Emancipazione e cavalleria. Burro in sensibile crescita. Cereali e dintorni. Nuove tecnologie. Latte e crisi. Stabilito il prezzo a riferimento. Emilia Romagna al via con il nuovo piano energetico. Embargo Russia. Agrometeo, primavera estate 2016
SOMMARIO Anno 15 - n° 22 05 giugno 2016 (in allagato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Emancipazione e cavalleria
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Ancora rialzi sotto la pressione dei fondi.
4.1 Lattiero Caseario Burro in sensibile crescita.
5.1 vino novità Lambrusco: Cantina Formigine Pedemontana lancia For.Mo.Sa, la linea della ballerina
5.2 nuove tecnologie "Cirio", la nuova app per tutti gli appassionati di cucina
6.1 comunicazione radio Parmigiano Reggiano in radio, nuova campagna
6.2 latte e crisi Latte, Mercuri a Hogan: serve attuazione urgente misure di crisi OCM unica
6.3 prezzo latte Latte, stabilito il prezzo a riferimento industriale:
7.1 energia - Emilia Romagna Energia, verso il nuovo piano regionale
8.1 cereali Cereali e dintorni. Qualche segnale di resistenza ai rialzi.
9.1 sport e benessere Ufficiale Gentildonna. Maria Paola Ceracchi
10.1 russia embargo Euroasiatx.com, la Russia revoca l'embargo su carne e verdure destinate a bambini
10.2 salumi e turismo "SalumiAmo con Bacco" in tour: Catania tappa conclusiva
11.1 agrometeo Agrometeo, primavera - estate 2016
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners
Terminato il percorso di confronto con la società emiliano romagnola. Oltre 218 milioni di euro per ricerca, fonti rinnovabili e green economy. Concluso il percorso partecipato che ha portato alla definizione della strategia energetica dell'Emilia-Romagna basata sugli obiettivi europei fino al 2030. Gli interventi concentrati in tre settori: trasporti, elettrico e termico. Ora la Giunta regionale dovrà adottare il Piano, prima del passaggio in Assemblea legislativa per il via libera definitivo.
Bologna - Sono 218,2 i milioni di euro destinati per il prossimo triennio alle nuove strategie energetiche dell'Emilia-Romagna, tra risorse europee, regionali e nazionali. Investimenti dedicati allo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla formazione, alla ricerca e all'innovazione, al rafforzamento dell'economia verde. Si è concluso oggi (30 maggio ndr) il percorso partecipato, aperto alla società regionale, dedicato alla stesura del nuovo Piano energetico regionale, avviato dopo gli stati generali del 27 novembre scorso e che ha visto la realizzazione di nove convegni e quattro workshop tecnici.
I lavori – aperti dall'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi – sono stati conclusi dal presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Il documento fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima ed energia fino al 2030, ed è affiancato del Piano triennale di attuazione dello stesso Piano energetico per il triennio 2017-2019. Ora i documenti saranno sottoposti all'adozione della Giunta regionale, prima del passaggio in Assemblea legislativa per l'adozione definitiva.
Una strategia energetica per l'Emilia-Romagna che fa proprie le linee guida dell'Unione europea in termini di riduzione delle emissioni, di sviluppo delle energie rinnovabili, di sostenibilità e che mette a disposizione, nei prossimi tre anni, 218,2 milioni di euro. Di questi, 104,4 euro derivano dal programma Por Fesr, 27,4 dal Psr Feasr, 85,2 dalla Regione e 1,2 dallo Stato.
La Regione punta ad alzare l'asticella della svolta green partendo proprio dagli obiettivi europei fino al 2030: per raggiungere questo ambizioso traguardo le risorse saranno dedicate a investimenti per lo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla formazione, alla ricerca e all'innovazione nonché al rafforzamento dell'economia verde.
Gli obiettivi del Piano fissano come termini temporali il 2020, il 2030 e il 2050 in materia di clima ed energia come fondamentale fattore di sviluppo della società regionale.
In particolare, gli obiettivi europei sono la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l'incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l'impiego di fonti rinnovabili, l'incremento dell'efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030.
