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Editoriale: - Il terrore, l'arma segreta di Bruxelles. - Lattiero caseari. Prosegue la crescita dei formaggi DOP. - Cereali e dintorni. La calma dopo la tempesta - Piogge in arrivo, la bonifica svuota i 1500 km di canali della rete nel parmense - Nobili SpA - All'avanguardia nella tecnologia e nell'organizzazione. - Ferrarini: in corso contatti per l'ingresso nella compagine sociale di nuovi soggetti industriali e finanziari - November Porc alle porte di Sissa, prima tappa del tour gastronomico, con molte novità -

SOMMARIO Anno 17 - n° 43 28 ottobre 2018
1.1 editoriale
Il terrore, l'arma segreta di Bruxelles.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prosegue la crescita dei formaggi DOP.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La calma dopo la tempesta.
4.1 sicurezza idraulica Piogge in arrivo, la bonifica svuota i 1500 km di canali della rete nel parmense
4.2 ambiente Terminati i lavori di difesa idraulica a Case Ravazzoli di Gropparello
5.1 crisi ferrarini Ferrarini, la crisi continua. Oggi incontro al Ministero.
5.2 lavoro sfruttamento Sfruttamento di manodopera: denunciate 4 persone per il reato di caporalato. disposto il controllo giudiziario di 5 società
6.1 imprese modello Nobili SpA - All'avanguardia nella tecnologia e nell'organizzazione.
7.1 champagne eventi Champagne experience 2018
7.2 Ferrarini - incontro a roma Ferrarini: in corso contatti per l'ingresso nella compagine sociale di nuovi soggetti industriali e finanziari
8.1 sicurezza alimentare Decò - Revocato dal Ministero della salute il richiamo dei pomodorini
9.1 Educazione e ambiente "Il Consorzio per la scuola": i progetti formativi della bonifica
9.2 Elezioni consortili Elezioni Consortili - Accertamento dei risultati.
10.1 salute e benessere Muschi meglio della cannabis come antidolorifico.
11.1 eventi November Porc alle porte di Sissa, prima tappa del tour gastronomico, con molte novità.
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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"Il Consorzio per la scuola": i progetti formativi della bonifica portano in classe la cultura e il valore della gestione delle acque nel parmense. Useri: un progetto sfidante. 1.500 allievi l'obiettivo auspicabile. Innovativo progetto con il Bocchialini sulla Bassa, incremento dell'Alternanza Scuola Lavoro. E nuove iniziative con le scuole per l'Infanzia.

Parma, 25 Ottobre 2018 – Il valore dell'acqua, il risparmio idrico, la gestione idraulica del territorio e la conoscenza approfondita dei delicati equilibri che lo regolano saranno al centro dei progetti di Formazione Scolastica 2018 che il Consorzio della Bonifica Parmense offrirà anche per quest'anno scolastico agli istituti provinciali.

L'obiettivo sarà quello di coinvolgere e sensibilizzare le giovani generazioni su tematiche ambientali di indubbia attualità e rilevanza collettiva.

La Bonifica locale – oltre a rinnovare l'impegno organizzativo nella promozione nel nostro comprensorio di alcuni progetti regionali di ANBI Emilia Romagna – che nel corso degli anni hanno coinvolto migliaia di studenti di ogni ordine e grado – proporrà percorsi del tutto innovativi che amplieranno così le attività educational nelle scuole.

La rinnovata collaborazione fattiva con l'Istituto ITAS Fabio Bocchialini e il contributo dell'Associazione culturale ArcheoVea hanno consentito al Consorzio di presentare con soddisfazione un'iniziativa triennale dal titolo "TRA TERRA E ACQUA: IL PAESAGGIO DELLA BASSA". Il progetto vedrà coinvolti gli allievi del triennio del Bocchialini che lavoreranno sinergicamente con lo staff tecnico consortile e gli esperti di ArcheoVea sullo studio del territorio della Bassa Parmense partendo dalle centuriazioni romane fino ai giorni nostri.

All'incontro di presentazione dei progetti didattici - tenutosi presso la Sala Consiglio della Casa dell'Acqua sede della Bonifica - sono intervenuti il direttore generale della Bonifica Parmense Fabrizio Useri unitamente alla Dirigente Scolastica dell'ITAS Bocchialini Anna Rita Sicuri; le peculiarità delle singole attività sono state approfondite del dettaglio dalla dirigente consortile Gabriella Olari, dalla docente del Bocchialini Patrizia Lottici e da Francesco Garbasi presidente dell'Associazione Culturale VEA.

Particolare attenzione è stata dedicata anche all'Alternanza Scuola-Lavoro che il Consorzio ha attivato con gli Istituti comprensivi favorendo l'inserimento di alcuni giovani e offrendo loro l'opportunità di operare e apprendere direttamente dal personale – all'interno e all'esterno dei locali della Bonifica – i segreti della gestione delle acque nella nostra provincia.

Con questo progetto è intenzione del Consorzio di Bonifica "raggiungere 1.500 allievi della provincia, un obiettivo molto sfidante" ha dichiarato il direttore generale del Consorzio Fabrizio Useri.

