I militari della Comando Provinciale di Parma, nell'ambito dell'operazione, denominata convenzionalmente "Bassa Siberia", hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP, su richiesta della procura dalla Procura della Repubblica di Parma, a seguito delle indagini condotte dalla Compagnia di Fidenza per spaccio di sostanze stupefacenti.
Ulteriori dettagli sull'attività in corso saranno forniti durante la conferenza stampa odierna presso il Comando Provinciale di Parma.
Parma, 28 giugno 2016
Spacciatore agli arresti domiciliari approfittava delle ore per recarsi al Sert per spacciare a Parma. Marocchino trentenne fermato dai Carabinieri dopo che la sua assenza prolungata da casa ha destato dei sospetti.
Sorbolo, 27 maggio 2016
Approfittava dei suoi permessi per andare al Sert e invece spacciava a Parma. Per la terza volta un marocchino trentenne è stato fermato dai Carabinieri dopo che la sua assenza prolungata da casa ha destato dei sospetti. L'uomo, infatti, agli arresti domiciliari per precedenti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, poteva godere di due permessi settimanali perché, tossicodipendente, doveva andare a farsi curare al Sert. Invece delle due ore che ci vogliono per fare percorso e cura, lo spacciatore ci metteva dalle cinque alle sei ore.
I militari dell'Arma di Sorbolo si sono accorti dei suoi ritardi nel rincasare e, dopo un pedinamento, hanno ricostruito il suo reale tragitto, legato, in realtà, alla sua attività di spaccio in città.
L'uomo è ora recluso in carcere. AK
Si tratta di un marocchino 30 enne, clandestino e con precedenti, che alla vista dei poliziotti ha inforcato un motorino, poi risultato rubato. Nella casa del pusher sono stati trovati 5 kg di eroina e 9000 euro in contanti.
Di Manuela Fiorini
Modena, 3 maggio 2016
Aveva fatto del suo appartamento di via Cadiane, alla periferia di Modena, un vero e proprio supermarket dello spaccio, frequentato sia da tossicodipendenti di Modena e Reggio, sia da piccoli spacciatori, che si rifornivano al dettaglio. Tuttavia, proprio il continuo via vai ha insospettito le Forze dell'Ordine che hanno messo in essere una serie di appostamenti.
Nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Modena sono passati all'azione. Hanno atteso che l'uomo, M.H, 30 enne marocchino e pregiudicato, non in regola con il permesso di soggiorno, uscisse dalla sua abitazione per poi procedere al fermo. Alla vista degli agenti, tuttavia, l'uomo si sarebbe dato alla fuga a bordo di un motorino, poi risultato rubato, e ha cercato di seminare i poliziotti prima procedendo in maniera disordinata, poi tentando di investire due agenti. Alla fine, l'unione fa la forza è la Squadra Mobile è riuscita a fermare il pusher dopo una breve colluttazione, conclusasi con qualche escoriazione. Sia il magrebino che i due agenti sono stati poi medicati al Pronto Soccorso. Addosso, il pusher aveva una piccola quantità di droga, ma gli agenti non si sono fermati all'apparenza e hanno deciso di perquisire l'appartamento dell'uomo.
Proprio qui sono rinvenuti ben 5 kg di eroina, suddivisi in cinque panetti da 1 kg ciascuno, 300 gr della stessa sostanza, già pronta alla vendita e 100 gr di cocaina. Merce che sul mercato avrebbe fruttato al "grossista" circa 300 mila euro. La droga è stata così sequestrata, insieme al materiale per tagliarla e confezionarla, alcuni telefoni cellulari con i quali lo spacciatore manteneva i contatti con gli acquirenti e 9000 euro in contanti, probabile ricavo del fruttuoso commercio.
Per M.H. sono così scattate le manette. Le accuse sono di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale, a cui si aggiunge pure la ricettazione per il motorino rubato.
Grazie a un'operazione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Municipale sono stati fermati due coinquilini 32 enni, entrambi non in regola con il permesso di soggiorno. Al dettaglio, la droga sequestrata, pari a 1300 gr, avrebbe fruttato più di 500 mila euro.
