Rural Festival: la parola alla biodiversità. Tutto è pronto per una quarta edizione ancora più ricca che mette al centro agricoltori e allevatori custodi di antiche varietà vegetali e razze animali abbandonate da decenni, per un viaggio alla scoperta del patrimonio rurale tosco-emiliano. Appuntamento a Rivalta di Lesignano de' Bagni il weekend del 2 e 3 settembre e successivamente, per il secondo anno, tappa a Gaiole in Chianti (Siena). Dalle 10 alle 19, ingresso gratuito
Sabato 2 e domenica 3 settembre 2017 a Rivalta di Lesignano De' Bagni (Parma) torna per il quarto anno l'appuntamento dedicato alle produzioni artigianali di agricoltori e allevatori dell'Emilia Romagna e della Toscana: un invito alla scoperta e all'assaggio di prodotti di antiche razze animali e varietà vegetali a rischio di estinzione che, in un passato nemmeno tanto lontano, erano diffuse nelle nostre terre. L'area protetta di biodiversità di Rivalta di Lesignano de' Bagni, nel cuore della Food Valley e allo stesso tempo in un territorio collinare fatto di verde, boschi di querce, calanchi e vulcanelli di fango recentemente eletto a riserva Mab Unesco, è pronta per ospitare una nuova edizione del Rural Festival, dove ogni produttore mostrerà il frutto del proprio lavoro.
Il motto è: tornare indietro per andare avanti e guardare al futuro. Tante le novità di quest'anno: dalle specie vegetali di varietà antiche messe a dimora per arricchire il patrimonio verde già presente, come la vigna-catalogo di rari vitigni del territorio e una selezione di pomodori del parmense, su tutti l'antico pomodoro Riccio di Parma, dal sapore dolce e delicato, passando per i gelsi, fino agli ulivi, "figli" dell'ulivo secolare di Mulazzano. Si potrà poi gustare la biodiversità agricola fatta di sapori unici e autentici, seguendo il ritmo delle stagioni e nel rispetto del benessere degli animali.
Negli stand gastronomici si incontreranno rarità ortofrutticole, salumi da razze autoctone e tanti cibi di nicchia dove uomini e donne eroici, alcuni per la prima volta al Festival per una quarantina in tutto, saranno a disposizione per far conoscere e assaggiare i propri prodotti: un lavoro fatto di passione e sacrifici, un'opera ardua e non di rado poco remunerativa, eppure preziosissima che parla di semplicità e genuinità. A fare bella mostra di sé ci saranno il prosciutto di maiale nero, arrosticini di pecora Cornigliese, carne fresca di Cinta Senese, pane di grano del Miracolo e Marocca di Casola, polenta Formenton Ottofile Garfagnana, testaroli della Lunigiana con farro, gnocchi di patata Cetica, polpa di pomodoro Riccio di Parma, pasta fresca all'uovo di gallina Romagnola, Tortél Dóls con mostarda, torta di patata Quarantina, erbe chiantigiane, arrosto di tacchino nero, cipolla Borettana, fagioli Zolfino al coccio, zucca Violina al forno, marrone di Campora, cipolla Borettana, olio di Olivastra Seggianese, latte fresco di asina, formaggi unici di razze bovine e ovine, fagiolo Zolfino, torta di prugna Zucchella, caffè di orzo Leonessa e Farro, uva Termarina rossa, miele biologico reggiano e vino da rare varietà tosco-emiliane (Lambrusco Maestri, Fortana del Taro, Sangiovese e Vin Santo).
Una mostra-mercato, fatta di volti e di storie, dove poter acquistare le tante prelibatezze assaggiate durante le due giornate e portare a casa con sé prodotti di qualità legati al territorio tosco-emiliano. Il festival ospiterà anche modelli di trattori Landini e Lamborghini prodotti tra gli anni Trenta e Cinquanta, che verranno messi in moto da esperti per la gioia dei bambini e anche di adulti appassionati. Inoltre un ricco parco animale di antiche razze, come il maiale nero di Parma, il suino di Cinta Senese, la pecora Cornigliese, Massese e Garfagnina, il cavallo Bardigiano, l'asino Romagnolo e Amiatino, la vacca grigia Appeninica, Bardigiana, Ottonese e Bianca Valpadana, il tacchino di Parma e Piacenza, la gallina Romagnola e il pollo Valdarnese.
