Otto profughi clandestini fermati dalla polizia nei pressi di Fiorenzuola. Si cerca di far luce sui loro movimenti -
Piacenza 17 Febbraio 2015 -
Un gruppo di giovani profughi afghani, otto in totale tra cui un minorenne, sono stati fermati dalla polizia nella serata di lunedì 16 febbraio mentre si aggiravano al buio nell'area di servizio Arda di Fiorenzuola lungo l'autostrada A1.
Erano circa le 21,30 quando una pattuglia li ha notati avvisando la questura di Piacenza che si è subito attivata con l'invio di un furgone, mezzo che li ha portati all'ospedale Guglielmo di Saliceto. Qui, hanno trascorso la notte, sempre sotto lo stretto controllo delle volanti di Piacenza, e sono stati sottoposti ad esami ed analisi radiologiche al fine di stabilire la loro effettiva età.
Il ragazzo minorenne, l'unico del gruppo, è stato identificato ed affidato subito ai servizi sociali, mentre gli altri 7 sono stati registrati e la loro situazione è ora sottoposta all'Ufficio Immigrazione della Questura che sta cercando di ricostruirne movimenti, viaggio e identità.
L'ultima parola sulla vicenda spetterà probabilmente alla Prefettura di Piacenza, ma nel frattempo verranno ospitati provvisoriamente in una struttura di prima accoglienza.
Aveva 68 anni ed era il centesimo vescovo di Modena e Nonantola. Originario di Grondone di Ferriere, nel piacentino, guidava la diocesi modenese dal 2010. Il decesso dopo l'aggravarsi di una patologia ematica che lo aveva costretto a un lungo ricovero al Policlinico -
Modena, 17 febbraio 2015 -
Si è spento nella sua abitazione, alle 13.30 di oggi, 17 febbraio, Monsignor Antonio Lanfranchi, Vescovo di Modena –Nonantola. Nei giorni scorsi la curia modenese aveva invitato a pregare per lui, dopo il lungo ricovero nel reparto di Ematologia del Policlinico, che lo aveva costretto a rinunciare alle celebrazioni in Duomo, in occasione della festa del patrono San Geminiano, lo scorso 31 gennaio.
Monsignor Lanfranchi aveva 68 anni ed era originario di Grondone Ferriere, nel piacentino. Ordinato sacerdote nel 1971, aveva ricevuto l'ordinazione episcopale da Giovanni Paolo II nel 2003 e gli era stata assegnata la diocesi di Cesena-Sarsina. Nel 2010, Benedetto XVI gli aveva affidato l'Arcidiocesi di Modena-Nonantola, dove si era insediato ufficialmente il 14 maggio, diventandone il centesimo vescovo.
La scorsa estate si era ammalato di una grave patologia del sangue, che lo aveva costretto a un primo lungo ricovero, durante il quale aveva ricevuto anche una telefonata di conforto da Papa Francesco. A Natale i modenesi lo avevano potuto seguire in Duomo, dove aveva celebrato la messa di mezzanotte, facendo sperare in un miglioramento delle sue condizioni di salute. A metà gennaio di quest'anno, purtroppo, c'era stata una ricaduta e Monsignor Lanfranchi era stato di nuovo ricoverato al Policlinico. Dimesso lo scorso 6 febbraio, stava proseguendo le cure a domicilio, supportato dai familiari e dai collaboratori più stretti. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate nella giornata di sabato, fino all'epilogo di questa mattina.
Si legge nel comunicato ufficiale della diocesi:
"Oggi 17 febbraio alle ore 13.30 si è spento mons. Antonio Lanfranchi, circondato dai parenti, dai collaboratori e medici che in questi mesi lo hanno assistito. Affidiamo al Signore misericordioso il nostro caro e amato Vescovo Antonio. Chiediamo alla comunità diocesana di accompagnare con la preghiera il suo incontro con il Padre di ogni misericordia".
La Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza ha organizzato per venerdì 20 febbraio alle ore 15 una mostra, dal titolo "Storia di un ritrovamento e di una scomparsa", dedicata a questo capolavoro ed alla sua controversa vicenda -
Piacenza 16 Febbraio 2015 -
Era il 19 febbraio del 1997 quando il famoso dipinto di Gustav Klimt "Ritratto di Signora" venne rubato durante il trasloco della galleria a seguito dei lavori di ristrutturazione. Da allora, attorno a questo capolavoro ed alla sua scomparsa si muove un alone di mistero. Le indagini furono portate avanti dai carabinieri del Reparto operativo di Piacenza che arrivarono ad indagare sui custodi, archiviando però l'accusa per assenza di prove. Da allora le piste investigative sono state tante ed ancora di più le teorie, ma ad oggi il caso risulta ancora irrisolto e l'opera di Klimt è tra le più ricercate in Italia e nel mondo.
Solo di recente le indagini sono state riaperte dopo il ritrovamento di un'impronta digitale sulla cornice. Proprio sulla scia di questi nuovi elementi, la Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza ha organizzato per venerdì 20 febbraio alle ore 15 una mostra, dal titolo "Storia di un ritrovamento e di una scomparsa", dedicata a questo capolavoro ed alla sua controversa vicenda.
All'incontro, moderato dal giornalista Ludovico Allatta, parteciperanno Francesca Bacci, storica dell'arte, il capitano dei carabinieri Ciro Imperato, comandante Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna (L'Arma per l'arte), Claudia Maga, autrice del ritrovamento del Ritratto di ragazza.
Cinque persone ferite. Traffico sospeso fra Reggio Emilia e Modena per svio treno a Rubiera. Mobilitata anche la Protezione civile -
Parma, 16 febbraio 2015 -
Scontro fra due treni poco prima delle 13 vicino alla stazione di Rubiera, nei pressi del ponte sul Secchia, tra un convoglio merci e il treno regionale R11419 Parma – Bologna. Cinque i passeggeri rimasti feriti nello scontro. La circolazione ferroviaria è stata sospesa fra Reggio Emilia e Modena.
Dai primi accertamenti Trenitalia comunica che si tratterebbe di "carri merci privati provenienti da un raccordo merci privato e finiti sui binari." Sarebbe questo il motivo dell'incidente che ha coinvolto il treno regionale Parma - Bologna, con il conseguente svio della vettura semipilota e della seconda vettura. "Allo stato - si legge nella nota di Trenitalia - risulta che i carri merci provenienti da un raccordo abbiano indebitamente occupato la sede ferroviaria durante il passaggio del treno regionale. I viaggiatori sono rimasti contusi dopo l'impatto con i carri merci della società e non per lo svio del treno regionale."
Traffico ferroviario sospeso. I treni regionali sono sostituiti con autobus fra Modena e Reggio Emilia. I treni media-lunga percorrenza sono invece istradati sulla linea alternativa via Bologna Verona Milano con un maggior tempo di viaggio di circa 150 minuti.
Mobilitato anche il sistema provinciale di Protezione civile di Reggio Emilia -
Attivati dal sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro e dal vicesindaco Federico Massari, che hanno anche allestito un Centro operativo comunale (Coc) mobile, ed in raccordo con la Prefettura, Protezione civile della Provincia e Coordinamento delle associazioni di volontariato si sono in particolare occupati degli oltre 100 passeggeri rimasti illesi. Mentre 118 e Croce rossa – intervenuti insieme a vigili del fuoco e forze dell'ordine - prestavano soccorso alle cinque persone rimaste ferite, la Protezione civile, grazie anche alla collaborazione della ditta Ruggerini che ha concesso alcuni spazi, ha allestito un punto di ristoro con bevande calde e coperte.
"Abbiamo assistito e registrato tutte le persone che erano a bordo dei treni e che erano in grado di proseguire il viaggio, accompagnandole poi con i nostri mezzi, i pullmini e i fuoristrada del Coordinamento delle associazioni di volontariato ai capolinea dei bus messi a disposizione da FS Italiane", spiega la responsabile della Protezione civile, Federica Manenti, che ha coordinato le operazioni in stretto contatto con il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi.
