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Erano completamente ubriachi i due cittadini marocchini che ieri pomeriggio hanno creato non pochi problemi nel centro di Castelnovo Sotto. Uno di loro era steso in mezzo alla strada, e quando i Carabinieri hanno provato a farlo desistere, lui ha provato a tagliarsi le vene con un coccio di bottiglia.

Reggio Emilia, 5 agosto 2014 – di Ivan Rocchi

Il centralino dei Carabinieri è stato letteralmente preso d'assalto ieri pomeriggio, con decine di telefonate che segnalavano due ubriachi molesti a spasso per Castelnovo Sotto, in pieno centro. Quando i militari li hanno raggiunti in piazza degli Alberi, uno dei due era sdraiato in strada, nel mezzo della carreggiata, in apparente coma etilico.

Il personale del 118, intervenuto sul posto, stava provando a farli riprendere, ma inutilmente. Alla vista dei militari, però, quello che giaceva per terra ha prima rotto la bottiglia di superalcolico che teneva in mano, poi con un coccio preso dall'asfalto si è ferito ai polsi, lasciando zampillare il sangue davanti alle decine di curiosi che nel frattempo si erano fermati per vedere la scena.

Il 39enne di Anzola Emilia e il 37enne di Bologna, entrambi cittadini marocchini, alla fine sono stati soccorsi dai medici del 118, sotto la vigilanza dei Carabinieri, per abuso etilico. Il 37enne è stato curato anche per la ferita al polso destro, poi suturata. I due sono stati rilasciati dai Carabinieri, che però hanno ora avviato l'iter per l'emissione del foglio di via obbligatorio per tre anni dall'intero comune di Castelnovo Sotto.

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Il 16enne era scappato da casa in seguito al litigio con il compagno della madre. Dopo una fuga durata diversi giorni, alla fine il ragazzo è stato rintracciato dai Carabinieri a casa di un amico, dove era stato ospitato. Decisive le ricerche compiute dai Carabinieri su Facebook.

Reggio Emilia, 4 agosto 2014 – di Ivan Rocchi

In seguito a un brutto litigio con il compagno della madre, si è fatto ospitare per qualche giorno da un amico, che però ignorava la sua fuga da casa. Ma nonostante gli scarsi indizi sulla sua destinazione, i carabinieri di Poviglio sono riusciti a rintracciarlo in pochi giorni, anche grazie a Facebook. La fuga del 16enne era iniziata il 29 luglio scorso e si è conclusa ieri con il ritorno a casa del ragazzo, sano e salvo.

Il forte diverbio con il compagno della madre aveva spinto il giovane a fare lo zaino e allontanarsi da casa, rendendosi irreperibile. Infatti, non aveva neanche portato il cellulare con sé. In seguito alla denuncia di scomparsa da parte della madre, sono scattate subito le ricerche: in provincia, grazie al piano coordinato dalla Prefettura reggiana, ma anche nell'intero territorio nazionale, tramite l'inserimento del giovane in una apposita banca dati.

Nel frattempo, si era fatta sempre più concreta l'ipotesi che il 16enne avesse trovato ospitalità a casa di qualche suo amico. Gli uomini dell'Arma hanno quindi incominciato a battere questa pista. Le attenzioni degli investigatori si sono così concentrate sugli amici del 16enne, e grazie a Facebook si è risaliti a un amico del fuggitivo.

Quando i militari hanno bussato alla casa di chi lo ospitava, il ragazzo stava ancora dormendo. Era in ottime condizioni di salute e aveva intenzione di tornare a casa nei prossimi giorni. Ma i Carabinieri hanno anticipato i tempi, portandolo via con loro per consegnarlo alla madre.

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L'azione di contrasto ai furti in villa da parte dei Carabinieri sta dando i suoi frutti. Ieri sono stati arrestati due uomini che erano appena penetrati nel cortile di una casa a Rolo, mentre il palo è riuscito a fuggire. E' invece andato a segno il colpo di tre malviventi capeggiati da una donna, in una villa a Canossa.

