“Bolle in Pentola” è il ristorante che segue la filosofia della Cucina Naturale: ingredienti genuini selezionati, a km zero e rigorosamente stagionali. Il risultato sono piatti equilibrati, ricchi di sapore ed estremamente particolari.
Di Chiara Marando – Sabato 31 Ottobre 2015 -
La cucina sta diventando sempre di più una filosofia di vita ed il detto “siamo ciò che mangiamo” rispecchia concretamente quanto il cibo non solo influenzi le nostre abitudini quotidiane, ma anche quanto contribuisca al nostro benessere psico-fisico.
Proprio da questa tendenza nasce la volontà di una ricerca sempre più accurata delle materie prime, ma anche un ritorno a quelle piccole realtà capaci di “coccolare” i propri prodotti rendendoli un unicum nel loro genere. Queste sono le basi da cui parte la cosiddetta “Cucina Naturale” e questa è l’idea che ha ispirato il cambiamento nella vita di Roberto, sua moglie Paola e la figlia Patrizia.
Il comune denominatore da cui tutto ha avuto inizio è stato la stanchezza nei confronti di una vita lavorativa non più soddisfacente e la volontà di creare qualcosa di nuovo, qualcosa che si potesse distinguere e concretizzasse la loro passione per la buona tavola seguendo la regola del “dare agli altri quello che anche noi cercheremmo in un ristorante”.
Da qui, ormai un anno e mezzo fa, è nato il ristorante “Bolle in Pentola” un angolo di genuina bontà nel cuore del centro storico di Parma. Già ad una prima occhiata si percepisce l’estrema cura per i dettagli, tocchi capaci di creare un ambiente accogliente fatto di materiali dalla semplicità raffinata che richiamano la natura. Una natura che esplode di gusto in bocca quando si assaggiano i diversi piatti del menù, realizzati con ingredienti a km zero provenienti da fidate aziende agricole locali. Profumi e sapori che seguono la stagionalità e rispondono alle necessità di qualsiasi palato, di chi ama la carne, ma anche di chi preferisce un’alimentazione vegetariana o vegana.
A giocare con le materie prime, accostarle e combinarle è Pietro Perricci, giovane chef con alle spalle una importante gavetta in ristoranti stellati. E’ lui, con la sua grande curiosità e voglia di provare, a creare piatti sempre nuovi, a mixare gli ingredienti per esaltarne le diverse caratteristiche.
Ad aiutarlo c’è Paola che da sempre coltiva un grande amore per la cucina e che proprio in Pietro ha trovato l’espressione di quello che lei e Roberto considerano il fare ristorazione. Tra di loro c’è una perfetta sintonia, un’armonia d’intenti che si percepisce anche nei più piccoli particolari: dalla realizzazione fino alla presentazione delle pietanze.
Ed eccoci al momento dell’ordinazione. Bene, sappiate che potrete permettervi di mangiare dall’antipasto al dolce senza sentirvi minimamente appesantiti: ogni portata è equilibrata nei suoi componenti e sono quasi banditi gli eccessivi condimenti o grassi.
Proviamo a fare qualche esempio di ciò che potrete trovare nel menù autunnale. Si inizia con antipasti come lo Sformatino di broccoli e cavoli, fonduta di Pecorino di Fossa dop e Acciughe del Cantabrico, oppure Giardino d’Autunno e polenta croccante, ed ancora Zucca al forno, polvere di Capperi e crema al Parmigiano Reggiano. Poi ci sono primi piatti quali Ravioli di farina “Pederzani” macinata a pietra con ripieno di Zucca, olio all’arancia, Acciughe e Olive, Spaghetti trafilati al bronzo “Antico Pastificio Morelli” al Ragù di Fassona e Risotto al Radicchio rosso, fiocchi di Gorgonzola, Rognoni e clorofilla di prezzemolo. Passiamo ai secondi: Frittatina autunnale al forno con verdure di stagione, Uovo nel coccio con insalatina di Cavoli e scaglie di Parmigiano Reggiano e, per finire, Braciola di Suino nero cotta a bassa temperatura con cipolline borettane agro-piccanti.
Per i più golosi il provare i dolci della lista diventa un vero e proprio imperativo, primi fra tutti la Tarte Tatin alle mele con gelato alla Cannella e Zenzero oppure il Tortino al cioccolato, crema di zucca e amaretto, aceto balsamico.
Poi c’è il particolare in più. Già, perché non consulterete un classico menù ma un giornale dove, oltre ai piatti, ci sono interessanti consigli della nutrizionista, ricette ed altre curiosità legate al mondo della Cucina Naturale. Insomma, vi verrà voglia di leggerlo tutto e portarlo a casa ma…
Ristorante “Bolle in Pentola”
Borgo del Correggio 20/B
43121 Parma
Tel. 0521 1510317
Sta per arrivare il November Porc, la tradizionale manifestazione che festeggia il maiale attraverso quelle produzioni diventate il simbolo della Bassa Parmense. Si comincia a Sissa venerdì 6 novembre.
