Torna la neve su tutta l'Emilia-Romagna. Le previsioni meteo dell'Agenzia regionale per la protezione civile: allerta arancione per le nevicate e allerta gialla per rischio frane sui bacini centro-orientali.
28 febbraio 2018
La neve torna ad imbiancare l'Emilia-Romagna. Per domani, 1 marzo, sono previste consistenti nevicate per l'intera giornata su tutto il territorio regionale, pianura compresa. Già a partire da stasera le prime spruzzate di neve dovrebbero cadere sull'Appennino occidentale, in provincia di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.
In base alla previsione dell'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, che ha emesso un'allerta arancione (valida domani dalle 00.00 alle 24.00), i fenomeni più intensi avranno luogo a partire dalla tarda mattinata. Consistenti i quantitativi di neve previsti: 10-20 cm in pianura, 20-40 cm nelle zone collinari e pedecollinari, fino a 50 cm sui crinali.
Intanto prosegue l'allerta gialla, lanciata nei giorni scorsi, per criticità idrogeologica e rischio frane in alcune aree della Romagna (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) e nei bacini di Bologna e Ravenna. I comuni coinvolti sono complessivamente 91.
Flussi meridionali di aria umida e instabile determineranno un lieve rialzo delle temperature, con minime intorno ai -3 gradi centigradi in pianura. La ventilazione sarà debole, da sud-ovest sui rilievi, da est sul mare. L'Adriatico sarà mosso, ma sotto la soglia di allerta. I fenomeni saranno in attenuazione nella giornata di venerdì 2 marzo, con forte incertezza sull'evoluzione delle temperature.
L'Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae, seguirà l'evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l'Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web allertameteo.regione.emilia-romagna.it. /G.Ma.
Regione ER
Elisoccorso, aumentano le aree per il decollo e l'atterraggio anche di notte su tutto il territorio dell'Emilia-Romagna. L'annuncio ufficiale, dal Presidente della Regione e l'Assessore alle Politiche per la salute, martedì 27 febbraio.
Bologna - Più elisoccorso in Emilia-Romagna, dove aumentano - da Piacenza a Rimini - le aree per il decollo e l'atterraggio, anche di notte, delle eliambulanze. Si è concluso ieri, infatti, il percorso di condivisione con le Ausl e le Conferenze territoriali socio-sanitarie, che ha portato all'accordo sulle nuove aree. Per garantire ai cittadini soccorsi in tempi molto rapidi, soprattutto in località isolate o remote, anche in orario notturno.
Ne parleranno il presidente della Regione e l'assessore alle Politiche per la salute durante la conferenza stampa in programma martedì 27 febbraio.
Bocca d'Enza da oggi più sicura. Approvato e finanziato il progetto Bonifica Parmense che metterà in sicurezza oltre 4 mila ettari di territorio nei comuni di Sorbolo e Mezzani. Oltre 5,1 milioni di euro di finanziamenti ottenuti per il progetto. Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia Romagna): "La difesa idraulica è un'assoluta priorità e diventa un volano economico". Luigi Spinazzi: (presidente Consorzio di Bonifica): "Premiata la nostra progettualità, ora si proceda".
Mezzani (PR), 21 Febbraio 2018 – Il progetto per la messa in sicurezza della vasta area di oltre 4 mila ettari di territorio idraulicamente vulnerabile situato nei comprensori dei Comuni di Sorbolo e Mezzani da oggi è una realtà.
L'articolato piano che il Consorzio di Bonifica Parmense ha sottoposto a tutti gli organismi tecnici chiamati a valutarlo ha colpito nel segno raccogliendo il favore della Regione Emilia Romagna e dell'Unità di Missione Governativa #ItaliaSicura.
La popolazione della Bassa Est a gran voce nel corso degli anni aveva richiesto maggiori strumenti di difesa dai gravi fenomeni alluvionali che periodicamente hanno interessato questa fetta di provincia dove confluiscono numerosi flussi provocando danni e disagi prolungati per i residenti.
Oggi mettere in sicurezza un territorio così ampio significa realizzare un'opera in grado di migliorare l'impatto delle acque sull'ambiente circostante anche in considerazione degli effetti dei cambiamenti climatici in atto e delle abbondanti quantità di acqua che spesso sopraggiungono improvvisamente sovraccaricando il reticolo con ripercussioni che coinvolgono non solo Sorbolo e Mezzani, ma anche zone di Colorno e di Torrile.
Stamane il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, i vertici della Bonifica, presidente Luigi Spinazzi e direttore generale Fabrizio Useri, il sindaco di Mezzani Romeo Azzali e il sindaco di Sorbolo Nicola Cesari, il segretario dell'Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, il senatore Giorgio Pagliari, il consigliere regionale Massimo Iotti – insieme a numerosi amministratori locali, rappresentanti dei Consorzi idraulici privati, associazioni agricole e numerosi cittadini dell'area interessata – si sono riuniti per presentare il progetto del Consorzio di Bonifica.
