Dalla piramide al cerchio

Dalla piramide al cerchio

Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016).
 
Bibliografia:
  1. Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) -
  2. La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) -
  3. Finestre di casa nostra (2013) -  
  4. Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016).

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Italo Calvino, nelle Città invisibili narra: Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? chiede Kublai Khan. Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra – risponde Marco – ma dalla linea dell'arco che formano. Kublai Khan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa. Polo risponde: Senza pietre non c'è arco.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 30 marzo 2019 - Le persone sono le pietre che formano la struttura portante della società e il loro valore rappresenta la linea che sostiene il ponte per renderla forte e stabile.

Il capitale umano è la risorsa più importante della collettività e rappresenta la perfezione circolare con cui disegnare la struttura di una comunità il cui valore complessivo rappresenta un capitale inimitabile, unico e insostituibile, di uno stato o di una nazione. La solidarietà è agire in solido (in questo caso non legato all'obbligo di corrispondere qualcosa a qualcun altro) in forte contrasto con l'elemosina che esprime un gesto di pietà.

La consapevolezza è il motore che muove l'agire dell'uomo verso l'altro trovando nell'etica l'energia per rendere autentica l'identità. La verità si materializza diventando fonte di attrazione degli altri grazie alla presenza della reciprocità che unisce tutti i punti della solidarietà per dare forma alla linea del ponte. La dignità completa "l'essere degno del gesto", coinvolgendo il mondo interiore dell'essere umano evitando di essere solo il frutto della superficialità animata dalla mano invisibile dell'apparire. Le sensazioni e le percezioni orientano l'energia interiore degli individui verso gli altri, per stimolare l'adesione e il coinvolgimento di una estesa pluralità di soggetti per disegnare altre linee e realizzare nuovi ponti e arterie di comunicazione dove mettere in contatto gli uomini tra loro.

Linee che si uniscono e ponti che si moltiplicano per creare una fitta rete di solidarietà crescente fino alla idea che possa raggiungere l'infinto. Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione ci mostrano una realtà che muta al volgere di ogni sospiro mettendo in contatto tra loro le persone e le cose. IOT, l'Internet delle cose, è una rete dove qualsiasi dispositivo può scambiare informazioni disegnando linee e costruendo ponti. Occorre creare anche l'Internet della solidarietà.

IOS, Internet of Solidarity, un nuovo paradigma da impiegare per disegnare linee e costruire i ponti della solidarietà, una rete solidale aperta al mondo dove incontrare la disponibilità di molti a condividere in solido la conoscenza, la competenza e i valori etici e morali del fare personale e professionale. Internet è un ponte che avvicina mondi distanti tra loro che acquista ogni giorno solidità diventando un punto di forza su cui affacciarsi per guardare l'universo nella sua totalità, dove uniti poter osservare nell'altro lo sguardo della verità.

Il BOS crea consapevolezza nell'arte del fare con l'intento di farla diventare la consuetudine e stimolare l'adesione con il mondo nel quale l'uomo è immerso. Un agire che entusiasma pronto a liberare energie preziose che trovano l'accordo di altre molecole, pietre che si uniscono per disegnare una linea, indispensabile per unire gli estremi e raggiungere l'altra sponda, creando un luogo comune dove vivere nuove esperienze di libertà e poter innalzare il cartello con scritto sopra: #essereSOLIDALI

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici: https://www.wikipedia.org/ 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 24 marzo 2019 - L'Arte ci riporta alla capacità del fare ordinato. La prima forma di arte che l'uomo ha incontrato, fin dalle sua genesi è il Cosmo, la cui origine greca consente all'individuo di cogliere nelle radici della sua etimologia il senso profondo del fare ordinato della vita e della sua stessa esistenza: tutto ciò che vediamo e tocchiamo è "fatto ad arte" in ogni suo aspetto, corpo, sostanza e potenza, capace di esprimere l'insieme coordinato di ogni forma di energia che si dispone per raggiungere il bene comune.

L'arte è anche tecnica che accomuna artisti e artigiani di tutti i campi dove la creatività e la realizzazione sono le espressioni fiorenti dell'esistenza dell'uomo e della sua capacità di essere unico in un contesto illuminato dalla luce e dall'energia dello Spirito. L'arte è invenzione, è magia, è musica, è scrivere, è oratoria, è scienza, è vivere il lento fluire del tempo che conduce l'individuo alla ricerca di senso per invitare l'uomo ogni giorno a non fermarsi innanzi alla sola interpretazione dei fatti e delle circostanze in questione, ma spingerlo ad andare oltre alla ricerca di nuove forme di pensiero.

