Allerta in Europa per nuova epidemia di E coli in Francia. Nonostante la notizia sia stata rilanciata da decine di testate giornalistiche l'allerta è risultata una "Bufala".
Di Virgilio - Parma 31 marzo 2016 - Non che il fatto non sia realmente accaduto peccato che risalga al 2011, il 16 giugno più precisamente e non il 29 marzo 2016.
L'autorevole agenzia che aveva erroneamente diffuso la notizia e poi rilanciata da altrettanto autorevoli divulgatori mediatici, lo scorso 29 marzo scriveva che "Le autorità sanitarie francesi hanno ordinato un richiamo di hamburger venduti dalla catena dei supermercato Lidl dopo che sette bambini sono stati ricoverati in ospedale. A lanciare l'allarme è anche la Food Safety News USA. La paura del batterio killer che provoca la diarrea mortale arriva in Francia nel peggiore dei modi. Sette bambini finiscono in ospedale a Lille (tre sono in dialisi) dopo aver mangiato hamburger contaminati da un tipo di batterio dell'E.coli. Lo hanno riferito le autorità sanitarie, precisando che i sospetti si concentrano su un tipo di carne venduto nei supermercati Lidl."
Ma girovagando in WEB ecco che nel 2011 le testate riportavano: E.coli negli hamburger Paura per sette bimbi francesi.
PARIGI - Sette bambini sono stati ricoverati, in condizioni preoccupanti, in ospedale a Lille, nel nord della Francia, dopo aver mangiato hamburger contaminati da un tipo di batterio dell'E.coli. Lo hanno riferito le autorità sanitarie, precisando che i sospetti si concentrano su un tipo di carne venduto nei supermercati Lidl.
L'epidemia legata al cosiddetto batterio-killer, potrebbe quindi registrare un nuovo, inquietante capitolo.Anche se il batterio di Escherichia Colinon non è dello stesso ceppo del batterio killer che ha colpito in Germania. Come ha riferito un portavoce della Commissione Ue, precisando che «per ora non è stato lanciato un allarme europeo» e che Bruxelles attende chiarimenti sulle cause della contaminazione. Il ceppo che ha colpito in Francia è «il più comune (0157), rispetto al ceppo 0104 che ha colpito in Germania».
Troppo simili i testi per pensare che, a 5 anni di distanza, si possa essere verificato il medesimo episodio colpendo il medesimo numero di vittime e la responsabilità in carico alla medesima azienda, distribuita dalla medesima insegna.
Dispiace constatare che solo una testata abbia fatto ammenda e si sia scusata con il pubblico. Tutti gli altri, col loro silenzio, hanno perduto una occasione per dimostrare onestà professionale e intellettuale.
Torna l'incubo della "mucca pazza" in Europa o è solo un caso isolato? Perché la BSE dopo un lungo tempo dall'ultima segnalazione è stata scoperta in una mucca, in particolare, in un animale da macello nelle Ardenne.
Tuttavia, le autorità sanitarie avrebbero già chiarito che non ci dovrebbe essere alcun rischio per i consumatori.
Si tratta della prima volta dal 2004 che un caso di BSE (encefalopatia spongiforme bovina) non veniva registrato ufficialmente in un bovino in Francia. L'animale proveniente dal circondario delle Ardenne non presentava segni di malattia clinica, come ha comunicato il Ministero dell'Agricoltura martedì 22 marzo.
Il quadrupede sarebbe morto a metà di marzo nell'azienda agricola ed il 17 marzo ha subito un test rapido. Dal momento che questo era stato positivo, le autorità hanno immediatamente effettuato le verifiche opportune. La conferma della o non presenza della BSE dovrebbe avvenire negli otto-dieci giorni. Un campione è stato inviato in Gran Bretagna dove sarà analizzato dal laboratorio di riferimento in Europa su questa malattia. In attesa, come misura preventiva, all'allevatore è stata notificata un'ordinanza prefettizia con cui si comunica che la mandria composta da 400 animali è stata posta "sotto sorveglianza" vietando la circolazione degli animali in questione di fuori dell'azienda.