L'ordinanza antismog anticipa a Parma fino alla fine di marzo, il provvedimento che entrerà in vigore dal 1 ottobre 2015 nell'ambito del Piano 2020 Regionale in tutte le città emiliano-romagnole -
Parma, 16 febbraio 2015 -
La lotta all'inquinamento che ha portato alla sanzione di negozi del centro che tenevano le porte aperte con accesso il riscaldamento, da oggi prevede anche l'entrata in vigore dell'ordinanza comunale per limitare il traffico dopo quattro giorni consecutivi di sforamenti oltre il limite previsto dalla legge.
Inizia quindi la conta - sospesa a causa della grande nevicata - che prevede dopo quattro giornate consecutive di sforamento del Pm 10, il blocco dei veicoli all'interno delle tangenziali (con le eccezioni consentite per raggiungere i parcheggi scambiatori), secondo le stesse modalità utilizzate per le prime domeniche dei mesi invernali.
In questo caso l'eventuale blocco del traffico, fino al ritorno dei valori nei limiti di legge, prevede però una serie di deroghe aggiuntive rispetto a quelle delle ordinanze finora in vigore: fra queste la possibilità di circolare per i veicoli Euro 4 alimentati a benzina.
L'ordinanza - si legge nella nota del Comune - in sostanza, anticipa a Parma, fino alla fine di marzo, il provvedimento che entrerà in vigore dal 1 ottobre 2015 nell'ambito del Piano 2020 Regionale (PAIR2020) in tutte le città emiliano-romagnole.
(Fonte: Comune di Parma)
Controlli della Municipale, sanzionati diversi esercenti del centro: uno in strada D'Azeglio, sette in via Cavour, sei in strada Repubblica e due in galleria Micheli -
Parma, 16 febbraio 2015 -
Nella settimana tra il 9 e il 14 febbraio la Municipale a effettuato i controlli nei negozi del centro per verificare il rispetto dell'ordinanza che stabilisce il divieto di tenere le porte stabilmente aperte, nei periodi in cui è in funzione il riscaldamento dei locali. Questa è una delle misure adottate dal Comune con il "Provvedimento straordinario per il contenimento dell'inquinamento atmosferico", che ha portato alla sanzione di 16 attivita'. L'ordinanza prevede una multa di 50 euro per i trasgressori.
Le contravvenzioni sono state una in strada D'Azeglio, sette in via Cavour, sei in strada Repubblica e due in galleria Micheli.
La nota del Comune precisa che "I controlli della polizia municipale - in presenza di una perdurante vera e propria emergenza aria - proseguiranno in modo sistematico anche nelle prossime settimane, con l'auspicio che gli esercenti applichino il provvedimento senza necessità di ricorrere ad ulteriori sanzioni."
(Fonte: Comune di Parma)
Controllo del territorio.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Carpi hanno bloccato questa notte due giovani magrebini per furti su auto in via Forlì e via Ravenna.
I militari, allertati da un cittadino che aveva visto aggirarsi con fare sospetto i due, li hanno bloccati proprio in via Ravenna, mentre erano a bordo di una Toyota Yaris. Alla vista della "gazzella" dei Carabinieri, uno dei due ha tentato di accovacciarsi in auto, nascondendosi mentre l'altro ha tentato la fuga a piedi ma è stato bloccato dopo pochi metri, non avendo fatto i conti con la reattività e la prontezza dei Carabinieri.
Dagli immediati accertamenti condotti è emerso che avevano forzato la serratura del veicolo con un coltello a scatto con lama di 12 cm, trovato in tasca ad uno dei due durante la perquisizione personale, e la loro azione delittuosa è stata interrotta dal pronto intervento dei Carabinieri: non è ancora perfettamente chiaro se volevano asportare l'autoradio o qualche oggetto eventualmente trovato nel veicolo o piuttosto rubare direttamente la macchina.
Dal successivo controllo sui veicoli parcheggiati lungo le vie attigue, in particolare in via Forlì, i militari hanno riscontrato segni di danneggiamento delle serrature di altre 4 autovetture, che i malviventi avevano tentato di aprire con il coltello, senza però riuscirci. I magrebini, uno ventenne e l'altro 23enne, con precedenti penali per reati contro il patrimonio, residenti a Carpi unitamente alle proprie famiglie di origine, sono stati arrestati per tentato furto aggravato e continuato e nei prossimi giorni saranno sottoposti a giudizio direttissimo.
