Alle ore 21,15 di ieri, 20 agosto 2017, in via Radici in Piano in Sassuolo (MO), veniva segnalata la presenza in terra, in una pozza di sangue, di un cittadino straniero.
Si apprendeva, più tardi, che il soggetto identificato per MOHAMED Hamid, nato in Iraq il 16 dicembre 1979, clandestino, s.f.d e con precedenti penali e di Polizia per reati contro il patrimonio e stupefacenti, era giunto cadavere presso il Pronto Soccorso dell'ospedale di Sassuolo per una ampia ferita da taglio che gli aveva reciso di netto l'arteria giugulare.
Sul posto, il personale della Squadra Mobile e del locale Commissariato di P.S., accertava che il deceduto, in serata, aveva intrattenuto una violenta lite per motivi di gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nel locale della piazza con un soggetto straniero identificato per BOUFES Said, nato in Marocco il 10 febbraio 1976, titolare di un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Reggio Emilia, scaduto nel 2014 e con precedenti penali e di Polizia per reati relativi alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso della lite, MOHAMED Hamid, dapprima lanciava delle pesanti offese poi colpiva alla testa BOUFES Said con alcuni sassi trovati in terra procurandogli delle vistose ferite.
Offeso nell'onore e ferito alla testa, dai sassi lanciati contro, BOUFES Said raggiungeva il vicino bar della via e, alla presenza di alcuni connazionali, rompeva contro il muro una bottiglia di birra e con il collo in vetro si avviava alla ricerca di MOHAMED Hamid intenzionato a vendicarsi. Attraverso la visione dei filmati registrati dalle telecamere di un locale pubblico situato nella zona teatro dei fatti si focalizzavano i momenti in cui BOUFES Said, raggiunta la via Radici in Piano, colpiva in maniera violenta MOHAMED Hamid con il collo della bottiglia tanto che quest'ultimo, dopo alcuni passi barcollanti, tenendo la mano stretta al collo, si accasciava in terra esamine. Dallo stesso filmato, si aveva modo di osservare che l'autore del gesto, dopo avere sferrato il violento colpo alla gola, fuggiva a piedi uscendo dal campo visivo della telecamera.
La pressante attività di ricerca sul territorio da parte del personale operante consentiva di acquisire notizia che il responsabile del folle gesto probabilmente resosi conto della gravità di quanto accaduto, fosse intenzionato a fuggire dall'Emilia Romagna per raggiungere il fratello che si trova residente in provincia di Cosenza. Su precise indicazioni del personale della Squadra Mobile, venivano presidiate le vicine stazioni dei treni e, proprio all'interno della Stazione Centrale di Modena, il personale di un equipaggio della Squadra Volante, rintracciava BOUFES Said prima che potesse salire sul primo treno utile a lasciare la provincia di Modena. Questi veniva trovato con le ferite in testa ed alla mano destra quest'ultima probabilmente procurata con il fendente sferrato alla vittima con il collo di bottiglia.
In ragione degli elementi raccolti, il P.M. di turno della locale Procura della Repubblica procedeva nella mattinata odierna al fermo di BOUFES Said indiziato del reato di omicidio volontario aggravato da motivi futili. Al termine delle formalità di rito, il fermato veniva associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell'A.G.
Maria Laura Barbera, 46 anni, originaria di Ascoli Piceno, è il nuovo Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Modena. Avvicenda la collega Paola Liaci, trasferita a Parma.
Laureata in Giurisprudenza presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna ed in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni presso l'Università di Catania, la dottoressa Barbera è entrata a far parte dei ruoli della Polizia di Stato nel 1993 dopo avere frequentato il corso di formazione quadriennale.
Ha prestato servizio presso le Volanti della Questura di Padova, la Sezione Polizia Stradale di Verona, la Direzione Investigativa Antimafia e lo staff del Vice Capo della Polizia con funzioni Vicarie. È stata promossa Primo Dirigente della Polizia di Stato con decorrenza 1.1.2017 dopo avere superato il 33° corso di formazione dirigenziale.