Parma 30 Ottobre 2015 -
Nel parmense, l’arrivo di novembre con le sue giornate uggiose e la nebbia della Bassa significano anche il ritorno di una delle manifestazioni più attese per gli amanti della tradizione: il November Porc.
Giunto quest’anno alla sia XIV edizione, il November Porc… speriamo ci sia la nebbia!!!, rappresenta la “staffetta più golosa d’Italia” che anima i quattro fine settimana di novembre, il mese dedicato al maiale ed alle sue gustose carni. Come di consueto, ogni settimana la manifestazione toccherà una tappa diversa, Zibello, Sissa, Polesine e Roccabianca e, come sempre, ogni località proporrà mercatini di prodotti tipici, degustazioni, gare ed eventi.
Il November Porc è organizzato dalla Strada del Culatello di Zibello DOP e dal Consorzio Antichi Produttori di Culatello e Spalla Cruda, con il sostegno dei diversi Comuni interessati, il patrocinio della Provincia di Parma e l’apporto della Regione Emilia Romagna. L’obiettivo primario è quello di valorizzare la cultura e la storia enogastronomica e contadina della Bassa Parmense attraverso quelle che sono le sue produzioni di eccellenza conosciute in tutto il mondo.
Il primo appuntamento avrà inizio a Sissa, con l’anteprima di giovedì 5 novembre “…aspettando November Porc” per poi continuare con numerosi eventi ed incontri per tutto il weekend. Ci si sposta poi a Polesine Parmense, in riva al Po, con “Ti cuociamo Preti e Vescovi” da venerdì 13 a domenica 15 novembre. Venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 novembre si farà tappa a Zibello con “Piaceri e delizie alla corte di Re Culatello” e lo Strolghino più lungo. La manifestazione si concluderà nel fine settimana di venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 novembre, a Roccabianca, con “Armonia di Spezie e Infusi”, dove ci sarà anche il mercatino “Aria di Natale”.
Per tutto novembre i Ristoranti della Strada del Culatello proporranno “A Tavola con November Porc”, menù con piatti e specialità locali tutte rigorosamente a base di maiale.
Per info:
Strada del Culatello 3343656632 – www.stradadelculatellodizibello.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - App: novemberporctour
I nuovi trend in cucina spesso vedono protagonisti dei cibi curiosi e fino a poco tempo fa impensabili. E’ il caso del pane “total black” che sta spopolando anche in Italia. Un gusto particolare ed un aspetto certamente elegante per un alimento che fa anche bene
Di Chiara Marando – Sabato 24 Ottobre 2015 -
Le novità in cucina sono sempre tante, spesso alimenti fino a poco tempo prima completamente sconosciuti o impensabili diventano dei veri e propri trend, piccoli tocchi di particolarità da servire in tavola per incuriosire, oppure ingredienti capaci di dare un volto nuovo anche agli alimenti più classici.
Pensiamo ad esempio al sempre gustoso panino, magari anche un hamburger, che sostituisce il comune pane bianco con il più “fashion” pane nero. E quando si dice “nero” non si intende quello con cereali, semi vari oppure farina segale, si intende realmente un pane total black.
Una nuova moda che sta impazzando anche in Italia, dai ristoranti più rinomati ai fast food, come ben dimostra l’hamburger in edizione limitata lanciato da Burger King in occasione di Halloween. Certo a prima vista qualche dubbio nasce, l’aspetto lascia perplessi e si può pensare più a Junk Food, ma in realtà si tratta di un cibo salutare ed equilibrato: l’impasto è preparato con farina al carbone vegetale, noto per le sue proprietà digestive e depurative per l’intestino.
Quindi, non solo bello da vedere, ma anche buono e sano, perfetto per accompagnare qualsiasi piatto, in particolare per completare quegli alimenti che necessitano di un contrasto di sapori per essere esaltati. Provatelo, ad esempio, un velo di marmellata al mattino, oppure con burro e salmone, formaggio spalmabile, ed ancora con carni corpose e dal gusto deciso.
Il pane nero nasce da una profonda ricerca nel campo della panificazione, da quei laboratori e produttori che guardano con attenzione alle materie prime, alle diverse tecniche da utilizzare per un risultato migliore. Il carbone vegetale, aggiunto all’impasto, si percepisce appena sotto i denti e lascia un leggero sapore di “sabbiolina” in bocca che si perde subito durante la masticazione. Soffice e particolarmente leggero, migliora il transito intestinale, e di conseguenza tiene sotto controllo i gonfiori addominali, dimostrandosi particolarmente adatto anche per coloro che soffrono di celiachia.