Progetto che ha già superato tutto l'iter procedurale delle verifiche urbanistiche, ambientali ed archeologiche preventive, l'autorizzazione paesaggistica ambientale e quant'altro riguardante la sicurezza del cantiere.
Ora la Regione Emilia Romagna l'ha indicato come progetto prioritario e immediatamente cantierabile. L'impianto attuale infatti, costruito all'inizio del secolo scorso, ha immediata necessità di un adeguato ampliamento per offrire maggiori garanzie alla cittadinanza per scongiurare il rischio di esondazioni a causa di grave piena: in caso di precipitazioni consistenti infatti i rigurgiti di acqua dal Po e dall'Enza impediscono all'attuale struttura di scolare le portate correttamente con rischio tangibile di conseguente allagamento delle aree circostanti su cui insistono abitazioni, opifici industriali, aziende agricole, terre coltivate. La modifica ideata assicurerà lo smaltimento delle acque eccedenti in qualsiasi condizione di criticità.
"La soddisfazione di dare risposte concrete ai cittadini che giustamente le reclamano in aree a rischio come questa – ha commentato nel suo intervento Stefano Bonaccini – è un'assoluta priorità per la nostra azione sul territorio e giornate come quella di oggi in cui i progetti diventano qualcosa di più rispetto alle idee sono davvero straordinarie. In più, oltre alla sicurezza collettiva, queste opere rappresentano un pre-requisito per fare rete e incrementare tutto ciò che può derivare come valore dall'indotto: economico e turistico".
Insieme alla soddisfazione degli amministratori il commento di Luigi Spinazzi presidente del Consorzio di Bonifica premia lo sforzo collettivo: "Il nostro ente ha tra le sue mission la sicurezza idraulica del territorio e per quella che è la nostra competenza offriamo collaborazione e capacità progettuale, trovare poi sostegno dagli enti e dalla cittadinanza coinvolta ci appaga notevolmente: ora però il mio obiettivo è completare l'opera".
(foto copertina da sinistra: Useri, Bonaccini, Spinazzi, Cesari, Lambertini, Azzali, Berselli e Iotti)
Coperture Bacca d'enza https://youtu.be/-YgMUDNQcvE
Spinazzi su Finanziamento: https://youtu.be/IXSMuCIAKX4
Bonaccini su Progetto Bocca d'Enza: https://youtu.be/yHiQDLA0v_0
Vaccinazioni contro Papilloma virus senza aghi: è l'obiettivo di un progetto dell'Università di Parma, finanziato anche dalla Regione. Nuove cure per le malattie degenerative polmonari. Convolte le aziende emiliane Chiesi, Ima e Bormioli.
14 febbraio 2018
Una ricerca innovativa e tecnologie avanzate per rivoluzionare il sistema di somministrazione dei vaccini e intervenire sulla cura delle malattie degenerative polmonari, che nasce dalla collaborazione fra pubblico e privato e col sostegno finanziario della Regione.
L'Università di Parma ha ospitato la presentazione ufficiale dei risultati di un progetto cofinanziato dalla Regione, frutto della collaborazione fra quattro strutture della rete dell'alta tecnologia dell'Emilia-Romagna (i centri interdipartimentali Biopahmamanet-tec e Cim dell'Università di Parma, il Ciri-Scienze della Vita e Tecnologie per la Salute dell'Università di Bologna e Democenter di Modena) e tre aziende emiliane (Chiesi Farmaceutici, Bormioli Pharma e Ima). Il coordinamento è affidato al Centro Biopharmanet-tec.
Il progetto, il cui valore complessivo supera 1,6 milioni di euro (di cui 828.000 euro dai privati) è cofinanziato attraverso i fondi del programma Por-Fesr 2014-2020.
La ricerca potrebbe rivoluzionare il mercato dei vaccini, a cominciare da quello per il Papilloma virus, sostituendo ago, rischio infezioni e personale medico con un semplice dosatore e una polvere in capsula che si auto-inala facilmente e ovunque.
Inoltre, il progetto ha messo a punto tre nuove formulazioni in polvere per curare malattie degenerative polmonari, la cui diffusione sta aumentando esponenzialmente a causa dell'inquinamento. /AA
Regione Emilia Romagna
Dalla Regione 1,5 milioni di euro per finanziare sistemi intelligenti di guida. Questa mattina il taglio del nastro. Oltre un migliaio di mq su tre livelli, con spazi dedicati a studenti e dottorandi. Le risorse previste nel pacchetto dei progetti per il Tecnopolo nell'ambito del Por Fesr 2007-2013
Parma 12 febbraio 2018 - Taglio del nastro questa mattina per la nuova sede di VisLab di Parma nel padiglione sperimentale del Polo dell'Innovazionedella città emiliana, un progetto Mastercampus che porterà circa trenta aziende ad alta innovazione all'interno del Campus Scienze e Tecnologie entro il 2018. Alla cerimonia era presente anche l'assessore regionale alle Attività produttive.
