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Sabato 16 dicembre, dalle 20.30, i Belthane propongono un concerto e un buffet ispirati alle terre del Nord Europa per celebrare Yule, la festa celtica della luce, che si teneva nel periodo più fresca dell'anno. Lucia De Carlo ci parla della serata, dei canti e delle ricette.

MODENA - I Celti il 21 dicembre celebravano il Solstizio d'Inverno con la festa di Yule. La data corrisponde al momento in cui il Sole "rinasce" dopo aver raggiunto l'apice dell'oscurità nelle fredde giornate d'inverno. Si tratta di una fase di rinascita, lenta e graduale, in cui il Sole Bambino nasce nel grembo della divinità femminile, Yule. La festività è associata a un periodo di riposo, dell'uomo come della terra. I Celti celebravano la rinascita della luce riunendosi, accendendo fuochi, raccontando storie, cantando e mangiando. Il tutto nello spirito della convivialità e dello stare insieme.

Questo spirito, e la festa di Yule, si potranno rivivere, sabato 16 dicembre, a partire dalle 20.30, al Salotto Aggazzotti di Modena, che propone l'evento The Bleak Midwinter dei Belthane.

Sarà una serata di musica e sapori, che si aprirà con un buffet con ricette ispirate alla tradizione dei paesi nordici: l'Irlanda, la Scozia e il Galles, Bretagna e Inghilterra, ma anche la Scandinavia, dove i vichinghi hanno influenzato i Celti e viceversa.

20171213-Belthane"I canti fanno parte della tradizione celtica", spiega Lucia De Carlo dei Belthane. "Molti sono associati a cibi e a bevande, come Wassail, che proporremo durante il concerto. Si tratta di un "vin brulé", che anziché avere come base il vino, si prepara con la birra, alla quale vengono aggiunte spezie come zenzero, cannella, chiodi di garofano e mele fermentate. Il tutto viene poi filtrato, si aggiunge una goccia di Porto e poi è pronto per essere consumato o conservato, grazie alla componente alcolica. Durante la serata i partecipanti potranno anche assaggiarla".

Quali canti proporrete?
"Eseguiremo circa 23/24 canti, tralasciando quelli troppo scontati o che hanno una valenza commerciale, come Jingle Bells. Il nostro intento è quello di fare scoprire tradizioni che sembrano lontane, ma che invece sono alla base della nostra cultura. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che i celti hanno abitato l'Italia del Nord fino alla Pianura Padana. Proporremo Deck the Halls, in gaelico Galan Nos, che viene spesso utilizzato come colonna sonora di spot pubblicitari. Ha origine gaelica e veniva cantato molto lento. Noi eseguiremo la versione in inglese, per fare capire l'evoluzione che ha avuto nel tempo".

Qualche altra curiosità sui canti?
"Adeste fideles è conosciutissima in latino, ma la musica risale al medioevo irlandese. Le parole sono state aggiunte successivamente. Eseguiremo anche brani famosi, come God rest you merry gentleman, che è stata la colonna sonora del film Canto di Natale basata sul racconto di Dickens, e brani contemporanei, come A spaceman came travelling, dove si parla della Natività in versione fantascientifica. Nel testo si immagina che a "bordo" della stella cometa c'era un uomo arrivato da futuro, e che a Betlemme venne scambiato per un angelo".

Ci sono delle tradizioni celtiche che possiamo ritrovare nel "nostro" Natale?
"Tantissime. Per esempio, l'agrifoglio, che è la pianta sacra al Re Agrifoglio, che secondo la tradizione nordica rappresenta lo spirito della natura. Prendiamo poi San Nicola/Santa Klaus, che da noi ha ispirato la figura di Babbo Natale. Non tutti sanno che nella versione nordica aveva un aiutante, una specie di diavoletto cornuto, chiamato kemp che aveva il compito di occuparsi dei bambini che durante l'anno erano stati cattivi. Li prendeva e li portava all'inferno per sculacciarli, prima di riportarli a casa mortificati. Questa figura è ancora viva nei krampus che ancora oggi troviamo nel Natale austriaco o altoatesino. C'è poi il Ceppo di Yule, che il 21 dicembre veniva addobbato a festa e benedetto, per poi essere dato alle fiamme per attirare la luce. Attorno ad esso si cantava, si ballava e si mangiava. Alla fine, ognuno prendeva un tizzone ancora acceso e lo portava a casa. Qui il capofamiglia spegneva il vecchio fuoco, che ardeva tutto l'anno, e accendeva quello nuovo. C'è anche la versione dolce, con cioccolato e spezie".