Trasporti, elettrico e termico, con le loro ricadute sull'intero tessuto regionale, sono i tre settori sui quali si concentreranno gli interventi per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Unione europea e recepiti dal Piano.
La strategia energetica regionale
Il Piano individua una serie di azioni concrete. Per il risparmio e l'uso efficiente dell'energia, il documento prevede interventi estesi nel campo dell'edilizia, in grado di rendere meno dipendenti dall'energia gli edifici esistenti e di realizzare edifici nuovi a impatto energetico vicino allo zero.
Nei settori economici gli interventi riguardano la riduzione della dispersione di energia, quindi reti di distribuzione e approvvigionamento più efficienti e lo spostamento del consumo dalle fonti fossili a favore dell'elettrico, soprattutto l'autoproduzione da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono le certificazioni di qualità sul risparmio e le diagnosi energetiche.
Il settore pubblico gioca un ruolo importante nel Piano, con interventi decisi di riqualificazione sul patrimonio edilizio e sui sistemi di illuminazione pubblica, in grado di ridurre i consumi e le emissioni.
Le altre linee di indirizzo prevedono una decisa virata verso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre nel settore termico viene incentivata la produzione da pompe di calore, da solare termico e da biomassa.
Un ruolo strategico, all'interno del Piano, lo gioca il sistema della ricerca. La rete Alta tecnologia dell'Emilia-Romagna, infatti, è chiamata a contribuire con prodotti e processi innovativi allo sviluppo e al radicamento di una green economy in grado di generare risparmio energetico, sostenibilità ambientale e nuova occupazione.
I trasporti rappresentano un altro settore nel quale i prossimi anni vedranno interventi decisi per favorire la mobilità elettrica e sostenibile, oltre ad un incremento del trasporto pubblico, di quello ciclopedonale e della mobilità condivisa (car sharing, car pooling...).
Il Piano assegna poi un ruolo fondamentale ai Comuni e agli Enti locali, con l'attribuzione di specifici compiti operativi. Particolarmente importante la partecipazione dei cittadini e delle imprese al processo di de-carbonizzazione della nostra economia. L'Emilia-Romagna potrà raggiungere gli obiettivi europei di riduzione del 40% se il nostro Paese saprà sfruttare appieno le profonde innovazioni che le tecnologie mettono a disposizione e se tutta la società regionale parteciperà alla sfida energetica che abbiamo di fronte.
(Fonte Regione Emilia Romagna Bologna 30 maggio 2016)
Iniziato fin dal 2007, il trend di sviluppo è proseguito costante fino ad oggi. Nel 2015 quasi 200 nuove adesioni per la cooperativa di utenza per la fornitura di energia elettrica e gas. Il caseificio Costa di Bazzano di Parma premiato come 1.000° socio con uno sconto di 1.000 euro nella fornitura.
Parma, 9 Febbraio 2016
Prosegue senza sosta la crescita di Power Energia: grazie all'adesione di 199 nuove importanti realtà economiche registrata nel 2015, infatti, la base della cooperativa promossa da Confcooperative per la fornitura di energia elettrica e gas comprende oggi 1.029 soci, di cui 470 hanno natura cooperativa.
Tra questi ultimi rientra anche la Latteria sociale Costa di Bazzano (Parma), che lavora oltre 65.000 quintali di latte per la produzione di Parmigiano Reggiano e aderisce a Confcooperative Parma. In qualità di 1.000° socio è stata premiata con uno sconto di 1.000 euro nella fornitura. "Abbiamo scelto di aderire a Power Energia – dichiara il presidente del caseificio, Luca Ziveri – in quanto ci è sembrato lo strumento ideale e di garanzia per ottenere importanti risparmi grazie ai prezzi estremamente vantaggiosi ed alla trasparenza dell'offerta e per ricevere assistenza efficace: una realtà quindi in grado di rispondere puntualmente a tutte le nostre esigenze in materia energetica".
"I prezzi competitivi e la grande professionalità, le fatture trasparenti e la vicinanza ai soci, i servizi personalizzati e l'affiancamento quotidiano di chi usufruisce delle nostre forniture – afferma Cristian Golinelli, presidente di Power Energia – stanno contribuendo in maniera significativa alla crescita costante della nostra cooperativa che rappresenta sempre di più un importante punto di riferimento in questo settore, a livello nazionale, non solo per il mondo cooperativo".
