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Aperta oggi l'area di sgambamento cani del Parco Montecucco. -  Tutti coloro che frequentano il Parco Montecucco e che sono proprietari di animali, da oggi possono finalmente utilizzare la nuova area di sgambamento per cani: "L'Amministrazione Comunale aveva promesso ai numerosi cittadini che ne chiedevano la realizzazione, che entro il mese di giugno la nuova area sarebbe stata fruibile e così è – spiegano gli assessori alla Tutela agli animali e alle Opere pubbliche Elena Baio e Paolo Garetti – abbiamo mantenuto la parola data, garantendo un servizio importante per la cittadinanza. Organizzeremo un'inaugurazione con le varie varie associazioni il 30 giugno alle 10".

L'area sgambamento è collocata nell'enorme polmone verde del quartiere Besurica al confine con via Malchioda. "E' stata dotata di un punto acqua – aggiungono gli assessori – di alcune panchine e un cestino per l'immondizia e le deiezioni. L'area ha una superficie di 3.800 metri quadrati ed è limitata da una recinzione metallica alta un metro e mezzo in parte già esistente, come cinta del parco". Si tratta di una realizzazione particolarmente voluta dagli abitanti della Besurica, che da tempo, anche attraverso una raccolta firme, chiedevano una zona per cani in quell'area molto frequentata in un quartiere di oltre seimila abitanti".

Tutto ciò migliorerà la situazione del parco, dove spesso gli animali venivano lasciati liberi e correvano sul prato, data la mancanza di un'area apposita, differentemente dalla Galleana. Nei mesi scorsi, la Polizia Municipale ha multato alcuni possessori di animali colti sul fatto: il regolamento di Polizia urbana, infatti, obbliga a utilizzare il guinzaglio "nei luoghi pubblici o liberamente accessibili, fatta eccezione per le aree di sgambamento adeguatamente individuate". In proposito i due assessori raccomandano ai frequentatori dell'areea, di raccogliere le deiezioni per evitare che si creino spicavoli inconvenienti e che questa possa essere deturpata dal mancato senso civico di alcuni cittadini.

Pubblicato in Cronaca Piacenza
Domenica, 15 Gennaio 2017 08:58

Zootecnia. "Più resa e più benessere"

Da Plantamura srl una proposta per migliorare le performance d'allevamento con la nuova linea "Mangiasano". 

di Virgilio 13 gennaio 2017- Alla Plantamura srl ne sono assolutamente convinti. Il servizio al cliente è il plus più efficace per approdare a un rapporto di lungo periodo e di reciproca soddisfazione. Una partnership più di fatto che formale quella che si viene a realizzare tra allevatore e produttore di alimenti quando a domanda corrisponde immediata risposta coerente con le attese e le aspettative dell'allevatore.

Partiti 40 anni fa, come ha sottolineato Carlo Plantamura durante le occasioni di presentazione della nuova linea "Mangiasano", da alcuni anni la società di Altamura (BA) ha abbandonato la esclusiva commercializzazione di materie prime per dedicarsi a una vera e propria impresa industriale per la produzione di mangimi complessi di alta qualità ma mantenendo intatto il principio che fa del "vicinato", ovvero del servizio specialistico di prossimità alla clientela, il plus aziendale.

La nuova linea "Mangiasano" muove proprio in questa direzione andando a massimizzare l'efficacia produttiva e il benessere animale. Le miscele della nuova linea Plantamura interessano tutti gli allevamenti di bovini, suini e avicoli e, mantenendo fede alla tradizione di servizio impostata sin dalle origini, ogni formulazione può essere calibrata in relazione allo stato della mandria attraverso un approccio assolutamente personalizzato delle diete alimentari, formulate con componenti semplici di alta qualità, alcuni provenienti da agricoltura biologica e miscelati e confezionati in modo esclusivo per soddisfare le esigenze specifiche dell'allevamento.

Una alimentazione sana contribuisce alla salute dell'animale e questa è prodromica a una migliore efficienza produttiva che, nel complesso, si traduce in aumento della resa economica dell'allevamento.

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 29 19 luglio 2015
SOMMARIO
Anno 14 - n° 29 19 luglio 2015 (in allegato file pdf scaricabile della rivista)

1.1 editoriale Lotta agli UEmanoidi
3.1 cereali Tra speculazioni e "bolle" i mercati tendono al rialzo
4.1 Lattiero caseario Nuovo cedimento per il Parmigiano Reggiano.
5.1 agro mercati Ismea, il clima di incertezza nell'Eurosistema si riflette sui mercati agroalimentari .,
6.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: il Consorzio alla Commissione UE per stroncare i falsi negli USA
6.2 giardinaggio Stupefacenti robot-collaboratori domestici.
7.1 ho.re.ca. Expo e Milano, separati in casa
8.1 eventi Farm Run, Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
8.2 italian sounding Parmigiano Reggiano: negli USA l'originale recupera su false imitazioni
9.1 Estate pet Cani, vacanze e spiagge: l'Emilia-Romagna è la più dog-friendly!
10.2 attrezzature giardino Agristore amplia la gamma con " Volpi Originale"
11.2 promozioni "vino" e partners

