Ai fattori di incertezza internazionale, guerra dei dazi, incertezza del cambio €/$, si somma il rischio speculativo determinato dalla particolare fase politica italiana.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 maggio 2018
Sempre più difficile interpretare gli sviluppi di questa "guerra fredda" dei dazi sospesi. I mercati, in preda a tensioni e diffuso nervosismo, comunque mantengono le posizioni come si può leggere di seguito:
Una situazione i cui effetti si manifestano nel momento in cui si arriva alla quotazione commerciale.
Al nervosismo per la guerra dei dazi e per la variabile cambio, si sommano le diverse variabili meteo che lasciano intravedere: per il grano invernale USA un minor raccolto, anche se le semine del primaverile vanno bene, per la Russia si stima un raccolto di grano inferiore al passato (da 85 ml di ton a 72 ml di ton), mentre per il mais sembra che le cose procedano con regolarità bene, ma la strada è ancora lunga.
Comunque, il fatto che dopo cinque anni di crescita ininterrotta, le scorte mondiali di grano possano subire una diminuzione, potrebbe risultare pericolosa per tutto il comparto cerealicolo.
Il mercato interno è immutato: proteici cari e scarsità di merce. Farina di soya proteica caricabile a 435/440€; colza 300€ e girasole basso proteico 180€, girasole proteico 245€; cruscami invariati e con scarsità di merce (l'industria molitoria sta lavorando poco); fibrosi fermi; grano ben tenuto e di difficile reperimento, orzo e mais stabili.
Sui futuri di farina di soya per il 2019 364€ la normale e 374€ la proteica partenza ai porti per 12 mesi. Prezzi che comunque non sembrano essere molto attrattivi per i consumatori.
Il mercato, dopo il balzo di fine gennaio e febbraio, sta tenendo i propri valori, e si stima sarà così presumibilmente sino a settembre. Per attendere dei cali significativi, se mai ci saranno, occorrerà attendere il marzo 2019 contando che in Argentina vada tutto per il verso giusto.
Il mercato delle bioenergie continua la sua vana ricerca di mais tossinato, farinette, e cruscami. Il fatto che le piogge stiano rendendo difficoltoso lo sfalcio degli erbai primaverili è ormai noto a tutti gli operatori, quindi la domanda è superiore all'offerta.
Se alle variabili sopra descritte aggiungiamo l'incertezza governativa interna, che lascia aperti i rischi di attacchi speculativi, si può ben comprendere come sia quasi impossibile poter operare nel comparto delle commodities in questo particolare periodo storico.
Indicatori internazionali 23 maggio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1199 punti, il petrolio è salito a 72,00/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17302
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Il mercato interno rimane congelato: proteici cari e scarsità di merce, sia per la farina di soya che per la colza, sia per il girasole basso proteico. Stanno tornando di moda alcuni proteici alternativi come i il panello di lino e il panello di girasole.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 maggio 2018
Ieri sera il Presidente Trump ha twittato: "Pechino ha ancora molte cose da dare a Washington per risolvere la questione"... e il terremoto sul mercato è avvenuto...
...ma mentre stiamo publicando il telematico è già in ripresa.
La questione dei dazi è particolarmente complessa e questo comporterà un periodo piuttosto lungo di incertezza, seppure un accordo riusciranno a trovarlo, soddisfacente per entrambi i contendenti.
Per gli "speculatori" incalliti e "sensibili" potrebbe essere un periodo d'oro.
Il mercato interno rimane congelato: proteici cari e scarsità di merce, sia per la farina di soya che per la colza, sia per il girasole basso proteico. Stanno tornando di moda alcuni proteici alternativi come i il panello di lino e il panello di girasole.
Cruscami invariati e con scarsità di merce (l'industria molitoria sta lavorando poco), fibrosi fermi e per di più inizia a serpeggiare il pessimismo sulla qualità dei nuovi raccolti in forza della primavera piovosa e fredda.