Invece quali sono le ricette che troveremo al buffet?
"Ci saranno piatti tipici di tutti i paesi che toccheremo musicalmente, dall'Irlanda alla Scozia, dall'Inghilterra al Galles. Assaggeremo un po' di Svezia, con i chinammon rolls alla cannella, la Francia con la flammkuchen alsaziana, una torta salata alla créme freiche e cipolle, ci sarà poi la zuppa di pesce irlandese nella versione di Galway, sulla costa atlantica, e il Wassail, che è sempre molto apprezzato. Alterneremo dolce e salato. Saranno piatti preparati con ingredienti che ho acquistato personalmente durante i miei viaggi e le ricette saranno il meno ritoccate possibile, per dare la possibilità di gustare i piatti tipici di ogni paese sia a chi non ha l'opportunità di viaggiare, sia a chi ha viaggiato, ma si è perso queste specialità.".

INFO E PRENOTAZIONI
Salotto Aggazzotti
Viale Martiri della Libertà 38, Modena
Buffet + concerto € 15 a persona
Prenotazioni al 339/6559139
www.simonettaaggazzotti.it 

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Può essere definito tranquillamente un tour de force della comicità in musica quello offerto nello show "The very best of RIMBAMBAND", al Teatro Leonardo di Milano dal 12 al 17 dicembre con una serata nel quale il pubblico sarà in balìa di cinque straordinari musicisti "un po' suonati" che incantano, emozionano, provocano e giocano.

Un mix di musica, mimo, clown, tip tap, teatro di figura, rumorismo, fantasia teatrale e parodie. E' impossibile non farsi travolgere. Gli emiliani e i romagnoli potranno vivere le emozioni della Rimbamband anche il 16 febbraio al Cineteatro Fanin di San Giovanni in Persiceto (in provincia di Bologna), 17 febbraio al Teatro Dehon di Bologna e il 6 aprile al Teatro De Micheli a Copparo (in provincia di Ferrara). Le occasioni, quindi, non mancheranno.

PROTAGONISTI - Raffaello Tullo (voce e percussioni), Renato Ciardo (batteria), Vittorio Bruno (contrabbasso), Nicolò Pantaleo (sax, bombardino e tromba) e Francesco Pagliarulo (pianoforte): ecco i nomi dei magnifici cinque, coloro che allieteranno la serata di tutti i presenti al Teatro Leonardo. Giocare è la parola chiave del loro spettacolo: giocare alla vita e raccontarla giocando. E' divertente sentire come si definiscano questi cinque artisti di assoluta qualità: sono rimbambini, un po' Rimba e molto Bambini. Un modo d'essere che rende l'idea del gusto provato nello svolgere un lavoro con una grande missione: regalare serenità e allegria al pubblico. Questa missione viene portata a termine con successo ogni sera. Provare per credere.

LA SERATA - C'è un capobanda che tenta in ogni modo di cantare, suonare e ballare il tiptap. In realtà l'attività più complicata per lui è mantenere un po' di disciplina sul palco. C'è poi un batterista rumoroso e incontenibile che lascia sempre a casa la metà dei tamburi: alla fine non si sa mai con cosa riuscirà a suonare... ma ce la farà. Non mancano neppure un contrabbassista sognatore e un sassofonista che, dopo tanti anni, è ancora convinto di essere in tour con la banda del suo paese. Neanche "Il Rosso", il pianista, jazzman virtuoso e beniamino del capo, riesce a riequilibrare le sorti di questa band squinternata e inquietante che, tuttavia, porta il pubblico ad applaudirlo in maniera convinta a fine evento. Come fa? Non è un segreto: ci vuole professionalità, dedizione e amore per il proprio lavoro. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Di Pietro Razzini

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Il Centro Commerciale Eurotorri è stato letteralmente preso d'assalto da centinai di giovani, ordinatamente in fila, per strappare un autografo o un selfie a Max Pezzali.

Ieri sera Max Pezzali ha fatto tappa a Parma per promuovere il suo ultimo album, "Le canzoni alla radio", e celebrare i 25 anni degli "883".