La dirigente scolastica Anna Rita Sicuri, è entrata nel dettaglio descrittivo delle attività , coadiuvata dalla professoressa Lottici, entrando nel merito del percorso alternanza lavoro, della durata di 400 ore suddivise in tre esercizi scolastici. L'obiettivo, dichiara la dirigente scolastica, "è fare acquisire due specifiche competenze: - imparare a imparare e - saper collaborare e partecipare."

Ecco, di seguito, l'elenco delle progettualità consultabili anche sul portale del Consorzio all'indirizzo www.bonifica.pr.it/chi-siamo/consorzio-per-la-scuola/ :
SCUOLE DI INFANZIA: "Acqua a Scuola: impariamo a conoscere i canali di Bonifica" (Progetto teatrale a cura de Le Svafilline Ilaria Zarri e Antonella Capezzera.
SCUOLE PRIMARIE: "Per l'acqua che scende e che sale c'è sempre un canale" a cura di Lorenzo Bonazzi rivolto alle classi 3-4-5;
"Concorso Acqua & Territorio Reporter d'Acque" piccola redazione giornalistica in classe sul tema dell'acqua e del territorio.
ISTITUTI AGRARI "Acqua e Territorio Lab" progetto rivolto agli studenti e agli insegnanti delle classi quarte sul risparmio idrico in agricoltura in collaborazione con ANBI ER e Canale Emiliano Romagnolo.
SCUOLE SUPERIORI: "Alternanza Scuola Lavoro" (protocollo d'intesa con Ufficio Scolastico Regionale) con inserimento di giovani studenti nelle attività svolte dai tecnici consortili a difesa e sviluppo del territorio governato idraulicamente.

(Allegati in pdf: 1- Bando concorso, 2- dettaglio attività frmativa, 3- sunto attività formativa)

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(da sinistra: Gabriella Olari, Francesco Garbasi, Patrizia Lottici, Anna Rita Sicuri e Fabrizio Useri.)

Pubblicato in Ambiente Parma

Grandi manovre di svaso dell'intero reticolo del Consorzio della Bonifica Parmense: conclusa la fase dell'irrigazione i canali accoglieranno le precipitazioni stagionali. Particolare attenzione nelle operazioni alla fauna ittica e all'ambiente

Parma, 22 Ottobre 2018 – Sono due le manovre che interessano i canali di bonifica ogni anno: l'invaso a primavera e lo svaso in autunno, che si traducono nel "riempire e svuotare i canali dall'acqua presente". Operazione tutt'altro che banale quando il reticolo idrografico misura oltre 1.500 chilometri e le pendenze del territorio sono quasi nulle.

"Svaso e invaso sono i due momenti fondamentali dell'anno per la bonifica – afferma il Direttore del Consorzio della Bonifica Parmense ing. Fabrizio Useri – perché seguono il ritmo naturale delle stagioni delle nostre terre. La gradualità è d'obbligo per la conformazione del nostro territorio, ma anche per preservare gli ecosistemi, in modo particolare per favorire il trasferimento della fauna ittica nelle zone con presenza di acqua (come previsto dalle convenzioni siglate con l'Associazione Pesca). Dal punto di vista sanitario per esempio i pesci risultano assai rilevanti per il controllo biologico delle zanzare".

La natura promiscua dei canali di bonifica impone lo svaso e il reinvaso ogni anno; la loro funzione è duplice: irrigare le campagne in primavera/estate e scolare le acque di pioggia e neve in autunno/inverno. Viviamo in una zona ad alto rischio idraulico, senza quest'attività le abitazioni sarebbero a rischio allagamento. E considerato il grado di impermeabilizzazione del suolo raggiunto negli ultimi anni – a causa degli alti tassi di urbanizzazione – l'acqua scorre rapidamente verso la Bassa. Occorre manutenere i canali sfalciati dalla vegetazione infestante per ridurre così al minimo il rischio di fuoriuscite di risorsa idrica mediante il pompaggio con le idrovore. In questo modo le acque, sfruttando la minima gravità e tramite le manovre delle decine di paratoie posizionate lungo i canali, vengono fatte defluire nei fiumi.

A proposito di stagione irrigua e ruolo del Consorzio di Bonifica negli equilibri economico-ambientali il Presidente Luigi Spinazzi ha commentato: "La stagione inizialmente piovosa in Giugno non lasciava pensare ad un prosieguo all'insegna dello stress idrico, ma nell'ultimo mese soprattutto la siccità ha colpito duramente. La nostra attività ha quindi messo in sicurezza i prodotti delle nostre terre che non sarebbero in grado di sopportare una carenza idrica così prolungata. Inoltre vorrei rimarcare come i nostri canali apportino anche un positivo beneficio ambientale per il territorio; per tale motivo le concessioni irrigue attualmente in vigore credo vadano integrate per garantire questa importante funzione nell'arco di tutto l'anno. Tutto ciò mantenendo comunque prioritaria la sicurezza idraulica".

