Dalla piramide al cerchio

Dalla piramide al cerchio

Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016).
 
Bibliografia:
  1. Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) -
  2. La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) -
  3. Finestre di casa nostra (2013) -  
  4. Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016).

Telefono: +39 347 6005873

La conoscenza condivisa, per un nuovo modello di organizzazione scolastica. (Cosenza, 15 febbraio 2019 - sala degli specchi della provincia di Cosenza)

«La conoscenza condivisa è un innovativo modello culturale che consente di definire una nuova architettura dell'organizzazione scolastica, per garantire ad ogni componente la partecipazione attiva e la corresponsabilità nelle scelte e nei risultati dell'agire formativo, capace di favorire e di stimolare anche un clima positivo e motivante per i diversi attori coinvolti nel processo educativo ed in quello organizzativo».

Il mondo in cui viviamo è di fronte a grandi cambiamenti e la velocità con la quale la realtà muta ai nostri occhi è incessante e spesso imprevedibile. Negli ultimi anni la nostra società ha subito l'azione di media e di strumenti altamente tecnologici che hanno moltiplicato le potenzialità comunicative di ogni individuo soprattutto grazie alla nascita del pianeta Internet, dove le persone possono condividere in rete la conoscenza.

La rapidità con la quale vengono scambiate le informazioni facilita l'accesso a nuove fonti del sapere e apre le porte a nuove sfide sociali. Le ultime possibilità comunicative mostrano la fragilità della persona di fronte ad un progresso tecnico, freddo e a volte spersonalizzante, che persegue logiche utilitaristiche. A questa situazione si è aggiunto il rapido contagio delle crisi finanziarie che ha svelato l'inadeguatezza dei sistemi economici nazionali e internazionali.

L'intera organizzazione scolastica non può rimanere distante dai continui mutamenti che stanno caratterizzando la società contemporanea, ma essere attenta per cogliere i segnali in anticipo ed essere proattiva nell'adeguare se stessa ai desideri e ai bisogni della società contemporanea. Il seminario si propone di suggerire azioni e comportamenti orientati ad offrire una diversa prospettiva con la quale osservare la struttura delle organizzazioni scolastiche ancora oggi centrate sul modello piramidale, un modello burocratico e dirigistico che rappresenta uno degli aspetti di maggiore criticità delle nostre scuole, per la difficoltà nell'avviare e sostenere processi di miglioramento e raggiungimento dei fini e della missione assegnati dalla nostra Costituzione.

La scuola del futuro deve prevedere un modello circolare dove ognuno è parte integrante di un disegno collettivo che ha al centro la funzione che legittima la stessa esistenza delle istituzioni scolastiche, l'insegnamento-apprendimento, aperto alla possibilità di scambio di esperienze "tra pari", che sono proprie delle comunità di apprendimento, ove il sapere dell'uno viene messo a disposizione dell'altro, in un processo circolare ricorrente di costruzione della conoscenza con ampi riflessi nell'agire educativo.

La condivisione della conoscenza fonda le sue radici sul bene comune, essenza irrinunciabile per assicurare alla nostra scuola l'apertura al cambiamento e alla comprensione della complessità dei saperi contemporanei e di spalancare le porte alla reciproca attivazione di preziosi processi di apprendimento per fare crescere l'identità sociale e consentire alle persone di sentirsi attrici protagoniste e parte attiva del cambiamento.

 

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Domenica, 20 Gennaio 2019 07:05

Realtà aumentata e nuovi modelli formativi

La realtà aumentata nella scuola, nelle aziende e nella sanità del futuro, nuovi modelli formativi per i giovani, il lavoro e la cura del domani.

Di Guido Zaccarelli, Mirandola 20 gennaio 2019 - La realtà aumentata è entrata a fare parte della nostra quotidianità. Ogni giorno assume il ruolo incontrastato di attrice protagonista sul palcoscenico delle moderne, e future, tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

L'attenzione è qui rivolta alla tecnologia adottata e agli ambiti applicativi da mettere in campo per uno sviluppo etico e culturale della nostra società. L'uomo osserva la realtà che lo circonda tramite la percezione che sintetizza i dati provenienti dai recettori somato – sensoriali, (che contengono gli stimoli provenienti dal mondo esterno), in strutture dotate di significato, per aiutarlo a codificare la realtà. La percezione ha lo scopo principale di rilevare le somiglianze, le differenze fra gli individui e gli oggetti che osserva e di semplificare la realtà attraverso il processo di categorizzazione.