La BSE (in inglese Bovine Spongiform Encephalopathy), o encefalopatia spongiforme bovina è una malattia neurologica cronica, degenerativa e irreversibile che colpisce i bovini causata da un prione, una proteina patogena conosciuta anche come "agente infettivo non convenzionale".Il morbo è diventato noto all'opinione pubblica come morbo della mucca pazza (in inglese MCD, mad cow disease). La BSE fa parte di un gruppo di malattie denominate encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) che colpiscono diverse specie animali, compreso l'uomo. L'infezione da animale ad animale è ritenuta improbabile. Per motivi precauzionali la BSE atipica è stata trattata come se fosse la versione classica e prese appropriate misure in applicazione della normativa dell'UE che prescrive queste procedure precauzionali. In generale, nel contesto della protezione dei consumatori nella macellazione di bovini vengono rimossi materiali a rischio come il cervello e il midollo spinale che vengono distrutti professionalmente. Negli ultimi otto anni a tutti gli animali macellati inoltre vengono eseguiti i test rapidi per la BSE. L'epidemia è stato rilevata per la prima volta in Gran Bretagna nel 1986. Causa principale della trasmissione della BSE classica è, secondo lo stato attuale delle conoscenze, l'alimentazione di carne contaminata ed ossa.
In Francia, l'infezione potrebbe essere dovuto al sostituto del latte secondo il Ministero. Siccome ci muoviamo in una dimensione europea quando si tratta di alimentazione ed in particolare del commercio di carni, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è necessario che le autorità europee monitorino attentamente in casi del genere l'evolversi della situazione, mentre alle autorità sanitarie italiane spetta il difficile compito di verificare puntualmente che lo stock di carne da cui proviene il bovino contagiato non venga commercializzato anche nel Nostro Paese, ciò anche a tutela e protezione dei consumatori e per non destare facili allarmismi.
(22 marzo 2016)
La Risoluzione sottoscritta dai due consiglieri: Bertani e Piccinini (M5S) affinché la Regione si attivi per il divieto di produzione e uso: "Sostanza cancerogena, la Giunta intervenga in tutte le sedi istituzionali per vietarne il commercio"
Bologna 25 febbraio 2016 - L'utilizzo di prodotti fitosanitari a base di glifosato è oggetto di una risoluzione presentata da Andrea Bertani, primo firmatario, e Silvia Piccinini (M5S).
Nel settembre scorso, ricordano i consiglieri, il tavolo delle associazioni ambientaliste e dell'agricoltura biologica ha inviato al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, al ministro dell'Ambiente, della tutela del territorio e del mare, al ministro della Salute e a tutti i presidenti delle Regioni "la richiesta di un provvedimento urgente per il divieto della produzione, commercializzazione e uso di tutti i prodotti fitosanitari a base di glifosato nel territorio nazionale, nonché la rimozione del prodotto da tutti i disciplinari di produzione che attualmente lo contengano e l'esclusione da qualsiasi contributo, nei Piani di sviluppo rurali (Psr), per le aziende che lo utilizzino".
A tutt'oggi, però, né il Governo né le Regioni "avrebbero dato risposta al riguardo e, dato che il glifosato continua a essere incluso nel Piano d'azione nazionale (Pan) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, tutti i Psr gestiti dalle Regioni sono in procinto premiarne l'utilizzo attraverso il finanziamento, nella misura 10, dell'agricoltura integrata e conservativa". L'uso sostenibile dei fitofarmaci, quindi, "paradossalmente promuoverà l'utilizzo di un prodotto ritenuto cancerogeno per gli animali e potenzialmente cancerogeno per l'uomo".
Bertani e Piccinini, pertanto, chiedono alla Giunta regionale "di impegnarsi in tutte le sedi istituzionali, nel rispetto del principio di precauzione e a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente, per sollecitare il Governo a intervenire in ambito europeo al fine di vietare la produzione, la commercializzazione e l'uso di tutti i prodotti a base di glifosato, il cui utilizzo può essere sostituito da buone pratiche agro ecologiche come le coltivazioni biologiche e biodinamiche, e a inserire la ricerca e rilevazione del glifosato nei monitoraggi delle acque, sia ordinari sia straordinari, effettuati da Arpae".