Alla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Modena, nel cui organico è inquadrato anche il Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, è attribuito un ruolo di assoluto rilievo nel campo delle misure di prevenzione e sicurezza, con particolare riferimento alle competenze attribuite negli ultimi anni al Questore in tema di divieto accesso a manifestazioni sportive, sicurezza urbana, atti persecutori e tutela minori.
È stata la figlia di un carpigiano cinquantenne a lanciare la richiesta di aiuto sulla linea 113 del Commissariato di P.S. di Carpi quando si è resa conto dei propositi suicidi del proprio genitore al culmine di una lite con la moglie.
L'uomo, grazie alle triangolazioni delle celle telefoniche effettuate per localizzare il proprio telefono cellulare, è stato rintracciato da un equipaggio Volante del Commissariato di P.S. cittadino all'interno della propria autovettura lungo il canale Migliarina lungo una strada sterrata dove si era appartato ed aveva già predisposto un tubo di gomma da collegare alla marmitta dell'autovettura.
Dopo il rintraccio l'uomo, che versava in buone condizioni, è stato dapprima soccorso con l'invio di un'ambulanza e successivamente accompagnato presso l'ospedale di Carpi.
Nel pomeriggio di ieri, agenti della Squadra Volante hanno inseguito e bloccato in flagranza di reato l'autore di un furto con strappo ai danni di un'anziana signora. L'uomo, F.M. di anni 32, originario della provincia di Salerno, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, per resistenza a P.U., ricettazione e danneggiamento, aveva appena strappato la borsa alla donna mentre percorreva a piedi vicolo Caselline, per poi scappare in via Ganaceto direzione via Taglio.
Una pattuglia, che si trovava nelle vicinanze dell'accaduto, richiamata dalle urla e dalla richiesta di aiuto della donna, si metteva all'inseguimento del giovane italiano.
Vistosi braccato, F.M. riusciva a disfarsi della borsa, recuperata e consegnata alla Polizia da un passante, ma veniva bloccato dagli agenti subito dopo in via Nazario Sauro.
Il pregiudicato è stato tratto in arresto per furto con strappo aggravato e trattenuto presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo che si svolgerà questa mattina con rito direttissimo.
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Nella prima mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena D.B.S., cinquantaduenne, originaria della provincia di Rovigo.
La pena detentiva di anni 3 mesi 4 e giorni 17 di reclusione si riferisce ad un cumulo di pene relative a condanne per reati di furto e ricettazione. La donna era specializzata nel furto di borse e nel prelievo fraudolento di denaro contante a mezzo bancomat.
La donna è stata rintracciata presso la propria residenza all'interno della micro-area di via Cavo Argine e associata alla Casa Circondariale Sant'Anna a disposizione della A.G. competente.
E' un pluripregiudicato catanese di 38 anni, A.G., senza fissa dimora, il responsabile del furto avvenuto questa notte alle 03.00 presso l'edicola di via Emilia Est 474: l'uomo è stato tratto in arresto da un equipaggio volante in servizio di controllo del territorio.
A.G., infatti, dopo aver sfondato la parte laterale dell'edicola si è introdotto all'interno ed ha asportato merce per alcune centinaia di euro: con dvd, figurine ed altro materiale si stava allontanando furtivamente quando un equipaggio della Polizia di Stato ha notato il sospetto nei pressi dell'edicola appena razziata.
Immediatamente bloccato è stato trovato in possesso della refurtiva asportata.
Gravato da precedenti specifici l'uomo sarà processato questa mattina con rito direttissimo, tutta la merce è stata restituita al legittimo proprietario.
Presentato dal Questore di Modena, agli organi d'informazione, il nuovo dirigente della Squadra Mobile il Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato dott. Marcello Castello.
Modena, 10 gennaio 2017
E' stato presentato ieri mattina dal Questore di Modena, agli organi d'informazione, il nuovo dirigente della Squadra Mobile il Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato dott. Marcello CASTELLO che prende il posto del Vice Questore Aggiunto dott. Enrico TASSI, trasferito presso il Compartimento Polizia Stradale di Bologna.