Editoriale: - I I moderni iracondi, social e radical chic. -Cozze dalla Grecia contaminate da salmonella, allarme in Italia. - Cereali e dintorni. All'improvviso un sussulto - Un caso di Malaria a Firenze  -

SOMMARIO Anno 17 - n° 42 21 ottobre 2018
1.1 editoriale
I I moderni iracondi, social e radical chic.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Rallenta il latte spot estero mentre Crolla il burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. All'improvviso un sussulto.
4.1 sicurezza alimentare Cozze dalla Grecia contaminate da salmonella, allarme in Italia.
4.2 biodiversità Rural premiato dal GIST "Travel Food Award"
5.1 parmigiano reggiano La Nazionale Parmigiano Reggiano vola in Norvegia
5.2 salute e benessere Un caso di Malaria a Firenze
6.1 bonifica Summit anti-siccità e nuovo progetti per il tavolo sulla crisi idrica
7.1 zucchero made in italy Zucchero made in Italy. Confcooperative non è più sola
7.2 bonifica centrale Reggio E. Emilia Centrale: un progetto da 20 milioni di euro approvato dal Governo
8.1 Eventi - Marsala "Marsala Magic Tour": parte dal locale Arte & Gusto Parma
8.2 dissesto idrogeologico Innovazione e prevenzione del dissesto idrogeologico
9.1 zootecnia Fiere zootecnica internazionali di Cremona. Dal 24 al 27 ottobre torna la più grade manifestazione zootecnica italiana.
10.1 eventi SIAL Mulino Alimentare sarà al SIAL di Parigi dal 21 al 25 ottobre 2018.
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Autorità di bacino del fiume Po: finanziamenti straordinari per la sicurezza manutenzione del reticolo idrografico e dei versanti. Ecco l’elenco di tutti gli interventi straordinari e urgenti che saranno finanziati e realizzati nei prossimi 12 mesi grazie al nuovo stanziamento del Distretto del Po. 

19 Ottobre 2018 – 

Oltre al piano di manutenzione triennale strategico che l’Autorità del Bacino del Fiume Po varerà e presenterà, in diretta sinergia ministeriale, entro fine anno è arrivata nelle ultime ore la notizia – del tutto positiva – di un ulteriore ed inatteso stanziamento di 10 milioni di euro complessivi (STRALCIO 2018) che il Ministero dell’Ambiente (grazie all’interessamento del Ministro Costa e attraverso la pianificazione del Distretto del Fiume Po), metterà a disposizione dei territori del comprensorio per interventi straordinari capillari volti ad incrementare la sicurezza idraulica, la manutenzione del reticolo idrografico minore e dei versanti minacciati da dissesto idrogeologico che maggiormente ne hanno immediata necessità.

Dopo una ricognizione delle priorità e un monitoraggio tecnico dei bisogni, confrontandosi operativamente con le amministrazioni territoriali, l’Autorità ha individuato un elenco di opere in altrettante località che saranno finanziate nell’immediato grazie a questo fondo straordinario approvato all’unanimità in sede ministeriale dalla Conferenza Istituzionale Permanente delle Regioni su proposta dell’Autorità stessa. Gli interventi dovranno essere realizzati con una tempistica che non dovrebbe superare i dodici mesi. 

“È già pronto il progetto per la realizzazione di 90 interventi diffusi nell’area dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po per una cifra complessiva pari a 10 milioni di euro – dichiara il Segretario Generale dell’AdbPo Meuccio Berselli – . Dopo aver avviato un dialogo con le singole regioni per competenza, nel 2019 queste risorse saranno investite attraverso la condivisione e il coordinamento dell’Autorità di Bacino per realizzare una manutenzione capillare diffusa sul territorio del Distretto del Po”. 

La ricognizione tecnica, come anticipato, ha portato ad individuare un elenco di 90 interventi prioritari a carattere di urgenza volti a prevenire e a mitigare situazioni di rischio di dissesto idrogeologico ed idraulico gravanti su centri abitati e infrastrutture pubbliche e private. 

Naturalmente, considerate le esigenze delle aree prese in esame, il fabbisogno finanziario utile per la completa risoluzione delle criticità dovrebbe essere superiore, ma il programma straordinario di manutenzione diffusa garantirà un rilevante potenziamento consistente della difesa idraulica e geomorfologica dei siti esaminati che resteranno all’attenzione progettuale dello staff tecnico dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. 

 

AUTORITÀ DI BACINO DISTRETTUALE DEL FIUME PO

Il programma prevede n. 90 interventi così distribuiti:

− Valle d’Aosta, n. 6 interventi per l’importo complessivo di 272.000,00 euro;

− Piemonte, n. 41 interventi per l’importo complessivo di 2.788.000,00 euro;

− Lombardia n. 3 interventi per l’importo complessivo di 3.400.000,00 euro;

− Emilia Romagna, n. 34 interventi per l’importo complessivo di 2.555.000,00 euro;

− Veneto, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 385.000,00 euro;

− Liguria, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 200.000,00 euro;

− Toscana, n. 2 interventi per l’importo complessivo di 100.000,00 euro;

− Marche, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 135.000,00 euro;

− PA Trento, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 165.000,00 euro;

Gli interventi sono riconducibili alle tipologie “Alluvioni” (70), “Frana” (19) e “Valanga” (1). 
 
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Pubblicato in Ambiente Emilia

Tagliaferri (FDI) euro 4 a casa? - No, a casa l'Assessore . A corollario della polemica innescata dalla decisione della Giunta – in prima battuta – di vietare la circolazione alle vetture diesel Euro 4 dal primo ottobre 2018, decisione poi clamorosamente rientrata sulle posizioni e istanze avanzate in primis da Fratelli d'Italia, il Capogruppo Giancarlo Tagliaferri ha chiesto le dimissioni dell'assessore Paola Gazzolo ed ha annunciato la mozione di censura, ai sensi dell'articolo 111, comma 1, del regolamento assembleare, firmata da tutto il centrodestra.