 

Cibus 29 19lug15 COP

L'Emilia-Romagna è la regione che ama di più i cani. E ha anche spiagge tra le più attrezzate d'Italia per gli amici a quattro zampe. Tutte le info e l'elenco degli arenili più accoglienti e belli.

di Alexa Kuhne 19 luglio 2015 -
Quanto è bello poter partire con il proprio amatissimo pet.
E quanto è brutto, invece, guardare i suoi occhi tristi che sembrano dirci 'perché non mi porti con te?' mentre ci allontaniamo dalla pensione per animali in cui abbiamo deciso di parcheggiarlo.

Fortuna che qualcosa sta cambiando, anche in Italia.

L'Emilia- Romagna, infatti, è la regione più pet-friendly, e tra quelle che sta dando un grande segnale di civiltà, quella, cioè, che accoglie senza tanti problemi – e coi guanti bianchi! - i nostri inseparabili a quattro zampe offrendo loro diverse modalità di vacanza. Naturalmente insieme ai loro amici umani.

L'Emilia- Romagna è seguita da Trentino Alto Adige, Lombardia e Toscana. Al contrario, Liguria, Sud in genere e isole si contenderebbero la maglia nera.

Si tratta del risultato di una ricerca commissionata da una nota azienda che produce mangimi e realizzata da Squadrati su come i proprietari di cani e gatti si organizzano le vacanze, come le vivono in compagnia dei loro amici e sui servizi di cui usufruiscono e di cui avrebbero bisogno.

Il nostro Paese, in fondo, non è poi messo così male.
Più precisamente, secondo i dati della ricerca, tra le mete preferite di chi viaggia con un cane spiccherebbe, con una percentuale del 46%, il mare. Poi la montagna (20%) e la campagna (21%). La campagna (32%) e il mare (34%) sono, invece, le mete preferite dai proprietari di gatti.

Chicca Cucciola 3

Non solo.

Al fine di migliorare o incentivare le vacanze con il proprio cane, al 77% piacerebbe avere informazioni dal veterinario su come gestire il viaggio, all'83% piacerebbe che ci fossero aree di sosta pet-friendly lungo le autostrade e all'82% trovare strutture certificate come pet friendly.

Di strada, insomma, pare ne sia stata fatta. Andare in vacanza con il cane fino a qualche anno fa era quasi impossibile. Per trovare una spiaggia per te e il tuo amico a quattrozampe occorreva cercare quelle libere, spesso di difficile accesso, e troppe volte si finiva rinunciando al mare o lasciandolo a casa.

Oggi alcuni arenili italiani si sono organizzati, diventando molto attenti alle piccole necessità dei nostri amati pelosi.
Si va dalla spiaggia per cani libera attrezzata con aree per i suoi bisogni, per rinfrescarlo e proteggerlo dal solleone, a stabilimenti che hanno persino lettini speciali e giochi tutti per il tuo pet. Le proposte sono moltissime.

Per trovare la spiaggia per cani più adatta basta cercare con un click...
Le spiagge italiane sono sottoposte a regolamenti regionali e comunali: basta controllare, per prima cosa, sui siti delle amministrazioni pubbliche, se ci siano regole speciali che regolano la sosta degli animali sul bagnasciuga. In molte spiagge, infatti, da maggio a ottobre, è vietato l'accesso ai cani. Ma non è ovunque così: per scoprire dove il cane è il benvenuto, si può consultare il portali come Vacanze Bestiali dell'Enpa. Qui, regione per regione, è stato approntato l'elenco di spiagge per cani e/o stabilimenti balneari più dog friendly, dove il cane è un ospite di riguardo.

I documenti del cane e il suo certificato che attesti la regolarità delle vaccinazioni sono obbligatori dappertutto.

Ecco, di seguito, le 5 spiagge classificatesi come le più dog-friendly d'Italia (nel nostro Paese in totale sono più di cento).
1 "Bau Village", Abissola (Liguria): la preferita degli amanti dei cani, consegnano anche un kit all'ingresso con secchiello, paletta e ciotolina.
2 "Bagno 81 No problem", Rimini (Emilia Romagna): ci sono speciali fontanelle e consulenti cinofili sempre disponibili. E l'Emilia Romagna è anche la regione più dog friendly italiana!
3 "Dog Beach", San Vincenzo, Livorno (Toscana): a disposizione pet sitter e accessori dedicati.
4 "Bau Beach", Maccarese (Lazio): qui i cani possono essere tenuti liberi e socializzare tra loro.
5 "Porto Fido", Santa Teresa di Gallura (Sardegna): ci sono 25 postazioni con ombrellone dedicati alle famiglie con... quattrozampe.