Dopo il successo dello scorso anno, nel weekend del 16 e 17 settembre il Festival si trasferirà a Gaiole in Chianti (Siena), per un altro fine settimana dedicato al movimento Rural, in piazza Ricasoli e lungo la principale via del paese, dove anticamente si teneva il mercato delle merci, con la stessa formula.
Con la doppia tappa della manifestazione, patrocinata dal Comune di Lesignano de' Bagni e dal Comune di Gaiole in Chianti, si vuole ribadire il concetto di promozione di quell'economia sana e sostenibile che fa leva sul recupero di antiche tradizioni, su prodotti genuini e sulla tutela dei valori contadini. Un modello di economia sana e sostenibile che fa leva sul recupero delle antiche coltivazioni strettamente connesse al territorio.
Un movimento che non si esaurisce in questi due weekend ma che di anno in anno continua a dare speranza a tutte quelle giovani generazioni di agricoltori e allevatori custodi.
Durante i due weekend settembrini queste aziende selezionate del territorio emiliano e della regione Toscana, oltre all'Associazione agricoltori allevatori custodi di Parma e al Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, potranno far toccare con mano la biodiversità agricola: una realtà multiforme di grande valore, che rischia di rimanere troppo spesso un'idea astratta.
Orario: 10-19, ingresso gratuito.
C'è un nuovo angolo di genuina bontà a Parma: si chiama Rural Market e tra i suoi scaffali propone una selezione di prodotti agricoli della biodiversità tosco-emiliana. Un modo per scoprire ed assaporare genuine produzioni artigianali.
Di Chiara Marando -
Parma, 22 Marzo 2017
C'è un nuovo angolo di genuina bontà a Parma: si chiama Rural Market e non è una semplice bottega, bensì un mercato dove poter gustare in ogni momento dell'anno una selezione di prodotti agricoli frutto della biodiversità tosco-emiliana. E sorge proprio dove per oltre sessant'anni c'è stata l'antica salumeria Grisenti, un punto di incontro per i parmigiani amanti dei prodotti locali, un luogo storico della Parma di un tempo che si incontrava e chiacchierava al banco della gastronomia, tra profumi di salumi, tortelli, anolini e Parmigiano Reggiano.
Il Rural Market vuole esser proprio questo, un ritrovo per chi ama assaporare qualcosa di particolare, per chi cerca la semplice bontà di alimenti realizzati con cura e secondo la tradizione ed i ritmi della natura, quelli più lenti della campagna.
Oltre a un piccolo laboratorio, trovano spazio banchi e scaffali che accolgono pane e pasta a base di grani antichi, formaggi mono razza di latte crudo intero di vacca Bardigiana, Ottonese, Grigia dell'Appennino e Val Padana, latte fresco di asina, pecorino Massese, formaggio Pioniere ottenuto da latte intero della mungitura del mattino, yogurt al naturale biologico, uova di gallina Romagnola, carni e salumi di Cinta Senese e maiale nero allevati all'aperto.
Ed ancora fagioli Zolfini, farro della Garfagnana, e orzo Leonessa già cotti, testaroli della Lunigiana, succo di mela fresco e verdure selvatiche.
Poi ci sono le deliziose confetture di Termarina e prugna Zucchella, mostarde di anguria Bianca, pera Nobile e Cotogna, miele biologico, passata di pomodoro Riccio di Parma, vellutata di zucca Violina, minestrone di verdure e tanti altri prodotti che verranno presentati a rotazione, a seconda della stagionalità.
Insomma, una lista della spesa fatta solo con ingredienti in grado di riempire di gusto ogni pasto, di far scoprire ed apprezzare piccole produzioni artigianali, ma anche tradizioni e cultura di un territorio affascinante e ricco di storia enogastronomica come quello tosco-emiliano.
E già si annuncia il doppio appuntamento 2017 con il Rural Festival Emilia e Toscana: a Rivalta di Lesignano de' Bagni nei giorni 3-4 settembre e poi il 17-18 settembre a Gaiole in Chianti, nel senese. Una manifestazione cresciuta negli anni che è arrivata a coinvolgere migliaia di appassionati.
Il Rural Market è aperto dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 17 alle 20.
Chiuso la domenica e il lunedì.
Rural Market
B.go Giacomo Tommasini 7 - 43121 Parma
Tel. 0521.237485
Sfoglia le immagini nella galleria qui sotto per vedere tutti i prodotti!
Alcuni fra i più rigorosi e selezionati produttori di biodiversità e prodotti della natura per una cena diversa, in un contesto di dialogo diretto con chi si impegna a fondo tutti i giorni per portare qualità e cibo sano sulle nostre tavole...Gli Agrobiodiversi!