Nella sede anche i nuovi laboratori cofinanziati al 50% dalla Regione, nell'ambito del Tecnopolo di Parma, con il Por Feasr 2007-2013 per una dotazione finanziaria complessiva di 3,1 milioni di euro.
Nato come spin-off dell'Università, la storia di VisLab si identifica con l'attività del gruppo di ricerca del Dipartimento di ingegneria dell'informazione dell'Università di Parma sui sistemi intelligenti per l'aiuto alla guida.
Negli ultimi anni i prototipi intelligenti realizzati da VisLab hanno assunto un rilievo internazionale. Nel 2010 quattro veicoli elettrici hanno guidato automaticamente da Parma a Shanghai, mentre nel 2013 un altro mezzo, partito dal Campus di Parma, ha raggiunto il centro cittadino senza alcun intervento umano. Per rimanere competitiva con i grandi competitors, nel 2015 VisLab si è unita ad Ambarella, marchio della Silicon Valley, leader nel settore dei video ad alta definizione.
La sede inaugurata oggi occupa una superficie di oltre un migliaio di mq su tre livelli, con spazi dedicati a studenti e dottorandi che desiderano trascorrere periodi di ricerca e potrà essere affiancata da un padiglione gemello per eventuali progetti futuri. Vi opererà il personale dell'azienda, quasi 40 unità tra amministrativi e ingegneri. L'intervento è stato progettato dall'ufficio tecnico dell'Università di Parma e da Mastercampus Lab. /AA
Povertà: il Reddito di solidarietà affianca e integra la misura nazionale, il Reddito di inclusione, allargando la platea dei destinatari e includendo anche i nuclei senza minori, i lavoratori precari e quelli con basso o bassissimo reddito. In Emilia Romagna raggiunta quota 11 mila domande, 93 al giorno.
Ad oggi, in quattro mesi e mezzo di applicazione (dal 18 settembre 2017), sono 11mila le domande presentate per avere il Res, il Reddito di solidarietà introdotto dalla Regione Emilia-Romagna. Con una media di 93 per ogni giorno lavorativo, si conferma l'efficacia della misura regionale destinata alle persone che vivono in situazione di grave povertà, con un aiuto fino a 400 euro mensili per un anno per nuclei famigliari fino a 5 persone.
E' quanto rende noto la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, intervenuta oggi in Commissione assembleare, dove ha fornito i dati sull'andamento del Res, ribadendo come la misura regionale, che affianca e integra quella nazionale (Reddito di inclusione), di fatto ne allarga la platea dei destinatari, includendo anche i nuclei senza minori, i lavoratori precari, quelli con basso o bassissimo reddito – i cosiddetti "working poor - o con figlio con disabilità. Infatti, già in dicembre sulle 2mila famiglie ammesse al Res dopo il via libera dall'Inps, circa la metà era composta da una sola persona e oltre i due terzi (69%) non aveva minori a carico.
Le domande del Reddito di solidarietà per ogni provincia
Riguardo al numero delle famiglie che sinora hanno inoltrato domanda ai servizi sociali della regione, secondo la stima aggiornata dall'Università di Modena e Reggio-Emilia (periodo 18 settembre scorso-18 gennaio di quest'anno), esse rappresentano lo 0,47% del totale di quelle residenti in Emilia-Romagna (1.997.372 in totale). A livello territoriale, il maggior numero di domande si registra nella provincia di Bologna (2.346 domande su 482.861 famiglie residenti), segue l'ambito provinciale di Modena (1.533 domande su 300.584 famiglie), mentre le province "meno bisognose", o partite con l'accettazione delle domande in tempi successivi alla data formale di avvio, sono Piacenza con 484 domande (129.581 famiglie residenti) e Forlì-Cesena, da cui provengono 714 domande (170.042 famiglie residenti).
Queste le cifre nelle altre province: Ravenna con 931 domande (178.069 famiglie residenti); Reggio Emilia (875 su 226.354 famiglie residenti); Ferrara (848 su 161.528 famiglie); Rimini (838 su 144.903 famiglie residenti); Parma (784 per 203.450 famiglie residenti).