Il mercato delle bioenergie continua nella sua vana ricerca di mais tossinato, farinette, e cruscami. Il fatto che le piogge stiano rendendo difficoltoso lo sfalcio degli erbai primaverili si fa sentire. La domanda è superiore all'offerta.
Indicatori internazionali 17 maggio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1403 punti, il petrolio è a circa 71,5/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18020
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Le indiscrezioni sui colloqui tra le due superpotenze, USA e CINA, in merito al contenzioso dei dazi, preoccupano gli operatori che reagiscono di conseguenza.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 maggio 2018
Dopo la pubblicazione dei dati USDA dello scorso 10 maggio, il mercato continua ad avere un andamento incerto, alternando alti e bassi sensibili. Una reazione "nervosa" dettata dalle continue indiscrezioni sui contenuti dei colloqui che vede USA e CINA fronteggiarsi sulla questione dei dazi. Se già era difficile fare delle previsioni, con questo clima di incertezza è praticamente impossibile.
La vicenda dazi è particolarmente complessa e l'incertezza continua, anche se con tutta probabilità un accordo lo troveranno. A livello teorico, la Cina non potrebbe permettersi di non consumare, quindi al mercato verrebbero meno le motivazioni a giustificazione di un crollo.
Con le arie che tirano, per il momento, i "bei prezzi" con la farina di soya con il 3 come prima cifra e sotto i 320 € tonnellata possa restare un bel ricordo e per alcuni un pesante rimpianto per chi "sognava" il 2 come prima cifra.
Il mercato interno è immutato: proteici cari e scarsità di merce; cereali ben tenuti; cruscami invariati e con scarsità di merce, fibrosi fermi. L'unica golosità potrebbe essere rappresentata dalle quotazioni future del secondo semestre 2019 dove la farina di soya proteica è quota intorno ai 360 € tonnellata partenza porti.
Il mercato delle bioenergie è alla ricerca del mais tossinato, di farinette e cruscami. Le difficoltà di reperimento sono dettate dalle piogge che rendono difficoltoso lo sfalcio degli erbai primaverili.
Indicatori internazionali 16 maggio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1468 punti, il petrolio è salito a 71,00/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18345
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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I dati USDA del 10 maggio non hanno portato sconvolgimenti come qualcuno pensava. Fattori di incertezza straordinaria rimangono ma nel complesso la temperatura dei mercati si è attenuata.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 maggio 2018
l'USDA del 10 maggio in pillole:
Per il seme di soia gli stock di fine raccolto USA sono inferiori alle attese, 11,29 milioni di ton contro 14,43, uguali a quelli della campagna in corso. E il Chicago Board ha chiuso con il segno più.
Per il grano è stata rilevata una produzione USA superiore alle attese. Si stima che gli eventuali, danni dovuti alla siccità, sul grano invernale verranno superati con la maggiore produzione del primaverile. E il Chicago ha chiuso con il segno meno.
Il corn non ha mostrato novità rispetto alle attese per quel che riguarda le produzioni/stock in USA. E il Chicago ha chiuso invariato.
Per quanto sorprenda il dato del calo degli stock di fine raccolto del mondo, da 194,85 milioni di ton della presente campagna ai 159,15 della campagna 2018/19, gli operatori del Chicago l'hanno, per il momento, sembrano averlo ignorato.
Con la complessa partita dei dazi ancora aperta tra i due grandi contendenti, l'incertezza continua. Consola però che un accordo lo troveranno e, non potendo non consumare, il mercato non ha motivi di crollare, anzi allo stato attuale i segnali sono rassicuranti e i consumi terranno, come si evince dal confronto dei dati:
Un commento: il 2017 è trascorso all'insegna della stabilità con mercati pressoché piatti, mentre il 2018 è molto "cardiaco".
