Open Day 11 E 18 Gennaio Ore 15.00
Alla Casa della Musica, Proges Educa Impresa sociale ha presentato alla città il nuovo indirizzo formativo del Liceo Olivetti: lo STEAM (Science Technology Engineering Arts and Mathematics) International, attuato con il supporto scientifico didattico dell’Istituto Paritario di Istruzione scolastica e di Formazione professionale Giuseppe Veronesi di Rovereto, la partnership dell’Unione degli Industriali di Parma, dell’Università degli Studi e la sponsorizzazione della Chiesi Foundation Onlus. Sabato 11 e sabato 18 gennaio alle ore 15.00 sono previsti gli OPEN DAY per le famiglie, presso la scuola in via Brigate Julia 2.
A fare gli onori di casa Ines Seletti, Assessore ai Servizi Educativi e Scuola del Comune di Parma. “Sono rimasta estasiata di questo progetto. In un anno importante, che mette al centro la cultura e le sue diverse manifestazioni, questa iniziativa è una dote e un’opportunità per tutta la città, che va ad integrare e non sovrapporsi alla già qualificata offerta cittadina nelle scuole secondarie di secondo grado”.
A introdurre il Presidente di Proges Educa Marco Papotti, che ripercorre gli obiettivi raggiunti e gli investimenti compiuti dall’istituto scolastico paritario ereditato un paio d’anni fa dalla gestione delle Maestre Luigine, sempre nella direzione di un progetto educativo forte, aggiornato alle competenze del presente.
“Il Liceo Steam Olivetti di Parma – ha poi dichiarato Giovanni Ronchini, Dirigente scolastico del Liceo – sarà un Liceo internazionale orientato allo sviluppo delle competenze scientifiche e tecnologiche ma con una attenzione profonda allo sviluppo umano della persona. Il percorso del Liceo STEAM è quadriennale e si divide in due bienni. Dopo il primo biennio di base gli alunni verranno messi alla prova con un biennio “di approfondimento”, comprendente 300 ore di alternanza scuola-lavoro per un totale di oltre 1000 ore di lezione all’anno, divise in tre trimestri, con 34 ore alla settimana di lezione teorica e pratica. Metà delle materie, inoltre, sarà insegnata in inglese; alla fine dei quattro anni i ragazzi si diplomeranno non solo con un anno di anticipo rispetto alle altre scuole superiori italiane, ma porterà al conseguimento di una doppia Maturità: Diploma di Maturità Scientifica/Scienze Applicate, e A-Level Cambridge (con il quale intendiamo accreditarci)”.
“Il Liceo STEAM - ha spiegato Laura Scalfi, Direttrice del Centro di Formazione Veronesi – già avviato a Rovereto e Bologna, è un nuovo modello del “fare scuola” che si struttura su una proposta formativa innovativa, basata sull’importanza dell’attività e dell’esperienza. La finalità primaria del percorso didattico è quella di portare gli studenti ad affrontare le sfide della società odierna, sempre più complessa e globale, attraverso una preparazione competitiva rispetto ai coetanei delle aree più avanzate del mondo”.
“La didattica dello STEAM – ha spiegato Alberto Garniga, Coordinatore del Liceo Steam Rovereto – è fortemente centrata su un approccio esperienziale, dove la parte umanistica e la parte scientifica si fondono e si realizzano concretamente nell’utilizzo avanzato delle tecnologie; una Metodologia fondata sull’approccio dello Human Centered Design, ovvero della progettazione per la soluzione di problemi, con il 50% del curricolo svolto in Lingua Inglese. Sapere e saper fare, insieme. Gli insegnamenti alternano studio e attività pratiche, favorendo uno stretto confronto con aziende e mondo produttivo, ma anche sfidando costantemente gli studenti ad interfacciarsi e sviluppare un approccio problem-solving, per valorizzare la loro crescita a tutti i livelli”.
Sono quindi intervenuti i partner e gli sponsor del nuovo Liceo.
“Non possiamo che esprimere un grande apprezzamento per questa iniziativa meritoria” – ha dichiarato Cesari Azzali, Direttore dell’Unione parmense degli Industriali. “La tecnologia è uno strumento con il quale i ragazzi imparano a diventare un produttori di ricchezza, una ricchezza poi da ridistribuire in armonia con le altre persone e l'ambiente. L'impostazione di questa scuola corrisponde sia a un'esigenza collettiva che a quelle delle nostre aziende. Come UPI siamo pronti a sostenere e promuovere questo progetto”.