(Tutti gli atti consiliari – interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(lg)
Mamme attenzione: Coop ritira "Scodella Cars" per bambini della BBS SpA. Rischio contaminazione da melamina. BBS SpA ha deciso cautelativamente di ritirare dal mercato il prodotto
Emilia 25 febbraio 2016 - La notizia è stata diffusa anche come allerta sul sito Coop per avvisare i clienti.
BBS SpA ha deciso cautelativamente di ritirare dal mercato il prodotto Scodella Cars 14 cm ref. 122291 lotto 43529. Nonostante i controlli e le analisi allora effettuati ne permettessero la vendita, è ora emerso che la succitata scodella presenta una migrazione di melamina che non ne permette l'uso. La melamina è impiegata, con la formaldeide per la produzione di materie plastiche e resine melamminiche, utilizzate per prodotti a contatto con gli alimenti, ma anche in molti altri processi produttivi.La melamina è spesso associata ad alcune molecole correlate quali ammelina, ammelide e soprattutto acido cianurico. La FDA ha identificato la causa di morte, di diverse migliaia di cani e gatti, per insufficienza renale, nella ingestione di pet food a base di glutine di frumento, importato dalla Cina (settembre 2006), contenente melamina.Melamina ed ac. cianurico sono stati trovati in mangimi, (USA, Canada ed in altre parti del mondo), destinati ai suini, ai polli ai pesci ed agli animali da affezione, in materie prime ad alto titolo proteico, soia biologica compresa, di provenienza cinese. In Italia (fine 2008) la morte sospetta di due cani viene fatta risalire al consumo di mangimi, nei quali è stata riscontrata melamina in misura apprezzabile. Non sembra, sia stata ad ora identificata l'origine della contaminazione del mangime. Dal gennaio 2008 ad oggi sono state emesse complessivamente, nella UE, per melamina), 58 notifiche ed allerte da parte del RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed); di queste 3 per pet food (una in Italia per crocchette, a base di farina di pesce, per cani, con 13 ppm, nel marzo 2009) e 3 per materie prime. Praticamente per tutte le segnalazioni è evidenziabile l'origine cinese. Lo scorso anno una patologia caratterizzata da blocco renale, che ha interessato oltre 50.000 bambini in Cina, con vari decessi, è stata attribuita alla ingestione di latte in polvere contenente melamina. A parte l'episodio cinese, vi è una esposizione di fondo delle popolazioni alla melamina, legata alla migrazione da contenitori e stoviglie a base di resine melamminiche. Le condizioni di migrazioni maggiori si hanno in presenza di alimenti acidi specie se sottoposti ad alte temperature. L'UE, con la Dir. 2002/70/CE, fissa il limite massimo di migrazione in 30 mg/kg di alimento. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" invita i consumatori che hanno già acquistato tali scodelle del lotto 43529 a restituirle al punto vendita. Sarà riconosciuto loro l'importo speso o la sostituzione con un prodotto analogo.
(25/2/2016 Lecce - Giovanni D'AGATA)
Auchan e Coop hanno ritirato dalla vendita le barrette di cioccolato nei negozi. Anche i chioschi automatici stanno provvedendo a svuotarli dalle barrette incriminate.
Emilia 24 febbraio 2016 Le barrette di cioccolato Mars miniature e Snickers multipack, dopo essere state richiamate in 55 paesi, saranno tolte anche dagli scaffali dei grandi dettaglianti e dai distributori automatici in Italia. Auchan e Coop hanno infatti annunciato che il ritiro solo dai loro negozi riguarda 2.000.000 prodotti. Chi ha già acquistato uno di questi articoli prodotti in Olanda e che potrebbero contenere pezzetti di plastica può riportarlo in negozio e chiedere il rimborso. Pure i chioschi stanno svuotando gli automatici, togliendo le barrette incriminate. Chi ha già acquistato le barrette, che potrebbero potenzialmente contenere pezzetti di plastica, spiega Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" può riportarle in negozio e sarà rimborsato.
(Lecce, 24 febbraio 2016 Giovanni D'AGATA)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 07 21 febbraio 2016
Cereali, segnali tenui di ripresa. Il "Parmigiano" di segatura è USA. Il patrimonio di DOP e IGP. il caffè piace e fa bene. italian Sounding. Il consorzio del Parmigiano Raggiano ricorda il senatore Mora.Editoriale, la doccia fredda della Corte dei Conti.