Un disco "speciale", disponibile negli store dal 17 novembre, che raccoglie 7 pezzi inediti e il remix 2017 di "Tutto ciò che ho" oltre a ben 30 successi del passato.

(Foto di Francesca Bocchia)

 

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Sabato 18 novembre, alle 18, lo stilista venezuelano propone al Salotto Aggazzotti di Modena, in viale Martiri della Libertà 38, un pomeriggio ispirato alle sue creazioni, tra raffinatezze italiane e "calor latino".

Di Manuela Fiorini

"La mia fortuna è quella di essere il legame tra una donna e il suo vestito". Sono parole di Carlos Salazar, stilista venezuelano di nascita, ma modenese d'adozione. Nel 2016, infatti, ha deciso di fare di Modena la base da cui conquistare le passerelle. Le sue creazioni, infatti, sono state già indossate da attrici, presentatrici e reginette di bellezze, speaker radiofonici e showgirl del suo paese, ma è ispirandosi allo stile italiano, che egli considera un'icona della moda, che punta a conquistare anche il nostro pase. Dal suo atelier in via della Cerca 5 nascono infatti abiti che abbinano contemporaneità e tradizione, raffinatezze italiane e "calor latino", ma sempre nell'ottica della valorizzazione di ogni donna, del suo carattere, della sua personalità e del suo stile.

Sabato 18 novembre, a partire dalle 18, un "assaggio" delle creazioni dello stilista, nato a Valencia, in Venezuela, e laureato presso la C.F.A. Brimen, si potranno ammirare al Salotto Aggazzotti, di via Martiri della Libertà, a Modena. La sfilata sarà affiancata a letture di poesie e dall'accompagnamento musicale di Claudio Vezzali al violino e Gigi Mammi al pianoforte.
I ritmi venezuelani si accompagneranno al gusto. A seguire, infatti, è in programma un ricco buffet con piatti della tradizione venezuelana e italiana.

INFO
Salotto Aggazzotti, viale Martiri della Libertà 38
tel 392/0512219 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Ingresso € 10

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Venerdì, 17 Novembre 2017 17:27

Ottocento e Novecento in concerto al Salotto

Domenica 19 novembre, dalle 17.30, un pomeriggio di musica per ripercorrere la storia della musica popolare.

Tra Ottocento e Novecento nasce e si sviluppa la musica popolare, ma anche la musica che noi oggi definiamo "classica", proprio per il suo carattere universale e la sua bellezza senza tempo, capace di ispirare tutta la produzione successiva.

Domenica 19 novembre, a partire dalle 17.30, il Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà, a Modena, propone un pomeriggio di musica e cultura musicale con il Concerto tra 800 e 900 - Tra musica classica e canzone napoletana, che vedrà esibirsi nelle romantiche atmosfere del Salotto Anna Pieri, Mezzosoprano, accompagnata al pianoforte dal Maestro Alessandro Di Marco.

La conduzione è affidata alla cantante Sabrina Gasparini, che proporrà anche alcuni brani.
A seguire, ricco aperitivo a buffet. Ingresso € 10, ridotto € 8.

Info e prenotazioni
392/0512219
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La presentazione del service "L'arte della voce" col quale il Lions Club Mirandola finanzia l'iniziativa promozionale del Coro Città di Mirandola, ha avuto luogo nella Sala Consigliare del Comune, al cospetto di un pubblico interessato e di relatori che hanno efficacemente illustrato gli obiettivi del progetto.

Esso consiste in un corso di 6 lezioni aperte ai cittadini che intendano affinare l'uso della voce per cantare, non necessariamente per diventare coristi, ma anche solo per il piacere di imparare ad usare il mezzo musicale col quale ci si presenta senza la mediazione di uno strumento.

Le lezioni si svolgeranno nel Foyer del Teatro Nuovo di Mirandola nelle giornate di giovedì, da fine ottobre a tutto novembre, secondo un programma già pubblicato, con la regia del M.o Lucio Carpani, Direttore del Coro, e della soprano Maria Simona Cianchi. Entrambi, presenti fra i relatori, hanno insistito sul fatto che cantare è una delle cose di maggior soddisfazione, poiché fa uscire ciò che uno ha dentro, liberandolo spesso dallo stress della vita quotidiana. Come sottolineato nel suo intervento dal Dott. Davide Bertoni, neuropsichiatra infantile, il canto è la forma d'arte più potente, poichè agisce sulle emozioni (ed è così per tutti i popoli e in tutte le situazioni della vita).