Attualmente, la cooperativa opera in 62 province distribuite in 13 regioni. Complessivamente, nel 2015 Power Energia ha erogato ai propri soci 120 milioni di kilowattora di energia elettrica, garantendo un risparmio medio del 10% rispetto al mercato nazionale (con punte del 45%), e 6,2 milioni di metri cubi di gas con un risparmio medio dell'8% e punte del 32%.
"La possibilità concreta di risparmio offerta da Power Energia – sottolinea Golinelli – deriva dalla capacità di aggregare i consumi di soggetti economici diversi ma legati da rapporti sociali ed imprenditoriali attraverso la formula del contratto cumulato, strumento ideale per i consorzi e le cooperative".
"Uno degli elementi distintivi e vincenti di Power Energia, infatti, – conclude Golinelli – è senza dubbio la forma cooperativa. Un modello particolarmente adatto a cogliere e gestire tutte le opportunità nate con la liberalizzazione del mercato dell'energia ponendosi contemporaneamente dalla parte di chi consuma e di chi provvede alla fornitura dell'energia elettrica e del gas, tutelando in questo modo gli interessi delle imprese socie consumatrici".
Su questa linea anche il direttore della Confcooperative di Parma, Andrea Gennari, che evidenzia la qualità dell'assistenza e delle offerte garantite da Power Energia agli associati (cooperative, consorzi o singoli soci). Un servizio innovativo che produce un importante valore aggiunto in termini di risparmio e di qualità nella gestione delle forniture energetiche. "Aderendo a questa cooperativa di utenza – conclude Gennari – oltre ad ottenere benefici economici diretti, si promuove e si rafforza la cooperazione e i suoi principi nel sistema economico del territorio".
(Fonte: ufficio stampa Power Energia)
Caselli: il nostro impegno per dare prospettive a un settore strategico. Il prodotto sarà conferito allo stabilimento Coprob di Minerbio. Sostegno della Regione ai progetti Eridania per la produzione di bioplastica e acido Levulinico
Bologna - "La Regione conferma il proprio impegno per dare prospettive alla bieticoltura emiliano-romagnola, un settore strategico a livello sociale ed economico, fondamentale per garantire una filiera italiana alla nostra industria dolciaria, ma importante anche per le ricadute agronomico-ambientali". Lo ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli al termine della riunione convocata a Bologna dopo l'annunciata decisione di Eridania di sospendere la campagna bieticolo-saccarifera 2016 nello stabilimento di San Quirico (Pr), a causa del cattivo andamento di prezzi e superfici. Le ricadute occupazionali saranno al centro di un incontro in programma a Roma il prossimo 4 febbraio tra azienda e sindacati.
Alla riunione di ieiri hanno partecipato tra gli altri Nicola Bernardi, sindaco di Trecasali (il Comune nel Parmense presso cui si trova lo stabilimento di San Quirico), Daniele Bragaglia, amministratore delegato di Eridania e Gabriele Lanfredi, vicepresidente della Confederazione generale bieticoltori italiani.
Caselli ha assicurato l'attenzione della Regione per la prossima trattativa sugli aiuti accoppiati e per la positiva conclusione dell'annosa vicenda sugli aiuti di stato ancora non erogati al comparto. "Voglio inoltre garantire il sostegno, da parte mia e degli assessori alle attività produttive Palma Costi e al lavoro e ricerca Patrizio Bianchi, ai progetti annunciati da Eridania per la produzione di bioplastiche e di acido Levulinico – ha sottolineato Caselli - due iniziative di rilevanza strategica nazionale, che avranno il loro riferimento territoriale proprio nello stabilimento di San Quirico."
L'ad di Eridania Bragaglia ha confermato l'intenzione del Gruppo di avviare nello stabilimento di San Quirico il primo impianto al mondo per la produzione di bioplastica ricavata da glicerolo, sottoprodotto del bio-diesel. A questo si affiancherà un impianto per la produzione di acido Levulinico una molecola chiave per la chimica verde del futuro, a basso impatto ambientale. Il progetto che prevede un investimento complessivo di 80 milioni di euro vede la partecipazione di Bio-on spa e di S.E.C.I spa, holding del gruppo Maccaferri.