Di Manuela Fiorini
MODENA – A pochi giorni dall'arresto dello spacciatore marocchino, che dalla sua abitazione di via Rua Frati Minori riforniva la movida del centro storico, un altro duro colpo al mercato dello spaccio arriva da un'altra operazione congiunta di Polizia di Stato e Polizia Municipale che, questa volta, hanno assicurato alla giustizia due coinquilini nigeriani, entrambi 32 enni e non in regola con il permesso di soggiorno.
Le indagini hanno preso il via da un pattugliamento della Volante, che due giorni fa aveva sorpreso uno dei due nigeriani confabulare con un giovane italiano nella zona dietro all'Hotel Real Fini, nei pressi del Policlinico. Lo spacciatore, vistosi scoperto, si era subito dato alla fuga. Al contrario, l'acquirente italiano, fermato dagli agenti, ha invece "cantato", rivelando particolari sul suo fornitore. Grazie alla collaborazione con la Polizia di Stato sono poi messi in atto gli appostamenti per coglierlo sul fatto.
Nel pomeriggio di ieri, la svolta. Gli agenti in borghese hanno atteso lo straniero sotto alla sua abitazione e poco dopo lo hanno notato salire in auto insieme a un connazionale, poi risultato suo coinquilino. E' iniziato così il pedinamento, che ha portato al fermo dei due al casello di Modena Nord, prima che potessero entrare in autostrada, dopo una breve fuga. Da una prima perquisizione dell'auto non è emerso nulla di strano. Tuttavia, gli agenti non si sono persi d'animo e hanno accompagnato i due nigeriani alla loro abitazione. Qui è stato rinvenuto il loro "tesoretto" che comprendeva 20 mila euro in contanti, mentre, nel garage, erano custoditi 109 ovuli tra cocaina ed eroina del tipo brown sugar. Secondo le stime delle Forze dell'Ordine, la "merce" al dettaglio avrebbe fruttato ai due una cifra superiore ai 500 mila euro. Per i due, coinquilini e spacciatori, sono così scattate le manette, mentre il denaro contante e la droga sono stati sequestrati. E' poi emerso che uno dei due nigeriani non era nuovo ai reati legati allo spaccio di droga: nel 2014 il soggetto era stato denunciato per ben due volte.
È il quarto arresto per droga eseguito nei primi due mesi del 2016 dai militari di Carpi. I Carabinieri della Stazione di Carpi hanno eseguito una carcerazione per l'espiazione di una pena definitiva di 1 anno e mezzo a carico di un nordafricano.
Modena, 1 marzo 2016
I Carabinieri della Stazione di Carpi hanno eseguito una carcerazione per l'espiazione di una pena definitiva di 1 anno e mezzo a carico di un nordafricano per spaccio di stupefacenti avvenuto a settembre del 2015: l'uomo, un 40enne, era stato arrestato perché trovato in possesso di 100 grammi di cocaina pronta per essere smerciata. È il quarto arresto per droga eseguito nei primi due mesi del 2016 dai militari di Carpi. Gli altri sono rispettivamente due nordafricani sorpresi a spacciare cocaina ed un italiano trovato con più di mezzo chilo di marijuana.
Anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, la Polizia municipale di Modena lo ha arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti. Il pluripregiudicato, per numerosi e reiterati crimini legati allo spaccio di stupefacenti, oltre che furto e rapina, terminato il periodo detentivo sarà rimpatriato.
Modena, 25 febbraio 2016
Processato per direttissima, è già in carcere un magrebino pluripregiudicato arrestato dalla Polizia municipale di Modena per spaccio di sostanze stupefacenti. Il nordafricano doveva infatti già scontare un residuo di pena che si somma a quella per il nuovo reato imputatigli; terminato il periodo detentivo, lo straniero, con numerosi precedenti penali, sarà rimpatriato.
All'arresto, avvenuto martedì 23 febbraio verso le 18 nella zona di Modena ovest, il Nucleo Problematiche del Territorio della Municipale è giunto attraverso un'attività investigativa che si è svolta durante diversi servizi di controllo finalizzati alla prevenzione e repressione del consumo e spaccio di droga, e anche grazie alle segnalazioni dei cittadini residenti nelle vie limitrofe a via Emilia Ovest.