Sara Rainieri, Prorettrice con delega per la Didattica e Servizi agli Studenti dell’UNIPR è intervenuta sottolineando che “per noi è fondamentale dialogare con le scuole secondarie di secondo grado la cui offerta formativa precede quella universitaria. Siamo in sintonia con questo progetta iniziativa per il suo approccio innovativo, internazionale e multidisciplinare. Come Università siamo disponibili a collaborare, anche per imparare qualcosa.”
Sponsor del progetto la Chiesi Farmaceutici. “Come conseguenza dell'avanzamento tecnologico e dell'intelligenza artificiale – ha dichiarato Maria Paola Chiesi – oggi non sappiamo quali saranno le professioni tra cinque e dieci anni. Metodo scientifico, base tecnologia, dimensione umana e impronta internazionale sono gli elementi che ci hanno fatto sostenere con entusiasmo questa scuola nuova nella nostra città, nel cui approccio ci riconosciamo in pieno”.
Infine è intervenuto Giovanni Monti, presidente regionale di Legacoop, che ha apprezzato il progetto proposto: “ambizioso, che punta a formare persone capaci di lavorare insieme, come vuole l’idea di cooperare che ci guida”.
Alla chetichella, senza alcun tipo di confronto con le organizzazioni rappresentative dei docenti, è stato definitivamente decretato lo smembramento dell'Istituto Tramello Cassinari di Piacenza (alleghiamo il provvedimento pubblicato il 23 dicembre 2019), una decisione di cui non è stato illustrato l'impatto relativamente all'assetto dell'organico degli insegnanti che operano nella sede centrale di Piacenza e quella distaccata di Bobbio.
Un organico unico e per adesso non esiste alcuna certezza su quali docenti rimarranno a Piacenza e quali andranno nella sede di Bobbio la quale transiterà nel nuovo Istituto Onnicomprensivo.
Tutto è stato volutamente deciso senza ascoltare il parere dei docenti, un comportamento colpevole che riguarda più enti e tutte o quasi le forze politiche del territorio: la provincia di Piacenza, i comuni di Bobbio, Coli, Travo, Corte Brugnatella e Ottone, i responsabili locali dei partiti che compongono la maggioranza di governo e i capi dell'Ufficio Scolastico Regionale braccio operativo del Ministero dell'Istruzione (quindi di diretta responsabilità politica).
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ha chiesto un incontro urgente al dirigente dell'ufficio scolastico territoriale, ciò dopo aver appreso solo informalmente quanto che stava accadendo. La Gilda chiede che il nuovo assetto non intacchi la titolarità di tutti gli insegnanti, in primis di coloro che lavorando da sempre a Piacenza si potrebbero trovare tecnicamente in "esubero" a causa dell'amputazione della sede di Bobbio.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma, in merito alla vicenda fa presente "Abbiamo saputo che nelle settimane scorse il direttore scolastico regionale si sarebbe recato a Bobbio, peccato che chi rappresenta il vertice della scuola emiliano romagnola non abbia avvertito la sensibilità d'indicare come opportuna una consultazione delle rappresentanze dei docenti - continua il responsabile territoriale della Gilda - noi non facciamo propaganda politica. Questi comportamenti di certo non rimarranno inosservati. Noi rappresentiamo migliaia d'insegnanti le cui famiglie sono fatte di elettori e di elettrici, persone che tra qualche settimana saranno chiamate al voto, osservando l'accaduto potrebbero trarne le più opportune conclusioni, un particolare che ai politici dovrebbe interessare" - conclude - "noi non siamo nè contrari nè favorevoli all'operazione, avremmo voluto una maggiore concertazione per tutelare i diritti dei professori e la continuità didattica per i ragazzi".
Sede di Parma – Borgo delle Colonne 32 -43121 - Parma
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. –tel.338/8103820 – tel.fax 0521/684809
SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0523 314046 – 338/8103820
Modena 23 dicembre 2019 - Nell'ambito di mirati servizi, finalizzati alla prevenzione e al contrasto del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani, la scorsa settimana, personale della Polizia di Stato e della locale Polizia Municipale ha effettuato un controllo presso il comparto scolastico Leonardo da Vinci.
L'attività si inserisce in un più ampio progetto di diffusione della cultura della legalità tra giovani, obiettivo condiviso da Forze dell’ordine ed istituzioni scolastiche a vari livelli.