SOMMARIO Anno 15 - n° 07 21 febbraio 2016 (prodotto in allegato scaricabile in formato pdf)
1.1 editoriale La doccia fredda della Corte dei Conti
2.1 formaggio e sicurezza Se il "parmigiano" ha la segatura, allora è statunitense
3.1 cereali Cereali, verso la ripresa?
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati, sempre in crisi.
5.1 DOP e IGP, un patrimonio Dop e IGP, un patrimonio da 13,4 miliardi
6.1 salute e benessere Boom di celiaci e il settore agroalimentare torna al passato
6.2 agricoltura Produzione integrata: l'agricoltura sempre più attenta all'ambiente
6.3 export Export, Alleanza cooperative: agroalimentare sulla strada giusta. recuperare deficit bilancia commerciale (-6 mld)
7.1 gestione allevamenti Allevamenti, la rete rivoluziona la gestione di stalle e imprese del settore
7.1 caffè Il caffè piace e fa bene
7.3 italian sounding Italian Sounds better, in Colombia e Messico spopola il sounding legale
8.1 Lutto Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ricorda il Senatore Giampaolo Mora
8.2 cereali Cereali, tenui segnali rialzisti
9.1 latte Latte, eccesso di produzione e mercato al ribasso. La risposta di Alleanza Cooperative
11.1 promozioni "vino" e partners
Risparmio privato sotto attacco. Cereali resistono alla tempesta finanziaria. Inarrestabile Parmigiano Reggiano. A Bologna si parla del dopo EXPO. Bonifiche, Tonello non ci sta... Minori produzioni di mais. NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.
SOMMARIO Anno 15 - n° 03 24 gennaio 2016 (Allegato il file in pdf da scaricare)
1.1 editoriale Risparmio privato sotto attacco.
3.1 cereali Cereali, le commodities resistono alla tempesta
4.1 cereali Cereali, stabili nonostante la tempesta finanziaria.
5.1 Lattiero Caseario Inarrestabile Parmigiano Reggiano
6.1 eventi L'eredità di Expo per il futuro dell'agricoltura regionale
6.2 eventi Lambrusco nel mondo
7.1 Bonifiche Bonifiche, Tonello: "La lista guidata da Franceschini è la vera danneggiata"
7.2 export agroalimentare Agroalimentare motore dell'export
8.1 nomine Emilia Romagna. I nuovi direttori generali
9.1 imprese Conserve Italia Food Service in primo piano al RHEX 2016
10.1 MAIS e Soia Minori produzioni di Mais e Soia previste in Sud Africa e USA.
11.1 sicurezza consumatori NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.
12.1 promozioni "vino" e partners
Intensa attività di controllo e prevenzione condotta a termine dal reparto dei NAS di Parma. Complessivamente sono state 2.600 le ispezioni condotte sulla "Via Emilia" da Piacenza a Modena. I dati per provincia.
NAS Carabinieri di Parma: 2.060 ispezioni, nel corso del 2015, nell'ambito delle province di competenza: Parma, Reggio Emilia, Modena e Piacenza. Centosessantasei i sequestri portati a termine nel settore degli alimenti (vini, salumi, conserve, latte, olio) e della sanità (farmaci ad uso umano e veterinario, fitofarmaci, integratori (oltre 17.000 confezioni in parte non notificati al Ministero della Salute e in parte vantanti proprietà curative), giocattoli e articoli vari. Sospesa l'attività di 13 strutture: studi medici (di cui uno sottoposto a sequestro penale), centri massaggi, strutture socio assistenziali, ristoranti esercizi di vendita al dettaglio.
E' il bilancio dell'attività operativa posta in essere dai militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Parma.
Diversi e numerosi i settori di competenza: dalle acque minerali e bibite fino agli zuccheri passando per gli alimenti dietetici, ristorazione, prodotti ittici, farmacie, sanità pubblica e privata, studi medici privati e convenzionati con il SSN, prodotti fitosanitari, benessere degli animali etc..
