Di Jacopo Ugolini Parma 18 gennaio 2021 - Agli inizi di maggio 2020 il ministro Azzolina narra trionfalisticamente del successo della didattica a distanza. Poche settimane fa invece conforta gli studenti definendosi a loro vicina e consapevole dell'impossibilità di prolungare la didattica a distanza ancora a lungo.
Il Presidente della Regione Bonaccini, all'indomani della sentenza del Tar che dispone la riapertura delle scuole di 2° grado a partire da oggi, ha dichiarato che il lavoro fatto finora avrebbe coinvolto anche i sindacati, evidentemente nessuno lo ha informato che ciò non è avvenuto nei territori delle province di Parma e Piacenza, dove ai tavoli inerenti la situazione scolastica non sono mai state chiamate le organizzazioni rappresentative degli insegnanti, come se la scuola si facesse senza maestri e professori.
I primi tenui segnali di protesta iniziano a emergere. #IoApro1501 piuttosto che #FACCIAMORUMORE da parte dei ristoratori e “La DAD non è Scuola” da parte studentesca, sono alcune degli slogan che si sono intercettati in quasi tutte le città italiane in questi ultimi giorni.
Grazie alla Provincia, in collaborazione con Seta e con la Consulta degli studenti, da lunedì 37 operatori anti-assembramento, nuovo sistema di videosorveglianza e una campagna informativa
L'emergenza Coronavirus per i proprietari delle scuole private sembra essere diventata una sorta di bancomat pagato dai contribuenti: nei giorni scorsi l'Ufficio scolastico territoriale ha reso noto che il Ministero dell'Istruzione ha fatto un altro regalo a chi possiede scuole non statali, in provincia di Parma verranno distribuite dazioni per quasi 2 milioni e 200.000 euro, già a settembre era stato dato circa un milione e mezzo di euro.
Da nord a sud, da est a ovest i ragazzi di DAD (Didattica A Distanza) non ne possono più. Così, da città in città i movimenti di protesta dilagano e anche a Parma gli studenti sono scesi in piazza e una loro rappresentanza, accompagnata da alcuni docenti, sono stati accolti dal Prefetto.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, vista l’ordinanza del TAR Calabria, con la quale si riaprono le scuole dell’infanzia, primarie e medie ritiene fondata le preoccupazioni del Governatore della Regione Calabria, Nino Spirlì, in relazione agli effetti devastanti che tale provvedimento potrebbe determinare in una regione caratterizzata da gravi insufficienze sanitarie e dalla crescita dei contagi verificatasi in seguito alle festività natalizie. E’ di poche ore fa la notizia di ben 16 casi di bambini ricoverati per sindrome multisistemica talvolta confusa con la sindrome di Kawasaky (https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/05/covid-la-sindrome-multisistemica-che-colpisce-i-bambini-16-casi-registrati-al-santobono-di-napoli-usata-una-terapia-off-label/6056086/) riconducibile al coronavirus riscontrata in soggetti in età pediatrica.