Reggio Emilia, 2 agosto 2014 - di Ivan Rocchi

Oltre alla classica attrezzatura da scasso, i guanti e il passamontagna, avevano con loro anche un coltello a serramanico. I due ladri bloccati alle prime luci dell'alba dai Carabinieri mentre cercavano di introdursi in una villa di Rolo, nella Bassa reggiana, non erano soli. Un complice, che faceva da palo, è infatti riuscito a scappare, facendo perdere le sue tracce. Sarebbero invece tre stranieri capeggiati da una donna i responsabili del colpo in una villa estiva di Canossa, nell'Appennino reggiano. I tre hanno sorpreso e aggredito la colf, che si trovava nella casa da sola. Dopo averla legata e imbavagliata, i malviventi hanno portato via due e cellulari e monili d'oro.

I due ladri fermati a Rolo avevano appena forzato la recinzione della villa e stavano cercando di penetrare nell'abitazione. Appena si sono accorti dell'arrivo dei carabinieri di Fabbrico e Campagnola Emilia, hanno tentato la fuga. Il palo è riuscito a dileguarsi, mentre i due calabresi sono stati bloccati dopo un breve inseguimento. Ai due arrestati, i Carabinieri hanno sequestrato strumenti da scasso, guanti, passamontagna e un coltello a serramanico. Il 44enne abitante a Bibbiano (RE) e il 40enne abitante a Novi di Modena (MO) sono ora accusati di concorso in tentato furto aggravato in abitazione e saranno processati questa mattina.

Poco prima a Canossa, in Val d'Enza, tre malviventi con il volto coperto avevano fatto irruzione in una villa estiva di un noto imprenditore reggiano. Nella casa c'era solo la governante, una rumena 28enne. I tre sono riusciti a portare via due smartphone e alcuni oggetti d'oro. I carabinieri di San Polo d'Enza e del Nucleo investigativo del Comando provinciale stanno conducendo le indagini, mentre è già partita la caccia ai tre uomini.

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Un 25enne nigeriano ha aggredito con un cacciavite l'amico 24enne, colpevole di aver fatto una battuta di troppo nel corso dei festeggiamenti per il matrimonio di un loro conoscente. L'uomo è stato identificato e quindi denunciato alla Procura per il reato di lesioni aggravate.

Reggio Emilia, 1 agosto 2014 – di Ivan Rocchi

Non gli era andata giù la battuta scherzosa che l'amico gli aveva indirizzato durante la festa di matrimonio di un loro conoscente. Una volta finita la cerimonia, il cittadino nigeriano 25enne si è diretto verso l'abitazione del connazionale 24enne, con un cacciavite lungo una ventina di centimetri. Dopo aver inveito contro di lui, lo ha colpito al volto, con l'arma e a mani nude. Una volta caduta a terra la vittima, l'aggressore è fuggito, gettando il coltello a terra.

Ma l'intervento dei Carabinieri del nucleo radiomobile ha permesso di ricostruire la vicenda, iniziata nella serata di ieri. Durante i festeggiamenti per il matrimonio di un comune amico, la vittima aveva preso in giro in modo scherzoso l'assalitore, ma al momento non c'erano state conseguenze. Durante la notte, però, una volta arrivato a casa, il 25enne deve aver rimuginato parecchio su quella che lui riteneva una grave offesa. Così, accecato dalla rabbia, si è diretto verso la casa del connazionale, armato di un cacciavite lungo 17 centimetri. Appena raggiunta l'abitazione, che si trova in zona stazione, ha iniziato a urlargli incontro, per poi passare alle vie di fatto.

I carabinieri hanno così denunciato alla Procura reggiana il 25enne nigeriano, con l'accusa di lesioni aggravate. L'amico aggredito è ricorso alle cure mediche in ospedale ed è stato dimesso con una prima prognosi di 15 giorni, per ferite multiple da cacciavite. I militari hanno quindi sequestrato l'arma, dopo averla recuperato in via Piani, dove era stata gettata dall'indagato subito dopo l'aggressione.

