Brutta avventura per quattro amici quattordicenni che si sono introdotti nei locali di una fabbrica dismessa tra Carpi e Soliera e sono rimasti intrappolati in una stanza. Dopo ore di tentativi per sfondare la porta, è partita la chiamata ai Carabinieri, che sono intervenuti e li hanno liberati.
Due nordafricani irregolari sono stati sorpresi dagli ufficiali dell’Arma fuori servizio mentre si impossessavano del portafogli di un 27 reggiano.
L’episodio a Carpi, dove la piccola aveva preferito usare le scale, mentre la madre con la sorellina più piccola era salita con l’ascensore. Ma all’arrivo sul pianerottolo non le ha trovate ed è uscita in strada, dove ha perso l’orientamento.
L’episodio a San Felice sul Panaro (MO), dove la scorsa notte il piccolo si è svegliato e, dopo essere salito su uno sgabello, ha aperto la porta di casa e il cancello del giardino e si è incamminato lungo una ciclabile. I militari lo hanno rintracciato a un km da casa.
Spaccio in centro storico: giovane straniero accoltellato e due pusher denunciati
Modena 21 maggio 2020 - Via Emilia, giovane accoltellato in pieno centro storico - Alle 17.30 circa, in piena via Emilia Centro, uno straniero è stato accoltellato da un aggressore che si è allontanato subito dopo. E' accaduto davanti alla farmacia, nel tratto compreso tra via Scudari e Piazzetta delle Ova. La vittima, un cittadino tunisino, si è accasciato accanto alle rastrelliere portabici.
L’uomo, di nazionalità tunisina, ha prima forzato il posto di blocco, poi si è dato a una fuga rocambolesca, prima in auto, poi a piedi. Bloccato finalmente dagli agenti, gli sono stati sequestrati quasi un etto e mezzo di droga e 980 euro in contanti.
Di Claudia Fiori - SASSUOLO (MO) 10 febbraio 2020 – Doveva probabilmente essere una serata dedicata agli “affari” quella tra sabato e domenica, per un pusher tunisino, che invece ha finito la nottata alla Casa Circondariale di Modena con le accuse di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e guida senza patente.
Erano circa le 19 di sabato quando, nell’ambito di operazioni di controllo di routine, i Carabinieri di Fiorano hanno imposto l’alt a una Toyota Yaris. Il conducente, anziché fermarsi, si è dato alla fuga con una serie di manovre e sorpassi azzardati. Ne è nato un inseguimento durato circa 5 minuti. Arrivato alla Circonvallazione Nord Est di Sassuolo, infatti, il conducente della Yaris è incappato in un rallentamento e ha deciso di abbandonare l’auto su un’aiuola nei pressi di una rotatoria e di proseguire la fuga a piedi. I Carabinieri non si sono persi d’animo e, di corsa, lo hanno finalmente raggiunto. L’uomo, tuttavia, ha reagito con calci e pugni e solo dopo una violenta colluttazione è stato alla fine immobilizzato.
La perquisizione ha consentito di rinvenire addosso al tunisino una busta con ben 103 dosi di cocaina, pronte per la vendita, e 980 euro, probabile frutto del business criminale. La droga era presumibilmente destinata al “movida” del sabato sera. Il pusher è stato quindi arrestato, mentre i suoi clienti avranno dovuto rinunciare allo “sballo”.
Il corpo di un giovane è stato trovato questa mattina attorno alle 10 da alcuni operai in zona San Faustino, a Modena. Il cantiere era fermo da tempo e l’uomo vi avrebbe trovato rifugio per la notte. Potrebbe essere caduto da una rampa di scale
Di Claudia Fiori – Modena 5 febbraio 2020 - Macabra scoperta questa mattina, in un cantiere tra via Lippi e via Wiligelmo, in zona San Faustino, a Modena, quando alcuni operai hanno trovato il corpo ormai senza vita di un giovane, la cui identità resta tutt’ora ignota.
L’uomo era riverso a terra, alla base di una rampa di scale, e le prime ipotesi fanno propendere per una caduta. Il cantiere era da tempo fermo, e il ritrovamento di un giaciglio di fortuna all’interno di una delle stanze della palazzina in costruzione fanno pensare che la vittima vi avesse trovato una sistemazione temporanea per la notte.
Sono subito state allertate le Forze dell’Ordine e i sanitari del 118 che, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo. Le indagini sono in corso sia per dare un nome al deceduto sia per capire la dinamica dei fatti che ne hanno causato la morte.
Due tunisini di 21 e 49 anni sono stati trovati in possesso di diverse dosi di hashish pronte per la vendita in un bar di fronte all’Istituto Corni di Modena, frequentato dagli studenti. Le verifiche hanno consentito di identificare che i pusher erano irregolari sul territorio in seguito alla fuga dal centro di accoglienza di Lampedusa, che aveva fatto decadere l’iter per la richiesta di asilo.