Detti controlli hanno lo scopo di tutelare chi vive l'ambiente scolastico, in primis gli studenti, che per la loro giovane età sono generalmente più esposti a pericoli ed insidie e meritano una particolare attenzione da parte delle autorità.
Gli agenti della Squadra Mobile unitamente a uomini del Nucleo Problematiche del Territorio della Polizia Municipale, d’intesa con la Dirigenza scolastica particolarmente attenta a tali dinamiche, hanno perlustrato le aree cortilive di pertinenza del plesso scolastico “Corni”, per poi effettuare verifiche a campione in alcune aule.
Nel corso dei controlli, un 17enne ha spontaneamente dichiarato di detenere all’interno del proprio zaino della marijuana per un peso complessivo, come successivamente accertato, di grammi 29,71.
Il giovane era in possesso anche di 275 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio, di un bilancino di precisione e un coltellino con lama richiudibile.
Il 17enne, al termine delle formalità di rito, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e affidato ai familiari.
Confcooperative Lavoro e Servizi e Legacoop Produzione e Servizi denunciano le ripercussioni del DL Scuola approvato oggi al Senato con la fiducia imposta dal Governo.
“Lo Stato costringe le cooperative a licenziare i lavoratori pagandone tutti i costi”.
(Bologna, 19 dicembre 2019) – “Il Governo sbatte fuori dalla porta delle scuole 5.000 lavoratori dei servizi di pulizia. Oltre la metà di questi esuberi riguarda personale impiegato dalle cooperative della nostra regione, sia nei plessi dell’Emilia-Romagna che in tutta Italia. Le imprese in appalto vengono costrette per legge a licenziare le persone”. È quanto denunciano le federazioni regionali di Confcooperative Lavoro e Servizi e Legacoop Produzione e Servizi a seguito dell’approvazione del decreto legge Scuola (DL 126/2019) avvenuta oggi in Senato con la fiducia imposta dal Governo.
“Con questa grave decisione di procedere all’internalizzazione del servizio di pulizia nelle scuole – dichiarano il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Emilia Romagna, Giuseppe Salomoni, e il presidente di Legacoop Produzione e Servizi Emilia Romagna, Alberto Armuzzi – il Governo e il Parlamento quadruplicano il danno commesso: generano disservizi che si ripercuoteranno negli istituti scolastici a partire dal primo marzo, riducono fino al 50% lo stipendio per 11.000 lavoratori, fanno licenziare 5.000 lavoratori in esubero a livello nazionale, di cui oltre la metà nella nostra regione e molti dei quali appartenenti alle categorie svantaggiate. Infine, determinano un salasso per le imprese delle pulizie che saranno costrette a pagare svariate decine di milioni di euro a causa di questa decisione, tra contributi NASpI per ogni singolo lavoratore e vertenze per licenziamenti imposti per legge dallo Stato”.
“Questa scelta – continuano Salomoni e Armuzzi – deriva da una politica di demonizzazione degli appalti destinata a fare perdere migliaia di posti di lavoro e a fare chiudere le imprese. Non si tiene conto degli investimenti effettuati in questi anni dalle imprese, della qualità del lavoro svolto e soprattutto della funzione sociale svolta dalle nostre cooperative che prima sono andate in soccorso del Ministero dell’Istruzione salvando posti di lavoro a tempo indeterminato e inserendo anche persone con svantaggi, e adesso si trovano sbattute fuori per un falso risparmio economico dello Stato che verrà pagato solo dai lavoratori e dalle imprese”.
“L’approvazione definitiva del DL Scuola avvenuta oggi – aggiungono Salomoni e Armuzzi – mette la parola fine ai servizi di pulizia in appalto, che vengono così re-internalizzati con una scelta anacronistica che ci riporta indietro di vent’anni e apre una frattura tra lo Stato e le imprese, facendo venire meno il principio, sancito dalla Costituzione, di collaborazione tra pubblico e privato per un obiettivo comune”.
“Il Governo – concludono i presidenti regionali di Confcooperative Lavoro e Servizi e di Legacoop Produzione e Servizi – ha ignorato l’appello lanciato dalle nostre centrali cooperative nazionali ad aprire un tavolo di confronto per restituire dignità, lavoro e futuro a queste imprese e a questi lavoratori”.
Aggiornamento sull'incendio alla scuola Albertelli-Newton di Parma ++
Sono in corso le operazioni di messa in sicurezza. Per fortuna non ci sono stati feriti o intossicati e gli alunni presenti nella parte adiacente la palestra, dove si è sviluppato l'incendio, sono stati fatti tutti evacuare.