Di L'Equilibrista
Reggio Nell'Emilia, 14 Febbraio 2017
Eccoli ancora qua, fedeli alla loro filosofia di eccellenza prima di tutto, legata alle tempistiche della natura in controtendenza all'industria moderna che impone efficienza produttiva in un Mondo che va sempre più drammaticamente veloce.
La loro costanza porta alla creazione di alta qualità alimentando il sogno di portare alle persone prodotti sani, genuini e del territorio locale, perchè questo Gruppo coeso porta avanti "l'essere agrobiodiverso" contestualmente ad un gruppo di aziende agricole del territorio Emiliano, principalmente nel reggiano.
Il progetto Agrobiodiverso nasce dall'idea di valorizzare e tutelare l'agrobiodiversità, ovvero la biodiversità genetica in ambito agricolo, nonché di promuovere prodotti e stili di agricoltura sostenibili (in primis l'agricoltura biologica e biodinamica), rinnovabili e legate a doppio filo all'ambiente che la circonda. L'area di riferimento è innanzitutto quella emiliana, ma non si pongono vincoli geografici, in quanto l'agrobiodiversità è mondiale.
Il tema della serata sarà una squisita cena a base di prodotti esclusivi AGROBIODIVERSI, dove saranno presenti le Aziende: La Natura, Le Comunaglie, Il Laghetto, L'Orto di Lucia e Podere il Mello.
La Natura, a ridosso della Pietra di Bismantova, ha convertito l'intera produzione agricola a tecniche di coltivazione biologica, nel rispetto della genuinità e della tradizione. Azienda tutelata e controllata dall'ICEA (Istituto per la certificazione Etica ed Ambientale). Punto forte dell'Azienda è la produzione di miele derivato dalle laboriose api dell'Appennino Reggiano.
Le Comunaglie, è situata fra i pascoli del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, a circa 850 metri fra la Val d'Ozola e le pendici del Monte Cavalbianco alto 1855 metri. Parliamo di nuove stalle con allevamento biologico certificato e coltivazione di frutteti con specie autoctone di meli e peri, ma anche altre specie in via d'estinzione nonchè la conservazione dei frutti antichi.
Il Laghetto, un'azienda situata sull'Appennino Tosco Emiliano nella vicina Val'Enza, precisamente a Ramiseto località Braglie dove Marco Maraglia si dedica all'allevamento di capre per ricavarne ottimo caprino. Il tutto è prodotto nel proprio laboratorio da sole coltivazioni biologiche , che garantisce foraggio per il gregge, colture di grano, una selezione di orzo e di farro, sempre più ricercati per qualità e duttilità nei piatti.
L'Orto di Lucia, azienda biologica e biodinamica a conduzione famigliare che coltiva cereali grazie ad un laboratorio polifunzionale per la produzione di pane e pasta madre o farine capaci di restituire significato all'essenza della cucina mediterranea ed alla tradizione che è alla base della nostra cucina emiliana.
Podere il Mello, ha origini lontane che vanno da ricercare nel lontano 1924 e che attualmente vede la produzione di lambruschi biologici da vitigni Maestri e Grasparossa sapientemente gestiti dalla da Paolo Gagliardi che ne ricalca gli insegnamenti antichi e la passione che aveva visto da bambino, quando passava le sue vacanze estive in vigna con la nonna Carmelita e la zia Giovanna al podere di Cavriago.
La proposta della Cena Agrobiodiversa del 16 Febbraio che si terrà al locale "Quantum" in via DeSanctis a Reggio Emilia, sarà composta da antipasto, primo piatto, secondo e dessert a prezzi molto accessibili perchè questo Progetto vuole far conoscere una concezione nuova di vita che sposa la vera cultura alimentare di qualità al giusto prezzo, con trasparenza, incontrando veramente i produttori a cena.
Contatti e info:
- Evento su Facebook
- Sito web: www.agrobiodiversita.it
- E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Agrobiodiverso è un progetto culturale, economico, agricolo ed ambientale che interconnette tutti gli ambiti. Il progetto verrà presentato domenica 18 settembre a Quattrocastella
di L'Equilibrista 11 settembre 2016 -
Il progetto Agrobiodiverso nasce dall'idea di valorizzare e tutelare l'agrobiodiversità, ovvero la biodiversità genetica in ambito agricolo, nonché di promuovere aziende, prodotti e stili di agricoltura sostenibili (in primis l'agricoltura biologica e biodinamica), rinnovabili e legate a doppio filo all'ambiente che la circonda. L'areale di riferimento è innanzitutto quello reggiano ed emiliano, ma non si pongono vincoli geografici, in quanto l'agrobiodiversità è mondiale.