I bieticoltori lanciano il progetto Energy beet per la produzione di biogas da barbabietola Sospensione dell'attività nel 2016 e impegno a valutare una possibile ripresa nel 2017 sulla base dell' andamento dei prezzi. Nel confermare questa linea di azione, Bragaglia ha spiegato che nella campagna in corso la quasi totalità del prodotto coltivato in Emilia-Romagna sarà conferito, in base ad uno specifico accordo, nello stabilimento Coprob di Minerbio (Bo).
Le bietole che non andranno nel Bolognese, saranno utilizzate nell'ambito del progetto Energy beet lanciato dalla CGBI per la produzione di biogas da bietola. Lanfredi, dopo aver auspicato una ripersa dell'attività nello stabilimento di San Quirico nel 2017, ha spiegato che il progetto Energy beet potrà in prospettiva consentire la semina di 10/15 mila ettari, un'estensione pari a quella necessaria per il funzionamento di uno zuccherificio, ma già dal 2016 permetterà di assorbire anche quell'esigua parte della produzione emiliano-romagnola che non confluirà a Minerbio.
Simona Caselli - Assessore Agricoltura Emilia Romagna
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 34 23 agosto 2015 (in allegato il formato pdf scaricabile)
Anno 14 - n° 34 23 agosto 2015
1.1 editoriale Il profumo della monnezza
3.1 cereali Materie prime, mercati in stand-by dopo i ribassi della scorsa settimana
4.1 Lattiero caseario Lattiero caseario: NQ
5.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015-2016
6.1 economia energetica Il mistero buffo del prezzo dei carburanti
7.1 lavoro e caporalato Morire di fatica per 27 euro al giorno
7.2 turismo Agriturismo: presenze +5%
8.3 agroalimentare AgrOsserva: dall'export ancora una spinta propulsiva per l'agroalimentare italiano
9.1 turismo emilia romagna Eductour con quattro reporter degli Stati Uniti
10.2 promozioni "vino" e partners
GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE (G.A.S.). Per l'acquisto di dispositivi energetici per la riduzione dei consumi. Obblighi di legge e nuove disposizioni in materia di riduzione dei consumi energetici impogono a famiglie e imprese di dotarsi di adeguate tecnologie.
Il gruppo di acquisto solidale comunale può essere uno strumento in grado fornire opportunità di risparmio.
In occasione della presentazione ufficiale dello "Sportello Energia" del Comune di Medesano, che si terrà in Sala Civica giovedì 24 settembre alle ore 20.45, gli assessorati alle Politiche Ambientali e all'Innovazione Tecnologica illustreranno alla cittadinanza il progetto di creazione di un gruppo di acquisto solidale finalizzato all'acquisto di valvole termostatiche e contabilizzatori di calore per termosifoni, la cui installazione sarà obbligatoria a partire dal 1 gennaio 2017 in tutti i condomini a riscaldamento centralizzato.
Clicca qui per saperne di più sui G.A.S.
Clicca qui per saperne di più sull'iniziativa del Comune di Medesano e sulla creazione del G.A.S. comunale
Per saperne di più su tutte le iniziative dello Sportello Energia, visita la nostra pagina facebook o il nostro sito web
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MEDESANO COMUNE GREEN AL 100%
Ottenuta la certificazione
Si dimezza il prezzo del greggio, il cambio €/$ tende alla parità e il prezzo dei carburanti sale. L'Unione Petrolifera smentisce e, solo in parte, ha ragione. L'elenco completo delle accise; la guerra di Etiopia grava ancora sugli automobilisti e per di più aggiornata con il 22% di Iva.
di Virgilio Parma 19 agosto 2015 -
Il mistero buffo del prezzo dei carburanti, specie in tempi di crisi, sta spopolando sui social e, come spesso accade, è stato poi ripreso dalle più importanti testate nazionali riuscendo, in questo modo, a obbligare i diretti interessati a uscire dal carapace e lanciare qualche laconica smentita.