Sul posto sono intervenute 2 squadre dei Vigli del Fuoco, per un totale di circa 20 uomini che hanno sedato le fiamme.
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ha chiesto un incontro urgente al dirigente dell'ufficio scolastico territoriale dopo aver appreso, solo a mezzo stampa, che sono state formalmente avviate le procedure per avviare il distacco della sede Bobbio dell'Istituto "Tramello Cassinari" e inserirla in un Istituto Omnicomprensivo che nascerebbe dall'unione con l'attuale Istituto comprensivo di Bobbio, che comprende le scuole dell'infanzia, primarie e di 1° grado che si trovano anche a Marsaglia, Perino, Ottone e Travo.
L'organico dei docenti del Tramello Cassinari è unificato, a prescindendo dall'ubicazione delle due sedi, per questo la Gilda chiede che venga che il nuovo assetto non intacchi la titolarità di tutti gli insegnanti, in primis di coloro che lavorando da sempre a Piacenza si potrebbero trovare tecnicamente in "esubero" a causa dell'amputazione della sede di Bobbio. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma, a tal proposito fa presente che "La mancata concertazione che le parti politiche ed istituzionali coinvolte stanno adottando è grave, abbiamo segnalato la situazione anche ai comuni interessati, alla Provincia e lo stesso atto lo stiamo recapitando alle sedi piacentine dei partiti di maggioranza". Nei giorni scorsi la Gilda ha tenuto anche un'assemblea a Bobbio e i docenti che lì lavorano non hanno mostrato un'avversità preconcetta all'assetto che si vuole dare, il problema è salvaguardare i diritti dei professori di Piacenza, visto che giuridicamente l'organico è unico su tutto l'Istituto senza suddivisione per località. Inoltre sarebbe bene che i decisori politici si ponessero anche il problema della continuità didattica, il cambio di docenti sarebbe penalizzante per gli studenti.
Il titolo – #failasceltagiusta – non lascia dubbi sull’obiettivo della Camera di Commercio, che in una guida di centosessanta pagine mette in campo tutte le informazioni, i dati, le analisi e le proiezioni possibili per sostenere i giovani nell’ingresso del mondo del lavoro, partendo da una serie di indicazioni che li orientano già nella scelta degli studi e nell’acquisizione di specifiche qualifiche professionali.
“La guida - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – di fatto completa l’intenso e articolato percorso che la Camera di Commercio offre alle scuole e agli studenti reggiani per stabilire una relazione più efficace tra mondo dell’istruzione e del lavoro, superando una distanza che è ben evidenziata, esemplarmente, dalle pesanti difficoltà che le imprese scontano nella ricerca di alcuni profili professionali, tanto che il 39% delle figure richieste risulta di difficile reperimento”.
“Le iniziative camerali messe in atto nell’anno scolastico 2018/2019 – spiega Landi – si sono concluse con un saldo che parla di quasi 1.000 studenti coinvolti, ma nell’anno scolastico in corso giungeranno a 2.500, molti dei quali saranno protagonisti degli incontri (denominati “CamerOrienta”, con il prossimo appuntamento in programma il 2 dicembre) in cui si approfondiscono l’evoluzione del lavoro e le opportunità lavorative che possono presentarsi dopo la scuola secondaria”.
“Come Camera di Commercio – prosegue Landi – abbiamo poi investito ingenti risorse per sostenere i percorsi di alternanza scuola-lavoro degli studenti nelle imprese reggiane, lavorando contemporaneamente anche sui quei percorsi di simulazione d’impresa che quest’anno hanno visto i ragazzi di un Istituto reggiano in competizione a Bologna nell’ambito di “Impresa in Azione”.
“E’ dunque a tutto questo – conclude Landi – che ora si associa la guida #failasceltagiusta, strumento con il quale vogliamo offrire ai ragazzi e alle loro famiglie tutti gli indicatori utili a comprendere le dinamiche e le prospettive dell’economia reggiana e quali siano i percorsi di studio maggiormente legati a concrete prospettive di lavoro”.
La guida camerale – realizzata in collaborazione con Ifoa e la società di consulenza Ptsclas – si apre con un ampio capitolo dedicato all’analisi del mercato del lavoro nella nostra provincia, con dati riferiti anche ai profili attualmente più richiesti e alle figure professionali che le imprese faticano maggiormente a reperire.