Chi richiede il Reddito di solidarietà
Riguardo al profilo di coloro che richiedono il Res, le informazioni di dettaglio restano per ora quelle relative a due mesi fa. I richiedenti si dividono pressoché alla pari fra uomini (50,6%) e donne (49,4%), persone con più di 45 anni (65,7%) e nella gran parte dei casi (69%) senza minori a carico. E' la fotografia di chi è stato ammesso al Res, persone che vivono in situazione di grave povertà, che faticano ad arrivare a fine mese, spesso con in comune il dramma della disoccupazione.
Perché il il Reddito di solidarietà
Sono due le misure di contrasto alla povertà previste: il Reddito di inclusione sociale (Rei), attiva su tutto il territorio nazionale da dicembre 2017, e il Res, voluto dalla Regione Emilia-Romagna. Poiché il Rei si rivolge ad una platea di beneficiari non esaustiva rispetto alle caratteristiche del fenomeno povertà in Emilia-Romagna, la scelta della Regione è stata quella di ampliarla in un'ottica universalista, includendo anche i nuclei senza minori o con figlio disabile. Una decisione assunta anche per ottimizzare l'utilizzo delle risorse nazionali e regionali disponibili: infatti, il Reddito di solidarietà è pensato in modo tale da collocare sui provvedimenti nazionali (Rei) tutti i beneficiari attribuibili a questa misura, così da non "sovraccaricare" le risorse del Res. E in merito alle risorse totalmente erogate dalla Regione, si tratta di 35 milioni di euro l'anno fino al 2020. /Ti.Ga
Fonte: Regione Emilia Romagna
Notte bianca dell'arte anche in Assemblea legislativa: Bottarelli espone in occasione di Artefiera. La mostra del pittore fidentino sarà aperta per tutto il week end in occasione del tradizionale appuntamento invernale. Inaugurazione venerdì alle 18, sabato aperta fino alle 22, domenica fino alle 19.
Un'Assemblea legislativa aperta. All'arte, ma soprattutto ai cittadini. Nasce così la partecipazione dell'istituzione ad ArteFiera, il tradizionale appuntamento invernale all'insegna dell'arte che si terrà a Bologna il primo fine settimana di febbraio. Da venerdì alle 18, infatti, il piano ammezza to del Parlamento dell'Emilia-Romagna ospiterà, all'interno del percorso di Art City, la mostra personale L'irrinunciabile ostinazione nella Pittura di Maurizio Bottarelli.
Un percorso artistico che sarà aperto per tutto il week end e, sabato, fino alle 22. "In questo modo l'Assemblea -spiega la presidente- sarà ancora più aperta ai cittadini, che potranno abituarsi a frequentare questi luoghi anche per l'arte che contengono. Un modo per l'istituzione per entrare in osmosi con i cittadini e far sì che l'arte ispiri questo processo. L'apertura serale va proprio in questa direzione: far capire che l'Assemblea legislativa è sempre a disposizione delle persone e dei cittadini".
Le opere di Bottarelli sono il frutto dei suoi viaggi in giro per il mondo, come in Australia e in Nuova Zelanda, e subiscono le influenze di questi luoghi, tra diverse culture, politiche, persino le guerre che questi posti hanno dovuto subire. Lo si capisce dai volti dipinti, "che possono essere considerati anche delle maschere, suggestionate dai posti che ho visitato e dagli episodi che questi luoghi hanno vissuto", spiega l'artista di Fidenza (Parma), uno degli artisti donatori di opere all'Assemblea legislativa, che espone in maniera permanente tutto l'anno opere di artisti emiliano-romagnoli.
La scelta delle opere di Bottarelli, operata dal curatore Sandro Malossini, non è stata semplice: "Dipingo da 50 anni: ho selezionato le opere più recenti e soprattutto quelle che ritenevo più significative della mia carriera". La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18; apertura straordinaria: venerdì 2 febbraio dalle 18 alle 21 e sabato 3 febbraio dalle 11 alle 22 in occasione della notte bianca di Art City White Night e domenica 4 febbraio dalle 11 alle 19. (Margherita Giacchi)
Fonte: Regione Emilia Romagna
Via libera dalla Regione alla "Strategia d'area dell'Appennino emiliano": per le province di Reggio Emilia, Parma e Modena un piano di interventi a sostegno dei piccoli centri che interessa oltre 75mila abitanti. Previsti investimenti per oltre 28 milioni di euro.
Bologna, 22 gennaio 2018
Rafforzare le prospettive economiche del territorio, potenziando la rete dei servizi alla popolazione, a partire dai trasporti, quindi la copertura digitale, l'assistenza sociosanitaria, l'istruzione e le opportunità formative, contrastando il rischio di spopolamento. È allo sviluppo dei centri minori, quelli più distanti dalle grandi città, spesso collocati in aree collinari o montane, che guarda la Strategia nazionale delle Aree interne, che per l'Emilia-Romagna riguarda quattro ambiti: Appennino emiliano, Basso Ferrarese, Appennino Piacentino Parmense e Alta Valmarecchia.