Particolare attenzione è stata posta alle attività di controllo nel settore alimentare a garanzia delle eccellenze agroalimentari italiane e locali e a tutela sia dei consumatori che delle aziende che operano in maniera corretta. Controlli nel settore sanitario con particolare attenzione al fenomeno dell'abusivismo nelle professioni sanitarie e alle truffe in danno del SSN. Controlli anche nel campo del benessere degli animali.
Nell'ambito del contrasto al fenomeno dell'abusivo esercizio delle professioni sanitarie sono state indagate in stato di libertà alle competenti autorità giudiziarie 39 persone che prestavano la loro opera all'interno di quindici studi. In otto studi medici sono state rinvenute complessivamente 171 confezioni di specialità medicinali scadute di validità, i titolari degli studi sono stati segnalati in stato di libertà per somministrazione di farmaci scaduti. All'interno di un esercizio commerciale etnico sono state rinvenute 36 confezioni di farmaci privi dell'A.I.C. e, conseguentemente, il titolare del negozio è stato indagato in stato di libertà per abusivo esercizio della professione di farmacista. Il 26% (pari a 530) delle attività sottoposte a ispezione, sono risultate non conformi. I Carabinieri del NAS hanno proceduto al campionamento di oltre 500 prodotti successivamente sottoposti ad analisi di laboratorio (prodotti alimentari, prodotti destinati a particolare alimentazione). 1.514 le violazioni penali e amministrative rilevate; 213 persone sono state indagate in stato di libertà alle competenti Procure della Repubblica e 715 sono le persone segnalate alle diverse Autorità Amministrative. Cinquecentoventottomilacinquecento euro l'importo delle violazione amministrative contestate. 168 tonnellate di prodotti e merci varie poste sotto sequestro per un valore commerciale pari a oltre 6 milioni di euro.
Piacenza e provincia le ispezioni portate a termine sono state 301, di queste settantasei sono risultate non conformi, pari al 25% del totale. Settantaquattro i campionamenti eseguiti. Sono state rilevate 209 violazioni penali e amministrative, ventiquattro persone sono state indagate in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Piacenza, centotredici le persone segnalate alle competenti autorità sanitarie (sindaco e ASL). Poco meno di 123.000,00 euro l'importo delle violazioni amministrative contestate. Diciannove i provvedimenti di sequestro adottati. Uno studio medico è stato posto sotto sequestro. Nell'ambito del contrasto al fenomeno dell'abusivo esercizio delle professioni sanitarie sono state indagate in stato di libertà alle competenti autorità giudiziarie 13 persone che prestavano la loro opera all'interno di cinque studi. In uno studio medico sono state rinvenute 6 confezioni di specialità medicinali scadute di validità, il titolare dello studio è stato segnalato in stato di libertà per somministrazione di farmaci scaduti. Importante l'attività di tutela svolta nel settore della sicurezza alimentare con il sequestro di un deposito di bevande privo di autorizzazione al funzionamento, il sequestro di oltre 6 tonnellate di alimenti scaduti di validità, privi di rintracciabilità o irregolari nell'etichettatura, per un valore commerciale complessivo di oltre 68.000,00 euro. Sequestrati anche un centinaio di giocattoli e prodotti carnevaleschi privi in etichetta delle indicazioni in lingua italiana. Poco meno di un milione di euro il valore delle merci in sequestro.