Curiosi di provarlo? Molto bene, perché trovarlo ormai è molto semplice, basta andare in uno dei tanti panifici che amano proporre non solo novità, ma anche pagnotte con svariate lavorazioni ed ingredienti.
Poi, per chi ama tenere le “mani in pasta, c’è la possibilità di farlo a casa propria con un procedimento che ricalca quello utilizzato per le altre tipologie di pane:
Ingredienti
500 g di farina 00
1 cucchiaino di sale
1 cubetto di lievito di birra
6 g di carbone vegetale
5/6 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 pizzico di zucchero
Acqua tiepida per impastare
Procedimento:
Unire tutti gli ingredienti e cominciare ad impastare fino ad ottenere un panetto omogeneo: la farina, il carbone vegetale, l’olio, il cubetto di birra sciolto nell’acqua tiepida che verserete a poco a poco, lo zucchero ed il sale. Dovrà risultare una palla di pasta liscia e morbida.
Lasciare lievitare il composto per due ore circa, ricoprendolo con un telo. Infine, dargli la forma desiderata, inciderlo con il tradizionale taglio a croce ed infornarlo a 200 gradi.
Passate le due ore, il pane è pronto per essere infornato. Dai al composto la forma che preferisci e incidetelo ad esempio con una croce. Riscaldate il forno a 200 gradi, riponete il pane in una teglia rivestita di carta da forno e fate cuocere per mezz’ora.
Istruzioni per l'uso del sale. La dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, specialista in Endocrinologia e in Scienze dell'alimentazione, spiega perché è indispensabile e quanto è il giusto. Se il sale più comune e diffuso è quello da cucina, che viene ricavato dalle acque del mare o dalle miniere di salgemma, è anche vero che sta diventando un' abitudine in cucina utilizzare il composto proveniente da altre fonti... -
Parma, 24 ottobre 2015 - di Alexa Kuhne -
Oro bianco del mare. Secoli fa era chiamato così.
Fin dall'antichita', grazie alle sue proprieta' batteriostatiche, veniva utilizzato per conservare gli alimenti.
In realta' il sale svolge anche importanti funzioni per il benessere dell'organismo.
Proprio a livello nutritivo può dare il meglio di sé, oltre che essere un prodotto comune di poco prezzo che serve a insaporire le pietanze.
La presa di sale corretta nella nostra dieta quotidiana
"L'equilibrio idrico del corpo dipende dalle quantità assunte – spiega la dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, specialista in Endocrinologia e Scienza dell'alimentazione -: se non se ne consuma a sufficienza si rischia la disidratazione, la perdita di peso o problemi gravi nello sviluppo fisico e mentale del bambino o il 'gozzo' (ingrossamento della tiroide) nell'adulto".
Tutte le varietà del sale
Se il sale più comune e diffuso è quello da cucina, che viene ricavato dalle acque del mare o dalle miniere di salgemma, è anche vero che sta diventando un' abitudine in cucina utilizzare il composto proveniente da altre fonti.
In realtà il sale non è tutto uguale. "Le caratteristiche non sono pertanto quantificabili con certezza e variabili – chiarisce l'Esperta -. Ne esistono di molti tipi, di diversa provenienza, con colori e proprietà diverse tra loro: ogni parte della Terra ha il suo tipo di sale".
Quello che noi tutti conosciamo è bianco ed estratto dal mare: l'acqua marina viene raccolta nelle saline e fatta evaporare, facendo affiorare così il sale, che successivamente viene trasportato in raffineria, lavato, depurato e spesso "condito" con antiagglomeranti chimici per evitare che assorba umidità e formi fastidiosi grumi. Le miniere si sono rivelate fonte inesauribile di questo prezioso prodotto della terra: milioni di anni fa, con l'ascesa di numerose catene montuose, ampi specchi di mare sono rimasti intrappolati sulla terraferma. Un po' alla volta l'acqua è evaporata, lasciando depositati il sale e tutti gli elementi nutritivi che essa conteneva. Perciò questo tipo di sale è più puro, oggi viene estratto dal suolo quindi è incontaminato come al momento del suo deposito. Uno dei piu' presenti è il sale rosa dell'Himalaya che prende il suo colore dall'accentuata presenza di ferro. Non è sottoposto ad alcuna raffinazione è ricco di zinco, rame e ferro ed è l'unico che contiene tutti gli oligoelementi di cui abbiamo bisogno.