Quando ascoltiamo la musica e cantiamo, il cervello produce sensazioni particolari che a loro volta agiscono sull'organismo, provocando il rilascio in circolo di sostanze, quali la serotonina e l'ossitocina, che fanno stare bene, favoriscono l'ossigenazione del sangue, l'apprendimento e, addirittura, migliorano la funzionalità del sistema immunitario. Non a caso si dice: canta che ti passa. In una parola: il canto produce benessere e salute (togliendo di mezzo lo psichiatra, aggiunge il Dott. Bertoni, anche se ciò costituisce un business killer per la sua professione). Per cantare, però, occorre esercitare la voce.

Nel suo intervento, la Dott.ssa Sara Roncadi, logopedista della medicina riabilitativa, ha spiegato il funzionamento della fonazione, risultato della vibrazione delle corde vocali, indotta dal passaggio dell'aria espirata attraverso la laringe. La voce è influenzata dal nostro stato di salute e/o di affaticamento. Per esempio, quando si è stanchi, o raffreddati, la voce cambia, si dice che "va giù". Allora bisogna intervenire con contromisure di igiene vocale, al fine di conservarla, o recuperarla.

In genere si tratta di norme facili da mettere in pratica. A volte anche solo un prolungato "tacere", o la permanenza in un luogo silenzioso sono sufficienti per risolvere i problemi vocali. Nel suo intervento, la Sig.a Barbara Bonfatti, presidente del Coro, ha sottolineato che il corso "L'arte della voce" rientra nel programma di sviluppo del coro, volto alla divulgazione del patrimonio musicale e all'allargamento della base di cultori del bel canto. Ha riconosciuto la sensibilità del Lions Club che ha risposto non solo col finanziamento del corso, ma anche con l'ulteriore donazione delle attrezzature (cavi, microfoni, aste, amplificatori e mixer) che consentiranno alla sezione giovanile "Augusta" del coro, composta da studenti, di esibirsi con mezzi adeguati.

Non poteva mancare il saluto del "padrone di casa", ossia dell'Assessore alla Ricostruzione, Roberto Ganzerli, intervenuto per confermare la disponibilità del Comune all'appoggio di iniziative come questa, che dimostrano, assieme alla rinascita edilizia, la ferma volontà di recupero del prezioso tessuto sociale di Mirandola, in parte disperso dopo il terremoto.

Infine, le parole di Guido Zaccarelli, presidente del Lions Club Mirandola, hanno delineato la cornice entro cui l'iniziativa di sostegno al coro si è sviluppata, nell'anno in cui il Club mette al centro della sua attenzione, quale filo conduttore, l'arte, intesa come insieme di attività "benfatte" e rivolte a promuovere l'uomo sotto vari aspetti: la persona, l'ambiente, l'economia, la società e l'etica. Anche il canto è una forma d'arte, in quanto allarga i confini della conoscenza, motivando le persone a trovare il giusto accordo con la propria anima e a contribuire alla diffusione del senso di benessere personale e sociale.

Un tuffo nel passato, al Teatro Menotti di Milano, fino al 29 ottobre. Viola Produzioni e Alessandro Longobardi presentano al pubblico "LE BAL - L'Italia balla dal 1940 al 2001", uno spettacolo di Giancarlo Fares con le coreografie di Ilaria Amaldi. La pista da ballo diventa il centro di uno show in cui la vera protagonista è la musica. Una musica che evoca emozioni per chi ha vissuto sulla propria pelle certe canzoni, una macchina del tempo da brividi, capace di rivitalizzare ricordi sopiti. Tutti i martedì, giovedì e venerdì alle ore 20.30, il mercoledì e il sabato alle ore 19.30 e la domenica alle 16.30: ad ognuno il suo orario per assistere a uno spettacolo che permette di viaggiare indietro negli anni.

