Un programma facilita l'identificazione degli allergeni contenuti nei piatti preparati prodotto da FIPE e posto a disposizione degli aderenti attraverso gli uffici territoriali.
di LGC Parma, 16 dicembre 2014 -
Le allergie alimentari, risposte immunitarie alle proteine presenti nei cibi e che il corpo ritiene erroneamente dannose, costituiscono un importante problema di salute di sempre maggiore rilevanza. I sintomi possono includere, per esempio, il rigonfiamento di labbra, lingua e palpebre, prurito, asma, stordimento, nausea, gastroenterite, orticaria e dermatite e, nel caso peggiore, si può arrivare a shock anafilattico e successiva morte.
Un problema in crescente aumento seppure la percezione sia notevolmente superiore alla realtà. Il 25% della popolazione ritiene di avere sensibilità a qualche prodotto alimentare mentre al contrario solo il 5-8% dei bambini e il 2-3% degli adulti soffre di questi disturbi alimentari.
Per difendere i consumatori è diventato obbligatorio, dallo scorso 13 dicembre, dichiarare in modo ben visibile gli elementi costituenti gli alimenti somministrati nei ristoranti, nei bar e nelle mense.
Al momento attuale, fa sapere la FIPE (Federazone Italiana Pubblici Esercizi), però, mancano ancora due provvedimenti di natura legislativa e una circolare interpretativa che possano fare chiarezza completa sull'argomento e precisare adempimenti e sanzioni.
Per venire incontro alle denunciate difficoltà dei ristoratori, Fipe-Confcommercio ha realizzato un software e lo ha messo a loro disposizione per il tramite delle associazioni territoriali.
Tale programma facilita l'identificazione degli allergeni contenuti nei piatti preparati. Poiché fra le indicazioni che il nostro Governo non ha ancora fornito rientra anche la modalità esatta di comunicazione al cliente sugli allergeni presenti, al momento è previsto che l'elenco degli allergeni debba essere realizzato comunque in forma scritta.
In base a un sondaggio realizzato dal centro studi Fipe, risulta che la modalità più adeguata per informare il cliente per il 36% dei ristoratori è la comunicazione a voce. Il 23,7% ritiene più opportuno inserire una nota all'interno del menu, mentre il 12% del campione preferirebbe che fosse il cliente a comunicare le allergie o le intolleranze alimentari; un altro 12% ritiene più opportuno predisporre un documento specifico, cioè una sorta di libro degli allergeni.
Sta di fatto che, a giudizio di Fipe, occorrerebbe lasciare all'esercente la scelta di come comunicare alla propria clientela gli allergeni presenti nel menu.
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14
SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14
1.1 editoriale L'urlo degli assenti.
3.1 vino Wine2Wine fotografa i trend del vino
4.1 Lattiero caseario Cala di altri 5 cent il prezzo all'origine del "Parmigiano"
5.1 federconsorzi Agrinsieme, i soldi alla Federconsorzi sono uno "scippo" agli Italiani.
5.2 agricoltura clima Fiducia in calo per le aziende agricole
5.3 Nutrizione La dieta mediterranea costa meno del junk food
6.1 Ho.re.Ca. Oliera addio, scattano multe fino 8mila euro
6.2 consumi e mercati Male le mele bene l'olio confezionato
7.1 export Embargo russo, i primi dati elaborati da Ismea
Storico addio all'oliera in bar, mense, ristoranti e pizzerie dall'inizio della settimana con l'entrata in vigore dell'obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi.
Roma- 24 novembre 2014. Multe salatissime per i ristoratori che non si adatteranno a utilizzare il tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine d'oliva serviti in tavola.
Lo rende noto la Coldiretti nell'annunciare l'inizio dell'operatività della legge europea 2013 bis pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261 che fa scattare il divieto di utilizzare le tradizionali oliere con multe fino a ottomila euro per evitare che vengano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati, come purtroppo troppo spesso avviene.
Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati – sottolinea la Coldiretti - in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta. La legge – riferisce la Coldiretti - prevede anche sanzioni per chi non userà oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Le novità per il prodotto simbolo della dieta mediterranea - precisa la Coldiretti - non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all'etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto. "Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l'olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che puo' offrire importanti sbocchi occupazionali e opportunità di sviluppo sostenibile al Paese" afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare come sia importante il fatto che "nel rispetto della normativa comunitaria l'Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa".
Le norme a tutela dell'extravergine Made in Italy arrivano peraltro in un momento particolarmente delicato per la produzione nazionale che quest'anno dovrebbe scendere del 35 per una produzione attorno a 300mila tonnellate secondo la Coldiretti. In Italia la produzione per l'andamento climatico si prevede scarsa ovunque ma i tagli maggiori - continua la Coldiretti - si stimano al centro nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50 per cento ma anche al sud la situazione è difficile con significative riduzioni. La produzione dovrebbe essere praticamente dimezzata in Spagna che mantiene la leadership nella produzione mondiale con circa un milione di tonnellate. In queste situazioni il mercato europeo dell'olio di oliva con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che - sottolinea la Coldiretti - riguarda soprattutto l'Italia che ha visto aumentare le importazioni di olio di oliva dall'estero del 45 per cento rispetto allo scorso anno con un Paese come la Spagna che ha addirittura quasi quadruplicato le spedizioni verso la Penisola (273 per cento), sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2014.
Il consiglio della Coldiretti ai consumatori è di verificare con attenzione l'etichetta dove, anche se spesso nascosto nel retro della bottiglia ed in caratteri minuscoli, deve essere riportato la scritta "ottenuto da miscela di olio comunitari od extracomunitari" se non si tratta di olio italiano al 100 per 100. Oppure di scegliere una delle 43 designazioni di origine riconosciute dall'Unione Europea e che garantiscono l'origine italiana o le bottiglie dove è esplicitamente indicata l'origine nazionale delle olive o meglio ancora se possibile acquistare direttamente dai produttori agricoli nei frantoi o nei mercati di campagna amica.