L'arte è per eccellenza il grande strumento estetico impiegato dall'artista per illuminare con i suoi occhi gli sguardi di una realtà che proviene da un'altra prospettiva. L'anima e l'arte in stretta simbiosi, dove con l'anima entriamo nell'arte ma con l'arte possiamo parlare all'anima, e anche dell'anima, e quando ci avviciniamo all'arte troviamo altrettante difficoltà di definizione, di linguaggi e di confini. Le persone superano le difficoltà grazie alle loro virtù e come afferma Socrate, riescono a rimanere in equilibrio tra la mente e il corpo, dove tutto è frutto dell'intelligenza. Rimanere in equilibrio sulla trave non è esercizio da poco. È l'espressione autentica dell'arte, del fare ordinato della vita.

Cosa lega l'arte alla trave? Ho partecipato di recente ad una iniziativa di ginnastica artistica dove era presente anche mia nipote che si confrontava con altre atlete sulla trave. Vedendola ho notato la fermezza, la decisione e la concentrazione (come in tante altre) nell'eseguire la prova molto difficile alternata da momenti di vero suspense dove l'equilibrio mostrava segni di debolezza ad un istante successivo dove la sicurezza tornava padrona della situazione. Circostanze che si alternavano tra loro dove era difficile prevedere cosa sarebbe potuto avvenire qualche attimo dopo, che bisognava governare per non terminare anzitempo l'esercizio e uscire sconfitta dalla prova. Attimi dove era necessario indietreggiare per riportare il busto in equilibrio per poi riprendere la posizione e continuare spediti il cammino fino alla fine della trave. La trave è il simbolo della strada che ognuno di noi percorre ogni giorno immerso nei suoi pensieri, nelle sue attività, nei suoi bisogni e desideri. Dove non sempre incontriamo corrisposte le nostre aspettative assumendo comportanti in contrasto con ciò che la vita potrebbe proporci il giorno successivo seguendo le leggi della natura e dell'alternanza del giorno e della notte. L'equilibrio è arte, di sapere che per raggiungere la meta è necessario compiere passi indietro per riportare se stessi nella dimensione reale e ripartire perché la trave è la linea che disegna il viaggio della nostra vita.

La virtù è forza, coraggio che adorna di nobiltà l'uomo. Ogni singolo passo che l'uomo compie deve essere in armonia con se stesso e con le ragioni della sua esistenza consapevole che bisogna osare e avere il coraggio di uscire dalle difficoltà per dare senso alla nostra presenza, godendo della possibilità di entrare in contatto con tutte sfumature della realtà fino ad un momento prima sconosciute, dove la riflessione aiuta a trasportare la mente lontano dal presente, spostando il pensiero dal piano concettuale al piano concreto e renderlo operativo in rapporto all'insieme, arricchito di una nuova identità: l'arte di stare in equilibrio sulla strada della vita.

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/ 
http://www.sassuolo2000.it/2017/10/18/lions-club-mirandola-presenta-i-service-rivolti-alla-comunita-del-comprensorio/ 
http://www.sapere.it/enciclopedia/S%C3%B2crate+%28filosofo%29.html 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

La parola ha un peso, può essere una piuma e posarsi lievemente sulle ali dell'anima, può diventare una pietra tagliente e oscurare la luce dello Spirito

Di Guido Zaccarelli Mirandola 16 marzo 2019 - La parola è il mezzo con il quale l'uomo si relaziona con il mondo circostante attribuendo agli oggetti della realtà un valore simbolico legato al contesto, al significato e al suo significante. L'azione della parola è sempre legata al contesto ambientale e al suo limite informativo che visti nel loro insieme, condizionano fortemente l'azione messa in atto dalle persone nel loro atto comunicativo, ovvero il trasmettere e ricevere informazioni tra di loro.

Il contesto, in generale, svolge soprattutto la funzione di arricchire e completare il senso del linguaggio e suggerisce all'individuo la scelta di una parola rispetto ad un'altra. La parola ha un peso, può essere una piuma, e posarsi lievemente sulle ali dell'anima, o una pietra tagliente in grado di oscurare la luce dello Spirito. Il contesto si può ampliare o restringere secondo le esigenze presenti nell'interazione comunicativa.