GRUPPO GIOVANE - Un cast giovane ma di qualità. Tra loro anche qualche veterano del palco, capace di guidarli con attenzione e intelligenza: Giancarlo Fares, Sara Valerio, Alessandra Allegrini, Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Vittoria Galli, Alice Iacono, Matteo Lucchini, Francesco Mastroianni, Davide Mattei, Matteo Milani, Pierfrancesco Perrucci, Maya Quattrini, Michele Savoia, Patrizia Scilla e Viviana Simone si alternano sul palco trasformato in una balera che si presenta pronta ad accogliere le coppie che, di li a poco, riempiranno la sala. Per chi non ha avuto modo di vivere quei tempi, la balera era un luogo d'incontro in cui uomini e donne trascorrevano i pomeriggi.

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LA BALERA E LE SUE DANZE - La storie è affidata alla musica e agli attori ma non solo. La forza comunicativa delle azioni, dei gesti e dei suoni accompagnano i molti cambi di costume che raccontano il susseguirsi dei decenni. Le note delle canzoni italiane vanno a braccetto con i mutamenti dei colori e con lo scoprirsi dei corpi. E così si susseguono sul palco brani che appartengono alla memoria comune: dal Trio Lescano a Fred Bongusto, da Modugno a Mina, passando per Renato Zero, Enrico Ruggeri, Battiato, Celentano e la Vanoni. Un vero e proprio racconto dell'Italia che balla dal 1940 al 2001.

IL SIGNIFICATO - La musica si fa drammaturgia e permette alle azioni di esplodere e raccontare la storia del nostro paese che si dipana dagli anni trenta, passando per la seconda guerra mondiale, la liberazione, il boom economico, le lotte di classe, la corruzione, la gioia della vittoria dei mondiali che unisce tutti indistintamente, il degrado, la paura dell'undici settembre e la riconquista dei valori, dell'amore che dona speranza narrando i cambiamenti della vita quotidiana, la migrazione verso il nord, l'abbigliamento, il mangiare, il modo d'esprimere le proprie emozioni.

Pietro Razzini

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Buon cibo, buona musica e gli amici di sempre. Così il Ristorante Europa 92, voluto dal Maestro e gestito dalla famiglia Clò, ha festeggiato il compleanno del grande tenore e il 10°anniversario della sua scomparsa.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi - Se Luciano Pavarotti fosse ancora con noi, lo avrebbe sicuramente voluto festeggiare così il suo 82° compleanno: con gli amici di sempre, con un menù a base dei piatti buoni e corposi della cucina modenese, con tanta musica e nel locale che lui stesso ha voluto all'interno del Circolo Ippico Club Europa 92, che venticinque anni fa ha ospitato la primissima edizione del Pavarotti & Friends.

20171014-PER PRIMAIn un'atmosfera conviviale, circondati da fotografie, poster, locandine e ritratti che ripercorrono la strepitosa e unica carriera del grande tenore, ieri sera al Ristorante Europa 92 si è voluto festeggiare il Maestro con una serata il cui incasso è stato devoluto in beneficienza.

Abbondante e "modenese" la cena a buffet, con gnocchini fritti accompagnati da salumi, rotolo di frittata con prosciutto e formaggio, cipolline all'aceto balsamico, gnocco ripieno, Parmigiano Reggiano da "tuffare" nell'Aceto Balsamico e riso Venere integrale con Parmigiano e verdure, dall'insolito ed elegante colore nero. Tripudio di dolci con torta Barozzi, torta alla crema e crostate di vario tipo.

A seguire, nella veranda, il tenore Giorgio Pederzoli, nelle vesti di presentatore, anche se non ha saputo resistere nel duettare con i giovani cantanti lirici nel corso della serata, ha introdotto il concerto, iniziato con un la lettura di una poesia in dialetto modenese dedicata a Luciano Pavarotti da parte dell'attrice Elisabetta Montorsi. Spazio poi alla musica, con un'apertura corale di O sole mio.

Sul palco la soprano di origine greca Caterina Kostov con la seconda aria del Trovatore di Verdi, mentre Magda Beuker si esibisce nell'aria di Lauretta "O mio babbino caro".

È poi il turno del tenore Juan Pablo Dupré con Recondita armonia dalla Tosca di Puccini, seguito dal mezzo soprano Monica Minarelli, con la sua coinvolgente Habanera dalla Carmen di Bizet.