Con il nome di "caviale del sale" si indica, invece, il Sale della Camargue o Fior di sale (Fleur de sel). Grezzo, dal colore bianco opaco, prodotto nel sud della Francia, raro, pregiato e iposodico, caratteristiche lo rendono un ingrediente richiesto dagli chef di tutto il mondo. Un suo equivalente italiano è il sale di Cervia e quello di Trapani. Per il carattere scenografico i cuochi amano anche il sale rosso delle Hawaii. Il colore deriva sempre dalla quantità di ferro (oltre cinque volte quella del comune sale da cucina) ed è utilizzato per accompagnare carne e pesce grigliati, nonché per decorare i piatti. Ideale per condire pesce bianco, uova e zuppe è invece il sale nero di Cipro. Raccolto dalle acque dell'isola, è arricchito con carbone vegetale ottenuto dalla combustione delle cortecce di legno dolce, quali tiglio, betulla e salice che gli conferiscono il colore. Noto per il suo colore simile agli zaffiri è il sale blu di Persia. Il blu è dovuto alla silvinite, un minerale estratto dalle miniere di sale dell'Iran. Caratterizzato da un gusto speziato, lo si utilizza come comune sale da tavola per condire i piatti o, in grani, per decorarli. Questo sale è ricco di magnesio e calcio e potassio. Ultimo e non meno importante, il sale affumicato. La sua storia risale al tempo dei vichinghi, i primi che con un particolare procedimento trattarono il sale marino appunto affumicandolo, attraverso la combustione del legno. Dall'albero utilizzato dipende il colore e l'aroma.
"Come si puo' comprendere - dice la dottoressa Dall'Aglio - ognuno di questi sali si presenta con proprieta' e caratteristiche organolettiche differenti che dipendono dalla presenza dei vari oligoelementi naturalmente presenti nelle zone di provenienza e di raccolta. Gli oligoelementi in essi contenuti non sono pertanto certi e possono variare.
A fronte di tale difetto i diversi tipi di sale descritti hanno invece il pregio di essere molto piu' naturali e meno contaminati", chiarisce la dottoressa dall'Aglio.
Attenzione all'ipertensione e alle malattie renali
Se assunto in eccesso, il sale interferisce sulla pressione arteriosa aumentandola. "Per tutti gli adulti sani un consumo di sodio giornaliero equivalente a un cucchiaino da the' colmo, corrispondente a cinque grammi, è stato raccomandato da importanti organizzazioni scientifiche e sanitarie. Agli ipertesi, ai "pre ipertesi" e a chi ha una malattia renale o cardiaca, si raccomanda di ridurre l'assunzione di sodio a 3,8 g di sale, cioe' 1/2-3/4 di un cucchiaino da thè ".
I pregi del sale iodato
Il sale iodato, invece, si vende poco. Eppure ha proprietà preziose. "In Italia il 12% della popolazione è affetta da gozzo – sottolinea l'Endocrinologa -. La campagna di iodoprofilassi per la prevenzione dei disturbi da carenza alimentare di iodio consiste nell'integrazione di iodio nell'alimentazione per assicurarne la giusta quantità giornaliera".
E' un sale da cucina, che viene ricavato dalle acque del mare o dalle miniere di salgemma. Ad esso si aggiunge lo iodio in modo artificiale. Questo tipo di sale aiuta la tiroide a sintetizzare gli ormoni tiroidei. Inoltre fa molto bene ai bambini e alle donne in gravidanza e allattamento, per combattere la carenza iodica ed evitare i possibili deficit che ne possono derivare.
Tutti i punti vendita devono esporre sugli scaffali con sale iodato la locandina informativa del Ministero della Salute.
Lo slogan deve essere 'poco sale ma iodato' (e possibilmente a crudo).
"L'assunzione giornaliera di iodio consigliata è di 150 microgrammi per gli adulti, 175 microgrammi per le donne incinte e 200 microgrammi per le donne che allattano. Sono indicazioni precise che non espongono a insorgenza di ipertensione ma forniscono la quota necessaria di iodio necessaria per la iodio-profilassi".
152mila tortelli venduti, 12mila ospiti, più di 80 volontari e 2 contest gastronomici, tutto questo è stata la VIII edizione del Gran Galà del Tortèl Dòls. -
Di CM – Lunedì 12 Ottobre 2015 – (Guarda la gallery in fondo all'articolo)
Un totale di 52mila tortelli venduti, 12mila visitatori e più di 80 volontari al lavoro senza sosta, questi sono i numeri che ben raccontano l’ultimo Gran Galà del Tortèl Dòls, una due giorni all’insegna della bontà e della tradizione che nel weekend del 10 ed 11 di ottobre ha animato la cittadina di Colorno.
Un’ottava edizione che ha visto la Confraternita del Tortél Dóls ed il Comune di Colorno operare in sinergia, una festa che si è snodata tra un variopinto mercato delle eccellenze alimentari, artigianato, piante e fiori in Piazza Garibaldi, per poi continuare all’interno dei cortili della Reggia, dove è stato possibile gustare le specialità locali ed assistere alle lezioni di cucina tenute da vere rezdore della Confraternita.