“A queste indicazioni di contesto, che già offrono una prima possibilità di orientamento – spiega il segretario generale della Camera di Commercio, Michelangelo Dalla Riva – si aggiungono poi due ampie sezioni che rappresentano sicuramente il cuore della guida e le parti più efficacemente innovative, perché affrontano due temi di straordinario interesse: da una parte le previsioni dei fabbisogni professionali delle imprese dei diversi comparti e, dall’altra, la probabile richiesta di giovani diplomati o con qualifica in base ai diversi indirizzi di studio seguiti”. “Tutto questo – osserva Dalla Riva – con uno sguardo che arriva sino al 2023 e, conseguentemente, permette ai giovani e alle loro famiglie una migliore ponderazione delle scelte degli studi superiori e delle specializzazioni acquisibili in funzione delle indicazioni fornite dalle stesse imprese”.
E’ in questo modo che dalla guida emerge, ad esempio, che nel settore della meccanica e meccatronica, che pesa per il 20,5% sull’occupazione provinciale, il 78% delle qualifiche ricercate è riferito a operai specializzati e conduttori di macchine, che da qui al 2023 l’occupazione resterà stabile (quindi solo sostituzioni per pensionamenti), che le opportunità di lavoro riguarderanno per l’88% il personale dipendente e che per il 28% sarà richiesta una qualifica professionale, per il 46% il diploma e per il 26% la laurea.
Partendo, invece, dai diversi indirizzi di studio presenti nella nostra provincia, è possibile valutare quali possono e potranno essere i settori a più alto assorbimento (per l’indirizzo finanza, amministrazione e marketing, ad esempio, la maggior offerta di lavoro – pari al 46% del totale - verrà dal commercio), quali siano le competenze più richieste ai diplomati/specializzati per ciascun indirizzo, ma anche la consistenza dell’offerta, nelle diverse province dell’Emilia-Romagna, riferita anch’essa ai singoli indirizzi di studio.
Nella guida sono anche indicate, settore per settore, le aziende leader per occupazione e vi sono specifiche indicazioni sulla richiesta di competenze green e 4.0
“Tutto il lavoro realizzato, le analisi, l’incrocio dei dati, il dialogo con le imprese – sottolinea Umberto Lonardoni, direttore di Ifoa – mira a facilitare scelte di studio sulle quali incidono inclinazioni individuali e fattori esterni, non escluse anche le letture non corrette della realtà del lavoro”. “Per questo – conclude Lonardoni – ci auguriamo di concorrere a ridurre quell’evidente disallineamento che oggi si registra tra i profili dei candidati pronti ad entrare nel mondo del lavoro e quelli ricercati dalle imprese”.
La guida #failasceltagiusta propone anche una mappa degli indirizzi di studio presenti nel territorio, con focus specifici sui diplomi e le qualifiche professionali acquisibili in provincia e sulla rete politecnica, ovvero l’istruzione e la formazione tecnica post-diploma in Emilia-Romagna.
La guida è disponibile online al link #failasceltagiusta e, in cartaceo, può essere ritirata nella sede della Camera di Commercio.
Fonte: dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia
Gli educatori dei Giochi Tradizionali Uisp ogni settimana fino ad Aprile nelle scuole secondarie di primo grado per insegnare ai ragazzi a giocare “come una volta”. Il progetto gratuito coinvolge quasi 30 scuole e migliaia di alunni delle classi prime in tutta la provincia.
Reggio Emilia -
Chi da bambino non si è divertito giocando a ruba bandiera o palla prigioniera?
I giochi di una volta sono stati mandati prematuramente in pensione dalle generazioni attuali a vantaggio di tv, playstation e videogame, ma UISP lavora ostinatamente per riportarli nella vita dei ragazzi con un progetto gratuito attivo nelle scuole secondarie di primo grado da ormai dieci anni, che anche quest’anno coinvolgerà migliaia di ragazzi e ragazze a Reggio Emilia e provincia.
Da Novembre fino ad Aprile, gli educatori dei Giochi Tradizionali Uisp occuperanno alcune delle ore di educazione fisica degli alunni di prima media per far conoscere i giochi di una volta, fatti di ingegno e materiali poveri e artigianali.
Ogni classe delle circa 30 scuole coinvolte dispone di cinque lezioni da due ore ciascuna in cui gli educatori Uisp insegnano dieci diversi giochi: lancio del ferro di cavallo, barattoli, ruba bandiera, corsa nei sacchi, tiro alla fune, palla prigioniera oggi meglio conosciuta come dodgeball, palla rilanciata, carrom (il biliardo indiano), tamburello e giochi di abilità (damigiana, tubo con le noci, gioco dei chiodi).