Dal pubblico spunta il primo ospite della serata, il tenore americano Chris Merritt, considerato uno dei massimi interpreti del Novecento del Rossini serio e del belcanto italiano. Sale sul palco, ma non si esibisce, lasciando spazio ai giovani.

Momento ludico con il monologo in dialetto modenese di Vanna Panciroli, già interprete della Pulonia, la pungente moglie di Sandrone e "colonna" della Famiglia Pavironica, le maschere modenesi. Alle prese con una divertente telefonata di pettegolezzi con un'amica, tornerà anche alla fine della serata, in coppia con Elisabetta Montorsi, per un esilarante confronto sulle nuove tecnologie.

Nella seconda parte, ancora musica, con il tenore David Beuker che esegue un magistrale E lucean le stelle sempre dalla Tosca, seguito dalla soprano abruzzese Federica di Rocco con la romanza pucciniana Quando me'n vo dalla Bohéme e dalla soprano Ginevra Schiassi con Un bel dì vedremo dalla Madama Butterfly Secondo fuori programma della serata, il giovane pianista Andrea Coglitore, che viene invitato da Pederzoli a regalare al pubblico una sonata. Sceglie la Rapsodia Ungherese di Brahms, che esegue senza spartito, e incanta.

Preludio di finale con il duetto Tu che mi hai preso il cuor, Con te partirò, Summertime e la Canzone della Vija dalla Vedova Allegra. Non poteva mancare il Nessun Dorma dalla Turandot di Puccini, cavallo di battaglia di Luciano Pavarotti, eseguita dai tre giovani tenori come omaggio al Maestro.

Per il gran finale, tutti sul palco, con l'esecuzione collettiva di Libiamo né lieti calici dalla Traviata. Mentre dalle numerose foto e dai ritratti alle pareti, il Maestro Pavarotti sembra approvare e sorridere.

(A seguire la galleria immagini)

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Nel giorno del compleanno del Maestro e nel decimo anniversario della sua scomparsa, al Ristorante Europa 92 un evento che unisce musica, buon cibo e aneddoti sulla sua vita.

MODENA – Tutti lo conoscono come "il ristorante di Pavarotti", perché era stato proprio il grande tenore a volere un locale che celebrasse la cucina modenese, tra tortellini, tortelloni, risotto al balsamico, salumi e dolci della tradizione all'interno del Circolo Ippico Club Europa 92, che venticinque anni fa ha ospitato la prima edizione del Pavarotti & Friends.
Quel progetto ha preso corpo grazie alla lunga amicizia che legava il tenore alla famiglia Clò, che a tutt'oggi conducono con successo il Ristorante Europa 92, facendone uno dei locali più conosciuti e rinomati della città.
In ricordo dell'amicizia con Luciano Pavarotti, nel giorno in cui in Maestro avrebbe compiuto 82 anni, (era nato il 12 ottobre 1935), e nel decimo anniversario della sua scomparsa, il "suo locale" vuole ricordarlo con una serata evento che unisce tutti gli "ingredienti" cari al grande tenore: la musica, il buon cibo, la convivialità e il dialetto.
Al menù a buffet con piatti della tradizione modenese, seguirà un concerto nella veranda, a cui prenderanno parte soprani, tenori e pianisti, tra cui Monica Minarelli, Maddalena Beuker, David Beuker, Juan Pablo Duprè, Ginevra Schiassi, Federica di Rocco, Caterina Kostov e Carlo Ardizzoni. La conduzione è affidata a Giorgio Pederzoli.
Vanna Panciroli ed Elisabetta Montorsi allieteranno la serata raccontando aneddoti ed episodi riguardanti Pavarotti, rigorosamente in dialetto modenese.
MaFi

INFO
Ristorante Europa 92, Stradello Nava 92, Modena, tel 059/460067, www.ristoranteeuropa92.com 

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Sabato, 07 Ottobre 2017 06:22

Rarità Belcantistiche al Salotto Aggazzotti

Domenica 8 ottobre, alle 17.30, presso il Salotto culturale di via Martiri della Libertà, a Modena, un pomeriggio all'insegna del belcanto insieme al baritono Lorenzo Malagola Barbieri e alla pianista Federica Cipolli.

MODENA – Un pomeriggio all'insegna del belcanto quello in programma domenica 8 ottobre, a partire dalle 17.30, al Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà, a Modena.