Martedì gli agenti, in borghese, che tenevano sotto controllo l'individuo sospetto, sono riusciti a cogliere sul fatto E.E., 41 anni tunisino, mentre cedeva eroina a due giovani italiani nel tratto ciclo pedonale che collega via Emilia Ovest con via Scacciera. Non appena concluso lo scambio, gli agenti sono intervenuti arrestando lo spacciatore in flagranza di reato e deferendo alla Prefettura gli acquirenti quali assuntori di sostanze stupefacenti.
Il nordafricano è stato quindi portato nelle celle del Comando di via Galilei in attesa del processo per direttissima e dagli accertamenti sono emersi i ventisei "alias" che nella sua ventennale permanenza in Italia l'uomo aveva fornito a Forze dell'Ordine di diverse città italiane, che lo hanno fermato o arrestato per numerosi e reiterati crimini legati allo spaccio di stupefacenti, oltre che per furto e rapina.
Il processo per direttissima è iniziato mercoledì 24 febbraio e per il pregiudicato si sono aperte subito le porte del carcere, perché deve ancora scontare cinque mesi di detenzione per reati pregressi passati in giudicato. A questo periodo di detenzione si sommerà la pena per l'ultimo reato commesso. Al termine della detenzione, lo straniero sarà rimpatriato nel paese di origine, la Tunisia, il cui consolato ha, infatti, provveduto a comunicare le reali generalità dell'uomo che, in Italia, dagli anni '90 ad oggi aveva fornito ben 26 false identità e diverse nazionalità.
Sembrava un normale ciclista amatoriale, con tanto di divisa sportiva e bicicletta costosa. Così un ventottenne spacciatore tunisino "commerciava" indisturbato nella zona di Bomporto. Nonostande il travestimento è stato però fermato dai Carabinieri.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
Modena, 25 febbraio 2016
Completo da ciclista e bicicletta da corsa costosa. Così un pusher tunisino di 28 anni, con precedenti specifici e già in prova ai servizi sociali, spacciava eroina e cocaina al dettaglio nella zona di Bomporto e, in particolare, nella frazione di Sorbara, sperando di passare inosservato.
I suoi spostamenti sospetti, però, non sono sfuggiti ai Carabinieri della stazione di Bomporto che, dopo vari appostamenti, lo scorso giovedì lo hanno arrestato, cogliendolo sul fatto. Gli uomini dell'Arma, appostati nei pressi dell'abitazione del tunisino, lo hanno visto scendere di casa. Ad aspettarlo c'era un 50 enne della zona, giunto anch'egli in bicicletta. Dopo una breve conversazione, i due sono saliti sull'auto del pusher, parcheggiata nel giardino in una zona nascosta. La prima parte dell'operazione ha consentito poi di fermare anche l'acquirente di una dose di eroina, che è stato fermato e segnalato alla Prefettura.
Dopo avere accontentato il "cliente", lo spacciatore è poi uscito di casa in tenuta da ciclista e ha inforcato il velocipede per completare il suo giro di affari. Poche ore dopo, però, è stato fermato dai Carabinieri e la perquisizione ha confermato i sospetti. L'uomo, infatti, nascondeva nella tuta da ciclista 40 dosi di cocaina e 23 di eroina, per un totale di 50 grammi. Nascosti nei calzini, invece, c'erano 2.750 euro in contanti, probabile frutto dell'attività di spaccio. Sono stati sequestrati anche due telefoni cellulari, attraverso i quali il pusher manteneva i contatti con i suoi clienti e che saranno utili per avere un quadro della sua clientela e dei suoi fornitori.
La perquisizione successiva nell'abitazione dell'uomo, invece, ha dato esito negativo. Non è stata trovata altra droga tranne quella che l'uomo aveva addosso, né proventi dello spaccio. Il pusher è stato arrestato.
I Carabinieri della stazione di Carpi si sono accorti di un calzino nero sospetto, abbandonato sul ciglio della strada, nelle aree rurali comprese tra Carpi e Limidi. All'interno vi era nascosta la cocaina. I militari si sono appostati in attesa del "proprietario".