Nel merito il consigliere ha dichiarato: «La sinistra non perde il vizio di rappresentare in aula quel solito teatrino per cui tutti i meriti nelle scelte non possono che essere attribuiti a sé stessi. Anche quando personalmente li avevo anticipati, con il buon senso forse di chi è più abituato ad ascoltare i cittadini, nell'adottare le soluzioni migliori per la collettività, il diktat di partito della sinistra resta quello per cui non bisogna mai riconoscere i meriti altrui. Nemmeno la matematica nella datazione dell'emendamento da me presentato (8 ottobre) o dell'interrogazione (28 settembre) che, prevedeva il rinvio al primo ottobre 2020 nelle limitazioni ai diesel euro 4, in linea con quanto deciso dalle altre regioni del bacino padano è stata in grado di smuovere quel minimo pudore che dovrebbe avere chi si occupa di politica nel riconoscere i propri errori. Data la gravità della richiesta di censura e il fatto che il presidente Bonaccini non abbia avuto nemmeno il buon gusto di partecipare al dibattito nella situazione di, evidente, difficoltà del suo assessore, auspico, ora una sua assunzione di responsabilità se pur tardiva».

Ambiente. Cambia la manovra antismog: blocco diesel euro 4 dal 1^ ottobre 2020, da subito quello dei diesel euro 3, il raddoppio delle domeniche ecologiche e misure emergenziali dopo 3 giorni di sforamento. E dal mese prossimo eco-bonus per i veicoli commerciali con contributi da 4 a 10mila euro e nel 2019 per quelli privati con un investimento complessivo di circa 9 milioni di euro

Via libera in Assemblea legislativa alla nuova manovra antismog proposta dalla Giunta al Piano aria. L'assessore Gazzolo: "Abbiamo ascoltato i territori con correttivi condivisi che lasciano invariate le stime sulla riduzione delle emissioni inquinanti. Il mancato blocco degli euro 4 sostanzialmente compensato da quanto messo in campo. E ora il Governo raddoppi i fondi per la rottamazione da parte dei privati stanziando la nostra stessa cifra". Caminetti, nessuna restrizione per uso ricreativo, alimentare e per ristoranti e pizzerie

Bologna – La manovra antismog che cambia, accogliendo la richiesta della maggioranza dei territori, senza che vengano modificate le stime sul taglio alle emissioni inquinanti. Con lo spostamento al 1^ ottobre 2020 del blocco alla circolazione dei diesel euro 4 sostanzialmente compensato dagli incentivi per rottamare i veicoli commerciali e di privati più inquinanti, dalla stretta sulle misure emergenziali e dal raddoppio delle domeniche ecologiche. "Perché da parte della Regione non c'è alcuna intenzione di fare un solo passo indietro o allentare la presa sulla tutela della salute e dell'ambiente", afferma l'assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo.
Le misure, dunque, in vigore fino al 31 marzo 2019 per il miglioramento della qualità dell'aria: blocco dei diesel fino all'euro 3; misure d'emergenza più restrittive in caso di sforamento delle emissioni che scatteranno dopo soli 3 giorni di superamento continuativo del valore giornaliero di pm10, e che comprenderanno anche gli stessi diesel euro 4 (come lo scorso anno), e raddoppio delle domeniche ecologiche, almeno due al mese.

Queste, in sintesi, quelle varate oggi in Assemblea legislativa dopo l'approvazione di un emendamento presentato dalla Giunta al progetto di legge 'Sessione europea 2018' dopo la riunione dell'8 ottobre scorso, con il presidente Stefano Bonaccini, l'assessore Gazzolo e i sindaci dei Comuni superiori ai 30mila abitanti e dell'agglomerato di Bologna, da cui era uscita la richiesta di togliere il divieto generalizzato alla circolazione dei diesel euro 4 prevista nel Pair 2020 (Piano aria integrato regionale), costruito con tutti i Comuni interessati e senza voti contrari di nessuna forza politica in Aula. Richiesta accolta dalla Regione per dare risposte alle richieste di cittadini e imprese raccolte dai sindaci e per uniformità con le altre Regioni dell'accordo di Bacino Padano (Lombardia, Veneto e Piemonte).

Ma non basta. Dal mese prossimo le micro, piccole e medie imprese potranno usufruire dell'eco-bonus per i veicoli commerciali fino all'euro 4 e dal 2019 il contributo alla rottamazione dei mezzi più inquinanti fino ai diesel euro 4 sarà estesa anche ai privati grazie ai 5 milioni che la Regione stanzierà entro la fine dell'anno.