“I giochi di una volta sono uno strumento potentissimo che intreccia ingegno, abilità motorie ed educazione alla vita sociale – racconta Erasmo Lesignoli, il fautore del movimento dei Giochi Tradizionali Uisp e coordinatore del progetto -. I nostri ragazzi sono abituati a giocare spesso da soli, servendosi della tecnologia senza occasioni per misurarsi con il proprio corpo e con i coetanei. Questo – continua Lesignoli - è anche la causa di resistenze e diffidenze iniziali da parte dei ragazzi, che si trasformano un attimo dopo in un entusiasmo contagioso che tocchiamo con mano ogni anno in occasione delle finali dei Giochi a Salvaterra ma anche nelle piazze e nelle feste di paese”.
L’entusiasmo non travolge solo i ragazzi ma anche gli insegnanti, che da interlocutori per la realizzazione del progetto sono diventati, in alcuni casi, animatori volontari nello staff Uisp. È il caso del prof. Donato Nenna oggi in cattedra alla scuola Balletti di Quattro Castellache da sette anni è testimone del progetto dei Giochi Tradizionali e da maggio di quest’anno è subentrato allo staff degli animatori Uisp con un battesimo dei giochi che è avvenuto in occasione dell’inaugurazione del centro sociale di Roncocesi.
“Una bellissima esperienza che coinvolge davvero tutti, me compreso – ha raccontato il prof. Nenna - anche i ragazzi meno dotati fisicamente, che in questi giochi possono competere e divertirsi alla pari dei propri compagni valorizzando le proprie abilità. Dopo molti anni passati ad osservare gli educatori in palestra sono stato felice di entrare nel team. In fondo la loro mission è molto simile alla mia: insegnare qualcosa che non può essere dimenticato”.
In perfetto spirito Uisp, la conclusione del progetto sarà una festa sportiva che si terrà sabato 16 Maggio al Parco del Liofante di Salvaterra in occasione del Trofeo dei Giochi Tradizionali.
E' passata una settimana dall'arresto di Antonello Nicosia, personaggio molto introdotto negli ambienti parlamentari, accusato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo di aver veicolato messaggi per conto di boss mafiosi grazie alla sua possibilità di entrare agevolmente nelle carceri nelle vesti di collaboratore di una parlamentare.
Nicosia, come hanno riferito molti autorevoli mass media, avrebbe vantato nel suo curriculum anche di essere stato ricercatore per conto dell'ente INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo d'istruzione e di formazione), questo nonostante in passato avesse già subito una condanna a 10 anni per vicende di droga.
Sarebbe opportuno che qualcuno chiarisse a quale titolo è stato pagato con soldi pubblici, ma nessun dirigente dell'Invalsi ha pensato, per adesso, di fornire lumi circa l'opportunità di avvalersi dell'opera di una persona gravata da un così pesante precedente penale.
Questo mentre il personale scolastico rischia il licenziamento se dimentica di dichiarare, all'atto di un'assunzione, di aver ricevuto una minima sanzione pecuniaria relativa a vicende di poco conto penalmente perseguibili in cui è potuto incappare anni addietro.
L'Invalsi, come si potrà verificare al dito ufficiale, ha emesso il suo ultimo comunicato stampa lo scorso 10 luglio, eppure sono gli stessi che vogliono valutare i docenti facendo talvolta riferimento alla necessità di “rendicondazione sociale” delle scuole. Del resto cosa aspettarsi da un ente che con la legalità ha un rapporto assai singolare: da anni la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza denuncia il che l'Invalsi pretende prestazioni lavorative, senza remunerazione, da persone che non sono suoi dipendenti, specialmente nella scuola primaria. Un comportamento a dir poco originale messo in atto con la compiacenza di una parte consistente della dirigenza scolastica che minaccia, direttamente o velatamente, i docenti che non subiscono il ricatto. Dichiara Salvatore Pizzo coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza: “Spesso noi della Gilda di Parma e Piacenza abbiamo chiesto una contrattazione decentrata con Invalsi, visto che non né esiste una nazionale, ma la risposta è stata sempre il silenzio”.
Ancora una volta l'Invalsi, con evidenti coperture trasversali, si sottrae al confronto civile con le parti sociali.
Sede di Parma – Borgo delle Colonne 32 -43121 - Parma
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. –tel.338/8103820 – tel.fax 0521/684809
SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0523 314046 – 338/8103820