(Fonte Coldiretti 24 novembre 2014)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 47 23 novembre 14
SOMMARIO Anno 13 - n° 47 23 novembre 14
1.1 editoriale L'Anacronistica politica della Merkel italiana
3.1 meccanizzazione Le nuove frontiere del Contoterzismo.
4.1 Lattiero caseario Lattiero caseari, prezzi stazionari
5.1 biodiversità Patrizio Roversi verrà premiato a Parma.
5.2 HO.RE.CA. Quando l'alta cucina si unisce allo sport, a favore della beneficienza.
5.3 vino Vino. Decennale dell'Istituto Grandi Marchi a Milano.
6.1 eventi Parmigiano Reggiano, la Dop più premiata grazie alla Nazionale.
6.2 Lattiero caseario Parmigiano Reggiano: nel 2015 produzione ridotta
7.1 quote latte PR Grandi manovre al Parmigiano Reggiano
Si festeggia un altro anno della NIR (Nazionale Italiana Ristorazione)
Piacenza 20 novembre 2014 - Non capita tutti i giorni di vedere insieme tanti ristoratori italiani di alto livello (fra cui numerosi stellati riconfermati anche quest'anno dalla nota guida Michelin). L'occasione è la cena degli auguri della Nir, Nazionale Italiana Ristoratori.
Essa nasce nel 1995 e ne fanno parte alcuni dei più prestigiosi protagonisti della ristorazione italiana e mondiale. L'associazione ha lo scopo di impegnare la propria immagine in progetti finalizzati alla realizzazione di opere sociali di solidarietà.
Fra gli eventi del 2014 da ricordare l'annuale disfida europea con le omologhe nazionali di Austria, Germania e Svizzera che ha visto la vittoria proprio dei ristoratori italiani, che a questo punto possiamo considerare numeri uno non solo in cucina ma anche sul campo da calcio.
Queste le parole dell'attuale presidente Renato Besenzoni "Tutto è cominciato per caso circa 20 anni fa unendo un gruppo di colleghi per una partitella di calcio fra amici, col passare degli anni di amici ne abbiamo incontrati sempre di più e nel dicembre del 2000 si è costituita ufficialmente la Nir".
Lunedì 1 dicembre alle ore 20,00 presso il ristorante del Presidente Nir "Da Giovanni" in provincia di Piacenza, occasione unica per ritrovare tutti i 47 illustri soci riuniti insieme per festeggiare un altro anno di successi della Nir.
Un gruppo forte e coeso come testimonia la serata del 1 dicembre che sarà l'occasione non solo per incontrarsi ma anche per ringraziare gli importanti sponsor che sostengono l'associazione e tutti i suoi progetti come Sanpellegrino, Olitalia srl e Tommasi Vini e divulgare in anteprima gli ambiziosi progetti 2015 soprattutto in vista di Expo Milano.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.nazionaleristoratori.it
FIPE: bisogna dare maggiore impulso alla formazione professionale.
- Rimini gennaio /2014 -
Pasticceri e gelatieri come i pizzaioli: non si trova personale preparato ed esperto. Gli imprenditori di queste tipologie di pubblico esercizio rientrano nel 47% dei datori di lavoro italiani le cui aziende sono danneggiate, secondo il recente rapporto McKinsey, dalla difficoltà a trovare i dipendenti qualificati.
Nel corso del 2013, il 13% delle assunzioni programmate non sono state effettuate e sono rimaste vacanti ben 600 posizioni per personale qualificato. Anzi, nel 2013 la carenza si è addirittura aggravata rispetto al 2012, passando dall’8,6 al 12,5%. I dati sul fabbisogno specifico del settore sono stati elaborati dal Centro Studi Fipe in occasione del Sigep 2014, il 35° Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali in calendario da oggi a Rimini contestualmente a RHEX RISTORAZIONE - Rimini Horeca Expo.
«Avevamo già lanciato l’allarme per i pizzaioli qualificati – commenta Lino Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio – e ci ritroviamo adesso a rilanciare lo stesso concetto anche per i pasticceri e i gelatieri. Il mancato incontro fra domanda e offerta di lavoro è uno dei problemi alla base della disoccupazione italiana e persino europea. Sarebbe necessario dare più importanza alla formazione professionale, con il rafforzamento della formula dell’alternanza scuola-lavoro, e semplificare le procedure per le assunzioni, soprattutto per i giovani potenziando l’apprendistato».
(Foto Sigep)
Natale con Stepa
- (Comunicazione Commerciale) -
Natale è alle porte e nonostante l'austerità il piacere di farsi ricordare con un gradevole omaggio è una consuetudine che stenta a perdersi.
E se proprio qualcuno non riesce ad adattarsi alle tendenze e regalare quindi "biglietti della lotteria" oppure "Cibo" e "Gift Card" allora può scegliere all'interno della proposta "STEPA".
Specializzati in nicchie di qualità nei vini e negli spirits, STEPA di Noceto (Parma), propone due eccellenze alla portata di portafoglio e di buon gusto da condividere con gli amici.
Il MAGNUM di Rocchetta, spumante Brut Metodo Classico Riserva riposato per 6 anni sui lieviti. Uno spumante unico di pregevole gusto e di raffinata confezione ideale per un romantico incontro.
Una novità per l'Italia, la TEQUILA Don Ramon magari nella versione "Platinum". Provare per gustare i veri profumi e aromi della "Tequila Messicana".
Per contattare lo staff di Stepa:
Backoffice: +39 342 1397829
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