La percezione è il luogo principale dove si forma l'identità del singolo individuo, il Sé. Aiuta a costruire la conoscenza che avviene impiegando gli schemi, le mappe mentali, che contengono tutte le informazioni su un particolare oggetto della conoscenza grazie alla quale è possibile verificare i legami (forti o deboli) con l'oggetto della realtà che si sta osservando. Favorisce l'inferenza, che educa l'uomo alla risoluzione dei problemi: risolvere problemi significa, riempire o togliere le parti mancanti, o eccedenti, per ottenere una struttura logica dotata di significato, che conduca alla soluzione del quesito. Come sostiene lo psicologo britannico di origine polacca, Henry Taifel, uno dei padri fondatori della "teoria dell'identità sociale", «gli individui registrano solo quello che per loro ha significato, ciò che si può collegare, in modo più o meno stretto, ad oggetti già conosciuti per esperienza diretta o indiretta. Gli oggetti possiedono delle caratteristiche che appaiono pressoché invariabili. Grazie alla stabilità dellʹambiente, e alla coerenza psicologica, lʹindividuo può fare previsioni e crearsi aspettative sugli oggetti, sulle persone, sugli avvenimenti sociali».

Grazie a questi assunti è possibile iniziare a pensare alla "realtà aumentata" come fattore di progresso di nuovi modelli didattici aderenti ai piani di sviluppo della società contemporanea.

La realtà aumentata consente di aggiungere una ulteriore dimensione informativa al patrimonio di conoscenza dell'uomo. Grazie alle moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione, la realtà viene comunemente osservata con l'occhio digitale di un telefono, di uno smartphone o di occhiali dedicati. Gli stimoli ricevuti vengono successivamente trasformati in informazioni digitali per ottenere, ad esempio, una immagine o la riproduzione di un suono.

Con l'introduzione della realtà aumentata, è possibile aumentare il patrimonio informativo a favore dell'individuo, aggiungendo notizie di vario genere, rispetto alla dotazione precedente. Osservando un quadro, è possibile avere istantaneamente a disposizione la vita del pittore, la tecnica impiegata, l'anno di produzione dell'opera ed altre importanti informazioni aggiuntive. La realtà aumentata potrebbe avere importanti implicazioni nella scuola attraverso l'adozione di piani di studio integrati volti a favorire l'apprendimento di specifiche e dedicate aree d'interesse personale, culturale, sociale ed economico. In alcuni casi specifici, ad esempio, l'impiego potrebbe essere esteso per recuperare gli studenti affetti da DSA, Disturbi dell'Apprendimento, comunemente causato da un problema sensoriale, legato alla percezione, al linguaggio o di natura cognitivo.

Un altro ambito potrebbe essere legato alla Discalculia, intesa come la difficoltà a leggere i numeri e ad interpretare la matematica. I Disturbi dello Spettro dell'Autismo potrebbero essere interessati all'uso e alla applicazione della realtà aumentata. Il problem solving è uno degli ambiti profittevoli al quale aggiungere il metodo "imparare facendo". Ultimo, ma non meno importante, l'uso della tecnologia nel progetto "alternanza scuola - lavoro", dove il personale dell'azienda può aiutare i giovani studenti in aula nella soluzione dei problemi e gli insegnati sostenere i giovani sul piano didattico, quando sono in azienda.

In presenza di forme di disagio o di determinate patologie che possono minare la serenità dello studente e l'accesso alla quotidiana vita formativa – educativa, l'uso delle realtà aumentata potrebbe essere visto come un valido supporto da impiegare per completare il percorso di conoscenza – competenza messa in atto dalla nuova progettazione formativa. In ambito lavorativo, la realtà aumentata, potrebbe essere impiegata per consolidare la formazione a distanza degli operatori adibiti all'uso di determinate tecnologie e massimizzarne l'uso; in casi specifici, risolvere problemi grazie alla tempestività dell'intervento. In ambito sanitario, potrebbe senz'altro rendersi utile nell'integrare la formazione professionale del personale a distanza sul campo, ad esempio, nella cura e nell'assistenza del malato allettato che necessita di cure particolari, nella emergenza – urgenza, nel caso un operatore debba rendere funzionante un apparecchio che mostra situazioni di mancata o parziale operatività, alle organizzazioni di volontariato... e ulteriori possibili scenari applicativi.