Ma oltre all’ormai collaudata Gara delle Rezdore, durante la giornata di sabato si è svolta la finalissima del X Campionato Italiano del Salame, contest organizzato dall’Accademia delle 5 T, patrocinato del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari, sostenuto da ALMA e da molti altri soggetti di rilievo nel panorama gastronomico nazionale.
La vittoria 2015 è andata alla Sopressa veronese all’Amarone della Macelleria Tommaso Caprini di Negrar (VR), già onorata di questo premio nella II edizione. L’Oscar alla carriera è andato invece alla Macelleria Salumeria Zivieri.
Un momento per conoscere le caratteristiche delle eccellenze nazionali, ma anche un momento per degustarle, grazie al contributo di ALMA, in un pranzo esclusivo ad opera dello chef Antonio di Malta. Un menù a base dei più rinomati salumi italiani, prodotti a Km zero e dolci Rinascimentali nati dalla riscoperta di antiche ricette recuperate nella storia. Ecco allora che oltre a salame, soppressata, culatello, coppa e capocollo, hanno fatto il loro ingresso in tavola un primo a base di spaghetti con ‘Nduja e ricotta, una battuta di selvaggina in purezza, per concludere con pasticceria secca come Sfogliatelle con marasche, “Spiumini” ed, ancora, Tortelli di Marzapane.
Sempre durante il sabato, e sempre all’interno di ALMA, si sono svolti, con grandissimo successo, i laboratori per Piccoli Chef di ALMA: decine di bimbi interessati e divertiti hanno alle prese con pasta fresca e pasticceria.
Cibo e motori si incontrano dando vita ad un laboratorio d’eccellenza: questa è la nuova idea che vede Lapo Elkann e lo chef Carlo Cracco insieme per un nuovo esclusivo locale
Di Chiara Marando – Sabato 10 Ottobre 2015 -
Il cibo incontra i motori dando vita ad un luogo che reinventa il concetto di lifestyle in una Milano pronta ad accoglierlo, parlarne ma anche…sparlarne.
Di cosa si tratta?
Della nuova idea che ha unito l’estro di Lapo Elkann con l’arte culinaria dello chef Carlo Cracco, il tutto condito con la maestria dell’architetto Michele De Lucchi ed il regista e direttore artistico Davide Rapallo.
La nuova sede di Garage Italia Customs, specializzata nella customizzazione di aerei e barche, oltre che di auto e moto, rappresenterà uno spazio unico nel suo genere, un laboratorio nel quale trovare il meglio del Made in Italy: “officina d’eccellenza sartoriale” al piano terra ed “officina d’eccellenza gastronomica” al piano superiore, regno indiscusso dello chef Cracco.
Lo stesso Lapo Elkann definisce questa novità un progetto che guarda al futuro dell’Italia, ne riesce a trasmette la frizzante vitalità. Non a caso, anche la scelta della location si dimostra simbolica e cade sulla stazione di servizio di Piazzale Accursio, struttura realizzata negli anni '50 dall'architetto Marco Baciocchi su commissione di Enrico Mattei, una delle più frequentate nel passato dai milanesi che vi si fermavano prima di partire per il weekend. Un punto di incontro, una sorta di “muretto” dove chiacchierare, darsi appuntamento e prendere un caffè mentre si faceva benzina o si lavava l’auto. Erano gli anni del boom economico, anni nei quali si respirava l’energia della rinascita e la voglia di godersi la vita. Sensazioni che dovrebbero appartenere anche al nostro futuro, questo è ciò che ha convinto Lapo Elkann, e questo è quello che si vuole trasmettere.
Garage Italia Customs è il luogo nel quale creatività, cura del dettaglio, tecnologie, avanzate ed esperienza si intrecciano per offrire un’esperienza particolare e coinvolgente, un luogo «in cui sotto lo stesso tetto, eccellenze italiane riunite sono la dimostrazione che il nostro Paese e il fare squadra possono essere vincenti», come sostiene il Presidente di Italia Indipendent.
Ed il menù?
Carlo Cracco non si sbottona, è ancora presto per scoprire le carte, ma anticipa che punterà su piatti a tema, personalizzati ed originali, una cucina che ricorderà l’arte Futurista. Ma c’è un’altra curiosità da sottolineare, ovvero che non si tratterà di un ristorante per pochi fortunati, ma un ritrovo per tutti coloro che desiderano provare qualcosa di diverso, un’esperienza da ricordare: assaggiare specialità italiane a prezzi accessibili.
Bisognerà attendere ancora qualche mese prima che le porte di questa nuova avventura si possano aprire al pubblico, l’idea dei protagonisti è di partire ad aprile 2016, in occasione del Salone del Mobile.