Ora dalla Regione arriva il via libera alla "Strategia d'area dell'Appennino emiliano", che coinvolge le province di Reggio Emilia, Parma e Modena e prevede per lo sviluppo dei comuni appenninici interessati e le loro comunità, complessivamente oltre 75mila abitanti, investimenti che superano i 28 milioni di euro. Nei giorni scorsi, infatti, dopo l'approvazione del Dipartimento per le politiche di coesione, anche la Giunta ha dato il suo assenso al documento di indirizzo, a cui dovrà seguire la sottoscrizione di uno specifico accordo di programma tra Regione, Enti locali e amministrazioni centrali e necessario per avviare gli interventi.
Il dettaglio degli interventi è stato presentato alla stampa questa mattina in Regione, a Bologna, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, dall'assessore regionale al Coordinamento delle Politiche europee allo sviluppo, Patrizio Bianchi, dal sindaco di Castelnovo ne' Monti, Enrico Bini, e da altri amministratori locali dei territori coinvolti.
Le risorse previste - 3 milioni 740mila euro nazionali, 17 milioni regionali (Psr, Por Fesr e Por Fse), 6 milioni dai privati e 1,2 stanziati dagli enti locali coinvolti - saranno destinate alla tutela del paesaggio, alla valorizzazione della vocazione agricola e turistico-culturale del territorio, al rafforzamento delle attività economiche, ma anche dei servizi relativi a mobilità, sanità e istruzione.
Una strategia, quella che riguarda l'Appennino emiliano, messa a punto con la collaborazione diretta delle comunità locali: alla definizione del documento, infatti, hanno partecipato cittadini, imprenditori e istituzioni dell'area, coordinati dal sindaco di Castelnovo ne' Monti (Re), Enrico Bini; con il supporto tecnico del Consorzio Caire, coordinato da Giampiero Lupatelli, e il Comitato nazionale aree interne.
L'area interessata
L'area interessata dal progetto "Montagna del latte" è posta interamente in territorio reggiano e comprende i sette comuni di Castelnovo ne' Monti, Carpineti, Casina, Toano, Vetto, Villa Minozzo e Ventasso (nato dalla fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto), riuniti nell'esperienza associativa dell'Unione montana dei Comuni dell'Appennino reggiano, che conta una popolazione di circa 34 mila abitanti. L'obiettivo principale è quello di invertire il declino demografico che negli ultimi quarant'anni ha determinato il calo del 6,1% della popolazione, con punte fino al 30% nel crinale appenninico.
Ma la strategia si estende anche oltre questi confini, includendo i comuni di Frassinoro (Mo), Baiso, Vezzano sul Crostolo, Canossa (Re), Monchio delle Corti, Tizzano Val Parma, Neviano degli Arduini, Palanzano, Corniglio, Lesignano de Bagni, Langhirano e Berceto (Pr), in cui vivono 42 mila persone. Quest'area include le alte valli del Secchia (per piccola parte) e dell'Enza, fino ai territori collinari parmensi e reggiani con i quali l'Unione montana dell'Appennino reggiano condivide, sul versante emiliano-romagnolo, l'esperienza del programma Man and Biosphere (MaB) dell'Unesco.?
Gli investimenti in sanità
La Strategia d'Area dell'Appennino Emiliano prevede, sul fronte sanitario, investimenti per 2 milioni 481mila euro, destinati a: realizzazione Casa della Salute nel comune di Toano; attivazione di un Centro di prevenzione cardio-vascolare nell'ospedale Sant'Anna di Castelnovo; inserimento di infermieri di comunità nel territorio del comune di Ventasso per lo sviluppo dei servizi domiciliari; attivazione di posti letto ad alto grado di attività assistenziale nella Cra (Comunità riabilitativa di alta assistenza) "I Ronchi di Castelnovo"; un progetto per formare personale capaci di eseguire interventi di supporto in caso di arresto cardiorespiratorio e, infine, un progetto per il sostegno e la valorizzazione delle cooperative di comunità che fanno assistenza sociosanitaria.
Inoltre, nell'ambito degli investimenti sanitari, la Giunta regionale ha recentemente approvato, tramite specifiche delibere, un piano di interventi da 13 milioni di euro per potenziale gli ospedali di montagna di Borgo Val di Taro (Pr), Pavullo sul Frignano (Mo) e Castelnovo ne' Monti (Re); in particolare, per l'ospedale reggiano "Sant'Anna" sono previsti 3,8 milioni di euro (risorse destinate in parte alla struttura, in parte al personale).