A Reggio Emilia e provincia le ispezioni portate a termine sono state poco meno di 450. Per 108 attività (pari al 24%) sono state riscontrate irregolarità. Cento i campionamenti di alimenti eseguiti. Sono state rilevate 291 violazioni penali e amministrative, quarantacinque persone sono state indagate in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Reggio Emilia, centotrenta le persone segnalate alle competenti autorità sanitarie (sindaco e ASL). Oltre novantatremila euro l'importo delle violazioni amministrative contestate. Nell'ambito del contrasto al fenomeno dell'abusivo esercizio delle professioni sanitarie sono state indagate in stato di libertà alle competenti autorità giudiziarie 8 persone che prestavano la loro opera all'interno di due studi, uno dei quali posto sotto sequestro poiché vi operava un odontotecnico. In due studi medici sono state rinvenute complessivamente 41 confezioni di specialità medicinali scadute di validità, i titolari degli studi sono stati segnalati in stato di libertà per somministrazione di farmaci scaduti. Anche il titolare di un esercizio etnico è stato indagato in stato di libertà per abusivo esercizio di una professione sanitaria poiché all'interno del negozio sono state rinvenute 36 confezioni di farmaci privi di A.I.C. Sospesa l'attività di due centri massaggi, due studi medici e una stalla. Nell'ambito della sicurezza alimentare sono stati sottoposti a sequestro 2.286 kg. di prodotti alimentari vari scaduti di validità, privi di rintracciabilità o irregolari nell'etichettatura, per un valore commerciale complessivo di poco meno di 40.000,00 euro. Sequestrati anche poco meno di centocinquanta giocattoli e prodotti carnevaleschi privi in etichetta delle indicazioni in lingua italiana. Centoquarantatre flaconcini di pigmenti per tatuaggi sono stati posti sotto sequestro poiché alle analisi sono risultati contenere sostanze chimiche in quantità superiore rispetto ai limiti. Nel campo dei prodotti destinati a una particolare alimentazione, posti sotto il vincolo del sequestro 125 flaconi di integratori alimentari non notificati al Ministero della Salute. Poco meno di un milione e mezzo di euro il valore complessivo delle merci in sequestro.
A Parma e provincia le ispezioni portate a termine sono state oltre novecento. Poco meno di trecento i campionamenti di alimenti e prodotti vari eseguiti. Il 26% (234) delle attività sottoposte a controllo, è risultata irregolare. Sono state rilevate oltre 700 violazioni penali e amministrative, centoundici le persone indagate in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Parma, trecentonove le persone segnalate alle competenti autorità sanitarie (sindaco e ASL). Oltre 176.000 euro l'importo delle violazioni amministrative contestate. Nell'ambito del contrasto al fenomeno dell'abusivo esercizio delle professioni sanitarie sono state indagate in stato di libertà alle competenti autorità giudiziarie 9 persone che prestavano la loro opera all'interno di quattro studi. In uno studio medico sono state rinvenute 52 confezioni di specialità medicinali scadute di validità, il titolare dello studio è stato segnalato in stato di libertà per somministrazione di farmaci scaduti. Ottantasette i sequestri portati a termine nel settore degli alimenti (salumi, latte, formaggi, prodotti da forno, prodotti ittici, olio) e della sanità (farmaci ad uso umano e veterinario, fitofarmaci, integratori (oltre 17.000 confezioni in parte non notificati al Ministero della Salute e in parte vantanti proprietà curative).
Nell'ambito della sicurezza alimentare sono stati posti sotto sequestro 139 quintali di prodotti vari . scaduti di validità, privi di rintracciabilità o irregolari nell'etichettatura. Tre centri massaggi sono sati sottoposti a provvedimento di sequestro e/o di sospensione dell'attività. Posti sotto sequestro anche una pescheria e un ristorante per carenze autorizzative e igienico sanitarie. Poco meno di quattro milioni di euro il valore delle merci in sequestro.
A Modena e provincia le ispezioni portate a termine sono state poco meno di 400. Cinquantotto i campionamenti di alimenti eseguiti. Il 28% (110) delle attività sottoposte a controllo è risultato irregolare. Sono state rilevate oltre trecento violazioni penali e amministrative, trentadue persone sono state indagate in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Modena, centocinquantotto le persone segnalate alle competenti autorità sanitarie (sindaco e ASL). Centoventottomila euro l'importo delle violazioni amministrative contestate. Trentaquattro le chiusure e sequestri adottati, tra i quali: la sospensione di un centro estetico poiché carente di autorizzazioni. Nell'ambito del contrasto al fenomeno dell'abusivo esercizio delle professioni sanitarie sono state indagate in stato di libertà alle competenti autorità giudiziarie 8 persone che prestavano la loro opera all'interno di quattro studi. In due studi medici sono state rinvenute 72 confezioni di specialità medicinali scadute di validità, i titolari degli studi sono stati segnalati in stato di libertà per somministrazione di farmaci scaduti. A seguito di specifica indagine è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria un soggetto, italiano quarantenne, che per decenni ha esercitato abusivamente le professioni sanitarie di infermiere in strutture di assistenza per gli anziani ma anche di psicologo, commettendo anche altri reati quale sostituzione di persona e circonvenzione di incapace. Nei suoi confronti è stata disposta la misura cautelare dell'obbligo di dimora. Importante l'attività di tutela svolta nel settore della sicurezza alimentare con il sequestro di oltre 12 tonnellate di alimenti scaduti di validità, privi di rintracciabilità o irregolari nell'etichettatura, per un valore commerciale complessivo di oltre 67.000 euro. Sequestrati anche luminarie natalizie e ventimila accessori per braccialetti giocattoli mancanti dei necessari requisiti di sicurezza e delle indicazioni in lingua italiana. Poco meno di duecentoventiduemila euro il valore complessivo della merci in sequestro.