Il principio base perché si tuteli l'agrobiodiversità è tutelare e fare crescere chi, da un punto di vista imprenditoriale in primo luogo, e privatamente in secondo luogo, lavori con i prodotti e le metodologie dell'agrobiodiversità. Per fare questo, devono essere promosse le aziende medesime ed i loro prodotti, facendo conoscere ai consumatori il loro valore aggiunto ed aiutando le aziende medesime oltre che nella fase tecnica di coltivazione, nelle fasi di commercializzazione e promozione.
Il progetto è organizzato contestualmente da un gruppo di aziende agricole del territorio emiliano, principalmente reggiano, ed è coordinato da Terra delle Valli dell'Ing.Marco Sepe, con l'ausilio dell'Agronomo Bertani Simone e dalla Dr.ssa Federica Secchi. Di fondo il modus operandi è e sarà quello della condivisione di obbiettivi e modalità operative con periodici incontri fra le aziende agricole, al fine di creare proposte pienamente condivise e una rete che possa scambiare idee, prodotti, valore aggiunto.
Intervisto uno dei protagonisti nonché agronomo, il dr. Bertani Simone che mi descrive la giornata più nel dettaglio: "Chef professionisti e tecnici del settore, cucineranno gli esclusivi prodotti delle aziende e verranno proposte degustazioni e abbinamenti esclusivamente con vini prodotti da vitigni autoctoni. Eventi per i bambini, orienteering nei vigneti, escursioni a caccia di erbe selvatiche, coadiuvati da eventi artistici e musicali, faranno da cornice alla giornata che vuole integrarsi nello spazio e nella natura grazie anche al "simposio agrobiodiverso", ove le aziende racconteranno le proprie esperienze ed i propri progetti".
Si respira l'aria fresca di nuove proposte che devono valorizzare il territorio e la crescente voglia di distinzione sia da parte dei produttori che dei consumatori che sono sempre più educati al mangiare bene e consapevole ed alla valorizzazione del territorio.
Per attuare gli obbiettivi di progetto si lavorerà su diverse azioni ed in particolare:
- Festa di lancio al Castello del Bianello, con il patrocinio del comune di Quattro Castella e la collaborazione di Ideanatura, Recotur, Bianello dei Canossa
- Eventi nel periodo autunnale invernale presso locali della zona di Modena, Reggio e Parma con degustazioni dei prodotti aziendali, momenti di approfondimento e divulgazione sui temi dell'agrobiodiversità, per avvicinare consumatore e produttore.
- Corsi di formazione in collaborazione con Dinamica Reggio Emilia, in programma già un corso su coltivazione di piccoli frutti e frutti minori per l'autunno inverno 2016/2017
- Convegni e divulgazione per aziende agricole e semplici cittadini su tematiche inerenti l'agrobiodiversità e la produzione agricola
- Rete commerciale per promuovere e vendere i prodotti delle aziende aderenti mediante canali tradizionali, mercato on line e ricerca nuovi sbocchi commerciali.
- Sviluppo del portale www.agrobiodiversità.it che servirà a fornire spazi di promozione alle aziende che potranno farsi conoscere, spazi per la vendita e promozione commerciale on line, e spazi per raccontare e promuovere il progetto ed i suoi eventi.
- Creare, sviluppare e promuovere filiere di prodotto sostenibili in ambito agricolo ed agroalimentare, ed anche in senso produttivo lato e quindi anche in altri settori.
- Ricerca e sviluppo di ulteriori azioni volte alla promozione dell'agrobiodiversità aiutando a sviluppare progetti agricoli ambientali e culturali sul territorio.
Info 3339525497-3288160667-3494912174
info@agrobiodiversità.it - www.agrobiodiversità.it
_______________________________________
IL PROGRAMMA
Domenica 18 settembre 2016 dalle 10.00 alle 19.00
(scaricabile in formato pdf)
Castello di Bianello – Quattro Castella (RE)
Ore 10.00 Passeggiata di presentazione a cura di Ideanatura con partenza da imbocco stradello
Visite guidate al Castello di Bianello e alla antica tenuta agricola (orario visite a cura di Ideanatura dalle ore 11.00 alle ore 19.00 orario biglietteria ore 11.00/12.00/13.00/14.00/15.00/16.00/17.00/18.00)
Dalle ore 10.00 alle ore 19.00 presso la "Corte degli Ulivi" Agorà dell'agrobiodiversità: esposizione di aziende produttrici di coltivazioni di agro biodiversità con vendita e degustazioni (piccoli frutti, frutti antichi, cereali minori, castagne, frutta a guscio, zafferano, animali allevati allo stato brado, vini autoctoni, formaggi, etc.)