Gli investimenti nella scuola
Nell'ambito della strategia dell'area interna sono stati previsti interventi per una cifra complessiva di 2 milioni e 600 mila euro. Si va dalle attività didattiche per favorire la creatività dei bambini da 0 a 10 anni ai laboratori per i ragazzi più grandi per migliorare il rapporto con il mercato del lavoro. Nell'ambito della strategia verrà finanziata il progetto per l'unificazione del polo scolastico di Villa Minozzo e la riqualificazione degli edifici scolastici.
Gli investimenti nell'accessibilità
Al miglioramento dell'accessibilità sono destinati oltre 8 milioni e 500 mila euro, la maggior parte per dotare il territorio della Banda Ultra Larga (8.177.000 euro). Altre risorse saranno destinate alla realizzazione di un punto di coordinamento centrale della mobilità per servizi pubblici di mobilità a chiamata e per un servizio navetta per il Comune di Castelnuovo ne' Monti che possa ridurre l'accesso di traffico privato.
Gli investimenti nel sistema produttivo agricolo
Al comparto agricolo sono destinati quasi 10 milioni di euro, 9 dei quali destinati ad un progetto di filiera finalizzato alla creazione di un marchio di Parmigiano Reggiano di montagna, che garantisca una migliore redditività alle aziende impegnate in questa produzione. Altre risorse saranno destinate a migliorare le competenze delle imprese nell'ambito dell'internazionalizzazione e a favorire l'avvio di start up agroalimentari.
Gli investimenti nel turismo sostenibile
Sono 4 milioni e 800 mila euro complessivamente le risorse destinate al turismo naturalistico. In particolare 2 milioni e 900 mila euro saranno dedicati ad interventi per la fruizione sostenibile nei parchi del territorio, dove saranno realizzati percorsi per il trekking e ciclabili. Un circuito turistico sarà dedicato anche alla filiera del Parmigiano Reggiano, la Montagna del Latte, con la realizzazione di un percorso imperniato sulla rete dei caseifici sul modello di territori di eccellenza come le Langhe o lo Champagne.
Gli investimenti per difesa del suolo, bonifica, protezione civile nelle aree montane
Nel triennio 2015-2018, per opere di difesa del suolo, bonifica, protezione civile, sicurezza idraulica e idrogeologica, prevenzione del dissesto sono stati destinati, nelle aree montane di tutta l'Emilia-Romagna, oltre 100 milioni di euro (108) per 1.334 interventi.
In particolare, per i comuni di montagna della provincia di Reggio sono stati realizzati 116 interventi per 10,6 milioni. Per le zone montane di Parma 388 interventi, per 13,7 milioni; per i comuni montani di Modena 140 interventi per 11,6 milioni. Per il 2018 sono poi stati programmati ulteriori 8 interventi per quasi 5 milioni di euro nelle tre province comprese nell'Area interna dell'Appennino emiliano.
Inoltre, attraverso il Fondo regionale Montagna, per il triennio 2018, 2019 e 2020 per la provincia di Reggio Emilia sono stati stanziati 1 milione e 620mila euro, mentre per i comuni del parmense e del modenese che fanno parte del territorio dell'Area interna 700mila euro. Infine, per il miglioramento delle strade montane, attraverso i Fondi per lo sviluppo e la coesione, sono stati ripartiti dalla Regione, a gennaio 2018: 680mila euro per il territorio della provincia di Reggio Emilia compreso nell'Area interna e 500mila euro per le rimanenti aree di Parma e di Modena.
(Fonte: Regione ER)
Maltempo. Dal 18 gennaio è possibile presentare domanda di rimborso per i negozi, i ristoratori e i piccoli artigiani colpiti da alluvione e piene a Brescello e Lentigione (Re), Colorno (Pr) e Campogalliano (Mo). La Giunta regionale anticipa 350mila euro per dare la possibilità alle attività danneggiate di ripartire subito. Domande entro il 6 febbraio. I moduli sul sito dell'Agenzia regionale di Protezione civile e sui siti dei Comuni interessati.
Bologna, 18 gennaio 2018
Da oggi, giovedì 18 gennaio, fino a martedì 6 febbraio per presentare domanda di rimborso per i danni subiti da attività commerciali, ricettive, di ristorazione e piccolo artigianato a causa dell'eccezionale piena che il 12 dicembre 2017 ha colpito i comuni di Brescello, Campogalliano e Colorno.
Arriva dalla Regione un aiuto concreto e immediato per far ripartire subito le attività, come richiesto dalle comunità locali. Una misura che anticipa gli indennizzi nazionali, estesi a tutti i cittadini e le imprese. Dopo la delibera approvata dalla Giunta l'8 gennaio scorso, a meno di un mese dall'alluvione nel reggiano, parmense e modenese, è stato pubblicato ieri sul Bur (Bollettino ufficiale telematico della Regione) il bando che rende disponibili fondi per 350mila euro.