Chicca cucciola 2

 

Pubblicato in Amici Animali Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 6 - 8 febbraio 2015

SOMMARIO

Anno 14 - n° 6 08 febbraio 2015 (allegato Formato PDF)

1.1 editoriale Il "califfato" sfida il mondo.
2.1 export Prendere esempio dal vino... Uno Studio Sapienza analizza il successo di Grandi Marchi
2.2 riconoscimenti Festeggiata a Reggio la Nazionale del Parmigiano Reggiano
3.1 cereali Cereali, logiche ancora poco interpretabili. Continuano a scendere i noli.
4.1 Lattiero caseario Nuova frenata per il latte spot e per il burro
5.1 Quote Latte Latte e Quote - La proposta dell'assessore Caselli a sostegno degli allevatori italiani.
5.2 benessere animale EFSA e benessere animale. Prorogati i termini.
5.3 Alimentazione e salute Il cibo per prevenire e curare, anche l'influenza.
6.1 Mercati cereali Noli sempre più giù
8.1 suini Suini: la deflazione entra nelle stalle.

 

Domenica, 23 Marzo 2014 10:08

Peste suina africana

 

L'EFSA valuta le misure di controllo per prevenirne la diffusione della peste suina africana

 

Parma,  marzo 2014 –

 

La caccia non costituisce uno strumento per ridurre drasticamente il rischio di introduzione e diffusione del virus della peste suina africana tra le popolazioni di cinghiali. Alimentare artificialmente il cinghiale selvatico potrebbe aumentare anziché ridurre il rischio di diffusione. Occorrono ulteriori conoscenze per capire se le recinzioni possano essere utilizzate come eventuale elemento di un programma di controllo e per valutarne l’effettiva attuabilità. Sono questi alcuni dei risultati emersi dal parere scientifico dell'EFSA sulle misure di controllo atte a ridurre la diffusione del virus tra i cinghiali selvatici, emesso a seguito di una richiesta urgente della Commissione europea. La peste suina africana è una malattia virale innocua per l'uomo, ma letale per maiali e cinghiali. Alla fine di gennaio scorso la Polonia e la Lituania avevano riferito casi di peste suina africana in alcuni cinghiali selvatici. 

(EFSA)

 


Progetto di legge   SEL-VERDI, PD, IDV, FDS, LEGA NORD, M5S E MISTO

 

Bologna 16 dicembre 2013 -

Stop agli allevamenti di animali da pelliccia e sanzioni per chi non rispetta gli obblighi da 1.000 a 5.000 euro per ciascun animale oltre alla sospensione della licenza di allevamento per un periodo dai tre ai dodici mesi. Multe anche per chi non avvia il programma di dismissione degli allevamenti entro i termini previsti.

È quanto prevede il progetto di legge presentato da Gabriella Meo (Sel-Verdi) e da altri dieci consiglieri dei diversi schieramenti: oltre al collega di gruppo Gian Guido Naldi, hanno firmato Antonio Mumolo, Giuseppe Paruolo, Roberto Piva e Marco Monari del Pd; Liana Barbati (Idv), Roberto Sconciaforni (Fds), Mauro Manfredini (Lega Nord), Andrea Defranceschi (M5s) e Mauro Malaguti (gruppo Misto).

In tre articoli il progetto di legge sancisce il divieto sul territorio dell’Emilia-Romagna di “allevamento, detenzione e uccisione di animali da pelliccia” e precisa il fatto che in tale categoria debbono essere considerati i seguenti animali: cane, procione, castorino, castoro, cincillà, coniglio, donnola, ermellino, karakul, marmotta, martora, moffetta, ondatra, opossum, procione, scoiattolo, visone, volpe e zibellino.

La proposta normativa prevede un regime transitorio per consentire l’avvio dei programmi di dismissione delle attività e sanzioni per chi non applica i divieti con la previsione che le attività di accertamento competano alle Asl, ai Comuni e alle guardie zoofile. Le somme riscosse sono destinate ai Comuni per l’applicazione della legge, compresa la gestione degli animali in fase di dismissione mediante appositi programmi.

Nella relazione che accompagna il testo si precisa che “in Italia l’allevamento per la produzione di pellicce non è mai stata una’attività di particolare rilevanza economica e negli ultimi quarant’anni ha registrato un continuo e inesorabile trend negativo”. In Emilia-Romagna, si legge ancora nella relazione, questo tipo di attività economica “risulta avere un ruolo ancora più marginale”, con 5 allevamenti complessivamente presenti sul territorio.

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