Proveniente dalla Questura di Avellino dove svolgeva la stessa funzione il dott. CASTELLO ha 44 anni, siciliano luogo ove ha diretto di Commissariati di P.S. di Capo d'Orlando (ME) e di Avola (SR). Tra i numerosi incarichi il nuovo dirigente della Squadra Mobile ha prestato servizio presso il Servizio Centrale di Protezione del Ministero dell'Interno e la Polizia Stradale di Sassari. Il dott. CASTELLO ha già incontrato il Procuratore della Repubblica di Modena per un breve saluto ed un primo punto di situazione. Congratulazioni per il nuovo incarico sono state espresse, dal dott. FASSARI, al funzionario.
Gli agenti del Commissariato di P.S. di Carpi hanno individuato nei giorni scorsi un impianto di coltivazione di marijuana, realizzato nel giardino retrostante un'abitazione singola ubicata in zona Osteriola di Carpi, sottoponendo a sequestro circa 25 piante di cannabis indica in fase di piena fioritura, oltre a numerose foglie già essiccate, circa 35 grammi di marijuana già pronta e confezionata per lo spaccio.
Il ritrovamento dell'impianto è avvenuto nel corso di un servizio mirato alla repressione ed al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, dopo la segnalazione di alcuni residenti che avevano notato uno strano andirivieni di giovani, soprattutto in ore pomeridiane e serali.
I poliziotti giunti sul posto si sono trovati di fronte ad una vera e propria serra, con tanto di impianto di irrigazione, concime e tutto l'occorrente per coltivare nel modo adeguato le piante di marijuana, coperta da reti mimetiche e pannelli per proteggerla da sguardi indiscreti.
Il controllo, che ha visto coinvolto una mezza dozzina di agenti dell'Ufficio Controllo del Territorio e dell'Ufficio Anticrimine, ha permesso di rinvenire 25 piante di marijuana, con altezze comprese tra i 50 e 150 cm, ancora nei vasi, varie piante in fase di essicazione all'interno dell'abitazione, e circa 35 grammi di marijuana pronta per essere smerciata, nonché materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.
Il giovane spacciatore, E.L. di anni 32, di origine albanese, già noto alle forze dell'ordine per piccoli reati, è stato dichiarato in stato di arresto.
Nel corso della perquisizione, in un appartamento in uso ad un connazionale dell'arrestato, sono stati rinvenuti numerosi oggetti rubati in galleria immagini le foto della refurtiva recuperata).
Nascosti sotto il letto e all'interno di una intercapedine dell'armadio, infatti, gli agenti hanno rinvenuto circa 5 kg di argenteria, soprattutto posateria di pregio, tablet, una ventina di orologi, alcuni in oro, e vari utensili da lavoro, come trapani, seghe circolari e levigatrici.
Le successive indagini hanno permesso di appurare che parte dell'argenteria era stata rubata in una appartamento a Carpi, l'8 luglio scorso, un notebook era stato asportato all'interno di un'abitazione in via III Febbraio il 17 luglio, mentre una decina di orologi erano compendio di furto in villa commesso in zona Santa Croce il giorno di ferragosto.
L'albanese, di anni 55, con precedenti di polizia, è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per ricettazione. Sono in corso indagini al fine identificare eventuali complici.
La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari che hanno ringraziato i poliziotti. (in galleria immagini le foto della refurtiva recuperata)
Nel tardo pomeriggio di ieri, a conclusione di una serrata indagine volta a contrastare la recrudescenza di reati predatori commessi nelle aree di servizio autostradali, la Polizia Stradale di Modena Nord ha tratto in arresto due nomadi pluripregiudicati con precedenti di polizia specifici residenti in provincia di Reggio Emilia, colti nella flagranza di furto su autovettura in danno di una famiglia di vacanzieri che si era fermata nell'area di servizio Campogalliano Est per pranzare.
Tale attività di repressione veniva svolta in occasione del rafforzamento della vigilanza durante il cosiddetto "controesodo" che sta interessando le strade e autostrade della Regione.