E’ iniziato un weekend all’insegna della tradizione, due giorni per gustare l’eccellenza: a Colorno con il Gran Galà del Tortél Dòls
Parma 10 Ottobre 2015 -
E’ iniziato un weekend all’insegna della tradizione, oggi e domani i borghi e la Reggia di Colorno si vestiranno a festa in occasione dell’ottava edizione del Gran Galà del Tortél Dóls, l’evento gastronomico dedicato al primo piatto in pasta fresca con ripieno di vin cotto, pangrattato e mostarda di frutti antichi.
Due giorni nei quali la buona tavola e la riscoperta delle ricette passate fanno da padroni, coinvolgendo l’intera città, dalle vie del centro storico ai cortili della Reggia. Ad accogliere gli ospiti sarà Piazza Garibaldi, con un variopinto giardino a cielo aperto, espositori di piante e fiori, artigianato artistico e specialità alimentari. In particolare, le Casette in legno delle Aziende Agricole, una selezione di produttori provenienti da diverse regioni d’Italia, eccellenze gastronomiche assolute quali: il miglior zafferano nazionale dell’Aquila, olio extravergine di olive taggiasche (primo mosto) come esclusiva primizia dalla Liguria, i grandi vini del Piemonte, il prelibato prosciutto di maiale nero e molto ancora.
Entrando nel primo cortile della Reggia si potrà assistere a dimostrazioni di realizzazione dei Tortél Dóls da parte delle rezdore della Confraternita. Per gustare e testare la loro bravura basterà recarsi presso il ristorante-Palatenda nel secondo e terzo cortile. Il ristorante, coperto e riscaldato, sarà sempre aperto a pranzo e cena. Dopo il primo, spazio alla fantasia con i secondi proposti dallo chef del ristorante Al Vèdel, in particolare una ricetta della memoria: anatra all’arancia con verdure brasate e mostarda.
Ma le sorprese gastronomiche non finiscono qui. Oltre all’ormai attesissima Gara delle Rezdore, quest’anno anche il sabato sarà dedicato a una competizione food: la finale del Campionato Italiano del Salame organizzato dall’Accademia delle 5T, in cui si sfideranno ben 27 salami e 4 ‘nduje. Questa tappa conclusiva, che arriva dopo un lungo percorso di selezione dei migliori produttori, non poteva che trovare casa in ALMA – la Scuola Internazionale di Cucina Italiana.
Nell’ambito della manifestazione ALMA organizzerà anche, pressole aule didattiche nella Reggia, lezioni di cucina e pasticceria per i bambini. Oltre al divertimento di giocare e cucinare con i maestri della Scuola, tutti i piccoli partecipanti riceveranno un simpatico cappello da chef, grembiulino e attestato finale.
Iniziativa prevista nella giornata di sabato, info,costi e orari delle lezioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e 0521 525261.
APERITIVO OFFERTO DALLA CONFRATERNITA – Dopo le lezioni di cucina e le premiazioni del Campionato Italiano del Salame, dalle 18.30 di sabato 10 ottobre gli ospiti potranno intrattenersi fino all’apertura del ristorante con un piacevole aperitivo offerto dalla Confraternita, che sancirà l’inizio ufficiale dell’ottavo Gran Galà del Tortél Dóls.
GARA DELLE REZDORE – Nel pomeriggio di domenica 11 ottobre, invece, ci sarà il cuore dell’evento: la Gara delle Rezdore, una sfida fra le massaie dei Comuni del comprensorio di produzione del Tortél Dóls (Mezzani, Sissa-Trecasali, Torrile) per eleggere il miglior tortello 2015.
Quest'anno la competizione avrà una presentatrice d’eccezione, Nicole Fouquè di Tv Parma, affiancata dal giornalista ed esperto gastronomico Francesco Fadda, organizzatore dell’evento Gustòvago. Premio dell’edizione 2015 sarà il dipinto realizzato dall’imprenditore e artista colornese Tito Tortini. In più, mentre i giudici degusteranno i tortelli in gara e si attenderà la premiazione, divertimento per tutti con Io Parlo Parmigiano: quiz a tema dialetto-cucina, giochi televisivi che vedranno la partecipazione del pubblico ed ovviamente i doppiaggi più amati.
VEGETARIAN FRIENDLY – Un pensiero anche agli ospiti vegetariani, che potrebbero temere di faticare a trovare piatti friendly in un evento gastronomico della Bassa Emiliana. Il Tortél Dóls di Colorno è di per sé un tortello di magro, quest’anno però si è deciso di introdurre a fianco dei tradizionali salumi anche un antipasto vegetariano: sformato di ricotta con crema alla zucca, una vera prelibatezza dal gusto autunnale, delicato preludio al piatto forte cui è dedicato il Gran Galà.