- Dettaglio delle attività che si terranno nella giornata presso la "Corte degli Ulivi
Inaugurazione festa ore 10.30 circa con saluto delle autorità presenti
Ore 11 .00 Presentazione dettagliata del progetto "AGROBIODIVERSO "
Ore 11.30 Presentazione delle aziende agricole (interviste ai singoli produttori e presentazione dei loro principali prodotti agrobiodiversi)
Per chi lo desiderasse degustazione a pagamento presso il ristorante "Il Bianello" dove lo chef preparera' un menu' utilizzando i prodotti delle aziende presenti
Ore 15,30 circa lezione sui frutti antichi, frutti da siepe e frutti minori tenuta dal prof. Beretti e a seguire intervento di Fabrizio Carponi (Ideanatura) che parlera' dell'area del Bianello quale antica tenuta agricola di olivi e gelsi
Dalle ore 16.30 circa "Incontro con le aziende "agrobiodiverse" tra ricette e curiosita' sui loro prodotti e le loro aziende"
Agro-Orienteering nella tenuta, a cura di Ideanatura
Servizio di bus-navetta (imbocco stradello/Corte degli Ulivi)
Dalle ore 16.00 alle ore19.00 degustazione vini a cura di ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino)
Di biodiversità si parla molto ma fortunatamente qualcuno ha deciso di fare e diventarne il custode. Non solo un'esperienza museale ma un'occasione di business, d'educazione e di socialità.
di Virgilio. Rivalta di Lesignano Bagni 4 settembre 2016 -
Il Rural Festival è tutto questo. Nel Parco del Borboj di Lesignano Bagni, la passione e il sogno di Mauro Ziveri, il fondatore della "Rosa dell'Angelo", si sono concretizzate e il "Rural Festival" è la celebrazione del successo dell'idea.
Giunta alla terza edizione, la manifestazione è cresciuta, di anno in anno in modo esponenziale, grazie alla sua formula che coniuga il "mercatino" dei prodotti, o meglio dei frutti delle aziende agricole che hanno deciso di sfidare le leggi economiche posizionandosi all'interno di una micro nicchia, all'osservazione dei cicli naturali.
A quanto pare è una ricetta azzeccata, almeno a osservare le migliaia (lo scorso anno ne furono contate 30.000 in due giorni) di persone che sono accorse, anche quest'anno, a Rivalta per gustare delle rarità, curiosare tra le razze e le cultivar autoctone, farsi una passeggiata sui trattori antichi, peraltro ancora in splendida forma e, per i più romantici, godersi una notte a osservare le stelle dalla veranda degli "Igloo" di legno, in grado di ospitare una coppia che voglia rigenerare le batterie isolandosi dalla modernità.
Il successo dell'edizione emiliana del Rural Festival ha ottenuto il richiamo della Toscana. Dal 17 al 18 settembre, infatti, nella splendida cornice delle Colline del Chianti, a Gaiole (Siena), gli allevatori e agricoltori custodi di antiche razze animali e varietà ortofrutticole tosco-emiliane replicheranno l'iniziativa. Una mostra-mercato ma, come abbaiamo detto, soprattutto un'esperienza diretta, da vivere con tutti i sensi e ammirando l'immancabile esposizione di trattori tra gli anni 30 e 50.
(In allagato la Galleria Immagini della manifestazone di Rivalta il 4 settembre 2016)
Il 3 e 4 settembre, a Rivalta, Parma, allevatori e agricoltori custodi di antiche razze animali e varietà ortofrutticole faranno gustare la biodiversità tosco-emiliana con stand gastronomici che offriranno degustazioni tra cui prosciutto di maiale nero, arrosticini di pecora Cornigliese, pane di grano del Miracolo e Marocca di Casola, focaccia di frumento Gentilrosso, polenta Formenton Ottofile Garfagnana, testaroli della Lunigiana con farro, gnocchi di patata Cetica, polpa di pomodoro Riccio di Parma, pasta fresca all'uovo di gallina Romagnola, Tortél Dóls con mostarda, torta di patata Quarantina, arrosto di tacchino nero, cipolla Borettana, fagioli Zolfino al coccio, olio di Olivastra Seggianese, latte fresco di asina, formaggi unici di razze bovine e ovine, torta di prugna Zucchella, sorbetto di uva Termarina, miele della Lunigiana e vino da rare varietà tosco-emiliane. Una mostra-mercato ma soprattutto un'esperienza diretta, da vivere con tutti i sensi negli spazi di una stalla contemporanea nella riserva naturale del parco Barboj. Ci saranno anche gli animali di razze antiche nel parco di biodiversità tra cui il maiale nero, la pecora cornigliese, il cavallo bardigiano, l'asino romagnolo, il tacchino nero, la vacca grigia appenninica. Esposizione e messa in moto di trattori tra gli anni 30′ e 50′.