E' il caso dell'Unione petrolifera la quale, attraverso l'ANSA, ha comunicato, giusto appunto ieri, che in riferimento a alcuni articoli di stampa "Il prezzo della benzina rispetto ad un anno fa è attualmente inferiore di 18,5 centesimi di euro al litro, mentre quello del gasolio di 22,6 centesimi".
In parte l'UP non può essere smentita poiché, in effetti, la riduzione di prezzo rispetto all'anno precedente c'è stata (vedi le due tabella del Ministero dello Sviluppo Economico) ma molto meno che proporzionale rispetto a quanto avrebbe dovuto essere a ben guardare i dati della tabella "Mistero Italiano" che segue.
Dal 2008 al 2015 il prezzo del petrolio greggio si è ridotto di quasi due terzi, il cambio €/$ tende alla parità e il prezzo della benzina invece è sensibilmente aumentato in tutto il periodo di crisi.
Non vi è stato un incremento lineare e costante nel periodo preso in esame ma, con scientifico rigore, gli abbattimenti dei prezzi alla pompa si sono susseguiti, seppure non prontamente come avrebbero dovuto rispetto ai mutati valori internazionali del greggio, mente molto più prontamente sono stati aggiornati nel silenzio collettivo non appena l'oro nero rialzava la testa. La sintesi perciò è che oggi il prezzo risulta ben superiore al prezzo del 2008.
A ben osservare la dinamica dei prezzi, e a conferma di quanto sopra esposto, il prezzo dei carburanti è costantemente cresciuto da gennaio a luglio 2015 e nonostante nelle 4 settimane del mese di luglio siano stati ritoccati al ribasso il saldo incrementale è ancora evidente (vedi tabella Ministero dello Sviluppo Economico).
Come è ovvio, l'Unione Petrolifera porta acqua al suo mulino ma a quanto pare anche il governo fa altrettanto a spese dei consumatori incassando a più non posso sia attraverso l'IVA, sia attraverso le accise e sia attraverso il combinato IVA + ACCISE che sfiora l'illegalità.
Così come le banche avevano conservato e probabilmente tutt'ora conservano, la maledetta abitudine a conteggiare gli interessi nuovi sugli interessi capitalizzati (anatocismo - calcolo di interessi su interessi) arrivando in talune circostanze a applicare tassi usurari, altrettanto il Governo ha, almeno sino a oggi, applicato la regola di determinare l'aliquota IVA del 22% anche sulla componente delle accise (vedi elenco delle accise gravanti sul prezzo dei carburanti) applicando la regola, tanto fantasiosa quanto redditizia, di tassazione delle imposte.
Ne conviene perciò che, più il prezzo del carburante rimane sostenuto e maggiore è l'introito del Governo (IVA) considerando che l'accise, salvo il frequente aggiornamento dell'elenco, è un valore fisso che oggi vale, comprensivo della imposta di fabbricazione dei carburanti, 0,7248€ per la benzina verde e 0,61740 per il gasolio.
Ci troviamo quindi di fronte a un salasso continuo e spregiudicato perpetrato, molto probabilmente, nella complicità tra la lobby dei petrolieri and company e il governo.
E così, la componente energetica che tanto incide sui bilanci aziendali e privati, anziché essere favorevole a una ripresa economica e dei consumi rimane ininfluente se non addirittura peggiorativa per i consumatori, mentre al contrario, resta un succulento gettito costante e cospicuo per il Governo e pochi altri.
Per completezza d'informazione a seguire proponiamo l'elenco completo delle accise sui carburanti:
1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935-1936;
14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze del 1966;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980;
205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
0,005 euro per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005;
0,0051 euro per far fronte al terremoto dell'Aquila del 2009;
da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,04 euro per far fronte all'arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
0,0089 euro per far fronte all'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011;
0,02 euro per far fronte ai terremoti dell'Emilia del 2012.
Il totale dell'accisa, stabiliti prima dal Regno d'Italia e poi dalla Repubblica Italiana, ammonta a circa 0,41 euro (0,50 euro IVA inclusa). Da precisare che dal 1999 un decreto legislativo permette alle varie Regioni di imporre un'accisa autonoma sulla benzina.