"Abbiamo ascoltato i territori com'è nello stile di questa Giunta- spiega Gazzolo-. Ci siamo fatti carico delle richieste dei sindaci e nello stesso tempo abbiamo svolto una seria valutazione per definire il bilancio emissivo dopo le decisioni prese nell'incontro dell'8 ottobre. Il risultato è un sostanziale pareggio rispetto allo scenario originario del blocco strutturale della circolazione per i diesel euro 4, ovvero 280 tonnellate all'anno in meno di ossidi di azoto e 31,5 tonnellate di pm10, così come stimato dalle valutazioni di Arpae che saranno verificate con il monitoraggio che interesserà tutte le 90 misure del Piano aria. E questo anche grazie a due misure innovative: gli eco-bonus per i veicoli commerciali con un investimento regionale di poco meno di 4 milioni di euro e quelli per i privati previsti nel 2019 finanziati sempre dalla Regione con 5 milioni di euro. Con un impegno economico rilevante di cui la Giunta si è fatta carico- conclude l'assessore-, abbiamo accolto le richieste dei territori senza deroghe al taglio delle emissioni inquinanti che rimane il nostro obiettivo prioritario. Ora chiediamo la stessa sensibilità al Governo, di investire altri 5 milioni di euro per i veicoli privati per rafforzare la manovra a beneficio della salute di tutti i cittadini. Marciare insieme vuol dire proprio questo: farsi carico ognuno delle proprie responsabilità per azioni condivise ed efficaci per un'aria più pulita".

Il taglio alle emissioni inquinanti
Equilibrio raggiunto nel bilancio delle emissioni inquinanti rispetto allo scenario che prevedeva il blocco alla circolazione dei diesel euro 4 con una diminuzione di 280 tonnellate all'anno di ossidi di azoto (NOx) e 31,5 di pm10. Grazie alle misure emergenziali previste, con il blocco dopo 3 giorni di sforamento e il raddoppio delle domeniche ecologiche, e la rottamazione dei veicoli commerciali e privati l'obiettivo complessivo sarà infatti mantenuto (scenario stimato da Arpae ).

Gli eco-bonus per i veicoli commerciali: contributi da 4 a 10mila euro
Prenderanno il via dal mese prossimo gli eco-bonus per i veicoli commerciali destinati alle micro, piccole e medie imprese. In tutto, è a disposizione un pacchetto di 3 milioni e 850mila euro (1.850.000 di fondi regionali e 2 milioni statali) per incentivare la rottamazione dei diesel fino all'euro 4 fino a 12 tonnellate (categoria N1 e N2).

Ogni impresa potrà sostituire fino a due veicoli per avere diritto a due contributi ed è ammessa anche la formula del leasing con 'obbligo del riscatto'. Potranno essere acquistati mezzi elettrici, ibridi a benzina (full hybrid o hybrid plug in), a metano (mono e bifuel benzina) euro 6 o gpl (mono o bifuel benzina) sempre euro 6.

A seconda del mezzo acquistato sarà corrisposto in forma diretta un contributo variabile dai 4 ai 10 mila euro. E a questo, grazie a un accordo tra Regione e associazioni Anfia, Unrae e Federauto, si aggiunge uno sconto non inferiore al 15% che i concessionari dovranno applicare a chi acquisterà i mezzi con il contributo regionale. Nella manovra sono ammessi anche i veicoli già rottamati a far data dal 1^ gennaio 2018.

Le misure emergenziali: blocco dopo 3 giorni di sforamento e raddoppio delle domeniche ecologiche
Con le misure approvate oggi in Assemblea legislativa, vengono inasprite le misure emergenziali che scatteranno dopo soli 3 giorni, un giorno in meno rispetto al Pair 2020, di superamento continuativo del valore limite giornaliero di pm10 con il divieto di circolazione che si estenderà, in questo caso, anche ai diesel euro 4. Inoltre, scatterà il divieto di utilizzo di stufe a biomassa legnosa fino alla classe 3 stelle compresa (se in presenza di impianti di riscaldamento alternativi), e ci sarà l'obbligo di abbassare a 19 gradi il riscaldamento nelle case e negli uffici e a 17 gradi nelle attività produttive e artigianali. Previsto il divieto di combustione all'aperto e di spandimento dei liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili (interramento immediato dei liquami o iniezione diretta al suolo).
Per far sì che le misure emergenziali vengano rispettate, saranno potenziati i controlli e sarà applicato il divieto di sostare in strada con il motore acceso.

Le altre misure fino al 31 marzo 2019
Blocco alla circolazione dei veicoli diesel fino all'euro 3, benzina fino all'euro 1 e ciclomotori pre-euro. I divieti si applicano in via ordinaria dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, e nelle domeniche ecologiche. Norme ancora più dure in caso di sforamenti: il blocco scatterà infatti con un giorno di anticipo, 3 giorni di sforamento, rispetto allo scorso anno. Sono interessate da queste limitazioni 30 città dell'Emilia-Romagna: 19 tra capoluoghi di provincia o comunque aree urbane con oltre 30 mila abitanti - in ordine alfabetico Bologna, Castelfranco Emilia (Mo), Carpi (Mo), Cento (Fe), Cesena, Faenza (Ra), Ferrara, Forlì, Formigine (Mo), Imola (Bo), Lugo (Ra), Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell'Emilia, Riccione (Rn), Rimini, Sassuolo (Mo) - e gli 11 centri dell'agglomerato di Bologna: Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Zola Predosa. ha aderito volontariamente all'accordo. Altri comuni anche di altre province l'hanno chiesto.