La realtà aumentata diventerebbe uno strumento prezioso in casi specifici per favorire la risoluzione di problemi insorti al momento per rendere efficace il sistema della gestione del rischio clinico associato al cambiamento del concetto di errore, al monitoraggio e perfezionamento delle tecniche e misure adottate per raggiungere gli obiettivi primari che sono la sicurezza del paziente e la qualità dell'assistenza. L'introduzione della tecnologia 4.0 ha creato forti disparità, e asimmetrie, tra il mondo del lavoro, delle organizzazioni in genere, e il mondo della scuola. Tutti, nessuno escluso, potrebbero trarre utili giovamenti dalla implementazione di questa tecnologia che desidera essere continuamente esplorata per raggiungere la pienezza del suo mandato. Lo scopo è formare ed educare le persone ad un utilizzo consapevole della realtà aumentata per estrarre tutta l'energia in possesso del singolo per il benessere dell'intera collettività.

Riferimenti bibliografici:
UNIMORE, Psicologia Sociale, primo modulo, prof. Nicoletta Cavazza
Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Sitografia: https://it.wikipedia.org 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Domenica, 13 Gennaio 2019 07:25

Il mondo chiede all'uomo di vincere l'entropia

Il mondo ci osserva da vicino e da lontano, a volte con un solo occhio, a volte con due. Nel mentre riflette sulle condizioni in cui versa l'uomo, nella speranza che i singoli proclami si trasformino in azioni concrete, atte a bloccare l'entropia, per dare una svolta al futuro, lontano dalle illusioni.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 11 gennaio 2019 - L'entropia e l'illusione sono parole che vivono di vita propria, ma osservate con un occhio attento, mostrano una sottile prossimità, una comune vicinanza, dove una vive il riflesso dell'altra. L'entropia ci porta a vedere una trasformazione, ambientale, sociale, relazionale ed economica che avviene dal di dentro, spesso invisibile, i cui riflessi non sono immediatamente percepiti all'occhio umano, ma emergono incontrastati nel tempo, quando il fenomeno entra irrimediabilmente nel caos.

L'esempio più immediato ci viene proposto quando versiamo una modesta quantità di vino rosso in un bicchiere che contiene dell'acqua. Il vino si muove rapidamente verso il fondo, seguendo strade che cambiano rapidamente, fino a quando il colore rosso prevale rispetto alla condizione precedente, per raggiungere l'equilibrio. Il colore maschera l'andamento delle molecole che scontrandosi invisibili, le une con le altre, si comportano come le palline del biliardo, quando vengono colpite da una pallina esterna, che vuole modificare il loro stato d'equilibrio: il vino versato nell'acqua.

Nei casi specifici, è possibile tornare alle origini, riportando le palline nella loro condizione iniziale, oppure separare l'acqua dal vino? La risposta viene da sé. Il mago, è la persona che sul palcoscenico del teatro riesce a mostrare come l'acqua e il vino si possono unire e separare. Che lanciando una pallina in mezzo alle altre è possibile ritornare nelle condizioni iniziali. Illude il pubblico giocando con la realtà.

L'illusione nasce come dimensione ludica in cui l'uomo, o le circostanze, danno luogo alle scenografie del gioco, e del divertimento, per assumere nel tempo il ruolo dell'attore protagonista, dove l'abilità del gioco diventa realtà. Il mondo vede l'uomo immerso nell'illusione della realtà, che afferma voler cambiare, non avendo presente bene l'entropia, il caos nel quale è sprofondato, e al quale ogni giorno cerca di dare rimedio con interventi che già all'inizio sanno di sconfitta. Eppure è lì, ogni giorno, fermo in se stesso, sul palcoscenico della magia, nel fare credere al mondo l'esatto contrario.

L'entropia è un problema che l'uomo deve risolvere, evitando di illudere se stesso e il mondo che lo sta osservando, da vicino e da lontano. Socrate non ha lasciato scritti, se non per mano di Platone. Egli riteneva che i problemi degli uomini si potevano risolvere con il dialogo, fondato sul confronto ragionevole delle opinioni, per individuare soluzioni possibili nei singoli momenti e comuni contesti. Il suo pensiero era, ed è tutt'ora, rivolto all'uomo e alla sua responsabilità, nel risolvere i problemi che lui stesso ha creato, invitandolo ad evitare le lotte di classe e ogni azione che contrasti con il bene sociale. Ritornare alle origini? Impossibile. Occorre mostrare, senza illusioni, come si muovono le molecole tra di loro per dare al mondo la possibilità di sostenere l'uomo nel difficile compito di abbandonare l'individualismo economico, fonte dell'entropia, per dare un senso etico alla formazione dell'economia 5.0, dove evitare che la crescita economica, sia ancora una volta frutto del singolo e lo sviluppo sociale distante dal valore etico delle native comunità.

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Sitografia: http://www.homolaicus.com/teorici/socrate/socrate.htm 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.