Indicatori internazionali 11 maggio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1453 punti, il petrolio è salito a 71,50/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18972
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Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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I dati USDA che verranno pubblicati in serata, potrebbero confermare le stime di netto ridimensionamento degli stock di corn. Ma altri tre elementi stanno mettono pressione ai mercati internazionali.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 maggio 2018
Domani conosceremo l'aggiornamento dei dati USDA con le ultime stime della campagna 2018-2019 che già stanno mettendo apprensione agli operatori di mercato. In particolare a essere attesi sono i dati sugli stock del Corn che potrebbero risultare in netto calo per effetto dei minori areali di semina.
Un secondo punto di incertezza la Cina: "Sul fronte Cina le - scrive una agenzia italiana specializzata - agenzie di stampa hanno riportato che Trump ha informato che è previsto a breve un colloquio con il Presidente Xi ed è anche annunciata, per la prossima settimana, una visita in USA del Vice Presidente Liu. Queste informazioni/comunicazioni possono aver contribuito a portare il segno più sul seme e sulla farina. I "contatti" USA/Cina chiaramente continuano".
Un Terzo punto di inquietudine è l'uscita degli USA dall'accordo nucleare con l'Iran che potrebbe avere riflessi sul prezzo del petrolio e quindi dei noli.
Infine un quarto punto dolente è rappresentato dal cambio €/dollaro che sta penalizzando gli acquisti.
Sul mercato interno molto probabilmente rincareranno i proteici e in qualche misura i cereali, così come è rimandato il calo delle crusche e dei foraggi, condizionati questi ultimi dalle difficoltà di raccolta a causa delle piogge.
Sul fronte proteici viene segnalata la possibilità di acquistare Panello di Lino in sacconi a prezzi molto convenienti sul mese di maggio e giugno (da 320 a 340/345 in base alle varie aree di consegna) e si è riacceso anche l'interesse sulla farina di Guar.
Per i bioenergetici il momento è particolarmente difficile per il sussistere di una maggior domanda a fronte di offerte di sottoprodotti scarse. L'industria molitoria, risiera, agroalimentare stanno lavorando al di sotto delle loro potenzialità e, come anticipato, le insistenti e sparse piogge stanno rendendo difficile il raccolto dei trinciati d'erbaio primaverili
Un mercato quindi di difficile interpretazione, che rende quasi impossibile l'operare sui future a lungo termine, appesantito dal rapporto di cambio euro/dollaro.
Indicatori internazionali 9 maggio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1432 punti, il petrolio è stabile a 70,60/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18366
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Confrontando i dati delle chiusure di due venerdi adiacenti si nota come a tirare la "volata" siano i cereali. Il termometro del mercato sono i lunghi dei fondi che spingono al rialzo.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 8 maggio 2018
E' interessare osservare le chiusure di due venerdi consecutivi:
Seme -18 cent per bushel, farina +1,20 dollari per ton. corta, corn +9,20 cent per bushel, grano +32 cent per bushel; quindi chi tira la volata adesso sono i cereali.
Le probabili motivazioni sono da ricercare negli aspetti climatici, dove si prevedono basse rese sul Grano in USA e basse rese sul mais in Brasile, ai quali è da aggiungere il drammatico e, ormai accertato, calo del seme di soya in Argentina. Condizioni favorevoli per una TEMPESTA PERFETTA. Inoltre continua a perdurare l'incertezza sui dazi e sulle contromisure della Cina che dovrebbero scattare nella terza decade di maggio.
La temperatura della situazione lo possiamo misurare dalle posizioni dei fondi che sono lunghi di contratti quindi rialzisti:
"La situazione dei fondi (al 1/5) apparsa, come di consueto, venerdì sera, dopo le chiusure, ha confermato le posizioni rialziste su corn/seme/farina. E quello dell'olio ulteriormente aumentato. Il "lungo" del corn è a + 186.317 contratti contro + 122.877 della settimana prima. Quello del seme è a + 177.047 contro +170.094. Quello della farina a + 133.549 contro + 95.421. Lo scoperto del grano si è ulteriormente ridotto passando a -28.702 contro i precedenti - 50.138. Il "corto" dell'olio è a -73.540 contro - 52.726."
