luoghi di origine, elementi di marketing imprescindibili per alzare il valore dell'olio al quale affiancare un turismo dell'extravergine fatto di percezione totale del valore della ruralità, che è insieme culturale e gastronomico e che trova naturale domanda nel cosiddetto turismo learning ovvero delle esperienze".
"Un settore - ha aggiunto Giorgio Dell'Orefice, giornalista di Agrisole Il Sole 24 Ore - che a dispetto della crisi sta continuando a mettere a segno risultati positivi, come dimostrano i dati del primo semestre 2014 in cui l'export alimentare di Parma è cresciuto del 7,7% contro il +3% dell'export nel complesso. Tuttavia, in chiave futura occorre rafforzare il link soprattutto con la leva del turismo, fondando questa operazione sul superamento di due luoghi comuni in particolare ovvero che il turismo enogastronomico sia una realtà riservata solo ai piccoli produttori artigianali e non possa coinvolgere realtà industriali medio grandi, e che Parma è lontana dai principali circuiti turistici e quindi più difficilmente raggiungibile".
Per promuovere il turismo enogastronomico in Italia, un importante ruolo è rivestito dai ristoranti italiani nel mondo, come testimoniano i numeri presentati da Antonio Giovanni Cocco, direttore generale ISNART: 6.700 ristoranti italiani certificati da Ospitalità Italiana nel nostro paese e 1.700 ristoranti in altri 50 paesi del mondo. Solo questi ultimi richiamano oltre 70 milioni di clienti annui e rappresentano un grande asset per l'Italia perché consente di aprire i mercati a piccoli produttori, promuovere i principi della Dieta Mediterranea, supportare i grandi eventi come Expo 2015 e proteggere le tradizioni e i prodotti italiani. Una rete nel mondo che quindi vende il "marchio" Italia, in cui i prodotti agroalimentari rappresentano il 40% del totale.
Si sono poi sviluppate nello specifico con numeri e risultati scientifici di ricerche accademiche le relazioni di GianMaria Cunial, presidente Associazione Olivicoltori Parmensi e il Professor Andrea Fabbri, ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all'Università di Parma.
Al convegno, moderato dalla giornalista enogastronomica e docente del Master COMET presso l'Università di Parma Marzia Morganti Tempestini, sono intervenuti per porgere il saluto Giampaolo Cantoni, Consigliere Delegato Parchi, attività produttive, energia e fonti rinnovabili Provincia di Parma e Marco Vagnozzi, Presidente del Consiglio comunale di Parma, Cesare Azzali direttore Unione Industriale Parmense, Claudio Leporati, Responsabile Marketing Consorzio tutela Prosciutto di Parma, Maurizio Dodi del Consorzio Vini e Cecilia Bergamaschi per l'azienda Agricola Coppini Arte Olearia.
All'incontro erano presenti anche gli studenti dell'ITS, Istituto Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari ed agro-industriali" e gli studenti del Corso di Scienze Gastronomiche e del Master COMET dell'Università di Parma.
Ufficio Stampa Ventennale Associazione Nazionale Città dell'Olio
Venerdì arriva a Parma Girolio d'Italia del Ventennale: un convegno sul futuro dell'agroalimentare e un educational tour per food blogger alla scoperta dei sapori della food valley italiana -
Parma, 18 novembre 2014 -
Venerdì Parma sarà la capitale dell'extravergine con la tappa emiliana del Girolio d'Italia del Ventennale, il tour organizzato dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio attraverso le regioni olivetate italiane per celebrare, in collaborazione con i coordinamenti regionali, l'oro giallo e i venti anni di attività associativa. Il programma della giornata è fitto e interessante: si inizia con la cerimonia inaugurale alle ore 16 nella Sala Aurea della Camera di Commercio di Parma, a cui saranno presenti con un saluto le istituzioni locali e il Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio Enrico Lupi, il quale consegnerà alla Camera di Commercio di Parma la bandiera delle Città dell'Olio e introdurrà il testimonial d'eccezione di questa tappa, l'Olivo Patriarca, ovvero una pianta millenaria di olivo, simbolo dell'olivicoltura parmense che racconta la storia e le origini dell'olivicoltura in questo territorio.
La tappa prosegue poi con un convegno dedicato al ruolo e al futuro delle tipicità agroalimentari nello sviluppo sostenibile del territorio parmense dal titolo "Cibo, Identità, Economia: Parma alla prova del futuro", moderato dalla giornalista ed esperta enogastronomica - oltre che docente dell'Università di Parma alla Facoltà di Scienze Gastronomiche e del Master COMET - Marzia Morganti Tempestini. Interverranno il giornalista enogastronomo Carlo Cambi che parlerà di "Territorio di origine come strumento di marketing territoriale nelle produzioni agroalimentari", il giornalista di Agrisole-IlSole24Ore Giorgio Dell'Orefice sul tema "Parma Food Valley: attualità e scenari. Guardare al futuro", il Direttore Generale ISNART Antonio Giovanni Cocco sulle opportunità di mercato per le produzioni di qualità nei ristoranti italiani nel mondo e il Presidente dell'Associazione Olivicoltori Parmensi Gian Maria Cunial sul valore delle produzioni agroalimentari di qualità e di nicchia nella promozione e valorizzazione del territorio. L'incontro andrà poi avanti con le testimonianze dei Consorzi di Tutela, prima di lasciare la parola per le conclusioni al parlamentare e membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Giuseppe Romanini.