A tutto questo si somma la cosiddetta imposta di fabbricazione sui carburanti, che porta il totale finale a 72,84 cent per litro per la benzina verde e 61,74 cent per il gasolio IVA esclusa (dati calcolati al 17 agosto 2015). A questi valori, ovviamente, occorre aggiungere il 22% derivante dall'IVA e si arriva a sfiorare i 90 e i 75 cent/litro rispettivamente per benzina verde e gasolio.
(In allegato le tabelle e grafici)
Il Comune di Castelnovo Monti usa solo energie rinnovabili per l'illuminazione pubblica e dei propri edifici
CASTELNOVO MONTI – Il Comune di Castelnovo Monti ha ottenuto nei giorni scorsi la certificazione che attesta la provenienza da fonti rinnovabili del 100% del proprio fabbisogno elettrico, ai sensi della Deliberazione dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas – ARG/elt 104/11.
In pratica, per gli impianti di Illuminazione Pubblica e gli Edifici di proprietà, il Comune utilizza energia elettrica verde, acquistandola attraverso il consorzio CEV, così da evitare l'immissione in atmosfera di gas climalteranti.
Spiega l'Assessore all'Ambiente, Chiara Borghi: "Si tratta di un traguardo importante visto l'impegno intrapreso verso la sostenibilità energetica. Cercare di limitare lo spreco energetico e il consumo rappresenta un'importante risposta soprattutto in un luogo come il nostro, di forte rilevanza paesaggistica e ambientale. Siamo certificati Emas e le nostre politiche ambientali sono tutte indirizzate a una sostenibilità a 360 gradi a partire dai rifiuti, le energie alternative, la mobilità oltre che nel turismo visti i nuovi percorsi escursionistici. Inoltre in tempo di crisi non è certamente da trascurare l'aspetto economico: si tratta di interventi che comportano risparmi notevoli e dunque nuove disponibilità da investire in altro".
Socio del Consorzio per l'energia CEV dal 2014, Castelnovo ne' Monti ha evitato sino ad oggi di immettere in atmosfera 1.147,37 t di CO2 calcolate sulla base dei consumi annuali dell'Ente.
Inoltre, insieme agli altri 1146 Enti Soci del Consorzio CEV (fra cui più di 1000 Comuni), Castelnovo ha contribuito a risparmiare oltre 3.005.133,87 t di CO2 con il solo acquisto dell'energia elettrica.
All'attività virtuosa dell'Ente si aggiunge la partecipazione di un dipendente comunale al Corso di Formazione on-line del "Referente per l'energia", organizzato da CEV in collaborazione con l'ENEA. Il Corso, realizzato con modalità di Formazione a Distanza, ha consentito al Comune di dotarsi di figure professionali qualificate a gestire tutte le complessità e le opportunità del settore per promuovere una nuova cultura dell'energia.
Aderendo al Consorzio CEV, Castelnovo ne' Monti si è fatto promotore di best practice che anche i cittadini possono imitare, impiegando energia verde per il proprio fabbisogno e migliorando l'efficienza energetica delle proprie abitazioni.
Il Comune con le azioni intraprese garantisce importanti risparmi e contribuisce ad abbattere i costi d'acquisto dell'energia, rispettando i principi di un sviluppo sostenibile che riguarda l'ottimizzazione delle risorse economiche oltre che delle risorse energetiche.
Il nuovo numero online da questa settimana. Liberalizzazioni dei mercati dell'energia elettrica e gas: concorrenza, tutela e prezzi. Una sfida per il futuro che garantirà sempre di più efficienza e convenienza -
Parma, 15 luglio 2015 -
Dossier Hera: le nuove frontiere dell'energia
I Dossier Hera arrivano a quota 11: da questa settimana è on line il nuovo numero degli approfondimenti web della multiutility, dedicato al mercato libero dell'energia.