L'attuazione delle misure del Pair 2020 è affidata all'adozione di apposite ordinanze da parte dei sindaci dei Comuni interessati. Sul sito regionale "Liberiamo l'aria" (www.liberiamolaria.it) saranno tempestivamente pubblicate, comune per comune, tutte le informazioni per i cittadini, con i testi delle ordinanze, i dati in tempo reale, le mappe, le misure emergenziali e le deroghe in vigore.
Tra queste ultime, ricordiamo, il via libera alla circolazione per i mezzi alimentati a metano, gpl, elettrici, ibridi e quelli che viaggiano con almeno 3 persone a bordo, se omologati per 4 o più posti, e con almeno 2 persone, se omologati per 2 o 3 posti a sedere (car pooling).
Confermate inoltre le restrizioni già in vigore nel 2017 per i camini più vecchi, e cioè quelli aperti tradizionali (senza sportello a chiusura della sede di fiamma), le stufe o "caldaiette" con efficienza energetica inferiore al 75%, ossia quelle meno efficienti e più inquinanti, di classe "1 stella".
Il divieto si applica però solo per l'uso riscaldamento e solo nelle abitazioni dotate di sistemi alternativi per riscaldare gli ambienti, e, nel caso, solo nelle aree situate sotto i 300 metri di altitudine. Sono esclusi i Comuni montani per il loro intero territorio se non interessati dalla procedura di infrazione comunitaria. Dunque, se in casa non ci sono altri tipi di impianti di riscaldamento i caminetti possono sempre essere accesi e utilizzati. Lo stesso vale per cucinare cibi o per fini commerciali: nessun rischio di spegnimento per pizzerie, ristoranti, barbeque, ecc. Non sono previsti divieti nemmeno per gli impianti a biomassa (legna o pellet) di classe 2 stelle o superiore (la classe di appartenenza è indicata nella documentazione fornita dal costruttore e consegnata all'acquisto), che comprendono la stragrande maggioranza di quelli recenti o di nuova installazione come quelli acquistati con il contributo del Conto termico nazionale, che incentiva interventi per l'incremento dell'efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni./BB

(In allegato le altre misure adottate dalla Regione Emilia-Romagna per il sostegno alla mobilità sostenibile)

Mercoledì, 17 Ottobre 2018 16:23

Innovazione e prevenzione del dissesto idrogeologico

Sarà presentato giovedì 18 ottobre alle ore 12, presso l’e-Qbo installato nel piazzale della stazione ferroviaria, l’andamento del progetto europeo GRACE con partner il Consorzio di Bonifica di Piacenza e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

Grace (GRowing Advanced industrial Crops on marginal lands for biorEfineries) è un progetto finanziato dalla piattaforma BBI - Bio-Based Industry, presentato dall’Università tedesca di Hohenheim nel 2016 insieme ad altri 21 partner provenienti da tutta Europa.

Il progetto è stato avviato nel giugno 2017 e ha come obiettivo quello di dimostrare e ottimizzare la redditività tecnico-economica e la sostenibilità ambientale della biomassa a base di miscanto al fine di un loro utilizzo anche per la prevenzione del dissesto idrogeologico su fasce tampone e terreni marginali. 

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza, nell’ambito del progetto si sta occupando della coltivazione di miscanto in un terreno periferico sulle colline di Ponte dell’Olio e sulle fasce tampone di un canale in comune di Cortemaggiore ponendosi come obiettivo finale quello di dimostrare che le radici di questa erba perenne permettono un rinsaldamento dei versanti prevenendo l’erosione e quindi il dissesto idrogeologico.

Il gruppo di ricerca del prof. Stefano Amaducci, Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, sta conducendo altre prove sperimentali con diversi genotipi di miscanto e canapa in zone marginali della provincia di Piacenza al fine di dimostrare sia la fattibilità della coltivazione di canapa e miscanto a specifiche destinazioni d’uso che l’adattamento dei vari genotipi a condizioni di coltivazione marginali. 

Nel 2018 sono stati trapiantati oltre 10 ha tra canapa e miscanto e nei successivisi anni (2019-2021) verranno monitorati la produttività dei vari genotipi e l’effetto di tali genotipi sulla fornitura di alcuni importanti servizi ecosistemici quali il contenimento dell’inquinamento idrico e la stabilizzazione dei versanti.

 

Fonte: Consorzio Bonifica Piacenza

Emilia Centrale: un progetto da 20 milioni di euro approvato dal Governo consentirà di guadagnare 4 milioni di mc di acqua contro la siccità. Ultimate le operazioni elettorali ecco i risultati generali per il rinnovo delle cariche del Consiglio di Amministrazione per il quinquennio 2019-2023.

Reggio Emilia – Mercoledì 17 Ottobre 2018 – Sono 3 le liste che hanno ottenuto consiglieri a seguito delle elezioni per rinnovo delle cariche del Consiglio di Amministrazione per il quinquennio 2019-2023 del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale :

Le Liste                      Numero Consiglieri Eletti

Bonifica e Ambiente:    16 *

Obbiettivo Diga             3

Nuova Bonifica-
Progetto Ambiente        1

*In base alla normativa regionale ed allo Statuto consortile, (approvato dalla Regione Emilia Romagna), che attribuisce un premio di maggioranza alla lista che ottiene il maggior numero di consensi, la lista Bonifica e Ambiente ha ottenuto ulteriori 3 consiglieri portando dunque a 19 il numero complessivo dei propri candidati eletti.