Al Festival sarà presente anche il Parco dell'Appennino Tosco Emiliano, che questa settimana festeggia la settimana Mab Unesco: verrà allestito il PalaLupo e un punto informazione. All'interno del Palalupo, sarà presentato un ricco programma di conferenze dedicato alla biodiversità presente sul crinale tosco emiliano e alla presentazione della Riserva di Biosfera.
Alla scoperta del Parco Barboj di "Rivalta", frazione del comune di Lesignano de Bagni, dove nasce il progetto di recupero di razze e frutti antichi di Mauro Ziveri de la "Rosa dell'Angelo".
di Lamberto Colla
Parma, 17 luglio 2016
L'appuntamento è a Traversetolo presso il Prosciutto Bar Rosa dell'Angelo. Ad accoglierci Michele Grigolini, che sarà il nostro Cicerone in questo tuffo nel passato della civiltà contadina.
Prima di salire sul fuoristrada e dopo un rigenerante caffé di metà mattina non potevamo perdere l'occasione di scoprire cosa c'è nascosto nel "Prosciutto Bar": un prosciuttificio. Infatti il "Bar" è solo la punta dell'iceberg dell'edificio e il tipico profumo di "stagionatura" dei prosciutti che accoglie chi entra nel bar doveva insospettire e non potevano essere i circa 150 prosciutti, peraltro già ben stagionati, che facevano bella mostra in spalliera posta dietro al banco di servizio a rilasciare quell'inconfondibile profumo più connesso al "genius loci" che al prodotto singolo pronto al consumo.
Attraverso una scaletta si entra nel fantastico mondo del prosciuttificio che contempla anche l'area asettica destinata all'affettamento effettuato rigorosamente con delle meravigliose Berkel che, oltre a far bella mostra di sé nell'area espositiva, sono ancora, come un tempo, lo strumento di lavoro quotidiano che precede il confezionamento nella vaschetta che si troverà sulla scaffalatura refrigerata del supermarket.
L'esposizione dei prodotti top di gamma è un tripudio di forme, aromi e sapori. Si va dal tradizionale "Parma" al "Prosciutto di suino nero", dal culatello allo strolghino, dalla coppa alla pancetta di maiale nero.
Il minimo comune denominatore è la qualità, plus di riconoscimento del marchio "Rosa dell'Angelo". "La qualità, riferisce Michele Grigolini, è il valore distintivo per il quale i nostri clienti acquistano le nostre vaschette. Un fattore distintivo che comporta maggiori oneri e che interviene già nella selezione delle materie prime e, nel caso dei suini autoctoni, in un maggiore mortalità neonatale in quanto non utilizziamo assolutamente farmaci antibiotici. I suini da noi allevati nella azienda che andremo a visitare a Rivalta hanno ben 1000 metri quadrati di terreno a testa".
Finalmente si sale sul fuoristrada e si parte per destinazione "Rivalta", una frazione del comune di Lesignano de Bagni, dove si estende la tenuta agricola che ospita, nel primo week end di settembre, il "Rural Festival" giunto quest'anno alla terza edizione e che attrae circa 30.000 visitatori durante i due giorni dedicati. Un successo ben oltre le aspettative tale da far pensare di organizzare per il prossimo 17-18 settembre la prima edizione in Toscana nella piazza di Gaiole in Chianti.
Raggiunto il crinale, dove a mala pena possono incrociarsi due mezzi, si può osservare un paesaggio straordinario. Da un lato la vallata di calanchi dove a primeggiare è l'asperità, quasi lunare, del terreno franoso, mentre dall'altra la rigogliosità della valle coltivata a cereali, erba medica, qualche vigneto intervallati da boschetti dai colori forti che le piogge dei giorni precedenti hanno reso ancor più vivi e intensi facendo da cornice sull'orizzonte della pianura lasciando vedere ben distintamente l'arco del "Ponte di Calatrava" di Reggio Emilia.