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Un 61enne di Novellara ha aggredito ieri sera la ex compagna e un uomo che si trovava con lei. I due stavano passeggiando sotto i portici di piazza Unità d'Italia, durante la festa di Miss Anguria, quando all'improvviso l'uomo si è avventato su di loro e li ha colpiti alla testa e al viso con una catena per biciclette.

Reggio Emilia, 28 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Quando ha visto la sua ex che passeggiava in compagnia di un altro uomo, non ci ha visto più. Così, dopo aver agguantato una catena, un 61enne di Novellara si è fatto strada tra la gente che affollava la festa di Miss Anguria e si è avventato sulla donna e il suo compagno. Mentre i due venivano soccorsi da alcuni passanti per i colpi ricevuti anche alla testa e al viso, i Carabinieri sono arrivati rapidamente sul posto e sono riusciti a disarmarlo e bloccarlo.

Dopo la fine della relazione con la donna, l'uomo qualche tempo fa aveva iniziato a perseguitare non solo lei, ma anche la madre e chiunque altro avesse contatti con lei. I Carabinieri avevano reso noto il comportamento del 61enne all'autorità giudiziaria, e questo gli era fruttato il divieto di avvicinarsi al luogo di dimora e lavoro delle due donne e l'obbligo di mantenersi a più di 200 metri da loro. Ma l'uomo non ne voleva proprio sapere di stare lontano dalle due. Così, dopo l'ennesima infrazione del provvedimento, alla fine gli era stato imposto anche l'obbligo di presentarsi quotidianamente alla Polizia giudiziaria.

Ma tutto ciò non era servito a far ragionare il 61enne. Ieri sera verso le 22, infatti, mentre si trovava in un bar del paese, l'aggressore ha visto la donna che passeggiava sotto i portici di piazza Unità d'Italia in compagnia di un altro uomo. Dopo aver inveito contro la coppia, si è diretto verso di loro impugnando una catena da biciclette e ha iniziato a colpirli alla testa e al volto. Solo l'intervento dei Carabinieri è riuscito a placare la furia del 61enne, che poi è stato arrestato e condotto in caserma. L'uomo adesso dovrà attendere il processo per direttissima agli arresti domiciliari.

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In seguito a una perquisizione, ieri sera i Carabinieri di Castelnovo ne' Monti hanno arrestato uno spacciatore di eroina residente a Reggio Emilia. Il 32enne marocchino era già conosciuto alle forze dell'ordine, e sempre per lo stesso reato. Infatti era sottoposto all'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

Reggio Emilia, 28 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Nonostante vivesse a Reggio Emilia, il 32enne marocchino arrestato ieri sera dai Carabinieri aveva allargato il suo giro fino in montagna. Infatti i clienti scendevano appositamente dall'Appennino reggiano per rifornirsi di eroina da lui. Ma l'uomo era già sottoposto all'obbligo di presentazione periodica alla Polizia giudiziaria, e quando i carabinieri si sono resi conto che i suoi traffici non si erano interrotti, hanno deciso di fare irruzione nella sua abitazione.

La perquisizione ha così consentito di recuperare e sequestrare circa mezzo etto di eroina, già confezionata in dosi. Oltre alla droga, gli uomini dell'Arma hanno anche trovato 1.000 euro, ritenuti provento di attività di spaccio, e il materiale necessario per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente. Con questi elementi a suo carico, il 32enne è stato condotto nella caserma di Castelnovo Monti, dove è stato dichiarato in arresto per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine delle formalità di rito, l'uomo è stato trattenuto a disposizione dell'autorità giudiziaria.

L'attività investigativa dei Carabinieri di Castelnovo Monti, supportati nel blitz di ieri sera da quelli di Carpineti, si protraeva già da qualche settimana. I militari avevano scoperto il traffico di stupefacente seguendo i movimenti di alcuni assuntori residenti nell'Appennino reggiano, che per rifornirsi di droga si spostavano fino in città.