Gli arrestati sono T.G. di anni 39 e V.D. di anni 30, nomadi residenti in provincia di Reggio Emilia. Gli stessi, dopo essere arrivati nell'area di servizio hanno parcheggiato la loro auto (una Volkswagen Polo) affianco a quella delle vittime e le hanno abilmente distratte con discorsi pretestuosi; nel frattempo uno dei malfattori é riuscito, camminando chinato, a girare attorno all'auto delle parti offese, aprire la portiera e rubare la borsa da donna contenente documenti, carte di credito, denaro (una cinquantina di euro) nonché telefoni cellulari. La borsa si trovava sul sedile anteriore. Dopodiché i due malviventi sono fuggiti ma sono stati bloccati poco dopo dalle pattuglie della Polizia Stradale a cui una delle vittime aveva telefonato fornendo descrizione dei presunti ladri e della loro auto.
Accompagnati in ufficio, sono stati subito riconosciuti dai derubati, ai quali è poi stato restituito parte del maltolto (borsa portafogli e documenti) che i malfattori avevano buttato in un cassonetto dell'immondizia in una piazzola di sosta.
L'arresto dei due pregiudicati è stato convalidato nel corso del processo per direttissima, in data odierna, dal Giudice del Tribunale di Modena, dr.ssa Simona Siena.
Per i due è stata altresì applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari presso le rispettive residenze.
(Fonte Questura di Modena)
Ultimo Questore di Fiume e Medaglia d'Oro al Valore Civile, sprezzante del pericolo, si adoperò per salvare migliaia di ebrei destinati a morire nei campi di concentramento. Presenti il Prefetto della Provincia di Modena Michele Di Bari, il Questore Giuseppe Garramone e il Sindaco Giancarlo Muzzarelli.
Modena, 27 gennaio 2016
Nella mattinata odierna, giorno della ricorrenza delle vittime della Shoà è stata deposta una corona presso la stele dedicata a Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume e Medaglia d'Oro al Valore Civile.
Il Prefetto della Provincia di Modena Michele Di Bari, il Questore Giuseppe Garramone e il Sindaco Giancarlo Muzzarelli hanno commemorato la figura del giovane funzionario di Polizia.
Presente anche il dott. Beniamino Stern, in rappresentanza della Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia, il quale ha ricordato la grande umanità di Palatucci che, al tempo Questore reggente di Fiume, sprezzante del pericolo, si adoperò per salvare migliaia di ebrei destinati a morire nei campi di concentramento.
Palatucci, nato a Montella (Avellino) il 29 maggio 1909, viene trasferito alla Questura di Fiume nel 1937. Il 22 ottobre 1944 viene deportato nel campo di sterminio di Dachau, dove muore, a soli 36 anni, il 10 febbraio 1945.
Nel 1990 lo Yad Vashem lo giudica "Giusto tra le Nazioni".
(Fonte: ufficio stampa Questura di Modena)
Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola, ha visitato la Questura di Modena. Dopo aver visitato alcuni uffici e la sala operativa, l'Arcivescovo ha portato un saluto e un sorriso ai bambini dell'asilo nido, per poi recarsi all'Ufficio Immigrazione. -
Modena, 19 gennaio 2016
Questa mattina, Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola, ha visitato la Questura di Modena.
Il Questore ha ringraziato il Vescovo a nome di tutto il personale per aver accolto l'invito, confermando la vicinanza tra due istituzioni, Polizia di Stato e Chiesa Cattolica, entrambe portatrici di alti valori, quali solidarietà, fratellanza, rispetto e accettazione del prossimo.
Il dott. Garramone ha voluto ricordare, quale miglior interpretazione di questi principi, l'encomiabile comportamento dei due operatori della Squadra Volante, l'Assistente Federico Francione e l'Agente Elisabetta Bartoloni, che lo scorso mese di ottobre, sprezzanti del pericolo, hanno messo a repentaglio la propria vita per trarre in salvo un giovane in procinto di suicidarsi.
Mons. Castellucci ha ringraziato tutto il personale di Polizia per l'attività che giornalmente svolge a favore della comunità e per l'impegno profuso a garanzia di una sempre maggior sicurezza.
Dopo aver visitato alcuni uffici e la sala operativa, l'Arcivescovo ha portato un saluto e un sorriso ai bambini dell'asilo nido, per poi recarsi all'Ufficio Immigrazione: il Questore ha sottolineato come gli operatori di questo Ufficio svolgano il proprio lavoro cercando di assecondare le necessità di chi è lontano dalla propria terra e dai propri familiari, ispirandosi ai principi di accoglienza e vicinanza.