Sul mercato interno nulla di sensazionale da segnalare salvo che si registreranno rincari sui proteici che trascineranno, presumibilmente, anche i cereali. A tale proposito si segnala che il corn comunitario, rumeno-bulgaro, venerdì quotava 178 contro i 171 del venerdì precedenti; mentre l'ottobre dicembre venerdì quotava 164 contro i 160 del venerdì precedente.
Per i bioenergetici il momento è difficile. La domanda è maggiore a fronte di offerte di sottoprodotti scarse; l'industria molitoria, risiera, agroalimentare sta lavorando poco. La situazione non è certo delle migliori posto che le previsioni sui cereali non dovrebbero virare al segno meno, e di conseguenza non sarà altrimenti per i trinciati e pastoni.
Indicatori internazionali 7 maggio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1384 punti, il petrolio è salito a 70,50/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1927
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Tutto è mutato molto rapidamente. Una spirale rialzista ha investito i mercati internazionali a causa dei dati, non confortanti, sulle colture in USA, Russia e Argentina, ai dazi e alle azioni speculative dei fondi che hanno dichiarato le loro posizioni.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 aprile 2018 - Una spirale fortemente rialzista ha investito il mercato con maggiore evidenza da venerdi scorso:
SEMI mag 1045 (+17) lug 1056,2 (+16,6) ago 1058 (+16,4)
FARINA mag 393,2 (+14) lug 395,3 (+12) ago 392,8 (+11)
OLIO mag 30,43 (-0,38) lug 30,73 (-0,36) ago 30,86 (-0,35)
CORN mag 389,4 (+3,4) lug 398,4 (+3,2) set 405,4 (+3,2)
GRANO mag 495,4 (+14,6) lug 498,4 (+9) set 512,4 (+8,6)
E questa mattina il mercato telematico è ancora in marcato aumento.
Le cause: dati negativi sullo stato delle colture in USA specie per il grano, ottimismo per un possibile accordo sui dazi con la Cina, dati sul raccolto di grano della Russia che passerebbe da 85 milioni di tonnellate scendere a 74, il raccolto di soya Argentino ulteriormente previsto al ribasso sotto i 40 milioni di tonnellate, i fondi che hanno dichiarato le loro posizioni speculative che sono giunte a: un "lungo" di corn è di + 122.877 contratti contro +138.244 della scorsa settimana; il "lungo" del seme è di + 170.094 contro il + 192.968; il "lungo" della farina è a + 95.421 contro + 109.162; il "corto" del grano è a - 54.713 contro - 50.138. Il "corto" dell'olio è di - 52.726 contro - 40.827.
Sul mercato interno nulla di nuovo da segnalare se non che troveremo prezzi ancora più cari sui proteici ma non più bassi sui cereali.
A seguire, titolo informativo, il balzo che il mercato ha registrato rispetto alla prima quindicina di gennaio, prezzi base porto di Ravenna. In 3 mesi e mezzo è cambiato tutto, specie per le farine proteiche:
Indicatori internazionali 30 aprile 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1361 punti, il petrolio è stabile a 68,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21286.
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Si stanno registrando segnali di tendenze rialziste motivate, prevalentemente, dalle condizioni delle coltre statunitensi, dalle previsioni produttive brasiliane e le ipotesi di accordo sui dazi cinesi.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 aprile 2018
Si sommano alcune considerazioni e informazioni tali da giustificare alcuni segnali di tendenza al rialzo che i mercati hanno fatto registrare nelle ultime ore.
In due giorni, infatti, il 24 e il 25 aprile, i mercati hanno registrato discreti rincari:
Le cause: dati negativi sullo stato delle colture in USA specie per il grano, mentre in Brasile peggiorano le previsioni di raccolto del mais 87 milioni di tonnellate contro le 92 precedentemente previste; il fatto poi che l'Argentina abbia acquistato ancora 130.000 ton di seme di soya dopo le 240.000 acquistate il 10 e 11/04; e infine la notizia riportata dalla Reuter nella quale il Presidente Trump si dichiarava fiducioso di trovare un accordo con la Cina sulla questione dei dazi.