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I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Guastalla hanno arrestato un pensionato che deteneva illegalmente armi artigianali nella cantina della sua abitazione – Il 70enne il mese scorso si era reso protagonista di una lite con la vicina di casa, che poi aveva minacciato con una scacciacani.

Reggio Emilia, 25 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Teneva nascoste in cantina una pistola a tamburo e tre armi monocolpo, tutto di fattura artigianale e detenuto illegalmente. Ma il 70enne di Poviglio, arrestato ieri e ora ai domiciliari, non era nuovo né alle armi né alle forze dell'ordine.

Infatti i Carabinieri di Guastalla avevano già visitato la sua abitazione poco più di un mese fa, in seguito a un litigio scoppiato tra l'uomo e una vicina di casa. Nella concitazione del momento, l'uomo l'aveva minacciata con una pistola scacciacani. Così era scattata la denuncia per il reato di minaccia aggravata, ma la situazione era rientrata.

I carabinieri di Guastalla però hanno continuato con le indagini e, una volta ottenuto il decreto di perquisizione, hanno bussato alla porta del 70enne. Nella cantina dell'abitazione, nascoste tra fiaschi e cassette, gli uomini dell'Arma hanno trovato una pistola e tre bastoni monocolpo (simili a fucili) perfettamente conservati e funzionanti, oltre a numerose cartucce.

Ai carabinieri non è rimasto altro da fare che arrestare l'uomo per i reati di detenzione di armi clandestine, possesso e fabbricazione di armi e detenzione abusiva di armi. Al termine delle formalità di rito, il povigliese è stato riaccompagnato a casa in regime di arresti domiciliari in attesa delle determinazione dell'autorità giudiziaria. Ora sono in corso ulteriori verifiche da parte dei Carabinieri, per capire se le armi siano state costruite personalmente dal pensionato oppure acquistate sul mercato nero.

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I Carabinieri hanno arrestato un uomo ritenuto responsabile di una fitta rete di spaccio di droga a Montecchio. Il 35enne caricava i clienti in macchina e dopo un rapido giro li riportava a destinazione. In casa i militari hanno trovato quasi 5.000 euro e circa mezz'etto di stupefacente.

Reggio Emilia, 23 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Anche in questi giorni continua il contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti da parte dei Carabinieri. A farne le spese è stato ieri un 35enne residente a Montecchio, che aveva avviato un traffico di stupefacenti di proporzioni rilevanti. Dopo aver colto il giovane in flagrante, infatti, gli uomini dell'Arma hanno compiuto una perquisizione nella sua residenza e hanno scoperto altra droga insieme a 5.000 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio.

Il 35enne ieri pomeriggio era uscito di casa e si era diretto verso un locale. Dopo aver caricato in macchina un ragazzo, si era allontanato con lui per un po', per poi riaccompagnarlo nello stesso luogo. Una manovra sospetta, che ha spinto i Carabinieri a far scattare subito il blitz. Una volta fermati entrambi, è bastato poco per confermare la tesi degli investigatori, anche perché sul veicolo del montecchiese era presente un involucro con altra droga.

A questo punto la perquisizione si è spostata nell'abitazione del montecchiese, dove sono stati rinvenuti quasi 5.000 euro, ritenuti provento dell'attività di spaccio, oltre a 50 grammi di hashish e marijuana insieme al necessario per il confezionamento e la pesatura delle dosi. All'intervento ha partecipato anche l'unità cinofila di cui dispone la polizia municipale di Casina. Il 35enne è stato infine accompagnato a Carpineti, dove è stato tratto in arresto con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e trattenuto a disposizione dell'autorità giudiziaria in attesa del rito direttissimo.

Le indagini dei carabinieri di Carpineti (in collaborazione con i colleghi di Montecchio Emilia e San Polo d'Enza) erano partite dagli sviluppi di un'altra vicenda, che avevano consentito agli investigatori di mettere gli occhi sull'uomo. Ritenuto responsabile di spaccio di droghe leggere all'interno del suo stesso comune, alla fine è stato messo sotto sorveglianza e ieri pomeriggio è scattato il blitz.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
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