Un luogo ideale per valorizzare la biodiversità che tanto a cuore sta a Mauro Ziveri, ideatore della "Rosa dell'Angelo" e delle imprese e iniziative collaterali attuali e prossime. "Visto il successo del Rural Festival, sottolinea Grigolini, stiamo pensando di dare vita alla prima edizione del Rural Festival Toscana nel Chianti."
Un'autentica passione che, giorno dopo giorno, si autoalimenta e che non poteva trovare migliore collocazione potendo vantare il riconoscimento MAB dell'UNESCO (Man and the Biosphere) avviato, negli anni '70, allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building.
Stiamo arrivando e ancora dalla costa del crinale è Grigolini che ci indica l'appezzamento di terreno dove sono coltivate le sette varietà di uva tra le quali spiccano la Termarina (rischiò l'estinzione a causa della Fillossera -Daktulosphaira vitifoliae - che nel XIX secolo distrusse quasi tutti i vigneti europei) e la Fortana del Taro, sposa perfetta per il pregiato culatello, che nella bassa parmense trovò il clima ideale per diventare il prodotto più pregiato del suino.
Poco prima una sosta alla stalla per ammirare vacche di antiche razze di biodiversità che daranno vita a formaggi monovacca realizzati con latte intero (il Parmigiano Reggiano è invece un formaggio semi grasso ndr) e che saranno presentati, per la prima volta, al prossimo Rural Festival.
Finalmente si entra nel forziere delle biodiversità, dove è possibile ammirare cultivar razze che hanno radici sul territorio da oltre 300 anni, tra cui il salice bianco, il gelso nero e bianco, l'ontano, il marrone, il noce, l'olmo, il sambuco, il nocciolo, il prugnolo, la rosa canina, le pere antiche e il pomodoro riccio di Parma, l'asino romagnolo e la pecora cornigliese, il suino nero e la gallina romagnola, il tacchino nero e la vacca appenninica.
Un'enciclopedia all'aperto ideale per soggiornarvi qualche notte ospitati nelle originali "capanne" orientate verso valle, godendosi appieno quanto la natura del luogo può donare. Ma le strutture sono anche adatte a accogliere eventi di Team Building (momenti di formazione aziendale con la base di ludicità: il divertimento come potente acceleratore dei processi di apprendimento).
Insomma, se non è un paradiso poco ci manca e comunque, con questa iniziativa, è stato scritto il primo capitolo di quello straordinario libro che riporterà pace tra uomo e ambiente, tra natura e attività antropiche che, non necessariamente, devono essere in contrasto come la storia degli ultimi decenni ha insegnato.
L'appuntamento è perciò per il prossimo 3 e 4 settembre al Rural Festival a Rivalta di Lesignano de' Bagni (PR) e per il 17-18 settembre a Gaiole in Chianti (SI).
Tutte le foto nella galleria qui sotto
A SOL&AGRIFOOD nasce il salone della "biodiversità e territori" per spiegare ai buyer esteri i prodotti tipici italiani. Il Salone Internazionale dell'Agroalimentare di Qualità apre un nuovo spazio dedicato alla biodiversità delle produzioni territoriali, dopo quelli di salumi, formaggi, olio extravergine di oliva, caffè e birre artigianali. Un modo per valorizzare in chiave business una peculiarità dell'agroalimentare italiano unica al mondo, sempre più apprezzata dai mercati esteri.
Verona, 11 luglio 2016 – Sarà la biodiversità delle produzioni agroalimentari tipiche italiane il focus della prossima edizione di Sol&Agrifood, il Salone internazionale dell'agroalimentare di qualità di Veronafiere, in programma dal 9 al 12 aprile 2017 ( www.solagrifood.com ).
Il progetto prevede la realizzazione di un'area tematica interattiva chiamata Biodiversità e Territori, per valorizzare con degustazioni guidate, walk-around tasting, workshop in inglese per i buyer esteri e cooking show quei prodotti la cui tipicità è espressione della biodiversità del luogo di origine.
Lo spazio, a disposizione di enti, associazioni e singole aziende, si innesta nel rinnovato layout della manifestazione, che prevede la riorganizzazione di tutte le aree tematiche già presenti a Sol&Agrifood: Cheese Experience per i formaggi dop, l'area degli oli extravergine di oliva, quella delle birre artigianali, Taste of Coffee e l'ultima nata Salumi e Biodiversità, che tanto successo ha riscosso nella scorsa edizione della rassegna veronese.