Un tema di grande attualità su cui non sempre i cittadini hanno le idee chiare e sono spesso disorientati tra le tante offerte. Oggi, infatti, nuovi fornitori di gas ed elettricità possono accedere ai mercati e i consumatori sono liberi di scegliere con chi stipulare i contratti. Per le famiglie questo è possibile dal 2003 nel mercato del gas e dal 2007 nel mercato elettrico. E, sempre per le famiglie, è prevista la possibilità di restare nei servizi cosiddetti "a tutela", alternativi al mercato libero: in quel caso, manterranno le tariffe stabilite dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (Aeegsi), aggiornate ogni tre mesi.
Concorrenza, tutela e prezzi. Di questo si occupa il nuovo Dossier web del Gruppo Hera, on line da oggi con video interviste, articoli, infografiche e fotogallery, per dare una panoramica di cosa sta succedendo in Italia e in Europa nel settore dei servizi energetici.
Qualche dato sul mercato libero
Sono passati quasi 20 anni, infatti, da quando, nel 1996, le prime direttive dell'Unione Europea hanno dato impulso alle liberalizzazioni dei settori dell'energia elettrica e il gas, storicamente a presenza monopolistica. Queste misure hanno aperto e armonizzato il mercato europeo dell'energia, garantendo un equo accesso alle infrastrutture, trasparenza, tutela dei consumatori e una vivace concorrenza.
Negli ultimi anni i tassi di switch, cioè dei passaggi al mercato libero, sono cresciuti tantissimo anche in Italia e riguardano circa un quarto dei clienti domestici. Per quanto riguarda l'elettricità, i dati dell'Autorità indicano che nel 2014 i volumi di energia venduta sul mercato libero domestico sono cresciuti dell'11,2% rispetto al 2013. Nella vendita del gas, la crescita dei volumi sul mercato libero domestico è stata più contenuta (+1,1% sul 2013) ma bilancia la netta contrazione dei volumi venduti in regime di mercato tutelato (-23,6% sul 2013). In termini assoluti, infine, nel 2014 sono stati venduti 186,1 TWh di energia elettrica a mercato libero e 42.528 milioni di metri cubi di gas, sempre a mercato libero.
Il cliente al centro
La concorrenza generata dall'apertura dei mercati ha fatto sì che i clienti oggi possano scegliere tra le tante offerte disponibili, basandosi anche e soprattutto sulla qualità del sistema di relazione post-vendita messo in campo dalla società proponente. Per un cittadino non riuscire a fare una voltura, non avere chiarimenti su una bolletta o aspettare mesi per un cambio di contatore sono elementi che possono generare costi, perdite di tempo e difficoltà.
Il Gruppo Hera, consapevole del valore elevato che i clienti stanno attribuendo al servizio post vendita, in questi anni ha investito sempre più nella formazione del personale, nel miglioramento delle piattaforme informatiche e nel potenziamento dei canali di contatto, sia remoti/virtuali come il call center e il sito web, sia fisici sul territorio, con una rete di oltre 120 sportelli. Un sistema di relazione con i clienti che nel panorama nazionale è unico, per qualità e quantità dei canali di comunicazione, ed è soggetto a periodiche verifiche da parte di società esterne per valutare il grado di soddisfazione di chi ne usufruisce.
Hera: a SOStegno di chi è in difficoltà
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da uno scenario economico sfavorevole. A protezione delle fasce di reddito meno abbienti, sono state attivate dall'Authority delle misure per combattere il disagio economico: si tratta di bonus sociali, introdotti per legge, che consentono a chi ne abbia di diritto di avere sconti fino al 20% su elettricità e gas. Con lo stesso spirito, Hera ha introdotto volontariamente ulteriori misure a sostegno dei propri clienti in difficoltà, come per esempio il bonus teleriscaldamento e la rateizzazione delle bollette, con la possibilità per alcune categorie (cassaintegrati, disoccupati, lavoratori in mobilità) di distribuire le rate su 6 mesi senza interessi.
Per dare comunicazione di tutti gli strumenti messi in campo, la multiutility ha pubblicato "SOStegno Hera": una guida pratica e completa che illustra le opportunità per contenere le spese su gas, energia elettrica, teleriscaldamento e acqua, dedicate a chi versa in una condizione di disagio fisico e/o economico. Si può scaricare dal sito del Gruppo o richiedere agli sportelli clienti presenti sul territorio.