Modena, 23 febbraio 2016
Una modalità ben studiata per passare inosservato. Durante un servizio perlustrativo mattutino nelle aree rurali comprese tra Carpi e Limidi, la pattuglia dei Carabinieri si è accorta di un calzino nero abbandonato in un cespuglio sul ciglio della strada. Incuriositi, i Carabinieri lo hanno aperto trovando 20 grammi di cocaina già suddivise in dosi. Avendo intuito che presto qualcuno si sarebbe fatto vivo, lo hanno riposto dove l'avevano trovato e si sono nascosti nell'attesa che il "proprietario" andasse a riprenderlo.
Nel tardo pomeriggio infatti, un magrebino si è fermato in auto nel punto esatto, ha prelevato il calzino e lo ha direttamente messo in tasca, sapendo perfettamente cosa contenesse. I militari sono subito intervenuti e il 36enne è stato immediatamente bloccato e arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Ieri mattina il giudice di Modena ha convalidato l'arresto condannandolo a 1 anno e 2 mesi e 3000 euro di multa.
Intensa attività di spaccio di cocaina scoperta grazie all'attività investigativa. La donna si serviva del bambino per non destare sospetti. Arrestati due coniugi 25enni per spaccio di stupefacenti residenti a Novi di Modena.
Modena, 1 febbraio 2016
I Carabinieri del Nucleo operativo di Carpi hanno arrestato una coppia di coniugi 25enni nordafricani residenti a Novi di Modena – frazione Rovereto, per spaccio di stupefacenti. Le attività investigative avevano fatto emergere un'intensa attività di spaccio di cocaina da parte dei due: il marito gestiva le richieste dei clienti mentre la donna, spesso accompagnata dal figlioletto di 1 anno per non destare sospetti, si occupava delle consegne. Ieri i Carabinieri hanno eseguito le 2 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Modena Dott. Andrea Salvatore ROMITO, su richiesta del Pubblico Ministero dott. Sa Claudia NATALINI che ha coordinato le indagini.
Si tratta di un 31 enne tunisino che sabato scorso ha aggredito con un coltello un connazionale per questioni legati allo spaccio di droga. Appena 20 minuti prima dell'aggressione, autore e vittima dell'accoltellamento erano stati entrambi identificati. La vittima è ricoverata alla Clinica Hesperia in prognosi riservata. -
Modena, 26 ottobre 2015 - di Manuela Fiorini -
Gli agenti della Polizia di Stato lo hanno arrestato a pochi metri dal luogo del tentato omicidio, mentre tentava di disfarsi del coltello da cucina insanguinato con il quale aveva appena aggredito un connazionale, riducendolo quasi in fin di vita.
Si tratta di M.J, 31 anni, tunisino, pregiudicato e clandestino, che sabato alle 12.30, in Largo Garibaldi, nei pressi del Teatro Storchi, ha aggredito il 25 enne M.H, anche lui tunisino e pregiudicato, presumibilmente per divergenze relative al traffico di droga.
La vittima, soccorsa quando era ormai esanime sulla panchina vicino alla fermata dell'autobus, è ora ricoverata in prognosi riservata presso la Clinica Hesperia, specializzata in cardiochirurgia. La punta del coltello dell'aggressore, infatti, si è fermata a pochi millimetri dal cuore, dopo aver perforato il pericardio. Si può proprio dire che il giovane nordafricano sia vivo per miracolo.
L'aggressore, invece, è stato identificato e fermato mentre stava rientrando a casa grazie ai filmati della telecamera di sorveglianza e al fatto che, appena 20 minuti prima dell'aggressione, autore e vittima dell'accoltellamento erano stati entrambi identificati durante un controllo di routine in una zona nota per essere frequentata da spacciatori e clienti.
E' stata invece denunciata a piede libero una ragazza italiana, originaria di Reggio Emilia, che è solita frequentare gli ambienti dello spaccio, che, dopo aver assistito alla scena dell'aggressione, ha informato il pusher dell'arrivo delle Forze dell'Ordine.