Si tiene infatti Rarità Belcantistiche un evento che celebra lo stile vocale tipico della prima metà dell'Ottocento, che vede i principali esponenti e capostipiti in Bellini, Rossini e Donizetti.

Ad accompagnare il pubblico in questo "viaggio" musicale sarà la voce di Lorenzo Malagola Barbieri, basso baritono, accompagnato al pianoforte da Federica Cipolli.
Alle opere più note della tradizione belcantistica, come il Don Pasquale, Sonnambula e Italina in Algeri si affiancheranno vere e proprie "chicche" tratte dalla musica da camera e da quella operistica meno conosciuta.

Di tutto rispetto il curriculum di Lorenzo Malagola Barbieri, che dopo aver studiato canto lirico presso la Real Accademia Filarmonica di Bologna con i Maestri Sergio Bertocchi e Paola Molinari, ha frequentato i corsi ordinamentali di canto dell'Istituto Superiore di Studi Musicale "Orazio Vecchi di Modena", dove si è diplomato cum laude sotto la guida di Tiziana Tramonti. Ha poi seguito masterclass con Monica Mauch, Leone Magiera, Paolo Barbaricini, Bruno de Simone, Nicola Ulivieri e Davide Rocca e continua tutt'ora il suo perfezionamento con Giulio Zappa e Mariella Devia. È anche dottore in Musicologia presso l'Università di Pavia, dove si è laureato con lode con una tesi magistrale in drammaturgia musicale. Ha iniziato poi l'attività teatrale come mimo, figurante e artista del coro. Nel 2009 si è classificato al terzo posto al concorso di canto lirico "Rami musicali! Di Empoli.

Il suo debutto da solista è avvenuto nel doppio ruolo di Chato e del De Desengaño dell'opera barocca La purpura de la rosa di Tomàs Torrejon con l'ensemble "Accademia degli Impossibili". Il V concorso "Claudio Barbieri" gli ha permesso di debuttare ne La bohème ed è stato selezionato dall'Òpera Estudio di Tenerife, dove ha ricoperto li ruolo di Figaro de Le nozze di Figaro. Ha ripreso lo stesso ruolo a maggio 2016 al Teatro Comunale di Bologna. Ha collaborato con direttori quali Mariotti, Beltrami, Pidò, Bernacer e registi come Paoli, Martone, Cucchi, Michieletto, Esposito. È ospite principalmente presso i teatri di tradizione italiani tra cui Modena, Piacenza, Lucca, Ravenna e Novara e alcuni teatri esteri come Tenerife e Oviedo (Spagna) e Danzica (Polonia).

Federica Cipolli, 26 anni, modenese, si è laureata in pianoforte presso l'istituto superiore di studi musicali Vecchi-Tonelli, per poi specializzarsi presso il CUBEC,di Mirella Freni come pianista accompagnatore di cantanti. Attiva in Italia e all'estero come maestro collaboratore, nel 2016 vince l'audizione del Teatro Lirico sperimentale A.Belli di Spoleto, partecipando come pianista accompagnatore a tutta la stagione del teatro, mentre a partire da gennaio è risultata vincitrice del concorso per pianisti-maestri collaboratori dell'Accademia del Teatro alla Scala di Milano dove rimane fino alla fine del 2018. Ha appena terminato la produzione di "Ratto dal serraglio" di W.A.Mozart sotto la direzione di Zubin Meta e la produzione di Hansel und Gretel di Humperdinck diretta da Marc Albrecht, entrambe presso il Teatro alla Scala. È stata inoltre scelta come maestro collaboratore per "Andrea Chenier", opera che inaugurerà la nuova stagione scaligera il 7 dicembre 2017 con la direzione di Riccardo Chailly. Ha all'attivo numerose produzioni operistiche quali "Un ballo in maschera" e "Rigoletto" di Verdi, Don Giovanni, Le Nozze di Figaro di W.A.Mozart, Elisir d'amore, Il campanello di notte e Don Pasquale di Donizetti, Madama Butterfly, Boheme e Tosca di Puccini, "Il piccolo spazzacamino" di Britten. Collabora stabilmente con Europa Musica, associazione di produzioni operistiche a Roma.

INFO e prenotazioni
Salotto Culturale Simonetta Aggazzotti
www.simonettaaggazzotti.it 
tel 392/0512219 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Ingresso € 10

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