Come l'area dei salumi, anche Biodiversità e Territori sarà gestita in collaborazione con l'Accademia delle 5T, l'associazione nata per valorizzare in ambito alimentare proprio i valori del territorio, della tradizione, della tipicità, della trasparenza e della tracciabilità.
"Biodiversità e Territori – spiega Gianni Bruno, Area Manager Wine & Food di Veronafiere – nasce per esaltare una peculiarità della tradizione alimentare italiana unica al mondo sempre più apprezzata dai mercati internazionali e per aumentare la vocazione business della fiera, che nell'edizione 2016 ha visto la presenza di 14.000 visitatori specializzati provenienti da 82 Paesi su un totale di 56.000 operatori professionali".
Un progetto che risponde alle esigenze delle aziende medio-piccole, espositrici di Sol&Agrifood, di entrare sempre più in contatto con operatori specializzati esteri, oltre che con operatori italiani dell'HORECA e della distribuzione organizzata. Elemento indicato da oltre il 40% di questi espositori tra le motivazioni che spingono alla partecipazione alla fiera.
(Fonte Veronafiere)
Roma - Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dell'imprenditore agricolo friulano Giorgio Fidenato, che aveva impugnato il decreto del Governo che vieta la coltura del mais geneticamente modificato in Italia.
Secondo i magistrati i ministeri hanno agito correttamente ritenendo che "il mantenimento della coltura del mais MON 810 senza adeguate misure di gestione non tutelasse a sufficienza l'ambiente e la biodiversità".
Quella del Consiglio di Stato è secondo la Coldiretti una scelta coerente con quanto chiedono quasi 8 italiani su 10, che sono contrari al biotech nei campi, ma anche con gli ultimi orientamenti produttivi che stanno decretando il flop delle semine ogm in Europa. (Roma, 9 febbraio 2015)
Il settore sementiero contribuisce attivamente alla biodiversità
Roma, dicembre 2013
Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere in Italia, registra negli ultimi giorni un acceso dibattito a proposito del processo di revisione europeo della disciplina sementiera. Diverse ONG e noti opinion leader come Carlo Petrini si sono schierati contro una proposta di regolamento della Commissione UE che a loro parere metterebbe a repentaglio la biodiversità e favorirebbe le multinazionali del settore. Per Assosementi si tratta in realtà di un allarmismo ingiustificato, frutto di una lettura superficiale, o peggio strumentale, di una proposta che dovrebbe semplificare e razionalizzare il quadro normativo esistente.
“La proposta di nuovo regolamento sulle sementi e gli altri materiali di moltiplicazione, che dovrebbe sostituire le vecchie direttive oramai in vigore da quasi cinquant’anni, non accontenta – sottolinea Marco Nardi, direttore di Assosementi - né le aziende sementiere, per le ulteriori aperture assicurate ai materiali eterogenei e di nicchia, né il mondo ambientalista, che mal sopporta i vincoli in materia di registri varietali e di certificazione dei prodotti commerciali. La proposta della Commissione non scalfisce quindi in alcun modo la tutela delle risorse fitogenetiche in quanto salvaguarda le norme specifiche adottate negli ultimi anni dalla Ue, anzi tende ad assicurare maggiore libertà all’utilizzo delle cosiddette varietà locali e da conservazione ampliandone addirittura le possibilità di commercializzazione. La proposta non tocca poi per nulla il tema della tutela varietale, oggetto di un altro processo di revisione”.
Per il settore sementiero è vitale poter attingere a un’ampia diversificazione al fine di realizzare il miglioramento genetico. Esso è quindi interessato a partecipare attivamente alla conservazione della biodiversità, da un lato preservando i materiali vegetali antichi nelle proprie raccolte o in banche genetiche, dall’altro immettendo ogni anno sul mercato un elevato numero di nuove varietà, che sono il motore dell’innovazione della produzione agricola.
Assosementi insieme a ESA, l’Associazione europea delle sementi, ritiene comunque che una razionale forma di tutela delle nuove varietà – nel rispetto dei principi della Convenzione UPOV (International Union for the Protection of New Varieties of Plants), la quale attenua la portata dell’esclusività varietale con due deroghe, una a favore del ricercatore, l’altra verso l’agricoltore che reimpiega come seme parte del proprio raccolto - sia indispensabile per garantire il lavoro di ricerca vegetale.
(Fonte assosementi)