I Food Blogger di AIFB saranno poi coinvolti in un educational tour enogastronomico nelle giornate di venerdì 21 e sabato 22 novembre, che li porterà alla scoperta dei luoghi più significativi per l'enogastronomia del territorio, compiendo un suggestivo reportage attraverso itinerari naturalistici, oliveti, frantoi, le aziende e i loro prodotti, .
(Fonte: Ufficio Stampa Ventennale Associazione Città dell'Olio)
Tappa Girolio 2014 a Parma. Cibo, identità, economia: Parma alla prova del futuro. In programma a Parma dal 21 al 22 novembre. Convegno sul valore delle produzioni agroalimentari tipiche ed educational tour per foodblogger provenienti da tutta Italia.
Parma, 7 novembre 2014 -
Si fermerà a Parma la Tappa Girolio 2014 e sarà l'occasione per favorire la conoscenza di un nuovo prodotto del nostro territorio, ancora veramente di nicchia, l' "olio del Ducato", e per discutere del valore delle tipicità alimentari nello sviluppo di un'economia sostenibile, attenta al territorio, alla sua storia e peculiarità.
La Tappa è inserita nella manifestazione GIROLIO D'ITALIA che si svolge ogni anno in una diversa città italiana e che la Camera di commercio di Parma sta promuovendo in accordo con l'Associazione Nazionale Città dell'Olio.
Fulcro della manifestazione sarà il convegno dedicato a: "CIBO, IDENTITA', ECONOMIA: Parma alla prova del futuro", che si terrà venerdì 21 novembre alle ore 16 alla Camera di Commercio di Parma. Dopo l'apertura dedicata al ventennale dell'Associazione Città dell'Olio Italiane, prenderanno la parola, per un breve saluto, le istituzioni (Camera di commercio, Comune e Provincia di Parma) quindi, con la moderazione di Marzia Morganti Tempestini (giornalista e docente dell'Università di Parma), interverranno:
Carlo Cambi (giornalista enogastronomo), sul tema: Il territorio di origine come strumento di marketing territoriale nelle produzioni agroalimentari
Giorgio Dell'Orefice (giornalista Agrisole-Il Sole 24Ore), sul tema: Parma Food Valley: attualità e scenari. Guardare al futuro
Antonio Giovanni Cocco (direttore generale ISNART), sul tema: I ristoranti italiani nel mondo: un'opportunità di mercato per le produzioni di qualità
GianMaria Cunial (presidente Associazione Olivicoltori parmensi), sul tema: Il valore delle produzioni agroalimentari di qualità e di nicchia nella promozione e valorizzazione del territorio
Seguiranno le testimonianze dei Consorzi di tutela del territorio.
Il saluto conclusivo sarà di Giuseppe Romanini, parlamentare e membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
Scarica qui il programma dettagliato>>
L'incontro è aperto a tutti i partecipanti, ma si prega di confermare la presenza alla Segreteria organizzativa:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. 0521 210280-246-203.
(Fonte CCCIAA Parma)
Un'apertura importantissima per il comprensorio territoriale che conferma Parma capitale della cultura del cibo. Un polo museale dedicato interamente alla tradizionale arte olearia, nota nel territorio parmense sin dai tempi antichi -
Parma, 11 aprile 2014 -
È stato inaugurato il Museo d’Arte Olearia di San Secondo (www.museorsicoppini.it) organizzato e voluto fortemente dalla famiglia Coppini, leader della produzione e commercializzazione dei extravergini di qualità certa e certificata da oltre settant’anni. Un’apertura importantissima per il comprensorio territoriale che conferma Parma capitale della cultura del cibo. Un polo museale dedicato interamente alla tradizionale arte olearia, nota nel territorio parmense sin dai tempi antichi come testimonia il numeroso patrimonio documentario tematico. Ed il luogo non è casuale. San Secondo Parmense è nel cuore della Food Valley: una scelta che riporta l’olio e l’olivo ad essere protagonisti della cucina e della cultura alimentare di Parma.
All’interno del museo è possibile ora ammirare macchinari storici. Lo spazio museale si presenta al pubblico suddiviso in sezioni:
Lo spazio Anita dedicato alla storia ed ai sistemi di produzione meccanici, dove spicca in bella mostra il “torchio alla genovese”, introdotto nell’Italia meridionale nel 1768 da Domenico Grimaldi, e la pressa a leva e a vite di legno, già descritto da Vittorio Zonca nel trattato Novo teatro di machine et edificii del 1607, ma già ampliamente nota a Catone e Plinio, che ne perfezionò il modello.