Il Consorzio di Bonifica Emilia Centrale convocherà nelle prossime settimane tutti i Sindaci amministratori dei Comuni insediati nel proprio comprensorio idraulicamente gestito che a loro volta, nella sede consortile, designeranno i 3 loro rappresentanti all'interno del Consiglio: 2 del territorio di pianura e 1 di montagna.
Dopo quest'ultima fase il Commissario straordinario regionale Franco Zambelli provvederà alla definitiva proclamazione che precederà l'insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione per il quinquennio 2019-2023.

Emilia Centrale: un progetto da 20 milioni di euro approvato dal Governo consentirà di guadagnare 4 milioni di metri cubi di acqua contro la siccità

REGGIO EMILIA - Come notizia dell'ultima ora, del tutto positiva per i consorziati dell'Emilia Centrale, spicca l'approvazione di un progetto integrato a favore del risparmio-idrico nelle aree di pianura del Reggiano e Modenese che è stato inserito nelle priorità del Governo attraverso un finanziamento di 20 milioni di euro da parte del Ministero dell'Agricoltura mediante il PSRN (Programma Sviluppo Rurale Nazionale).

Il progetto del Consorzio vedrà un'azione mirata sulla rete di canalizzazione volta a diminuire significativamente la perdita di risorsa idrica lungo il percorso in alveo. Nella fattispecie si tratta di 5 interventi progettati dallo staff tecnico consortile per un totale complessivo di circa 30 km che consentiranno un ingente risparmio di acqua di oltre 4 milioni di metri cubi all'anno. Se si considera infatti che la risorsa recuperata attraverso il progetto di depurazione delle acque reflue in collaborazione con il Gruppo IREN a Mancasale (preso ad esempio modello a livello nazionale) consente un riutilizzo di quasi 5 milioni di metri cubi in più, i 4 recuperati grazie alla ottimizzazione della rete risultano un grande risultato in periodi in cui i cambiamenti climatici – soprattutto in estate - penalizzano con la siccità molte colture tipiche del nostro territorio.

I lavori programmati dal Consorzio riguarderanno:
Canale Godezza POVIGLIO
Canale di Sesso REGGIO EMILIA
Canale di santa Maria NOVELLARA/CADELBOSCO SOPRA
Canale Formelle CORREGGIO
Canale di Soliera Bassa CARPI/SOLIERA

 

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I commenti del Presidente nazionale dei Consorzi di bonifica ANBI Francesco Vincenzi del presidente regionale Massimiliano Pederzoli :

Francesco Vincenzi ANBI

"E' la conclusione di un iter lungo e complesso che testimonia la capacità progettuale dei Consorzi di bonifica, chiamati ora a realizzare un tassello importante e lungamente atteso a servizio del territorio e della sua economia".

Massimiliano Pederzoli ANBI ER:

"L'inserimento nella graduatoria delle priorità nazionali del PSRN dei 4 progetti dei nostri Consorzi di bonifica (per 67 milioni di euro su un totale di 283 ml, pari al 24%) - ha sottolineato il presidente di ANBI Emilia Romagna Massimiliano Pederzoli - ha una duplice valenza: da una parte mostra chiaramente la necessità di manutenzione costante e opere adeguate che ha il nostro territorio e dall'altra la capacità di intervenire con una qualificata progettualità dei nostri tecnici. Un riconoscimento che accogliamo con la responsabilità di chi vuole portare a termine il lavoro per rispondere alle esigenze dei cittadini, dei consorziati e delle imprese, con particolare riferimento a quelle agricole del comprensorio che serviamo."

Il giorno 18 Ottobre al Consorzio di Bonifica un incontro tra i massimi esperti del territorio e presentazione dei progetti in corso di ultimazione sui bacini per contrastare la siccità e gli effetti dei cambiamenti climatici

Parma – Le attività tecnico-scientifiche di approfondimento sul calcolo dei nuovi e mutati fabbisogni del territorio in materia di approvvigionamento idrico proseguono in questi giorni al Consorzio di Bonifica Parmense unitamente a tutte le possibili e praticabili soluzioni per contrastare la siccità che sta caratterizzando gli ultimi anni penalizzando gravemente il comparto agricolo. Già dal Marzo 2017 infatti il Protocollo d'Intesa sugli stati di crisi dei flussi (uno dei primi siglati nell'intero panorama nazionale), aveva unito per la prima volta enti, amministrazioni, accademici e portatori di interesse con l'obiettivo di individuare antidoti e provvedimenti adeguati al livello delle criticità diffuse e reiterate nel tempo sulle nostre zone. Anche se il 2018 sotto questo profilo è andato un po' meglio l'azione concertata da parte dei sottoscrittori prosegue con azioni mirate. Il giorno 18 Ottobre (a partire dalle ore 15,30 presso la sede del Consorzio della Bonifica Parmense in via Emilio Lepido 70/a) si terrà un incontro tecnico-operativo su questi temi ed in particolare proprio sui dati raccolti nel corso del monitoraggio sul comprensorio governato idraulicamente dai diversi partner presenti e in forza delle collaborazioni e sinergie si converranno ulteriori e rinnovate azioni comuni.