Redazione Modena 24 gennaio 2020 – Avevano addosso rispettivamente 25 e 16 grammi di hashish, già divise in dosi e pronti per la vendita. E aspettavano i “clienti” posizionandosi in pieno giorno presso il bar Nuovo Fiore di via Aldo Moro, proprio di fronte all’Istituto Corni, frequentato dagli studenti.
Si tratta di due tunisini di 21 e 49 anni che sono stati tratti in arresto con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio dalla Polizia in seguito a un controllo effettuato dagli uomini di una Volante e che ha portato al rinvenimento della droga.
Da ulteriori controlli è emerso che i due stranieri erano irregolari sul territorio poiché, dopo essere arrivati presso il centro di accoglienza di Lampedusa, erano in seguito fuggiti facendo perdere le loro tracce e facendo di conseguenza decadere l’iter per la richiesta di asilo. I due risultavano anche residenti, chissà come, presso un hotel modenese dove alloggiano richiedenti asilo già inseriti nei percorsi istituzionali.
A conferma di come i pusher si appostino nei pressi dei locali frequentati dagli studenti, un terzo tunisino 36 enne e senza fissa dimora è stato fermato dai Carabinieri del Radiomobile a pochi metri dal bar Nuovo Fiore e la stazione delle corriere. L’uomo aveva con sé 17 grammi di hashish e una dosa di cocaina pronta per la vendita.
Il furto di 250 prosciutti era stato messo in atto ai danni dell’Opas di Carpi nella notte tra domenica e lunedì da tre malviventi, il cui operato è stato ripreso dalle telecamere. Sentendosi braccati, hanno abbandonato il furgone, anch’esso rubato, lungo una strada provinciale di Parma. Proseguono le indagini per identificare i ladri.
di Manuela Fiorini Carpi (MO) 13 agosto 2019 – Si tratta probabilmente di un furto su commissione quello commesso nella notte tra domenica e lunedì ai danni dell’Opas (Organizzazione Produttori Allevatori di Suini) con sede in via Guastalla a Carpi. Nel mirino dei malviventi, una banda composta da tre membri, i prosciutti contenuti nel magazzino della ditta, destinati a essere poi immessi sul mercato “alternativo”.
I tre, dopo aver forzato il cancello e una porta antipanico si sono introdotti nel magazzino della stagionatura e hanno fatto man bassa di 250 prosciutti, per un valore che si aggira sui 30 mila euro. I prosciutti sono poi stati caricati nel cassone di un furgone in uso della stessa azienda. Prima di darsi alla fuga, i ladri hanno anche avuto il tempo di scassinare 12 distributori automatici di cibo e bevande per impadronirsi delle monetine. I tre si sono poi allontanati con il bottino, ma non hanno fatto i conti con le telecamere di videosorveglianza, che hanno ripreso il furto.
Così, quando il mattino dopo i dipendenti della Opas hanno scoperto l’accaduto, hanno immediatamente allertato i Carabinieri di Carpi e sono scattate le indagini, con il coinvolgimento dei colleghi dei territori vicini.
La banda è stata quindi intercettata nel territorio di Parma, dove gli spostamenti del furgone sono stati monitorati fino a una piazzola di sosta di una strada provinciale, dove il mezzo è stato abbandonato con tutta la refurtiva, probabilmente perché i malviventi si sono accorti di essere stati individuati e di avere alle costole le Forze dell’Ordine.
Il prezioso carico di prosciutti è quindi stato recuperato insieme al veicolo. Le indagini proseguono per identificare la banda, non solo i tre individui che materialmente hanno messo a colpo il furto, ma anche per risalire a chi lo ha commissionato e perché. Si partirà proprio dalla zona di Parma, nota per il suo rinomato prosciutto.
Il ritrovamento è avvenuto lunedì sera in una zona isolata. L'avanzato stato di composizione non ha consentito di capire se si tratta di un uomo o di una donna. Indagano i Carabinieri
di Manuela Fiorini Modena 11 settembre 2018 – Un cadavere in avanzato stato di composizione è stato rinvenuto nella serata di lunedì nelle campagne attorno a San Donnino, nel modenese. Il corpo era in una zona piuttosto isolata, in aperta campagna, frequentata soprattutto da coppie in cerca di intimità o da prostitute che si appartano con i loro clienti.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e gli uomini della Scientifica. Dalle prime indiscrezioni emerge che lo stato in cui si trovava il cadavere ha reso impossibile stabilire se si tratta di un uomo o di una donna.
Per determinarne il sesso e, soprattutto, l'identità, dovranno quindi essere effettuati esami autoptici approfonditi, che dovranno anche stabilire se si tratta di morte naturale o di omicidio e se il corpo è stato portato lì e abbandonato.
In attesa di ulteriori sviluppi, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.