Tutti i Dossier disponibili sul web
Del Dossier Hera sull'energia a mercato libero, come accaduto con quelli dedicati a energie rinnovabili, smart cities, efficienza energetica e rifiuti, sarà pubblicata una sintesi sui principali quotidiani della regione e sulle loro edizioni web. Tutti i numeri del Dossier sono sempre consultabili on line, sul sito di Hera www.gruppohera.it/dossier.
Dopo aver raggiunto con due anni di anticipo il traguardo delle 100.000 adesioni e 2.000 alberi, la campagna si dà un nuovo obiettivo: 50.000 ulteriori adesioni alla bolletta on line. Nel ravennate sono 8 i Comuni che hanno aderito
Bologna 27 maggio 2015 - In due anni la campagna di Hera "Elimina la bolletta. Regala un albero alla tua città" ha raggiunto e superato le 100.000 adesioni, obiettivo centrato con due anni di anticipo rispetto al previsto. Visto il successo dell'iniziativa, ora Hera rilancia: dopo aver premiato i Comuni aderenti con l'assegnazione di 2.000 alberi, la campagna si pone l'obiettivo di raccogliere ulteriori 50.000 adesioni alla bolletta on line e mette in palio 1.000 nuovi alberi (1 ogni 50 adesioni). La novità è stata presentata questa mattina a Ravenna da Hera e alla presenza dei Comuni dell'area ravennate che hanno aderito alla nuova campagna, tra cui Ravenna, Cervia, Lugo e Bagnacavallo.
La campagna promuove il passaggio dalla bolletta cartacea a quella on-line, legando il raggiungimento dell'obiettivo alla piantumazione di alberi. Le 50.000 nuove adesioni permetteranno di evitare l'emissione di 22 tonnellate annue di CO2 associate alla produzione, stampa e recapito della bolletta cartacea e quasi 1.200.000 fogli di carta, che si aggiungono ai 2.364.000 già risparmiati con le prime 100.000 adesioni.
Secondo un'analisi di confronto effettuata tra le principali utility italiane da Federutility-Utilitatis, Hera risulta al primo posto tra le 9 aziende considerate per la percentuale di contratti con invio elettronico della bolletta. Nel 2013 i contratti con bolletta elettronica erano pari al 6,6%, mentre le altre aziende non superavano il 2,6%. Con la campagna "Regala un albero" la percentuale di contratti con l'invio elettronico è passata da circa il 3% del 2012 al 9% del 2014.
Al rilancio della campagna hanno aderito complessivamente 74 Comuni presenti sul territorio servito da Hera. Di questi, i 34 sopra i 15.000 abitanti si aggiudicheranno 900 alberi (a ciascun Comune verrà donato un numero di alberi in proporzione ai residenti) mentre i 40 Comuni più piccoli formeranno una graduatoria nella quale verranno premiati, con 20 alberi ciascuno, i 5 migliori. I risultati verranno monitorati periodicamente per valutare l'incremento complessivo delle adesioni. Un'ampia informazione aggiornata sul progetto è fruibile nel canale web dedicato e accessibile all'indirizzo www.alberi.gruppohera.it.
"Siamo molto soddisfatti del successo della campagna e del gradimento che ha trovato tra i nostri clienti – commenta Isabella Malagoli, Direttore marketing e vendita indiretta di Hera Comm -. L'aver raggiunto così in anticipo il nostro primo obiettivo delle 100.000 adesioni ci ha spinto nella decisione di andare avanti e raggiungere un traguardo ancora più alto, per coinvolgere sempre più persone in un progetto che porta benefici all'ambiente e alla comunità".
Per l'Assessore all'Ambiente del Comune di Ravenna Guido Guerrieri "Ravenna è pronta ad impegnarsi nuovamente in questo progetto che ha importanti riflessi sull'ambiente e va sicuramente nella direzione intrapresa sottoscrivendo il Patto dei Sindaci, guardando alla strategia europea "20-20-20", volta alla produzione di gas serra e consumi energetici. La piantumazione degli alberi oltre a migliorare l'arredo urbano rappresenta anche un segno tangibile dell'impegno dei nostri cittadini nei confronti dell'ambiente".