I NUOVI BACINI CONSENTIRANNO DI RACCOGLIERE 3 MILIONI DI MC DI RISORSA

Al Tavolo – coordinato dall'ingegner Fabrizio Useri direttore generale della Bonifica insieme al presidente Luigi Spinazzi – il Consorzio presenterà, tra gli altri, progetti innovativi, alcuni già in corso di realizzazione e altri da avviare con auspicabili finanziamenti regionali PSR 2014-2020: quattro bacini nell'area di Medesano due in fase avanzata di realizzazione e due di progettazione ed uno nella zona di Noceto.
A Medesano tra i 4 bacini, quello situato più a valle è in fase di ultimazione, altri due sono in corso di realizzazione e l'ultimo è in progettazione esecutiva. L'intervento di realizzazione della condotta per l'invaso di uno dei bacini e per lo scarico nel Rio Canalazzo è stato recentemente finanziato dalla Regione Emilia Romagna per 1,4milioni di euro. Anche l'intervento riguardante la condotta di distribuzione in pressione dell'acqua dagli stessi bacini irrigui di Medesano dell'importo di circa 1,8 milioni di euro partecipa al bando di finanziamento PSR 2014-2020.
Alla luce delle stime fatte dai progettisti la quantità di acqua raccolta negli invasi si aggirerebbe sui 3 milioni di metri cubi complessivi: una quantità davvero molto utile in periodi di grave stress idrico.
Per quanto concerne invece l'area del Comune di Noceto è previsto l'utilizzo di 2 dei 3 bacini previsti: di questi 2 da utilizzare uno è quasi ultimato, l'altro dovrà iniziare. L'insieme dei bacini in questo comprensorio consentirà di invasare oltre 560 mila metri cubi e costerà 610 mila euro.

DATI SIGNIFICATIVI SULLA CRISI DEL TORRENE ENZA

Altro tema assai rilevante sarà rappresentato dall'approfondimento sui contenuti tecnici emersi dai monitoraggi effettuati sul Torrente Enza che durante questa estate è più volte stato al centro di accese polemiche e pubbliche rivendicazioni di diversa natura su volumi di utilizzo e deflusso minimo vitale DMV imposto in periodi di magra. Su questo argomento, ad esempio, la Bonifica Parmense rimarca un dato statistico particolarmente significativo ovvero che il Consorzio stesso ha una concessione di utilizzo sulle acque del Torrente Enza pari a 17 milioni metri cubi annui e per la scarsa presenza di risorsa idrica e concomitante applicazione della ferrea legge sul DMV non è consentito derivare volumi annui sufficienti superiori a 6/7 milioni di mc; considerati i nuovi bisogni individuati dal Tavolo tecnico pari a 21 milioni mc per la parte di territorio di competenza Parmense si rileva un importante deficit solo in parte sopperito dai prelievi da falda o da pozzi privati o aziendali.

I PRESENTI AL TAVOLO SULLA CRISI IDRICA

Bonifica Parmense Fabrizio Useri, Luigi Spinazzi Anna Ramorino di Atersir, Andrea Ruffini della Provincia di Parma, il Lorenzo Negri di Confagricoltura, il Sindaco di Palanzano Lino Franzini, il Prof. Paolo Mignosa e la Prof. Maria Giovanna Tanda dell'Università di Parma, Claudio Battilana dell'Unione Parmense Industriali, Davide Graziani Ordine Geologi Parma, Claudia Vezzani dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, il Dr. Manara della Società Canale Naviglio Taro, Alessandro Corsini Direttore di Coldiretti Parma, Valentino Piramide per IRETI, Giovanni De Leo per il Comune di Parma, Nicola Bassi di Emiliambiente, Mirella Vergnani di AIPO.

I PROGETTI DI ECCELLENZA DEI PARTNER

L'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po attraverso il contributo dei due tecnici Cristian Farioli e dall' ingegner Claudia Vezzani ha illustrato alcuni progetti stretegici sull'impiego della risorsa. Il progetto LIFE ACQUOR e il progetto REWAT. Inoltre è stato presentato un utilissimo strumento per la valutazione dell'impatto della siccità nell'intero ed esteso bacino del Fiume Po in grado di misurare e analizzare cause e danni, il cosiddetto SICC-IDROMETRO. In questo modo si riescono a comparare i livelli di portata dell'acqua con il fabbisogno irriguo reale dei territori serviti : un fabbisogno raddoppiato in soli dieci anni. Il Prof. Paolo Mignosa dell'Università di Parma ha parlato delle problematiche connesse con la trasformazione delle casse di espansione dei torrenti Enza, Parma e Baganza (in progetto) in serbatoi ad uso plurimo, mentre i Proff. Marco D'Oria e Maria Giovanna Tanda hanno relazionato sulla formulazione del bilancio idrologico volto alla valutazione delle variazioni indotte dal cambiamento climatico
Giovedì 18 ottobre si terrà il prossimo incontro tecnico-operativo con la presentazione di ulteriori e approfondite analisi di monitoraggio idrico frutto della ricerca interna del Consorzio e in forza delle collaborazioni con le altre istituzioni coinvolte, tra queste per esempio: il progetto Faldanet e dell'esperienza/progettualità delle Servitù di Allagamento.

 

 

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