Colorati, divertenti e tremendamente invitanti: sono i Food Truck, ovvero le cucine su ruote che propongono prelibatezze della tradizione a costi low
Di Chiara Marando – Sabato 03 Ottobre 2015 -
Food Truck, la nuova frontiera dello Street Food, una realtà che ormai si sta facendo sempre più strada tra le tendenze enogastronomiche in voga al momento
Ma cos’è esattamente?
Semplice, una sorta di “ristorante” su ruote che in poco spazio riesce a concentrare la preparazione di vere e proprie golosità da addentare o mangiare leccandosi le dita. Già, perché leccarsi le dita dopo aver gustato qualcosa di succulento, capace di stimolare l’acquolina, è d’obbligo. Poco importa se il galateo storce il naso a tanta rusticità, ciò che conta è il reale valore dei piatti che vengono proposti.
Non c’è una regola, ma solo la volontà di offrire qualcosa di genuinamente tipico, la riscoperta e l’attenzione verso i piatti locali, le materie prime e le tradizioni. Ecco quindi, che proprio grazie al Food Truck l’imprenditoria giovanile ha cambiato faccia, ha aperto le porte ad un nuovo concetto di ristorazione, un modo più semplice, facile e “friendly” di assaporare stuzzicanti spezza-fame, ma anche pasti veloci.
Non è un caso se, sempre più spesso, nelle piazze, durante manifestazioni a volte studiate ad hoc, oppure fuori da alcuni locali, si incontrano le classiche Ape ed i furgoncini riadattati ed allestiti come cucine mobili, generalmente decorati con grande fantasia proprio per richiamare l’attenzione e farsi ricordare.
La loro filosofia è quella di servire buon cibo, anche a km zero ed a prezzi contenuti, una filosofia che è già moda, l’attenzione sulla qualità che diventa tendenza.
Poi è proprio il caso di dirlo, ad ognuno il suo Food Truck perché ce n’è per tutti i gusti: dalle romagnole piadine, alla parmigiana torta fritta con salume ed anolini da passeggio, alle friselle pugliese, ed ancora al cuppetiello napoletano, al cartoccio di fritto misto, fino alla schiacciata romana imbottita.
Basta saperli trovare! Ed è qui che si inserisce “StreetEat”, la prima app che permette di geolocalizzare i diversi veicoli, consultarne il menù, leggere le recensioni dei clienti per farsi un’idea più completa e, una volta provati i diversi piatti, esprimere una propria opinione attraverso una recensione.
Ma StreetEat è anche qualcosa di più: un progetto che supporta i futuri imprenditori che desiderano entrare a far parte del mondo food truck. In altre parole, li accompagna prendendoli per mano e fornendo loro una serie di risposte sull’attività.
Dietro questa app lavora un team composto da 10 persone che di questo universo conosce ogni sfaccettatura, rappresentando in tal modo un punto di riferimento anche per quelle aziende che cercano qualcosa di particolare in occasione di eventi e serate: basta scegliere il truck che si preferisce ed indicare la tipologia di cucina desiderata. StreetEat farà il resto.
Mangiare sano e bio: martedì 6 ottobre 2015 tornano i corsi organizzati dall’ECOgastronomia vegetariana e vegana del centro di Parma: l’idea è quella di portare in tavola piatti gustosi e genuini.
Di CM - Parma 19 Settembre 2015 -
Chi lo dice che per mangiare sano sia necessario rinunciare al gusto?
Molti quando sentono parlare di vegetariano, vegano o bio storcono il naso, ma la realtà è un’altra: questa alimentazione non solo porta numerosi benefici al nostro organismo, ma è anche buona.
Impossibile? Assolutamente no.
Basta seguire i consigli di MANGIA LA FOGLIA bio, l’ECOgastronomia che dal 6 ottobre al 1° dicembre 2015 torna con 6 nuove lezioni della Scuola di cucina naturale.
Tante idee per ricette leggere e genuine, realizzate utilizzando ingredienti vegetali e nutrienti: cereali integrali, legumi, verdure di stagione, frutta fresca e secca, che mixati in originali ricette sono in grado di trasformare la tavola in un mondo di colori e sapori da scoprire.
Protagonista del primo appuntamento, martedì 6 ottobre, sarà la zucca, ortaggio versatile nonché principe dei menù autunnali.
Durante il secondo appuntamento, previsto per il 20 ottobre, si parlerà di cereali imparando a valorizzare la ricchezza nutrizionale di questi preziosi alimenti, da combinare con verdure fresche e altri ingredienti per preparazioni bio insolite e originali.
Martedì 10 novembre sarà la volta delle proteine vegetali di legumi e derivati, per scoprirne caratteristiche organolettiche e nutrizionali, metodi di cottura e condimenti utili ad esaltarne sapore e proprietà.