Parma, lì 8 gennaio 2016
Conad ritira dai supermercati la farina di mais Bramata: "Micotossina oltre i limiti". L'azienda si scusa e offre il rimborso o la sostituzione della confezione.
di Virgilio Parma 6 gennaio 2016 -
"Conad" ha deciso il ritirato dagli scaffali delle confezioni da un chilo di Farina di mais Bramata a marco Conad.
L'allarme riguarda le confezioni con il codice EAN 8003170025066, che riportano come data di scadenza il 28/08/2018.
Nella farina, prodotta per la Conad Soc. Coop, dall'azienda Molino Nicoli spa, "è stata riscontrata la presenza di micotossina in quantità minima ma lievemente superiore ai parametri stabiliti", come spiega la catena di supermercati sul proprio sito.
Scusandosi per il disagio arrecato, Conad informa che: "Al fine di scongiurare qualsiasi possibile rischio per la salute, i clienti che fossero in possesso di confezioni appartenenti al medesimo lotto sono invitati a riportarle in qualsiasi punto di vendita Conad, che provvederà alla sostituzione con altro prodotto o al rimborso".
IL COMUNICATO CONAD
Importante avviso ai clienti richiamo prodotto 30/12/2015
RICHIAMO PRODOTTO
CONAD Soc. Coop. ha ordinato in via precauzionale il ritiro del seguente lotto di produzione:
Farina di mais Bramata Conad Kg 1
cod. EAN 8003170025066
Da consumarsi pref. entro 28/08/2018
prodotto per Conad da Molino Nicoli SpA – Via Locatelli, 6 – Costa di Mezzate (BG) nel quale è stata riscontrata una non conformità (presenza di micotossina in quantità minima ma lievemente superiore ai parametri stabiliti).
Al fine di scongiurare qualsiasi possibile rischio per la salute, i clienti che fossero in possesso di confezioni appartenenti al medesimo lotto sono invitati a riportarle in qualsiasi punto di vendita Conad, che provvederà alla sostituzione con altro prodotto o al rimborso.
Ci scusiamo per il disagio arrecato.
Solo una scadenza sbagliata. Granarolo ha ritirato dagli scaffali di COOP e Auchan le confezioni da 500 grammi di Mascarpone che riportano la data di scadenza del 8/12/2016 invece di 8/12/2015.
di Virgilio, Parma 2 novembre 2015 -
Una scadenza errata sulla confezione da 500 grammi del mascarpone ha imposto a Granarolo il ritiro dal commercio delle confezioni relativamente al lotto N5278C3. Una decisione responsabile e tempestiva che mette in sicurezza i consumatori. La scadenza impressa sulle confezioni data il 2016 invece del 2015 come evidenziato dal comunicato della stessa azienda produttrice.
La nota di Granarolo - In merito al richiamo dagli scaffali effettuato dalla Granarolo del Mascarpone cremoso nella confezione da 500 grammi, vorremmo puntualizzare che il ritiro riguarda esclusivamente il lotto N5278C3, con bollo di identificazione e sede dello stabilimento: IT 03 144 CE, Via San Giovanni Bosco, 37/39 Usmate Velate (MB).
Il problema che ha determinato il ritiro è solo la scadenza sbagliata: 08/12/2016 al posto di 08/12/2015 e il mascarpone può essere consumato tranquillamente entro l'8/12/2015.
Riteniamo, pertanto, che Granarolo nell'effettuare il richiamo abbia agito in modo responsabile e che tale decisione sia condivisibile da parte di tutti i suoi consumatori.