"Ora- assicura l'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo- ci mettiamo a disposizione dei territori garantendo il massimo supporto nello svolgimento celere e trasparente dell'intera procedura: un iter inedito che deve essere svolto al meglio, nell'interesse degli operatori economici locali. Contiamo sull'impegno di tutti per liquidare al più presto i contributi a chi ne avrà diritto".
Come presentare le domande
Le domande (soggette al pagamento dell'imposta di bollo) devono essere presentate al Comune in cui si svolgeva l'attività produttiva danneggiata, utilizzando il modulo DC/AP disponibile e scaricabile online sui siti dell'Agenzia regionale di Protezione civile a questo link e dei Comuni interessati.
Alla domanda di contributo deve essere allegata: la perizia asseverata- a cura del professionista abilitato incaricato della progettazione dei vari interventi previsti (immobili, beni strumentali, beni mobili registrati e scorte) o per il tramite di un'impresa di assicurazioni-, l'eventuale documentazione fotografica dei danni subiti agli immobili, beni strumentali, beni mobili registrati o scorte, la scheda C "Ricognizione dei danni subiti dalle attività economiche e produttive" debitamente compilata, i preventivi della o delle imprese affidatarie dei lavori di ripristino dell'immobile e i preventivi delle imprese fornitrici dei beni o dei servizi di riparazione o di altri servizi.
Inoltre, nel caso venga presentata una domanda di contributo con richiesta contestuale di liquidazione, deve essere allegata la documentazione tecnica attestante l'avvenuta realizzazione degli interventi, ovvero l'attestazione di regolare esecuzione dei lavori svolti, il consuntivo dei lavori redatto sulla base dei prezzi effettivamente applicati al quale deve essere accluso, nel caso delle varianti in corso d'opera, un quadro di raffronto tra le quantità di progetto e le quantità eseguite, se necessario la dichiarazione attestante gli estremi dell'avvenuta richiesta del certificato di conformità edilizia e agibilità dell'opera - fermo restando che l'erogazione del contributo non potrà concretizzarsi fino all'avvenuto perfezionamento del rilascio della certificazione, anche nella forma del silenzio-assenso ove previsto -, il certificato di collaudo per i beni mobili strumentali e ogni altra documentazione ritenuta necessaria e richiesta dall'Amministrazione, nonché la documentazione contabile delle spese sostenute per il ripristino dei danni, con le relative quietanze di pagamento (copia degli estratti conto bancari o postali, con l'indicazione delle causali dalle quali si evinca che il pagamento è riferito alla fattura od altro documento fiscale presentato, ricevute bancarie (RI.BA), copie dei modelli F24 per i pagamenti relativi alle ritenute di acconto e altre forme che consentano la piena tracciabilità dei pagamenti).
La domanda, sottoscritta digitalmente, dovrà essere trasmessa tramite posta elettronica certificata (pec) agli indirizzi indicati nei siti dei Comuni interessati agli eventi alluvionali.
Le domande inviate fuori termine sono irricevibili e il Comune ne darà comunicazione al soggetto interessato tramite pec all'indirizzo indicato nella domanda di contributo.
Nei casi in cui la domanda, presentata entro il termine, non sia compilata in ogni sua parte o non abbia allegata la documentazione necessaria, il Comune chiederà l'integrazione in sede di istruttoria tramite pec, dando un termine non superiore a dieci giorni al termine del quale la domanda incompleta sarà dichiarata inammissibile (anche in questo caso il Comune darà informazione al soggetto interessato tramite pec)./BB
(Fonte: Regione ER)
Autonomia regionale, Il presidente Bonaccini in Aula: "Emilia-Romagna vicina a un'intesa storica. Verso l'accordo col Governo su gestione diretta competenze e meccanismi di finanziamento: compartecipazione al gettito fiscale prodotto qui senza nessun aumento di tasse per cittadini e imprese". Relazione in Assemblea legislativa sullo stato del negoziato in corso con l'esecutivo nazionale: "Già nella prossima seduta del 30-31 gennaio potremmo essere nelle condizioni di chiedere il mandato a firmare l'accordo". "Abbiamo riaperto il dibattito su un nuovo regionalismo, nell'ambito di un'unità nazionale per noi intoccabile. E dopo noi, Lombardia e Veneto, anche Liguria e Piemonte hanno annunciato di voler intraprendere un percorso analogo".