Poi, il 17 novembre, arriveranno i dolci con l’incontro “Dolci tentazioni per chiudere in dolcezza” : solo con ingredienti vegetali e dolcificanti naturali come malto di riso, succo d’agave, stevia e sciroppo d’acero.
Ma anche tante idee per chi desidera mangiare piatti sani ma proprio non ha tempo da dedicare ai fornelli. Questo sarà l’argomento della serata “Cucina sana in 30’”.
Infine, Martedì 1° dicembre l’incontro “Naturalmente Natale” insegnerà, in vista del periodo festivo, come preparare pranzi e cene “veg” anche per occasioni più speciali.
Ogni lezione (al costo di 40 euro) si svolgerà dalle 19,30 alle 22,30 nei locali dell’ECOgastronomia Mangia la foglia bio, in via Bixio, 17, a Parma. Iscrizioni entro il venerdì precedente.
Per informazioni: 0521282249, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Sito web: www.mangialafogliabio.com
Una serata romantica inizia soprattutto dalla tavola, quindi fate attenzione ad alcuni cibi che potrebbero risultare nemici del desiderio.
Di Chiara Marando – Sabato 12 Settembre 2015 -
Il connubio cucina-eros è da sempre uno di quegli argomenti che attira l’attenzione, poco importa se i cibi consigliati abbiano realmente proprietà afrodisiache: ciò che conta è il risultato.
Ma quello che raramente viene detto, è che esistono alcuni alimenti che del sesso sono veri e propri nemici, e non si parla solo di aglio o cipolla cruda…sarebbe troppo facile e riduttivo.
Il vero rischio per la perfetta riuscita di una cena romantica non si trova esclusivamente in aromi e sapori forti e persistenti, ma si nasconde anche nei piccoli dettagli. Le cause vanno oltre i semplici effetti fisiologici: quantità e modalità di assunzione sono determinanti. Quindi, via libera ad un pasto curato e ricercato ma senza esagerare, pena la palpebra calante istantanea.
Lo stesso problema di sonnolenza precoce può essere provocato dalla carne rossa, prelibatezza gustosa e succulenta, purtroppo difficoltosa da digerire. Questo riduce drasticamente le idee per un secondo appetitoso, ma può salvare il dopocena.
Stesso discorso per i formaggi che, seppur stuzzicanti, lasciano un senso di pesantezza che sarebbe meglio evitare. Certamente, se serviti come aperitivo, magari accompagnati con qualche composta originale, non avranno altra colpa se non quella di deliziare il palato e stimolare l’appetito.
Attenzione anche alle diverse cucine tipiche tradizionali. Già, proprio quelle tanto goderecce e capaci di allietare una serata in compagnia, basti citare la Bagna Caôda piemontese, la Ribollita toscana oppure il Macco di fave siciliano.
Tra gli insospettabili anche un alimento che non può mancare fra gli ingredienti della cucina vegana: il Tofu. La realtà è che, seppur ottimo dal punto di vista nutrizionale, contiene sostanze come i fitoestrogeni responsabili di ridurre il livello di testosterone.
Come già detto, a fare la differenza sono anche le modalità e le quantità con le quali il menù viene affrontato. Infatti, più per una questione psicologica che per un effettiva reazione corporea, i cibi troppo leggeri non incontrano il favore degli uomini perché richiamano immagini eccessivamente salutiste e tutt’altro che sexy. Bandite quindi le insalatine, i germogli di soia, i passati di verdura e gli ortaggi al vapore serviti al naturale.
Ed ora il vino, piacevolmente inebriante se gustato con moderazione, ma vero killer dell’eros quando bevuto alzando troppo il gomito. La spiegazione è semplice: l’alcool ha un effetto inibitorio sulle strutture cerebrali quindi, a dosi ridotte, un bicchiere di vino riesce a lenire lo stato d’ansia provocando un temporaneo incremento della libido in persone solitamente più timide. L’eccesso, al contrario, può determinare l’effetto opposto, deprimendo lo stato fisico generale. Inutile dire che la reattività sessuale è inclusa nel fenomeno.
A stilare una lista completa dei cosiddetti cibi-assassini del desidero è stata la nutrizionista Elouise Bauskis: “Il cibo che consumiamo può influenzare la vita sessuale in direzione sia positiva che negativa. In genere il cibo fresco, la frutta e la verdura colorate aiutano a dare le maggiori opportunità di migliorare l’umore ed incrementare in maniera naturale i livelli di energia. Ma, nella scelta, anche i meccanismi digestivi svolgono un ruolo fondamentale”
Nella sua black-list spuntano anche hot dog e patatine fritte, eccessivamente elaborate e dall’alto indice glicemico, liquirizia, che sembra abbassare i livelli di testosterone, broccoli, troppo amici dell’intestino e addirittura la cioccolata, che rimane uno degli alimenti sensuali per eccellenza, ma è preferibile se fondente al 70%.