Il senso precisa la direzione che l'interlocutore deve seguire per comprendere e si completa con le diverse sfumature create dall'applicazione particolare di una parola posta in una cornice specifica: tutto ciò che "circonda" una data parola, la situazione, i vincoli culturali, contribuisce al completamento del significato. Fondamentale è sempre la pertinenza, legata al contesto, intesa come l'insieme delle condizioni, delle opportunità e dei vincoli, spaziali, temporali, relazionali e culturali presenti in un qualsiasi scambio comunicativo. La parola è l'espressione autentica della verità. Il venir meno a questa condizione, afferma Socrate, significa applicare l'arte del compromesso e questo non fa bene alla parola e nemmeno all'arte del proferire.

La parola deve essere imbevuta di verità per assumere l'importanza che il contesto le assegna. Il tempo consolida la fiducia nella persona quando la parola è tenuta in vita dalla sorgente della verità, smarrirla, è un attimo, un battito d'ali. Il significato rimanda al contenuto espresso con la parola, il significante rimanda all'insieme dei segni visivi e fonetici che riportano al significato. Ad esempio: alla lavagna è riportata la parola gatto.

La parola viene impiegata come vettore per spiegare alle persone in ascolto il significato visivo della parola gatto, in questo caso attraverso un disegno essenziale del gatto. Nel nostro caso, il significato è il concetto mentale che rimanda al gatto. Il significante è l'espressione vocale del gatto, (la parte fisicamente percepibile che corrisponde all'insieme dei segni visivi e fonetici che riportano al gatto). La parola come si vede agisce sul piano dell'espressione e del contenuto entrando in modo diretto a contatto con tutti gli organi di senso della persona che in base alle condizioni definite dal contesto, e dalla sua situazione psicofisica, accoglie la parola assegnando valori completamenti differenti in base alle circostante, mettendo in atto reazioni positive, negative o neutre. La scelta della parola è fondamentale per stabilire la nascita, la continuità o l'uscita di scena da qualsiasi atto comunicativo.

La parola mette in azione le persone, agendo sulla funzione referenziale che riguarda il contesto, sulla funzione emotiva, sulle funzione conativa, che usa le espressioni per convincere l'interlocutore, sulla funzione poetica per donare alla parola l'effetto e in ultimo sulla funzione metalinguistica che rimanda alla spiegazione.

La parola deriva dal latino parabola e ha lo scopo di semplificare espressioni complesse e articolate e nel tempo ha dato vita alla parola balistica, che sappiamo essere una branchia della fisica che studia il moto di un proiettile. La parabola conduce a immaginare la traiettoria disegnata da una parola quando viene emessa e quando viene ricevuta da un interlocutore, al pari di un proiettile il cui risultato finale dipende dalla forza di gravità e dalla forza impressa nella fase di sparo. La parabola già alla fine dell''800 ha iniziato a vedersi applicata nelle costruzioni e in modo particolare nei ponti trovando oggi espressioni di autentica bellezza e rarità architettonica.

La parola quando viene pronunciata disegna una traiettoria che dipende dalla forza espressa e dal peso che viste nel loro insieme, determinano l'altezza e la distanza della caduta. Una parola espressa con dolcezza diventa lieve e pronta a raggiungere in volo gli strati alti dell'atmosfera, sospinta dal vento caldo della verità in attesa di posarsi sulle ali dell'anima.

La verità è l'energia che tiene in vita la parola. Una stretta di mano, che vale oltre la parola scritta o pronunciata, dove il significato e il significante si uniscono nel segno della fiducia. Le traiettorie variano in base alle parole. Piume che diventano pietre taglienti con le facce aguzzine che disegnano una traiettoria di breve durata per raggiungere taglienti gli strati più intimi dell'essere umano, offuscando la luce dello Spirito.

Un terremoto che spazza via le consapevolezze tenute in vita dalla forza della verità alimentando la spirale del disagio, e della fiducia in se stessi e negli altri. Un labirinto dove le parole perdono il loro significato etimologico incapaci di dare risposte ai mille perché. Spesso non ci sono risposte. Cercarle, significa perdere tempo per l'impossibilità di calarsi nell'anima altrui.

Occorre dare prova di sé e iniziare a disegnare una nuova parabola dove la parola è al centro dell'atto comunicativo in grado di educare le persone all'uso umano della parola stessa. Solo in questo modo potremo fare emergere la sua verità.

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.

Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/ 
https://www.itals.it/nozion/noza.htm 
https://fabiogabetta.wordpress.com/2009/12/27/socrate-e-platone-reificazione/ 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.