Bologna, 16 gennaio 2018
L'Emilia-Romagna si avvicina sempre di più a una maggiore autonomia regionale. "Entro febbraio- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- potremmo davvero firmare una intesa con il Governo sulle materie di cui abbiamo chiesto la competenza diretta. Il negoziato con l'esecutivo nazionale, condiviso con la Lombardia, sta proseguendo in maniera efficace e già fra due settimane, nella seduta del 30-31 gennaio, potremmo essere nelle condizioni di tornare in Assemblea legislativa, da cui continua ad arrivare un contributo importante, per chiedere il mandato a siglare l'accordo. Sarebbe- sottolinea- un fatto storico, di fronte a un percorso mai intrapreso prima in Italia, e farlo in così poco tempo credo dimostri come le istituzioni siano in grado di fare un buon lavoro di fronte alla volontà comune di guardare certo all'interesse dei propri territori, ma anche a quello generale del Paese, senza colore politico. Un percorso, peraltro, che in Emilia-Romagna abbiamo fin dall'inizio condiviso con le rappresentanze sociali ed economiche, gli enti locali, le università e le associazioni nell'ambito del Patto per il Lavoro".
Il presidente della Giunta regionale interviene in Assemblea legislativa sul negoziato con il Governo, finalizzato all'acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell'articolo 116, comma terzo, della Costituzione, avviato dopo la dichiarazione di intenti del 18 ottobre scorso firmata dallo stesso Bonaccini col presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e l'inizio formale del negoziato il 9 novembre successivo.
Un confronto che soprattutto su istruzione, lavoro (con, fra le altre, maggiori competenze regionali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro), ambiente e sanità (modulazione dei ticket e fondo pluriennale per gli investimenti in edilizia sanitaria fra le richieste) è in uno stato ormai avanzato, per una intesa, chiarisce Bonaccini, "che dovrà individuare, da un lato, i meccanismi di finanziamento delle funzioni ulteriori attribuite alla Regione, dall'altro il metodo per la determinazione del costo di esercizio delle stesse funzioni". Quanto al primo aspetto, "e senza in alcun modo rivendicare la devoluzione dell'intero residuo fiscale regionale, la soluzione auspicabile è consentire alla Regione di compartecipare al gettito prodotto dai tributi erariali riferibili al proprio territorio. Ciò, peraltro, non dovrà generare alcun aumento della pressione fiscale a carico di cittadini e imprese". In merito al secondo, "sembra senz'altro preferibile procedere alla quantificazione dei costi di esercizio delle funzioni" di cui si chiede la gestione diretta "sulla base del criterio del 'costo standard'", invece "del criterio ancorato alla spesa storica".
"Detto che l'unità nazionale non si tocca, l'iniziativa dell'Emilia-Romagna, insieme a quelle di Lombardia e Veneto, ha avuto il pregio- prosegue Bonaccini- di riaprire il dibattito sul futuro del regionalismo italiano. Di un nuovo regionalismo in cui si vuole superare l'area grigia della concorrenza con una leale collaborazione Stato-Regioni basata su nuovi e chiari accordi", con "la necessità di procedere da un lato a una revisione delle modalità e delle forme della legislazione statale nelle materie che vedono il coinvolgimento delle Regioni, dall'altro, a un riordino delle leggi esistenti in queste stesse materie per ricondurre le istituzioni nell'alveo di quei principi che valorizzano le autonomie, pur sempre nella cornice unitaria della Repubblica".
"È questa anche l'occasione- aggiunge- per realizzare un vero federalismo fiscale, in un quadro di rigorosa garanzia degli equilibri finanziari e di responsabilizzazione delle Regioni e degli enti locali sul lato delle entrate e delle spese. Innanzi tutto costruendo, a livello europeo, istituzioni politiche forti e più sensibili ai bisogni dei cittadini. Questa, in altre parole, può essere l'occasione sia per sperimentare un nuovo sistema di finanziamento delle funzioni territoriali, sia per rivedere i principi fondamentali per il coordinamento del sistema tributario".
Peraltro, con la strada aperta dal negoziato in corso "il tema delle autonomie territoriali torna ad assumere centralità, anche alla luce della rapida diffusione di iniziative analoghe in altri contesti regionali. Infatti, a quelle di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, si sono aggiunte Liguria e Piemonte, le cui Regioni hanno annunciato di voler intraprendere lo steso percorso scelto dall'Emilia-Romagna". "Si tratta- riflette il presidente della Giunta- di Regioni che al di là delle diverse tradizioni politiche esprimono con forza l'esigenza di superare il disagio che le forme di centralismo statale, prodotte nell'ultimo decennio dalla cosiddetta legislazione di crisi, hanno generato anche nei contesti regionali più virtuosi e nei relativi sistemi delle autonomie territoriali. Iniziative che in un equilibrio tra peculiarità e specificità territoriali e valori unitari della Repubblica, intendono sviluppare una competizione positiva che renda le istituzioni capaci di innescare processi ancora più virtuosi, sperimentando soluzioni di governo più innovative e funzionali che, a tempo debito, potranno essere estese anche alle altre".
(Fonte: Regione ER)