La droga era destinata al mercato degli stupefacenti tra Piazza Pomposa e via Gallucci. L'azione congiunta di Squadra Mobile e Volante della Polizia di Stato ha consentito di assicurare alla giustizia anche taccheggiatori e truffatori che agivano nei centri commerciali e con distintivi falsi.
Di Manuela Fiorini –
Il dispiego di forze, messo in campo dalla Polizia di Stato nell'ambito dei controlli sul territorio, ha consentito di assicurare alla giustizia, nella sola giornata di ieri, ben dieci persone tra spacciatori, taccheggiatori e truffatori. I 21 equipaggi di Squadra Mobile e Volante, per un totale di 42 agenti, hanno pattugliato le zone più a rischio di Modena.
L'operazione più importante ha avuto come teatro la cosiddetta zona della "movida", tra Piazza Pomposa e via Gallucci, nel centro storico, da tempo monitorata perché assai appetibile per il mercato della droga che rifornisce giovani e studenti che gravitano tra l'Università e i locali del divertimento. Gli agenti hanno fermato G.F, tunisino, classe 1975, e il coetaneo B.M, di nazionalità marocchina, entrambi con precedenti specifici. Il primo aveva addosso un modico quantitativo di hashish, ma un'ulteriore controllo nell'auto del secondo ha consentito di rinvenire un altro mezzo chilo di droga, suddiviso in cinque panetti, già pronti per lo spaccio. Gli agenti hanno fatto così scattare un mandato di perquisizione nell'abitazione del magrebino, a Bastiglia, dove, in un armadio, sono stati trovati ben 28 kg di hashish. La droga è stata subito sequestrata e i due sono stati tratti in arresto e processati per direttissima.
Gli altri arresti della giornata hanno riguardato invece taccheggiatori "di mestiere" che agivano nei negozi e nei centri commerciali della provincia, e malviventi specializzati in truffe e raggiri, alcuni dei quali si spacciavano per esponenti delle Forze dell'Ordine, con tanto di distintivi identici a quelli veri, per poter entrare nelle abitazioni e fare man bassa di denaro e gioielli.
(foto di Claudio Vincenzi)
Un 43enne parmense è stato condannato a 3 anni per violenza sessuale, i fatti risalgono al 16 luglio del 2009: all'epoca l'uomo lavorava per un'associazione che gli aveva dato il compito di guidare un pulmino con il quale accompagnava una donna disabile da Parma, dove lavorava, a casa nella Bassa Parmense. Secondo le accuse il 43enne avrebbe accostato il pulmino in una zona isolata, a Fontevivo, si sarebbe abbassato i pantaloni ed avrebbe chiesto alla malcapitata un rapporto orale. L'uomo ha preferito evitare il dibattimento processuale ed ha preferito chiedere il giudizio abbreviato davanti al giudice per l'udienza preliminare Maria Cristina Sarli del Tribunale di Parma che, su richiesta del Pm Andrea Bianchi, ha disposto che l'uomo paghi, in via provvisionale, in attesa dell'eventuale giudizio civile un risarcimento di 10mila euro.
E' stata avvicinata da un giovane che l'ha colpita sferrandole un pugno e poi si è frettolosamente dileguato, la vittima di quest'atto violento è stata la giornalista Francesca Olgiati.
Il fatto è avvenuto ieri mattina in pieno centro a Parma: la malcapitata stava camminando in via Melloni quando l'individuo le è piombato davanti.
La giornalista dopo l'accaduto si è recata al pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore, fortunatamente i medici non hanno riscontrato nulla di grave, solo un fastidioso gonfiore e tanto spavento, è stata dimessa con una prognosi di due giorni.
In merito all'accaduto indaga la Polizia, gli investigatori probabilmente vaglieranno le immagini di una telecamera di sicurezza installata nelle vicinanze del luogo dove Olgiati è stata aggredita. L'ipotesi più accreditata sembra essere quella dell'insano gesto di un folle.
Sono stati molti gli attestati di solidarietà espressi alla giornalista dopo l'accaduto.
sp