L’impronta genetica o traccia del DNA dell’individuo è divenuta elemento importante e sempre più spesso decisivo delle indagini scientifiche svolte sulla scena del crimine.
Il mezzo, un camioncino cassonato di proprietà di una ditta operante in un comune limitrofo a quello di Colorno, era stato rubato nel mese di giugno.
Prosegue senza sosta l’impegno dei Carabinieri di Parma nel contrastare il fenomeno della microcriminalità, con particolare attenzione ai reati così detti “predatori”.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Fidenza, hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di furto un 20enne ed una 37enne di origini sudamericane.
Sono stati i Carabinieri della Stazione di Roccabianca al termine di una minuziosa attività d’indagine a individuare e denunciare alla Procura della Repubblica di Parma i presunti autori di un furto con destrezza, una coppia di rumeni, lui 39, lei 35 anni.
Cerca di uscire dal supermercato con 60 euro di merce non pagata, osservato dalla vigilanza è stato fermato e denunciato dai Carabinieri di S. Pancrazio P.se.
Come un comunissimo gruppo familiare, composto da una donna e due uomini si aggiravano nella vasta area commerciale di Fidenza in località San Michele Campagna, attirando però l’attenzione di molti dei titolari di attività commerciali.
Aveva sfondato il vetro della porta d’accesso al negozio e ripulito la cassa. Durante le operazioni di repertamento effettuate dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Parma erano state repertate tracce biologiche. La successiva analisi e comparazione ha permesso di identificare il responsabile, si tratta di un 40enne italiano con precedenti specifici.
Nel mese di aprile gli era stata rubata la bici elettrica ed aveva sporto denuncia ai Carabinieri di Parma Centro, alcuni giorni fa, mentre passeggia in via Garibaldi vede un giovane in sella alla sua bici, chiama i Carabinieri che intervengono e recuperano il mezzo.