Il mercato telematico (giovedi 26 ore 10,00) segna aumenti per il comparto soya e mostra qualche calo sui cereali.
Sul mercato interno nulla di nuovo da segnalare se non che troveremo prezzi più cari sui proteici, mentre non saranno più leggeri i prezzi dei cereali.
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ULTIMA ORA (27/4/2018) - ATTENZIONE IL RAFFORZAMENTO DEL DOLLARO E CONSEGUENTE INDEBOLIMENTO DELL'EURO STA METTENDO A DURA PROVA I VALORI MERCATO: CAMBIO 1,2083
SEME DI SOYA CARICABILE 384 EURO FAR SOYA HP 437-440 FGHP 238 COLZA 280 , CEREALI BEN TENUTI ___________________________________________________________________________________________________________________________________
Indicatori internazionali 26 aprile 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1376 punti, il petrolio è salito a 68,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21867.
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Dopo i rialzi registrati nella scorsa settimana, il mercato nazionale dei cereali si è raffreddato. Limitati aumenti per il tenero panificabile e l'orzo mentre è tornato ascendere il frumento duro.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 aprile 2018
I mercati stanno sonnecchiando. Ormai metabolizzati i danni sul seme di soya in Argentina, i mercati stanno a osservare la Cina che acquista in Brasile, senza crearsi grossi problemi, nella sicurezza che i mercati delle commodities sono come i vasi comunicanti, si auto livellano.
I mercati sono quindi alla ricerca di un assestamento però a valori commerciali più alti, sia per i proteici che per i cereali.
Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua la scarsità di farina di soya, sia proteica che normale, e con questo cambio tende a rincarare ulteriormente.
Persiste la scarsità di farina di colza, di farina di girasole a basso tasso proteico e di distiller di grano. Intanto il girasole proteico è schizzato via. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è sempre di difficile reperimento, resta teso il grano e in rincaro il mais.
Per i foraggi si organizzano le prime consegne di prodotto nuovo, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.
Nel settore delle bioenergie è aperta la caccia agli areali a trinciato e continua la ricerca di prodotti alternativi.
Si registra un maggior colloquio tra i grandi importatori nella gestione del mercato domestico nazionale.
Indicatori internazionali 24 aprile 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1306 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21865.
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I mercati hanno ormai confermato e metabolizzato i danni sul seme di soya in Argentina (39 milioni di tonnellate contro le 56), ma ci si aspetta anche qualcosa in più dal Brasile che per ora si attesta sui 115 milioni di tonnellate contro previsioni precedenti a 112.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 aprile 2018
I mercati internazionali stanno cercando un assestamento come e salvo imprevisti lo troveranno ma al momento, specie per i proteici, a valori commerciali più alti.
Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua a scarseggiare farina soya sia proteica che normale, presumibilmente un fenomeno che si trascinerà sino a giugno. Altrettanto vale per la farina di colza e la farina di girasole basso proteico. Scarseggiano pure i distiller di grano.
Per quanto riguarda i cereali, l'orzo è difficilmente reperibile, mentre resta teso il grano ed è in rincaro il mais, seppure con minore vigore dei giorni precedenti, frenato, si presume, dalle enormi giacenze sui porti (344.000 tonnellate a Ravenna e 50.000 circa a Venezia).
Indipendentemente da ciò, il mercato estero via gomma chiede prezzi più alti. I cruscami sono in una fase di calma apparente, ma l'effetto ponti festivi sta scaldando il mercato.
Per i foraggi si comincia a parlare di prodotto da nuovo raccolto, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.
Per il settore delle bioenergie è partita la caccia agli areali a trinciato e in concomitanza prosegue la ricerca di prodotti alternativi.
Siamo comunque di fronte ad alcuni fatti certi. La campagna cereali finirà alta e inizierà alta, così come quella dei foraggi.
Indicatori internazionali 19 aprile 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1124 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23706.
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