E lo spazio Amerigo dedicato ai sistemi di produzione idraulica, dove si possono ammirare esemplari di “frantoio a due macelli con gramola”, del 1950 circa, il “torchio o pressa idraulica” del 1963, il “torchio in ferro” risalente al 1882 ed il “torchio o pressa idraulica a quattro colonne”.
A questi si aggiunge l’angolo lettura, esterno, in cui trionfa, un magnifico esemplare di “frantonio a due macelli”, risalente alla metà del XX secolo, che va ad affiancarsi allo spazio dell’Agorà, un teatro all’aperto che può ospitare sino a 500 persone.
Ad inaugurare il nuovo polo museale grandi esperti di turismo ed enogastronomia, come Giancarlo Gonizzi, direttore Musei del cibo e vice presidente di Museimpresa, Andrea Fabbri, dell’Università di Parma e Giovanni Ballarini, presidente dell’Accademia italiana della cucina.
La visita guidata e gratuita al Museo si effettua la domenica dalle 15,00 alle 18,00; negli altri giorni solo su prenotazione al 0521 877617 (dal lunedì al venerdì tra le 10 e le 18). Struttura accessibile e attrezzata per i visitatori con disabilità motoria.
...con occhio attento alle nuove richieste di mercato.
In un mercato sempre più competitivo, dove la differenza nella scelta del consumatore la può fare anche una semplice etichetta e dove il prodotto deve essere sempre più di qualità a costi sempre più contenuti, l'innovazione è fondamentale. L'offerta completa di mezzi tecnici per le filiere vino e olio di oliva ad Enolitech, in programma dal 6 al 9 aprile 2014 a Verona. Presenti nuove importanti aziende, confermate quelle storiche. Tra i nuovi servizi offerti da Veronafiere, un ristorante all'interno del padiglione F che ospita il Salone
Verona, 16 gennaio 2014 – Espositori storici, ma anche nuove aziende alla 17^ edizione di Enolitech, in programma dal 6 al 9 aprile prossimi a Verona (www.enolitech.com).
L'offerta si arricchisce di tecnologie sempre più specializzate per la filiera enologica e dell'olio d'oliva, in particolare con la presenza per la prima volta di Tetrapak, l'azienda leader mondiale nel trattamento e confezionamento di bevande e alimenti, e di CSF Multione con i suoi veicoli portrattrezzi multifunzionali: si tratta di due nomi importanti nel panorama internazionale, che si affiancano ad altri big, quali Della Toffola, l'austriaca Kosme (che torna dopo un anno di assenza), Garbellotto, Italesse, Rastal, Scotton, Pulltex e molti altri.
Il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l'Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie è una vetrina commerciale sempre più importante, dove l'offerta incontra la domanda degli operatori provenienti da tutto il mondo, ma il plus che Veronafiere può offrire rispetto ad altre fiere simili è la concomitanza con Vinitaly e Sol&Agrifood, che permette di avere un confronto tra tutti i componenti delle due filiere del vino e dell'olio di oliva.
Si tratta di un'occasione unica per ragionare sui cambiamenti e sulle necessità di ogni componente delle due filiere, dalla campagna al consumatore. Uno scambio sempre più necessario, dato che ormai ai produttori di olio e vino non viene più solo chiesto di rifornire il mercato, ma anche di adottare innovazioni di processo e di prodotto che rispondano ai nuovi gusti e all'esigenza sempre più forte di tutela dell'ambiente, mentre dalla parte di chi produce c'è la necessità di competere a costi sostenibili creando un adeguato reddito d'impresa.
Nel 2013 i visitatori registrati di Enolitech – allestito nel padiglione F con entrata diretta dall'ingresso Giulietta e Romeo - sono stati quasi 39.000, 7.500 dei quali provenienti dall'estero; a questi si sono aggiunti i circa 4.500 espositori di Vinitaly e Sol&Agrifood nella loro veste di utilizzatori di mezzi tecnici. La superficie totale netta occupata dai quasi 200 espositori, il 10% dei quali provenienti da 13 Paesi, è stata di 4.600 metri quadrati.
Da questa edizione, il padiglione F viene dotato di un nuovo ristorante e viene posizionato più vicino ai padiglioni di Vinitaly, per integrarlo maggiormente al quartiere fieristico.
(Verona Fiere)
Olio extra vergine di oliva: Italia secondo esportatore in Russia
di Virgilio - Parma 08 gennaio 2014 --
L’Italia con i suoi 3.800 Ton. di Olio extra vergine consolida il secondo posto tra gli esportatori in Russia. A renderlo noto l’ICE, l’Agenzia Italiana per il Commercio Estero che però segnala anche la forte ripresa della Grecia in questo grande e importante mercato al punto tale da avere triplicato i volumi nel periodo preso in esame.
La Spagna è largamente al comando della speciale classifica garantendosi il 50% del mercato mentre, come si diceva, l’Italia copre il 25% delle forniture per un valore d’esportazione di 15,6 milioni di dollari.